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I PILASTRI DEL WELFARE

Primo settore del welfare (istituzioni pubbliche)


Insieme delle strutture e delle attività direttamente pianificate e gestite dalla Pubblica
Amministrazione che provvedono a rispondere ai bisogni esistenziali.

Secondo settore del welfare (aziende di mercato)


Insieme di strutture e attività imprenditoriali che, nel quadro di una politica pubblica
(tramite contratti e appalti), in completa autonomia di mercato, si propongono di
trarre profitto economico dalla libera domanda di prestazioni socioassistenziali o
sociosanitarie.

Terzo settore del welfare (organizzazioni volontaristiche)


Insieme delle strutture (associazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni,
ecc.) e delle attività solidaristiche (non profit) che offrono aiuto e assistenza,
principalmente nel quadro di politiche pubbliche, sia di carattere fiduciario
(convenzioni) che competitivo o market oriented (appalti/voucher).

Quarto settore del welfare (organizzazioni di mutualità)


Insieme di strutture e attività di cura attivate e gestite dalle stesse persone (utenti e
familiari in primis) che vivono il disagio (strutture «primarie» come movimenti
sociali di utenti e familiari o gruppi di auto/ mutuo aiuto, o organizzazioni di secondo
livello ossia le cosiddette organizzazioni ombrello).
ECONOMIE “ALTERNATIVE”
L’"economia di mercato" o "mercantile", si basa sul valore di scambio (o valore
commerciale).
È la scienza che consente la gestione razionale del denaro e l'allocazione ottimale di
qualsiasi risorsa (scarsa), per ottenere il massimo vantaggio a parità di spesa o il
minimo dispendio a parità di risultato.

Economia civile
Si propone come possibile alternativa alla concezione capitalista del mercato nel
superare la supremazia del profitto o del mero scambio strumentale dell'attività
economica e finanziaria con principi come la reciprocità, la gratuità e la fraternità.
Vi è un passaggio dal binomio “pubblico e privato” al trinomio “pubblico, privato e
civile”, in cui è l'intera società, e non solo lo Stato, a farsi carico delle situazioni di
bisogno: la società civile (ovvero associazioni, volontariato, cooperative sociali,
imprese sociali, ipab, fondazioni), compartecipa alla programmazione in attuazione di
un principio di sussidiarietà circolare e di reciprocità.

Economia sociale (ES)


Si tratta di un tipo di economia improntata a rimuovere le distorsioni generate dal
mercato sul piano distributivo, coniugando libertà di mercato e giustizia sociale.
Al tal fine risulta necessario un ruolo ‘regolatore’ dell’autorità statale: l’intervento
dello Stato non deve guidare il mercato o interferire con i suoi esiti naturali ma
semplicemente intervenire laddove esso fallisce nella sua funzione sociale.

Economia sociale di mercato


L’idea alla base di questo modello è quella di armonizzare il principio di libero
mercato con quello di sicurezza sociale, attribuendo allo Stato un ruolo attivo nella
promozione sia della competizione di mercato che di uno sviluppo sociale
equilibrato.

Economia solidale
Un modello economico, un sistema di relazioni economiche e sociali, che mette al
centro del proprio operare la vita delle persone, la qualità della vita e l’ambiente, per
favorire lo sviluppo sociale locale attraverso la diffusione di legami basati sulla
solidarietà, cooperazione, reciprocità, gratuità e condivisione.

Economia circolare
Si pone come alternativa al modello classico lineare (produzione-consumo-
smaltimento): tutte le fasi sono organizzate in modo che i rifiuti di un processo
diventino risorse per un altro processo; i prodotti mantengono il loro valore aggiunto
il più a lungo possibile e non ci sono scarti.

Sharing economy (SEc)


Si fonda su un insieme di pratiche di scambio, di condivisione, del dono, dell’uso
gratuito, di beni tangibili, servizi e conoscenze che mettono al centro la relazione tra
le persone, costruiscono comunità e tendono a disintermediare facendo sparire i
confini tra finanziatore, produttore e consumatore.
Inoltre promuovono forme di consumo più consapevoli, basate sull’accesso e/o riuso
anziché sulla proprietà e l’acquisto.
Qualche esempio in campo specificamente sociale: Abitazione (Cohousing, Sole
cohounsing), Acquisto solidale (Gruppi di Acquisto solidale), Banche del tempo
(Timerepublik, Tabbid), Solidarietà (Rete del Dono), Trasporti (Hello Ugo), Vicinato
(Socialstreet, SouthwarkCircle).

