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Marco Brambilla
Stefano Erba
ANALISI
COSTI BENEFICI
INTRODUZIONE
La presente dispensa Analisi costi benefici costituisce il secondo volume del materiale didattico
per i corsi tenuti dal prof. Ponti al Politecnico di Milano: Economia applicata allingegneria B,
Economia e Pianificazione dei trasporti ed Economia e programmazione dei trasporti (corso
integrato). Lintero materiale didattico comprende anche i volumi:
Fondameti di economia
Teoria della regolazione
Esercizi di analisi costi benefici
La presente versione nasce come adeguamento ed adattamento delle versioni proposte negli anni
precedenti. In questa nuova edizione stata ampliata la parte applicativa, con linserimento di un
paragrafo su analisi economica e finanziaria, costi economici e percepiti.
La dispensa presenta tutti gli argomenti trattati in modo sintetico, fornendo allo studente una traccia
di quanto stato spiegato in aula. Per questo motivo si sottolinea limportanza della frequenza alle
lezioni e degli appunti presi in aula. Gli aspetti pi propriamente applicativi possono essere
approfonditi con luso delleserciziario del corso.
Buon Lavoro
Marco Brambilla, Stefano Erba
4
LA VALUTAZIONE ECONOMICO
FINANZIARIA DEGLI INVESTIMENTI
Si veda, per una pi ampia disamina delle metodologie della Banca: M. Allione, E. Borgia, La trasformazione delle
tecniche di analisi nel caso dei trasporti nei mesi di esperienza con la Banca Mondiale. Ciclostilato
3 Basti ricordare Mishan, Marglin, Krutilla, Balassa, Ekstein, Kaldor, ecc.
4 Si veda J. Kornai, Programmazione a pi livelli, A.S.U.R., N. 1-2, 1969.
6
Lanalisi C/B diviene dunque, nelle sue versioni pi aggiornate, strumento principale di analisi per
gli investimenti nei paesi in via di sviluppo, e, con alcune varianti e peculiarit, anche per i paesi
industriali.
La Francia sviluppa in particolare metodologie del tipo multi criteria, gi sperimentate negli Stati
Uniti soprattutto per la valutazione di progetti militari.
Attualmente lanalisi C/B il metodo usato da tutti gli organismi internazionali di sviluppo e di
credito, e, anche se ha perso per fortuna molte delle illusioni totalizzanti della sua formulazione
originale, rimane priva di sostituti accettabili.
In Italia questo approccio ha avuto limitate applicazioni, fino ad ora, n sembra che la situazione
stia cambiando radicalmente.
Essendo infatti D la curva di domanda di quel bene, e O1 la curva dei costi marginali di produzione,
un investimento che abbassi i costi di produzione da O1 a O2 determiner dei benefici per gli
acquirenti (o utenti) preesistenti, pari a ABDE (cio pari alla quantit consumata moltiplicata per
la differenza tra i costi) A questo beneficio si deve aggiungere quello derivante dalla nuova quantit
consumata Q1 Q2, pari a BCD.
Ci nell'
ipotesi che la nuova quantit prodotta sia Q2 - Q1.
Un incremento di produzione inferiore determinerebbe una perdita di benefici, poich i costi
rimarrebbero inferiori ai benefici possibili: ovviamente, produrre quantit maggiori di Q2 non
avrebbe senso economico, in quanto queste quantit costerebbero pi di quanto gli utenti sarebbero
disposti a pagare per tali quantit.
I1 modo pi ovvio di regolare lincontro tra domanda e offerta consiste nel fissare i prezzi, prima
e dopo l'
investimento, esattamente a Q1D e Q2C (cio fissare i prezzi uguali ai costi marginali). Se i
prezzi sono cos fissati, i benefici si ripartiscono tra consumatori e produttore come in fig. 1
(rispettivamente, le aree chiare e quelle scure, comprese tra la curva di domanda e quelle dei costi)5.
Qualora tuttavia le quantit prodotte e consumate sono quelle indicate in figura, il prezzo a cui il
bene o servizio viene venduto non in alcun modo rilevante per la determinazione dei benefici:
stabilisce solo quale soggetto economico se ne avvantaggia.
Per chiarire, se il prezzo fosse nullo, e le quantit in gioco non mutassero (attraverso meccanismi di
razionamento, ecc.), si avrebbe un trasferimento di benefici tra produttore e consumatore, ma i
benefici netti dell'
investimento non si modificherebbero (sempre in prima approssimazione).
In altre parole, le politiche tariffarie non interferiscono con la valutazione dei benefici di un
investimento pubblico, se non nella misura in cui modifichino le quantit di beni prodotti e
consumati. E ci ragionevole: il benessere di una collettivit si misura, almeno dal punto di vista
5
I benefici netti totali non mutano, essendo GBCGH + (HFCDE - GBA) = ABCDE
8
economico, solo in base al surplus sociale, cio alla differenza tra lutilit dei beni e servizi
consumati, meno i costi, cio i sacrifici, necessari a produrre quei beni e quei servizi.
Ed quindi ragionevole che gli aspetti puramente monetari (cio i trasferimenti di moneta) alla fine
scompaiano nelle scelte e nelle valutazioni, almeno in prima approssimazione.
C tuttavia nello schema di analisi dei benefici che abbiamo proposto, un elemento ancora da
chiarire. Si tratta del fattore trascorrere del tempo; noi abbiamo parlato di un flusso di benefici
netti (nel tempo), da confrontare con i costi (di cui l'
investimento iniziale rappresenta di solito
l'
elemento pi rilevante: si pensi alla macchina utensile).
Non possibile limitarsi a sommare, anno per anno, i benefici, e confrontarli con i costi; se si pensa
ad un investimento, chiaro che costi e benefici avvengano in tempi diversi: i costi sono
generalmente vicini nel tempo, i benefici si distribuiscono per tutta la vita utile del progetto.
