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Le sospensioni degli
autoveicoli
7
8 Le sospensioni degli autoveicoli
Figura 4.1
libere degli assali risultano molto più grandi di quelle della massa sospesa
ed i moti di queste parti (massa sospesa ed assali) si influenzano in maniera
non determinante.
Lo studio della dinamica della massa sospesa può farsi perciò su un model-
lo costituito da una massa rigida m, sospesa a quattro elementi elastici in
parallelo a quattro smorzatori (v.fig.4.2).
z
ψ z
ϑ ϕ G G y
a a′ α
x B
A A′ A
l′ d d
l
d A′
B′ d′
x ψ G
d d′
A B
y
Figura 4.2
mÿ + 2(cy + c′y )ẏ − 2(acy + a′ c′y )ϑ̇ + 2(lcy − l′ c′y )ψ̇ + 2(cy + c′y )ẏ+
−2(aky + a′ ky′ )ϑ + 2(lky − l′ ky′ )ψ = 0
Ix ϑ̈ + 2(a2 cy + a′2 c′y + d2 cz + d′2 c′z )ϑ̇ + 2(acy + a′ c′y )ẏ+
+2(alcy − a′ l′ c′y )ψ̇ + 2(a2 ky + a′2 ky′ + d2 kz + d′2 kz′ )ϑ+
(4.2)
+2(aky + a′ ky′ )y + 2(alky − a′ l′ ky′ )ψ = 0
′
Iz ψ̈ + 2(d2 cx + d′2 c′x + l2 cy + l 2 c′y )ψ̇ + 2(lcy − l′ c′y )ẏ+
′
+2(alcy − a′ l′ c′y )ϑ̇ + 2(d2 kx + d′2 kx′ + l2 ky + l 2 ky′ )ψ+
+2(lky − l′ ky′ )y + 2(alky − a′ l′ ky′ )ϑ = 0
dove:
m 0
[M ] = (4.5)
0 mρ2y
12 Le sospensioni degli autoveicoli
2(cz + c′z ) −2(lcz − l′ c′z )
[C] = (4.6)
−2(lcz − l cz ) 2(l2 cz + l′2 c′z )
′ ′
2(kz + kz′ ) −2(lkz − l′ kz′ )
[K] = (4.7)
−2(lkz − l′ kz′ ) 2(l2 kz + l′2 kz′ )
Dalle (4.6) e (4.7) si vede che la matrice di smorzamento [C] e la matrice
di rigidità [K] hanno la identica struttura, ciò suggerisce la possibilità di
realizzare sospensioni in modo da avere smorzamento proporzionale ovvero:
2(lkz − l′ kz ′ ) = m B
le equazioni (4.9) si scrivono:
z̈ + ωz2 z − Bϕ = 0
(
ϕ̈ + ωϕ2 ϕ − (B/ρ2y )z = 0
dove:
r
2(kz + kz′ )
ωz = pulsazione non accoppiata di scuotimento
m
s (4.10)
2 l2 kz + l′2 kz′
ωϕ = pulsazione non accoppiata di beccheggio
mρ2y
z(t) = Z sin ωt
ϕ(t) = Φ sin ωt
si ottiene:
4.3. Definizione del modello 13
(ωz2 − ω 2 )Z − BΦ = 0
(
(4.11)
−(B Z/ρ2y ) + (ωϕ2 − ω 2 )Φ = 0
e quindi:
si scrivono:
Z 2(lkz − l′ kz′ ) 1
=
Φ m ωz − ω 2
2
Ognuno dei due modi naturali nel piano xz, essendo una combinazione
lineare di una traslazione lungo z ed una rotazione intorno a y è rappresen-
tato da una oscillazione della massa sospesa intorno ad un punto C.
