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Antonio”
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Motivazione
Le emozioni stanno avendo un ruolo sempre più centrale in ogni contesto, sia privato che pubblico.
Rispetto ai bambini si vuole riconoscere, alle famiglie come alle scuole, i passaggi positivi effettuati e
l'arduo compito di gettare e coltivare il seme di tale tematica con il bambino sostenendo la crescita
psicologica. Un primo passo è quello di riflettere sulla cultura delle emozioni, oggi dominante, presente
nelle famiglie, nella società e nelle istituzioni tutte andando a favore di una cultura che riporti al
centro "il prendersi cura" non solo dell'aspetto fisico ma anche più intimo di sé.
Che cos’è un’emozione?
Le emozioni si definiscono come stati mentali e fisiologici associati a uno stimolo interno o esterno. Le
emozioni ci scuotono dalla nostra condizione, ci fanno muovere e agire, determinano i nostri obiettivi, i
nostri scopi. Le emozioni regolano i nostri rapporti sociali: la gioia e l’amore, per esempio, garantiscono
la cooperazione; la tristezza e anche la paura garantiscono il ritiro e la richiesta di aiuto e la rabbia ci
aiuta nella gestione dei confini. Mentre l'emozione ci fa agire subito, l’elaborazione cognitiva è
secondaria e richiede tempi più lunghi. Le emozioni sono presenti fin dalla nascita. Le emozioni sono
innate. Esse servono ad attivarci, a mandarci un segnale che c’è qualcosa alla quale bisogna prestare
attenzione. I bambini non sono abituati a riconoscere i propri stati d’animo e gli adulti devono,
attraverso l’educazione affettiva, educarli alle emozioni. Se gli adulti sono in grado di aiutarli a dare un
nome alle loro emozioni i bambini si sentiranno al sicuro, amati e protetti. Per un bambino è
fondamentale che percepisca di “essere sentito” da chi si prende cura di lui, che qualcuno si sintonizzi
con il proprio stato emotivo. L'educazione emotiva è una parte fondamentale dell'educazione di un
bambino. Si svolge ogni giorno all'interno della relazione con chi si prende cura di lui. Sa che in ogni
difficoltà potrà chiedere aiuto e ci sarà sempre qualcuno che cercherà con lui le parole per dare voce al
suo stare male e venirne fuori.: "Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne
ricordano". Proteggere i figli non significa preservali da ciò che fa male! Per un bambino non c’è nulla di
più protettivo che percepire di “essere sentito e capito” e questo non vuol dire minimizzare gli stati
d’animo, ma accoglierli!
Il filo conduttore: IL Film: “INSIDE OUT “
Esso è ambientato nella mente di una ragazzina di undici anni di nome Riley, e protagoniste sono le
emozioni—Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, e Disgusto— che aiutano Riley ad affrontare la quotidianità.
Le emozioni: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto vengono raccontate dal mondo interno di Riley
e raffigurate attraverso dei personaggi. Tutte le emozioni hanno la stessa importanza, non ci sono
emozioni più importanti delle altre, bisogna imparare ad accettarle, affrontarle e superale.
Per cui abbiamo estrapolato spunti utili a comprendere le nostre vite emozionali, supportate da relative
ricerche. Nel film, come nella vita reale, tutte queste emozioni hanno uno scopo importante, ci
forniscono intuizioni essenziali sul mondo interno ed esterno, tali da aiutarci a entrare in connessione
con gli altri, evitare il pericolo o riprenderci dai momenti difficili.
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RIFERIMENTI NAZIONALI
Il documento normativo alla base del nostro agire sono le “indicazioni Nazionali del 2012”
successivamente confermate nel 2018.
Di seguito elenchiamo le Finalità, le Competenze in chiave Europea e i Traguardi dello Sviluppo per i
diversi Campi di Esperienza su cui la scuola dell’infanzia ha il compito di lavorare.
FINALITA’
Consolidare l’identità: significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove
esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti
come persona unica e irripetibile. L’intercultura è già oggi il modello che permette a tutti i bambini il
riconoscimento reciproco dell’identità di ciascuno.