INNOVAZIONE
L’innovazione viene definita come “l’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre
nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione. Concretamente: ogni
novità, mutamento, trasformazione che modifichi radicalmente o provochi comunque
un efficace svecchiamento in un ordinamento politico o sociale, in un metodo di
produzione, in una tecnica”.
Essa segue alcune “tipiche” fasi: dal prototipo alla sperimentazione fino all’adozione
da parte di qualcuno.
Le sue principali dimensioni sono: la relatività spaziale e temporale ossia deve essere
una novità nel territorio, settore o campo di azione nella quale viene implementata;
l’intensità che può essere incrementale (modifica, miglioramento di servizi già
esistenti) o radicale (introduzione di nuovi servizi); ed infine l’ampiezza in
riferimento al numero dei fattori, delle discipline e degli aspetti che coinvolge.
La sua crescente importanza scaturisce dalla crisi di un modello tripartito dove le
imprese producono ricchezza, lo Stato si occupa delle questioni sociali attraverso i
suoi servizi socio- sanitari, educativi e le sue politiche economiche, e, infine, le
organizzazioni politiche, partiti, sindacati, movimenti di pressione segnalano i temi e
gli spazi dove intervenire.
Sarebbe a dire che alla base esistono pressioni politiche che nascono dall’esistenza di
bisogni sociali insoddisfatti (es. aree di disagio e marginalità, servizi di prossimità),
di risorse sprecate (es. il consumo di suolo), di emergenze ambientali (es. qualità
dell’aria nei centri abitati) e che la fornitura diretta di prodotti e servizi in grado di
soddisfare tali bisogni non è più garantita né dal mercato né dalle amministrazioni
pubbliche.
A fronte di ciò l’innovazione sociale può essere non solo un’idea più o meno radicale,
ma una pratica innovativa attenta a produrre valore sociale, ad un miglior uso dei beni
e risorse disponibili, a migliorare la capacità strutturale di soddisfare i bisogni, a
creare nuove relazioni tra gli attori economici e sociali anche alla ricerca di una
sostenibilità economica.
Si possono rintracciare diverse tipologie di innovazione: tecnologiche, economiche,
regolative e normative, culturali.
A prescindere dalla tipologia, il fine dell’innovazione sociale è quello di rispondere
alla società ed al contempo rafforzarne la capacità d’azione.

IMPATTO SOCIALE
È un approccio legato allo studiare e disegnare interventi basati sull’evidenza e sui
risultati (evidence based). Il focus sui cambiamenti ed i risultati è utilizzato per
individuare target di programmi e progetti, definire al meglio l’allocazione delle
risorse ex-ante, guidare le decisioni.
Difatti valutare l’impatto permette di: decidere se ha senso sostenere un programma o
un intervento, per stimare gli impatti desiderati e sostenere le informazioni per il
sostegno economico al progetto; decidere se continuare o ampliare un progetto;
apprendere come replicare o “scalare” un progetto pilota; apprendere come adattare
un programma di successo a contesti diversi; informare i sostenitori e i donatori che il
denaro è stato investito in maniera positiva (segnalando loro cosa è andato e cosa no,
quali miglioramenti saranno apportati, ecc.); informare potenziali beneficiari e in
generale le comunità dei benefici derivanti da un progetto o programma.
Un impatto sociale si può distinguere per: desiderabilità degli effetti (positivi o
negativi); ampiezza dell'impatto (ampio o corto raggio); intensità (lieve o grave);
direzione (reciprocità o contrapposizione); durata (breve o permanente).

Valore Sociale Aggiunto: inteso come creazione di benefici o la riduzione di costi per
la società nel suo complesso attraverso l’impegno a fronteggiare i bisogni e i
problemi sociali più incombenti.

