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Sete di Parola

Giusto di Gand, Comunione degli Apostoli, 1473, Galleria nazionale delle Marche, Urbino

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,


rimane in me ed io in lui»
(Giovanni 6,56)

14/6/2020 – 20/6/2020
CORPUS DOMINI
XI SETTIMANA T.O. - Anno A

Vangelo del giorno,


commento e preghiera
Domenica 14 giugno 2020
CORPUS DOMINI
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 6,51-58
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia
di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua
carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la
carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché
la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo
per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal
cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà
in eterno».

SPUNTI DI RIFLESSIONE (Paolo Curtaz)

Oggi Gesù parla di ciò che ogni domenica, stancamente il più delle volte, facciamo nelle
nostre accaldate comunità. Ci crediamo? Crediamo che, grazie alla preghiera della comunità,
al dono dello Spirito e all'imposizione delle mani di un prete Gesù si rende cibo?
Gesù parla di questo dono semplice e tremendo, gioioso e durissimo, che ci obbliga alla fede,
che ci scardina dalle abitudini. Ogni domenica ci raduniamo per ripetere la cena, un gesto di
caldo affetto e di obbedienza al Maestro, ogni domenica ci nutriamo del pane della Parola e
del pane Eucaristico, custodiamo questo pane nelle nostre Chiese per i nostri malati, per
segnalare una Presenza nel caos anonimo delle nostre città. Siamo qui per questo, per
questo ci raduniamo, perché affamati, perché abbiamo urgente bisogno di saziare il cuore, di
illuminare il cammino, di credere, finalmente, senza ambiguità, senza ritrosia. Credere,
fratelli, credere con tutto il cuore e con tutta l'anima. Gesù svela un mistero: non solo cibarsi
di lui ci nutre il cuore, non solo ci dona la vita vera, la vita eterna, ma cibarsene con
consapevolezza ci porta a vivere per lui. Lo vedo nella mia vita: più frequento il Vangelo e il
Maestro Gesù e più ne resto affascinato, più ne sono innamorato, più imparo a conoscere me
e gli altri. Facciamo diventare le nostre eucarestie un capolavoro di autenticità e di fede, di
bellezza e lode, perché nessuno possa fare a meno di parteciparvi!

PER LA PREGHIERA

Ecco il pane degli angeli,


pane dei pellegrini,
vero pane dei figli.

Buon pastore, vero pane,


o Gesù, pietà di noi:
nutri ci e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,


che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

2
Lunedì 15 giugno 2020
s. Vito
+ Dal Vangelo secondo Matteo 5,38-42
Io vi dico di non opporvi al malvagio.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio”
e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo
sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la
tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio,
tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le
spalle».

SPUNTI DI RIFLESSIONE (don Luciano Sanvito)

Rompere lo schema del dare per avere, la logica dello scontrino fiscale.
Anche nella fede e nei nostri rapporti quotidiani soggiace questa logica: se mi dai, ti do; se
non mi dai, non ti do. Se mi dai violenza, ti ridò violenza. E se amore, altro amore in
cambio. Ma questa logica fa essere tutto strettamente logico e non più libero. L'amore è
gratuito anche nella sorpresa della reazione. Reagire al male con il bene, offrendo, pur non
condividendo il male, un'altra possibilità a chi ci fa del male o ci costringe, diventa
attuazione del messaggio della gratuità. PORGI L'ALTRA GUANCIA... Non solo dà occasione
all'altro di essere aiutato nel bene, ma fa di noi persone capaci di accogliere e trasmettere lo
stile di Dio, che è sempre vincente, perché anche di fronte alle mosse e ai segni della morte
non pone altra morte, ma la vita. Se anche l'avversario non ci accoglie e non ci permette di
portare a lui quel segno nel suo cuore, la nostra offerta è comunque vincente, perché parte
dal nostro cuore, che è in sintonia col cuore di Dio.
Ma se ci adeguiamo alla violenza e al dare per avere, non solo perdiamo l'occasione
dell'altro, ma anche di essere noi stessi in libertà.