•Sviluppare l’autonomia: comporta l’acquisizione della capacità di: avere fiducia in sé e fidarsi degli
altri; interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività di diversi contesti; realizzare
le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto;
esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole
della vita quotidiana; avere una autonomia di pensiero
•Educazione alla cittadinanza: viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di
apprendere il concreto prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme
di cooperazione e di solidarietà
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TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SÉ E L’ ALTRO Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare,
confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. (Relazioni)
Percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.
(Emozioni)
Sa di avere una storia famigliare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette al
confronto con altre. (Cultura)
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. (Comunicazione)
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere
le proprie ragioni con adulti e bambini. (Relazioni)
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Il bambino vive pienamente la propria corporeità. Ne percepisce il potenziale comunicativo ed
espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a
scuola.
Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e lo sviluppo adotta pratiche
corrette di cura di sé, di igiene e sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e
di gruppo anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli all’interno della scuola o all’
aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di
movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento
IMMAGINI, SUONI, COLORI
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del
corpo consente.
Inventa storie, sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura ed altre attività
manipolative.
Utilizza materiali e strumenti tecniche espressive e creative.
Esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con piacere spettacoli musicali, teatrali
animazioni. Sviluppa interesse per la musica e le opere d’arte. Scopre la musica usando la voce, il
corpo gli oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze
sonoro-musicali.
Esplora i primi alfabeti musicali
I DISCORSI E LE PAROLE
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi
fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri le emozioni, sentimenti argomentazioni
attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.
Sperimenta rime, filastrocche, inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra suoni e
significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa
il linguaggio per progettare attività e per definire regole.
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce la pluralità del linguaggio, si
misura con la creatività e la fantasia.
Si avvicina alla lingua scritta esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la
scrittura, incontrando anche la tecnologia digitale e i nuovi media
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LA CONOSCENZA DEL MONDO
Il Bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune
proprietà, confronta e valuta quantità, utilizza simboli per registrarle, esegue misurazioni usando
strumenti alla sua portata.
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.
Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro
immediato e prossimo.
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali,
accorgendosi dei loro cambiamenti
Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprire le funzioni e i possibili usi.
Ha famigliarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie
per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità.
Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/indietro;
sotto/sopra; destra/sinistra; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
La nostra Scuola dell’Infanzia per “concorrere all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle
bambine” tiene presente e cura la dimensione religiosa. La nostra proposta educativa s’ispira al
Vangelo di Gesù ed è ancorata ad una precisa visione della vita e della persona.
Si desidera promuovere la maturazione dell’identità della dimensione religiosa, valorizzando le
esperienze personali, orientando i bambini/e a cogliere i segni espressivi della religione
cristiana/cattolica. Tutto ciò rientra nel vissuto del bambino che giorno dopo giorno si apre a nuove
realtà attuate nei vari campi di esperienza e alle grandi domande che spesso sgorgano
spontaneamente.
Di seguito per favorire la maturazione personale nella sua globalità si esplicitano i traguardi relativi
all’I.R.C. distribuiti. nei cinque campi di esperienza
Il sé e l’altro
- Scopre nel Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di ogni
persona e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per iniziare a maturare un
positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti
tradizioni culturali e religiose.
Il corpo in movimento
- Esprime con il corpo la propria esperienza religiosa per cominciare a manifestare adeguatamente con
i gesti la propria interiorità, emozioni ed immaginazione.
Linguaggi, creatività, espressione
- Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei cristiani (feste, preghiere, canti,
spazi, arte), per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.
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I discorsi e le parole
- Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i
contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in
ambito religioso.
La conoscenza del mondo
- Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini
religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della
realtà, abitandola con fiducia e speranza.
OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE
Per organizzare in maniera efficace gli interventi educativi, si ritiene fondamentale l’osservazione dei
bambini perché permette di conoscere le caratteristiche principali della loro personalità, i loro
rapporti con gli altri e con le cose e di individuare le occasioni più opportune di intervento. Modalità di
intervento che di volta in volta vengono valutate e, se necessario, modificate.
