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GGIATE
PASSE
VAL DI FA
SSA
Dal 1989 specializzata nella produzione
artigianale di grappe e specialità alimentari
tipiche di alta qualità. Direttamente
dal prodottore al consumatore.
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www.ederofficinanaturale.it
A spasso in Val di Fassa,
una sorpresa continua
Boccioli d'infinite sfumature, in un mare di fili d'erba ondulati dal vento.
Fitti boschi di abeti e larici così alti da toccare il cielo. Foglie rosse
cariche di sole in balia dell'aria frizzante, preludio d'inverno. Dolci
scricchiolii di passi sulla neve che rompono il silenzio di un bosco in
inverno. E tutto attorno, vette imponenti e leggendarie che incantano, al
primo sguardo, come superbe ed altere sovrane.
Ogni periodo dell'anno merita una passeggiata in Val di Fassa. Un
passo dopo l'altro, in solitudine, di fronte ad una natura bella quanto
disarmante a cui strappare una cartolina di splendore da conservare
nella memoria. Una camminata da fare con i bambini, perché non ha
pari la libertà di una corsa a perdifiato, in un prato fiorito, tra il gorgoglio
dei ruscelli e il luccichio del sole al cospetto di pareti millenarie che
sussurrano storie e leggende alla fantasia dei più piccoli. Un'escursione
facile e rilassante da compiere con gli amici, fermandosi in una delle
aree appositamente attrezzate per un picnic, gustando i sapori e i
profumi dei prodotti tipici della gastronomia locale.
Tutto ciò e molto altro ancora da scoprire, seguendo i sentieri della Val di
Fassa che qui sono proposti. Piacevoli passeggiate di fondovalle alla
portata di tutti, che conducono fra panorami di fiaba e i paesi della valle
caratterizzati da storie singolari e tradizioni antiche.
Trentatre passeggiate, illustrate nel dettaglio, per trovare sicuri la strada
e per perdersi in un paesaggio di luci, colori ed emozioni che solo la
natura maestosa della Val di Fassa sa regalare.
INTRODUZIONE
Le passeggiate descritte in questa pubblicazione si sviluppano
soprattutto sul fondovalle. Alcuni itinerari sono facili e di breve
percorrenza, altri sono impegnativi e richiedono tempi più lunghi.
Per ciascun percorso è stata fatta una ricognizione del territorio, in modo
da fornire una breve descrizione, la lunghezza indicativa dell'itinerario e
un'indicazione di ciò che di interessante si può incontrare sul percorso.
Quasi tutti gli itinerari si prestano ad essere percorsi anche in senso
inverso o partendo da località intermedie.
I tempi di percorrenza, ad eccezione del primo itinerario, sono ampi e
sono stati calcolati tenendo conto di eventuali brevi soste per riposarsi e
osservare il paesaggio, cogliendo gli aspetti ambientali e naturalistici
che più caratterizzano la Val di Fassa.
PERCORSI
Ciampedie
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SEGNI CONVENZIONALI
Istituto Culturale
Ladino Percorso Vita
Croce isolata
Fermata autobus
Ristorante
Passeggiata
percorribile
Bar con passeggini
Cinema Parco
Str./Strada/Strèda = Via
5
MOENA
Raggiunto il lato sud del campo sportivo (10 minuti dal centro di Moena)
ci si immette sulla strada sterrata che conduce alla frazione di Medil
(1.346 m). Si superano alcuni tratti ripidi, l'ultimo dei quali porta all'ampia
area prativa di Val oltre la quale si continua sul piano. Si esce dal bosco
in prossimità dell'abitato di Medil. Lo si attraversa e, passando accanto
alla chiesetta, si riprende a salire mantenendosi sulla stradina selciata
(segnavia n. 517). Ci si dirige verso un vecchio fienile in muratura al
margine del bosco. Si sale ancora con discreta pendenza fino a
raggiungere Col da Moena che si riconosce da una piccola radura sulla
sinistra. Si va sul piano fino ad un bivio. Si scende a destra lungo un
sentiero un po' sconnesso per poi proseguire sul piano per un lungo
tratto. Si risale una breve rampa uscendo nella soleggiata ed ampia
radura di Prà Compert.
Ci si mantiene al limite del bosco per poi proseguire verso l'altro capo
della radura.
