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Nazismo, Fascismo e Stalinismo

Il Fascismo
Il fascismo nacque nel 1919 sotto il nome di “Fasci di combattimento” e fu fondato da
Benito Mussolini. I loro obiettivi, a detta del loro manifesto politico, erano “far fronte
al movimento misoneista (ovvero contrario a qualsiasi innovazione) di destra e
quello distruttivo di sinistra”. Il loro capo era Benito Mussolini, ex membro del partito
socialista cacciato da quest’ultimo per via della sua propaganda a favore della prima
guerra mondiale e direttore del giornale “Popolo d’Italia”. I suoi seguaci lo
chiamavano “duce” che deriva dal verbo latino “ducere” cioè guidare. Mussolini
amavo molto “Il mito dell’Impero romano” e lo utilizzava come propaganda e adottò
vari simboli romanici come il Fascio Littorio, l’Aquila e il saluto romano. Nel 1921
vennero eletti alcuni membri della loro lista e sempre nello stesso anno il movimento
si sciolse per dar vita al partito Nazionale Fascista. Il vero e proprio regime totalitario
fascista iniziò nel 1922 con “la marcia su Roma” ovvero l’occupazione della capitale
da parte di forze squadriste che presero il nome di “camicie nere”, Vittorio Emanuele
III non dichiarò lo stato di assedio in quanto temeva lo scoppio di una guerra civile e,
dopo le dimissioni di Luigi Facta, nominò Benito Mussolini capo del governo.
Nel 1926 Mussolini promulgò le “leggi fascistissime” che tolsero qualsiasi libertà di
associazione, di opinione o di stampa e dichiararono illegale qualsiasi partito o
associazione non fascista. Istituì un “confino”, ovvero l’isolamento in località poco
alla mano e costantemente sorvegliate, per tutti gli oppositori del regime e un
tribunale speciale per processare gli oppositori. Mussolini dava molta importanza alla
scuola che rese obbligatoria fino ai quattordici anni e con essa insegnava ai bambini
fin da piccoli i valori del regime, alla scuola “fascista” si aggiungono le organizzazioni
giovanili come i balilla e le piccole italiane, i primi erano un'organizzazione
paramilitare finalizzata ad addestrare i giovani alle armi, le seconde erano
un’organizzazione in cui alle ragazze veniva insegnata economia domestica e altre
cose che dovevano servire per essere “una perfetta moglie”. L’origine del successo
del fascismo è anche dovuto alla mirata propaganda organizzata dal PNF, con
discorsi che infiammavano le folle, slogan e manifesti inneggianti i valori fascisti
messi ovunque che portarono al PNF il consenso popolare.

Benito Mussolini Stemma del PFN


Il Nazismo
Dopo la prima guerra mondiale fu istituita la cosiddetta repubblica di Weimar, una
repubblica fragile e formata da deboli coalizioni. L’economia era distrutta a causa
della guerra e il livello della disoccupazione era altissimo, tra l’altro la Germania
doveva pagare un risarcimento danni impostole dalla Francia.
Nel 1923 il partito nazionalsocialista, comandato dall'allora sconosciuto Adolf Hitler,
tentò di impadronirsi di Monaco attraverso un colpo di stato, il tentativo fallì.
A causa del malcontento creato dalla repubblica di Weimar nella popolazione crebbe
un sentimento anti democratico, Hitler approfittò di questo fatto e al popolo tedesco
un “nemico” da incolpare per tutti i mali che affliggevano la Germania, infatti Hitler
accusò ebrei, democratici, comunisti e varie minoranze di complottare contro la
patria. Subito dopo iniziò una propaganda aggressiva e utilizzò la violenza delle
camicie brune (il corrispettivo tedesco delle camicie nere italiane) per intimidire
oppositori e avversari politici. Nel 1933 Hitler fu nominato cancelliere da Hindenburg
e grazie ad un incendio divampato in parlamento di cui furono incolpati i partiti di
sinistra riuscì a convincere il Presidente a firmare un decreto che eliminava la
maggioranza dei diritti umani presenti nella costituzione della repubblica di Weimar e
che rese perseguibili dalla legge tutti coloro che erano in qualche modo ostili al
partito Nazionalsocialista. Nel 1934, dopo la morte di Hindenburg, Hitler fondò il
terzo reich (terzo impero) divenendo il capo assoluto della Germania. Hitler, al pari di
Mussolini, diede grande importanza all’educazione e indottrinamento dei giovani e a
questo scopo fondò la “gioventù hitleriana”, un’organizzazione paramilitare
obbligatoria per i ragazzi e ragazze dai dieci ai diciotto anni.
Nel 1935 furono emanate le leggi di Norimberga e da quel momento iniziò la vera e
propria discriminazione degli ebrei che culminò con la “soluzione finale” che
prevedeva lo sterminio totale degli ebrei e altre minoranza.
Lo Stalinismo
Nel 1924 Lenin morì, il potere passò a Stalin, che si sbarazzò con con durezza di
ogni rivale tra cui Trotzkij a differenza di Stalin che voleva mantenere il socialismo in
Russia senza impegnarsi a diffondere il socialismo nel mondo, avrebbe voluto un
governo comunista non solo in Russia ma anche in vari altri stati. A causa di questa
rivalità Trotzkij fu costretto a fuggire dalla Russia raggiungendo il Messico, ma Stalin
invia un sicario che lo uccide. Stalin voleva rafforzare il paese militarmente e far
crescere la scarsa produzione industriale, la proprietà privata fu abolita e tutta la vita
economica organizzata tramite piani quinquennali che decidevano casa l’industria e
l’agricoltura doveva produrre e che cosa poteva essere venduto e a che prezzo,
Il regime imposto ai lavoratori era regolato da una disciplina militare con bassi salari,
divieto di sciopero e lavoro a cottimo. Per sostenere questo regime Stalin pensò che
tutta la produzione alimentare doveva essere destinata a nutrire a basso prezzo gli
operai. Per questo nel 1929 Stalin collettivizzò le terre istituendo i kolchoz ovvero
cooperative comuni poste sotto il controllo dello stato. Molti contadini si ribellarono a
questi provvedimenti e per questo furono deportati in Siberia nei Gulag insieme agli
oppositori politici dove ne morirono migliaia. La propaganda creò un culto della sua
persona e lo presentò onnipotente e benevolo quando in realtà il regime stalinista si
basava sull'uso dell violenza e sul terrore creato dalla polizia segreta, la ceka.

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