VALUTARE PER -Conoscere e comprendere i livelli raggiunti da ciascun bambino per poter identificare
i processi da: - promuovere - sostenere - rafforzare al fine di favorirne lo sviluppo e la maturazione.
Valutare il bambino in una prospettiva di continua regolazione dell’attività didattica, tenendo presenti:
- i modi di essere - i ritmi di sviluppo - gli stili di apprendimento.
VALUTARE QUANDO - All’inizio dell’anno scolastico per conoscere la situazione di partenza -
Durante l’anno scolastico nell’ambito dei percorsi didattici proposti - Al termine dell’anno scolastico
per una verifica degli esiti formativi raggiunti dai bambini e dalle qualità delle attività educative. - A
conclusione dell’esperienza scolastica in continuità con la famiglia e la scuola primaria.
VALUTARE COME- Raccogliendo elementi sulla base di specifici indicatori tramite: - osservazioni -
momenti di ascolto - analisi di elaborati prodotti dai bambini.
INCLUSIONE SCOLASTICA
La scuola dell’infanzia, volta all’’inclusione di tutti i bambini/e, promuove un clima relazionale sereno e
positivo improntato alla cooperazione e non alla competizione. Lo stile educativo è basato sull’ascolto e
sull’osservazione. Il concetto di “Inclusione” si applica a tutti i bambini/e come garanzia diffusa e
stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di
apprendimento e partecipazione.
La scuola:
-Promuove l’educazione al rispetto, al dialogo, alla comprensione, alla cooperazione, all’amicizia,
all’uguaglianza verso tutte le persone e tutte le culture e nello stesso tempo sviluppare l'acquisizione
di una maggiore consapevolezza di sé, per aumentare l’autostima e instaurare un adeguato rapporto
con il gruppo dei pari e con gli adulti.
- Sviluppa la consapevolezza della diversità come “valore” da vivere e da condividere.
- Promuove la formazione della persona nel rispetto della propria individualità.
- Promuove lo sviluppo di abilità sociali che consentano l’interazione con l’altro.
- Favorisce i processi di attenzione e di concentrazione.
- Migliora il livello di autonomia degli alunni e la motivazione all’apprendimento.
- Recupera e consolida le abilità di comunicazione.
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PROFILO DEL BAMBINO AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
1. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati
d’animo propri e altrui.
2. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è
progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando serve sa chiedere aiuto.
3. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone,
percependone le reazioni e i cambiamenti.
4. Condivide esperienze giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e
ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.
5. Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali
6. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di
conoscenza.
7. Sa raccontare, narrare descrivere situazioni esperienze vissute, comunica e si esprime con una
pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggior proprietà la lingua italiana.
8. Dimostra le prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio- temporali e ad
orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie.
9. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a
situazioni problematiche di vita quotidiana.
10. È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi
realizzati e li documenta.
11. Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture,
lingue, esperienze.
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EMOZIONI!
INSIDE - OUT!
Inside Out è sicuramente uno dei capolavori, campione di incassi, della Disney-Pixar, perché colpisce
dentro, al cuore.
Con i suoi colori, i suoi scenari, il suo ritmo e i suoi buffi personaggi ha conquistato da tutti.
Merito di Inside Out è stato, inoltre, sicuramente quello di dare uno spazio scenico rilevante anche a
quelle emozioni che, nella cultura odierna, non hanno un riconoscimento significativo, non sono ben
viste e quindi accettate: la paura, la tristezza e la rabbia. La nostra è ancora una società dove
spesso diventa obbligatoria e indispensabile la ricerca sfrenata ed esasperata della gioia
(soprattutto per i nostri bambini) che si contrappone all’allontanamento della tristezza come stato
emotivo inaccettabile e poco funzionale; una società dove si deve essere “forti” a tutti i costi e non c’è
spazio per la paura e per le nostre debolezze; una società in cui si deve reprimere la rabbia in quanto
la sua manifestazione è collegata solo a comportamenti violenti e distruttivi . Difficile per noi adulti
accettare che nostro figlio sia triste per qualcosa, che abbia paura nell’affrontare qualcosa o che si
arrabbi per un torto subito; ci mette a contatto con la nostra impotenza, apre dei dubbi sul nostro
ruolo e ci porta, a volte quasi automaticamente, a cercare di scacciare subito, magari con un sorriso
stentato, da loro questi vissuti, che di certo piacevoli non sono.