Ora, si assume che un beneficio (o un costo) abbiano valori diversi a seconda che siano vicini o
lontani nel tempo. Su questo problema torneremo pi avanti, qui ci limitiamo a formulare il criterio
per valutare, tra due periodi diversi, valore relativo di un beneficio.
Riferendoci alla Figura 4-2 definiamo come curva di sostituzione intertemporale (o curva delle
tecniche) S il luogo delle possibili combinazioni di un bene nel tempo To e nel tempo T1. Cio
supponiamo che ogni rinuncia al consumo di una certa quantit di un bene nel tempo To dia luogo
ad un certo aumento di disponibilit di quel bene nel tempo T1. Immaginiamo questa operazione
come un investimento (ogni investimento pu essere infatti considerato come la rinuncia a consumi
presenti in vista di aumentare i consumi futuri).
La relazione non sar in genere lineare in quanto ragionevole assumere che l'
investimento abbia
produttivit decrescente (cio occorrano quantit via via crescenti di investimento per ottenere la
stessa quantit di incremento di consumi nel tempo T1). E'allora ragionevole rappresentare questa
10
La lettura del mondo attraverso i prezzi che ne consegue stata molto criticata; indubbio
tuttavia che, come metodo empirico e di prima approssimazione, straordinariamente efficace ed
intuitivo.
Tecnicamente poi bisogna ricordare che assai pi semplice far risultare fattibile un progetto se
l'
unico analizzato, o lanalisi ristretta ad alternative tecniche interne a quel progetto, che non far
risultare preferibile un progetto rispetto ad un altro, quando ci non corrisponde alla realt. .
Un esempio: se un impianto di desalinizzazione non risultasse fattibile, posso dare un grande valore
sociale al consumo civile di acqua, modificando il giudizio finale, ma se in unanalisi comparata,
una diga risultasse pi conveniente, gli spazi per rovesciare questa valutazione sarebbero assai pi
ristretti, in quanto le valutazioni, i prezzi, i parametri usati, (il valore sociale dei consumi civili,
p.e.) dovranno essere necessariamente omogenei. Non con questo che vi siano garanzie di sorta
sui risultati: ma le tecniche per alterarli sarebbero pi difficilmente occultabili.
orizzonti, molto brevi, in cui solitamente vengono prese le decisioni non supportate da analisi
quantitative).
Dal punto di vista operativo, la costruzione dello scenario do nothing , in alcuni casi, assai
complessa. Innanzi tutto occorre assumere allinterno dello scenario, tutti i progetti gi decisi, o di
cui si ritiene sicura la realizzazione in quanto esterni all'
ambito decisionale dell'
operatore che
effettua lanalisi. Questa operazione pu richiedere indagini e assunzioni ipotetiche relativamente
complesse. Ma soprattutto, si possono presentare casi di difficile definibilit tecnica. Si pensi, per
esempio, al progetto di una strada urbana di scorrimento: dato un determinato tasso di crescita del
traffico, l'
ipotesi do nothing ad un certo punto si scontra con la paralisi totale del traffico, cio
con costi infiniti.
Occorre allora definire un tasso di crescita medio della disponibilit di sedi stradali urbane (o di
mezzi di trasporto collettivi, ecc.), assumendo come risposta verosimile dell'
amministrazione
urbana un adeguamento minimale alla domanda di traffico, tale da evitare appunto la paralisi. Cio,
lipotesi do nothing in realt consiste nel prevedere il pi verosimile succedersi di eventi (e di
interventi) in assenza del progetto esaminato.
Non qui possibile esaminare l'
intera casistica delle difficolt che si presentano nel formulare lo
scenario do nothing; basti tuttavia tenere presente che, per rozze che possono essere le
assunzioni e le previsioni che si effettuano, costituiscono comunque potenti obblighi di indagine
estesi anche al futuro della situazione in esame, comunque pi efficaci per orientare i decisori che
lindeterminatezza totale della prassi tradizionale.
20 anni, se scontato al 5% (saggio di sconto di largo impiego), scende al 37% del suo valore
all'
anno iniziale; dopo 30 anni scende addirittura al 23%. Ci vale a dire che l'
errore che si
compie nell'
assumere vite economiche non corrette oltre i venti anni, comunque un errore
tollerabile.
Il secondo motivo legato a questa prima considerazione: dopo 20 anni comunque le previsioni
economiche e tecnologiche diventano in pratica prive di significato, in quanto assolutamente
troppo incerte. Analogamente l'
orizzonte dei processi decisionali e degli obiettivi politici dei
decisori perdono di qualsiasi rilevanza, rendendo impossibile la costruzione di qualsiasi
scenario (si pensi all'
ipotesi do nothing).
Il terzo motivo pi interno alla meccanica del metodo; dovendo, nella generalit dei casi,
valutare progetti alternativi all'
interno del medesimo settore (alternative di localizzazione, di
tecnologia, di dimensioni, ecc.), non tanto rilevante la lunghezza del periodo che si assume,
quanto il fatto che per tutte le alternative si assuma lo stesso arco temporale.
Se poi questo periodo convenzionale accettato a livello internazionale come soglia comune di
riferimento, le garanzie di correttezza nei confronti che si operano sono ancora maggiori.
Nella prassi inoltre si introduce un fattore che riduce lerrore possibile dovuto al troncamento
dellanalisi: chiamato scrap value, o valore residuo comunque valutabile (come accade per una
macchina industriale obsoleta). Tale valore residuo solitamente commisurato alle componenti
del costo pi durature nel tempo: per opere infrastrutturali ci si riferisce, per esempio, ai movimenti
di terra, al valore del suolo, ecc.
