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La metamorfosi

delle imprese vicentine

Vicenza, 3 dicembre 2008


Fiera di Vicenza – Sala Palladio
1
IL GRUPPO DI RICERCA
Prof. Riccardo Fiorentini
Professore Associato
di Economia Internazionale
Prof. Andrea Lionzo
Professore Associato
di Economia Aziendale

Dott.ssa Laura Magazzini


Ricercatore di Econometria

Dott. Angelo Zago


Ricercatore di Economia Industriale

Prof.ssa Giusy Chesini


Professore Associato di Economia
degli Intermediari Finanziari
Dott. Ugo Lassini
Ricercatore di Economia Aziendale

Prof.ssa Paola Signori


Professore Associato di Economia
e gestione delle imprese

Dott.ssa Francesca Rossignoli


Dottoranda di
Economia e Direzione Aziendale

Dott. Ivan Russo


Ricercatore di Economia
e Gestione delle imprese
Dott. Massimiliano Nuccio
Dottore di ricerca
di Economia Applicata
INDICE
1. Punti di forza e di debolezza dell’industria
vicentina

2. Crescita e sviluppo: una “mappa” delle


imprese vicentine

3. I caratteri del successo: i risultati dello studio


di caso
4
Angelo Zago

Punti di forza e di debolezza


dell’industria vicentina

5
Composizione settoriale
% di imprese per settore (% Italia)

Altro
Meccanica
22%
27%

Legno
6%
Orafo
6% (1%)
Metallurgia
Legno- 19%
Arredamento Concia
6% 12% (4%)

6
Peso della manifattura sul VA
.5
.4
.3
.2
.1
0
01

02

03

04

05

06
20

20

20

20

20

20
anno

Vicenza Nord-Est
Italia

7
19 0 .1 .2 .3 .4 .5 .6 .7 .8
95

19
96

19
97

19
98

19
99

Italia
20
00

Vicenza
20
anno
01

20
02

20
03
Export su Valore Aggiunto

Nord-Est

20
04

20
05

20
06
8
Grado di integrazione verticale
(Valore aggiunto / Fatturato)
40%

39%

38%

37%

36%
Vicenza
35% Nord Est
Italia
34%

33%

32%

31%

30%
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

9
Premessa: l’export italiano

™ La quota di mercato (in volume) Italia calata di 1/3 (dal 4,4% del
1996 al 2,9% del 2005). È declino?
™ Il modello di export italiano è basato su settori tradizionali
(alimentare, conciario, tessile-abbigliamento, ecc.), con una
domanda relativamente statica nel tempo. È la causa?
™ In realtà, la quota di mercato (in valore) è rimasta stabile nel periodo
considerato, a fronte di un aumento della quota di mercato dei Paesi
Emergenti.
™ Perchè? I volumi calano, ma il valore complessivo tiene. E i Valori
Medi Unitari (VMU o prezzi medi di vendita) aumentano più di
quelli dei competitors diretti nell’area Euro (Francia, Germania,
Spagna).

10
1993=100 (valori reali 2005)
19 100 120 140 160 180
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99

Valori
20
00

Prezzi medi
anno

20
01
20
02
20
03
20
Volumi

04
20
05
Crescita esportazioni complessive - Italia

20
06
20
07
11
™ Interessante è capire perché i VMU (nominali) aumentano.
™ Uno studio recente classifica i prodotti esportati in due categorie,
quelli con una competizione basata sul prezzo o sulla qualità.
Quelli con la competizione sulla qualità sarebbero il 34% in USA,
36% in Giappone, circa il 50% in Francia, Germania e UK, ma
sarebbero invece il 60% per l’Italia.
™ Dato molto interessante: se si tratta di innovazione dei prodotti, ne
consegue che la competitività dei paesi sviluppati si può
mantenere riposizionando i prodotti, senza dover riconvertire il
sistema manifatturiero cambiando settori produttivi.

