Sei sulla pagina 1di 6

Pronomi DIRETTI e pronomi INDIRETTI in italiano

Innanzitutto, cos’è un pronome? Un pronome è quella parte variabile del discorso che si usa in
sostituzione del nome; indica direttamente persone o cose presenti nella realtà o già nominate,
oppure richiama il contenuto di intere frasi.

I pronomi diretti in italiano sono:

mi

ti

lo, la

ci 

vi

li, le

I pronomi diretti hanno il ruolo di complemento oggetto. Si usano, pertanto, quando il verbo non
è seguito da nessuna preposizione e rispondono alla domanda “Chi? Che cosa?“.

Per esempio: 

Anna compra il libro = Anna  lo  compra

In questo caso, il pronome diretto lo sostituisce il complemento oggetto: “il libro”.

Facciamo un altro esempio:

Luca sogna sempre le sue cugine = Luca  le  sogna

In questo caso, il pronome diretto le sostituisce il complemento oggetto: “le sue cugine”.

 La sostituzione è molto semplice da fare, basta ricordare questo:

Pronomi diretti (forma debole) Pronomi diretti (forma forte)

mi me

ti te

lo, la lui, lei

ci noi
vi voi

li, le loro

Proviamo a sostituire i pronomi diretti di forma forte con i pronomi diretti di forma debole. Ecco
alcuni esempi:

Mario sogna me = Mario  mi  sogna

Roberta vedrà te = Roberta  ti  vedrà

Dario compra la mela (lei) = Dario  la  compra

Luigi ha visto me e mio fratello (noi) = Luigi  ci  ha visti*

Marta notava te e Luca (voi) = Marta  vi  notava

Miriam ha venduto le case (loro) = Miriam  le  ha vendute* 

*Perché “visti” invece di “visto” e “vendute” invece di “venduto” nonostante ci sia il verbo


ausiliare avere?

La risposta è piuttosto semplice: quando si mette un pronome diretto prima di un verbo al passato


prossimo, il participio passato di quest’ultimo deve essere concordato con il numero e il genere
del soggetto, anche se si sta usando il verbo “avere” come ausiliare.

Per esempio:

– Hai comprato le mele?

– Sì,  le  ho comprate! 

Gli italiani usano moltissimo i pronomi diretti di forma debole! Infatti, raramente sentirai frasi
come:

Mario sogna me

oppure

Luca ha visto noi 

Come avrai notato, di solito i pronomi diretti vanno prima del verbo, tranne in cinque casi, nei
quali si trovano dopo il verbo.

Primo caso:

1) Se ci sono due verbi uniti da una preposizione:

Verrò a trovarti  domani!

Giungo per portarti  cattive notizie.


Passo a prenderla  più tardi…

Attenzione! In questo caso, il pronome diretto può anche precedere il primo verbo!

Per esempio:

Ti  vengo a prendere dopo. 

Secondo caso:

2) Se il verbo è all’imperativo:

Spostalo!

Non tirarlo!

Se hai ancora dei dubbi e vuoi approfondire l’imperativo italiano, dai un’occhiata alla lezione che
abbiamo realizzato su questo tema! 

Terzo caso:

3) Se il verbo è al gerundio:

Guardandola  attentamente, ho notato che stava piangendo.

oppure 

Prendendolo  violentemente, si rompe. 

Quarto caso:

4) Se il verbo è all’infinito:

Mangiarla  potrebbe farti ingrassare. 

Quinto caso:

5) Se c’è l’avverbio ECCO:

Eccola!

Eccomi!

Eccoti!

Non è tanto difficile in fondo… Passiamo ora ai pronomi indiretti.

Pronomi indiretti

mi
ti

gli, le

ci

vi

loro

I pronomi indiretti svolgono la funzione di complemento di termine. Si usano dunque quando il


verbo è seguito dalla preposizione “a” e rispondono alla domanda “A chi? A che cosa?“.

Per esempio:

Miriana ha telefonato a Luca = Miriana  gli  ha telefonato

In questo caso, il pronome indiretto gli sostituisce il complemento di termine: “a Luca”.

 Facciamo un altro esempio:

Luca parlava sempre a me e a mia sorella (a noi) dei suoi problemi = Luca  ci  parlava sempre dei
suoi problemi 

In questo caso, il pronome indiretto ci sostituisce il complemento di termine: “a me e a mia sorella


(a noi)”.

 La sostituzione è molto semplice da fare, basta ricordare questo:

Pronomi indiretti (forma debole) Pronomi indiretti (forma forte)

mi a me

ti a te

gli, le a lui, a lei

ci a noi

vi a voi

loro a loro
Proviamo a sostituire i pronomi indiretti di forma forte con i pronomi indiretti di forma debole.
Ecco alcuni esempi:

Paolo scrive a me =  Paolo  mi  scrive

Matteo telefona a te =  Matteo  ti  telefona

Gianni parla a sua sorella (a lei) =  Gianni  le  parla

Rita scrive a me e al mio cane (a noi) = Rita  ci  scrive

Martino telefona a te e alla tua amica (a voi) = Martino  vi  telefona

Enzo risponde ai suoi genitori (a loro) = Enzo risponde  loro*

 *Hai notato qualcosa di strano con la terza persona plurale “loro“? Eh già, questo pronome
indiretto si usa sempre dopo il verbo!

Però, in alternativa, molte grammatiche considerano corretto l’uso del pronome indiretto di terza
persona singolare maschile “gli” come pronome indiretto di terza persona plurale. Infatti,
dobbiamo ammettere che quest’ultimo è molto diffuso nel linguaggio di tutti i giorni.

Per esempio:

Enzo parla ai suoi genitori → Enzo  gli  parla

 L’unico problema è che usando “gli” come pronome indiretto di terza persona plurale si potrebbe
creare ambiguità con “gli” pronome indiretto di terza persona singolare!

Infatti, in assenza di contesto, se dicessimo “Enzo gli parla”, molti potrebbero pensare che ci
stiamo riferendo a una singola persona piuttosto che a più persone. 

 Tutto chiaro fin qui?

Come avrai notato, di solito anche i pronomi indiretti vanno prima del verbo, tranne in tre casi, nei
quali si trovano dopo il verbo.

Primo caso:

1) Se il verbo è all’imperativo:

Non dirgli  cosa è successo!

Portale  il regalo!

 2) Se il verbo è al gerundio:

Scrivendogli  una lettera, risolverai il problema!

Se hai ancora dei dubbi e vuoi approfondire il gerundio italiano, dai un’occhiata alla lezione che
abbiamo realizzato su questo tema!

3) Se il verbo è all’infinito:
Parlarti  mi aiuta a riflettere.

Potrebbero piacerti anche