In ogni caso, il valore residuo attualizzato rimane generalmente assai piccolo, per le ragioni gi
viste, e quindi non molto incidente sui risultati finali dell'
indagine. In casi molto particolari tuttavia,
qualora il valore residuo presentava un peso rilevante, sempre possibile effettuare dei testi di
significativit (si veda il paragrafo 4.10) per garantire il decisore anche in relazione a questo
parametro.
anche nel caso della fabbrica privata, ma se i prezzi che pagano i consumatori diminuiscono, questi
consumeranno maggiori quantit di quel bene (o faranno pi viaggi, nel caso della strada). Questo
implicito nel fatto che la curva di domanda (cio la relazione prezzi/quantit) scende sempre
verso destra. Si noti che un progetto che si limiti ad aumentare le quantit prodotte di un bene,
identico a quelli gi in commercio, senza ridurne i prezzi, non pu sopravvivere in un mercato
perfetto, in quanto non vi sarebbero acquirenti.
Sarebbe come se, accanto ad una strada esistente (non congestionata), ne costruissi un'
altra identica,
che offrisse gli stessi tempi di viaggio: non vi sarebbero benefici. I benefici della riduzione dei
prezzi per gli utenti sono ovvi e sono uguali alla differenza di prezzo moltiplicata per la quantit del
bene consumato; per i maggiori consumi occorre ricordare che la curva di domanda rappresenta la
disponibilit a pagare corrispondente ad una certa quantit di beni e, quindi, l'
utilit, o il beneficio
lordo, corrispondente a ciascuna quantit; come abbiamo visto, il beneficio netto costituito dalla
differenza tra tale utilit, o disponibilit a pagare, e quanto realmente pagato (cio al sacrificio
realmente fatto): questa differenza assume il nome di surplus del consumatore e costituisce una
misura fondamentale dei benefici di un progetto.
Costituisce anzi l'
unica misura di tali benefici in caso di mercato perfetto, in cui i produttori non
realizzano profitti, non vi sono esternalit, e lo Stato non compare come soggetto economico (non vi
sono tasse). I benefici generati da un progetto in questo caso sono dati solo dall'
aumento del surplus
del consumatore (che coincide con il surplus sociale), cio sono dati dall'
aumento dell'
area
compresa tra la curva di domanda e i prezzi realmente pagati.
Se vi sono impatti economici su altri soggetti, come i produttori o lo Stato, il beneficio totale
(sociale) di un progetto dovr tenere conto anche dei benefici (o dei danni) per tali soggetti, che
dovranno sommarsi algebricamente con quelli dei consumatori per determinare il risultato finale.
(La legittimit di effettuare tale somma algebrica tuttavia controversa dal punto di vista teorico).
Facciamo lesempio di un bene tassato, cio di cui lo Stato aumenti il prezzo, o perch voglia
Figura 4-3 Effetti della tassazione, dei profitti o dei sussidi
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ridurne il consumo (es. sigarette, benzina) o perch intende servirsi di tale strumento per finanziare i
servizi che fornisce alla collettivit (es. I.V.A.). Immaginiamo anche, per semplicit, che i costi di
produzione per ogni unit (i costi marginali) siano costanti.
Riferendosi alla Figura 4-3, sia QoF il costo di produzione, FA la tassa, QoA il prezzo di mercato.
Immaginiamo che i costi diminuiscano a QoH (es. un progresso tecnico in una produzione, o una
strada che fa diminuire i consumi i benzina).
I1 nuovo prezzo di mercato (cio il costo percepito dagli utenti) sar QoC, e i consumi
aumenteranno di conseguenza da Q1 a Q2. I benefici per gli utenti Q0Q1 saranno pari a ABCD; ma lo
Stato incasser di meno, cio avr un danno (cio un beneficio negativo) pari alla differenza ABGFDIH; il saldo netto sar dunque pari a ABCD-(ABGF-CDIH) = ABCD-ABGF+CDIH = FGHI, cio
pari a costi senza tasse, cio alle risorse reali, risparmiate.
I benefici netti per gli utenti Q1Q2 saranno pari alla loro disponibilit a pagare, Q1BEQ2 , meno ci
che pagano realmente Q1DEQ2. Lo Stato tuttavia avr un vantaggio netto aggiuntivo pari al ricavo
fiscale DELI, il beneficio totale sar dunque pari a IBEL, interpretabile anche come saldo netto tra
benefici lordi dei consumatori meno risorse realmente consumate.
Considerazioni del tutto analoghe valgono in caso che invece di tasse si trattasse di sussidi, o di
profitti. Si tratta sempre di trasferimenti finanziari, i cui effetti finali per unanalisi che si limita a
massimizzare l'
efficienza, sono rilevanti solo nella misura in cui, attraverso lelasticit della
domanda, modificano il comportamento dei consumatori. Infatti, si assume che tasse e sussidi
ritornino comunque a vantaggio dei consumatori, come risultati dell'
azione pubblica. Lesistenza di
profitti (al di sopra del profitto normale), denuncia invece unimperfezione del mercato, che altera
la distribuzione del surplus sociale, oltre a ridurne il valore assoluto.
Come prima approssimazione, questo costo presenta anche il vantaggio di mostrare intuitivamente
la relazione esistente tra tempo risparmiato e guadagno (in termini di consumo) per la collettivit: se
i salari pagano esattamente la produzione di ricchezza effettuata lavorando, ogni ora risparmiata
corrisponder a ricchezza in pi disponibile.
Se il tempo risparmiato tempo libero, e non lavorativo, varr meno del tempo lavorativo, in quanto
non includer il disagio del lavoro; prove sperimentali tendono a far ritenere il valore del tempo
non lavorativo variabile da 1/4 a 1/2 del tempo lavorativo. Se poi si ritiene che i salari (ed in genere
i redditi da lavoro) non rispecchiano la produttivit sociale del lavoro in generale, o di certi lavori in
particolare (impiegati pubblici, professionisti ecc.) i problemi si complicano ancora, come si
complicano se si osserva il mercato del lavoro uno dei meno perfetti, essendo cronicamente tale
da non impiegare tutte le risorse (cfr. disoccupazione e sottoccupazione).