12
Come vanno le esportazioni di Vicenza?

Crescita esportazioni complessive - Vicenza

250
1993=100 (valori reali 2005)
50 100 150 200
93

94

95

96

97

98

99

00

01

02

03

04

05

06

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19

19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Valori Volumi
Prezzi medi

13
E rispetto alle altre aree?
Crescita del volume delle esportazioni manifatturiere
250200
1993=100
150 100
93

95

97

98

99

00

01

02

03

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94

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19

19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Vicen za Nord-Est
Ita lia

14
Crescita del valore reale delle esportazioni manifatturiere

180 160
1993=100
140
120
100
93

95

96

97

99

00

01

02

04

05

06

07
94

98

03
19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
19

anno

Vicenza Nord-Est
Italia

15
Euro/kg (valori reali 2005)
19 2 3 4 5 6
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19

Italia
99

Vicenza
20
00
anno

20
01
20
02
20
03
20
Nord-Est

04
20
Prezzi medi esportazioni complessive

05
20
06
20
07
16
Settori Non-tradizionali, % fatturato

70
incidenza settori non tradizionali (%)
55 60 65

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
anno

Vicenza Nord-Est
Nord-Italia

17
Incidenza esportazioni per settore - Vicenza

10
8
6
%
4
2
0
93

94

95

96

97

98

99

00

01

02

03

04

05

06

07
19

19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Conciario (=) Orafo


Tessile-Abb.(=) Legno-Mobili (=)
Met. e Prod. Met. Mecc. e App. Elettr.

18
1993=100 (valori reali 2005)
19 0 100 200 300 400
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19

Valori
99
20
00

Prezzi medi
anno
20
01
20
02
Settore conciario

20
03
20
Volumi

04
20
05
Crescita esportazioni conciarie - Vicenza

20
06
20
07
19
1993=100 (valori reali 2005)
19 50 100 150 200 250
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
Avellino
Vicenza
anno

20
01
20
02
20
03
Pisa
Italia

20
04
20
05
Crescita valori reali esportazioni conciarie

20
06
20
07
20
Euro/kg (valori reali 2005)
19 0 20 40 60
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
Avellino
Vicenza
anno

20
01
20
02
20
03
Pisa
Italia

20
04
Prezzi medi esportazioni conciarie

20
05
20
06
20
07
21
Settore conciario

- Punti di forza: - Punti di debolezza:

1. crescono volumi 1. i VMU (prezzi medi)


export; sono bassi e calano
molto.
2. valore export tiene
(meglio di altri 2. imprese meno
distretti); redditizie, con elevati
rapporti di
3. imprese più grandi, indebitamento.
con buona
produttività.

22
Settore della metallurgia e prodotti in metallo

Crescita esportazioni metallurgia e prodotti metallo - Vicenza


300
1993=100 (valori reali 2005)
150 200 250
100
93

94

95

96

97

98

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00

01

02

03

04

05

06

07
19

19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Valori Volumi
Prezzi medi

23
Crescita valori reali esportazioni metallurgia e prodotti metallo

300
1993=100 (valori reali 2005)
19 100 150 200 250
93

94

95

96

97

98

99

00

01

02

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04

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06

07
19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Vicenza Brescia
Bergamo Reggio Emilia
Italia

24
Euro/kg (valori reali 2005)
19 .8 1 1.2 1.4 1.6 1.8
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98

Italia
19
99
Vicenza
Bergamo
20
00
anno

20
01
20
02
20
03
Brescia

20
04
Reggio Emilia

20
05
20
06
20
07
Prezzi medi esportazioni metallurgia e prodotti metallo

25
Metallurgia e prodotti in metallo

- Punti di forza: - Punti di debolezza:

1. Valori e volumi 1. I VMU di BS e BG


crescono più dei sono cresciuti di più;
competitors;
2. imprese più piccole.
2. i VMU sono i più alti
e crescono (più di
media italiana);

3. imprese redditizie,
ben capitalizzate,
investono molto,
buona produttività.
26
Settore macchine ed attrezzature
Crescita esportazioni macchine ed elettromeccanica - Vicenza
250
1993=100 (valori reali 2005)
100 150 50200
93

94

95

96

97

98

99

00

01

02

03

04

05

06

07
19

19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Valori Volumi
Prezzi medi

27
Crescita valori reali esportazioni macchine ed elettromeccanica

250
1993=100 (valori reali 2005)
19 100 150 200
93

94

95

96

97

98

99

00

01

02

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06

07
19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Vicenza Brescia
Bergamo Reggio Emilia
Italia

