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Carlos Montemayor Erri De Luca

Ricordo dell’amico Una parabola migliore

culture linguaggi e conflitti dentro l’apocalisse - n. 8, maggio/giugno 2010 - € 5,00

culture linguaggi e conflitti dentro l’apocalisse - n. 8, maggio/giugno 2010

www.looponline.info - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% /Roma/Aut.N.45/2009


Male
Nostrum
Crisi in Italia - Italia in crisi
“Il dolore è ormai troppo simile al rancore,
neanche la sua purezza ci consola”.
Pier Paolo Pasolini

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LOOP

Reportage Il passo sospeso dei migranti friulani Fight Club La bestia che attraversa il Messico
Deaglio Spaesati Grecia Disastro euro Wu Ming 2 Razza partigiana - il reading, cd in regalo
Loop
I ndice
bimestrale di cultura
politica 3 Loop a cura della redazione
4 Immersi in una guerra civile molecolare
30
anno II - n. 8
maggio/giugno 2010 di Massimiliano Smeriglio

DIRETTORE ONORA LA MADRE


RESPONSABILE
Enrico Serpieri
10 La lezione danese di Kolya Abramsky
13 Cochabamba, in difesa dei diritti di Pacha Mama
DIRETTORE di Giuseppe De Marzo
EDITORIALE
Luciano Ummarino FIGHT CLUB
18 La nube sulla Grecia
COMITATO
di Giulia Cerino
REDAZIONALE
Francesca Bria 20 La bestia che corre lungo il Messico
Gabriele Di Giuseppe di Federico Mastrogiovanni
Sara Graziani
Claudio Marotta PIANETA TERRA
Mara Morvidi 26 Estasi: indigenismo visionario nelle Ande
Elena Ritondale
di Francesca Coin
REALIZZAZIONE 30 Da Salvador, per reinventare il mondo
EDITORIALE di Monica Bernardi, Anna Consuelo Cerichelli,
Emiliano Mallamaci Marcella Sgura, Loona Tirabassi, ICBIE Europa ONLUS

PROGETTO GRAFICO FOCUS


86
E IMPAGINAZIONE
Emiliano Rossi
32 Crisi in Italia - Italia in crisi

PHOTOEDITING REPORTAGE
Stefano Simoncini 70 Il passo sospeso dei migranti friulani
foto di Maria Zorzon - testo di Stefano Simoncini
COPERTINA:
foto di Giancarlo
LETTERATURE E NARRAZIONI
Ceraudo
86 Una parabola migliore di Erri De Luca
EDIZIONI 90 El entrañable Carlos di Pablo Romo Cedano
Loop srl
via Portico D’Ottavia, 19 POLIFONIE
Roma 94 Assedio e allegoria di Flavio Pintarelli

DISTRIBUZIONE IN
LIBRERIA LOOP CONSIGLIA
Joo Distribuzione 96 Libri e web a cura di Sara Graziani
via F. Argelati, 35
Milano SUBWAY
98 A love supreme - G.U.R.U. di Al Roshèl
STAMPA
Futura Grafica 70 s.r.l.
Roma LOOP COMIX
100 Scuola Internazionale di Comics 106
Per contattarci 101 Prove di volo di Silvia Santirosi
redazione@looponline.info 102 Il fascino discreto della tragedia di Daniele Marzo
Registrazione Tribunale
di Roma n. 46/2009 STORIE E MEMORIE
del 12 febbraio 2009 104 La normale anomalia di una famiglia di Wu Ming 2
La redazione ha fatto tutte le 106 Razza Partigiana in Loop di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio
ricerche per reperire i
detentori dei diritti delle
illustrazioni e delle foto. Nei CINEMA
casi in cui non siano stati 110 La Repubblica romana - intervista a Giorgio Colangeli
trovati, siamo a disposizione
per regolare eventuali di Federico Raponi
spettanze.

ES
111 Il tempo dei Limoni di Gabriele Castoro
F ocus on

Le foto di questo mese


Nel 2006 cinque fotografi, Mario Spada, Emiliano Mancuso, Massimo Berruti, Riccardo Scibetta e Giancarlo Ceraudo, pubblicano un
libro sull’Italia contemporanea, dal titolo Made In Italy, in occasione del centenario della CGIL. Le fotografie che pubblichiamo (da pag.
8 a pag. 69), tratte da questo volume, sono di Riccardo Scibetta e Mario Spada. Si ringraziano gli autori per la gentile concessione, e Silvia
Litardi e Anna Petrilli per la preziosa collaborazione.
RICCARDO SCIBETTA si laurea in architettura a Palermo nel 1999. Dopo aver svolto attività legate alla sua formazione, si dedica alla fotografia
cominciando a lavorare nella sua terra d’origine, la Sicilia. Dal 2003 si concentra sul progetto “Ouragan” un reportage fotografico nell’Istituto
penale per i minori di Palermo. Oltre ai progetti legati alla Sicilia ha realizzato reportage in Messico, Francia, Marocco.
MARIO SPADA è nato a Napoli nel 1971, dove vive e lavora. Nel 1986 inizia l’attività di fotografo come assistente ai matrimoni e nel 1993 si avvicina
al reportage. Dopo una serie di studi e seminari, intraprende un lavoro sulla microcriminalità della città partenopea, indagando soprattutto il centro
storico e i quartieri spagnoli. Nel 2007 partecipa alle riprese del film Gomorra, come fotografo di scena e consulente per Scampia.