Comunque, per una valutazione approssimata nel tempo lavorativo, si assume il salario (o il
guadagno) orario di ciascun gruppo professionale, depurato dalle tasse.
Per le attivit esterne al mercato del lavoro (es. studio, tempo libero, acquisti ecc.) si usano un
approccio sperimentale (la disponibilit a pagare), generalmente basandosi su modelli complessi, su
cui qui non ci soffermiamo, che esplicitano attraverso i comportamenti e le scelte degli utenti il
valore economico attribuito al tempo per i diversi scopi del viaggio.
4.8.2 Il valore della vita
La monetizzazione della vita umana uno degli argomenti per i quali l'
analisi C/B pi accusata di
gelido economicismo, insensibilit umana ecc.. Ma largomento infondato: in qualsiasi norma di
sicurezza, implicita o esplicita, attinente per esempio alle caratteristiche degli aerei o dei veicoli
terrestri contenuta una valutazione economica della vita umana. I moderni aerei potrebbero essere
n volte pi sicuri, ma volare costerebbe n volte di pi (in quanto gli aerei sarebbero pesanti,
porterebbero pochi passeggeri ecc.). Tanto vale allora tentare di esplicitare queste valutazioni, con
cui comunque i tecnici si confrontano ogni giorno. (A volte la valutazione esplicita. Certi paesi in
via di sviluppo sono costretti a valutare il rapporto tra il costo dell'
importare e diffondere
determinati strumenti terapeutici il rene artificiale, per esempio ed il numero di vite umane
salvate in media. Prevale ovviamente lo strumento che presenta il migliore rapporto costi
benefici).
Certamente le valutazioni basate sul reddito prodotto nellarco della vita residua (e scontato allanno
presente) dei diversi individui sono distorcenti: le casalinghe vorrebbero meno dei professionisti, i
neri meno dei bianchi ecc.. Ma gi dire che la vita di un vecchio valga meno di quella di un giovane
appare pi accettabile. Tuttavia le perplessit rimangono molto forti su questo punto, e si tende a
lasciare esplicitate le variazioni in termini di vite risparmiate (in senso probabilistico) delle varie
alternative considerate, accanto alle valutazioni economiche. Considerazioni analoghe valgono per
la salute e l'
istruzione, sempre interpretabili come fattori che alterano in modo misurabile la quantit
di ricchezza (beni e servizi) a disposizione della popolazione, al presente o al futuro.
4.8.3 Servizi per il tempo libero (parchi ecc.)
La metodologia pi corrente per valutare tali beni si basa sulla costruzione di una funzione di
domanda, riferita alla distanza (rappresentabile come un costo) che la gente disposta a coprire per
recarvisi (in una determinata area naturale, per esempio un parco nazionale). chiaramente una
valutazione minimale (i visitatori avranno benefici dal parco almeno pari a quanto sono disposti a
pagare per recarvisi). Tuttavia ci costituisce l'
essenza metodologica del principio che misura i
valori in termini di disponibilit a pagare per questi. La valutazione di un qualsiasi servizio
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gratuito per il tempo libero localizzato sul territorio allora determinabile sulla base di corrette
previsioni sullutenza, nel senso che questa sia definibile sia per quantit che per distanza (e tempo)
impiegati per raggiungerla6.
4.8.4 I beni ambientali
Come si detto, altri beni (o danni) privi di mercato sono quelli attinenti allambiente, oggetto di
complessi metodi di stima: l'
inquinamento dell'
aria, dell'
acqua, linquinamento acustico ecc Per
questi beni, esistono tre approcci di base per la valutazione economica:
il valore dei danni direttamente valutabili con prezzi di mercato (es. la ridotta produzione
agricola dovuta a piogge acide, la perdita di valore di immobili per danni acustici, ecc.).
Il costo delle opere di mitigazione o sostituzione (es. il costo delle barriere antirumore, il costo
di una piscina che sostituisce limpossibilit di balneazione di un lago, i costi di depurazione di
emissioni industriali, ecc.).
I danni valutabili indirettamente (es. le perdite di vite umane statistiche per inquinamento
atmosferico, i costi della produzione perduta e delle cure mediche per malattie indotte dal
degrado ambientale, ecc.).
Si pu non essere daccordo sui metodi di quantificazione monetaria che il metodo propone;
bisogna tuttavia tener presente che il problema di tali quantificazioni si pone ogni volta che c da
operare confronti tra azioni alternative (si veda il tema del numerario). Per esempio: pi utile
investire denaro pubblico per far risparmiare tempo di viaggio (cio investire in trasporti) o investire
in depuratori? certo inoltre che i confronti e le scelte tra settori diversi di spesa sono comunque
difficili (esistono altri criteri di valutazione, non monetaria, che tentano di dare soluzioni al
problema); va ricordato tuttavia che alcuni dei metodi di valutazione a cui qui si accennato hanno
raggiunto un elevato grado di sofisticazione, e hanno assunto il ruolo di un linguaggio comune.
6 Si potrebbe obiettare che per qualsiasi bene localizzato privo di prezzo si potrebbe utilizzare il costo di viaggio ai
fini valutativi (es.: un ospedale pubblico, una manifestazione artistica gratuita, ecc.). Dal punto di vista teorico vero;
ma al solito, si richiedono condizioni di mercato perfetto, precise ipotesi sullesistenza di beni succedanei.
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esattamente l'
ottica del decisore privato: i benefici netti di un investimento devono essere superiori
al saggio di interesse bancario, affinch linvestimento sia fattibile (cio conveniente).