Come visto nel par.??, se gli autovettori vengono espressi nella forma:
n
(j)
o [Z/Φ]j
u = (4.16)
1
C Z G Φ
[Z/Φ]
l l′
Figura 4.3
Esempio di applicazione
Risulta:
1 400 0
[m] =
0 1 936
64 000 1 888
[K] =
1 888 106 526
λ1 = 45.5751 ; λ2 = 55.1628
ed i corrispondenti autovettori:
−9.6887 0.1427
[u] =
1 1
Il primo modo di vibrare del sistema non smorzato (ovvero con smor-
zamento proporzionale) è costituito da un’oscillazione intorno ad un punto
posizionato −9.69 m dietro il baricentro, e quindi 8.20 m dietro l’asse delle
ruote anteriori, con frequenza naturale pari a 1.0744 Hz. Si tratterà del
modo naturale a prevalenza di rimbalzo o scuotimento (v.fig.4.4a).
Il secondo modo naturale di vibrare ha il centro di oscillazione 0.14 m da-
vanti il baricentro, con frequenza naturale pari a 1.1821 Hz, e si tratterà del
modo naturale a prevalenza beccheggio (v.fig.4.4b).
16 Le sospensioni degli autoveicoli
G Cz
a)
9.69 m
Cϕ
b) G
0.14 m
Figura 4.4
fϕ = 1.1806 Hz fz = 1.0761 Hz
interne all’intervallo delle frequenze accoppiate fϕz e fzϕ .
In seguito è riportato il codice in ambiente MATLAB utilizzato per la
determinazione dei valori sopra riportati.
4.3. Definizione del modello 17
Dalle (4.15) si vede che i centri di oscillazione dei due modi di vibrare
disaccoppiati si trovano uno in corrispondenza del baricentro [Z/Φ]ϕ = 0
e l’altro in un punto tendente all’infinito (Ωz = ωz ), pertanto uno dei due
modi vibrare è rappresentato da una rotazione intorno al baricentro, l’altro
da una traslazione lungo l’asse z.
La condizione di disaccoppiamento (4.17) equivale anche alla condizione di
eguale freccia delle sospensioni anteriori e posteriori sotto l’azione del carico
statico.
Infatti, detto P il peso della massa sospesa, il peso Pa che grava sulla
sospensione anteriore è dato da:
P l′
Pa = (4.19)
l + l′
e quindi la freccia statica δa della sospensione anteriore risulta data da:
Pa P l′
δa = =
2kz 2kz (l + l′ )
Analogamente si ottiene la freccia statica δp della sospensione posteriore:
Pl
δp =
2kz′ (l + l′ )
Se si pone:
δp = δa
si ottiene:
l l′
=
kz′ kz
che coincide con la condizione di disaccoppiamento (4.17).
Per la caratterizzazione del sistema è possibile definire l’indice elastico η
pari al rapporto:
lkz
η=
l′ kz′
esso fornisce un’indicazione circa la distribuzione delle rigidezze del vei-
colo e del grado di accoppiamento dei modi di vibrare nel piano xz.
Il rapporto tra la freccia statica della sospensione posteriore δp e quella
anteriore δa può essere espresso come:
δp Pp 2kz Pl (l + l′ )kz kz l
= ′ = = ′ ′ =η (4.20)
δa 2kz Pa (l + l )kz
′ ′ Pl ′ kz l
pertanto:
3 ρ = 0.84
2 Cz
1
0
−1
Cϕ
−2 Cz
−3
Dalla fig.4.6 si vede che, come dimostrato nel paragrafo 4.3.1,la condizio-
ne di disaccoppiamento η = 1 rende minima la differenza tra le due frequenze
naturali, il che comporta, un vantaggio in termini di comfort; nonostante
ciò, nella pratica, la condizione di disaccoppiamento non è mai applicata
principalmente per due motivi; il primo è che come visibile in fig.4.5, es-
sendo η = 1 un asintoto verticale basterebbe una piccola variazione della
posizione del baricentro, dovuta ad esempio a differenti condizioni di carico
o tolleranze di montaggio delle sospensioni, per avere valori di η leggermente
minori o maggiori di 1, e quindi forme dei modi naturali (comportamento
della massa sospesa) notevolmente diverse1 .