Rendicontazione sociale ed accountability: concetti che rimandano al rendere conto


dell’azione fatta, rispondere per i risultati ottenuti. In generale rappresenta la modalità
attraverso il quale le Amministrazioni comunicano ai propri interlocutori gli impatti
prodotti dalle proprie scelte politiche e gestionali sulla qualità della vita all’interno
della propria comunità, permettendo di valutare la coerenza tra quanto programmato
e quanto operativamente realizzato.

Bilancio sociale: è uno strumento extra ordinario e volontario con il quale


un’organizzazione rende conto agli stakeholders i programmi, le attività ed i risultati
raggiunti in modo trasparente e comprensibile, con modalità non evidenti nei
tradizionali documenti e nelle tradizionali procedure di rendicontazione economico
finanziaria.

TECNOLOGIA
Il campo dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni, è in continua e
rapidissima espansione e coinvolge in gran parte il settore sociale e sanitario.
La tecnologia ha come oggetto l’applicazione e l’uso di strumenti tecnici in senso
lato, ossia di tutto ciò che può essere applicato alla soluzione di problemi pratici,
all’ottimizzazione delle procedure, alla presa di decisioni, alla scelta di strategie
finalizzate a determinati obiettivi.
L’investimento in tecnologia permette: da un lato con l’acquisto di nuovi mezzi e
strumenti di aumentare le possibilità di servizi ed interventi (es. nuove tecnologie) o
il numero dei possibili beneficiari (es. strumenti che migliorano l’efficienza del
sistema o permettono di raggiungere territori e persone); dall’altro la costruzione di
infrastrutture complesse che contribuiscono allo sviluppo del territorio poiché
concentrano in luoghi specializzati ed interconnessi gli interventi, le attività di ricerca
e la produzione, la didattica ed i laboratori riducendo i costi unitari di ciascuna
attività.
Da alcuni anni si è sviluppata una metodica denominata “Health Technology
Assessment” (HTA) che ha l’obiettivo di valutare gli effetti reali e/o potenziali della
tecnologia, sia a priori che durante l’intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che
l’introduzione o l’esclusione di un intervento ha per il sistema sanitario, l’economia e
la società. È un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle
implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali di
una tecnologia attraverso la valutazione di più dimensioni quali l’efficacia, la
sicurezza, i costi, l’impatto sociale e organizzativo.
L'HTA, quindi, aiuta a prevenire l'erogazione di prestazioni inefficaci, inappropriate
o superflue nell'ambito del sistema sanitario, contenendo così la spesa che
comporterebbero e migliorando la qualità complessiva dell'assistenza medica.
FINANZA E GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO
Con il termine di finanza ci si riferisce alle attività con cui un soggetto economico
(imprenditore, società, banche, ecc) raccoglie i mezzi da impiegare in imprese
economiche (investimento).

Finanza sostenibile
La finanza sostenibile è una particolare tipologia di finanza e di investimento con
elementi etici in quanto seleziona i progetti di investimento sulla base del loro
impatto in termini di sviluppo sostenibile. L’obiettivo è di creare valore nel lungo
periodo, indirizzando i capitali verso attività che non solo generino un plusvalore
economico, ma che siano al contempo utili alla società e non superino le capacità di
carico del sistema ambientale.

Finanza etica
La finanza etica è un approccio alla finanza in cui si tiene conto degli effetti sociali,
etici e sostenibili degli investimenti finanziati ossia viene preso in considerazione
l'utilizzo finale del finanziamento e i benefici sociali che possono derivare
dall'investimento economico.

Venture Philanthropy
Con il termine Venture Philanthropy ci si riferisce a processi di investimento a
sostegno di progetti imprenditoriali che si differenziano per innovatività ed elevato
potenziale di sviluppo sociale. È un approccio integrato, coordinato e congiunto che
opera al fine di costruire una rete più solida di organizzazioni che perseguono finalità
sociali.