Esempio
Per chiarire e semplificare maggiormente, si consideri un periodo di tempo di un anno. Se un
investimento C0 di 100 rende lanno successivo B1 pari a 105 (cio consente di recuperare il
capitale maggiorato di 5 ), e la banca avrebbe pagato un interesse i del 10% per un anno,
l'
investimento non conveniente, e ci intuitivo. Rigorosamente, questa valutazione intuitiva
significa scontare il flusso dei benefici e dei costi, al saggio del 10% e valutare se vi sono benefici
netti scontati (cio se tali benefici sono positivi). Ricapitolando i numeri introdotti:
costi allanno 0: C0 = 100
benefici allanno 0: B0 = 0
costi allanno 1: C1 = 0
benefici allanno 1: B1 = 105
I benefici B1, se scontati ad un tasso pari al 10%, sono pari a Bs:
Bs =
B1
(1 + i )
105
(1 + 0.10)1
= 95,45
Si ricordi come i costi vengano qui scontati al saggio 0, cio non vengano scontati, perch si
incontrano solo all'
anno iniziale.
I benefici netti scontati Bn, dati dai benefici scontati meno i costi scontati, sono quindi uguali a:
Bn = B s C 0 = 95,45 100 = 4,55
risultando quindi negativi.
Appare evidente che se i costi e i benefici sono distribuiti nel tempo, e se al tempo rappresentato
da pi anni, le operazioni ora descritte vanno ripetute per ogni anno (e quindi il saggio di sconto
andr applicato in modo composto, cio lesponente del denominatore sar 1 dopo un anno, 2 dopo
due anni ecc.).
Ovviamente per per flussi di costi e benefici complessi, l'
approccio intuitivo non risulta pi di
alcun aiuto. Scontare ad un determinato saggio significa in altre parole rendere presente un
determinato valore futuro; nel nostro esempio infatti, se il saggio di sconto (cio il saggio di
preferenza intertemporale) il 10%, 95,45 il valore all'
anno 0 (cio presente) di 105 (valore
futuro).
Tornando alloperatore pubblico, si pone il problema di quale saggio di sconto debba assumere, nel
caso che si supponga o il mercato dei capitali come imperfetto, cio che il saggio privato di sconto
non rappresenti una situazione efficiente, o che loperatore pubblico sia rappresentante di valori e di
istanze non riconducibili alla somma degli interessi economici dei singoli.
Poich la radice della preferenza intertemporale riconducibile alla limitatezza della vita umana, da
ci alcuni studiosi hanno dedotto che lo Stato dovesse invece farsi portatore indifferentemente degli
interessi delle generazioni future come di quello delle generazioni presenti; da queste considerazioni
discendeva un saggio di preferenza intertemporale uguale a zero.
19
Lobiezione di quegli economisti che, pur non attribuendo rilevanza sociale assoluta ai valori
espressi dal mercato dei capitali, ritenevano opportuno definire comunque un saggio diverso da
zero, si riferisce per sommi capi, al criterio dellutilit marginale decrescente del reddito. Ci
significa assumere che, se il reddito nazionale pro capite di un paese cresce, le quote aggiuntive
(marginali) di tale reddito saranno destinate a soddisfare bisogni sempre meno essenziali, cio
avranno utilit decrescente. In questo senso un beneficio lontano nel tempo vale meno di uno
vicino, anche al di fuori di un'
economia di mercato perfetta, di un'
economia che sia cio concepibile
come semplice espressione della sommatoria di autonomi comportamenti economici individuali.
Tornando alla questione nodale su cui vertono queste note, cio i criteri di scelta del decisore
pubblico, occorre osservare che la scelta del saggio di sconto comunque alla fine una decisione
politica; la difficolt cui si trova di fronte il tecnico che analizza progetti alternativi di rendere tale
scelta esplicita. In questo senso alcuni autori propendono per approcci di tipo sperimentali,
analizzando per esempio le scelte passate dell'
amministrazione, e deducendone il saggio di sconto
implicito in tali scelte; oppure sottoponendo una serie di progetti alternativi al giudizio qualitativo
del decisore, e deducendo anche qui in modo empirico il saggio di sconto (per esempio
sottoponendo al decisore varianti di un progetto che presenta benefici alternativamente minori in
valore assoluto ma vicini nel tempo oppure maggiori ma lontani). Nella pratica anche questo
processo risulta di difficile applicazione, e si ricorre generalmente a saggi di sconto in qualche
modo collegati ai saggi di interesse di lungo periodo, operando analisi di sensitivit (si veda 4.10) su
di una serie di saggi all'
intorno di quello prescelto (cio verificando la validit della scelta fatta col
variare di questo parametro).
Si ricorda che queste considerazioni sono sempre supposte al netto dell'
inflazione, attribuendo
all'
inflazione un significato puramente monetario: cio se l'
inflazione il 5% annuo e il costo del
denaro il 10%, il saggio di interesse reale il 5%.
B
C
Bn
n =1
(1 + i )n
Cn
n =1
(1 + i )n
dove:
T = vita economica del progetto;
i = Saggio sociale di sconto;
n = anni.
20
VNP =
n =1
Bn C n
(1 + i )n
Bn
T
n =1
(1 + SRI )n
T
n =1
Cn
(1 + SRI )n
Esempio
Si consideri proprio lesempio bancario, limitandosi a considerare un periodo di un anno (ma
ovviamente non vi sono difficolt all'
estensione dell'
esempio ad un periodo pi lungo). Se si
suppone di non conoscere il rendimento percentuale di un investimento C0 pari ad esempio a 50 ,
ma solo lammontare B1 (capitale pi interessi) ritirato dopo un anno pari a 53 , si pu
schematizzare l'
intera operazione come segue:
costi allanno 0: C0 = 50
benefici allanno 0: B0 = 0
costi allanno 1: C1 = 0
benefici allanno 1: B1 = 53
Se ora si sconta il flusso dei benefici ad un saggio incognito, e li si pone uguali al flusso dei costi
parimenti scontati ad un saggio incognito, si ottiene:
C0
(1 + x )
C1
(1 + x )1
ed inserendo i numeri:
21
50
(1 + x )
53
(1 + x )1
risolvendo, si ottiene:
x = 0.06
pari cio al 6%, come risultava intuitivamente. Ma mentre la formula valida anche in casi pi
complessi, l'
intuizione cessa di essere d'
aiuto non appena l'
esempio diviene pi articolato.