PER LA PREGHIERA (don Luca Peyron)

Donami o Padre
la pazienza nella bufera,
la forza nella fatica,
l'umiltà nelle contraddizioni,
la generosità nelle umiliazioni.
Donami di parlare di te con occhi che brillano,
di guardare a te con cuore accogliente,
di prendere per mano questi tuoi figli più piccoli
come Maria prese per mano il bambino Gesù.
Grazie Signore, aiutami Signore,
donami Signore di essere come mi hai sognato.
Amen.

3
Martedì 16 giugno 2020
s. Aureliano
+ Dal Vangelo secondo Matteo 5,43-48
Amate i vostri nemici.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo
prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli
che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo
sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che
vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto
soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi,
dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

SPUNTI DI RIFLESSIONE (Mons. Vincenzo Paglia)

L'amore, il primo dei comandamenti, è il cuore della vita del discepolo e della Chiesa. Le
parole semplici ma profonde di Gesù dimostrano bene come questa sia la vera umanità, non
l'odio e la vendetta, nonostante siano sentimenti e atteggiamenti istintivi in ciascuno. Gesù
giunge sino al paradosso di amare anche i nemici. Tale sconvolgente novità egli l'ha
praticata per primo: dall'alto della croce prega per i suoi carnefici. Un amore così non viene
da noi, nasce dall'alto, dal Signore che fa sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti, senza fare
differenze nel suo voler bene con sovrabbondanza. Infatti chi di noi meriterebbe di essere
così amato? È il Signore che dona senza merito nostro il suo amore, per questo può
chiedere: "Siate perfetti come il Padre vostro celeste".

PER LA PREGHIERA (Michel Quoist)

Signore,
fa' che con calma
riempia le mie giornate,
come il mare lentamente
ricopre tutta la spiaggia;
illumina la mia vita
come i raggi del tuo sole
fanno cantare
la superficie delle acque.

4
Mercoledì 17 giugno 2020
s. Ranieri di Pisa
+ Dal Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia
davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso
il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba
davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla
gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai
l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti
nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non
siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare
stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro
ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando
digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far
vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che
tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà».

SPUNTI DI RIFLESSIONE (Monaci Benedettini Silvestrini)

Il passaggio del dono della profezia da Elia ad Eliseo potrebbe suggerirci una riflessione
sull'avvicendamento del servizio nella Chiesa e nella famiglia, come anche nella vita
pubblica. Elia è stanco. Fugge nel deserto dal furore di Gezabele e qui incontra il Signore che
lo rimanda indietro a cercarsi un sostituto. La scelta cade su Eliseo intento ad arare. Lascia i
buoi e tutto il personale di aiuto per mettersi a servizio di Elia. Che cosa chiede Eliseo al suo
maestro? Un terzo del suo spirito. Gli sarà concesso se lo vedrà quando sarò rapito verso il
cielo... Gli viene concesso di vederlo e riceve spirito di Elia. Incomincia la sua missione
operando prodigi come il suo maestro. Ogni autorità viene da Dio. Va esercitata in spirito di
servizio a vantaggio di tutta la comunità e non come un bene personale o familiare. Con
questo spirito il passaggio di potere e di guida dovrebbe avvenire senza traumi per nessuno.
Anzi, il nuovo responsabile trarrà profitto dall'esperienza di chi l'ha preceduto, senza
distruggere quanto è stato costruito. L'esperienza ci insegna che non è sempre così...
Strascichi di amarezza, di divisioni, di recriminazioni... che non edificano la comunità. Forse
è mancata la prudenza in chi subentra e l'umiltà in chi lascia... La continuazione dello spirito
di profezia tra i suoi profeti, nella serenità degli animi, sia di esempio a quanti sono
interessati nell'avvicendamento della direzione nelle Diocesi, nelle comunità religiose, nelle
comunità ecclesiali... nelle famiglie... e anche nella guida della nazione. In questo senso
anche il vangelo ci richiama alla rettitudine nell'operare il bene. La retta intenzione può
essere deviata e viziata non solo nel fare l'elemosina, nella preghiera o nel digiuno, ma
anche nell'esercitare il ruolo di guida e di servizio. Nella vita ecclesiale come in quella civile e
familiare, chi ha il compito di guida deve mettersi in maggiore ascolto della Parola di Dio, per
non tradire la missione affidatagli. Non quindi rivendicazioni o inopportuna affermazione
della propria personalità, ma esigenza di umile ascolto della voce di Dio e di quella dei
fratelli, per un servizio vantaggioso per tutti.

