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Appunti del corso di trattamenti avanzati


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• tecnologie avanzate

• tecniche appropriate

Tecnologie ed applicazioni nuove


1. riuti liquidi
2. riuti solidi
Tema della sicurezza → tecnologie appropriate in paesi di sviluppo
Capitolo 1
Acque di approvvigionamento
• requisiti di qualità → D.L. 31/2001 recepisce la 83/98

Normativa importante

• Trattamenti convenzionali
• pretrattamenti principali

 sollevamento
 sedimentazione di sgrossatura
 grigliatura

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CAPITOLO 1. ACQUE DI APPROVVIGIONAMENTO 4

 lagunaggi....omogenizzazione
• trattamenti principali

 ossidazione chimica
 coaugulazione + occulazione + sedimentazione
 ltrazione su sabbia
 carbone attivo
 disinfezione nale
•Nuove tecnologie di trattamento rimozione di particolari inquinanti

1. nitrati-microinquinanti organici;
2. limiti di legge più severi;
3. rischio produzione DBPs ;
• O3 → ione bromato;
• ClO2 → clorito-clorato;
• Cl → THM;

4. riduzione dei costi (?);

trattamenti avanzati:

• AOP → ossidazione avanzata

• Filtrazione a membrana

• scambio ionico

• adsorbimento

• processo biologico
Capitolo 2
AOP

•AOP
→ ox:

• O3

• ClO2

• Cl2

• acidoacetico

• H2 O2

• KMn O4

AOP
composizione di più ossidanti in un singolo processo → reazioni chimiche per
la formazione di:

OH*
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CAPITOLO 2. AOP 6

RADICALE OSSIDRILE
da ricordare che è una molecola neutra, gli manca solo un elettrone;
lo attivo combinando diversi ossidanti;
oss:gli ioni che si producono in seguito a radiazione, quando la loro energia è trasferita alle molecole, sono radicali liberi
altamente reattivi; una molecola di acqua può essere ionizzata da un raggio α , β o γ oppure da un raggio X ;ne risulta
uno ione radiale libero che può dissociarsi in ione ossidrile.
• potenziali redox ( con magnitudo decrescente dall'alto al basso) dei diversi
ossidanti:
• O3 → agisce anche sui microinquinanti organici;

• H2 O

• KM nO4

• HOCl → acido ipocloroso attraverso N aClO;

• Cl2

• I2

• O2 → può funzionare solo in pochi casi;

• pregio di OH∗:

ha un potenziale di ossidazione più grande dell'O3


att: OH∗ non agisce in modo dierenziato, è poco selettivo; agisce in modo
indierenziato L'OH∗ va con tutti, reagisce con tutti, non è selettivo!

AOP
combinazione diversi sistemi di ossidazione; ci sono anche gli UV!
• i tre più diusi sistemi AOP:

• O3 + H2 O2

• O3 + U V

• H2 O2 + U V
CAPITOLO 2. AOP 7

combinazione plurima:
• O3 + H2 O2 + U V Gli AOP hanno lo scopo di favorire la rimozione chimica
di determinati inquinanti dicili da rimuovere con trattamenti convenziona-
li.
→ AOP → OSSIDAZIONE PROCESSO FINO A MINERALIZZAZIONE

MINERALIZZAZIONE

conversione di tali sostanze in minerali (H2 O CO2 )

ossidare in modo molto spinto.


• PREGIO AOP:

non ho prodotti intermedi


CAPITOLO 2. AOP 8

sost. organica
C-H-O
OH*-CL-THM-OH*
i composti intermedi sono un problema:
l'OH* minimizza la formazione dei composti intermedi → aumento dei pro-
dotti nali;
→ qua non ho un trasferimento di inquinante!
C.A. → trasferimento di inquinante dal mezzo uido al mezzo solido.
• molte sono le tecnologie dove un inquinante è trasferito da una matrice ad
un'altra;
vd Filtrazione → fango chimico concentrato di inquinanti;
scopo AOP → portare ad una distruzione completa degli inquinanti

• problema principale → ecacia processi → raggiungimento qualità dell'ac-


qua

AOP
primo problema

fattibilità AOP → prove di laboratorio


dicile valutare a priori se un AOP può andare bene oppure no
test controllato in laboratorio
osservazione: in genere i test sono più " buoni " di ciò che accade nella realtà
funzionamento reale impianto → problema inquinanti che interferiscono nel
processo
es: " vado all'impianto e mi accorgo che c'è altro.." → fattore penalizzante
CAPITOLO 2. AOP 9

testare AOP nella condizione più critica

NOM
Natural Organic Matter; se ho quelle molecole non faccio un AOP; mi rivolgo
ad un AOP quando ho componenti refrattarie
ad es:
• pesticidi

• composti odorici

• composti organici

• alghe

• cianobatteri

• ....
CAPITOLO 2. AOP 10

primo esempio di AOP:

peroxone

O3 + H2O2

impiantisticamente → relativa semplicità

H2 O2

O3

posso combinare H2 O2 o prima o dopo.


scopo del processo, dosare i reattivi.
in ox convenzionale → produzione di OH*
se aggiungo H2 O2 → HO2−
l'HO2− reagisce con O3 con costante cinetica molto elevata
• favoeisce la formazione degli OH∗.
HO2− è questo l'importante!!
imp!! dosaggio di H2 O2 e O3 .
H2 O2
∼ (0, 3 − 0, 6)
O3
CAPITOLO 2. AOP 11

DOC
doso (1 − 2) mg
l
di O3 per ogni mg l
di DOC;
quando mi trovo in presenza di acque con elevato valore di alcalinità, come
mg
CaCO3 > 100
l
devo stare attento ai dosaggi → qui mi serve un sovradosaggio di O3 .

alcalinità → eetto negativo sugli AOP

se volgio garantire un processo eciente → sovradosare O3


in funzione dell'alcalinità → radicali carbonati
vd sulle slide

RADICALI CARBONATI
ELEVATA ALCALINITA
CAPITOLO 2. AOP 12

AZIONE INIBENTE
ipotetica sequenza

O3 H2 O2

non è la sequenza ottimale


non è la sequenza ottimale....l'O3 è un ottimo disinfettante, per cui è meglio
prima far avvenire la disinfezione.
la sequenza ottimale è:

O3

H2 O2

per cui nel reattore faccio avvenire la disinfezione, poi doso l'H2 O2 per far
avvenire l'AOP.
voglio garantire la copertura di O3 nel punto d'uscita; se non c'è copertura
devo ridosare l'O3 .
processo tipicamente utilizzato per ridurre i composti organici refrattari
tipicamente i SOLVENTI ORGANICI CLORURATI
CAPITOLO 2. AOP 13

