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ieri&oggi

di Maria Cristina Strasiotto


foto tratte dal libro “Italiani sulle rive del Bajkal”

La transiberiana
Gli spazi espositivi provinciali Iniziata nel marzo 1891, con tramite due navi traghetto a cantiere o caporali di squadre Il primo gruppo di operai partì per una decina di rubli al mese. Il
di Corso Garibaldi a Pordenone l’inaugurazione dell’impresa nel vapore, ai primi segni del disgelo. nella realizzazione di ponti, nel febbraio 1894 da Clauzetto, cibo disponibile era poco, poiché i
hanno ospitato una mostra maggio dello stesso anno da Nel 1901 iniziò la costruzione viadotti e gallerie sono friulani. patria dei più abili maestri della rifornimenti erano difficili.
fotografica storico documentaria parte dello zar Alessandro III, la della Circumbalikalica, la parte Gli scalpellini friulani dal 1860 pietra, portando con sé attrezzi Fra il 1894 e il 1904, la presenza
per raccontare il lavoro di linea ferroviaria che collega San che percorre la più impervia operavano a San Pietroburgo e e vestiario, raggiungendo la dei friulani sul lago Bajkal era
centinaia di friulani impegnati Pietroburgo, capitale dell’impero, zona montuosa a sud del gelido nelle regioni della Crimea e del stazione ferroviaria più vicina dislocata in oltre cento cantieri,
nell’edificazione della ferrovia a Vladivostok è attiva con traffico lago Bajkal, aperta al traffico Caucaso ed erano già noti per le a casa e viaggiando in treno fin per lo più sull’ansa meridionale
transiberiana, la più lunga del regolare dal luglio 1903. nell’ottobre 1905. Si scolpirono loro specifiche abilità di trattare la dove possibile e poi proseguendo del lago (lunga 250 Km) e tra
mondo. Con i suoi 9.288 Km, da Essa attraversa foreste, fiumi, le pareti rocciose a strapiombo roccia. Per tale ragione dal 1893 a piedi, su carri, slitte e barche. Irkutsk e Cita, quasi ai confini con
Mosca a Vladivostok, essa collega laghi, impervie montagne e zone della riva sud, vennero scavate sono richiesti per partecipare ai Un viaggio lungo quaranta, la Cina.
la Russia europea con la Siberia e paludose e presentava però e rivestite trentatre gallerie nei lavori della ferrovia transiberiana. sessanta giorni per fuggire dalla Nei cantieri si lavorava a ciclo
l’Estremo Oriente, passando per un’interruzione: l’attraversamento promontori rocciosi e costruiti Dai comuni della pedemontana miseria dei loro paesi, pronti continuo, giorno e notte, a turni
nove meridiani e sette fusi orari. del lago Bajkal nella Siberia oltre cento ponti, con cantieri in friulana partirono così centinaia a lavorare duro, come erano di otto ore, in squadre composte
La mostra è un intervento di meridionale (636 km) su rotaie luoghi deserti e inospitali. di uomini, scalpellini e muratori abituati sin da bambini. da 14 a 24 persone. Nei tunnel
valorizzazione di una memoria posate sul ghiaccio, durante Molte delle maestranze specializzati, reclutati da Una fatica immane svolta in l’acqua gocciolava dalle volte e
frammentaria ricostruita la lunga stagione invernale, e impegnate come direttori di imprenditori friulani capi squadra. condizioni climatiche estreme, inzuppava i vestiti e le calzature,
attraverso la passione per la con temperature che nella lunga le stufe erano sempre accese per
ricerca di tanti storici, in Friuli e in stagione invernale raggiungevano permettere di asciugarsi nelle
Russia. anche i 40 e 50 gradi sotto zero. ore di riposo. Si lavorava dentro i
Tra la fine dell’Ottocento e i primi Disponevano solo di pale, picconi tepljak, strutture di legno coperte
del Novecento, centinaia di abili e cavalli per trasportare pietre, e riscaldate, per fare in modo
muratori, scalpellini, minatori, legnami, ferro, viveri e biada. che i blocchi di pietra usati per
fabbri e carpentieri, provenienti Erano alloggiati in lorde e lugubri la muratura delle volte avessero
da diverse località del Friuli, baracche di legno, fornite di stufa la stessa temperatura dell’aria
andarono a lavorare nei cantieri e cucina, dove vivevano in gruppi all’interno del tunnel.
della Transiberiana, nella regione di cinque, dieci o quattordici I friulani erano rinomati per
montuosa a picco sul grande lago persone, provenienti di solito l’abilità nel costruire ponti,
Bajkal, dove si congiungevano i dallo stesso paese, per parlare edificazione che avveniva in due
due tronconi ferroviari provenienti la stessa lingua e sostenersi a tappe: d’estate si erigevano
da Vladivostok, sulla costa del vicenda. Alcuni arrivavano con le i piloni con cassoni ad aria
Pacifico, e da Celjabinsk, nei mogli che fungevano da padrone compressa e d’inverno, quando
monti Urali meridionali. di casa, altri ingaggiavano cuoche lo spessore del ghiaccio

