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EMERSONOLOGY – Lucky Man – quarta parte - Accordo.it http://audio.accordo.it/articles/2011/05/51503/emersonology-...

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Di Enrico_Cosimi, 5 maggio 2011, 07:00 - In Dillo
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Come promesso, eccoci giunti alla quarta ed ultima puntata. Per i miscredenti, manda un annuncio
cioè per i non adoranti del sacro verbo emersoniano, addirittura quattro puntate
segnala un evento
dedicate ad una timbrica così banale potranno sembrare uno spreco assoluto; in
realtà, lo dicevamo in apertura di prima puntata, il suono di Lucky Man, oltre ad
avere un determinato valore storico, è per noi un’utile “palestra di RISORSE PER QUESTO ARTICOLO
programmazione” che ci obbliga ad esportare le conoscenze acquisite, saltando
Prima parte
da un sistema di programmazione all’altro. Il che non è poco…
Seconda parte
Per aspera ad astra: costruiamo con Reaktor
Terza parte
La difficoltà più grande di Reaktor è… Reaktor.
Senza girarci troppo intorno, un linguaggio di
programmazione completo, complesso e flessibile
come Reaktor non può essere semplice e, di
conseguenza, sarebbe disonesto dire che lo si
possa affrontare con successo in pochi giorni di
apprendistato. Detto questo, e confermando en
passant la comodità degli articoli firmati dal nostro Luca Capozzi,
concentriamoci sulle funzionalità che è necessario affrontare per riprogrammare
dentro Reaktor il sistema base precedentemente “sopportato” per realizzare la
timbrica di Lucky Man.

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1 di 8 28/05/11 09.05
EMERSONOLOGY – Lucky Man – quarta parte - Accordo.it http://audio.accordo.it/articles/2011/05/51503/emersonology-...

Per prima cosa, è necessario instanziare un Instrument vuoto, collegato alle due
uscite disponibili del sistema nativo – il che significa, prevedere le uscite audio
sulla porta minijack del computer, in assenza di interfacce esterne.

Presto! Si prendano tre oscillatori Pulse, quelli cioè in grado di generare onde
quadre o impulsive a simmetrie variabile, e li si colleghino ad una singola
costante di valore 1, in modo che il loro volume di uscita sia sempre… costante
ed ininterrotto. Dal momento che Lucky Man è prodotto con tre onde quadre,
possiamo permetterci di sottovalutare, tralasciandola, la funzione di Pulse Width
(porta W).

Per far suonare gli oscillatori, è necessario istruirli sulle note che vogliamo
eseguire sulla tastiera MIDI. A questo scopo, la cosa più semplice da fare è
collegare, alle tre porte P dei generatori il modulo MIDI NotePitch.

Houston: abbiamo un problema… L’assolo di Lucky Man è caraterizzato


dall’impiego libero e creativo del portamento: come fare per riprodurre l’effetto
dentro Reaktor? Mancando un modulo dedicato, sarà necessario giocare di
astuzia, integrando il voltaggio di tastiera – ok, stiamo barando… in Reaktor
sono solo numeri – integrando, dicevamo, il voltaggio di tastiera con una blanda
azione filtrante che provveda a smussare il balzo brusco tra una nota e l’altra.

Per questo compito, si può filtrare il segnale di NotePitch all’interno di un filtro


low pass 1-Pole: 6 dB/Oct di attenuazione sono più che sufficienti per creare un
buon effetto di Portamento. L’omonimo controllo di pannello potrà essere
regolato su valori min/max pari a +/-50 semitoni; la sua regolazione a -16
potrebbe essere sufficiente ai nostri compiti.

Ah, per poter collegare l’uscita del Portamento, cioè della “tastiera filtrata” agli

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ingressi P degli oscillatori, sarà necessario “degradare” il suo segnale da densità


audio a densità event (cioè farlo passare da colore nero a colore rosso); per
questo compito, è sufficiente il modulo Event/A to E.

Altro problema da risolvere: i tre oscillatori di Emo sono analogici, quindi


tendono ad andare in deriva.

Dovremo creare una condizione di relativa scordatura tra i tre oscillatori che ci
permetta, da una parte, di avere lo stesso effetto e, dall’altra, di non disperdere
troppe energie in controlli di pannello Coarse/Fine che poi rimarrebbero
inutilizzati. (Stiamo costruendo uno strumento dedicato ad un preciso compito,
non un sintetizzatore tout cour…). Per questo compito, basterà sommare, al
voltaggio di tastiera, un offset minimo di sfasamento, diciamo pari a 0.05, che
porterà relativamente fuori passo la frequenza dell’oscillatore 2 rispetto
all’oscillatore 1. Per avere ancora più ampiezza timbrica, basterà invertire l’offset
di scordatura, mandando in questo modo l’oscillatore 2 a +0.05 e l’oscillatore 3
a -0.05 rispetto all’oscillatore 1, che invece traccerà perfettamente la tensione di
tastiera.

