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Sull’etimologia della

parola Yoga
La parola „Yoga’ veicola una molteplicità di Significati e come
tutti i Significati alti è al contempo multiforme ed
inafferrabile.

Secondo Pāṇini, grammatico sanscrito del VI secolo a.C., il


termine yoga può essere derivato da due radici, yujir yoga
(soggiogare) o yuj samādhau (concentrarsi). Nel sanscrito
vedico, il significato letterale più comunemente usato della
parola yoga è: "unire", "congiungere" o "attaccare", dalla
radice yuj, dal senso figurativo , dove il giogo o l'imbrigliare
buoi o cavalli assume significati più ampi come "impiego, uso,
applicazione, prestazione". Il significato di "unione" è
interpretato come "unione con il divino".
In accordo alle ricerche di Dasgupta, il termine Yoga è
riscontrabile nel Ṛgveda, nei Brāhmaṇa e nelle Upaniṣad,
dove è utilizzato con vari significati1. Le sue radici sono
riscontrabili nella parola yuga (giogo) e nel suo derivato yugya
(l‟animale che porta il giogo); sono termini di derivazione
ariana di cui riscontriamo l‟analogo nel tedesco joch, gli anglo-
sassoni geoc, iuc, ioc e nel latino iugum. Successivamente il
termine ha assunto il significato di soggiogare i sensi.2 Ciò in
relazione alla definizione delle austerità religiose, come
riscontrabile nel Ṛgveda X.129:
“The one which in the beginning breathed calmly is
developed by religious fervour and austerities (Tapas)”.3

La relazione tra “giogo” ed “austerità”, che riteniamo


oltremodo interessante, è ulteriormente stata riscontrata dal
Dasgupta nelle Upaniṣad più antiche (sono citate la
Bṛhadāraṇyaka, Chāndogya) e nella Taittirīya Brāhmaṇa,
dove:
“..We are told that Bharadvāja had practised religious
austerities (Brahmācarya)”4

Ulteriore supporto a tale significato viene dal simbolismo dei


sensi come cavalli da soggiogare, contenuto nella Kaṭha
Upaniṣad.
L‟altro significato di Yoga, come “unione”, è riscontrabile nel
codificatore del Sanscrito Pāṇini, partendo dalla radice yujir,
1
Surendranath DASGUPTA, Yoga Philosophy in relation to other Systems of
Indian thought, Motilal Banarsidass, Delhi, 1930 (reprint 1979) pgg. 41-47
2
Ibidem pg.43
3
Ibidem:("colui che all'inizio ha respirato lentamente, è sviluppato dal
fervore religioso e dalle austerità (Tapas)")
4
Ibidem pg.44
dalla forma yujir yoge, fino a consolidare i significati tecnici
di yuj in relazione alla concentrazione e yujir nel senso di
connettere, unire. Tali termini, sempre secondo l‟analisi di
Dasgupta, sono riscontrabili diffusamente nella grammatica di
Pāṇini, giungendo infine a rilevare che:
“In III.2.142. allows the formation of the word Yogīn to
mean a man who practices religious austerities. A
consideration of the rule of Pāṇini’s grammar shows that
not only different kinds of asceticism and rigour which
passed under the name of Brahmācarya were prevalent in
the country, but, associated with these, had grown up a
definite system of mental discipline which passed by the
name of Yoga and whose adherents were called Yogīns.”5

Da cui deriva la formulazione della genesi dell‟utilizzo della


parola Yoga nella letteratura vedica:
“The earliest Sanskrit records where we hear of such
regular adherents of Yoga practice or Yogīns are the
Maitrāyaṇi Upaniṣad and Pāṇini’s Grammar.”6

Sempre secondo Dasgupta, al di là degli sporadici riferimenti


allo Yoga rintracciabili nelle Upaniṣad, è solamente nella
citata Maitrāyaṇi, insieme alla Kaṭha e alla Śvetāśvatara, tutte
e tre appartenenti allo Yajurveda “nero”, che:
“we find that the Yoga method attained a systematic
development.”7

Affermazione ulteriormente precisata laddove è dichiarato che:


“Yoga, however as a system of thought or discipline…..
cannot be traced before the Śvetāśvatara Upaniṣad in a
marked way.”8

La parola è usata in tutta la letteratura del Dharmaśāstra come


il Manusmṛti.