Quante volte ci troviamo a dire in maniera quasi spontanea “non devi avere paura”, “non devi essere
triste”, “non arrabbiarti però”, quasi come se tristezza, paura e rabbia fossero dei mali da
sconfiggere, dimenticandoci della loro funzione adattiva e di salvaguardia della nostra vita.
Inside Out diventa così un inno alle emozioni che, tutte insieme, aiutandosi a vicenda ognuna con le
proprie peculiarità, guidano la nostra percezione del mondo e ci aiutano a strutturare le nostre
relazioni interpersonali.
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Inside Out Riley
TRAMA:
Nella mente di Riley, una ragazzina di undici anni del Minnesota, vivono cinque emozioni: Gioia (che
garantisce la felicità alla ragazza), Disgusto (che si occupa che Riley non venga avvelenata fisicamente
e socialmente), Paura (che tiene Riley lontano dai pericoli), Rabbia (che impedisce che Riley subisca
ingiustizie) e Tristezza (il cui scopo non è però ben chiaro a nessuna emozione). Le cinque emozioni
dirigono la mente di Riley all'interno di un quartier generale, agendo su una console piena di pulsanti.
Ogni volta che un'emozione agisce, nasce un ricordo dall'aspetto di una piccola sfera del colore
dell'emozione che lo ha prodotto. La maggior parte dei ricordi viene spedita poi nella memoria a lungo
termine, mentre quelli più importanti (detti ricordi base) rimangono nel quartier generale, dove agisce
sulla mente della bambina definendone la personalità. I cinque ricordi base di Riley sono tutti felici
(dorati) e alimentano cinque isole della personalità: la Famiglia, l'Onestà, la Stupidità (ossia la
propensione per le buffonate), l'Hockey e l'Amicizia. Un giorno la famiglia di Riley è costretta a
trasferirsi dal Minnesota a San Francisco a causa del lavoro del padre e Riley non può fare a meno di
essere delusa nel vedere la nuova casa, anche se Gioia tenta comunque di mantenere alto l'umore della
ragazza. In ciò è ostacolata da Tristezza, che inizia a sentire l'impulso di toccare e rendere tristi
(blu) i ricordi risalenti al Minnesota ogni volta che questi vengono proiettati nella mente della ragazza,
inducendo Gioia a cercare di tenere Tristezza lontana dalla console.
Il primo giorno di scuola Riley viene invitata a presentarsi alla classe e quando l'insegnante le chiede
del Minnesota, Gioia le fa ricordare i momenti in cui giocava a hockey o quando pattinava sul lago
ghiacciato. Tristezza tocca il ricordo gioioso della ragazza e lo modifica, inducendo la ragazzina a
piangere di fronte alla classe, in preda alla nostalgia per i tempi felici trascorsi nel Minnesota. Ciò
porta alla nascita di un nuovo ricordo base, il primo ricordo base triste. Gioia, inorridita, cerca di
impedire che il nuovo ricordo prenda posizione insieme agli altri mentre Tristezza cerca di fermarla,
ma finiscono entrambe catapultate fuori dal quartier generale insieme a tutti i ricordi base. Senza più
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ricordi base nella postazione, le isole delle personalità si spengono, diventando grigie e inerti. Riley
rimane vittima di Rabbia, Disgusto e Paura che inutilmente cercano di mantenere felice la bambina
provando a impersonare Gioia, rendendo invece Riley irritabile e indisponente, mentre a una a una le
isole della personalità iniziano a crollare nel baratro della memoria.