• secondo AOP

O3 + U V
sistema fotochimico; si basa sull'utilizzo di lampade , radiazione con una cer-
ta lunghezza d'onda..(200 − 300)nm.
∼ 254nm → lunghezza d'onda che sviluppa l'azione battericida più spinta e
lunghezza d'onda in grado di funzionare con l'O3 .
ho bisogno di un reattore che contenga quelle lampade ultraviolette.
→ duplice eetto di produzione di OH∗
ricorda:
hv fotone, energiadel fotone;
piccolo inciso personale: come si sa la teoria della luce fonda le sue basi su due teorie fondate: la teoria corpuscolare e la
teoria ondulatoria; per cui riferendoci alla teoria corpuscolare noi sappiamo che possiamo vedere la luce come composta
da tanti corpuscoletti, i fotoni per l'appunto. Ecco nell'ottica di questa teoria si possono inserire le reazioni fotochimiche;
reazioni fotochimiche che necessitano di due componenti: i reagenti e i fotoni; questi ultimi possiedono una quantità di
energia inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda della luce stessa; per cui la luce di lunghezza d'inda inferiore
possiede più energia; tale energia può essere spesa, se suciente, per scindere molecole oppure sviluppare reazioni. L'equi-
librio della concentrazioni di O3 in atmosfera si basa proprio su questo tipo di reazione → ricordati del buco dell'ozono che
hai studiato per chimica ambientale...le stratospheric polar clouds e i meccanismi di formazione e distruzione dell'ozono,
scoperti da due scienziati, marito e moglio in quel del Polo Sud.
CAPITOLO 2. AOP 14

FOTOLISI DELL'OZONO

O3 + H3 O + U V → O2 + H2 O2

una volta formato il perossido di idrogeno, si innestano le reazioni che interessano a me;
− +
H2 O2 + H3 O → HO2 + H3 O

no alla formazione del radicale ossidrile OH∗


oppure:
H2 O2 → porta direttamente alla formazione del radicale ossidrile attraverso la reazione fotochimica

H2 O2 + U V → 2OH∗

trasformazione diretta dei radicali ossidrili, per piccoli impianti; AOP costoso.
produco sempre radicali dall'acqua senza utilizzare ozono, tecnologia complessa e costosa per impianti piccoli;
AOP |rightarrow impiantisticamente è un processo più complesso, con dei costi più elevati; costo elevato anche per O3
con U V .
è il processo più costoso fra gli AOP.
CAPITOLO 2. AOP 15
reattore UV

O3

la congurazione sopra può andare bene!


CAPITOLO 2. AOP 16

per un processo fotochimico questa congurazione seguente non va bene, devo attivare il composto tra O3 e UV ,
devo irraggiare l'O3 ; QUESTO SISTEMA NON FUNZIONA!

reattore UV

UV

O3
CAPITOLO 2. AOP 17

per cui la congurazione ottimale è la seguente:

reattore UV

UV

O3 O3

devo fare in modo che l'ozono sia dosato o prima o durante il trattamento con UV.
AOP → per rimuovere persistenti;
IMP! → eetto alcalinità

PH

pH elevati favoriscono una maggior produzione di OH∗ → ecienza migliore di ossidazione chimica.
Potenza lampada UV → esiste un valore di potenza ottimale; arrivo ad un certo punto oltre il quale aumentando la potenza
non ho nessun benecio;
vd Punto di potenza ottimale
importanza delle prove di laboratorio per la determinazione delle condizioni operative;
se aumento la potenza oltre il punto ottimale non ho più nessun benecio;
composti organoclorurati
NOM rightarrow ciò non basta per l'AOP;
se ho anche pesticidi o composti organoclorurati ⇒ AOP!
se utilizzo: H2 O2 + U V → risparmio dei costi impiantistici, rispetto all'O3 .

reattore UV

UV

H2 O2 H2 O2

in alcuni brevetti l'H2 O2 viene inserito direttamente nel reattore; in questo caso fotolisi diretta.
H2 O2 + U V → 2OH∗

la fotolisi diretta di H2 O2 è u processo di ottima resa, maggiori OH∗.


perossidodiidrogeno + U V
CAPITOLO 2. AOP 18

funziona.
la resa di tale processo non è però crescente indenitamente, raggiunto un certo punto di massima resa. la resa cala. Si
ha una fase iniziale crescente, il raggiungimento del massimo, poi il calo. Un ulteriore dosaggio ha un eetto negativo, un
abbassamento della resa.
Il perossido di idrogeno che vado ad aggiungere reagisce nuovamente con gli ioni ossidrile.

1. H2 O2 + hv → 2OH∗

2. −
H2 O2 + OH∗ → H2 O + HO2

per cui se ne doso troppo vado a sottrarre gli ioni ossidrile OH∗.
ma processo più semplice dal punto di vista impiantistico, costi di investimento contenuti; ciò è dovuto al fatto che non
si utilizza l'O3 .
Un aumento dei costi di impianto ha questo andamento:
1. O3 + H2 O2

2. O3 + U V

3. H2 O2 + U V

Altri processi AOP Fra gli altri processi di ossidazione avanzata ci sono quelli di nuova generazione.
Ad esempio:

processi fotocatalirici eterogenei


CAPITOLO 2. AOP 19

...attivare un qualche cosa....l'attivazione di reagenti...


i catalizzatori più utilizzati sono i catalizzatori metallici

TITANIO

Il titanio è il catalizzatore che suscita maggior interesse.


reattore U V → alloggiato aal'interno di un reattore dove vengono miscelati con l'elemento con cui catalizza.

T iO2
biossido di Titanio, catalizzatore più eciente.
eterogenei → processi diversi.
tali applicazioni esistono ma sono poco applicate. In Italia questo tipo di tecnologie nuove non viene considerato....
Altro esempio si AOP è l'upgrade di un processo bicombinato:

O3 + H2 O2 + U V

ad esempio.
Oppure il processo:
fotoFenton
molto utilizzato per i riuti liquidi.
Tale processo attiva la formazione di OH∗; è costituito da acqua ossigenata più ione ferroso;
→ processo fotoFenton;
I processi Fenton e foto Fenton non vengono molto utilizzati per le acque di approvvigionamento; necessitano di pH basso;
alterare il pH è un qualcosa che i gestori preferiscono non fare;
vd i BREVETTI;
H2 O2 + U V