Il secondo motivo per cui non è conveniente avere un indice elastico η = 1
1
Dato che la distribuzione delle masse di un veicolo può variare in funzione del numero
di passeggeri e del carico trasportato, non è possibile definire un valore esatto dell’indice
elastico η di un veicolo, ma ha senso parlare di un intervallo di variazione, pertanto in base
20 Le sospensioni degli autoveicoli
ρ = 0.84
1.5
frequenze naturali [Hz]
1.4
1.3
1.2
fz fϕ
1.1
Pa Pp
kz σz kz′ σz′
Figura 4.7
a quanto mostrato nel diagramma di fig.4.5 appare opportuno che l’intervallo sia vicino al
valore η = 1 e contemporaneamente tutto da uno dei due lati di tale valore.
4.3. Definizione del modello 21
p
ωa = pulsazione del sistema anteriore massa-molla = 2kz g/Pa
q (4.21)
ωp = pulsazione del sistema posteriore massa-molla = 2kz′ g/Pp
ωa < ωp (4.23)
Si consideri adesso un veicolo che avanza a velocità costante v su una
strada avente profilo armonico con lunghezzad’onda L, le due masse sospese
oscilleranno con un moto armonico in ritardo di fase rispetto all’azione for-
zante (dovuta alla strada). Se si considera il generico diagramma di fase di
un sistema forzato ad un grado di libertà (v.fig.4.8), sulle ascisse del quale
sono riportati i valori dei rapporti ωf /ωp ed ωf /ωa con ωf pulsazione dell’a-
zione forzante, direttamente proporzionale alla velocità di marcia del veicolo
ed inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda del profilo stradale, e
con ωa ed ωp le pulsazioni naturali delle sospensioni anteriori e posteriori
date dalle (4.21).
φ
π
π/2
φa
φp
0 ωf ωf 1 ωf /ωn
ωp ωa
Figura 4.8
φa > φp
∆φ φa − φp (φa − φp ) L
∆t = = =
ωf ωf 2πv
(l + l′ )
∆t′ =
v
Anche se tale condizione è verificata esattamente solo per un preciso
valore della velocità v ∗ dell’autoveicolo, il risultato ottenuto permette di
ridurre significativamente le oscillazioni di beccheggio per un discreto inter-
vallo della velocità dell’autoveicolo nell’intorno di v ∗ .
Viceversa se si imponesse che la freccia statica della sospensione anterio-
re sia minore della posteriore, si avrebbe che il ritardo della risposta della
sospensione posteriore sarebbe sempre maggiore di quella anteriore con un
conseguente peggioramento del comfort in base a quanto mostrato.
Pertanto, è opportuno che risulti η < 1. Nella pratica si cerca di fare in
modo che l’indice elastico sia η ∼ 0.55 ÷ 0.80.
Esempio di applicazione
mgl′
Pa = = 7881.2 N
p
mgl
Pp = = 5852.8 N
p
Le pulsazioni naturali dei due sistemi di sospensione saranno:
4.3. Definizione del modello 23
r
2kz g
ωa = = 6.69 rad/s, fa = 1.07 Hz
Pa
s
2kz′ g
ωp = = 6.85 rad/s, fp = 1.09 Hz
Pp
Tali valori sono, anche se di poco, differenti dalle frequenze naturali dei
due modi di vibrare del sistema a due gradi di libertà accoppiato ricavate
nell’esempio precedente:
fz = 1.08 Hz
fϕ = 1.18 Hz
ωf ωf
>
ωa ωp
il che implica che il ritardo della risposta della sospensione anteriore sarà
sempre maggiore di quella della sospensione posteriore.