I segnali dei tre oscillatori possono essere collegati ad un punto di somma, un


mixer insomma, con cui ammucchiare tutti i segnali prima di buttarli dentro al
filtro. Anche in questo caso, vale quanto detto in precedenza per le frequenze
degli oscillatori: inutile sprecare risorse per controlli di livello che poi rimarranno
sempre posizionati sullo stesso valore.

A questo scopo, i volumi dei tre canali (avremo instanziato un modulo Signal
Path/Mixer e lo avremo configurato a tre porte) verranno regolati con un’unica
costante di valore -6 dB, sufficiente a garantire la giusta quantità di birra senza
mandare in saturazione eccessiva il filtro.

Iniziamo a fare pulizia: tutti i moduli relativi ai tre oscillatori ed alla loro
regolazione di volume possono essere trasferiti all’interno di una macro
appositamente instanziata. La macro avrà una sola uscita e, con enorme
sfoggio di fantasia, verrà chiamata 3 Oscillator. Incredibile, vero?

Sul pannello comandi, l’unico controllo che apparirà sarà quello relativo alla
Portamento Rate: lo vedrete bene incorniciato nella “scatola grafica” della

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macro.

Occupiamoci del filtro

Siamo solo all’inizio del nostro compito: è necessario filtrare il suono dei tre
oscillatori per poterlo meglio controllare dal punto di vista armonico.

Dopo aver evocato un Ladder Filter, e – nella Property Window/Aspect – averlo


reso visibile nella sua funzione di trasferimento, provvederemo a creare i
controlli di Cutoff e Resonance necessari al suo funzionamento.

Il segnale audio emesso dalla macro 3 Oscillator è collegato alla porta In; dal
filtro, preleveremo l’uscita LP4, quella cioè che simula il comportamento del
transistor ladder Moog a 24 dB/Oct.

Inviluppo!!

Facile facile: scegliamo il modulo Envelopes/ADSR e, per ciascuna delle quattro


porte A, D, S, R, generiamo il controllo corrispondente. L’articolazione
dell’inviluppo è demandata al modulo MIDI/Gate.

Per poter visualizzare, su pannello comandi, la curva d’inviluppo, è necessario


checkare, nella Property Window/Aspect, la casella “Visible”.

A proposito di pannello comandi: segnaliamo come sia forse giunto il momento


di mettere in ordine i comandi che sono andati via via affastellandosi.

Come è facile immaginare, non è possibile mandare l’inviluppo paro paro nella
porta di controllo del filtro, altrimenti – tipico problema di Reaktor – le cose
cambieranno in maniera esagerata o ininfluente…

In tutti e due i casi, sarà necessario provvedere un controllo con cui scalare la
quantità d’inviluppo inviata a destinazione; in linguaggio “sintetico”, scalare un

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valore significa moltiplicarlo per una quantità lasciata a discrezioen dell’utente:


se il segnale dell’inviluppo è moltiplicato x0, non ci sarà passaggio; se è
moltiplicato x0.5, passerà metà dell’ampiezza massima prevista; se è
moltiplicato x1, passerà a tutta manetta.

In Reaktor, purtroppo, il “tutta manetta” deve sempre fare i conti con la porta di
destinazione cui il segnale è inviato: nel caso del filtro, la porta P è abituata a
ricevere valori numerici che vengono intepretati come semitoni… questo
significa che la massima moltiplicazione di envelope amount x1
corrisponderebbe allo spostamendo di cutoff frequency pari a un semitono.
Praticamente, inutile…

Per correre ai ripari, occorrerà dotare il controllo Envelope Amount di una ben
più solida escursione di valori, diciamo min/max pari a 0/128 semitoni. In
questo modo, saremo sicuri di muovere il filtro con decisione.

A questo punto, collegando l’uscita del filtro ai moduli Audio Voice Combiner che
precedono le porte Out Left e Right, possiamo vedere “tutto acceso”, cioè far
calcolare ogni modulo al programma.

Rimane da gestire il collegamento tra la porta P del filtro ed i due generatori di


controllo che ne definiscono il valore di frequenza di taglio: stiamo parlando del
controllo di pannello Cutoff Frequency e del Filter Envelope Generator.