è il più gettonato;
ox-UV → lampade → reattore PLUG-FLOW;
nel brevetto H2 O2 immesso prima del reattore e nel reattore, per garantire la copertura di H2 O2 no alla ne della vasca;
pH dell'acqua può essere leggermente modicato → per cui in uscita è utile prevedere un sistema di correzione del pH.
brevetto:
O3 + U V

per eliminare i COV


CAPITOLO 2. AOP 20

Compound Organic Volatile

O3 prima o nel reattore;


ricircolo dell'acqua può essere un veicolo per l'O3 , ricordati Gestione per l'eliminazione dell'O3 in eccesso in fase di pre-ox;
o distruzione termica o distruzione catalitica oppure ricircolo.....
sistemi:
1. fullstream
2. sidestream
...IUWA...
in Italia di AOP non ce ne sono......
preferiscono stare su quei processi che meglio conoscono...
ricorda:
Bromuri → con l'ozono sono un problema!
ne prima slide.
Capitolo 3
PROCESSI A MEMBRANA
sistemi convenzionali → ltrazione granulare

• sabbia
• sabbia e antracite
• sabbia e pirolite
scopo: trattenere le particelle solide.
ecacie da un certo punto in su....(20 − 30)µm
sotti i (20 − 30)µm → ltrazione su membrana
dal 1950...., dissalazione dell'acqua di mare.

MEMBRANA

BARRIERA FILTRANTE

meccanismo simile ai ltri granulari;


è un mezzo, non è un sistema granulare;

LUCE DI PASSAGGIO

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CAPITOLO 3. PROCESSI A MEMBRANA 22

cut o della membrana

alimento permeato

concenrato

concentrato o reitentato;
scarto prodotto dalla membrana.
REIEZIONE DELLA MEMBRANA
(Cin − Cout )
R=
Cin

in percentuale.
RECUPERO
Qpermeato
R=
Qalimento

in percentuale.
att! ogni inquinante ha la sua reiezione, non esiste una reiezione globale della membrana.
...il permeato che io produco è minore dell'alimento...
l'alimento si divide in due ussi:
1. permeato
2. concentrato
le membrane non hanno un recupero del 100 per cento.
RECUPERO: mi dice quanto quella membrana può recuperare in termini di permeato.

MWCO
molecular weight cut o;
valore di peso molecolare in Dalton per il quale la membrana è in grado di rimuovere il 90 per cento.
molecole che hanno un peso molecolare di 10 Dalton, vengono bloccate. Per questo valore la membrana può bloccare il 90
per cento; → rimozione molto spinta;
barriere siche → materiali organici/inorganici;
più utilizzate:
• poliammidi
• polisulfoniche
sono polimeri....
MEMBRANE INORGANICHE
barriera formata da ossidi di metalli:
• alluminio
CAPITOLO 3. PROCESSI A MEMBRANA 23

• titanio
• zirconio (?)
TIPO DI FLUSSO ATTRAVERSO LA MEMBRANA
• R → reitentato
• F → alimento
• P → permeato
diversi schemi → cross-ow
schema nel quale si utilizza un usso trasversale;

PRESSIONE DI ESERCIZIO DALLA PARTE DELL'ALIMENTO

ACQUA PASSA ATTRAVERSO LA MEMBRANA


schema top-down:
F

• usso alimento ortogonale al letto


• usso permeato ortogonale al letto
in marrone ho una barriera sica non ho più una barriera granulare.
schema non utilizzatissimo → viene favorito l'intasamento della membrana;
si preferisce lo schema cross-ow:
R F

P
CAPITOLO 3. PROCESSI A MEMBRANA 24

R → retainted-reitentato; è il concentrato dove vanno a ritrovarsi tutti gli inquinanti;


vantaggio- riduzione del rischio di sporcamento della membrana; la membrana tende a sporcarsi meno e ad intasarsi meno;
schema complicato(?) sulle acque reue.
Dal punto di vista della reattoristica → in laboratorio → sistemi di polimeri;
come li assembliamo?....
Avvolgimento a spirale
tubo centrale con sistema a spirale che avvolge la membrana;...poliammide....
vedere le gure di seguito:
Saldo i due fogli in modo da costitire un unico foglio ; foglio intermedio posto tra le due membrane...di quei due fogli ne
faccio tanti; tra una membrana ed un'altra ne vado a mettere uno a spirale che va a favorire il usso dell'alimento. Tutti
quei fogli vengono posti attorno a quel tubo.

AVVOLGIMENTO A SPIRALE

esternamente al tubo andiamo ad inserire l'alimento;....


MEMBRANA → elevato rapporto superf icie
.
Altre tecnologie:
volume

• OI-Osmosi Inversa(arrabbiata)
• NF-NanoFiltrazione
• UF-UltraFiltrazione
oppure, soluzione a bre-cave.
....
tipo di usso:
• SPIRALE
• FIBRE CAVE
• MEMBRANE PIANE
plates: piatti disposti uno sopra l'altro; materiale poroso; elemento (?) tra un disco e l'altro; favorisce il usso del
permeato;
spacer → elemento spaziatore
feed → alimento-iniettato a presssione, favorisce il passaggio tra i fogli che aderiscono;
usso all'interno dei due fori;
LIMITE congurazione a piatti: supercie specica bassa;
la supercie specica di ltrazione è bassa: (100 − 400) m
m3
2

CONFIGURAZIONE DI TIPO TUBOLARE


acqua in pressione dentro al tubo; usso ortogonale rispetto al tubo;
si genera un usso radiale;
è un usso radiale;
all'estremità opposta si genera il CONCENTRATO
acque salmastre → concentrato → salamoia;
TUBO DI TIPO POROSO;
modulo di contenimento di membrane, utilizzato nel caso di membrane inorganiche
poco utilizzata per membrane organiche;
sistemi tubolari → MF e UF;
ltrazione su sabbia → 5µm
ltrazione convenzionale → azione breve(?) su alghe, batteri, cisti....
protozoi conservati sottoforma di cisti.
4 processi di ltrazione di tipo sico:

1. OI
2. MF
3. NF
4. UF
in ordine, vanno dal più blando al più spinto;
ACIDI UMICI
la ltrazione spinta agisce anche sulle sostanze disciolte;
CAPITOLO 3. PROCESSI A MEMBRANA 25

NF vs OI
NF → ecacie su sali bivalenti;CaCO3
OI → è ancora più spinta e va ad agire sui sali monovalenti;N aCl
2+ 2−
CaCO3 → Ca + CO3

+ −
N sCl → N a + Cl

schemi: microltrazione, setacciamento è una ltrazione sica;