Se il suddetto veicolo avanza su una strada il cui profilo à caratterizzato
da una lunghezza d’onda L = 20 m, con velocità v = 22 m/s ≃ 80 km/h,
entrambe le sospensioni vengono eccitate con una pulsazione ωf pari a:
2πv
ωf = = 6.91 rad/s
L
ipotizzando uno smorzamento delle sospensioni proporzionale alla rigi-
dità con coefficiente di proporzionalità a = 0.15 i fattori di smorzamento
delle due sospensioni saranno:
akz
ζ= √ = 0.36
2 ma kz
ak ′
ζ′ = p z = 0.36
2 ma kz′
i ritardi della risposta della sospensione anteriore e di quella posteriore in
radianti è:
24 Le sospensioni degli autoveicoli
ωf
2ζ
ωa
φa = arctan = 1.66 rad
ωf2
1− 2
ωa
ωf
2ζ
ωp
φp = arctan = 1.60 rad
ωf2
1− 2
ωp
considerato che la sospensione posteriore è eccitata in ritardo rispetto a
quella anteriore pari a:
p
δ = 2π = 0.8168 rad
L
alla velocità di avanzamento considerata, tali ritardi di fase corrispon-
dono a un ritardo della risposta in tempo pari a:
φa
∆ta = = 0.2403 s
ωf
φp + δ
∆tp = = 0.3490 s
ωf
e quindi il ritardo del moto della sospensione posteriore rispetto a quello
della anteriore è pari a 0.1087 s, maggiore sarà tale ritardo maggiore sarà il
beccheggio della massa sospesa.
Si consideri ora il medesimo veicolo solo con differenti rigidezze delle sospen-
sioni: kz = 16 kN/m e kz′ = 14 kN/m.
In tal caso le pulsazioni delle masse sospese del sistema di fig.4.7 sono:
r
2kz g
ωa = = 6.31 rad/s, fa = 1.00 Hz
Pa
s
2kz′ g
ωp = = 6.85 rad/s, fp = 1.09 Hz
Pp
l’indice elastico:
β = 0.85
nelle stesse condizioni del caso precedente i ritardi de lla risposte delle
due sospensioni sono:
4.3. Definizione del modello 25
φa
∆ta = = 0.2657 s
ωf
φp + δ
∆tp = = 0.3490 s
ωf
pertanto il ritardo del moto della sospensione posteriore rispetto a quello
della anteriore è pari a 0.0833 s, quindi le due masse, in tali condizioni, si
muovono grossomodo in fase senza beccheggio.
Infine nell’ipotesi di rendere più rigida la sospensione anteriore e meno quella
posteriore: kz = 21 kN/m e kz′ = 12 kN/m corrispondenti ad un indice
elastico η = 1.30, è possibile dimostrare che la situazione peggiora, difatti
ripetendo tutti i passaggi nelle medesime condizioni si otterrebbe un ritardo
del moto della sospensione posteriore rispetto a quello della anteriore è pari
a 0.1714 s, con conseguente aumento del moto di beccheggio.
Si pu concludere che la configurazione più favorevole nei riguardi del comfort
è la seconda β = 0.69, in tal caso le frequenze naturali dei modi accoppiati
sono:
fz = 1.03 Hz
fϕ = 1.17 Hz
In seguito è riportato il codice in ambiente MATLAB utilizzato per la
determinazione dei valori sopra riportati.
26 Le sospensioni degli autoveicoli
M = [T ]T [M ][T ]
(4.25)
Pertanto le equazioni del moto (4.4) possone essere riscritte:
ρ2y
ρ= (4.27)
ll′
è definito indice dinamico, e da una misura della distribuzione della mas-
sa in funzione della posizione degli assali.
Se l’indice dinamico ρ = 1, ovvero quando il raggio di girazione della massa
sospesa dell’autoveicolo attorno al suo asse trasversale d’inerzia y è medio
proporzionale fra le distanze dei punti di sospensione dal baricentro della
massa sospesa, le equazioni (4.26 )scritte in zA e zB sono disaccoppiate.
In tali condizioni, l’ipotesi di modellare il veicolo come due sistemi disaccop-
piati ad un grado di libertà, come in fig. 4.7, risulta formalmente corretta.
Ciò comporta che per ρ = 1 i centri di oscillazione dei due modi di vibrare
capitano esattamente in corrispondenza dei due assali (v.fig.4.10), in tal caso
non ha più senso parlare di modo di rimbalzo o di beccheggio.
