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FILOSOFIA ANALITICA

Bertrand Russell
Bertrand Russell nasce a Trelleck nel Galles il 18 maggio 1872 da nobile famiglia.
Studia dapprima privatamente, poi nel college di Cambridge dove ottiene nel 1895
la nomina di fellow al Trinity College (dottore aggregato) in filosofia. Sempre in
questi anni si sposa e decide di dedicarsi, oltre che agli studi matematico-filosofici,
Biografia anche a temi di importanza socio-morale tanto che nel 1896 è a Berlino per
scrivere un saggio sulla socialdemocrazia tedesca.
Dopo un viaggio in America torna ad applicarsi agli studi matematici; nel 1900
pubblica Esposizione critica della filosofia di Leibniz e nel congresso di logica a
Parigi si mette in contatto con la scuola di Peano. Insegna all’università dove ha
per allievi Wiener - che diventerà già nel 1930 il padre della cibernetica - e
Wittgenstein.
Inizia durante il periodo della prima guerra mondiale la seconda fase della vita di
Russell, quella del primo impegno politico; non che prima fosse estraneo alla
politica, ma gli orrori della guerra lo coinvolgono in un'intensa attività che sfocia nel
1916 in un articolo sul Tribunal in difesa di un giovane obiettore di coscienza: viene
dapprima espulso dall'università e poi nel 1918 incarcerato per sei mesi.
Compie nel 1920 un viaggio in Cina e nella Russia del dopo rivoluzione. Prosegue
poi la sua opera letteraria impegnata nei vari aspetti del sociale. Insieme alla sua
seconda moglie nel 1927 fondò la scuola sperimentale per bambini e bambine di
Beacon Hill. Nel 1940, a causa dello scandalo suscitato dalle sue tesi etiche, gli
viene tolto l’incarico dal City College di New York e nel 1943, per lo stesso motivo,
la Fondazione Barnes di Marion in Pennsylvania cancella il contratto di cinque anni
precedentemente firmato. Nel 1944 torna ad insegnare al Trinity College.
Nel 1950 vince il premio Nobel per la letteratura, nel 1962 lancia un appello a
Kennedy e Krusciov per la risoluzione della crisi cubana. Russell si spegne nel
1970 a Penthryfrndraeth, nel Galles settentrionale.
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Opere in cui Russell espone la sua "filosofia scientifica": Principi di matematica,