F P

è come agisce un setaccio; durante l'esercizio la membrana continua a sporcarsi; lo sporcamento è dovuto al deposito;
durante l'esercizio le membrane si sporcano → le membrane diventano ecaci anche per particelle più piccole;
per far passare il F devo agire cone dei sistemi di PRESSIONE;
PRESSIONE → (0, 5 − −5)bar
congurazioni:
• dead-end
• cross-ow
il problema dell'INTASAMENTO è risolvibile attraverso il cross-ow.
come negli stacci.
UF → Ultra Filtrazione (0, 001 − −0, 1)µm
boundary layer
importante per le acque di scarico;
alla lunga quando il layer comincia a diventare troppo consistente, si rientra nel problema del fouling
non è un problema esclusivo delle membrane; deposito di materiale su una supercie; intasamento della membrana; per
cui si eettua un lavaggio delle membrane;
LAVAGGIO DELLA MEMBRANA
ussi invertiti per smuovere il materiale
Capitolo 4
OSMOSI INVERSA
nell'osmosi la membrana centrale è permeabile alla soluzione ma non al soluto; c'è un usso verso la parte con più con-
centrazione; nell'osmosi inversa succede il contrario;
pressione dall'alto uguale e contraria al usso;

andiamo ad agire su soluzioni saline, in particolare con ioni molto piccoli; elevate pressioni di esercizio
oss: non basta mettere la membrana, ma ho bisogno di una liera abbastanza articolata con pre e post trattamenti.
destino dei concentrati:
1. nel ricettore
2. riuti liquidi
nell'elenco dei CER, ci sono i riuti liquidi, c'è anche il concentrato.

la nomrativa non è più quella semplice dei reui, ma quella dei riuti
• utilizzazione dei dispositivi elettrici che (?) l'energia.

ELETTRODIALISI
processo misto → utilizza delle membrane, non applica una pressione; si basa su una dierenza di potenziale;
variazione di energia elettrica → favorisce un usso di ioni → separazione elettrochimica
AN ODO + CAT ODO

le membrane sono delle membrane alterate


1. membrane di tipo C → A SCAMBIO CATIONICO
2. membrane di tipo A → A SCAMBIO ANIONICO
sono delle MEMBRANE SELETTIVE
rispetto alla carica;

P
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CAPITOLO 4. OSMOSI INVERSA 27

cationi;

N
anioni;
entro con il feed rightarrow membrana → ....(?)
conseguenza della dierenza di potenziale → usso di ioni in unda direzione piuttosto che in un'altra;
ioni positivi → catodo;−
ioni negativi → anodo;+
se non avessi le barriere selettive avrei un usso;
la prima barriera è una barriera permeabile agli ioni positivi(cationi); la descrizione si rifersisce alle immagini delle slide;
si creano zone concentrate di acqua sporca e di acqua pulita; si crea una zona interna, fra le membrane, di concentrato;
tra A e C risulta una soluzione pulita;
gli n volumi che si vengono a creare li vado a collettare ed origino il concentrato;
att! ad immettere elementi spaziatori fra le membrane.
elementi spaziatori: elementi plastici di supporto tra una membrana e l'altra;
A
I = (200 − −2000)
m2
intensità di corrente da applicare al sistema.
MF → ltrazione sospesi → virus/alghe...non tante (?) sui virus
UF → più spinto → macromolecole...(acidi umici/fulvici)
att! ai precursori dei DBPs !.
impo! il pregio della UF è proprio la eliminazione dei DBPs .
NF rightarrow pori più piccli → rimozione di macromolecole organiche

COV
Compound Organic Volatile;
ad esempio il metilbutilene;
la ultra ltrazione rimuove le sostanze organiche disciolte; vado ad agire sugli ioni bivalenti; solfati e fosfati; addolcimento
(ione Ca2+ );
se ho solfati e fosfati on vado con l'OI , mi basta la N F .
OI → quando ho ioni monovalenti.. N O3 −
.. oppure ioni metallici..Cl− ; cloruro, tipico della dissociazione...oppure
A−s ...P b ....

elettrodialisi su tutto il contenuto ionico; su tutte le particelle con carica superciale;
Capitolo 5
GESTIONE MEMBRANE
PROBLEMA → intasamento membrana; deposito di particelle (colloidali) → fouling...gel....materiale organico, deposito
gelatinoso...
STRATEGIA → pretrattamento di acqua;
formazione di incrostazioni → presenza di sali; questi ioni tendono a precipitare e a bloccarsi sulla membrana; è un
problema più grave, rimozione incrostazioni dicile; solo le soluzioni acide possono rimuovere le incrostazioni
SOLUZIONE → PRETRATTAMENTI RIMOZIONE DEI SALI, oppure correzione del pH
pH → acido, sali in soluzione come ioni; li tengo in soluzione ( acidicando l'acqua), impedisco di formare i precipitati
sopra la membrana; da un punto di vista operativo, può generare dei problemi;
membrane di acetato di cellulosa → problemi con pH acido!! aggressività per i polimeri della membrana; → USURA
MEMBRANA
oggi problema superato.
TEMPERATURA DI ESERCIZIO
problema per le applicazioni industriali; temperature no a 50 60 gradi celsius; resistnza ad alcuni composti chimici;
MEMBRANE POLIAMMIDICHE
membrana si ossida → compromessa durablità della mambrana;
prima della membrana vanno posti altri trattamenti, pre-trattamenti;
ad es:
pre tratt. con cloro → agente riducente → processo a membrana →
metto un agente riducente per abbattere il cloro residuo; quello più usato è N aSO4 , ho anche i CA → ridurre il contributo
del cloro;
attraverso il CA:
Cl2 → 2Cl− → per declorare;
se uso cloro, mi ritrovo il cloro nella membrana, è per quello che devo declorare → sistema di abbattimento cloro residuo;
buona regola intervenire a monte con un processo di disinfezione;
Filiera trattamenti per OI
• 1
pre-trattamento → convenzionale → ltri a cartuccia, pre-trattamento a cartuccia;
• 2
pre-trattamento → a membrana, combino sistemi a membrana dierenti → costi di investimento ed esercizio più onerosi
• acqua ad uso umano;
OI → riduzione pH → post-trattamenti;
i post-trattamenti possono essere:
CO2 − DOLOM IA − DEGASAM EN T O
infatti con l'utilizzo di OI ho:

assenza salinità
assenza alcalinità
pH acido
problema per l'uso nale → post-trattamento;
post-trattamenti:
• ricarbonatazione → aumento alcalinità (eetto sul pH);
• rimineralizzazione;
vd schema di post-trattamento.
DISSOCIAZIONE → o attraverso carbonato di calcio, o attraverso un dissolutore di carbonato di calcio;
Dissolutore → materiale di origine naturale DOLOMIA oppure materiale sintetico in forma granulare
ciò favorisce la dissoluzione di carbonato di calcio

