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schede critiche

Schede critiche

Antonio Gramsci a teatro 1920 come un tutt’uno con le con- tro cui Gramsci articola le proprie
siderazioni successive al 1929, riflessioni è il liberalismo, concepi-
Il libro Antonio Gramsci, Crona- tanto da arrivare a qualificare to come un mezzo e una tappa nel
che teatrali 1915-1920, a cura di quest’ultime come una «ideale (e cammino verso il socialismo.
Guido Davico Bonino (Torino, Ara- reale) prosecuzione dell’attività All’epoca dei Quaderni, dalla
gno, 2010, pp. 489), contiene tutte svolta e raccolta nelle cosiddette fine degli anni Venti a pochi mesi
le recensioni e le riflessioni sul tea- “cronache teatrali”». Il che spinge prima della morte di Gramsci, la
tro pubblicate da Gramsci nella se- Bonino a fare risultare il primo e il prospettiva è, invece, un’altra: al
conda metà degli Dieci. Finora le secondo periodo – quello delle cro- liberalismo non viene conferito più
cronache teatrali gramsciane si nache e quello dei Quaderni – qua- un ruolo di emancipazione, ma si
trovavano sparse in volumi diver- si come un insieme compatto. Ed è parla di «libertà organica».
si. Bonino questi scritti sul teatro questa prospettiva falsata a porta- È proprio l’influenza crocia-
li raccoglie tutti, incluse le nuove re, alle volte, fuori strada lo stu- na che impedisce a Gramsci di
attribuzioni, facendoli precedere dioso, come quando egli arriva a scorgere, nelle cronache, lo stretto
da un’introduzione in cui egli ri- sostenere che «De Sanctis, non legame esistente tra l’attore e i
propone, opportunamente aggior- Croce, è il modello del Gramsci cri- rapporti sociali di produzione. Nel
nate, le pioneristiche e intelligenti tico teatrale». È vero, semmai, il luglio 1919, trattando di Emma
osservazioni sul rapporto tra contrario e, per riprendere, capo- Gramatica, Gramsci scrive che a
Gramsci, la scena e la dramma- volgendola, la perentoria afferma- Torino «dove l’industrialismo tea-
turgia affidate, nel 1972, alla sua zione di Bonino, si può dire che trale opera implacabile come un
monografia Gramsci e il teatro. Il Croce è il modello del Gramsci flagello, la Gramatica è la sola che
libro si conclude con quelli che il 1915-1920, mentre De Sanctis è in questi ultimi anni ha “prodotto”
curatore definisce «appunti sul quello del Gramsci dei Quaderni. novità, ha suscitato dall’interiore
teatro nei Quaderni del carcere Non si tratta di un fatto di sua vita creature nuove, che vi-
1929-1932». poco conto. Tra cronache e Qua- brano d’amore e di odio o svolgono
Cronache teatrali 1915-1920 derni, dal punto di vista della con- la quotidiana fatica del vivere in
è dunque una pubblicazione com- cezione del teatro, ha luogo una forme non logorate e rese opache
pleta per quel che concerne gli rottura. Croce e De Sanctis non co- dall’abitudine e dallo schema del
anni dell’attività di critico teatra- stituiscono per Gramsci semplice- mestiere, che è regolato dalla legge
le militante svolta da Gramsci e la mente due differenti autorità in del minimo sforzo». E aggiunge:
sezione che ospita una scelta di materia di estetica, ma due diffe- «Vive dunque in lei e opera inces-
brani dei Quaderni, a parte la di- renti paradigmi culturali. Cultu- santemente, condizionando anche
scutibile datazione, è sicuramente rali e non solo, visto che a essere l’attività pratica, il principio della
rappresentativa. A lasciare qual- chiamati in causa sono nienteme- creazione irresistibile e prepoten-
che dubbio sono alcune scelte di no che il liberalismo da un lato e il te che foggia una personalità e pla-
Bonino e una in particolare: quel- materialismo storico dall’altro. sma un carattere secondo le leggi
la di reputare le meditazioni gram- Come ha dimostrato Domenico Lo- sue proprie: le leggi della bellez-
sciane sul teatro del periodo 1915- surdo, nel 1915 il punto di vista en- za». In questa cronaca è descritta
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con acutezza l’evoluzione del tea- vecchio modo di produzione è pos- senso, la misurazione diventa non
tro italiano verso l’industrializ- sibile grazie alla meccanizzazione tanto e non solo uno strumento