32
32 Crisi in Italia - Italia in crisi
34 Il declino della Repubblica
di Alessandro Marucci
Un bilancio sintetico di più di 20 anni di storia, quella di un paese in cui crisi
politica e crisi economica stanno convergendo a minare le fondamenta stesse,
morali e civili, della Repubblica. Quali sono i fattori profondi della crisi, le ragioni
del persistere dell’anomalia berlusconiana, i motivi del mutismo della sinistra?
LOOP
Loop Loop Loop Loop Loop

40 Stagnazione economica. La sindrome strutturale Atene è in fiamme, l’Europa è morta. L’apocalisse, adesso, è in mezzo a noi,
di Alessandro Polli si vede. Tira il fiato, rilassati. Guardati intorno, preparati al peggio. Sorridi.
A cosa è dovuta la stagnazione dell’economia italiana? È ancora credibile Il cielo si è oscurato, sotto il caos, e la situazione non è eccellente. “Non serve
il mantra che ripete l’eccessivo costo del lavoro o siamo di fronte a un caso sperare, non serve avere paura. Bisogna cercare nuove armi”. Con queste pa-
paradigmatico di debolezza strutturale delle attività di investimento? role di Deleuze, Loop ha iniziato 18 mesi fa il viaggio dentro l’apocalisse. Nel
cammino ha incontrato e attraversato deserti e tempeste. Fino ad oggi,
46 Il Fondo della crisi quando i venti si sono fusi, diventando uno. La tempesta perfetta.
di Giuseppe Davicino La crisi climatica con la crisi economica, le guerre con il terrore. Loop ora si
La Chiesa milanese corre ai ripari di fronte alla crisi: il Fondo famiglia-lavoro. ferma, calma e sangue freddo. Loop è in Italia, passeggia tra le tombe. Il paese
70 Reportage: Il passo sospeso è un cimitero senza memoria. Tra i cadaveri, a rincorrersi sono rimaste solo
50 Spaesati dei migranti friulani guardie e ladri. Gli altri non lo sanno, ma sono zombie, guardano la televi-
di Claudio Marotta sione, chiudono con le catene le porte di casa. Fuori non ci sono che ombre.
Una lunga intervista a Enrico Deaglio. L'autore, con le sue ultime opere, foto di Maria Zorzon - testo di Stefano Simoncini Loop segue le tracce di un’anomalia, la cerca da Nord a Sud, la trova in Puglia.
Le fotografie di Maria Zorzon ritraggono un paesaggio
è fra i primi a tentare una storicizzazione degli ultimi 30 anni che ha vissuto Nuove parole, le Fabbriche di Nichi. Anomalie, oggetti non identificabili. UFO.
interiore, quello della comunità di emigranti friulani che
il nostro paese, cercando di svelarne la natura profonda. alla fine dell’Ottocento varcarono l’oceano per costruire Nuove armi, forse. Nel cielo vecchi avvoltoi, quelli di sempre, allergici ai co-
un nuovo mondo. Dall’Argentina al Friuli, la fotografa lori poco consueti. Loop tifa autonomia e si prepara al prossimo viaggio. Den-
56 Siamo solo furbetti e forcaioli? ci accompagna in un viaggio che riannoda i fili tro le guerre. Per farlo arriva in Nuovo Messico. Conosce l’America divisa in
di Tonio Dell’Olio di una memoria perduta. due. Insegue la storia di Pat Garret e Billy the Kid. Ascolta le voci che la rac-
Il punto di vista dell’associazione Libera sulla legalità. Seguendo le tracce contano. Non crede alla fine scontata. Lo sceriffo e il fuorilegge. La legge che

70
di don Milani, l’obiettivo è cercare giustizia sociale e impegno, vince. Il ribelle che muore. Alle orecchie gli arriva un chiacchiericcio, che
per combattere le mafie a partire dai territori. corre da paese in paese attraverso il West: Billy the Kid non è mai stato ucciso.
Loop decide di crederci.
60 “Caso Puglia” o nuovo cantiere
per la sinistra?
di Roberto Covolo
L’esperienza delle Fabbriche di Nichi. Dalla rielezione di Vendola agli Stati
generali di giugno: un laboratorio che può (e vuole) contagiare il paese.

66 Futuro deteriore
a cura di Elena Ritondale
Intervista a Simonetta Salacone. L’agguerrita preside di una scuola elementare
della periferia romana ci dice la sua sul sistema formativo che cambia. In peggio.
Editoriale
di Massimiliano Smeriglio
Immersi
Eppure basterebbe uno scatto d’orgoglio da parte di chi crede al progetto politico conti-
nentale. In primo luogo, la BCE dovrebbe acquistare titoli di Stato di nuova emissione di
Grecia, Spagna e Portogallo: sarebbe una iniezione di fiducia e si garantirebbe quella
liquidità necessaria per tenere in piedi il welfare (quello che ne resta) e non le banche

in una guerra
private. In secondo luogo, l’Europa dovrebbe dotarsi di un’agenzia di rating pubblica e tra-
sparente capace di smascherare gli interessi delle agenzie private. Basterebbe un po’ di vi-
sione e di buona politica che sappia dare gambe e fiato a una costruzione incompiuta fatta
di 27 stati nazionali, di una moneta e di una banca centrale indipendente dalla politica e