5
Ibidem, pgg. 45-46:( "In III.2.142. [Pāṇini] ammette la formazione della
parola Yogī per indicare un uomo che pratica l’austerità religiosa... Una
valutazione del ruolo della grammatica di Pāṇini mostra che nel paese non
solo erano prevalenti diversi tipi di ascetismo e di rigore passati sotto il
nome di Brahmācarya, ma che, associati a questi, era cresciuto un preciso
sistema di disciplina mentale che identificato con la parola Yoga e cui
seguaci furono chiamati Yogī.")
6
Ibidem, pg.46: ("Le prime testimonianze in Sanscrito nelle quali abbiamo
notizia di tali regolari seguaci della pratica Yoga, o Yogī, sono la Maitrāyaṇi
Upaniṣad e la Grammatica di Pāṇini." (n.d.c.: La Maitrāyaṇīya è conosciuta
anche come Maitrī).
7
Ibidem, pg.48
8
Ibidem, pg.37: ("Tuttavia, lo Yoga come sistema di pensiero o di
disciplina... non può essere rintracciato in maniera profonda prima della
Śvetāśvatara Upaniṣad.")
Per dare un‟idea dei molteplici significati che la parola Yoga
può avere nel sanscrito, ne riportiamo un elenco parziale9:
yoga: aggiunta, unione, accesso, connessione, giunzione,
seguace del sistema yoga, maniera, scienza di concentrare la
mente, cura, guadagno, costruzione, montaggio, contatto, auto-
concentrazione, disciplina, opportunità, tentativo, impresa,
unione di anima e materia, metodo, miscela, fissazione,
profonda contemplazione, attenzione, giogo, congiunzione,
meditazione astratta e astrazione mentale praticata come
sistema, unione dell'anima individuale con l'anima universale,
mezzi soprannaturali, applicazione o concentrazione dei
pensieri, dispositivo, combinazione, applicazione, diligenza,
disposizione, devozione, contemplazione astratta, azione
intensa, veicolo, modo, contatto con, prestazione, acquisizione.

Ad ulteriore dimostrazione riportiamo la traduzione del


Monier Williams10:
[ yoga ] [ yóga ] m. (√ 1. [ yuj ] ; ifc. f ( [ ā ] ) .) the act of
yoking , joining , attaching , harnessing , putting to (of horses) Lit.
RV. Lit. MBh. a yoke , team , vehicle , conveyance Lit. ŚBr. Lit.
Kauś. Lit. MBh. employment , use , application , performance Lit.
RV. equipping or arraying (of an army) Lit. MBh. fixing (of an
arrow on the bow-string) Lit. ib. putting on (of armour) Lit. L. a
remedy , cure Lit. Suśr. a means , expedient , device , way , manner ,
method Lit. MBh. Lit. Kāv. a supernatural means , charm ,
incantation , magical art Lit. ib. a trick , stratagem , fraud , deceit
Lit. Mn. Lit. Kathās. ( cf. [ yoga-nanda ] ) undertaking , business ,
work Lit. RV. Lit. AV. Lit. TS. acquisition , gain , profit , wealth ,
property Lit. ib. Lit. Kauś. Lit. MBh. occasion , opportunity Lit.
Kām. Lit. MārkP. any junction , union , combination , contact with
(instr. with or without [ saha ] , or comp.) . Lit. MBh. Lit. Kāv. ( [
yogam ] √ [ i ] , to agree , consent , acquiesce in anything Lit. R.)
mixing of various materials , mixture Lit. MBh. Lit. R. Lit. VarBṛS.
partaking of , possessing (instr. or comp.) Lit. Mn. Lit. R. Lit. Hariv.
connection , relation ( [ yogāt ] , [ yogena ] and [ yoga-tas ] ifc. in
consequence of , on account of , by reason of , according to ,
through) Lit. KātyŚr. Lit. ŚvetUp. Lit. Mn. putting together ,
arrangement , disposition , regular succession Lit. Kāṭh. Lit. ŚrS. (
856,2 ) fitting together , fitness , propriety , suitability ( [ °gena ]
ind. and [ -tas ] ind. suitably , fitly , duly , in the right manner) Lit.
MBh. Lit. Kāv. exertion , endeavour , zeal , diligence , industry ,
care , attention ( [ °yoga-tas ] ind. strenuously , assiduously ; [
pūrṇena yogena ] , with all one's powers , with overflowing zeal)
Lit. Mn. Lit. MBh. application or concentration of the thoughts ,
abstract contemplation , meditation , (esp.) self-concentration ,
abstract meditation and mental abstraction practised as a system (as
taught by Patañjali and called the Yoga philosophy ; it is the second
of the two Sāṃkhya systems , its chief aim being to teach the means
by which the human spirit may attain complete union with Īśvara or