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e improbabili, lunghi migliaia di di Tramonti, friulana siberiana costruzione della transiberiana, di uomini e donne ritratti in scatti d’autore di Marco Pighin
chilometri attraverso transiti per che in un video documentario si vissuta nella regione mineraria terre così aspre e selvagge, e Andrea Deganutto, reporter
l’Alaska o il sud est asiatico, per racconta con palpabile emozione. del Sud Transbaikal e a Irkutsk, testimonianze documentarie della della Siberia di oggi, ritratta nella
raggiungere i propri cari in Friuli. Di altri si sono perse le tracce, la capitale della Siberia. vita nei cantieri, delle condizioni sconfinata bellezza dei paesaggi e
Altri, per scelta o per vicissitudini, poiché nel 1938 Stalin ordinò che Il libro, curato nella traduzione lavorative, della bravura di nell’intensità dei volti.
rimasero in terra siberiana, tutti gli italiani fossero rimpatriati in italiano da Elena Gori Corti e operai e capomastri. Ad esse si Un’altra sezione della mostra è
sposarono donne russe, forzatamente a seguito dell’Asse Angelo Floramo, è un compendio aggiungono lettere che narrano dedicata alle tavole originali di
creandosi una nuova vita con Roma-Berlino e coloro che di documenti, immagini e la vita quotidiana, i rapporti con Hugo Pratt, celebre fumettista
aspettative di avvenire prospero rimasero presero dei cognomi testimonianze provenienti da gli amici russi e con i familiari italiano di fama internazionale,
e lucroso, affrontando i drammi russi, rendendo ora quasi molti archivi pubblici e privati, friulani, scambi culturali di che illustrano un’avventura
della storia russa, del periodo impossibile ricostruire le loro per la prima volta resi accessibili conoscenze, canti, consuetudini, di Corto Maltese in cui si
raggiungeva il metro, si costruiva bellico prima e rivoluzionario poi. discendenze. al pubblico, con una particolare ed oggetti che testimoniano intersecano personaggi ispirati
il ponte, nei tepljak. Del loro Alcuni dei loro discendenti Strettamente correlato alla attenzione alle vicende umane l’interazione con gli usi della terra alle storie di immensa fatica e
ammirevole sacrificio resta hanno rilasciato le loro toccanti mostra è il libro Italiani sulle rive degli operai che operarono in di accoglienza, cosi lontana e cosi straordinaria dignità vissute dai
tutt’oggi traccia nelle gallerie testimonianze, come Albina del Bajkal, della storica russa questi contesti. diversa dalla terra natia. nostri friulani, che si trovarono a
e sui ponti realizzati con Rugo, discendente di Sante Rugo, Elvira Kamenscikova, massima In particolare, le foto in In contrapposizione, una sezione costruire la leggendaria ferrovia
eccezionale abilità e perizia. scalpellino partito da Campone esperta e ricercatrice delle fasi di esposizione svelano volti intensi della mostra è dedicata agli transiberiana.
Molti rimasero oltre l’ingaggio
iniziale, spostandosi in altri
cantieri della linea ferroviaria.
Il completamento dell’opera
della Transiberiana avvenne tra il
1907 e il 1916 con la costruzione
di oltre 2000 km di rotaie lungo
il fiume Amur e del ponte
Chabarovsk, il più lungo della
Transiberiana (2,6 Km).
A seguito della Rivoluzione
d’Ottobre del 1917, fu preclusa
la via del ritorno a quanti si
trovavano in Siberia. Alcuni
affrontarono viaggi avventurosi

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