Nel frattempo, Gioia e Tristezza sono catapultate nella memoria a lungo termine, un archivio
labirintico e infinito di scaffali colmi di ricordi, cercando una strada per il ritorno. Fra gli scaffali
incontrano Bing Bongo, l'amico immaginario di Riley quando era bambina, con cui tentano di raggiungere
il treno dei pensieri per arrivare al quartier generale. Tuttavia, una volta saliti sul treno, Riley va a
dormire: sapendo che il loro mezzo di trasporto non si muoverà fino a che Riley non si sarà svegliata, i
tre decidono di fare un salto alla Cine produzione Sogni (dove i sogni vengono ripresi e trasmessi come
in uno studio cinematografico), dove cercano di svegliare Riley con un incubo. Riescono nell'impresa
liberando il gigantesco clown Jungle, ovvero una delle più grandi paure di Riley, dalla prigione del
subconscio. Una volta svegliata la ragazza, Gioia cerca di raggiungere il quartier generale da sola,
impedendo a Tristezza di seguirla; tuttavia, in seguito al crollo dell'isola dell'Onestà, si ritrova nel
baratro della memoria insieme a Bing Bongo.
In preda allo sconforto, Gioia inizia a osservare nostalgicamente i vecchi ricordi di Riley fino a
trovarne uno che lei aveva sempre ritenuto felice, ma che in realtà inizia come triste, per poi
diventare gioioso solo nel momento in cui la famiglia e gli amici iniziano a confortare la ragazza. Gioia
comprende così l'importanza di Tristezza: segnalare il bisogno di Riley di ricevere aiuto dalle persone
che le vogliono bene. A bordo del carretto a razzo di Bing Bongo, dopo diversi tentativi a vuoto, Gioia
riesce a fuggire dal baratro della memoria quando Bing Bongo capisce di essere troppo pesante e
decide di rimanere nel baratro, venendo definitivamente dimenticato dalla ragazza, ormai cresciuta e
non più bambina.
Intanto, nel Quartier Generale, Rabbia, in un tentativo di mettere fine all'infelicità di Riley, insinua
nella sua mente l'Idea (rappresentata da una lampadina) di fuggire di casa in direzione del Minnesota.
Ciò porta al crollo dell'ultima Isola della Personalità, la Famiglia, e la consolle si spegne, rendendo
Riley del tutto priva di emotività. Disperati, Rabbia, Disgusto e Paura cercano inutilmente di rimuovere
l'Idea dalla consolle, ma sarà il ritorno di Gioia e Tristezza a salvarli. Gioia, finalmente, lascia a
Tristezza i comandi, e questa riesce a rimuovere l'Idea dalla mente di Riley, che scende dall'autobus e
torna a casa. Una volta di fronte ai genitori, Tristezza rende blu tutti i Ricordi Base di Riley e induce
la ragazza a piangere di fronte ai genitori, esprimendo tutte le ansie e le preoccupazioni che l'hanno
afflitta dall'arrivo a San Francisco. I genitori così confortano Riley e Gioia può finalmente agire,
permettendo la nascita di un nuovo Ricordo Base, in parte dorato e in parte blu, che permette di
ricostruire l'Isola della Famiglia.
Un anno più tardi, Riley si è adattata alla nuova casa, e tutte le emozioni lavorano assieme per aiutarla
a condurre una vita contenuta, ma emotivamente complessa, con un pannello di controllo esteso e
nuove Isole della Personalità prodotte da nuovi Ricordi Base composti da emozioni miste, più mature.
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Gioia è l’emozione predominante di Riley. Ha uno
spirito di risoluzione ottimo e non si dà
mai per vita. Le persone gioiose
sorridono spesso e hanno gli occhi
che brillano e per la loro simpatia
sono circondate da tanti amici. Il
mondo appare colorato, bello e le
persone intorno sembrano migliori
Tristezza è un’emozione che Riley cerca di reprimere, finché non si rende conto che può essere
il mezzo per chiedere aiuto e avere gli affetti vicini. La persona triste non sorride mai, ha gli occhi
lucidi bagnati di lacrime A volte se ne sta sola e isolata. Forse ha bisogno della carezza e del sorriso di
un amico.