Social Responsible Investment


Gli “investimenti socialmente responsabili” limitano il loro intento per evitare o
ridurre gli impatti negativi selezionando titoli a seconda della loro aderenza ai criteri
ESG (Environment, Social, Governance) in modo da garantire un utilizzo etico del
denaro, per quanto investito alla ricerca di un profitto.
Social Impact Investment
L’investimento ad impatto sociale, rimanda a investimenti in fondi, imprese e
organizzazioni con l’intenzione di generare un impatto sociale e/o ambientale
misurabile su e per la comunità, in cambio di un ritorno economico anche ridotto.

Social Impact Fund


È una forma di azionariato sociale che si realizza attraverso Fondi che investono
capitale di rischio in imprese o organizzazioni con l’obiettivo di generare un impatto
sociale o ambientale misurabile, insieme ad un ritorno finanziario.

Gli attori, players


Banche etiche
Le banche etiche sono istituti che utilizzano la liquidità dei loro clienti per investire
in progetti che abbiano capacità di produrre valore sociale, garantendo anche la
partecipazione ed il coinvolgimento della loro base sociale, ossia dei risparmiatori.
Le banche etiche e sostenibili investono in nuove attività, come l’agricoltura
biologica, le energie rinnovabili, il settore non-profit, il commercio equo e solidale,
rispondono ai bisogni di chi si trova escluso dall’accesso al credito e dei risparmiatori
e investitori che vogliono capire in che modo siano utilizzati i loro risparmi.

Fondazioni
Una Fondazione è ente morale, dotato di personalità giuridica di diritto privato, che
non persegue scopi di lucro e che ha quale elemento costitutivo essenziale l’esistenza
di un insieme di beni vincolati alla soddisfazione di un fine sociale.

Fondazioni bancarie
Le fondazioni bancarie sono istituzioni di diritto privato senza scopo di lucro che
svolgono una funzione sussidiaria dell'intervento pubblico nel sostegno sociale, nella
promozione dello sviluppo socio-economico e nel vasto ambito dell'ambiente,
culturale, artistico e naturale. Non svolgono attività bancaria, ma operano come
investitori ricavando da questa attività le risorse per svolgere l’attività filantropica.
Fondazione di partecipazione
La Fondazione di partecipazione è istituita da una pluralità di soggetti enti pubblici
(quali le regioni, province, comuni) e di soggetti del mondo privato, al fine di
contribuire economicamente alla realizzazione dello scopo di solidarietà sociale
ritenuto meritevole di tutela, anche successivamente alla costituzione.

Fondazione di comunità
È una species della fondazione di partecipazione che stimola la filantropia civile sul
territorio e raccoglie risorse per attività di utilità sociale, fornendo un supporto
tecnico e operativo sia a chi decide di fare una donazione sia a chi riceve sostegno
finanziario.
Ha come finalità la promozione della cultura della donazione per migliorare la
qualità della vita della comunità stessa prefiggendosi di stimolare erogazioni e
contributi a favore di progetti d’utilità sociale.

Fondazioni di impresa
Fondazione costituita direttamente dall'impresa, o dall'iniziativa personale
dell'imprenditore, allo scopo di svolgere attività di utilità sociale all’interno e/o
all’esterno della stessa. E’ possibile distinguere due tipi di impostazione: erogazione
diretta dei servizi e modello erogativo (o grant-making) nel quale non si erogano
direttamente dei servizi.

Gli strumenti operativi


In questo quadro possiamo esaminare alcuni degli strumenti operativi finanziari legati
alla finanza sociale che permettono di dare seguito ai piani di investimento:

Social Bond
Detti anche Titoli di solidarietà, sono obbligazioni tradizionali emesse dalle banche
che devolvono una quota dell’ammontare sottoscritto ad associazioni ed enti
nonprofit o, semplicemente, perché l’importo raccolto è esclusivamente dedicato ad
organizzazioni del Terzo Settore.
Social Impact Bond
I SIB, noti anche come Pay for Success Bond, prevedono che la restituzione e la
remunerazione del prestito sia condizionata al raggiungimento di un determinato
risultato sociale. Può essere applicato dalla Pubblica Amministrazione per la raccolta
di finanziamenti privati per progetti.

Mini Bond
Titoli di credito (obbligazioni), che possono essere emessi da un’impresa non quotata,
il cui principale obiettivo è quello di raccogliere nuove risorse finanziarie al di fuori
dei circuiti bancari.

