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UNA GIORNATA PARTICOLARE di Ettore SCOLA

Scena dell’album

A casa di Antonietta, Gabriele trova un album di fotografia e inizia a sfogliarlo.


Sono tutte fotografie del Duce accompagnate dalla data, il luogo dello scatto e talvolta la frase
pronunciata in quella occasione.
(...)

Una didascalia scritta sull’album attira l’attenzione di Gabriele che la rilegge ad alta voce:

Gabriele “Inconciliabile con la fisiologia e la psicologia femminile, il Genio è soltanto


maschio”.

Gabriele Lei è d’accordo?

Antonietta Certo che sono d’accordo. Perché?

Antonietta lo guarda cercando di capire; non è la prima volta che quell’ospite fa strane osservazioni.

Costretta a riflettere controvoglia su un argomento che, proposto così, le pare insidioso, riflette e poi
replica:

Antonietta Sono sempre stato gli uomini, che riempiono i libri di storia, no?

Gabriele Ah sì sì... Forse li riempiono troppo. Così non c’è più posto per nessuno.
Tantomeno per le donne.

Antonietta Certo che voi siete... bello complicato... Finitevi il caffè, va.

Gabriele Mia madre, per esempio, non era un maschio, ma era un genio...
dipingeva, scriveva, lavorava come contabile e mandava avanti la famiglia... tutte le
decisioni le prendeva lei, mica mio padre. L’unica decisione che prese lui, fu quella di
andarsene da casa...(ride)... Una gran donna, però il marito non se lo seppe tenere...
Ma forse non se lo voleva tenere.
Scena della terrazza

Antonietta, affascinata dalla cultura e dalla spontaneità di Gabriele, cerca di sedurlo nella terrazza del
palazzo, mentre stende i panni. Gabriele però la rifiuta.

Antonietta Te ne devi andare, hai capito? Io non mi sogno neppure… mai, mai, è la
prima volta… la prima! Dimmi tu, Gabriele… ti prego, dimmi! E’ importante…
Gabriele!

Gabriele C’è una frase nel tuo album: l’uomo deve essere marito, padre e
soldato… io non sono né marito né padre e né soldato!

Antonietta Che vuol dire?

Gabriele Non mi hanno mandato via dalla radio per la mia voce… Disfattista, inutile
e con tendenze depravate. Così hanno detto.

Antonietta Non capisco.

Gabriele Hai capito benissimo! E’ così!

Antonietta schiaffeggia violentemente Gabriele, poi scappa; l’uomo allora la afferra e le rivolge dure
parole.

Antonietta alla fine riesce a liberarsi, ma Gabriele la insegue continuando ad urlare fino al suo
appartamento.

Dopo essere entrata in casa, Antonietta sente le ultime grida di Gabriele:

Gabriele Così lo sapranno tutti, finalmente, che l’inquilino del sesto piano è
ricchione… è finocchio…, è frocio…”.

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