28
Prezzi medi esportazioni macchine ed elettromeccanica
12
Euro/kg (valori reali 2005)
8 6 10
93

94

95

96

97

98

99

00

01

02

03

04

05

06

07
19

19

19

19

19

19

19

20

20

20

20

20

20

20

20
anno

Vicenza Brescia
Bergamo Reggio Emilia
Italia

29
Macchine ed attrezzature
- Punti di forza: - Punti di debolezza:

1. Crescono volumi e 1. Crescita valori export


valori complessivi minore di BS e RE;
export; 2. i VMU sono più bassi
2. i VMU crescono più e calano più di BS e
della media italiana; RE;
3. imprese che 3. imprese piccole,
investono, con discreta meno redditizie, con
produttività. marcato livello di
indebitamento.

30
Andrea Lionzo

Crescita e sviluppo:
una “mappa” delle imprese locali

31
Andrea Lionzo

Crescita e sviluppo:
una “mappa” delle imprese locali

1. Le performance delle imprese vicentine

32
Premesse metodologiche
™ Il campione analizzato è costituito dalle imprese manifatturiere
vicentine con fatturato superiore a 1 milione di euro che depositano il
bilancio in Camera di Commercio e il cui bilancio è correttamente
inserito nel data base.
™ Il campione selezionato è composto da 2.247 imprese.
™ Il campione selezionato è rappresentativo della popolazione di
riferimento (pari a circa 5.000 imprese), di cui riflette la composizione
settoriale e dimensionale
™ I dati di bilancio utilizzati ai fini delle analisi sono resi “reali”
assumendo a riferimento l’esercizio 2005
™ L’arco temporale di indagine si snoda dal 1998 al 2007 (per le I.VI)
™ Per “contestualizzare” la dinamica delle imprese vicentine, è proposto il
confronto con i valori delle imprese del Nord-Est (I.NE) e dell’Italia
(I.I)
33
Tasso di crescita del fatturato

8%

7%

6%
Vicenza
5%
Nord Est
4% Italia

3%

2%

1%

0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

34
Tasso di crescita del fatturato

™ Nell’intero periodo, la crescita media annua reale del fatturato delle I.VI è
stata pari al 4%, con una maggiore intensità nei primi anni (6%) e una
minore intensità nel periodo finale (3,3%)

™ Il tasso di crescita del fatturato delle I.VI è comunque quello più volatile

™ In particolare, le I.VI hanno sofferto maggiormente nel 2003 e nel 2004.


Hanno poi “agganciato” la “ripresa”, negli anni 2005 e 2006, in via
anticipata rispetto alle I.NE e alle I.I
Tasso di crescita del capitale investito

9%

8%

7%
Vicenza
6%
Nord Est
5%
Italia
4%

3%

2%

1%

0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Tasso di crescita del capitale investito

™ Fino al 2003-2004, il tasso di crescita degli investimenti è stato in


Vicenza mediamente superiore alle altre aree

™ Poi, nel periodo successivo, i tassi di investimento si sono


complessivamente ridotti e quelli delle I.VI e delle I.NE si sono allineati
intorno al 4% annuo

™ Anche il tale casi, il tasso di crescita del capitale investito delle I.VI è
quello più volatile
Redditività operativa
(ROI = reddito operativo / capitale investito)
8,0%

7,5%

7,0%
Vicenza
6,5%
Nord Est
6,0%
Italia
5,5%

5,0%

4,5%

4,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
38
Redditività operativa
(ROI = reddito operativo / capitale investito)

™ La redditività operativa media annua delle I.VI è pari al 6,5%

™ A partire dal 2000, le I.VI raggiungono livelli di redditività operativa


leggermente inferiori a quelli delle I.NE (di circa 20 basis point) e anche
a quelli delle I.I.

™ Dal 2000 al 2005, i Roi di tutte le imprese si attestano su livelli


mediamente inferiori ai precedenti (di circa 50 basis point).