civile
quindi dipendente dalle tecnocrazie economiche. Se così non sarà, se non ci sarà un
sussulto, potrebbe finire qui il sogno europeo, con il rischio evidente di dover suddividere
l’area euro in due sottoregioni. Brucia con l’Europa anche l’impalcatura dello Stato moderno
e della democrazia rappresentativa imprigionata dalle tecnocrazie, da una dimensione
tutta giuridica della politica europea e da una dimensione del consenso ridotto a marketing

molecolare delle organizzazioni sociali low cost, come spiega perfettamente la scuola di Public Choice:
“Se i governanti offrono beni pubblici in cambio di voti, gli elettori, dal canto loro, si com-
porteranno come consumatori razionali di tasse”. Meno tasse, meno welfare, meno reddito
sono gli inneschi dell’incendio che verrà. E col fuoco che divampa si moltiplicano le paure
e si rinserrano le fila delle identità di sangue e di suolo. In Italia e nel resto d’Europa.
Brucia la Grecia, brucia l’Europa. Indagine sulla dissolvenza
Il caso Italia In questo senso, il caso Italia non esiste, o meglio le sue specificità non sono più rilevanti
del legame, per riscoprire la centralità del vivente. delle affinità italiane con le devastazioni sociali nel continente. Con l’aggravante di avere
un sistema di welfare debole (come la Grecia), fondato sul lavoro dipendente, non in grado
d’intervenire sulla precarietà e le nuove povertà (magari con politiche di basic income).

L’
Europa brucia, la crisi economica si sposta dalle grandi banche d’affari agli La fine dell’Europa Crisi della democrazia rappresentativa, morte della sinistra convenzionale (sia quella del
stati impattando sul potere d’acquisto dei cittadini, in particolar modo sul liberismo temperato, sia quella del conflitto o della lotta di classe), deriva populistica, lea-
lavoro dipendente e sui pensionati. L’Europa brucia annichilendo ogni dership carismatica di stampo religioso (ossia che vive sul piano della identità sconnessa
possibile idea di processo democratico e di spazio pubblico degli europei. dal programma), desertificazione dei corpi intermedi, partiti contenitori di interessi parti-
Brucia l’Europa perché l’ideologia neoliberista ha la testa e le tasche più colari che non diventano progetto politico, macelleria sociale. Certo questi sono i mali
dure dei fatti. Come spiega Franco Berardi sul sito di Loop, “il fanatismo monetarista italiani, ma a ben vedere questi elementi sono presenti anche altrove. Le destre populistiche
della BCE (vero organo di comando sulla vita politica europea) ha scelto alcuni bersagli e razziste avanzano in tutta Europa, dalla Francia all’Austria, dall’Ungheria alla Polonia.
preferiti. Quello delle pensioni è forse il più evidente. Allungare il tempo di lavoro-vita è Da noi semmai la crisi della rappresentanza è resa ancora più complicata dal rafforzamento
una delle ossessioni del neoliberismo, e si fonda su un accumulo di menzogne pure e di un polo plebeo giustizialista che vorrebbe spaccare il mondo in due, riducendo la
semplici. Si dice che l’aumento del tempo di vita media mette in pericolo la possibilità di contesa a una questione tra guardie (IDV, grillini) e ladri (tutti gli altri). E dal ventennio di
mantenere un equilibrio economico, dimenticando che la produttività media sociale è Berlusconi - carismatico capo religioso - che non rappresenta un fenomeno residuale, ma
aumentata di cinque volte negli ultimi 40 anni, per cui non cambia niente il fatto che il il presagio di un futuro plebiscitario per l’intero continente. Se la questione assume un
numero dei produttori possa diminuire leggermente. Si dice che i vecchi debbono lavorare profilo europeo, allora sarà bene provare a ragionare sui macroprocessi che ci hanno con-
più a lungo per solidarietà nei confronti dei giovani, e non c’è menzogna più ripugnante dotto al punto in cui siamo. Pur avendo capito per tempo l’impatto che la globalizzazione
di questa: il prolungamento del tempo di lavoro degli anziani ha infatti come conseguenza avrebbe avuto sulle popolazioni, ne abbiamo comunque sottovalutato la natura devastatrice
la crescita della disoccupazione giovanile e una condizione di ricatto sul mercato del sul piano antropologico e delle comunità locali. Stiamo assistendo a un confronto violento
lavoro che ha reso possibile un aumento smisurato della precarietà lavorativa”. tra luoghi e flussi, dove i flussi rappresentano una vera e propria evoluzione del capitalismo
Brucia la Grecia disvelando la fragilità, densa di interessi particolari e nazionali, dell’eu- e delle sua pervasività. Flussi diversificati che planano sui luoghi e li cambiano antropolo-
rozona. Nei fatti l’Europa non è in grado di sostenere quei paesi che si trovano in gicamente e culturalmente. Flussi come le attività finanziarie, le transazioni, le Internet
difficoltà. Come la Spagna che ha un tasso di disoccupazione del 20 per cento (40 per companies, flussi come le migrazioni. Nonostante il tentativo di ragionare sulla coscienza
cento tra i giovani). Prima della crisi, la Spagna registrava un surplus fiscale; dopo la crisi, di luogo, sulla cura del particolare come possibilità di farsi comunità, sulla comunità in-
si ritrova con un disavanzo salito a più dell’11 per cento del PIL. Stando alle norme clusiva capace di mettere a critica il velo ideologico della nazione e del nazionalismo, sap-
europee, la Spagna ora dovrebbe tagliare la spesa con la conseguenza evidente di esacerbare piamo tutti come la vicenda del comunitarismo, almeno nella stragrande maggioranza
la disoccupazione e frantumare ulteriormente il legame sociale. Nella tragedia greca, si dei casi europei, sia andata in tutt’altra direzione. La più scontata e prevedibile.
poteva sperare in un sussulto della politica capace di determinare una maggiore coopera- Ernesto De Martino avrebbe utilizzato la categoria di apocalisse culturale per rappresentare
zione tra i governi nazionali. La Germania e la sua Corte costituzionale invece, inseguendo il passaggio da una società con mezzi scarsi e fini certi, a una società con mezzi iperab-
lo stato d’animo dei cittadini tedeschi, hanno assunto una posizione piuttosto rigida, bondanti e fini totalmente incerti. La fine del sociale, la rottura del legame comunitario,
tale da chiamare in causa il Fondo monetario internazionale. la valorizzazione della coscienza di luogo come chiave interpretativa benedetta nel sangue
Insomma, per salvare le grandi banche sono stati spesi miliardi di euro, mentre il dare so- e nel suolo, la caduta verticale di alcuni collanti collettivi come il concetto di classe e
stegno a un paese di 11 milioni di abitanti è apparso come un tabù. La lezione è chiara: i quello di nazione (nessuno pare essere interessato alle gesta garibaldine, tanto meno noi)
paesi euro più fragili, se non tagliano su welfare, stipendi e pensioni, rischiano di andare ci consegnano in tutta la sua potenza eversiva la forza del ripiegamento individuale e ter-
sotto attacco della speculazione senza poter contare sull’aiuto dei paesi più forti. Qualora ritoriale come innesco del rancore. Il rancore, la paura che diviene guerra civile molecolare
poi dietro la speculazione, termine astratto che non spiega nulla, si dovessero nascondere e psicopatologia individuale, diventano la cifra simbolica e materiale della perenne tran-
le medesime grandi banche d’affari e le agenzie di rating, allora il puzzle sarebbe completo. sizione in cui siamo immersi.