9
Fonte: http://spokensanskrit.org
10
MONIER-WILLIAMS, Sanskrit-English Dictionary, Munishiram Manoharlal,
New Delhi, 2008 pgg. 856-857
the Supreme Spirit ; in the practice of self-concentration it is closely
connected with Buddhism) Lit. Up. Lit. MBh. Lit. Kāv. ( Lit. IW.
92) any simple act or rite conducive to Yoga or abstract meditation
Lit. Sarvad. Yoga personified (as the son of Dharma and Kriyā) Lit.
BhP. a follower of the Yoga system Lit. MBh. Lit. Śaṃk. (in
Sāṃkhya) the union of soul with matter (one of the 10 Mūlikârthās
or radical facts) Lit. Tattvas. (with Pāśupatas) the union of the
individual soul with the universal soul Lit. Kulârṇ. (with
Pāñcarātras) devotion , pious seeking after God Lit. Sarvad. [ yoga ]
(with Jainas) contact or mixing with the outer world Lit. ib. (in
astron.) conjunction , lucky conjuncture Lit. Lāṭy. Lit. VarBṛS. Lit.
MBh. a constellation , asterism ( these , with the moon , are called [
cāndra-yogāḥ ] and are 13 in number ; without the moon they are
called [ kha-yogāḥ ] , or [ nābhasa-yogāḥ ] ) Lit. VarBṛS. the leading
or principal star of a lunar asterism Lit. W. N. of a variable division
of time (during which the joint motion in longitude of the sun and
moon amounts to 13 degrees 20 minutes ; there are 27 such Yogas
beginning with Vishkambha and ending with Vaidhṛiti) Lit. ib. (in
arithm.) addition , sum , total Lit. Sūryas. Lit. MBh. (in gram.) the
connection of words together , syntactical dependence of a word ,
construction Lit. Nir. Lit. Suśr. (ifc. = dependent on , ruled by Lit.
Pāṇ. 2-2 , 8 Vārtt. 1) a combined or concentrated grammatical rule
or aphorism Lit. Pāṇ. Sch. Lit. Siddh. ( cf. [ yoga-vibhāga ] ) the
connection of a word with its root , original or etymological
meaning ( as opp. to [ rūḍhi ] q.v.) Lit. Nir. Lit. Pratāp. Lit. KātyŚr.
Sch. a violator of confidence , spy Lit. L. N. of a Sch. on the
Paramârthasāra [ yogā ] f. N. of a Śakti Lit. Pañcar. of Pīvarī
(daughter of the Pitṛis called Barhishads) Lit. Hariv. [ yogena ] ind. ,
see [ yoga ] , suitably , fitly , duly , in the right manner.

Ad ogni modo riteniamo che nessuno, sul piano della


manifestazione profana, può arrogarsi l‟esclusiva della sua
interpretazione, per quanto dotto erudito egli sia.
L‟insegnamento di Patañjali, come quello di tutti i Maestri
qualificati a parlarne, richiede che lo „Yoga’ sia vissuto
direttamente, con determinazione e con la consapevolezza che
la sua dimensione ultima trascende la manifestazione profana.

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