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Rabbia è un’emozione che a Riley prende poche volte il sopravvento, ma quando non è gestita
bene, causa danni.
Le persone arrabbiate hanno sempre le sopracciglia e la fronte aggrottata fanno “ grr grr” con i denti
e alzano la voce. Hanno molta forza ed energia, vorrebbero che le
cose cambiassero.
Disgusto è l’emozione
Sono persone deluse schifate, non sorridono e non
hanno entusiasmo. Non provano piacere nell’
incontrare situazioni nuove e curiose.
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Bing Bong è l’amico immaginario di Riley. Scompare nel tentativo di aiutare Gioia a riportare i
ricordi base a Riley. Riley ha undici anni e sta maturando anche a causa del trasferimento. Per questo
è arrivato il momento di lasciare alle spalle il suo amico del cuore immaginario Bing Bong.
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Abilità
Conoscenze Abilità
Principali strutture della lingua italiana • Interagire con gli altri mostrando fiducia nelle
Elementi di base delle funzioni della lingua proprie capacità comunicative, ponendo domande,
Lessico fondamentale per la gestione di semplici esprimendo sentimenti e bisogni, comunicando
comunicazioni orali azioni e avvenimenti.
Principi essenziali di organizzazione del discorso • Ascoltare e comprendere i discorsi altrui.
Principali connettivi logici • Intervenire autonomamente nei discorsi di gruppo.
• Formulare frasi di senso compiuto con corretto
Parti variabili del discorso e gli elementi principali
utilizzo di nomi, verbi, aggettivi e avverbi.
della frase semplice.
• Descrivere e ascoltare eventi personali, storie,
racconti e situazioni.
• Formulare ipotesi sulla lingua scritta,
sperimentando prime forme di comunicazione.
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Abilità
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Abilità
Conoscenze Abilità
Semplici strategie di memorizzazione Rispondere a domande su un testo o su un video
Schemi, tabelle, scalette Utilizzare semplici strategie di memorizzazione
Semplici strategie di organizzazione del proprio Utilizzare le informazioni possedute per risolvere
tempo e del proprio lavoro semplici problemi d’esperienza quotidiana legati al
vissuto diretto.
Applicare semplici strategie di organizzazione delle
informazioni
riformulare un semplice testo a partire dalle
sequenze.
Compilare semplici tabelle
Individuare il materiale occorrente e i compiti da
svolgere sulla base delle consegne fornite
dall’adulto
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Abilità
Regole della discussione Esprimere valutazioni rispetto ad un vissuto
I ruoli e la loro funzione Sostenere la propria opinione con argomenti
Modalità di rappresentazione grafica (schemi, semplici, ma pertinenti
tabelle, grafici) Fasi di un’azione Formulare proposte di lavoro, di gioco …
Confrontare la propria idea con quella altrui
Conoscere i ruoli nei diversi contesti di vita, di gioco,
di lavoro
Riconoscere semplici situazioni problematiche in
contesti reali d’esperienza Formulare ipotesi di
soluzione
Effettuare semplici indagini su fenomeni di
esperienza
Esprimere semplici giudizi su un messaggio, su un
avvenimento
Cooperare con altri nel gioco e nel lavoro
Ripercorrere verbalmente le fasi di un lavoro, di un
compito, di una azione eseguiti
Utenti destinatari 2 Sezioni di 27 bambini
Età’ 3-4-5 anni
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UNITA’ DI APPRENDIMENTO
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PIANO DI LAVORO UDA
UNITÀ DI APPRENDIMENTO: EMOZIONI! INSIDE - OUT
Coordinatore: Insegnanti di sezione, e Laboratorio IRC, lingua straniera: Inglese, Francese, Creatività,
Pittura, Attività Motoria, Yoga, Lettura, Pre scrittura. Biblioteca, Progetto Continuità Scuola Primaria
PIANO DI LAVORO UDA
SPECIFICAZIONE DELLE FASI
Visionano, si Predisporre il
confrontano e materiale;
comunicano
emozioni su Spiegare la
alcune consegna;
espressioni
Stimolare i
Ascoltano e bambini nella
partecipano ricerca di
alla lettura immagini sui
animata di una giornali che
storia e rappresentino
costruiscono l’emozione
un tristezza
personaggio
Dipingono una
sagoma del
bambino/a
memorizzazio
ne di una
filastrocca.
