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Project Managers e Musicisti Jazz devono confrontarsi con molti limiti e richieste
inerenti I rispettivi ambiti
I piani di progetto sono spesso considerati qualcosa da seguire ad ogni costo.
Ma questo e’ impossibile in quanto esistono sempre in un progetto elementi di
unicità e di caos. Ma le deviazioni dai piani nella letteratura classica sono spesso
trattate come qualcosa da evitare.
Nel modello “jazz” abbiamo una perdita di rigore, sacrificato alla flessibilità ed
all’interattività che ne deriva
Il “jazz” ci insegna nella gestione dei progetti un atteggiamento meno rigido verso
la pianificazione ed una flessibilità migliore nel capire l’obbiettivo della
pianificazione
Uno spunto interessante elaborato dal solista, puo’ essere elaborato dal piano,
rimandato indietro al solista e accettato dal gruppo, il beat iniziale rappresenta il
piano di progetto su cui le variazioni solistiche o di gruppo si appoggiano
Nel Jazz questo e’ impossibile, quello che accade, accade. Il talento del
gruppo e’ rappresentato da come viene gestito e trasformato l’evento.
Le aberrazioni... inevitabili
Una band jazz che improvvisa non è esattamente una fotografia dell’ordine!
Il “Jazz” ci porta a penetrare “la struttura del disordine”, per vedere come il
band leader ed il gruppo lavorano per creare qualcosa all’interno del disordine.
Il project manager dovrebbe concentrarsi su come penetrare nella struttura del
disordine e non lavorare per ridurre il disordine ad unità gestibili da modelli
• Buoni progetti possono avere risultati che vanno oltre l’obbiettivo iniziale
• La gestione dei progetti ormai sembra essere meno incentrata su una linea di
eventi in linea, ma su interazioni successive alcune piu’ ordinate altre meno
sulla base degli avvenimenti esterni
• Sia il jazz che il project management hanno delle bellissime strutture da non
considerare prigioni, ma come strutture che svelano il possibile..
• Playing the Live Jazz of Project Management – KIM WIKSTRÖM and ALF REHN Turku
University Finland
• The Imperfect Art Oxford University Press, New York. – Gioia T 1988