PER LA PREGHIERA

Padre buono, tu conosci bene le tenebre che ancora appesantiscono il mio passo, eppure
continui a darmi fiducia, a mandarmi ai fratelli tenendo alta la lampada che tu stesso hai
posto nel mio cuore e continui ad alimentare con l'olio dello Spirito. Sostienimi nell'impegno
di spegnere in me, fin dal suo primo accennarsi, ogni giudizio negativo, per cogliere e
valorizzare solo quanto di bene tu stesso hai seminato nel cuore dei fratelli.

5
Giovedì 18 giugno 2020
s. Gregorio
+ Dal Vangelo secondo Matteo 6, 7-15
Voi dunque pregate così.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani:
essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il
Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque
pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia
fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti
a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla
tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre
vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il
Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

SPUNTI DI RIFLESSIONE (Paolo Curtaz)

Come deve essere, allora, la preghiera? I discepoli di Gesù sono ammirati e spaventati dalla
forza delle sue parole. Sono tutti abituati, come noi, spesso, a vedere i devoti e i sacerdoti
ostentare la loro preghiera, recitare una parte, svolgere un ruolo... Com'è, allora, la
preghiera autentica? Gesù insegna ai suoi a pregare: non occorrono riti o fiumi di parole,
strani gesti o vesti o la conoscenza di formule magiche. La preghiera è e resta un incontro
intimo, un colloquio personale con Dio scoperto come padre/madre. E Gesù va oltre:
consegna ai suoi discepoli una preghiera. Le preghiere da mandare a memoria c'erano, è
ovvio, ed erano i salmi. Gesù aggiunge alla Parola una nuova parola e una preghiera che
sintetizza tutta la sua predicazione su Dio. Dio che è un padre di tutti, celato, a cui si chiede
di farsi conoscere da tutti, a cui si chiede il pane, non la ricchezza smisurata, il perdono
proporzionato alla nostra volontà di perdonare e la costanza nella prova. Una preziosa
preghiera, la più preziosa, da ripetere e da meditare perché contiene in sé tutto ciò che ci è
necessario per vivere...

PER LA PREGHIERA (Henri J. M. Nouwen)

Perché, o Signore,
mi risulta tanto difficile
tenere il mio cuore rivolto a te?
Perché la mia mente
se ne va raminga in mille direzioni,
e perché il mio cuore
desidera cose che mi portano fuori strada?
Fammi sentire la tua presenza
in mezzo alle mie mille agitazioni.
Il mio corpo stanco,
la mia mente confusa
e la mia anima inquieta,
prendili tra le tue braccia
e dammi un po' di riposo,
un semplice quieto riposo.

6
Venerdì 19 giugno 2020
S. CUORE DI GESÙ
+ Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-30
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

In quel tempo Gesù disse: 


«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai
sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua
benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il
Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. 
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo
sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la
vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

SPUNTI DI RIFLESSIONE (Luciano Bartoli)

Gesù, venuto in terra per donarsi totalmente, è la prova più convincente dell'amore di Dio
per l'umanità.
Nella storia dei cristiani Gesù si è ancora manifestato, indicando il suo cuore squarciato,
fonte dell'abbondanza dei suoi doni: "E questa la porta aperta sul fianco dell'arca" per la
quale possono entrare tutte le creature, per salvarsi dal diluvio. L'immagine è di S. Agostino.
Oggi la figura del Sacro Cuore ha il sapore di una vecchia stampa barocca. Le statue e le
figurazioni, se pur ancora compaiono, hanno un aspetto zuccheroso. Quel Cuore nella realtà
e nel tempo è stato lacerato, sulla croce; e tutto il corpo è piagato e sanguinante. Così
bisognerebbe ricordano. E magari con le parole che, Gesù apparendo in tale aspetto, rivolse
ad Angela Merici: "Io non ti ho amato per scherzo". Anche oggi l'Amore non è riamato.
Occorre proprio che Dio ci faccia arrivare sino al disgusto di tutto quanto è nel mondo, per
accogliere quell'invito: " Chi ha sete venga a me e beva" (Gv 7,38)?
Occorre proprio arrivare ad accorgersi che, per aver abbandonato quella fonte di acqua viva
e della vita, ci siamo ridotti a bestie disperate?
"T'invoco, Dio mio, misericordia mia (Sal 58,18), che mi hai creato e non hai dimenticato chi
ti ha dimenticato. Tu non avevi bisogno di me, né io sono un bene che ti possa giovare,
Signor mio e Dio mio. Il mio servizio non ti risparmia fatiche nell'azione; la privazione del
mio ossequio non diminuisce la tua potenza; il mio culto per te non equivale alla coltivazione
per la terra, così che saresti incolto senza il mio culto. Io ti devo servizio e culto per la mia
felicità, poiché la mia felicità da te dipende. La creatura ebbe l'esistenza dalla pienezza della
tua bontà" (s. Agostino).