In generale valori piccoli dell’indice dinamico ρ caratterizzano veicoli con
passo lungo e sbalzi3 piccoli, viceversa valori grandi di ρ sono caratteristici
di veicoli con grandi sbalzi e passo corto.
In fig.4.9 è riportato l’andamento delle frequenze naturali dei due modi di
2
ottenuta eguagliando l’energia cinetica del sistema nelle coordinate z, ϕ a quella nelle
coordinate zA e zB .
3
Distanza tra l’estremità anteriore o posteriore della vettura e l’asse delle ruote anteriori
o posteriori rispettivamente.
28 Le sospensioni degli autoveicoli
1.6
1.5
be
1.4 cc
he
frequenza [Hz]
gg
1.3 io
1.2
rimbalzo
1.1 rimbalzo
1 becc
hegg
io
0.9
Dalla figura si vede che per mantenere le frequenze naturali dei modi
nell’intervallo 1 ÷ 1.5 Hz, l’indice dinamico del veicolo deve essere contenuto
in un intervallo all’incirca pari a ρ = 0.6 ÷ 1.3.
Dalla figura risulta, inoltre, che la condizione ρ = 1 è particolarmente van-
taggiosa per il comfort, in quanto l’intervallo tra le due pulsazioni naturali
risulta il più piccolo possibile (fissato il valore dell’indice elastico).
Nella pratica spesso si tende ad utilizzare valori dell’indice dinamico legger-
mente più piccoli di 1 a scapito del comfort, per avere valori del passo più
grandi a vantaggio della tenuta di strada.
In fig.4.10 è riportata la posizione dei centri di oscillazione dei due modi
di vibrare al variare dell’indice dinamico.
Dalle quanto visto si possono dedurre delle considerazioni di carattere ge-
nerale, ovvero per valori dell’indice dinamico ρ < 1 (e η < 1) il modo di
vibrare a frequenza più alta è quello a prevalenza di beccheggio (centro di
oscillazione più vicino al baricentro G del veicolo). In tale caso, il centro di
oscillazione del modo a prevalenza di beccheggio si trova all’interno del passo
e davanti il baricentro G. Quello a prevalenza di rimbalzo si trova all’esterno
del passo dietro l’assale posteriore. Per valori di η > 1 si verificherebbe la
situazione opposta.
Una condizione particolare si ha quando entrambi gli indici, elastico e di-
namico, risultano essere pari ad 1, in tal caso si può dimostrare che i due
modi risultano disaccoppiati η = 1 e hanno la stessa frequenza ωz = ωϕ tale
condizione è detta monoperiodo.
Se simultaneamente si verifica che:
4.3. Definizione del modello 29
2
centri di oscillazione [m]
1
assale anteriore
0
centro di gravitá
−1
−2
assale posteriore
−3
−4
Esempio di applicazione
Si considerino i tre veicoli dell’esempio precedente.
L’indice dinamico è ρ = 0.84 inferiore ad 1, pertanto l’ipotesi di considerare
le due masse delle sospensioni disaccoppiate è approssimata.
Si studi, per ciascun caso, il moto libero della massa sospesa dovuto al su-
peramento di un’irregolarità della superficie stradale alla velocità di v =
80 km/h.
Il ritardo di eccitazione della sospensione posteriore rispetto a quella ante-
riore è pari a:
p 2.60
= = 0.118 s
τ=
v 22
Il moto delle due masse indipendenti, può essere valutato come risposta
libera ad un impulso:
!