™ Tuttavia, nel 2006 nel 2007 emerge una netta “ripresa” del Roi

39
Redditività delle vendite
(ROS = reddito operativo / fatturato)
6,0%

5,5%
Vicenza
Nord Est
5,0%
Italia

4,5%

4,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
40
Redditività delle vendite
(ROS = reddito operativo / fatturato)
™ Il Roi minore delle I.VI. trova radice nella minora marginalità media delle
vendite (Ros). Il Ros delle I.VI si attesta su livelli inferiori anche a quello
delle I.I.
™ Tale fenomeno è riconducibile a quattro circostanze:
1. il minore grado di integrazione verticale delle I.VI, che ha condotto ad
aumentare l’incidenza dei costi di acquisto sul fatturato
2. una politica di compressione dei margini, posta in essere pur di non
perdere fatturato e quote di mercato (il tasso di crescita del fatturato
delle I.VI “batte” quello delle I.NE e delle I.I soprattutto quando il Ros
raggiunge i livelli più bassi)
3. la maggiore focalizzazione delle I.VI. sul “BtB” (piuttosto che sul
“BtC”) e la loro minore attitudine a presidiare il processo distributivo
(rinunciando ai margini commerciali)
4. una maggiore incidenza relativa del CL sul VA, legato alle scelte di
investimento su servizi, rapidità e personalizzazione dell’offerta
41
Produttività del capitale investito
(fatturato / capitale investito)
1,45

1,40

Vicenza
1,35
Nord Est
Italia
1,30

1,25

1,20
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
42
Produttività del capitale investito
(fatturato / capitale investito)

™ Nelle I.VI l’indice di rotazione del capitale investito presenta livelli


tendenzialmente superiori a quelli delle I.NE e I.I., evidenziando inoltre
un incremento maggiore nel 2005, nel 2006 e nel 2007

™ Ciò significa che le I.VI sono in grado di attribuire una maggiore


produttività al capitale impiegato per il conseguimento del fatturato

™ L’efficienza nella gestione degli investimenti (fissi e circolanti) lungo


tutto il ciclo produttivo permette di “compensare” parte della minore
marginalità media sulle vendite

43
Redditività netta
(ROE: reddito netto / capitale proprio)

10,0%
9,5%
9,0%
8,5%
8,0% Vicenza
7,5%
7,0% Nord Est
6,5%
Italia
6,0%
5,5%
5,0%
4,5%
4,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
44
Redditività netta
(ROE: reddito netto / capitale proprio)

™ Il Roe medio annuo delle I.VI è pari al pari al 7,5% nell’intero periodo
considerato.
™ È mediamente più basso (di circa 75-100 basis point) rispetto al Roe delle
I.NE.
™ Dal 2003, inoltre, il Roe delle I.VI si attesta su livelli inferiori anche
rispetto a quello delle I.I.
™ Ciò scaturisce da una minore redditività operativa (come detto prima) e da
un minor contributo della “leva finanziaria” (come spiegato dopo)
™ Comunque, nel 2007 il Roe medio delle I.VI subisce un notevole
incremento, ragigungendo l’8%

45
Spread
(ROI – costo del debito)
5,0%
4,5%
4,0%
3,5%
3,0% Vicenza
2,5%
Nord Est
2,0%
Italia
1,5%
1,0%
0,5%
0,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

46
Spread
(ROI – costo del debito)

™ Lo spread è sempre positivo lungo tutto il periodo considerato ed in


crescita negli ultimi anni
™ In media è pari al 2%; supera il 3% nel 2007
™ Tuttavia, nelle I.VI lo spread è mediamente più basso (di circa 15-20
basis point) rispetto a quello delle I.NE e delle I.I
™ Dal 2003, inoltre, il Roe delle I.VI si attesta su livelli inferiori anche
rispetto a quello delle I.I.
™ Poiché il costo del debito delle I.VI è sostanzialmente allineato a quello
della altre imprese, ciò scaturisce da una minore redditività operativa
(come detto prima)

47
Rapporto di indebitamento
(posizione finanziaria netta / capitale proprio)
5,5

5,0

4,5 Vicenza

Nord Est
4,0
Italia

3,5

3,0
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
48
Rapporto di indebitamento
(posizione finanziaria netta / capitale proprio)

™ Il grado di indebitamento cresce leggermente nel corso del tempo, sia


per le I.VI sia per le I.NE e per le I.I.

