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di Franco Krauss
per
“curvismi”
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Perché è così bello andare in moto? Forse perché sei sempre
in bilico fra la consapevolezza del controllo della situazione
e quella dell’instabilità, pericolosa e affascinante insieme,
del precario equilibrio del mezzo. Nelle forme estreme
si passa dal delirio di onnipotenza alla paura: un’alternanza
che assomiglia a una vita diversa e romantica, che però
ci spaventa vivere. La condensiamo così, cercando le curve
o facendoci ipnotizzare dallo scorrere della strada sotto
le ruote. Una sensazione che solo una motocicletta può dare.
arebbe bello imparare a guida- In strada, per nessuna ragione, biso-
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Tre principi pite, percorrerà una traiettoria curva gi-
fondamentali rando dalla parte più stretta. Il minor
diametro alle estremità della gomma fa
Ci sono alcune nozioni generali che lo stesso effetto; quindi, inclinando la
servono a capire come funziona una moto, si cammina su un semicono dal
motocicletta. Non mi riferisco al motore diametro decrescente e si gira. Da no-
o ai vari dispositivi, ma al perché acca- tare anche che, così facendo, è come
dono le cose in un modo anziché in un se si utilizzasse una ruota di diametro
altro. A tutta prima potrebbe sembrare inferiore a mano a mano che aumenta
una digressione inutile, invece credo l’inclinazione della moto.
sia di importanza fondamentale. L’argomento dell’aderenza è di grande
Comincio chiedendo scusa ai tecnici complessità in quanto sulla moto agi-
perché intendo banalizzare il più pos- scono e interagiscono numerose forze.
sibile alcuni concetti di notevole com- A quanti hanno un’autentica passione
plessità. Leggendo le righe che seguo- per la fisica consiglio senz’altro il volu-
no lagrimeranno sangue come la Ma- me “Dinamica e tecnica della motoci-
donnina di Civitavecchia. cletta” di Gaetano Cocco, edito da
Allora, le prime cose da sapere sono i Giorgio Nada. È un mattone di propor-
tre perché fondamentali del motocicli- zioni bibliche, ma spiega nei dettagli
smo: perché una moto sta in equilibrio più intimi tutta la fisica della moto e
quando si muove, perché gira, perché molto altro.
scivola.
La motocicletta ha un equilibrio
dinamico che è generato princi-
palmente dall’effetto delle ruote
che girano. Il peso delle ruote e
la velocità di rotazione creano
un effetto giroscopico che tende
naturalmente a tenere la moto
dritta. Al decrescere della velo-
cità di avanzamento tutte le al-
tre forze che agiscono sulla mo-
to, invece, finiscono col farla ca-
dere. Il concetto sarà anche ov-
vio, ma ci servirà in futuro per spiegare Quello che si deve tenere a mente in
alcune cose. ogni circostanza è che si dispone di un
La capacità di girare inclinandosi è in- capitale di attrito che ci arriva in dote
vece generata dal fatto che le gomme dall’impronta a terra del pneumatico.
sono approssimativamente due semi- Tanto per quantificare la cosa, si sap-
coni uniti per la base. Se costruite un pia che una moto con gomme da stra-
cono con un pezzetto di carta e lo col- da ha, rispetto all’asfalto, una superfi-
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cie d’appoggio poco più grande di un mento in calore frenando. Questo ca-
pacchetto di sigarette. Il nostro capita- pitale non è fisso, ma fluttua a seconda
le di attrito è tutto qui. A quanti si chie- del contesto. Su fondo viscido il capita-
dono come mai le gomme per le moto le diminuisce e quindi abbiamo meno
si consumano tanto più in fretta rispet- possibilità di avanzare e meno capaci-
to a quelle delle auto, si può senz’altro tà di inclinazione della moto.
rispondere che fanno un lavoro molto,
ma molto più gravoso.
