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Capitolo 4

Differenze
nell’apprendimento

1 © (c)
Pearson
PearsonItalia S.p.A.
Italia S.p.A. – Anita
- Anita Woolfolk,
Woolfolk, Psicologia
Psicologia dell’educazione
dell'educazione
Punti chiave del Capitolo 4

• Teorie sull’intelligenza: dall’intelligenza alle intelligenze.

• Stili di apprendimento.

• Bisogni educativi speciali: studenti con problemi di apprendimento.

• Riconoscere le necessità educative specifiche di studenti dotati di


talento e saperle affrontare.

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Obiettivi del Capitolo 4

 L’intelligenza: definizioni e tipologie. La teoria di Gardner. Il


dilemma di Binet. Le differenze di genere.

 Stili di pensiero e di apprendimento. Il Piano Educativo


Personalizzato.

 Studenti con difficoltà di apprendimento: caratteristiche dello


studente. Il disturbo di attenzione e il disturbo di comunicazione,
disturbi emotivi e comportamentali. Studenti con disturbi sensoriali
e di salute. L’autismo.

 Studenti dotati e di talento: come identificarli.

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4.1 L’intelligenza

• Il concetto che ciascuno di noi attribuisce a ciò che definiamo


intelligenza  connotazioni diverse da persona a persona.

• Intelligenza: Capacità o insieme di capacità volte ad acquisire e a


usare il sapere per risolvere problemi e adattarsi al mondo.

• Misurare l’intelligenza: calcolare il fattore g tramite i test cognitivi

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4.1 L’intelligenza (cont.)

Gardner e le intelligenze multiple

 Le intelligenze di questa teoria sono 8, 9 se si comprende anche


l’intelligenza esistenziale.

linguistica (verbale) -
- musicale
- spaziale
- logico-matematica
- cinetica (movimento)
- interpersonale (capire gli altri)
- intrapersonale (capire se stessi)
- naturalistica (osservare e capire schemi e sistemi naturali e umani).

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Tabella 4.1 Le nove intelligenze.

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4.1 L’intelligenza (cont.)

Il dilemma di Binet

identificare quegli studenti che necessitavano di un’istruzione speciale e di
aiuti aggiuntivi prima di fallire nel percorso, andando incontro a fallimenti.

I test di Stanford/Binet permettevano all’esaminatore di determinare un’età


mentale del bambino.

• Età mentale: Nei test d’intelligenza, una performance che rappresenta la


media per una determinata età.

• Quoziente intellettivo (QI): Punteggio che confronta l’età mentale con


quella biologica.

Quoziente intellettivo = Età mentale/Età anagrafica × 100

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4.1 L’intelligenza (cont.)

Effetto Flynn

• Effetto Flynn: A causa di migliori condizioni di salute, delle famiglie meno


numerose, della maggiore complessità ambientale e di migliori scuole, il QI
medio sta costantemente crescendo. Ciò perché stiamo sviluppando capacità
mentali che ci permettono di gestire meglio la complessità.

• Differenze di genere: - nei punteggi dei test ci sono più maschi che
femmine sia nelle fasce molto alte sia in quelle
molto basse
- maggiore incidenza di disturbi dell’apprendimento,
disturbi dell’attenzione e autismo nei maschi
rispetto che nelle femmine
- I maschi, mediamente, sono migliori nelle prove
che richiedono la rotazione mentale di figure nello
spazio, la predizione di traiettorie di oggetti in
moto, e l’orientamento.

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4.2 Stili di pensiero e di apprendimento

• Lo stile di apprendimento è definito come il modo in cui una


persona si accosta all’apprendimento e allo studio.

• Preferenze di apprendimento: Modi preferiti di studiare e


apprendere, come l’uso di immagini invece di testi, il lavoro
individuale o di gruppo, l’apprendimento in situazioni strutturate o
non strutturate, e così via.

• Mayer ha studiato le differenze di apprendimento riscontrabili fra


persone che apprendono con uno stile visivo rispetto a quelle che
privilegiano modalità di apprendimento attraverso l’ascolto,
mediante piattaforme informatiche multimediali.

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Tabella 4.2 I tre aspetti della dimensione visiva-verbale per Richard Mayer.

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APPROFONDIMENTO SU LA PNL

VISUALIZZARE SLIDE SU LA PNL

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4.3 Studenti con difficoltà di apprendimento

• Disturbo dell’apprendimento: Problema con l’acquisizione e l’uso


di linguaggi, può manifestarsi nella difficoltà a leggere, scrivere,
ragionare o trattare la matematica.

• Caratteristiche più comuni: difficoltà specifiche in una o più aree


accademiche, scarsa coordinazione, problemi nel prestare
attenzione, iperattività e impulsività, problemi a organizzare e
interpretare informazioni visive e uditive, apparente mancanza di
motivazione, difficoltà a farsi degli amici e a mantenerli.