Quello che ci serve è un punto di somma in cui far confluire i due segnali di
controllo. Ovviamente, stiamo parlando di un modulo Math/Add, che riceverà
ambedue, inviandoli alla porta P. Il problema è che il modulo Add, come la porta
P del filtro, lavorano in densità Event (punto di colore rosso), mentre l’Envelope
Filter lavora in densità Audio (punto di colore nero)…

Niente di grave: ancora una volta, il modulo Event Processing /A To E ci


permetterà di degradare il segnale dell’inviluppo, garantendone la compatibilità
con la porta P del filtro.

Un’altra bella macro (chiamiamola Filter) ed il gioco è fatto! Doteremo la macro


di una porta In (per ricevere il segnale generato dagli oscillatori) e di una porta
Out (per emettere il segnale verso l’amplificatore); si copiano tutti i moduli di
filtro e inviluppo, per poi trasferirli nella neonata macro Filter.

Amplifichiamoci

Il segnale generato dagli oscillatori e controllato timbricamente dal filtro deve


essere gestito, a livello di volume e di articolazione, dall’amplificatore. Un
amplificatore, all’interno del linguaggio di programmazione che stiamo usando –
ma anche del 99.9% degli strumenti hardware - corrisponde ad un
moltiplicatore semplice: il modulo Mult che risiede nel menu Math andrà
benissimo.

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Il nostro amplificatore contiene il moltiplicatore vero e proprio, che moltiplicherà


il segnale audio per l’inviluppo. A questo scopo, è necessario costruire un
secondo ADSR, con le stesse procedure precedentemente messe in atto nei
confronti del Filter Envelope. Per non suscitare invidie, rendiamo visibile anche
questo…

I collegamenti audio, a questo punto sono semplici: la macro 3 Oscillator è


collegata all’ingresso della macro Filter; l’uscita di questa è collegata al
moltiplicatore che effettuerà il suo prodotto per l’amplitude envelope.

Volendo mettere in ordine le cose, basterà trasferire quest’ultimo inviluppo, con


tutti i suoi controlli, ed il moltiplicatore all’interno di una macro Amplifier
opportunamente dotata di due porte In ed Out.

Mettere in ordine il pannello comandi è sempre cosa buona e giusta… Noterete


come l’immagine sia stata catturata prima di incapsulare amplificatore ed
inviluppo all’interno di una macro corrispondente. Come accorgersene?
Semplice: manca la cornice grafica attorno ai moduli.

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Questo sarà il contenuto della macro Amplifier, dopo aver trasferito i moduli e le
due porte In e Out.

Mettiamo tutto in ordine, collegando le tre macro una di seguito all’altro. Non è
una bella soddisfazione? Lucky Man si avvicina a passi da gigante, anche se
ormai è l’imbrunire…

Mi si dia del riverbero…

Emo aveva il modulo di riverbero a molle, noi – dentro Reaktor – ci dovremo


sacrificare usando una macro preconfigurata con un bel riverbero digitale.
Purtroppo, su questo pianeta, non esiste la felicità assoluta. La macro in
questione è reperibile con la path macro classic modular/effect/micro space.

A questo punto, non rimane che collegare tutte le quattro macro in fila e
giocare con il riverbero.

Questa potrebbe essere una delle possibili soluzioni grafiche con cui mettere
ordine sul pannello; ovviamente, il miglioramento è sempre a portata di mano.

Oooooh, what a lucky maaaaaaaaan, he waaaaaaaaaaaaass!!!

Tag: analogico emerson synth tutorial emersonology analog synthesis

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2 commenti
*apprezza* ed anche lui: ...
Luca_Capozzi (#25769 - ), 5 maggio 2011, 23:08

*apprezza*
ed anche lui: http://www.youtube.com/watch?v=LghaQA9V8hc

7 di 8 28/05/11 09.05
EMERSONOLOGY – Lucky Man – quarta parte - Accordo.it http://audio.accordo.it/articles/2011/05/51503/emersonology-...

:D

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Programmazione del suono in AFM


aantetomaso (#29075 - ), 27 maggio 2011, 15:21

Ciao Enrico,

ho letto i 4 articoli relativi al suono di Lucky man e provato a riprodurre il tutto utilizzando la demo del Clavia Nord modular G2.
Alla fine ci sono riuscito e ora mi sto impiccando per fare lo stesso con Reaktor (seguendo anche le 7 lezioni proposte dal sito)...ma in realtà volevo provare a fare un'altra cosa,
riprodurre il suono utilizzando la sintesi AFM.
E' fattibile ? In caso, potresi darmi qualche dritta ?

Penso che la prima difficoltà sia replicare le 3 onde quadre..


Grazie in anticipo.

Modificato da aantetomaso il 27 maggio 2011, 15:21

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