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CAPITOLO 5. GESTIONE MEMBRANE 29

att! se voglio aumentare la ri-carbonatazione → CO2 , disciolta in acqua e successivamente si può mettere un DEGA-
SAMENTO, degasamento di CO2 . Eccedo nel dosaggio di CO2 con il rischio di avere CO2 residuo. La CO2 residua la
strippo con degasatore.
acqua e VOC in ingresso, anelli rashing all'interno;
anelli rashing → cilindretti fatti di materiale plastico;
torri, reattori cilindrici;
mezzo di riempimento in grado di generare un elevato numero di vuoti;
l'incontro aria-acqua → vado a percolare il mezzo; controcorrente favorisce lo strippaggio; per i cmposti gassosi;
i composti gassosi vengono catturati e poi mandati ai trattamenti per l'aria
BLENDING → si cerca di diminuire i trattamenti successivi, andando a fare un bilancio sui ussi; OBIETTIVO : rimuo-
vere lo ione X ;
una parte di acqua viene bypassata; lo stesso by-pass dell'acqua viene riutilizzato per la rimineralizzazione; attraverso un
bilancio di massa;
BLENDING → miscelazione dei due ussi, del permeato e di una parte dell'acqua by-passata;
alla ne devo avere una Cx → entro i imiti di legge;
nel disegno: F → pompa di presurizzazione a bassa pressione; H sistema di pressurizzazione ad alte pressione;
prima di arrivare alla nanotrazione ci sono una bella serie di pre-trattamenti;
alghe, microinquinanti,odorigeni → abbattuti con AOP;
disinfezione nale con il cloro;
ne seconde slide
Capitolo 6
SCAMBIO IONICO
processo chimico-sico che promuove uno scambio di ioni; resina → materiale attivo; processo chimico-sico di scambio
di ioni; attivo proprio un processo di scambio ionico; processo noto per le zeoliti, per gli ossidi; per il legno, la cellulosa;
in natura esistono già; argille a contatto con l'acqua.
normalmente in quei ltri → materiale sintetico → resina
la resina è un a sorta di argilla con speciche ben denite;
sintetizzate con mattoni;
mattoni → polimeri di vario tipo:

• acrilico
• fenolico
se io prelevo un granulino di questa resina, ottengo un M → polimero sintetico;
POLIMERO:
MATRICE CHE HA LA FUNZIONE DI DARE UNA STRUTTURA
su questa struttura, sulla struttra di supporto, vengono aggiunti i gruppi attivi funzionali
il gruppo attivo funzionale → dà una caratteristica specica;
GAF → gruppi attivi funzionali, danno una caratteristica specica al polimero, alla resina; conferisce il carattere alla
resina;
matrici polimeriche → con acidi o basi;
vd disegno:
M → è il polimero;

attaccati al polimero ci sono i gruppi attivi funzionali

a ciascun GAF sono aggrappati gli IONI MOBILI

gli IONI ATTIVI devono avere una certa anità con il GAF ma devono essere attivi;
tutti i granuli polimerici formano una sorta di ltro per gli ioni contenuti nell'acqua da trattare;
anchè il ltro si attivi, il livello di anità tra ione e GAF deve essere molto maggiore dell'anità tra IONE MOBILE e
GAF; → attivo lo SCAMBIO IONICO
PROCESSO DI SCAMBIO IONICO
+ + + +
RA +B → RB +A
− − − −
RY +Z → RZ +Y

dove:
R+ → resina cationica;
R− → resina anionica;
in genere gli IONI MOBILI sono:

• H+

• N a+

30
CAPITOLO 6. SCAMBIO IONICO 31

• OH −

• Cl−

att! vericare che non ci sia un eccesso di ioni mobili nell'azqua trattata;
GAF → carica opposta allo ione mobile;
a seconda del GAF so quale è il suo comportamento nei confronti dell'acqua.

• carattere forte → resina in grado di scambiare i suoi ioni mobili con tutti gli ioni della soluzione;
• carattere debole → non può scambiare con tutti gli ioni ma solo con gli ioni provenienti dalla dissociazione di
acidi deboli;
ovvero:
• resina forte → capacità di scambio con tutti;
• reina debole → non scambia con tutti;
GRUPPI ATTIVI FUNZIONALI ANIONICI
OSS: se ho diversi ioni e devo rimuoverli tutti → resina forte;
SCAMBIO IONICO → addolcimento acque.......
..trattamenti al punto d'uso.... resina: rimozione selettiva di determinati inquinanti;
N O3 −
• denitricazione;
APPLICAZIONE:
• BATCH
• CONTINUO
il sistema batch si utilizza poco si utilizza di più il sistema in continuo; ltrazione mediante letti ssi, colonne ltranti
con letto sso; altezza del letto (0, 8 − 1, 6)m ; lettiera ssa;
granuli: (0, 2 − 1, 2)mm → granulometria delle resine simile a quella dele sabbie
dall'esterno un letto ltro a sabbia è simile al letto di resina;
con ltro, usso down ow
controlavaggio in questo caso up-ow;
il controlavaggio lo vado ad applicare invertendo il usso, granuli con resina che espande;
colonna a letto sso
Capitolo 7
Rimozione di inquinanti specici
impianto SCAMBIO-IONICO; vd impianto mobile A2A di Lonato con il sistema resine;
non tratto tutta la portata sulla resina;
portata di by-pass → buona parte della portata viene by-passata; T DA (?) è il criterio con cui viene misurato il limite
della sostanza inquinante; attraverso la tossicità;
per il Cr limiti abbassati più restrittivi → eetto direttiva nitrati; ciò è dovuto anche a criteri per stabilire i limiti che si
basano su principi diversi;
RESINA
capacità di abbattere...molto
PROGETTAZIONE
si progetta tenendo a riferimento il limite; portata trattata e by-pass mi condizionano il limite.
impianto di OI che si va a visitare.. presa da pozzo 90 mh3
acqua → pretrattamento
che tipo di pre-trattamento?
additivo antiincrostazione carbonati sul sistema di rimozione a membrana;
ltrazione → ltro a cannuccia (5 − 10)µm
funzione protettiva della membrana
PREDISINFEZIONE
rimozione batteri; per evitare la procreazione batterica sulla membrana; MODULO DI PRESSURIZZAZIONE
in OI dobbiamo avere la pressurizzazione;
sistema a membrana
prima serie di membrane → permeato, azzurro → serbatoio di raccolta acqua depurata; seconda serie di membrane → può
prendere il concentrato che arriva dalla prima serie;

OTTIMIZZAZIONE

recupero anche dal secondo stadio ulteriore acqua buona; la riltro...