C da osservare che il SRI non postula direttamente la definizione di un saggio sociale di sconto; la
fattibilit di un progetto secondo questo criterio definita dal fatto che il suo SRI sia superiore al
saggio sociale di sconto (in altre parole, che presenti una redditivit superiore ad un minimo di
riferimento, come si gi osservato nel paragrafo 4.3).
Esempio
Vediamo sommariamente i motivi di queste ultime affermazioni.
Se supponiamo di avere determinato, anno per anno, i benefici netti di un progetto (cio i benefici
meno i costi), e supponiamo di usare saggi di sconto crescenti per attualizzare il flusso di benefici
netti cos, determinati; otterremo una rappresentazione del tipo di quella in figura (curva P).
Infatti i benefici netti saranno massimi per un saggio sociale di sconto (SSS) uguale a 0 (cio nel
caso in cui non vengono attualizzati). Decresceranno poi fino ad annullarsi per un saggio di sconto,
che rappresenta proprio il SRI interno del progetto. (Infatti basta osservare che per definizione il
SRI quel saggio di sconto che rende uguali benefici e costi, vale a dire che rende uguale a 0 la
differenza tra benefici e costi, cio i benefici netti). I due criteri coincidono per il progetto in esame
in quanto, se il saggio sociale di sconto fosse inferiore a 10, (8 per esempio) il VNP del progetto
sarebbe positivo, e il SRI sarebbe superiore al saggio sociale di sconto (entrambe condizioni di
fattibilit). Ovviamente per saggi di sconto superiori a 10 entrambi i criteri darebbero responso
negativo.
Se immaginiamo ora di confrontare il progetto P col progetto Q (caratterizzato da una sua specifica
curva, che presenta un VNP per SSS = 0 minore di quello di P ma un SRI maggiore: il che per
22
esempio, una strada nuova e un ponte su quella strada non sono esclusivi, sono due tracciati diversi per quella
stessa strada. Oppure, un uso a parco di un'
area verde non esclude infrastrutture sportive, mentre pu escludere
l'
edificazione di edifici residenziali, ecc.
23
infatti che esso o comporta un investimento minore di P, o comporta un "rientro del capitale" pi
rapido, a parit di investimento; in entrambi i casi si pone il problema di confrontare le possibilit di
"rinvestire" parte del capitale (immediatamente in un caso o dopo pochi anni nell'
altro); se
ragionevole attendersi rendimenti di questi "riinvestimenti" pi elevati o confrontabili con quelli del
progetto P, prevale Q; se cos non (per esempio non si presentano affatto possibilit di
investimento), prevale P.
Se i due (o n) progetti sono tecnicamente esclusivi, (e non vi sono vincoli di bilancio), il caso in cui
i due criteri presentino risultati contrastanti comporta un approccio pi articolato. Infatti, progetti
tecnicamente esclusivi sono generalmente "varianti" di un medesimo progetto, con diversi livelli di
costo (diverse soluzioni per utilizzare un'
area, per collegare due centri ecc.). E'necessario allora
valutare l'
intera gamma dei progetti tecnicamente realizzabili, in quanto il cambiamento di priorit
che si determina tra un progetto e laltro suggerisce che, riconducendo le "varianti di progetto ad
un processo incrementale continuo (dalla soluzione meno costosa a quella pi costosa, per esempio)
si possa determinare il punto di inversione", che generalmente corrisponde al punto di ottimo
generale, cio al punto dominante per entrambi i criteri.
Ci appoggeremo ad un esempio semplificato8, ma la cui estendibilit intuitiva. Per tale esempio
confronteremo il VNP con il rapporto B/C, per ragioni di semplicit: concettualmente, infatti,
abbiamo visto che B/C affine al SRI (anche se non coincide con esso).
Esempio
progetto
Q
P
Costi attualizzati
10
30
Benefici attualizzati
15
36
VNP
5
6
C/B
1,5
1,2
Si immagini che due progetti presentino il quadro di risultati attesi proposto in tabella.
Chiaramente, i due criteri presentano risultati contrastanti (5<6; 1,5>1,2). In questo caso,
necessario analizzare varianti intermedie, nell'
ipotesi di un andamento della redditivit
schematizzabile come in Figura 4-5
L'
andamento della curva dei rendimenti puramente ipotetico: si appoggia all'
ipotesi che i
rendimenti unitari degli investimenti siano crescenti fino ad una certa dimensione dell'
investimento,
e successivamente decrescenti. Nel nostro esempio, possibile determinare una variante ottimale K
con costi pari a 20 e benefici pari a 30, in cui VNP = 10 e B/C = 1,5, cio migliore o non peggiore
secondo tutti i criteri usati (in termini tecnici debolmente Pareto dominante) rispetto alle altre
due.
Nella pratica, il punto di ottimo si determina mediante lanalisi della redditivit incrementale:
l'
ottimo il punto al di l del quale gli incrementi dei costi attualizzati sono inferiori agli incrementi
dei benefici attualizzati (cio il punto in cui la redditivit, marginale nulla). Per il progetto K,
facile verificare che il passaggio da questo al progetto P presenta incrementi dei benefici inferiori
agli incrementi dei costi.
= 10, C = 16
Si rinuncia qui, come per il caso precedente, alla trattazione formalizzata del problema.
24
In generale dunque, occorre ricordare ancora limportanza di estendere lanalisi, soprattutto nei casi
dubbi, ad un numero elevato di alternative di progetto, piuttosto che approfondire l'
analisi
economica di una sola o di poche varianti.
