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OBIETTIVI ESPERIENZA

Valutazione sperimentale del comportamento a rottura di provini di Alluminio, PMMA e


Ottone in presenza o assenza di effetto di intaglio generato da foro circolare.

MATERIALE E STRUMENTAZIONE
La prova viene eseguita presso il Dipartimento di ingegneria meccanica dell’università
di Padova all’interno del laboratorio di costruzioni di macchine

Trattasi di officina divisa a reparti, in particolare localizzati all’interno del settore di


Costruzione di Macchine

Macchina per prova a Trazione

Vengono in seguito elencate le principali caratteristiche della macchina utilizzata per


eseguire la prova a trazione:
Forza massima applicabile: 100kN
Misuratore di spostamento: LVDT
Misuratore di forza: Cella di carico
Attuatori: Due pistoni pneumatici
Tipologia controllo: (la macchina può utilizzare più sistemi di controllo)
• Di Forza: si sposta secondo un incremento di forza costante nel tempo
• Deformazione: si sposta secondo un ε definito
• Di spostamento: variabili scelte punto di inizio, fine e velocità; tipologia di
controllo da noi utilizzata

N.B è possibile scegliere la velocità di campionamento

Provini

La prova viene eseguita su due tipologie di provini per poter confrontare l’effetto
dell’intaglio
Piatti (di dimensioni variabili a seconda del materiale)
Forati (con foro centrale)

Entrambi con la medesima sezione netta


CONSIDERAZIONI TEORICHE
Se si esegue una prova a Trazione su provino (liscio) si ha un andamento delle tensioni
uniforme secondo la legge
σ=NA

1 Andamento delle
tensioni in un proviono
liscio

Spesso però le forme dei componenti meccanici non sono regolari, questo comporta
una modifica della distribuzione degli sforzi e provoca localmente delle sollecitazioni
più elevate

Andamento delle
tensioni in un provino
soggetto ad intaglio
Andamento fibre in un
provino soggetto a
intaglio
Nelle zone prossime alla discontinuità geometrica non è
quindi corretto riferirsi alla distribuzione teorica degli sforzi , ma occorre conoscere il
reale andamento , e in particolare il punto di massima sollecitazione , allo scopo di
impostare una corretta verifica di resistenza.
(E’ obiettivo della presente esperienza verificare questo aumento delle tensioni)

Il valore delle tensioni sarà quindi pari a:


σg=NAg ; σn=NAn
Da cui deriva:
σnσg=AgAn

Come si vede da questa relazione essendo Ag>An ne risulta


che σg<σn

• σmax=σpe →σdi picco elastico σpe> σn

Si dermina un FATTORE Ktn (teorico nominale)


adimensionale che quantifica l’effetto geometrico sulle tensioni permettendo di
calcolare la sollecitazione massima σpe. Tale coefficiente esprime il rapporto tra lo
sforzo effettivo massimo e lo sforzo nominale

ktn≡σpeσn
Analogamente
ktg≡σpeσg

Se si ipotizza il materiale isotropo e omogeneo, Kt dipende


solo dalla geometria del provino in esame e non dal materiale.
Quindi con geometrie che presentano gli stessi rapporti
geometrici caratteristici il valore di kt è lo stesso
Conoscendo il coefficiente d’intaglio sarà così possibile risalire
al valore dello sforzo massimo agente sulla
Il coefficiente d’intaglio solitamente viene rappresentato graficamente (allegato A
Provino forato al centro) in funzione dei parametri che caratterizzano la geometria
dell’intaglio. Ovviamente esistono raccolte di più diagrammi in funzione della tipologia
dell’intaglio.

Si dovrà successivamente confrontare Ktn teorico con un nuovo fattore sperimentale


di riduzione del carico a rottura Kts
Ksr≡σR liscioσR forato

Elenco materiale e disegno

• Lega di Alluminio – 6082


• PMMA
• Ottone
ESECUZIONE DELLA PROVA
Si centra il provino nella prima ganascia e lo si blocca.
Sposto l’attuatore in modo tale da raggiungere la posizione
desiderata ovvero appena prima del raccordo
bloccando anche la seconda ganascia.
onde evitare di imprimere momento
flettente indesiderato si deve prestare attenzione
a non bloccare il provino non allineato con
l’asse delle ganasce mentre per quanto
concerne il momento torcente esse sono libere di
muoversi.

Prima di iniziare la prova è necessario azzerare la forza agente sul provino procedendo
in controllo di forza e la posizione dei pistoni nel software.
Si procede con la prova in controllo di spostamento utilizzando i parametri sopra
indicati.
Quando il provino giunge a rottura viene rimosso dalla macchina è possibile misurare
la lunghezza del tratto utile e calcolare l’allungamento unitario ε=L-L0L0 [adm]

RILEVAZIONI GRANDEZZE RISULTANTI


…(solo tabelle con grandezze)

OSSERVAZIONI FATTE DURANTE LA PROVA


In seguito vengono elencate alcune considerazioni di carattere generale, emerse
durante lo svolgimento della prova, inerenti ai vari materiali:

Alluminio
-Nell’allungamento il materiale subisce una deformazione localizzata nelle quali zone ,
tende a diventare opaco e successivamente a buccia d’arancia altrove la superficie
rimane liscia.