• La maggior parte degli studenti con disturbi dell’apprendimento


incontra problemi nella lettura.

• La matematica è la seconda difficoltà più comune per gli studenti


con disturbi dell’apprendimento.

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Tabella 4.3 Problemi di lettura degli studenti con disturbi dell’apprendimento.

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4.3 Studenti con difficoltà di apprendimento (cont.)

 La diagnosi precoce è di cruciale importanza.

• Gli studenti che non comprendono il motivo dei loro problemi possono
diventare vittime di impotenza appresa.

• Impotenza appresa: L’aspettativa, basata su esperienze precedenti di


mancanza di controllo, che ogni sforzo condurrà a un insuccesso.

• Gli studenti con disturbi dell’apprendimento possono tentare di compensare


i loro problemi e sviluppare cattive abitudini di studio, o iniziare a evitare
alcune materie per paura di non saper gestire il lavoro.

• Deficit di attenzione/iperattività (ADHD): designa un disturbo del


comportamento marcato da iperattività, difficoltà eccessiva a fare
attenzione, o impulsività.

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Tabella 4.4 Consigli proposti ai docenti da studenti con sindrome da deficit di
attenzione/iperattività.

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4.3 Studenti con difficoltà di apprendimento (cont.)

• Gli studenti con disturbi della comunicazione tra i sei e i ventuno anni
rappresentano il secondo gruppo più numeroso tra quelli che ricevono
interventi specifici per bisogni speciali.

 Disturbi della parola: Incapacità di produrre suoni in modo efficace per


parlare.

• Disturbi articolatori: Uno tra i tanti problemi di pronuncia, come


sostituzione, distorsione od omissione di suoni.

• Problemi di intonazione Altezza, qualità, volume o intonazione


inappropriati.

• Disturbi linguistici  deficit o compromissioni nella capacità di comprendere


e di esprimersi linguisticamente.

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Tabella 4.5 Incoraggiare lo sviluppo linguistico.

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4.3 Studenti con difficoltà di apprendimento (cont.)

• Gli studenti con disturbi emotivi e comportamentali possono essere


tra i soggetti più difficili a cui insegnare e spesso costituiscono una
fonte di preoccupazione per molti futuri docenti.

• Disturbi emotivi e comportamentali: Comportamenti o emozioni


che deviano così tanto dalla norma da interferire con la crescita e lo
sviluppo del bambino e/o con le vite degli altri; comportamenti
inappropriati, infelicità o depressione, paura e ansia, e problemi
nelle relazioni.

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Tabella 4.6 Definizione di disturbo emotivo.

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4.3 Studenti con difficoltà di apprendimento (cont.)

• A volte il suicidio si verifica come reazione a problemi che genitori


e docenti spesso trascurano.

• SEGNALI DI ALLARME
- cambiamenti nelle abitudini quotidiane,
- alterazione dei ritmi sonno/veglia,
- insonnia,
- anoressia/bulimia,
- calo del rendimento scolastico,
- modificazioni dell’umore,
- aggressività/apatia,
- abuso di alcol e droghe, perdita di interesse in attività prima
apprezzate

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Tabella 4.7 Luoghi comuni e dati di fatto sul suicidio.

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Tabella 4.8 Percentuali di studenti negli Stati Uniti che, tra l’ottavo e il dodicesimo anno, riferiscono
di aver usato droghe negli ultimi 30 giorni.

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4.3 Studenti con difficoltà di apprendimento (cont.)

• Disabilità intellettiva: Comportamento sociale intellettuale e


adattivo significativamente sotto la media, ravvisabile prima dei 18
anni.

• Studenti con disturbi sensoriali e di salute: paralisi cerebrale


infantile, epilessia, crisi generalizzate, asma, HIV/AIDS, diabete,
problemi di vista (ipovedenti, legalmente ciechi) e di udito, autismo.

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4.4 Studenti dotati e di talento

• Studenti dotati e di talento: Studenti che dimostrano attitudini e


competenze eccellenti in uno o più settori. Studenti plusdotati.

• I bambini realmente dotati non sono banalmente quelli che


imparano in fretta senza grandi sforzi, questi bambini possono
leggere fluentemente già a tre o quattro anni, suonare uno
strumento musicale come un adulto allenato e provare fascino per
l’algebra quando i loro compagni si cimentano con le addizioni.

• Rischi  gli adolescenti dotati, e prima di tutto le femmine, sono più


inclini alla depressione, e sia le femmine sia i maschi rischiano di
essere annoiati, frustrati e isolati.

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Tabella 4.9 Caratteristiche da osservare per identificare gli studenti dotati.

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Tabella 4.10 Riconoscere e supportare tutti gli studenti dotati e di talento – soprattutto le femmine
e i ragazzi poveri.

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Mappa concettuale del Capitolo 4

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