pag. 20
2. La gioia: Coinvolgere • Produzioni Mese di Osservazione
“ Mi sento tutt’a un Ascoltano e emotivamente grafiche e Dicembre e con i seguenti
tratto gioiosa, trovo più partecipano il gruppo, pittoriche sulla Gennaio indicatori:
bella ogni cosa” alla lettura facilitando la emozione della Esprime
animata di una mediazione tra gioia emozioni,
storia e il personaggio e raccontando
costruiscono gli alunni; vissuti
un personali.
personaggio Predisporre il
materiale su cui Utilizza in
Dipingono una lavorare; modo
sagoma del Spiegare la appropriato
bambino/a consegna. strumenti e
memorizzazio materiali.
ne di una
filastrocca Organizzare la Autonomia
situazione nella
Ricercano e emozionale; organizzazione
ritagliano dai operativa.
giornali
soggetti ed
immagini per
rappresentare Capacità di
con la tecnica interpretare in
del collage, un modo personale
quadro con un la storia.
ritratto che
possa suscitare
emozione
gioia
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3. La paura: Ascoltano e Predisporre il Produzioni Mese di Osservazione
“Quando il buio è scuro, partecipano materiale. artistiche; • foto; Febbraio con i seguenti
scuro; nel mio cuore alla lettura Marzo indicatori:
batte un tamburo.” animata di una Stimolare i Produzioni Interesse.
storia bambini alla grafiche e Curiosità.
dipingono una osservazione, pittoriche sulla Partecipazione
sagoma del attivando emozione della .
bambino/a riflessioni paura.
personali;
memorizzazio Documentare la È consapevole
ne di una verbalizzazione delle sue
filastrocca. . Predisporre il emozioni.
materiale;
Ricercano e Spiegare la Esprime
ritagliano dai consegna. emozioni,
giornali Stimolare i raccontando
soggetti ed bambini nella vissuti
immagini per ricerca delle personali.
rappresentare espressioni di
con la tecnica paura attraverso
del collage, un alcune riviste.
quadro con un
ritratto che
possa suscitare
emozione
paura.
• Raccontano
e descrivono
individualment
e
all’insegnante
alcuni dei loro
vissuti
emozionali
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Disegnano su Predisporre il Produzioni Mese di Osservazione
4. La rabbia: carta in modo materiale; artistiche; • foto; Aprile con i seguenti
“E’ una furia questa personale indicatori:
rabbia! l’espressione Stimolare i Produzioni Interesse.
Mi fa sentire in gabbia! della rabbia; • bambini alla grafiche e Curiosità.
osservazione, pittoriche sulla Partecipazione
In attività di attivando emozione della
conversazione riflessioni rabbia. Comunica ed
ripercorrono le personali; esprime
emozioni e le Documentare la emozioni in
sensazioni verbalizzazione modo più
provate . controllato.
ipotizzando
strategie Spiegare la
alternative più consegna;
corrette;
Stimolare i Si confronta
Ascoltano e bambini nella con i coetanei.
partecipano ricerca delle
alla lettura espressioni di Percepisce le
animata di una rabbia proprie
storia attraverso emozioni e le
dipingono una alcune riviste. verbalizza
sagoma del
bambino/a
memorizzazio
ne di una
filastrocca.
Costruzione di
personaggi
della storia Capacità di
interpretare in
Disegnano su modo personale
carta in modo la storia.
pag. 23
personale
l’espressione
dello stupore.
Racconto delle
storie che
animano i
personaggi
utilizzando la
maestria delle
mani.
pag. 24