Social Lending
Con social lending ci si riferisce a una forma di prestito finanziario tra privati, spesso
erogato mediante apposite piattaforme online e senza necessità di prestare garanzie
con: tassi più bassi per chi ottiene il prestito e interessi più alti per chi presta denaro.

Microfinanza e microcredito
Consiste nell'erogazione di prestiti e di finanziamenti di basso importo, anche a
soggetti “non bancabili” a favore delle fasce più povere della popolazione. Sono presi
in considerazione anche ricavi sociali di lungo periodo, quali l'emancipazione delle
popolazioni povere, la riduzione della disoccupazione e della criminalità, ecc.

Crowdfunding
Il Crowdfunding indica il processo con cui più persone conferiscono somme di
denaro, anche di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o
iniziative di diverso genere, utilizzando una piattaforma. Ciò che lo rende una vera
innovazione è la possibilità di creare una comunità attiva che condivida interessi ed
esperienze grazie ai social, secondo un principio di collaborazione che parte dal
basso.

Cinque per mille


Indica una quota dell'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), che lo Stato
italiano ripartisce tra enti che svolgono attività socialmente rilevanti come sostegno
alla loro attività. La decisione di versare è a discrezione del cittadino-contribuente,
contestualmente alla dichiarazione dei redditi.

Sponsorizzazione
È un contratto atipico in forza del quale una azienda può chiedere di associare il
proprio marchio con quello di un’organizzazione, riconoscendo a quest’ultima un
compenso. Le aziende utilizzano tale strumento per diverse ragioni: comunicazione,
marketing, responsabilità sociale d’impresa e politica fiscale.

Contributo: su progetti, solitamente per bandi, sia da parte di privati che da parte di
enti pubblici, a partire dalle organizzazioni internazionali ed europee, allo Stato e alle
sue articolazioni.

Donazione: è un contratto che si configura come un negozio a titolo gratuito in cui


l’autore della donazione non riceve alcun corrispettivo.

LEVA
In campo di programmazione pubblica si parla di effetto moltiplicatore o leva quando
il denaro pubblico non va a finanziare direttamente i progetti che si intende
promuovere, ma serve a costituire una forma di garanzia degli investimenti privati e
quindi ad orientare le risorse finanziarie già presenti nel sistema ma immobilizzate,
verso gli investimenti produttivi auspicati: infrastrutture strategiche, educazione,
ricerca, sviluppo ed innovazione, energie rinnovabili, supporto alle piccole e medie
imprese.
IL SOCIALE ED IL MERCATO: LE IMPRESE
Sustainable models of business
Con il termine di Sustainable model of business ci si riferisce ad un approccio
sistemico, etico e di lungo periodo, in cui si riconosce alle imprese un ruolo di
generatrici di valore economico e sociale.

Corporate Social Responsability (CSR), Responsabilità Sociale di Impresa (RSI)


La Responsabilità Sociale di Impresa viene definita dall’UE come: "L'integrazione
volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro
operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate".
È considerata uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva
e socialmente coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo.

Corporate Social Innovation e Shared Value


Il Corporate Social Innovation si basa sull’idea che l’innovazione influenza
profondamente la competitività, aumenta la sostenibilità di un business e consente la
creazione di un vantaggio competitivo nel quale esisterebbe un intrinseco valore
sociale.
È un approccio che trova una confluenza con il concetto di shared value (valore
condiviso) definito come “l’insieme delle politiche e le pratiche operative che
accrescono la competitività di un’azienda e che allo stesso tempo migliorano le
condizioni economiche e sociali all’interno delle comunità in cui opera”.

Benefit corporation
Le Benefit corporation sono aziende che continuano ad avere come scopo quello di
fare profitti, ma che pongono tra i propri obiettivi anche quello di portare benefici
all’ambiente circostante, ai propri dipendenti, ai fornitori o agli altri portatori di
interessi coinvolti nella loro attività.
Social Business
Con il termine di Social Business ci si riferisce ad un settore di mercato che abbia un
fine specificamente sociale: fare impresa e profitti risolvendo problemi ambientali e
sociali e/o, per alcuni, verso un “capitalismo fondato sul cliente”.