PER LA PREGHIERA

Cuore santissimo di Gesù,


fonte di ogni bene,
ti adoro, ti amo, ti ringrazio
e, pentito vivamente dei miei peccati,
ti presento questo povero mio cuore.
Rendilo umile, paziente, puro
e in tutto conforme ai desideri tuoi.
Proteggimi nei pericoli,
consolami nelle afflizioni,
concedimi la sanità del corpo e dell'anima,
soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali,
la tua benedizione in tutte le mie opere
e la grazia di una santa morte.

7
Sabato 20 giugno 2020
CUORE IMMACOLATO DELLA B.V. MARIA
+ Dal Vangelo secondo Luca 2,41-51
Tuo Padre ed io angosciati ti cercavamo.

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli
ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni,
mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i
genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di
viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato,
tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in
mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni
di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre
gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose
del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e
venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo
cuore.

SPUNTI DI RIFLESSIONE (don Luciano Sanvito)

Ogni prova fa sempre più immacolato il cuore di Maria... Il Cuore di Maria non è Immacolato
come su un quadretto che spesso vediamo appeso ai muri, lì disegnato per essere da noi
ammirato. Il Cuore di Maria viene reso sempre più Immacolato proprio attraverso le
profondità accessibili a lei con lo strumento e l'occasione della prova e della croce, che fa
rendere sempre più puro, sempre più profondo e sempre più vivo e palpitante il Cuore di
Maria. Ogni prova, per Maria, è occasione per rendere ancor meglio puro e immacolato il suo
cuore; ogni croce diventa un'autenticazione del suo cammino di immacolatezza per lei e per
noi. Accostarci al Cuore di Maria è rendere anche il nostro cuore simile al suo,
nell'accoglienza al disegno della salvezza in opera nel mondo. Allora, se ci uniamo al
cammino di fede di Maria, rendendo il nostro cuore simile al suo nell'esercizio quotidiano del
fare la volontà di Dio, anche per noi le prove e le croci si mutano e si trasformano in
sorgente di grazia nuova, purificando i nostri cuori dalla macchia del peccato e rendendoli
sempre più vicini all'immacolatezza di Dio e di Maria. Maria cammina con noi, con noi soffre
con fede, con noi vive le incomprensioni della storia e le difficoltà della vita, per aiutarci a
rendere il nostro cuore simile al suo: Immacolato segno dell'amore di Dio.

PER LA PREGHIERA

Cuore amabilissimo di Maria, che tra i cuori delle creature tutte, sei il più puro ed il più
acceso di amore verso quello di Gesù, ed insieme il più misericordioso verso noi poveri
peccatori, ottienici le grazie, che noi ti domandiamo, dal Cuore di Gesù nostro Redentore.
Madre di Misericordia, uno slancio solo, un sol moto del tuo Cuore infiammato verso quello di
Gesù tuo divin Figliuolo può renderci appieno consolati.
Concedici dunque questa grazia; e questo divin Cuore di Gesù, per l'amor figliale che ebbe, e
che avrà sempre per te non mancherà al certo di esaudirci. Amen

8
Da:
www.qumran2.net
riveduto e ampliato
Sete di Parola
696
Laus Deo
2020

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