Da qui inizia una ripida discesa provvista di scalini che aiutano a
scendere agevolmente, ed in circa 10 minuti si raggiunge l'antico
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A sinistra della farmacia si risale Strada de Piz fino alla fontana coperta,
proseguendo quindi dritto sulla Strada de Sent'Uiana. Si aggira a monte
l'ultima abitazione verso sinistra, percorrendo la stradina selciata che
conduce al muro di cinta della chiesa, uno degli edifici più ricchi di storia
di tutta la Val di Fassa. Infatti la chiesa di Santa Giuliana, la cui esistenza
è documentata fin dal 1237, è una delle più antiche della valle. Mentre
sulla parete esterna, volta a est, si intravede appena una grande figura
di San Cristoforo col bambino, l'interno ospita due preziose opere d'arte:
i pregevoli affreschi dell'abside, di probabile scuola brissinense,
risalenti alla seconda metà del 1400 e l'altare maggiore in legno
intagliato nel 1517 da Giorgio Artz di Bolzano. Un gran numero di
panchine sparse nel bel bosco di larici invita ad una prolungata sosta in
un luogo di grande suggestione. Sottostante la chiesa è possibile,
inoltre, visitare il Cimitero Austroungarico di Guerra. Il cimitero raccoglie
le salme di 663 caduti della Prima Guerra Mondiale provenienti da tutti i
paesi che allora facevano parte dell'Impero Austroungarico. Sull'altura
dietro la Chiesa, si prosegue a sinistra, su comoda strada sterrata, sino
ad incrociare il sentiero proveniente dal “Percorso Vita”. Si prosegue in
discesa, sino a che questo prende la denominazione di Strada de
Pontac e va ad immettersi su Strada Rezia. Svoltando a sinistra, si
percorre quest'ultima sino al punto di partenza dell'itinerario.
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Partendo dalla frazione di Meida lungo Strada de Meida che diviene, poi,
Strada Ruf de Ruacia, si giunge nei pressi di un ponte che attraversa il
corso del ruscello Ruf de Sèn Nicolò nei pressi del ristorante La
Soldanella. Poco prima del ponte, sulla destra, s'imbocca una stradina
sterrata, caratterizzata da una salita piuttosto dolce all'inizio che diviene
via via più ripida, salendo di quota attraverso una breve serie di tornanti.
Successivamente la strada diviene nuovamente pianeggiante sino a
congiungersi con la strada asfaltata della Val San Nicolò, che s'imbocca
girando a destra e dalla quale, in discesa, si fa rientro in paese.
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Nel centro di Mazzin, attraversato verso sud il ponte sul torrente Ruf de
Udai, si prosegue brevemente lungo Strèda de Col da Chieve per risalire
quindi a destra una ben visibile stradina sterrata che, con modesta e
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MAZZIN
ben distribuita pendenza, conduce alla curva della strada per Monzon.
Si percorre quest'ultima in salita per circa 300 metri e, giunti nell'abitato
di Ronch, di fronte ad un bel fienile (la prima costruzione che si incontra
sulla destra), si scende a sinistra per un viottolo che diviene ben presto
pianeggiante. Si cammina piacevolmente fra radure prative e macchie
di abeti. Si inizia a scendere al margine dei prati a valle di Monzon. Ci si
affianca al percorso della Via Crucis e, allorché la discesa si fa più ripida,
si lascia il percorso largo per andare a destra sul piano. Si esce presso
un vecchio fienile restaurato ad abitazione. Si scende verso sinistra
entrando nel rione di Rualp. Qui, passato il ponte sul ruscello Ruf de
Soal, si continua lungo Strada Ciadenac e, dopo aver attraversato la
strada statale, s'imbocca Strada Jumela fino a raggiungere il ponte in
legno sull'Avisio. Attraversatolo, si prende a sinistra la strada sterrata
che segue il corso del torrente. Si sale una ripida ma breve rampa,
giungendo poco oltre al ponte sull'Avisio a valle di Mazzin. Si entra in
paese risalendo la Strèda de Chiavacia prima e Strèda dò Ruf poi.
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Davanti alla chiesa di Mazzin si imbocca Strèda de Pian. Prima del ponte
sul ruscello Ruf de Udai si sale a destra per Strèda dò Ruf che ne segue il
corso. Si esce dal paese continuando dritti sulla strada per circa 150 m.
Presso un masso con segnavia rosso-bianco si gira a destra per la
stradina che dapprima sale con moderata pendenza per farsi poi
pianeggiante per un bel tratto. Si va infine ad attraversare un ruscello e,
per una breve rampa, si esce dal bosco a monte del complesso
residenziale Solaria. Si scende per la strada sterrata e quindi per la
strada asfaltata che raggiunge la statale. Si torna verso Mazzin lungo il
marciapiede che la costeggia.
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Di fronte alla fermata dell'autobus, sulla strada statale si risale Strèda Don V.
Valentini verso monte. Alla fine dell'abitato si svolta a destra, si costeggia
una staccionata raggiungendo l'argine del ruscello Ruf de Dona. Lo si
segue verso monte fino a raggiungere uno sbarramento e qui si va a
destra, percorrendo un sentiero per una cinquantina di metri. Allorché
questo inizia a salire, si svolta a destra su un sentiero che percorre le
pendici del monte Ponjin, alternando tratti pianeggianti a salite. Si esce su
una strada forestale, che si segue verso destra, scendendo verso la
frazione di Fontanazzo. La si attraversa per poi andare verso sinistra ad
imboccare una stradina asfaltata che si snoda in mezzo ai prati e porta
verso l'abitato di Campestrin. Si percorre l'ultimo tratto lungo il marciapiede.
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Si parte dalla piazzetta centrale di Penìa per salire a destra della fontana
sul Troi de Lorenz e uscire sui prati alle spalle dell'abitato. Si prosegue
sulla strada, selciata nei punti di maggiore pendenza, che taglia il ripido
pendio per raggiungere dapprima l'abitato di Lorenz, con la sua
chiesetta, e quindi, un poco più a monte, quello di Verra.
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