1903; Principia Mathematica scritto in collaborazione con Whitehead 3 voll. 1910-
1913; La nostra conoscenza del mondo esterno, 1914; Il metodo scientifico in
filosofia, 1914, Introduzione alla filosofia matematica, 1919; L’analisi dello spirito,
1921, L’ analisi della materia, 1927, Panorama scientifico, 1931; Indagine sul
significato e la verità, 1940; Storia della filosofia occidentale, 1945; La conoscenza
umana: il suo ambito e i suoi limiti, 1948.
Opere Opere di etica, politica e religione: Principi di ricostruzione sociale, 1916;
Misticismo e logica e altri saggi, 1918; Vie alla libertà: socialismo, anarchismo e
sindacalismo, 1918; La pratica e la teoria del bolscevismo, 1920; Prospettive della
civiltà industriale, 1923; Quello che io credo, 1925; Perché non sono cristiano,
1927; Saggi scettici, 1928; Matrimonio e morale, 1929; La conquista della felicità,
1930; L’educazione e l’ordine sociale, 1932; Religione e scienza, 1935; Il potere,
nuova analisi sociale, 1938; L’autorità e l’individuo, 1949; Saggi impopolari, 1951;
L'influenza della scienza sulla società, 1951.
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Nei Principi della matematica del 1903 Russell tenta di derivare tutta la matematica
pura da un ridotto numero di concetti logici fondamentali: implicazione,
disgiunzione, funzione proporzionale, classe. In questo modo prova a ricostruire
l’intero edificio matematico (costruzionismo logico).
Questo lavoro di ricostruzione si scontra con la scoperta di un paradosso logico
derivante dal concetto di classe: ponendosi la domanda se la classe di tutte le
classi che non sono membri di se stesse, sia o no membro di se stessa, Russell
Teoria delle scopre che la risposta implica in ogni caso il proprio contrario.
classi
Russell dimostra che dall'assioma di astrazione, per cui ogni proprietà individua
l’insieme degli oggetti che ne godono, è derivabile una contraddizione e spiega tale
contraddizione con l’antinomia del barbiere: in un villaggio tra gli abitanti vi è un
solo barbiere che rade solo gli uomini che non si radono da soli, ora se il barbiere
è sbarbato, ne consegue che gli è stata fatta la barba dal barbiere, che però è lui
stesso, il che andrebbe contro il postulato di partenza, cioè che il barbiere rade
solo chi non si rade da solo.
Nei monumentali Principia Mathematica elabora in modo sistematico la teoria dei
Teoria dei tipi come soluzione ai paradossi (es. classico è quello di Epimenide cretese che
tipi
afferma che tutti i cretesi sono bugiardi). Russell stabilisce una gerarchia di livelli
logici tra gli enunciati, a seconda che si riferiscano a individui (tipo 0), classi di
individui (tipo 1), classi di classi di individui (tipo 2) e via di seguito.
Ammettendo come legittimo soltanto l'enunciato che si riferisce ad un tipo logico di
livello inferiore, anche se col passar del tempo si accorse che la teoria risultava
eccessivamente restrittiva e abbisognava di qualche correttivo.
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Russell riguardo al problema delle descrizioni, sostiene che oltre alle descrizioni
certe tipo A=B, B=C; A=C, ne esistono anche di dubbie, tipo alcuni chiamano il
pianeta Venere ora stella della sera ora stella del mattino, che creano confusione e
incertezza logica perché chiamano in modi così diversi le stressa cosa.
Teoria delle Ancora: come si può dire che l'affermazione Una montagna d’oro sia utile, se per
descrizioni certo essa stessa non esiste e riguarda il nulla? Per questo Russell propone una
logica adatta e delle regole ben precise per evitare che ragionamenti validi siano
fondati su proposizioni assunte come vere, ma prive di qualsiasi base scientifica
come quelle sopraccitate.
Russell propone un esempio: la frase non esiste una montagna d’oro diventa non
c’è nessuna entità che nella tempo stesso sia d’oro e sia una montagna; formulata
in questo modo perde qualsiasi riferimento a possibili esistenze di montagne d'oro,
che poi si negano e quindi ripulisce la frase da primi errori e incertezze e, al tempo
stesso, utilizza i verbi essere ed esistere in forma non copulativa.
Altro famoso esempio sullo stato logico-ontologico degli enunciati è l'attuale re
di Francia è calvo; sottoponendo ad analisi rigorosa l'enunciato si scopre che la
forma grammaticale soggetto-predicato non è corretta logicamente e va riformulato
nel seguente modo: non c’è alcuna cosa che nello stesso tempo sia l’attuale re di
Francia e sia calvo.
In sostanza Russell distingue tra nomi propriamente logici e descrizioni definite: i
primi possiedono come significato l’ente che designano, mentre le seconde sono
simboli incompleti che acquistano significato nel contesto. Malgrado la grammatica
Ii consideri intercambiabili Russell ne stabilisce la non intercambiabilità logica. In
questo modo è possibile costruire la lingua perfetta in cui forma logica e
grammaticale coincidono.
Russell ritiene necessario che come le altre scienze anche la filosofia acquisisca
un proprio linguaggio, nel senso di logica organizzativa e certa, e abbandoni il
linguaggio comune di tutti i giorni, perché troppo pieno di errori e imprecisioni.
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Altro problema è di tipo ontologico: come collegare gli oggetti del senso comune
e quelli della fisica, ad esempio il sole della nostra percezione col sole
dell'astronomo. Russell risponde con l'atomismo logico secondo il quale il mondo
è costituito da fatti atomici.
Ad esempio nella proposizione Socrate è ateniese abbiamo fatti atomici. Attraverso
L’atomismo le leggi della logica si uniscono proposizioni atomiche e si ottengono proposizioni
logico complesse che riflettono le strutture complete della realtà.
Alla domanda ontologica Di che natura è ciò che esiste? Russell risponde
oscillando tra il dualismo fisico-mentale di tipo cartesiano e la scelta monistica
definitiva, chiamata monismo neutrale, secondo la quale la sostanza di cui il
mondo è composto non è né spirituale, né materiale, ma un neutral stuff (sostanza
neutrale) primitivo che è alla base sia della psicologia che della fisica: di questa
sostanza sono costituiti i fatti atomici che formano il mondo.

In materia di religione, Russell si pone quale agnostico, con una posizione verso
il Dio cristiano analoga a quella che si può avere verso gli dei dell'antica Grecia:
persuaso della mancanza di prove dell'esistenza di entrambi, con il celebre
paragone della teiera celeste, mostra che l’affermare l'esistenza di qualcosa che
non è dimostrabile è normalmente un'affermazione probabilmente falsa.

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