Ora, saputo che il nostro patrimonio è
quello, dobbiamo anche sapere che
questo patrimonio lo utilizziamo per di-
In rosso,
verse cose. Marciando in rettilineo ci il profilo più appuntito
del pneumatico sportivo
consente di utilizzare la spinta per
avanzare e basta; mentre in curva de-
ve garantire l’avanzamento, ma anche
contenere la spinta laterale. Per quanto assurdo possa sembrare,
Le gomme sportive, con il loro profilo data la loro banalità, queste tre nozioni
appuntito, servono proprio a fornire un sono alla base della guida.
grande appoggio in curva, anche a dis-
capito della stabilità in rettilineo. Infatti, Nel sito delle motocicliste si trovano
una volta inclinate, garantiscono una delle note relative alla scelta della pri-
superficie d’appoggio maggiore rispet- ma moto. Prima ancora di parlare della
to a quella che danno quando sono prima moto, però, vorrei descrivere
perfettamente verticali. quello che, secondo me, è il percorso
Accelerando e frenando utilizziamo il formativo ideale per chi si avvicina alla
nostro capitale di attrito per scaricare motocicletta da adulto. Anzi, mi spinge-
al suolo la spinta e avanzare, ovvero rei a dire che è il percorso formativo
per trasformare l’energia dello sposta- ideale e basta.
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Cominciare
con il fuoristrada
Per imparare a guidare una motociclet-
ta è assolutamente opportuna una cer-
ta frequentazione del fuoristrada. La
dimestichezza che regala la guida sul-
le superfici incoerenti (sabbia, pietri-
sco, fango, erba, terra) è insostituibile
e si rivela preziosa anche nella guida
cittadina di tutti i giorni, quando tombi-
ni, rotaie, pavè e strisce pedonali non
fanno rimpiangere la Parigi-Dakar.
Sulla moto da fuoristrada vigono le
stesse leggi che regolano l’esistenza
delle moto stradali, la differenza è che
tutto è amplificato.
Il trasferimento di carico è già abba- movimenti dall’ampiezza contenuta.
stanza evidente in una moto guidata su Nella guida fuoristrada si sta in piedi in
asfalto: accelerando il peso si sposta rettilineo, accucciati sulla parte poste-
indietro; frenando va avanti. riore della sella in staccata e seduti in
Nella guida sportiva si sta rannicchiati prossimità del manubrio in percorren-
in rettilineo, eretti in staccata e poi si za e uscita di curva.
avanza verso il serbatoio, il tutto con Questo perché i movimenti sono gli
stessi, ma l’ampiezza è
molto maggiore in quanto,
nella guida su terreni in-
coerenti, buona parte della
trazione è garantita dalla
capacità del pilota di far
gravare il peso esattamen-
te dove serve, caricando il
retrotreno in staccata per
evitare che il trasferimento
di carico eccessivo faccia
perdere aderenza alla ruo-
ta anteriore, ma poi seden-
dosi a pochi centimetri dal
tappo del serbatoio per au-
mentare la direzionalità
dell’avantreno.
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A influire sulla quantità di peso da tra- tratta, ovviamente, solo di freno e ac-
sferire è poi il tipo di terreno, cui sono celeratore, ma anche di spostamento
collegati anche la velocità e il tipo di del peso, di pressione sulle pedane ed
gomma. Insomma, ogni curva è diver- altro: tutte componenti della guida che
sa dalle altre e questo spiega perché la analizzeremo in corso d’opera.
capacità di reazione sviluppata nel fuo- Con una moto da fuoristrada si può
ristrada sia così utile anche per chi va guidare facilmente stando in piedi sulle
in pista. pedane, si impara anche a “staccare”
Quasi tutti i piloti GP e SBK, praticano in piedi per poi cercare la posizione in
le discipline del fuoristrada proprio co- sella più conveniente per percorrere la
me forma di allenamento. curva.
Il massimo sarebbe poter cominciare Ancora, si impara a dirigere la moto ca-
con una Honda XR100, quasi introva- ricando il peso sulle pedane, tecnica
bile in Italia, ma è adatta anche una indispensabile per governare il mezzo
125 quattro tempi, tipo Honda XL, tan- su terreni particolarmente insidiosi co-
to per fare un esempio, si trova a pochi me le pietraie, ma di fondamentale im-
soldi e consente di cominciare a fare portanza su tutti i tipi di fondo, asfalto
pratica di fuoristrada. compreso.