VANTAGGIO DOPPIO STADIO...
ottimizzo il recupero della membrana; riduco la quantitò di residui che il processo genera
il secondo stadio è interessante se si deve aumentare la quantità di acqua da mandare alla rete;
by-pass → blending (rimineralizzazione
i moduli a membrana sono idrulicamente connessi;
vd esercitazioni: bilanci di massa applicati alle membrane
progettazione → concentrazione nitrati al concentrato → rispetto i limiti ambientali;
da tener presente che il concentrato è un riuto liquido, per cui può seguire due vie:
1. va trattato in piattaforma
2. oppure in fognatura

limite normativo dell'azoto come N O3− è di 133 mg in fognatura; se lo mando in fognatura non è riuto liquido ma diviene
acqua reua, per cui il riferimento normativo diviene la 152 del 2006.
L

Ricorda:
SII; il Servizio Idrico Integrato è denito come il sistema costituito dalla captazione, distribuzione delle acque potabili
non che dagli impianti di trattamento delle acque reue e adduzione e................decreto legislativo 152. (captazione, ad-
duzione, distribuzione..).

32
Capitolo 8
processi biologici
ltrazione lenta su sabbia → slow sand ltration
ltrazione lenta....bioltro.... ltrazione lenta → C.I. molto basso....

sabbia

C.I. (7 − 10) ms con un controlavaggio frequente, processo di ltrazione esclu-


sivamente sico. (...o sico chimico...)
ltro rightarrow processo di tipo sico

sabbia

riduco la frequenza di controlavaggio → ltrazione biologica


→ biomassa (batteri)

33
CAPITOLO 8. PROCESSI BIOLOGICI 34

responsabili di reazioni microbiologiche che avvengono sull'acqua


applicazione ltri biologici per la NITRIFICAZIONE
batteri autotro → NITRIFICAZIONE BIOLOGICA (batteri autotro)
problema rimozione ammoniaca

mixer nitrif icazione aria

O2
sabbia

N H3 aria

aria che non viene utilizzata se ne va; c'è un aeratore in linea con il miscela-
tore; oppure con i diusori ceramici viene diusa aria dalla base; per attivare
un ltro da zero occorrono da uno a due mesi
con pochi controlavaggi, l'attivazione della biomassa non è immediata.
avviare un impianto → attivazione durata lunga, 1 − 2 mesi per un processo
biologico;
NITRIFICAZIONE
molto diusa in Italia → impianto di Cremona; con processi biologici in testa
all'impianto; problema ammoniaca tipico della pianura padana;
N H3 , F e, M n tipiche problematiche; pianura padana;
come composti gassosi: H2 S e CH4 idrogeno solforato e metano; acquiferi
ben connati in profondità → condizioni anaerobiche e presenza sostanza
organica

formazione di H2 S e CH4 DENITRIFICAZIONE


rimozione nitrati;
CAPITOLO 8. PROCESSI BIOLOGICI 35

mixer denitrif icazione

Corg batterieterotrof i − Corg


sabbia

N O3−

batteri autotro → Cinorganico processo lungo


batteri eterotro → Cinorganico processo veloce

N O3− → N O2− + N2 (g)


problema della denitricazione: controllo del C residuo: problema perchè
l'acqua di approvvigionamento non è come un'acqua di scarico, devo stare
attento perchè non c'è il C...
post trattamenti → acqua post-trattata
aggiungo O3 per ossidare il carbonio organico residuo.
mixer denitrif icazione

Corg f iltrobiologico
sabbia − f iltrobio

N O3−

soluzione impegnativa dal punto di vosta impiantistico e gestionale; devo


mettere l'ozono devo mettere il GAC;
se lavoro con un ltro biologico, l'acqua esce con una certa carica batterica
→ l'acqua esce con una certa carica batterica; acqua a rischio patogeni;
conta batterica totale a 22 gradi;
c'è sempre una crescita di concentrazione microbiologica tra prima e dopo il
CAPITOLO 8. PROCESSI BIOLOGICI 36

trattamento biologico; incremento più forte senza disinfezione;


i gestori degli impianti preferiscono i processi chimico sici; il biologico viene
tenuto per ultimo;
in Italia pochissime applicazioni di denitricazione ( Pavia e Napoli)
Capitolo 9
rimozione inquinanti specici
inquinanti specici di interesse oggi:
• arsenico → problema molto diuso Nord e genova

• uoruri

• nitrati → piuttosto diuso

• ammoniaca

• ferro-manganese →

• nichel → inquinante nuovo

• vanadio
ARSENICO problema presente alla FONTE; da FONTE; tipico degli acqui-
feri; raro nei umi o laghi; origine di tipo naturale
presenza negli scarichi:
• industrie farmaceutiche;

• industrie chimiche;

• origine antropica;
problema rocce sedimentarie o rocce vulcaniche; .. As → CANCEROGENO,
sicuro cancerogeno; eetti acuti, eetti cronici;
problemi gastroenterici, vascolari, neurologici; arsenicosi;
rimozione As:
processi convenzionali:
• ossidazione chimica;

37
CAPITOLO 9. RIMOZIONE INQUINANTI SPECIFICI 38

• adsorbimento;

trattamenti avanzati:
• scmabio ionico;

• ltrazione su membrana;

vd diagramma redox pH, Pourbaix per l'arsenico;


..come si distribuisce l'arsenico in funzione del pH
in condizioni riducenti l'arsenico si trova in forma di As3+ , H3 AsO3 ; è una
forma che non presenta carica superciale; in condizioni riducenti posso avere
una forma con carica o con modesta carica a pH elevati;
H3 AsO3

in questa forma non ha carica l'arsenico.


quando redox aumenta, mi trovo nel campo dell'AsV , forma ossidata;
ox
As3+ → (As++ )
ox
As(III) → (As(V ))
As(III) → forma ridotta, non presenta carica superciale
As(V ) → forma ossidata, ha una carica superciale o singola o doppia
ossido l'acqua che contiene As(III) → con un pH un po più alto ottengo uno
ione con carica superciale o singola o doppia;
acquifero profondo non aerato

As in forma ridotta As(III);


in falda → As(III) in forma RIDOTTA; in lago o ume si può trovare già
la forma OSSIDATA As(V )
approvvigionamento → acquifero profondo As(III); lo posso rimuovere cosi
come è; si può fare prima una pre-ox per portarlo da III a V ; alcuni processi
di riduzione funzionano proprio con la forma ionica dell'As;
CAPITOLO 9. RIMOZIONE INQUINANTI SPECIFICI 39

il più eciente è il permanganato di potassio KM nO4 ; in alcuni ltri biolo-


gici → nitricazione ammoniaca
alcuni batteri nitricanti sono in grado di far avvenire la ossidazione dell'As;
1 batteri
H3 As =3 + O2 → H3 AsO4−
2
As(III) arsenito;
As(V ) arsenato;
in generale il processo biologico non ha una resa ossidativa elevata;

denitrif icazione

ossidazione

As(III) f iltrobiologico

As(III)

biologico → lo utilizzo quando ho una copertura di As ed altri inquinanti;


ltro biologico → quando oltre all'As ho anche l'N H3 .
precipitazione chimica, reattivi, coaugulazione, sali di ferro, sali di alluminio;
composti inorganici che tendono a precipitare;
• solfato di alluminio;
• solfato ferrico;