™ Le I.VI presentano livelli medi di indebitamento leggermente inferiori


a quelli delle imprese del NE, le quali, come anticipato, “sfruttano”
maggiormente l’effetto di “leva finanziaria”

49
Andrea Lionzo

Crescita e sviluppo:
una “mappa” delle imprese locali

2. La “mappa” dei percorsi di crescita e sviluppo

50
Premesse metodologiche

™ La “mappatura” è stata elaborata sulla base di variabili di bilancio


relative agli anni 2004-2007 (mediante tecniche di analisi cluster,
dapprima algoritmo SOM e, successivamente, K-means)

™ L’universo delle imprese analizzate presenta valori che mutano


gradualmente da un estremo all’altro. Ma è stato possibile identificare 6
cluster di imprese con caratteristiche omogenee al loro interno e
significativamente diverse tra un gruppo e gli altri

™ È stato poi somministrato un questionario ad un campione di imprese


statisticamente rappresentative dei cluster di maggiore interesse. Il
questionario è stato compilato da 235 imprese (dati trattati con tecniche
di analisi statistiche sia descrittiva sia fattoriale)

™ Ciascun cluster esprime differenti “percorsi di crescita e sviluppo”, a


cui possono essere ricondotte le imprese analizzate

51
Imprese
vocate alla
crescita
Alta 17%
Imprese Imprese
Crescita determinate perfezioniste
fatturato 30% 14% 21%

2003-2006
Imprese
Bassa ridimensionate
17%

0%
Imprese
Negativa Imprese al bivio ?
in declino 22%
9%

Negativa 0% Bassa 6% Alta


Redditività netta media 2003-2006
52
Le imprese “vocate alla crescita”

™ Mantengono una buona redditività (ROE +6,3%) e aumentano più di ogni


altro “gruppo” i ricavi di vendita (+46,1%)

™ Sono l’unico “gruppo” che riesce ad incrementare sia la produttività del


capitale investito (∆ ROT +23,4%) sia la marginalità media (∆ ROS +29,7%).

™ Tasso di investimento: +20,2% all’anno, destinati a:

costante aggiornamento tecnologia produttiva


rafforzamento del servizio al cliente (design, personalizzazione, assistenza pre/post
vendita)

™ I progetti di “R&S” sono avviati e gestiti in team (e non implementati


esclusivamente dall’imprenditore in autonomia), spesso insieme a soggetti
esterni (clienti, fornitori, enti di ricerca)

53
con forte vocazione alla crescita
relativamente giovane (similmente ai propri collaboratori)

buona propensione al rischio


™ Team imprenditoriale
elevata cultura d’impresa

delega lo sviluppo tecnico e commerciale


presidia le funzioni “finanza e controllo” e “organizzazione
del personale”

™ Si denota in alcuni casi una certa “debolezza organizzativa”, che scaturisce dalla
difficoltà di seguire e pianificare la forte crescita dimensionale

54
Le “imprese perfezioniste”

™ Presentano la redditività netta più elevata (ROE +10,5%) e aumentano


consistentemente le vendite (+36,5%).

™ Perseguono un posizionamento competitivo “di nicchia”.

™ Sono inserite nelle filiere, spesso internazionali, con il ruolo di “fornitori di


elevata qualità”

™ Tasso di crescita degli investimenti (+44,7%), destinati in prevalenza a:


perfezionare costantemente il “sistema di prodotto”

mantenere sempre aggiornate le tecnologie all’avanguardia impiegate

™ Non perseguono processi di diversificazione non correlata, bensì ricercano


nuovi mercati in cui inserire prodotti collaudati, basati su tecnologie
all’avanguardia

55
con competenze tecniche molto elevate

è coinvolto direttamente nella soluzione di problemi


produttivi
™ Team imprenditoriale
presidia personalmente l’attività di R&S e i contatti
con i clienti principali
età relativamente alta il ricambio generazionale è
considerato una “priorità strategica”

56
Le “imprese determinate”

™ Si caratterizzano per un rapporto di indebitamento elevato (oltre 5) e una


redditività iniziale negativa (addirittura la peggiore del campione: -4%)