Al limite può andare bene anche uno Il fuoristrada consente di giocare con
scooter da fuoristrada; basta, insom- la motocicletta ed è un gioco da fare
ma, che sia leggero, maneggevole e spesso, per conservare la dimesti-
abbia le gomme tassellate. chezza col mezzo e affinare la sensibi-
Si dovrebbe cominciare provando par- lità nel comprenderne le reazioni.
tenze sul terreno smosso, frenate de- Insomma, la guida sui tasselli è molto
cise fino al bloccaggio della ruota po- più che una disciplina motociclistica, è
steriore e poi cerchi e “otto”. Gli otto sul una palestra quasi irrinunciabile, qua-
terreno sono un esercizio utilissimo. lunque tipo di moto si possieda e qua-
Servono soprattutto per imparare a ri- lunque uso si faccia della motocicletta.
conoscere le reazioni
della moto in percorren-
za di curva. Si impara
subito, ad esempio, che
il sostegno del gas è irri-
nunciabile.
Proprio perché fuoristra-
da le reazioni della moto
sono esasperate è pos-
sibile sperimentare a ve-
locità molto bassa tutti
gli effetti dei comandi im-
partiti alla moto. E non si
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E subito dopo... La cosa migliore da fare è percorrere i
la pista primi giri in assoluta scioltezza, se-
guendo delle traiettorie pulite e non cu-
Altro suggerimento è quello di fare randosi degli altri. Infatti, i problemi ar-
qualche puntatina in pista appena si è rivano sempre quando si cerca di fare
raggiunto un buon livello di fluidità nel- qualcosa per agevolare il passaggio di
la guida. qualcuno più veloce.
Una volta sufficientemente padroni del L’errore più comune è quello di cam-
mezzo, è assai opportuno frequentare biare traiettoria per lasciare spazio.
un corso di guida in pista o
approfittare dei turni di pro-
ve libere che sempre più
spesso vengono proposti da
varie organizzazioni. Meglio
se i turni sono organizzati ri-
spettando la capacità dei
partecipanti (principianti,
esperti e piloti).
C’è da dire che la sola paro-
la “pista” spaventa molti per
via del fatto che c’è troppa
mitologia relativa alla “guida
al limite”.
È assai triste sentire quei motociclisti Niente di più sbagliato perché chi so-
che si esprimono utilizzando le frasi praggiunge tende a fidarsi della linea
imparate leggendo i vari periodici spe- impostata da chi lo precede e quindi si
cializzati. È una pratica comune per- comporta di conseguenza: si mette
ché assai comoda quella di scegliere dietro, aspetta il momento giusto e poi
di far pensare e giudicare gli altri, cui si passa.
delega questo compito senza esercita- L’esibizionista imbecille che supera “a
re nemmeno una funzione di controllo. cannone” lo si può trovare e non popo-
“Una staccata al limite”, “In sesta pie- la solo le piste - anzi, è più facile trovar-
na” sono frasi sentite pronunciare cen- lo in strada - quindi non bisogna farse-
tinaia di volte, soprattutto da persone ne un cruccio.
che non sanno guidare. Quindi, mai la- Si sappia che gli incidenti nei turni di
sciarsi intimorire, ma affrontare ogni prove libere, soprattutto in quelli riser-
esperienza di guida con grinta e diver- vati ai principianti, sono rari e quasi
timento, senza la pretesa di dimostrare sempre di minima entità. La cosa che
niente, ma con la voglia di sperimenta- capita più di frequente è il “dritto” in in-
re e migliorare. Abbigliamento adegua- gresso di curva per i più intraprendenti,
to, un poco di umiltà e via. che arrivano veloci, ma poi non sanno
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gestire il trasferimento di carico e l’in- vate rispetto alla strada. Si comincia a
serimento della moto. frenare e ad accelerare sul serio, a cur-
Una volta comprese le traiettorie si può vare veloci, a capire di cosa è capace
pensare di aumentare il ritmo. Arrivia- una motocicletta, ma soprattutto si im-
mo quindi al punto essenziale della para a gestire il peso della moto quan-
guida della motocicletta: la curva. do l’inerzia diventa significativa.