Al2 (SO4 )3 18H2 O → 2Al3+ + 3SO42− + 18H2 O


aggiungo un sale di modo che il sale si disciolga; lo ione negativo si ossida,
idrossido che tende a precipitare; coaugulazione-occulazione
co-precipitazione dell'As:
H2 AsO4− + Al(OH)2 → Al − As(COM P LESSO) + altriprodotti
CAPITOLO 9. RIMOZIONE INQUINANTI SPECIFICI 40

alluminio si ossida; l'alluminio ossidato → idrossido → va a complessare


l'Arsenico;
Al − As(COM P LESSO)
che precipita;
l'ossidazione da sola cambia solo lo stato di ossidazione;
ox non è un trattamento di ossidazione:
mg
10
L
è un Arsenico totale; con l'ox passo da As(III) a As(V ), ma non cambia
nulla;
prima ox poi precipitazione; resa: η ∼ 90percento di rimozione dell'As totale.
se agisco solo su As(III) la resa è blanda: η ∼ 10percento
precipitazione chimica su As(III) resa del 10 per cento blanda, molto blanda.
Sali di Ferro;
Capitolo 10
lezione 5 Maggio 2016
PCDD
diossine
TCDF
furani
co-combustione; combustione indiretta; combustione combinata con altri
combustibili;
• RSU
• carbone
co-combustione con riuti solidi urbani.
prima congurazione: sistema di incenerimento → fango viene essicato; forno
a griglia. forno convenzionale a griglia. CDR; con aggiunta di fango; recu-
pero energetico dei fumi...
seconda alternativa: tipica degli impianti come quello di BS; impianto a
griglia con RSU non selezionato con combustione del fango; utilizzo una tec-
nologia consolidata ed aggiungo il fango; in un forno a griglia: pb fango
liquido; il fango non riesce ad avere combustione → fango essicato; forno
MHF, forno a piani multipli o forno FBC, letto uido; sempre con RSU; il
riuto ha bisogno di un pretrattamento; può essere un trattamento per la
produzione di un CDR;
forno a griglia → pretrattamento (essicamento); il trattamento è l'ispessimen-
to, mi basta un fango semplicemente ispessito; è ancora un fango liquido;
la disidratazione trattamento aggiuntivo per questo tipo di forni; tali forni
lavorano meglio con fango liquido.
u = (97 − 99)percento
vado a preessicare il fango → recupero il calore, con scambiatore di calore;
caratteristiche del fango migliorano; PCI migliore → processo migliora;

41
CAPITOLO 10. LEZIONE 5 MAGGIO 2016 42

co.combustione come up-grading di forni esistenti;


potenzialità residua di forni esistenti, garanzia di controllo sull'emissione de-
gli inquinanti; trattamento emissioni gassose;
tecnologie spinte per RSI garanzia ulteriore....
centralizzazione impianti di combustione
monitoraggio qualità emissioni gassose → non ci sono state alterazioni signi-
cative...aggiunta fango → no alterazioni.
EMISSIONI GASSOSE
rischio con fanghi: maggiore quantità di N Ox ed SOx
SSV → ceneri volanti;
un fango solo con RSU è stato preventivamente pretrattato, quindi contribu-
to maggiore sulle ceneri volanti, sule scorie;
raronti con RSU:
rispetto all'RSU, fango contiene una minore quantità di cloruri.....plastiche
→ cloruri;
contenuto C , plastiche molto ricche; quelle frazioni alla termovalorizzazione
ad elevato contenuto di C;

SOx
equiparabili

N Ox
equiparabili
diossine e furani inferiori.
att! diossine e furani restano lo stesso un problema;
metalli:
variabilità del fango → presenza metalli; componente industriale; metalli
non sono un problema dei fanghi reui;
caratteristiche della composizione chimica delle matrici che possono essere
presenti in un impianto; CDR
confronto caratteristiche in termini di contributo del C (carbonio); in
termini di percentuale sul combustibile secco; stessa cosa sui cloruri;
metalli che alterano le caratteristiche del liquame;

trattamenti di inertizzazione
INERTIZZAZIONE → trasformo il riuto in una matrice inerte che non
ha più le caratteristiche del riuto di partenza;
CAPITOLO 10. LEZIONE 5 MAGGIO 2016 43

• chimico
• sico
• chimico-sico
• termico
riuto pericoloso (NON RECUPERABILE e NON SMALTIBILE COME
NRP) in italia numero basso di discariche per RNP;→ si tenta si portare i
riuti all'estero; → costo

via: INERTIZZAZIONE → RNP → discariche per RNP oppure


smaltimento
INERTIZZAZIONE → PIATTAFORME
eco-servizi e tutte le altre piattaforme; piattaforme anche per questi motivi;
trattamento di inertizzazione:
• riuti solidi
• riuti pompabili
• riuti palabili
fanghi dai bagni acidi, dai bagni alcalini, nichelatura, cromatura, fanghi che
possono andare a questo tipo di processo;
industrie fotograche, terreni
processo di bonica di terreni; bonica suolo
inertizzazione → BONIFICA DEI SUOLI IN SITU; con iniezione di agenti
inertizzanti; bloccaggio contaminanti.....in una matrice;
trattamenti inertizzazione:
• convenzionali: stabilizzazione (ricorda gestione) eco servizi; reagen-
ti inorganici e reagenti organici; processo sico → indurimento della
matrice (inertizzazione in matrici bituminose)
CAPITOLO 10. LEZIONE 5 MAGGIO 2016 44

• non convenzionali; vetricazione; sinerizzazione; termodistruzione del


plasma; Stabilizzazione/Solodicazione
ssaggio in una struttura con aggiunta di reattivi come cemento o cal-
ce; ( Vaccari inertizzazione....)