−ζωt ζ
z(t) = z0 e cos ωs t + p +
1 − ζ 2 sin ωt
1
+ż0 e−ζωt sin ωs t
ωs
assegnando alle due masse le seguenti condizioni iniziali:
I
zA (0) = 0, żA (0) =
mA
I
zB (0 + τ ) = 0, żB (0 + τ ) =
mB
dove I rappresenta l’impulso a cui è soggetta la massa (la sua ampiezza
è proporzionale all’altezza dell’irregolarità stradale):
×10−5
20
zB η = 0.95 η = 0.85 η = 1.30
15
zB zB
z/I(m/N s)
10
0
zA zA
zA
5
0.5 1 1.5 0.5 1 1.5 0.5 1 1.5
t(s) t(s) t(s)
Figura 4.11
ζj eζj ωj t
ηj (t) = η0,j eζj ωj t cos ωj,s t + q sin ωj,st + η̇0,j sin ωj,s t
1 − ζj2 ωj,s
con:
η0,j , η0,j
˙ condizioni iniziali in coordinate modali,
In figura 4.12 sono riportati gli andamenti del moto verticale del bari-
centro zG e delle oscillazioni di beccheggio ϕ ricavate risolvendo il sistema
accoppiato (con tratto pieno) confrontati con gli quelli ricavati con il sistema
disaccoppiato.
×10−5
15
η = 0.95 η = 0.85 zG η = 1.30
zG
10 zG
z/I(m/N s)
5 ϕ
ϕ ϕ
0
−5
Figura 4.12
Dalla figura 4.12 si vede che nel caso η = 0.85 le oscillazioni di beccheggio
si estinguono più rapidamente rispetto agli altri due casi, con conseguente
miglioramento del comfort di marcia.
In seguito è riportato il codice in ambiente MATLAB utilizzato per la
determinazione dei valori sopra riportati.
% masse
m a = ms*l2/p;
m p = ms*l1/p;
figure(1)
subplot(1,numel(k1),i)
plot(t,[z ant;z post],'Linewidth',2)
hold on
plot(t,zeros(1,numel(t)))
hold off
ylim([−0.7 2]*1e−4)
xlim([0 3])
figure(4)
subplot(1,numel(k1),i)
plot(t,x,'−−')
hold on
plot(t,zeros(1,numel(t)));
ylim([−0.7 1.6]*1e−4)
xlim([0 3])
hold off
end
for i=1:numel(k1)
m=ms/pˆ2*[l2ˆ2+rho yˆ2 l1*l2−rho yˆ2;
l1*l2−rho yˆ2 l1ˆ2+rho yˆ2];
K=[2*k1(i) 0;0 2*k2(i)];
c=[2*c1(i) 0; 0 2*c2(i)];
34 Le sospensioni degli autoveicoli
[u,lambda]=eig(K,m);
omega=diag(sqrt(lambda))
z=diag((u'*c*u)/(u'*m*u)/2./sqrt(lambda))
omega s=omega.*sqrt(1−z.ˆ2)
for j=1:2
etaj1(j,:)=eta0j p(j)*exp(−z(j)*omega(j)*t1)...
/omega s(j).*sin(omega s(j)*t1);
etaj1 p(j,:)=eta0j p(j)*(exp(−z(j)*omega(j)*t1)...
/omega s(j)*(−omega(j)*z(j)).*sin(omega s(j)*t1)...
+exp(−z(j)*omega(j)*t1).*cos(omega s(j)*t1));
end
% Intervallo di tempo T=[tau infinitO]
x0 = [0;0];
xp0 = [0;I/m p];
eta0j=u'*m*x0+etaj1(:,numel(t1));
eta0j p = u'*m*xp0+etaj1 p(:,numel(t1));
t2=linspace(0,3−tau,300);
for j=1:2
etaj2(j,:)=eta0j p(j)*exp(−z(j)*omega(j)*t2)/omega s(j)...
.*sin(omega s(j)*t2) + ...
eta0j(j)*exp(−z(j)*omega(j)*t2).*(cos(omega s(j)*t2)...
+z(j)/sqrt(1−z(j)ˆ2)*sin(omega s(j)*t2));
end
for h=1:numel(t1)
x2(:,h)=T*u*etaj1(:,h);
end
for h=1:numel(t2)
x2(:,h+numel(t1))=T*u*etaj2(:,h);
end
t2=t2+tau;
figure(4)
subplot(1,numel(k1),i)
hold on
plot([t1 t2],x2)
hold off
ylim([−0.7 1.6]*1e−4)
xlim([0 3])
end
4.4. Criteri di progetto per le rigidezze 35
Q0 = 0.78 Qt