4 Loop maggio/giugno 2010 5


Un rancore forte e persistente alimentato dallo spaesamento, dallo stress no future e dalla La paura senza nità: la modernità dei flussi delle merci, delle persone e delle informazioni che tende a
mancanza di un modello produttivo in grado di farci uscire dalla crisi. Un vero e proprio rappresentanza scardinare i legami sociali che concorrevano a creare il senso di appartenenza a un luogo.
blocco sociale securitario e razzista fondato sugli spaesati, coloro cioè che non riconoscono Luogo inteso come insieme di relazioni affettivamente significative, connesso a un piano
più il loro territorio, i sospesi, coloro che vivono in uno stato di rappresentazione giova- simbolico pregno di ricordi, memoria e identità. Paradossalmente la violenza, il razzismo,
nilistica permanente e gli orfani del fordismo. In questo contesto di apocalisse persistente, la xenofobia nascono non dalla piccola patria, né dal patto di sangue e suolo, ma da una
è interessante cogliere i suggerimenti di quella che Diamanti chiama “Fenomenologia perdita. Nel cuore del rancore, vive una perdita, il “non più”, la dimensione astratta del
dell’elettore scettico”. In particolare in Italia, nelle ultime tornate elettorali, sono 15 mi- vincolo comunitario e della Comunità come assenza. Su questo terreno, tutto connesso
lioni i cittadini che non hanno votato. Negli ultimi anni, a seconda delle elezioni sono alla narrazione di ciò che fu e che dovrebbe tornare a essere, vincono le destre e la Lega.
due o tre e a volte addirittura quattro su dieci le persone che ormai non votano. Inoltre, E poco importa se poi il “ciò che fu” abbia a che vedere con la realtà: conta solo che
la logica maggioritaria del voto utile ha indotto sempre di più verso la personalizzazione abbia a che vedere con le pulsioni dell’oggi.
dei partiti, il declino dell’identità a vantaggio della fiducia, della partecipazione a favore Eppure è da questo terreno che dovremmo riprendere il cammino, reinventando la Co-
delle tecniche di marketing. La quota di coloro che esprimono vicinanza e quindi appar- munità come possibilità di connessione sociale, di presa in carico dei luoghi comuni, di
tenenza esclusiva verso un solo partito appare molto ridotta: meno del dieci per cento cura delle città e di coloro che le abitano. Le destre descrivono piccole patrie capaci di
del totale. Sono solo l’otto per cento gli italiani che esprimono fiducia nei partiti. Per in- odio e di produzione costante di capri espiatori. La messa in mora del cambiamento e la
tenderci, peggio delle banche e della borsa. Il 45 per cento degli italiani considera gli fine del conflitto tra soggettività, interessi e progetti politici contrapposti, annuncia la
attuali partiti peggiori di quelli della prima Repubblica. scomparsa del motore della trasformazione. La fine del conflitto determina la sua ricom-
Una disaffezione che rappresenta una rottura verticale delle forme di democrazia rappre- parsa dentro di noi nella pratica del suicidio (vero o metaforico) e della depressione. O
sentativa e che moltiplica le solitudini, il rancore e la ricattabilità dei soggetti sociali più peggio del capro espiatorio e della guerra civile interetnica.
esposti al vento dei processi globali deterritorializzati. In buona sostanza, per dirla con Dia- Impoverimento materiale, entropia relazionale, solitudine a bassa intensità emotiva,
manti, “galleggiamo sullo stagno del nostro tempo immobile. Dove il futuro è introvabile. deriva psicopatologica, assenza di progetti e futuro, deperimento dei corpi intermedi, de-
Nascosto insieme ai giovani. Oppure simulato come la gioventù che non finisce mai”. ficit di rappresentanza e rappresentatività sono gli ingredienti esplosivi della società ita-