Nella pratica tuttavia c'
da osservare che il VNP trova pi generale applicazione del SRI (si pensi al
caso della analisi della redditivit che abbiamo appena visto). E, in effetti, la sua stessa definizione
coerente ed omogenea con la funzione obiettivo: massimizzare i benefici netti attualizzati. Il SRI
presenta inoltre altri inconvenienti, su cui qui non ci dilunghiamo, attinenti alla possibilit di
ottenere pi di una soluzione positiva per l'
equazione (di grado T) che lo definisce.
di diversi progetti) sensibile, cio il giudizio muta, al variare di un solo parametro, o al variare
nella stessa direzione di due parametri ecc. In questo modo al decisore vengono fornite indicazioni
anche sul peso che alcune ipotesi iniziali hanno sulla scelta finale: se per esempio si assegna un
elevato valore al tempo risparmiato, una certa strada risulta fattibile, in caso contrario risulta
preferibile costruire una ferrovia. In conclusione tuttavia occorre ricordare un concetto centrale: non
sono le formule di decisione (ed i loro portati) che rendono interessante l'
analisi C/B, bens la
necessit, che il metodo postula, di esplicitare tutti i parametri di scelta per un periodo lungo, alla
luce di diverse alternative di azione, e considerando anche esplicitamente le conseguenze di non
intervenire affatto.
Questo approccio determina un metodo di decisione tendenzialmente trasparente, e comunque tale
da consentire un dibattito politico meno mistificato di quello corrente.
treno, il costo percepito sar pari al prezzo del biglietto pi il costo del tempo di viaggio. Il tempo
entra nei costi percepiti in quanto un tempo speso in viaggio, e quindi non utilizzabile in altro
modo.
In base a quanto detto, il costo percepito il costo da utilizzare per determinare la quantit
consumata usando come tramite la curva di domanda. Al consumatore, infatti, interessa il prezzo
che paga (ed in alcuni casi anche il tempo impiegato) e non il costo economico connesso alla
realizzazione del prodotto.
Analisi economica
Costi percepiti
Curva di domanda ed
elasticit
Costi economici
Quantit consumata
Variazione di
surplus sociale
COMFP
Costo economico
dinvestimento
Saggio sociale di
sconto
VAN economico = 0
Valore residuo
economico
VAN economico
SRI economico
Esternalit in fase di
costruzione
27
Surplus iniziale S1
P/C
P/C
Surplus finale S2
Cec. 1=Cperc. 1
Cec. 2= Cperc. 2
Q1
Q2
P/C
Variazione di surplus S = S2 - S1
Cec. 2= Cperc. 2
Q2
Q1
Figura 4-6 Calcolo della variazione del Surplus (beneficio nellanalisi economica)
28
Lindicatore di convenienza economica (VPN) calcolato utilizzando il saggio sociale di sconto is. I
costi di investimento devono essere depurati dalle tasse, giungendo ai costi di investimento
economici Iecononico. Devono essere inserite anche le esternalit E in fase di costruzione (allanno 0)
che, essendo temporalmente disomogenee rispetto ai costi di esercizio ed alle esternalit di
esercizio, non possono essere lette attraverso le curve dei costi. Ne consegue che il VPN economico
dato da:
VPN ecxonomico =
S i (I econ + E )
n=0
(1 + i s )n
dove:
(I economico,n + E n )
n =0
(1 + i s )
(S
collettivi t , n
(C
p ,i , C e , i , q i , C p , f
(1 + i s )
n =
, C e, f , q f + VReconomico,T
n
COMFPn
n =0
(1 + is )n
n =0
T
n =
per la quale il primo addendo il disavanzo finanziario generato nel periodo in cui
realizzato il progetto, mentre il secondo addendo la parte di disavanzo (eventualmente)
prodotto nella fase operativa dellinvestimento
29
4.13.2 Il flusso dei benefici e dei costi nella durata della vita utile dellinvestimento allinterno
dellanalisi economica
La vita utile di un investimento, in generale, pu essere suddivisa in due parti fondamentali: il
periodo di realizzazione e la fase di esercizio. Con riferimento alla prima fase linvestimento
considerato progettato e realizzato; nel periodo successivo, si ha la fase operativa, nella quale il
progetto svolge la funzione per la quale stato concepito.
Si supponga, pertanto, che larco di tempo su cui si estende lanalisi sia pari a T anni, che la fase
realizzativa abbia una durata di anni (con < ) e che, di conseguenza, la fase operativa sia di T anni.
Nel primo periodo la collettivit sostiene tutti e soli i costi economici necessari per la realizzazione
dellinvestimento previsto, e che in generale, sono riconducibili ai costi per i materiali, per la
manodopera, per i noli e alle eventuali esternalit prodotte in fase di realizzazione.
Nel secondo periodo la collettivit impegna tutte le risorse necessarie per utilizzare il progetto e
tutte le risorse necessarie affinch lo stesso rimanga in buone condizioni di esercizio; allo stesso
tempo la collettivit, pu beneficiare della riduzione dei costi sostenuti rispetto allo scenario di non
progetto, che nel caso specifico sono quantificati in termini di variazione di surplus sociale.
Si pensi ad esempio ad una nuova strada in grado di collegare pi rapidamente due centri abitati. Le
risorse che la collettivit impegna nella fase di esercizio del progetto, per il suo utilizzo, sono
afferenti alle seguenti categorie: tempo per lo spostamento delle persone, carburante per gli
autoveicoli, esternalit ambientali.
Le risorse che la collettivit impegna nella fase di esercizio del progetto, affinch questo resti in
buono stato, sono in prima approssimazione riconducibili ai costi di manutenzione della strada
stessa.
La differenza tra il surplus sociale nello scenario con la strada nuova e il surplus sociale valutato
nello scenario di riferimento, in funzione della disponibilit a pagare degli utenti rappresentata
attraverso lo strumento curva di domanda, determina la variazione di surplus sociale.
Quanto premesso certamente valido per una analisi costi benefici di tipo tradizionale, allinterno
della quale lanalisi economica risulta completamente disgiunta rispetto allanalisi finanziaria.