Social Enterprise
Le social enterprises nella loro strategia di mercato cercano di perseguire un profitto
che sarà utilizzato per ampliare l’attività stessa o migliorare il prodotto o servizio o
finanziare un’altra missione sociale.

Welfare aziendale
Per welfare aziendale si intende la gestione integrata dell’insieme di tutte le iniziative
e servizi che le aziende mettono in atto, finalizzate a incrementare il benessere
individuale e familiare dei lavoratori dipendenti sotto il profilo economico e sociale e
per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dei loro famigliari nei campi più vari
(dall’assistenza sanitaria alla necessità di cura dei figli, dall’accesso al credito, al
tempo libero), coniugandole al miglioramento dei risultati dell’impresa.

Welfare di fidelizzazione
Per ogni impresa il tema dell’acquisizione e della fidelizzazione con i clienti (ma
anche con i fornitori) è cruciale per superare la volatilità ed instabilità della domanda.
Aspetto basilare è la qualità effettiva dei prodotti/servizi offerti, ma a fianco a questa
spesso si mettono in campo investimenti (anche economici) per proporre: programmi
preferenziali e trattamenti di favore; offerte speciali, sconti e promozioni; prezzi
agevolati su accessori, optional o estensioni di un prodotto/servizio appena
acquistato.
Si tratta di opportunità e agevolazioni che vengono offerte ai clienti “migliori”
(privilegi) inducendoli a forme di legame con l’azienda anche nella formula di
“offerte ai soci”.

Welfare associativo
Il motivo principale di associazione, aggregazione è variegato: si va da forme di
clientela che vengono più o meno mascherate in forma associativa (esempio: Coop,
Automobile Club), al credito bancario in cui gli aspetti di clientela sono commisti alle
forme di gestione (esempio: Banche cooperative), alle associazioni che rappresentano
e tutelano gli interessi di categoria, ai sindacati, agli ordini professionali, fino ad
arrivare al mutualismo vero e proprio che vede come principale motivo di
associazione, aggregazione la garanzia di una tutela in campo sociale e/o sanitario.
MUTUALISMO E COOPERAZIONE
Il mutualismo e la cooperazione sono articolazioni dell’attuale Terzo settore, ma la
loro nascita si intreccia con la storia dei movimenti operai e dei sindacati, nonché
dell’associazionismo di varia matrice, con diversi riferimenti teorici e/o ideologici.
Quello che oggi si chiama, con formula riassuntiva, welfare sussidiario ha avuto
origini lontane nella beneficenza privata, individuale e associativa.
È nella seconda metà dell’Ottocento che si sviluppano le SoMS sia su base territoriale
che professionale, sia nei centri urbani che nelle campagne, di orientamento
socialista, ma anche cattolico. Una assunzione di responsabilità collettiva ispirata al
principio dell’aiuto scambievole e delle prestazioni reciproche che permette ad un
gruppo di persone di affrontare insieme un rischio che, se affrontato individualmente,
non sarebbe sostenibile

Mutualismo volontario
La mutualità volontaria è una delle prime forme di associazione, antielitaria e libera
da controlli statali, autogestita, delle classi lavoratrici italiane.
I principi su cui si basa sono: porta aperta; assistenza per tutta la vita; mutuo aiuto e
solidarietà; centralità del socio e partecipazione democratica alle decisioni; controllo
e trasparenza; responsabilità sociale.

Movimento cooperativo
Le cooperative nascono per favorire i soci, grazie alla cessione dei beni o servizi
prodotti direttamente da loro, a condizioni più favorevoli di quelle che abitualmente
si trovano sul mercato. Sono pertanto società, fondate sul contributo in capitale e in
lavoro di tutti i soci, dedite alla produzione di beni o servizi dove lo scopo comune
non è il profitto, ma quello mutualistico.
Esse si fondano sui valori dell'autosufficienza, dell'auto-responsabilità, della
democrazia, dell'eguaglianza, dell'equità e della solidarietà, dell'onestà, della
trasparenza, della responsabilità sociale e dell'altruismo.
Banche di credito cooperativo
Le banche di credito cooperativo hanno un capitale sociale costituito dalle azioni dei
soci (società cooperative mutualistiche e locali) ed hanno come obiettivo quello di
offrir loro il proprio prodotto o il proprio servizio a condizioni “vantaggiose”,
piuttosto che distribuire un guadagno sotto forma di dividendo.
Per vocazione e tradizione sono banche vicine a chi è prossimo alla soglia della
povertà e dei bisogni elementari, a chi vive in aree di emarginazione. Nella
concessione del credito, tengono conto più delle capacità personali che del
patrimonio.