™ Ma tali imprese migliorano rapidamente la situazione iniziale: aumentano la


redditività netta (+4,6% nel 2006), attraverso la forte crescita delle vendite
(+35,4%) e degli investimenti (+27%)

™ Il recupero di redditività è ottenuto tramite :


1. riduzione dei “costi fuori controllo” e recuperi di efficienza:
costi di produzione: –40% Outsourcing
Delocalizzazione
Incremento rotazione capitale investito
Maggiore produttività del lavoro

2. sviluppo della struttura commerciale e dell’export:


% export su fatturato > 50% Agenti all’estero
Filiali commerciali
57
relativamente giovane
spesso di seconda generazione
™ Team imprenditoriale con elevate competenze tecniche e propensione
commerciale
con collaboratori fidati ed esperti del settore

58
La “mappa” delle imprese del Nord Est

59
Imprese
in crescita
Alta profittevole
Imprese 23% Imprese
determinate perfezioniste
30% 15% 17%

Crescita del Imprese


fatturato Bassa “stabili”
2003-2006 14%

0%
Decrescita
sostenibile
Imprese 8%
Negativa Imprese al bivio
in declino 16%
8%
Negativa 0% Bassa 6% Alta
Redditività netta media 2003-2006
60
Mappa di Vicenza e Nord Est a confronto

™ Le due mappe presentano similitudini e differenze

™ Le principali similitudini sono rappresentate dalla presenza di alcuni


gruppi che denotano comportamenti di “crescita e sviluppo” simili:
in entrambe le “mappe” ci sono imprese “in declino” pari all’8-9% e
imprese “determinate” pari al 14-15%
esistono inoltre tre gruppi con comportamenti simili, anche se con
differenze di numerosità:
- le imprese “a crescita profittevole”: il 17% a VI e il 20% nel NE
- le imprese “perfezioniste”: il 21% a VI e il 17% nel NE
- le imprese “al bivio”: il 22% a VI e il 16% nel NE

61
Ugo Lassini

I caratteri del successo

I risultati dell’analisi dei casi aziendali

62
Imprese
vocate alla
crescita
Alta 17%
Imprese Imprese
Crescita determinate perfezioniste
fatturato 30% 14% 21%

2003-2006
Imprese
Bassa ridimensionate
17%

0%
Imprese
Negativa Imprese al bivio ?
in declino 22%
9%

Negativa 0% Bassa 6% Alta


Redditività netta media 2003-2006
63
GLI OTTO CASI AZIENDALI ANALIZZATI
Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)

> 80 % (A)
(A)
(C)
A) MECCANICA
B) LEGNO -
ARREDAMENTO
30-80 % (B) (B)
C) METALLURGIA

D) ALTRO
(A) (materie plastiche)
< 30 % (D)
(A)

>0% e ≤ 6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)

64
Il ruolo del contesto esterno:
I tassi di crescita medi dei settori
TASSO DI
COMPARTO CODICE ATECO
CRESCITA MEDIO1
Tessile e abbigliamento 17 e 18 3,9%
Orafo 36.2 4,0%
Conciario 19 5,9%
Legno e arredamento 20 e 36.1 7,0%
Meccanica da 29 a 34 13,3%
Metallurgia 27 e 28 36,6%

1 E’ stato calcolato come media del tasso di crescita del fatturato tra l’anno 2003 e l’anno
2007 azienda per azienda ed eliminando i tassi superiori a +150% ed inferiori a -150%

Fonte: AIDA – dati ufficiali di bilancio di 40.467 imprese, anni 2003-2007

65
Il ruolo del contesto esterno:
la presenza diffusa dei 6 cluster nei diversi settori

metallurgia

meccanica

legno - arredamento

tessile - abbigliamento

conciario

orafo

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Perfezioniste Vocate alla crescita Determinate

Ridimensionate Al bivio In declino


66
Il ruolo del contesto interno

Il capitale finanziario

Il capitale umano

Le scelte strategiche

67
Il ruolo del contesto interno: “le risorse finanziarie”
UNA POLITICA DI DIVIDENDI AL SERVIZIO DELL’IMPRESA:
Rapporto dividendi/utile medio annuo del periodo

