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L’intesa – che prevede un considerevole investimento di 760 milioni di euro per 415
km di cavi sottomarini – è un’occasione di sviluppo per tutta l’area balcanica, ma
offre ampie possibilità di portare energia pulita in Italia e di dare risposta alla
normativa europea di produrre da fonti rinnovabili. È quanto afferma Giuliano
Zuccoli, presidente del Consiglio di Gestione di A2A (grande multiutility che opera su
più filiere, in particolare l’energia), in un’intervista dal titolo “Uniamo le risorse. Sì
al’idroelettrico, al nucleare, a un sistema ecocompatibile. Purché si rilancino le Pmi”
pubblicata nell’inserto “Più Mese” della rivista “Tempi”
Da Tempi del 9 dicembre 2010
Per la produzione di energia, A2A punta molto sull’idroelettrico, motivo per cui la
società ha deciso di investire sulla fonte “verde” per eccellenza varcando i confini
lombardi per approdare nel Paese balcanico. Il “ponte elettrico” che si snoderà da
Tivat, in Montenegro, a Villanova, in Abruzzo, è un’opera di rilevanza strategica
europea grazie alla quale sarà possibile importare energia verde in Italia, per lo più
di tipo idroelettrico, appunto. Con notevoli vantaggi: minori costi dell’energia per
l’Italia, con una riduzione stimata in 225 milioni di euro l’anno, maggior sicurezza del
sistema elettrico, contributo agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 in
atmosfera.
Secondo Zuccoli infine, nucleare, rinnovabili, smaltimento dei rifiuti, cogenerazione e
mobilità elettrica sono tutti aspetti di un modello integrato che va visto ed affrontato
unitariamente per poter essere efficace sul territorio. Un sistema che passa
attraverso resti sempre più intelligenti, essenziali per evitare sprechi e realizzare
efficienza sul territorio. Approccio che A2A sta perseguendo. L’ingegnere valtellinese
si pronuncia anche sul ritorno al nucleare nel nostro Paese, necessario per migliorare
il nostro mix energetico e abbassare di conseguenza il costo dell’energia.