Cooperativa di utenza
Nelle cooperative di utenza i soci sono gli utenti di un servizio i quali si associano per
soddisfare in modo mutualistico i propri bisogni: scambio mutualistico di beni.

Cooperativa di comunità
Queste cooperative sono uno strumento all’interno del quale i cittadini sono allo
stesso tempo fruitori e gestori di spazi e di servizi, consumatori, imprenditori e
lavoratori.
La finalità è di valorizzare la comunità di riferimento attraverso la costruzione di una
rete ed un uso responsabile di tutte le risorse.

Reti solidali ed aiuto collaborativo


Con sharing economy ed economia circolare ci si riferisce ad un approccio che
produce commons e relazioni paritarie, cioé a quel variegato popolo della
collaborazione e della condivisione che fa leva sulle risorse delle famiglie e delle
comunità, economiche, di tempo, di cura, di competenza, e le mette in dialogo tra
loro, producendo qualcosa più della somma dei singoli addendi.
In questo campo troviamo esperienze come, ad esempio: banche del tempo,
coworking, biblioteche aperte, aiuto tra famiglie, co-abitazione.
TERZO SETTORE
Vengono definiti «Enti del Terzo settore», o Ets le organizzazioni di volontariato, le
associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, le
cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni
riconosciute e non, le fondazioni e gli altri enti privati e in ogni altro ente costituito in
forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta costituiti per il perseguimento,
senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

ASSISTENZA INTEGRATIVA
Quando si parla di assistenza integrativa ci si riferisce a forme di tutela che
permettono l'integrazione o sostituzione delle prestazioni del sistema pubblico,
prevalentemente in campo sanitario, ma non solo.
I soggetti attivi in questo campo sono:

Enti bilaterali
Sono Enti privati "paritetici" tra lavoratori e datori costituiti col fine di offrire servizi,
provvidenze o comunque azioni di natura economico-sociale, in favore dei soggetti
rappresentati dai sottoscrittori.

Fondi integrativi
All’interno di questo quadro i Fondi Sanitari sono fondi integrativi bilaterali costituiti
a seguito di accordi sindacali tra rappresentanti dei lavoratori e associazioni datoriali,
con lo scopo di offrire ai dipendenti specifiche prestazioni sanitarie, aggiuntive
rispetto a quelle previste comunemente dal Servizio Sanitario Nazionale.
In Italia i primi Fondi privati in questo ambito possono essere fatti risalire alle
Società di Mutuo Soccorso (SoMS).

Polizze assicurative
Quasi tutte le società di assicurazione offrono polizze in campo medico che
prevedono il rimborso delle spese sanitarie sostenute dall’assicurato (e/o dai suoi
familiari) o l’erogazione di una prestazione medica attraverso strutture
convenzionate. In alcuni casi anche di prestazioni sociali e/o socio sanitarie.

FISCALITA’
Le agevolazioni fiscali sono l’insieme di tutti i bonus, agevolazioni, aliquote ridotte,
sconti, deducibilità, detassazioni, incentivi, etc.
Si può parlare di Welfare Fiscale quando lo Stato introduce sistemi parziali e/o
indiretti attraverso agevolazioni fiscali ed incentivi per particolari categorie di
contribuenti e beneficiari.

PARTNERSHIP PUBBLICO - PRIVATO


Si parla di forme di Partnership Pubblico-Privato quando il privato viene coinvolto
nella funzione di investitore, offrendo mezzi e risorse, mentre al pubblico resta
l’incarico di provider e supervisore del processo, a tutela dell’interesse generale.

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