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(A)
> 80 % (A)
(B)

30-80 % (B) (A)

(C)
< 30 % (C)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)

(A) Pay-Out * medio < 20%


(B) Pay-Out medio compreso tra il 20% e il 40%
(C)Pay-Out medio ≥ 40%
68
Il ruolo del contesto interno: “le risorse finanziarie”

IL RAPPORTO DI INDEBITAMENTO:
Posizione finanziaria netta / capitale netto (di inizio periodo)

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(A)
> 80 % (B)
(A)

30-80 % (C) (B)

(A)
< 30 % (A)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)

(A) Rapporto di indebitamento del 2003 < 1


(B) Rapporto di indebitamento del 2003 compreso tra 1 e 3
(C) Rapporto di indebitamento del 2003 > a 3
69
Il ruolo del contesto interno: “le risorse finanziarie”
L’AUTOFINANZIAMENTO DELLE IMMOBILIZZAZIONI:
Totale autofinanziamento / totale investimenti

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(A)
> 80 % (A)
(B)

30-80 % (C) (B)

(A)
< 30 % (A)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)

(A)Rapporto > 75%


(B)Rapporto compreso tra il 50% e il 75%
(C)Rapporto < 50%
70
Il ruolo del contesto interno: “il capitale umano”

IMPRESA PADRONALE E RUOLO DEL TEAM IMPRENDITORIALE

Caso Ruolo dei manager Team imprenditoriale Caratteristiche imprenditoriali


1 Di supporto Proprietari e manager Competenze tecniche e operative
Fondatore e figlio Disciplina e correttezza verso il network
2 Rilevante Proprietari e manager Voglia di rischiare
Fondatori (2 fratelli) Capacita’ di strategic renewal
3 Appositamente assunti Proprietari e manager Capacita’ di lavorare in gruppo
Fondatore e genero Capacita’ di visione
4 Di supporto Proprietari e manager Capacita’ di visione
Fondatore e nipote Voglia di rischiare
Capacita’ di stabilire relazioni
5 Appositamente assunti Proprietari e manager Impegno nell’apprendimento continuo
Fondatore + 2 figli
6 Di supporto Proprietari e manager Capacita’ di scoprire mercati e prodotti
Fondatore e figlie
7 Rilevante Proprietari e manager Capacita di scoprire mercati e prodotti
Fondatore Voglia di rischiare
8 Di supporto Proprietari e manager Capacita’ di gestire successi e insuccessi
Fondatori (2 fratelli) Impegno nell’apprendimento continuo

71
Il ruolo del contesto interno: “il capitale umano”

UN TEAM IMPRENDITORIALE NON AVVERSO AL RISCHIO:


Investimenti medi annui in immobilizzazioni nel periodo / fatturato 2003

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007) (A)


> 80 % (A)
(A)

30-80 % (A) (A)

(C)
< 30 % (C)
(B)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)


(A) Rapporto > 20%
(B) Rapporto compreso tra 10% e 20%
(C) Rapporto inferiore al 10%
72
Il ruolo del contesto interno: “le scelte strategiche”
LE SCELTE DI STRATEGIA COMPETITIVA:
Posizionamento competitivo e modalità di crescita

Caso Numero di ASA Fascia di mercato Export 2007 M&A Modalità di crescita
1 1 top 65% NO Aumento capacità e flessibilità produttiva

2 1 alta 75% NO Innovazione di prodotto


Integrazione verticale
3 2 alta 50% SI Internazionalizzazione
Aumento capacità prod.va e comm.le
Diversificazione correlata
4 2 top 35% NO Innovazione di prodotto
Internazionalizzazione
Diversificazione correlata
5 1 alta 65% SI Innovazione di prodotto
Internazionalizzazione
Integrazione verticale
6 3 medio-alta 60% NO Innovazione di prodotto
Diversificazione (in parte) correlata
7 1 alta 71% NO Internazionalizzazione
8 2 medio-alta 80% SI Innovazione di prodotto
Diversificazione correlata