I pi recenti sviluppi metodologici consentono di creare un legame tra i due segmenti precedenti; in
particolare possibile stimare in che modo gli aspetti finanziari di un progetto influenzino il
benessere della collettivit. Il costo opportunit marginale dei fondi pubblici il trait dunion delle
due analisi. In particolare, se un progetto manifesta una mancata redditivit dal punto di vista
finanziario, e se per lo Stato finanziatore del progetto esistono vincoli di bilancio, allora
lincremento di pressione fiscale generato dallintervento statale produce effetti recessivi
sulleconomia e conseguentemente sul benessere dellintera collettivit.
Pertanto, con una analisi tradizionale gli indicatori di convenienza economica sono determinati
dallandamento del flusso dei costi e dei benefici, in funzione delle scadenze temporali delle fasi
realizzativa ed operativa; con una analisi costi benefici che sfrutta linfluenza del costo
opportunit marginale dei fondi pubblici si estende la valenza del progetto realizzato fino a
considerazioni di carattere macroeconomico.
30
Il disegno (Figura 4-7) rende in forma esplicitamente grafica quando fino ad ora descritto dal punto
di vista teorico. La parte superiore del grafico indica che secondo un approccio teorico standard i
benefici generati (variazione di surplus sociale) emergono a progetto realizzato (quindi negli anni
compresi tra e ). La parte inferiore dello stesso grafico indica che il benessere della collettivit
influenzato dallinvestimento anche nella sua fase realizzativa; quindi variazioni di benessere
collettivo possono essere indotte per tutta la vita utile considerata. In conclusione, leffetto
complessivo dellinvestimento considerato sar la somma delle due variazioni di surplus sociale
separatamente valutate.
P/C
Disponibilit a pagare
Effetti sull'occupazione
t=
t=0
t=T
Costi d'esercizio
Costi d'investimento
Costi esterni
t=
t=0
tempo
Variazione di surplus
sociale da analisi
Variazione di
surplus sociale totale
t=T
tempo
Variazione di surplus
sociale da analisi
Costo-opportunit marginale dei fondi pubblici
Fase di costruzione
Fase di esercizio
31
venissero entrambe conteggiate nel calcolo dei benefici, si contabilizzerebbe due volte lo stesso
effetto.
(
)
Rn + s c + s e I fin + E
(1 + i
n=0
dove:
n=0
( I
finanziario , n
+ S C ,n E n
(1 + i )
f
(R (q ) + S
n
n =
e, n
(q ) C esercizio ,n (q ) + VR finanziario,T )
(1 + i )
f
Analisi finanziaria
Curva di domanda
elasticit
Tariffe
Quantit consumata
Sussidio pubblico in
fase di esercizio
Ricavi da consumo
Costo di investimento
finanziario
Saggio finanziario di
sconto
VPN finanziario
VPN finanziario = 0
Sussidio pubblico
allinvestimento
Costi di esercizio
finanziari
SRI
Valore residuo
finanziario
S e,n (q) lammontare dei sussidi ricevuti dal gestore in fase di esercizio allanno n (con
< n T)
C esercizio,n (q) sono i costi operativi finanziari dellinvestimento sostenuti dal gestore allanno
n (con < n T)
VR finanziario,T il valore residuo finanziario dellinvestimento introitato dal gestore allanno
T (anno finale dellanalisi)
33
35
INDICE
INTRODUZIONE ______________________________________________________________ 3
4 LA VALUTAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA DEGLI INVESTIMENTI _______ 5
4.1 UN CENNO ALLE ORIGINI ______________________________________________________ 5
4.2 LA SITUAZIONE ATTUALE______________________________________________________ 6
4.3 LE BASI TEORICHE ___________________________________________________________ 7
4.4 LA SELEZIONE DELLE ALTERNATIVE ____________________________________________ 11
4.5 L'
IPOTESI DI RIFERIMENTO, O CONTROFATTUALE, O DO NOTHING____________________ 12
4.6 LA VITA DEL PROGETTO ______________________________________________________ 13
4.7 I BENEFICI DERIVANTI DA BENI PER CUI ESISTE UN MERCATO __________________________ 14
4.8 I BENEFICI CONNESSI A BENI PRIVI DI MERCATO ____________________________________ 16
4.8.1 I1 valore del tempo _____________________________________________________ 16
4.8.2 Il valore della vita ______________________________________________________ 17
4.8.3 Servizi per il tempo libero (parchi ecc.) _____________________________________ 17
4.8.4 I beni ambientali _______________________________________________________ 18
4.9 IL SAGGIO SOCIALE DI SCONTO ________________________________________________ 18
4.10 LE FORMULE DI DECISIONE E LE ANALISI DI SENSITIVIT ____________________________ 20
4.10.1 Il rapporto benefici costi attualizzati_____________________________________ 20
4.10.2 Il valore netto presente VNP_____________________________________________ 21
4.10.3 Il saggio di rendimento interno SRI _______________________________________ 21
4.10.4 Il ruolo degli indicatori_________________________________________________ 22
4.11 LE ANALISI DI SENSITIVIT __________________________________________________ 25
4.12 LA COSTRUZIONE DEI COSTI__________________________________________________ 26
4.12.1 Il costo economico ____________________________________________________ 26
4.12.2 Il costo percepito______________________________________________________ 26
4.13 LANALISI ECONOMICA _____________________________________________________ 27
4.13.1 Specializzazione della formula del VAN economico___________________________ 29
4.13.2 Il flusso dei benefici e dei costi nella durata della vita utile dellinvestimento allinterno
dellanalisi economica _______________________________________________________ 30
4.13.3 Il rischio dei doppi conteggi _____________________________________________ 31
4.14 LANALISI FINANZIARIA _____________________________________________________ 32
4.14.1 Specializzazione della formula del VAN finanziario __________________________ 32
4.15 LIMITI E POSSIBILI MIGLIORAMENTI DELLANALISI COSTI BENEFICI ___________________ 34
4.16 BIBLIOGRAFIA DI APPROFONDIMENTO __________________________________________ 35
INDICE ______________________________________________________________________ 37