La transizione assume la condizione di stabilità dove poche sono le certezze in grado di liana alla deriva, senza più senso di sé e del suo compito storico, affidata a una guerra tra
caratterizzare il quadro politico. Tra queste primeggia la Lega per solidità e capacità di in- bande che non somiglia per nulla a un conflitto tra opzioni politiche.
terpretare un blocco sociale assetato di capri espiatori. La Lega, in un contesto di offerta Questa è la specificità italiana, nonostante il fatto che il disagio, almeno del Nord del
politica in continua mutazione, rappresenta la certezza del partito normale. L’unico ri- mondo, sia oggi la dimensione strutturale delle moltitudini. Un disagio che spesso sfocia
masto tra i tanti partiti mediatici e leggeri. L’unico che negli ultimi 15 anni non ha cam- nel rancore inteso come reazione al potere disciplinatorio dei flussi globali di denaro,
biato nome e simbolo. 355 sindaci, 14 presidenti di Provincia, due presidenti di Regione. persone e merci. Rancore che diviene assenza di presa in carico dello spazio pubblico,
Primo partito in oltre 1000 comuni su 4000 del Nord. Un partito territoriale, presente, con una perimetrazione tutta privatistica dei confini e dei luoghi della socialità. Come
identitario, capace di dare risposte ideologiche regressive. Alchimista collettivo in grado “prendere un veleno e aspettare che l’altro muoia”.
di maneggiare e moltiplicare rancori e paure. Un partito con un capo carismatico indi- Una sorta di rifiuto d’amore (lo stato d’incuria degli spazi pubblici), un analfabetismo af-
scutibile, simile alle formazioni della Sinistra storica solo nella produzione costante di fettivo di ritorno (la distanza dai mali del mondo), la perdita di sensibilità, di capacità di
doppie verità, una per la propaganda e l’altra per i palazzi della politica romana. partecipazione al dolore dell’altro da sé (Rosarno) di un corpo sociale anoressico “asservito
La Lega è stata in grado di dissociare il linguaggio dalle pratiche, facendosi allo stesso a una volontà che non conosce mediazioni”.
tempo senso comune e forza di governo. Ha promosso le ronde senza organizzarle. Ha Di fronte a questa deriva sociale e culturale, di fronte alla trasfigurazione della comunità
agitato la xenofobia, permettendo l’integrazione nelle zone dove governa e dove serve di destino in cui siamo immersi e alla narrazione barbarica del nostro dover essere, con-
manodopera a basso costo ai mille padroncini del Nordest. Ha spinto, con spregiudicata statato l’evidente processo di dissoluzione del valore del legame, Baudrillard avrebbe par-
intelligenza, il doppio pedale dell’identità e del pragmatismo. Partito di governo e di ri- lato dello smarrimento della propria ombra. Dovremmo capire quali parole e quali stili
vendicazione, senza mai sfiorare la dimensione della lotta e del conflitto. di vita possano davvero rappresentare un’alternativa credibile. Nei tempi che serviranno.
La Lega è un partito; il PDL un pulviscolo di comitati e interessi senza identità tenuti in- Sapendo che l’acqua è più utile del fuoco.
sieme dalla leadership carismatico-religiosa di Berlusconi; il PD un soggetto più orientato Siamo immersi in una guerra civile molecolare, violenta e senza scrupoli, capace di sussu-
alla mimetizzazione che alla valorizzazione di un piano programmatico valoriale. Restano mere e far cambiare di segno persino i venti di rivolta. Valorizzare le esperienze di mutuo
i giustizialisti e una sinistra confusa, ridotta a eccellenti esperienze regionali che - ad oggi aiuto, di autogestione delle funzioni pubbliche, contenere il delirio di onnipotenza prati-
- non fanno un progetto politico capace di darsi un profilo né nazionale né europeo. cando l’elogio della fragilità, della parzialità, del cooperare e della centralità della persona.