PMMA
-Essendo il plexiglass un materiale tipicamente fragile e poco duttile ci aspettiamo Ks
≈Kt.
-Analizzando la superficie di rottura si può individuare un punto più lucido e liscio; qui
si innesca la cricca che poi si propaga in modo rapido (superficie non lucida) lungo il
resto della sezione provocando una rottura non statica ma dinamica.
-La cricca si propaga più velocemente di quanto il materiale snervi.
(disegno prop. Cricca)
RISULTATI
ALLUMINIO

PLEXIGLASS

OTTONE

Dati relativi alla prova:

MATERIAL w t Φ AREA FORZA


SIGLA E [mm] [mm] [mm] [mm2] [KN] σr [Pa] Ks Φ/w
PLEXIGLA 69,13
PL-L1 SS 29,80 10,10 300,98 20,808 4 1,4
PLEXIGLA 48,05 4
PL-F1 SS 40,50 9,30 10,00 283,65 13,632 9 0,25
PLEXIGLA 68,83
PL-L3 SS 30,20 9,40 283,88 19,541 5 1,5
PLEXIGLA 43,72 7
PL-F3 SS 40,00 9,30 10,00 279,00 12,198 0 0,25
PLEXIGLA 63,74
PL-L4 SS 29,80 9,20 274,16 17,476 4 1,4
PLEXIGLA 43,64 6
PL-F4 SS 39,20 9,75 10,00 284,70 12,427 9 0,26
ALLUMINI 199,8
AL-L2 O 30,00 5,00 150,00 29,976 40 1,0
ALLUMINI 198,9 0
AL-F2 O 40,10 5,00 10,00 150,50 29,945 70 0,25
ALLUMINI 198,3
AL-L3 O 30,20 5,00 151,00 29,947 25 0,9
ALLUMINI 199,9 9
AL-F3 O 39,90 5,00 10,10 149,00 29,793 53 0,25
ALLUMINI 198,0
AL-L4 O 30,30 5,00 151,50 29,997 00 1,0
ALLUMINI 196,2 1
AL-F4 O 30,10 5,00 10,00 100,50 19,721 29 0,33
459,2
OT-L3 OTTONE 16,20 6,00 97,20 44,642 80 0,9
469,2 8
OT-F3 OTTONE 32,00 6,00 16,00 96,00 45,045 19 0,50
454,3
OT-L4 OTTONE 16,65 6,00 99,90 45,385 04 0,9
464,1 8
OT-F4 OTTONE 31,90 6,00 16,00 95,40 44,280 51 0,50
440,9
OT-L5 OTTONE 16,75 6,00 100,50 44,316 55 0,9
464,8 5
OT-F5 OTTONE 31,85 6,00 16,00 95,10 44,211 90 0,50
Valori di Kt teorici ricavati dalla tabella (allegato A) e Ks ricavati sperimentalmente

Materiali Kt Ks
PLEXIGLASS 2,41 1,49
ALLUMINIO 2,40 1,00
OTTONE 2,17 0,97

CONSIDERAZIONI FINALI
La prima considerazione che viene spontanea è che Kt e Ks non coincidono. Durante la
prova a trazione dell’alluminio ci aspettavamo che il provino forato si rompesse con
una forza 2,4 volte inferiore, in realtà la forza è risultata pressoché la stessa.
Per meglio interpretare i dati ottenuti introduciamo un parametro che relaziona Kt con
Ks

η=KtKs
Materiali η
PLEXIGLASS 1,618
ALLUMINIO 2,396
OTTONE 2,195

Dalla tabella si nota che materiali diversi hanno una sensibilità diversa al fenomeno
dell’intaglio. Nei materiali più duttili tale fenomeno è quasi impercettibile mentre
diventa rilevante nei materiali più fragili.

Il coefficiente η è compreso all’interno di un intervallo: Va da un valore minimo di η=1


(nel caso di materiale idealmente fragile, Ks=Kt) ad un valore massimo di η=Kt (nel
caso di materiale completamente elastico, Ks=1)

1<η<Kt
Tale fenomeno può essere spiegato pensando che materiali più duttili tendono a
deformarsi compensando in questo modo i valori di picco delle tensioni. I materiali
duttili NON sono sensibili al fenomeno dell’intaglio

Il coefficiente η è indispensabile in fase di progettazione per poter ottenere valori degli


sforzi il più possibile corretti.
Dalle considerazioni fatte è possibile ricavare a questo punto il valore corretto dello
sforzo σ
σreale=Kt ησn

N.B. Alluminio: Kt=2,4 quindi ci aspetteremo che la F applicata al provino forato sia
2,7 volte inferiore; in realtà la F necessaria per rompere il provino forato risulta
pressoché la stessa,
PMMA : Ks=1,7<Kt=2,4 questo perché il materiale non è puramente fragile ma
presenta una piccola parte elastica che compensai picchi di tensione.

Grafici

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