73
Il ruolo del contesto interno: “le scelte strategiche”
RIPOSIZIONAMENTO NELLA FILIERA:
Reddito operativo / fatturato nel periodo considerato

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(A)
> 80 % (C)
(B)

30-80 % (B) (A)

(B)
< 30 % (D)
(C)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)


(A) Redditività media delle vendite compresa tra 10% e 25% e in aumento nel periodo
(B) Redditività media delle vendite compresa tra 5% e 10% nel periodo
(C) Redditività media delle vendite compresa tra 2% e 5% ma in aumento nel periodo
(D) Redditività media delle vendite compresa tra 2% e 5% e non in aumento nel periodo
74
Il ruolo del contesto interno: “le scelte strategiche”
UPGRADING DI PRODOTTO E STRATEGIE DI BRANDING:
Totale investimenti in R&S e MKTG / fatturato nel periodo considerato

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(B)
> 80 % (A)
(A)

30-80 % (B) (A)

(B)
< 30 % (C)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)


(A)Rapporto compreso tra 5% e 10%
(B)Rapporto compreso tra 3% e 5%
(C)Rapporto < 3%
75
Il ruolo del contesto interno: “le scelte strategiche”
DISLOCAZIONE INTERNAZIONALE DELLE ATTIVITA’:
La strategia di internazionalizzazione

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(B)
> 80 % (B)
(A)

30-80 % (A) (C)

(C)
< 30 % (B)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)


(A)Dislocazione internazionale di attività produttive e commerciali
(B)Dislocazione internazionale di attività commerciali
(C)Export indiretto senza investimenti diretti all’estero
76
Il ruolo del contesto interno: “le scelte strategiche”
CRESCITA INTERNA ED ESTERNA:
Accordi e collaborazioni aziendali

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(A)
> 80 % (A)
(A)

30-80 % (B) (B)

(A)
< 30 % (C)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)


(A) Crescita perseguita sia tramite espansione interna sia grazie alla creazione di reti di
fornitura, produttive o commerciali
(B) Crescita perseguita prevalentemente tramite accordi, reti, partnership, joint venture
(C) Crescita perseguita prevalentemente o esclusivamente tramite espansione interna
77
Il ruolo del contesto interno

¾ Politica di dividendi compatibile

Le risorse finanziarie: ¾ Rapporto di indebitamento contenuto


¾ Elevato tasso di auto-finanziameto

¾ Compagine proprietaria ristretta e coesa


¾ Team imprenditoriale determinato
Il capitale umano: ¾ Imprenditore che si assume rischi e con
capacità di visione

¾ Ricerca di una posizione “forte” nella filiera


¾ Posizionamento competitivo nelle fasce alte
Le scelte ¾ Vocazione internazionale
di strategia competitiva: ¾ Strategie di branding e upgrading dei prodotti
¾ Crescita interna e esterna (reti, accordi,
collaborazioni)
78
CRESCITA QUANTITATIVA E SVILUPPO QUALITATIVO
UNA FORMULA IMPRENDITORIALE REDDITIZIA:
* ROE = Reddito netto / capitale netto a inizio esercizio

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007) > 80 % (B)


(A)
(A)

30-80 % (C) (A)

(B)
< 30 % (C)
(B)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)

(A)ROE in crescita (e superiore al 10% nel 2007)


(B)ROE stabile intorno al 6% (variazione compresa tra +/- 2 punti percentuali)
(C)ROE in calo e inferiore al 6% nel 2007
79
CRESCITA QUANTITATIVA E SVILUPPO QUALITATIVO
IL CONTROLLO DEL RAPPORTO DI INDEBITAMENTO:
Posizione finanziaria netta / capitale netto nel periodo considerato

Tasso di crescita del fatturato (∆ 2003-2007)


(A)
> 80 % (B)
(B)

30-80 % (C) (C)

(B)
< 30 % (A)
(A)

>0% e <6% > 6%

Redditività del capitale investito (media 2003-2007)


(A) Rapporto di indebitamento in calo
(B) Rapporto di indebitamento stabile (variazione compresa tra 0,5 e – 0,5 punti
percentuali)
(C) Rapporto di indebitamento in aumento (in un caso dovuto all’ingresso di un fondo)
80

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