Pur avendo capito per tempo l’impatto che la globalizzazione avrebbe avuto sulle popolazioni,
ne abbiamo comunque sottovalutato la natura devastatrice sul piano antropologico e delle comunità locali.
E nessuno - popolo della sinistra incluso - è esente da una sorta di competizione, di Per Benjamin la folla è il velo che nasconde al flaneur (il passeggiatore solitario) la massa. Nella
invidia intesa come presidio del proprio scalino sociale contro chi spinge da sotto (la folla gli individui conservano la loro fisionomia, sia pure come granelli affiancati gli uni agli
guerra tra gli ultimi e i penultimi), cioè dalla privatizzazione del proprio futuro. Tutte altri. Passando alla massa, questa fisionomia si perde. Compresa la fisionomia di chi osserva.
drammatiche premesse all’incattivimento, cioè al rancore. Proviamo, in questa apocalisse senza fine, a non disperdere l’innocenza e la centralità in-
superabile della vita e del bios. Perché, con Avatar, se è importante chiederci quante con-
Sono quindi i territori e non più i luoghi della dialettica capitale-lavoro i teatri della di- La scomparsa nessioni ha un albero, è ancora più importante domandarci quante connessioni ha
namica sociale contemporanea. La dissoluzione delle forme di convivenza e l’emergere della Comunità l’essere umano. Se si prova dolore a osservare la rabbia cieca degli anziani di Grecia, se ne
della società della paura sono frutto dell’insicurezza diffusa da una certa forma di moder- prova ancora di più osservando i corpi senza vita. l

6 Loop maggio/giugno 2010 7


RICCARDO SCIBETTA, AGOSTO 2003, CAPO, PALERMO

GIUGNO 2003, SAN GIOVANNI GEMINI, AGRIGENTO, FESTA DI GESÙ NAZARENO


Onora la Madre visioni possibili

legati governativi sia quelli non go- distribuire i costi e i rischi secondo la

La lezione
vernativi della conferenza hanno ri- responsabilità storica e la disponibilità
sposto all’invito dei manifestanti rac- finanziaria delle nazioni. Queste isti-
colti all’esterno a unirsi a loro in tuzioni sono inidonee o riluttanti a
un’assemblea popolare, sotto lo slo- intraprendere le misure necessarie su
gan Reclaim the Power. Tuttavia, men- larga scala e nei tempi necessari, men-
tre tentavano di uscire dal palazzo, i tre, per ciò che riguarda i governi,
delegati sono stati attaccati dalla po- quelli disposti a farlo non ne hanno

danese
lizia (cosa inaudita che dà la misura la capacità, e viceversa quelli che ne
di quanto sia alta la posta in gioco), avrebbero la capacità non sono di-
che ha voluto in questo modo osta- sposti a farlo.
colare la possibile fusione dei due I manifestanti fuori dal Summit si
gruppi. erano già uniti sotto lo slogan “cam-
All’interno dei negoziati, i diversi biate il sistema, non il clima”, quando
paesi si sono divisi su posizioni più o all’interno di esso i governi progres-
meno prevedibili. Tutti accusavano sisti si stavano coalizzando sulla base
tutti di voler sabotare l’intesa por- di una lettera aperta, presentata da
tando fuori strada i colloqui. Centi- Evo Morales durante la riunione pre-
naia di organizzazioni della “società paratoria di Copenaghen, a Poznan
civile”, a cui era stato conferito lo sta- nel dicembre del 2008, intitolata “Sal-
DI KOLYA ABRAMSKY, A CURA DI FRANCESCA BRIA tus di delegati ufficiali, si sono viste vare il pianeta dal capitalismo: una
Da un lato c’è uno
revocare i pass durante le giornate lettera aperta sui cambiamenti clima- scetticismo crescente
Il fallimento del COP15 ci insegna che non c’è una via d’uscita riformista conclusive del Summit. Per organiz- tici”. Tale situazione si è venuta a de-
in merito alla possibilità
zazioni come Friends of the Earth In- terminare perché da un lato c’è uno
dall’apocalisse climatica. ternational, che difficilmente può es- scetticismo crescente in merito alla
di raggiungere soluzioni
sere reputata la più pericolosa possibilità di raggiungere soluzioni
organizzazione del mondo, la revoca compatibili col sistema capitalistico, compatibili col sistema
è stata giustificata con ragioni di si- e dall’altro le soluzioni offerte dal ca-
capitalistico,