riuto inertizzato → minore lisciaviazione; P M 98 → test di cessione;


tecnologie molto semplici → costi di investimento contenuti;
svantaggi, durante l'inertizzazione ho bisogno di acqua; idratazione del ce-
mento;
notevole aumento della massa nale; COMPOSTI MACROINCAPSULA-
TI sostanze organiche polimeriche per creare questo isolamento superciale,
adatti per riuti di natura organica;
miscele bituminose;
VETRIFICAZIONE
trasformo il riuto in una matrice amorfa; agenti vetro-formatori; silicati e
alluminati, materie prime delle aziende che producono vetro;
matrice che viene liquefatta in modo da formare una matrice amorfa che non
ha una struttura denita;
STRUTTURA AMORFA ≡ struttura vetrosa
prodotti vetricati ⇒ prodotti interessanti per il riutilizzo nell'ambito delle
costruzioni
esempio di vetricazione; ossidi di silicio ed alluminio, incremento signicati-
vo di silicio ed alluminio; per gli altri componenti non si ha una signicativa
presenza.
varianti della VETRIFICAZIONE; potrei utilizzare un materiale vetroso di
scaro; recupero di un materiale di scarto; il rottame di vetro. Inertizzazione
mediante vetricazione

latura, passaggio attraverso un estrusore → spaghettini con la bra di vetro.


inertizzazione:
• vetroceramizzazione
• schiumaggio
CAPITOLO 10. LEZIONE 5 MAGGIO 2016 45

schiumaggio → altera la caratteristica vetrosa amorfa e la arricchisce di vuo-


ti, in modo tale da avere un materiale poroso; bassa densità; struttura porosa
molto ricca di vuoti;
vetroschiume → prestazioni, lo posso vendere sul mercato; processo: svilup-
po del gas CO2 che riempie i pori della matrice vetrosa; polimetilmetacrilato
→ possiede più gruppi metilici;
aggiunta di tali reattivi quando il vetro si sta rareddando ma non è ancora
freddo; durante il rareddamento del vetro; il riuto vetricato lo mando in
un altro reattore, dove abbassando la temperatura, in uno stato rammollito
aggiungo agenti schiumanti che liberano la CO2 e formano la struttura po-
rosa della vetroschiuma;
rivestimento pavimentazioni;
SINTERIZZAZIONE
tra i granuli ci sono dei vuoti; quando il riuto è sinterizzaro → i granuli
sono tutti a contatto tra loro;
matrice sinterizzata → porosità. resistenza meccanica maggiore; processo
termico che agisce sia chimicamente ma soprattutto sicamente; deformo le
particelle in modo da favorire il compattamento fra le particelle; per aumen-
tare il grado → aggiunta di additivi; struttura di riempimento dei granuli;
deformo un po i granuli, se non riesco, nel processo di sinterizzazione aggiu-
no gli additivi per formare una matrice di coesione; prodotto sinterizzato ≡
matrice porosa.
seminario: vd acciaieria, ltro a maniche e sistema di abbattimento dei fumi;
abbattimento del particolato-solido, polveri;
per abbattimento di nebbie, particolato liquido; abbattimento delle nebbie:

• stessi meccanismi particelle solide;

• interposizione barriera sica;

• ostacolo interposto sul percorso;

• meccanismo di cattura;

• rallentare molto se non fermare;

• le molecole dei gas aggirano l'ostacolo, con massa suciente per impat-
to diretto le particelle vengono fermate;
granulometrie dei decine di micron........goccioline....marchingegno che fran-
tuma la corrente d'acqua; sono le più facili da fermare;
al di sotto dei 50 µm quelle che tendono a lambire a contatto con l'ostacolo,
CAPITOLO 10. LEZIONE 5 MAGGIO 2016 46

goccioline fermate.....
intercettazione diretta; ostacolo abbastanza vicino alla traiettoria; questo
tipo di ltro non può essere superciale, deve avere uno spessore → setto
ltrante con un certo spessore;
le microparticelle P M 10 etc.. seguono le molecole gassose...per eetto dei
moti BROWNIANI...moti caotici che si sovrappongono con la traiettoria del
usso gassoso;
tutti questi sono meccanismi denebbiatori

applicazioni pratiche
denister-....pacchi snebbianti, sono lamine piegate; usso gassoso verso l'alto,
trascinano le goccioline, uncini tra una lamiera e l'altra; le goccioline fanno
coalescenza; ricadono dopo che si sono ingrossate; meccanismo per l'intercet-
tazione diretta;
candele ltranti ( ltri browniani a coalescenza );
sistemi rimozione acido solforico; candele chiuse in una doppia maglia metal-
lica con uno spessore; bbra abbastanza pressata, era bbra di vetro, oggi è
bbra di plastica; non si intasano se goccioline di puro liquido; il usso gas-
soso attraversa proprio le goccioline vengono intercettate; la stessa pressione
del gas le spinge via via;
il sistema funziona come il ltro a maniche, anzichè le maniche c'è un ltro
a candela e colano giù le sostanze da rimuovere; vd singola candela;
il particolato lo si può abbattere con degli scrubber; con un liquido; scrubber
ad umido.
Venturi venturimetro → va bene per solidi e per liquidi; abrasione dell'indu-
stria metallurgica; il liquido scende verso la gola ( v = 80 − 90 ms ) apposita-
mente un'alta velocità di passaggio; corrente gassosa, frantuma, produce essa
stessa lo spray liquido, quindi particelle intrappolate; a valle del Venturi c'è
sempre un separatore della fase particolata liquido-solida dalla fase gassosa
di trasporto.scrubber venturi, con separatore a ciclone, vd Milano acquedotti
ciclone → forza centrifuga

ABBATTIMENTO DEI GAS


sostanze in fase omogenea con i gas;
SCRUBBER → colonna a piatti (controcorrente); usso gassoso con sostanze
gassose da abbattere; piatti forati e provvisti di valvole; dimensionamento dei
CAPITOLO 10. LEZIONE 5 MAGGIO 2016 47

piatti; piatto sottobattente; colonna come colonna di distillazione e di assor-


bimento; trasferimento di massa, turbolenza aiuta; gas disperso in bollicine
nella fase liquida, aumento di turbolenza; stesso principio dei fanghi attivi;
dimensionamento del numero dei piatti; si può utilizzare il letto con fase
statica, non ottante; all'interno ci sono vari cilindretti; rapporto supercie-
volume elevatissimo; con molto vuoto; il gas deve passare dal basso; tutti
uniformemente bagnati; il letto statico di riempimento deve essere uniforme-
mente e adeguatamente bagnato!;
70 80 punti di gocciolamento (tubi); elevata supercie di contatto gas-liquido;
fondamentale per il trasferimento di massa delle sostanze dalla fase gassosa
alla fase liquida;
vd linee guida della Regione Lombardia;
calcolo dei numero di piatti teorici....
ho 200 in ingresso di N H3 vd Henry.........
pressioni parziali;vd costante di Henry;
vd determinazione del numero dei piatti per via graca

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