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Il si cena nacque dall'avvicinamento delle due lettere iniziali di Sancte Johannes,

il verso che conclude la prima strofa dell'inno di San Giovanni. L'adozione del si
du proposta da Ludovico Zacconi nella prattica di musica nel 1522. La sostituzione
di ut con do, più facile da pronunciare, soprattutto nel solfeggio, fu proposta da
Doni. Do è la sillaba iniziale del suo cognome.

La solmisazione.
Nella pratica musicale esistevano però anche altri due semitoni, corrispondenti ai
nostri La-Si♭ e Si♮-Do. Tutti i semitoni venivano sempre indicati con mi-fa. Si
ebbero perciò tre esacordi duri, in cui l'ut coincide con il nostro sol; due
esacordi naturali in cui l'ut coincide con il nostro do; due esacordi molli in cui
l'ut coincide con il nostro fa. Questo procedimento più chiamato solmisazione e
rimase in vigore fino al XVI secolo ed anche oltre. Il nome solmisazione deriva da
sol e mi, sillabe sulle quali si effettua la mutazione nel passaggio dell'esacordo
naturale all'esacordo molle. La solmisazione consentì ai cantori di leggere e
intonare canti nuovi o comunque sconosciuti. La pratica della mutazione presentava
notevoli difficoltà, e pertanto ai posteri ne agevolarono l'apprendimento con il
sistema della mano armonica o guidoniana, secondo il quale la successione dei suoni
veniva fatta corrispondere alle falangi e le punte delle dita.

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