zazione di massa e l’attore-«poe- dell’attività lavorativa nell’ambito scientifico ma si impone come ele-
ta», attraversato quasi mistica- dello sviluppo industriale. Nono mento politico-ideologico intorno
mente dal «sentimento lirico», ca- solo. Nel Quaderno 22 Gramsci al quale si giustifica la legittimità
pace di astrarlo da una realtà alie- pare addirittura conoscere l’at- dell’azione del gruppo al potere.
nata, viene dipinto come indipen- tività del regista russo Mejer- Se oggi il modello più diffuso di de-
dente dai rapporti sociali di pro- chol´d, che teorizzò e praticò, sotto mocrazia nel mondo è quello neo-
duzione. il nome di biomeccanica, il taylori- liberista, ossia un modello che cor-
I Quaderni questa possibi- smo in quanto linguaggio d’attore. risponde «al tentativo di restaura-
lità la negano risolutamente. Sia Gramsci sia Mejerchol’d po- zione del potere di classe messo in
L’attore viene considerato come stulano l’applicazione della mecca- atto dalle élite economiche e poli-
uno dei tanti intellettuali che ope- nizzazione dentro il socialismo nel tiche mondiali», vanno individua-
rano nella società. Egli non è al di contesto della collettivizzazione ti i suoi caratteri fondativi: se lo
sopra della mischia né fa parte di dei mezzi di produzione, per dare sviluppo economico di un Paese
una classe indipendente e autono- inizio a «una nuova tradizione» non è favorito dalla presenza di
ma, quella degli artisti. Volente o (opposta e antitetica rispetto a un’economia di mercato quale pre-
nolente, si trova a operare all’in- quella crociana e liberale). Peccato requisito per la democratizzazio-
terno di un processo egemonico e, che da Bonino questa rottura teo- ne stessa di quel Paese, non è dato
di conseguenza, le forme che egli rica, evidente anche nei brani dei parlare di democrazia o di Paese
forgia, le idee che esprime tramite Quaderni accorpati in Cronache democratico. Partendo da qui, al-
la propria arte non appartengono teatrali 1915-1920, venga trascu- lora, in una scala di misurazione
alla dimensione astratta e neutra rata del tutto. del livello di democraticità tra i
della bellezza «pura»: il fare arti- Paesi, quali sono quelli da classi-
stico è, piuttosto, «atto impuro». Yuri Brunello ficare ai primi posti? Ovviamente
Non gli è più consentito il privile- i Paesi capitalisticamente più
gio della torre d’avorio e il suo crea- avanzati dell’Occidente, cioè neo-
re si situa sempre e comunque al- La sfida dell’uguaglianza liberisti, nei quali «la preminenza
l’interno di dinamiche di produzio- assoluta della difesa del capitali-
ne materiale, tanto che il Gramsci Lo stato di salute della democra- smo» diventa la «condizione ne-
dei Quaderni individua proprio zia, soprattutto in situazioni come cessaria all’esistenza della demo-
nell’integrazione dentro il fordi- quella italiana in cui lo strapotere crazia».
smo, nella nascita di un uomo nuo- della classe dominante comporta Questa serie di questioni, in-
vo quel «principio della creazione la maturazione di un senso comu- teressanti non soltanto dal punto
irresistibile e prepotente che fog- ne dell’apatia e dell’indifferenza, di vista sociologico e della comuni-
gia una personalità e plasma un può essere misurato. Questa mi- cazione politica, ma stringenti sul
carattere». surazione tende a legittimare il piano dell’attualità politica, econo-
Nei Quaderni la valutazione gruppo che esercita in quel dato mica e sociale, viene affrontata in
gramsciana del taylorismo, a diffe- momento non tanto l’egemonia (il uno studio, da cui sono tratte le
renza delle cronache, è positiva. La nostro Gramsci ci insegna che la precedenti citazioni, di Diego
sua applicazione pratica, il fordi- capacità egemonica di un gruppo Giannone intitolato La democra-
smo, è una struttura organizzata sociale è dapprima di dirigenza e zia neoliberista. Concetto, misure,
che permette la creazione di un poi, nel caso, di dominio) quanto, trasformazioni (Milano, Franco
uomo nuovo. Il superamento del appunto, il dominio. In questo Angeli, 2010, pp. 249).

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