I
l fallimento dei negoziati di il processo di lotta collettiva che ab- proprio il successore di Bush, Obama, curezza. Circa 2000 manifestanti sono pitalismo sono sempre di più etichet-
Copenaghen, e la resistenza di biamo di fronte a noi, che sarà in- politico intelligente e dotato di stati arrestati durante la settimana, fa- tate come “false soluzioni”. Gli
base che li ha contornati, con- certo e a lunga scadenza. grande proprietà di linguaggio, che cendo ricorso alla nuova legge sulla esempi in quest’ultimo senso inclu- dall’altro le soluzioni
feriscono esplicita visibilità ai Fino a oggi, l’approccio dominante tuttavia rimane pur sempre un presi- detenzione preventiva approvata in dono il combustibile vegetale, l’ener- offerte dal capitalismo
conflitti strutturali al centro al cambiamento climatico è consi- dente degli Stati Uniti, come ha sa- Danimarca per l’occasione. gia nucleare, il commercio di CO2 e
della crisi climatica ed energetica, an- stito nel promuovere le riforme di re- puto confermare senza mezzi termini In definitiva, la legittimità delle trat- il cosiddetto “carbone pulito”. Persino sono sempre di più
ch’esse parte di una più ampia crisi golamentazione, piuttosto che nel fo- a Copenaghen. tative del COP ne è uscita ridotta in l’energia eolica, quella ritenuta “la più
di relazioni sociali. Tali conflitti erano calizzare l’attenzione sui mutamenti Eppure, non appena migliaia di capi brandelli, forse in modo irreversibile, verde” di tutte, sta causando conflitti etichettate come “false
pronti a esplodere già da molti anni sostanziali dei rapporti sociali che di Stato, ministri di governo, membri tanto nell’opinione di molti governi a livello territoriale ed è stata spesso
(il COP15 fu accompagnato da mobi- oggi definiscono l’economia capita- di lobby e corporazioni economiche, quanto agli occhi della “società ci- utilizzata per fornire elettricità alle in-
soluzioni”.
litazioni civili internazionali, così lista globale. Questo vale per la mag- ONG e organizzazioni della società ci- vile”. La triste esperienza ha mostrato dustrie “sporche”.
come la conferenza dell’Aia nel 2000, gior parte dei governi, delle istitu- vile si sono riuniti, sotto lo sguardo che tanto tempo ed energia della po- Tali soluzioni rivelano chiaramente
e, in maniera sempre più evidente, zioni multilaterali e anche per ampi di centinaia di giornalisti giunti da litica sono stati sprecati a inseguire il pericolo che il “capitalismo verde”
quella di Bali nel 2007). settori della cosiddetta “società ci- tutto il mondo, è avvenuto ciò che uno schema di regolamentazione de- dia luogo a nuove forme di appro-
Questi conflitti sono reali, e non pos- vile”, comprese le più importanti fe- era impossibile, e pur tuttavia alta- cisamente inefficace a contrastare il priazione, nuove recinzioni (enclusu-
sono più essere ignorati. Copenaghen derazioni sindacali nazionali e inter- mente prevedibile, avvenisse: i col- cambiamento climatico. Anni di COP res), sgomberi, sfruttamento e colo-
ci ha mostrato quanto sia inganne- nazionali, e numerose organizzazioni loqui si sono rivelati disastrosi, mo- e MOP, le basi internazionali per gli nizzazione; e così anche le nuove
vole la retorica del “siamo tutti sulla non governative sociali e ambientali. tivo di frammentazione e del tutto sforzi normativi, si sono rivelati solo “tecnologie del clima”, in particolare
stessa barca e dobbiamo unirci per ri- Copenaghen segna un punto di inconcludenti. aria fritta. Ma non c’è da essere sor- le energie rinnovabili, possono di-
solvere la crisi climatica”, che è un svolta. L’epoca della negazione del Manifestanti provenienti da numerosi presi: l’aria fritta è il risultato del sur- ventare un ulteriore strumento di ac-
modo velato per esortare la popola- cambiamento climatico si può con- paesi hanno provato a entrare nel pa- riscaldamento globale! cumulazione capitalistica.
zione mondiale a pagare le spese della siderare ufficialmente conclusa, come lazzo del vertice per presentare un or- In numero crescente, ampi settori po- La situazione descritta richiede inevi-
transizione verso un nuovo sistema sta a esemplificarlo l’ignorante, e tut- dine del giorno alternativo, proposto litici e sociali, hanno lasciato Cope- tabilmente che si acceleri la costru-
di sfruttamento energetico che per- tavia potente, George Bush Jr. Ora da movimenti di contadini, indigeni, naghen con la fondata convinzione zione di forme alternative di soluzione
metta al capitalismo di continuare a echeggia un mantra, gridato ad alta pescatori, e movimenti dal basso; che l’azione dei governi e delle istitu- al problema climatico, affinché si ag-
esistere. In un momento come questo voce in tutti gli angoli del mondo: è come anche da sindacati, organizza- zioni internazionali non possa con- greghi una forza sociale di massa ab-
non si può rimanere neutrali: occorre tempo di “unirsi per salvare il pia- zioni femministe, attivisti climatici e durre a cambiamenti rapidi e di am- bastanza incisiva da imporre i cambia-
mettersi in gioco, decidere con chi neta”. A tale proposito, vediamo farsi da diverse altre organizzazioni sociali pia portata, perché incapace di menti necessari, al ritmo necessario.
schierarsi e su quale base, preparare portavoce di questo appello all’unione e ambientali. Nel frattempo, sia i de-

10 Loop maggio/giugno 2010 11


Ci sono troppi interessi economici, finanziari e politici che
continueranno a combattere con i denti e con le unghie per
opporsi ai cambiamenti socio-economici necessari a risolvere
la questione climatica. Questi interessi sono incredibilmente
Cochabamba,
in difesa dei diritti
ben organizzati, ben finanziati e ben armati.

