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ESEMPI
DEFINIZIONE. Si chiama monomio un’espressione letterale in cui i numeri e le lettere sono legati
tra loro solamente dalle operazioni di moltiplicazione.
In un monomio è possibile distinguere una parte numerica, chiamata coefficiente, e una parte letterale.
ESEMPIO
parte letterale parte letterale parte letterale
1 2 2 2
5ab a bc ab
4
coefficiente
coefficiente
REGOLA. Se in un monomio non figura alcun coefficiente si considera come coefficiente:
DEFINIZIONI.
• due monomi si dicono simili quando hanno la stessa parte letterale, ovvero le stesse lettere con
gli stessi esponenti;
• due monomi si dicono opposti quando sono simili ed hanno coefficienti opposti;
• due monomi si dicono uguali quando sono simili ed hanno lo stesso coefficiente.
DEFINIZIONE. Il grado di un monomio rispetto ad una sua lettera è l’esponente con cui questa vi
figura.
DEFINIZIONE. Il grado complessivo di un monomio è la somma degli esponenti delle varie lettere
che in esso figurano.
REGOLA. La somma algebrica di due o più monomi simili è un monomio simile ai monomi dati
avente per coefficiente la somma algebrica dei coefficienti dei monomi simili. Se i monomi non sono
simili la somma algebrica si lascia indicata.
ESEMPIO
2 1
8a2 b2c 2 ab 4a2 b2c 2 ab
3 4
2 1
8 4 a b c 3 4ab
2 2 2
11
12a b c ab
2 2 2
12
Area 1 - Capitolo 2 - PAG. 96 4
4 La moltiplicazione di monomi
Prima di eseguire la moltiplicazione di due monomi è utile ricordare che:
PROPRIETÀ. Il prodotto di due o più potenze aventi la stessa base è uguale ad una potenza che ha
per base la stessa base e per esponente la somma degli esponenti.
ESEMPIO
a3 a2 a a321 a6
ESEMPIO
Area 1 - Capitolo 2 - PAG. 97 5
5 La divisione di monomi
Prima di eseguire la divisione di due monomi è utile ricordare che:
PROPRIETÀ. Il quoziente di due o più potenze aventi la stessa base è uguale ad una potenza che
ha per base la stessa base e per esponente la differenza degli esponenti.
ESEMPIO
a5 : a2 : a a521 a2
PROPRIETÀ. Il quoziente di due monomi, di cui il secondo non nullo, è un monomio avente:
ESEMPIO
15a5 b4c : 3a3 b2 15: 3 a53 b42c 10 5a2 b2c
DEFINIZIONE. Si dice potenza di un monomio il prodotto di tanti monomi, tutti uguali al monomio
dato, detto base, quanti ne indica l’esponente.
ESEMPIO
2
2ab 2ab 2ab 4a 2 2
b
REGOLA. La potenza di un monomio è un monomio avente:
• per parte letterale, tutte le lettere aventi ognuna per esponente il prodotto tra il proprio esponente
e quello della potenza.
DEFINIZIONE. Il polinomio è la somma algebrica di più monomi non simili tra loro. Un polinomio
che non contiene termini simili si dice ridotto.
ESEMPIO
3ab 2b ac
DEFINIZIONE. Si dice grado relativo di un polinomio rispetto ad una lettera il massimo esponente
con cui quella lettera compare nel polinomio. Il maggiore fra i gradi dei monomi che costituiscono un
complessivo del polinomio.
polinomio rappresenta il grado
ESEMPIO
• Il grado relativo rispetto alla lettera a è 3 • Il grado relativo rispetto alla lettera b è 2
ESEMPIO
Ordinato secondo le potenze
3x 5 y 5x 2 y 3xy 7 decrescenti della lettera x.
DEFINIZIONE. Un polinomio si dice completo rispetto ad una lettera quando essa vi compare con
tutte le potenze, da quella con esponente maggiore a quella con esponente di grado zero.
ESEMPIO
3 6 5
2a4 a3 b a2 b2 ab3 b4 Completo rispetto alle lettere a e b.
4 7 4
DEFINIZIONE. Un polinomio si dice omogeneo quando tutti i suoi termini hanno lo stesso grado.
ESEMPIO 3 2 6
2a2 b2c ab2c 2 a2 bc 2 a3 b2 Omogeneo di quinto grado.
4 3 5
Area 1 - Capitolo 2 - PAG. 102 9
8 L’addizione algebrica di polinomi
ESEMPIO
2 1 5 2 4 1 3 3 2 1
a ab 5b a ab b a ab b
3 3
2 3 3 5 5 6
Si tolgono le parentesi utilizzando le regole dei numeri relativi e del calcolo dei monomi:
1 5 4 1 3 1
a2 ab 5b3 a2 ab b3 a2 ab b3
2 3 3 5 5 6
Si esegue la somma algebrica degli eventuali termini simili:
1 2 2 31 3
a ab b
15 3 5
REGOLA. Per moltiplicare un polinomio per un monomio basta moltiplicare ciascun termine del
polinomio per il monomio.
ESEMPIO
2 4
ab c 3a b bc 5ac
2
5
Area 1 - Capitolo 2 - PAG. 104 11
9 La moltiplicazione di due polinomi
REGOLA. Per moltiplicare due polinomi si moltiplica ciascun termine del primo polinomio per tutti i
termini del secondo e si esegue quindi la somma algebrica dei prodotti ottenuti.
ESEMPIO
5 2 3 2 4 2 8 2
a b ac a c b c
4 2 3 5
5 2 4 2 8 2 3 2 4 2 8 2
a b a c b c ac a c b c
4 3 5 2 3 5
5 2 4 2 5 2 8 2 3 2 4 2 3 2 8 2
a b a c a b b c ac a c ac b c
4 3 4 5 2 3 2 5
5 12
a4 bc 2a2 b3c 2a3c 3 ab2c 3
3 5
REGOLA. Per dividere un polinomio per un monomio non nullo si divide ciascun termine del
polinomio per il monomio.
ESEMPIO
10a3 b5c 15a2 b3c 4 20a4 b3c 5 : 5a2 b2c
10a3 b5c : 5a2 b2c 15a2 b3c 4 : 5a2 b2c 20a4 b3c 5 : 5a2 b2c
2ab3 3bc 3 4a2 bc 4
Area 1 - Capitolo 2 - PAG. 106 13
11 I prodotti notevoli
Il prodotto della somma di due monomi per la loro differenza
ESEMPIO
2x 3y 2x 3y
4x 2 6xy 6xy 9y 2
4x 2 9y 2
REGOLA. Il prodotto della somma di due monomi per la loro differenza è uguale alla differenza
tra il quadrato del primo monomio e il quadrato del secondo monomio. In simboli:
a b a b a2 b2
ESEMPIO
2a 3b
2
REGOLA. Il quadrato di un binomio è uguale alla somma algebrica del quadrato del primo
prodotto del primo monomio per il secondo, con il quadrato del secondo
monomio, con il doppio
monomio.
2
a b a 2
2ab b 2
ESEMPIO
2a b
3
8a3
4a2 b 8a2 b 4ab2 2ab2 b3
3
a b a 3
3a 2
b 3ab 2
b 3