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Geografia culturale

GEOGRAFIA: disegno della Terra.


PUNTI CARDINALI: L’EST dove sorge il sole, l’OVEST(Ponente o Occidente) dove tramonta, il SUD è
la direzione indicata dal sole a mezzogiorno, il NORD è indicato dalla stella polare o dall’ago
calamitato della bussola.
CARTA GEOGRAFICA usata per orientarsi nello spazio. Per convenzione il nord è in alto, il sud in
basso, l’est a destra, l’ovest a sinistra. In passato il sud era in alto.
ORIENTARSI: ricerca dell’Oriente(Levante).
ANASSIMANDRO DI MILETO disegnava la Terra come un disco circondato da acqua ma già alcuni la
ritenevano sferica (Pitagora, Platone, Aristotele).-greci
Oggi si sa, grazie alle sonde spaziali, che è un GEOIDE ossia una sfera schiacciata ai poli.
PER TROVARE LA POSIZIONE DI UN LUOGO SULLA CARTA:
Si utilizza il RETICOLATO GEOGRAFICO che è l’insieme dei:

 PARALLELI: circonferenze immaginarie parallele tra loro, il parallelo più lungo, l’EQUATORE
o parallelo 0 gradi o parallelo fondamentale, divide la Terra in emisfero boreale o
settentrionale a nord ed emisfero australe o meridionale a sud.
 MERIDIANI: semicirconferenze immaginarie tutte della stessa lunghezza che convergono
sui due poli. Sono in totale 360 a partire dal meridiano fondamentale o 0 gradi che passa
per l’osservatorio di Greenwich.
COORDINATE GEOGRAFICHE:
1. LATITUDINE: distanza espressa in gradi di un punto dall’equatore, misurata sull’arco di
meridiano compreso tra l’equatore e quel punto (se si trova più a nord dell’ equatore si
mette N altrimenti S).
2. LONGITUDINE: distanza espressa in gradi di un punto dal meridiano di Greenwich misurata
sull’angolo di parallelo compreso tra il meridiano fondamentale e quel punto ( se si trova
più a est del meridiano fondamentale di scrive E altrimenti O/W).
3. ALTITUDINE: distanza di un punto rispetto al livello del mare misurata in m/slm.

Simboli altimetrici
Per la rappresentazione del rilievo, si può ricorrere a diverse tecniche. Una di queste fa uso
delle isoipse, o curve di livello, linee chiuse che uniscono tutti i punti del territorio rappresentato
che si trovano a una stessa quota e permettono una rappresentazione geometrica esatta delle
forme del terreno (le curve di livello che rappresentano l'andamento dei fondali marini o lacustri
sono delle isobate: esse uniscono punti che si trovano alla stessa profondità). Il loro valore viene
decifrato tenendo conto che alcune di esse, le direttrici, sono disegnate con un maggior spessore e
che l'equidistanza, cioè la differenza di quota tra due isolinee successive, deve rimanere costante
(per esempio, 50 m, leggibile in genere sulla tavoletta in basso a sinistra). Il sistema delle curve di
livello permette di visualizzare le forme del rilievo e la distanza tra le varie isoipse ci aiuta a
comprendere la pendenza del luogo in esame: isoipse ravvicinate indicano che il pendio è ripido;
una zona pianeggiante è caratterizzata, invece, da isoipse distanziate.
Il metodo delle curve di livello può diventare insufficiente quando si rappresentano territori con
forti pendenze, poiché le isoipse diventano tanto ravvicinate da essere indistinguibili l'una
dall'altra. Si utilizzano allora altre tecniche, quali il tratteggio e le tinte altimetriche.
Nel caso del tratteggio, si immagina di illuminare con un fascio luminoso proveniente da nord-
ovest, il rilievo da rappresentare, che in questo modo risulterà più o meno illuminato (nella realtà
lo vedremmo più assolato o in ombra); si disegnano trattini più ravvicinati dove la pendenza è
maggiore (meno illuminata dal fascio luminoso) e trattini più radi dove la pendenza è minore
(quindi più illuminata). Questo metodo fornisce solo un'idea delle forme del rilievo, ma non indica
le altitudini.
Nel caso delle tinte altimetriche, le variazioni di quota (o di profondità) vengono indicate
mediante varie colorazioni convenzionali, ognuna delle quali corrisponde a diverse fasce
altimetriche, individuabili nella legenda riportata sulla carta.
Simboli planimetrici
Numerosi sono i simboli planimetrici contenuti nelle carte geografiche: si tratta di simboli
convenzionali, concordati a livello internazionale, la cui spiegazione è contenuta nelle legende che
corredano le carte.
I simboli convenzionali in cartografia sono raggruppati in tre categorie: puntiformi, lineari, areali.
I simboli puntiformi sono utilizzati quando si voglia localizzare un oggetto, o un fenomeno,
considerandolo come un punto (per esempio, la vetta di un monte).
I simboli lineari servono per rappresentare strade, corsi d'acqua, confini (infatti il loro aspetto
ricorda una linea).
I simboli areali raffigurano fenomeni caratterizzati dalla loro estensione geografica (una coltura o
la diffusione di un dialetto).
Anche la scrittura della toponomastica, cioè la maniera di riportare i nomi di luoghi sulla carta,
rientra fra i simboli cartografici. Se l'elemento è puntiforme, i nomi vanno sempre posti a destra;
per le rappresentazioni lineari la scrittura va collocata parallelamente all'andamento dell'elemento
di riferimento, mentre per le rappresentazioni areali i nomi vanno inseriti all'interno della
superficie stessa. Le diversità nei caratteri e nelle loro dimensioni differenziano gli oggetti in
funzione della loro importanza.

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