Attraversare un paesaggio incontami- Superata una certa velocità, la moto
nato in sella alla propria affidabile ca- tende ad andare dritta e quindi i cam-
valcatura, inebriati dai profumi e rapiti biamenti di traiettoria richiedono inter-
venti più decisi. Esperire que-
sto significa anche compren-
dere una cosa importante ai fi-
ni della sicurezza: in autostra-
da cambiare traiettoria all’im-
provviso è quasi impossibile,
quindi è assai bene tenere
una buona distanza di sicu-
rezza perché si avrà bisogno
di più spazio (e più tempo) per
portare la moto anche di un
solo metro fuori traiettoria; il
tutto diventa ancora più diffici-
le se bisogna farlo frenando.
dai colori della primavera in Scandina- In pista tutto questo si fa in sicurezza,
via è senz’altro un’esperienza sugge- con le adeguate vie di fuga e con una
stiva. Tuttavia percorrere la doppia dei struttura in grado di porre rimedio a
Cimini a Vallelunga in un’unica soluzio- ipotetici errori. A cosa serve riuscire a
ne con la moto quasi parallela al suolo entrare in curva dopo una violenta fre-
è esaltante. Anche se si gira con tempi nata in pista? Per esempio a evitare di
da calendario più che da cronometro, il arrivare contromano in curva quando
gusto che dà la “piega” è impagabile. si guida in strada. A chi non è mai capi-
In pista ci si diverte parecchio, l’impor- tato di valutare male il raggio di una
tante è superare il timore iniziale per curva e di frenare istintivamente in in-
scoprire che anche gli altri sono lì per gresso, allargando fino (e oltre) la linea
divertirsi e non riusciranno mai a ritoc- di mezzeria? E se fosse sopraggiunta
care il record del tracciato, ma sono so- una macchina?
lo un poco più esperti e col tempo (il più Lo stesso effetto giroscopico che tiene
delle volte poco tempo) si potrà rag- la moto in piedi quando guidiamo, in
giungere il loro livello di abilità. questo caso, è il responsabile dell’iner-
Oltre a garantire divertimento, la pista zia crescente con la velocità. Anche le
consente di tenere medie ben più ele- automobili soggiacciono alle stesse
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leggi fisiche, ma hanno quattro ruote, Avvicinamento
le cui masse sono assai meno signifi- In generale, la fase di avvicinamento
cative rispetto al totale. Bisogna sem- serve a mettere la moto in assetto,
pre tenere presente che quella piace- quindi sollevandosi se si era percorso
vole sensazione di stabilità offerta so- un tratto accucciati e spostando il se-
prattutto dalle potenti sport tourer che dere più indietro, quindi frenando con
“percorrono senza una sbavatura i ve- decisione e scalando per raggiungere
loci curvoni autostradali” giocherà con- la velocità adatta a percorrere il primo
tro di noi appena cercheremo di scar- tratto di curva.
tare un ostacolo.
Soprattutto all’inizio, quindi, bisogne- Inserimento
rebbe cercare la fluidità, la guida pulita L’inserimento è di fatto il momento criti-
fatta di traiettorie impeccabili e di co- co perché bisogna lasciare i freni e, ap-
mandi impartiti al veicolo con leggerez- punto, “inserire” la moto nella traietto-
za e precisione. Solo dopo si potrà for- ria. Anche in questa fase si avverte in
zare un poco alla ricerca della migliore maniera decisa il trasferimerimento di
velocità. carico. Diciamo che, se si arriva alla
La tecnica per affrontare
una curva è sempre la stes-
sa, in qualunque circostan-
za, però fuoristrada e in cir-
cuito le sollecitazioni sono
molto più avvertibili.