Com’era prevedibile, la risposta dei mercato mondiale in relazione alle mativo, e ciò rappresenta un decisivo
movimenti alla convocazione di una materie prime, al potere contrattuale progresso da registrare. Nonostante
conferenza globale sul cambiamento della forza lavoro, alla tecnologia e l’inadeguatezza di tale approccio, sforzi

di Pacha Mama
climatico, diffusa dal governo boli- ai prodotti finiti. in questa direzione continueranno
viano a ridosso delle fallite trattative Gli unici due periodi recenti ad aver quasi certamente a essere perseguiti
del COP, è arrivata puntuale e netta. Il visto una significativa riduzione nelle nei prossimi anni, perché i governi
Summit alternativo, che si è svolto ad emissioni globali di CO2 si sono ve- delle grandi potenze e gli organismi
aprile a Cochabamba, è stato un vero rificati in concomitanza di una de- internazionali hanno bisogno di sal-
successo: decine di migliaia di persone crescita economica forzata, del tutto vaguardare la propria legittimità. Que-
appartenenti a movimenti sociali, ONG improvvisa, rapida, socialmente di- sto sarà ancora possibile, almeno nel
e governi progressisti hanno preso struttiva e dolorosa. A maggio 2009, breve periodo, soprattutto negli stati DI GIUSEPPE DE MARZO
parte direttamente all’evento, oppure l’Agenzia internazionale dell’energia del Nord, dove gli effetti del cambia-
hanno contribuito al dibattito su In-
ternet e organizzando eventi locali in
riferiva che, per la prima volta dal
1945, era prevista una caduta della
mento climatico sono attualmente
meno visibili e hanno un impatto in-
Nasce in Bolivia l’Internazionale della Madre Terra, un cammino nuovo
altre parti del mondo. domanda globale di elettricità. Ironi- feriore sulla vita quotidiana delle per- per fare fronte al collasso ambientale.
Il vero problema che dobbiamo af- camente, proprio questo periodo di sone. Di conseguenza, i movimenti
frontare riguarda la produzione e la decrescita involontaria ha ottenuto devono stare molto attenti a non la-
riproduzione della vita e delle rela- l’effetto che anni di regolamentazioni sciarsi ricondurre sul terreno delle

N
zioni sociali. Non è semplicemente un fortemente auspicate avevano cercato mere riforme, perché ciò finirebbe per on poteva esserci tenutasi in Bolivia dal 19 al 22 aprile altri attori da tutto il mondo - ai quali
problema di regolamentazione. Ciò di raggiungere invano. dissipare la loro carica antagonista. giorno migliore, né nella città dei guerrieri dell’acqua. attribuisce pari dignità politica -
non significa che una regolamenta- Lasciare i cambiamenti necessari nelle Ci sono troppi interessi economici, luogo migliore dal Una conferenza che ha sviluppato espandendo e allargando così il
zione appropriata non sia importante, relazioni sociali di produzione e con- finanziari e politici che continuano e quale lanciare un mes- elementi di profonda novità e discon- campo della democrazia praticata.
anzi essa va ritenuta indispensabile. sumo in balia delle logiche di accu- che continueranno a combattere con saggio di grande spe- tinuità rispetto alle pratiche decisio- Non siamo in presenza di una demo-
Ma qualsiasi processo di regolamen- mulazione del mercato mondiale vuol i denti e con le unghie per opporsi ai ranza per tutta l’umanità. Nella gior- nali utilizzate nelle democrazie rap- crazia deliberativa, ma sicuramente
tazione, per quanto articolato ed effi- dire essere troppo lenti, data l’urgenza cambiamenti socio-economici neces- nata mondiale della Terra, il 22 aprile, presentative, per come noi le cono- di una democrazia “interculturale”
cace lo si possa immaginare, non po- dell’attuale crisi climatica. La logica sari a risolvere la questione climatica. nella città dove si è consumata e sciamo. Novità perché vengono messi che mette sullo stesso piano quella
trà mai diventare la forza trainante di mercato risulterebbe anche immen- Questi interessi sono incredibilmente vinta la prima guerra di liberazione al centro i concetti di giustizia clima- rappresentativa, partecipativa e co-
alla base dei cambiamenti da attuare; samente distruttiva sul piano sociale. ben organizzati, ben finanziati e ben dell’acqua, Cochabamba, nasce l’In- tica e dei diritti della natura per af- munitaria. Questi elementi spiegano
esso al limite può facilitarne l’attua- Una riduzione consistente e rapida armati. In altre parole, quella del pas- ternazionale della Madre Terra. Un frontare e risolvere non solo la crisi l’enorme successo di una conferenza
zione. Al contrario, è più corretto af- nelle emissioni di CO2 (e i corrispet- saggio a un nuovo sistema energetico campo che si è andato costituendo ecologica, ma anche il resto delle che è andata oltre le sue più ottimi-
fermare che un processo di regola- tivi cambiamenti nel sistema mon- non è semplicemente una disputa di nel corso di questi ultimi 20 anni a crisi, strettamente legate e dipendenti stiche aspettative ed è stata invasa da
mentazione realmente efficace potrà diale dell’energia) non sarà possibile carattere etico in cui si possa conse- partire dalle lotte dei movimenti so- tra loro. Discontinuità, perché a pro- oltre 40 mila rappresentanti dei mo-
aver luogo solo quando saranno rea- senza che prima non si determini un guire la vittoria attraverso la persua- ciali, contadini, indigeni di tutto il muovere la conferenza è stato un go- vimenti di 142 paesi del globo terre-
lizzati cambiamenti più profondi nelle riasseto delle relazioni di produzione sione. Le buone idee, sebbene essen- mondo. Un’ecologia della liberazione verno, quello boliviano di Evo Mo- stre. A questi si sommano le 90 dele-
forme di produzione e riproduzione. e consumo a un livello più generale, ziali al processo, non sono sufficienti. che promuove la democrazia delibe- rales, che non si limita a esercitare il gazioni governative che hanno
Una questione centrale riguarda la incluso il modo in cui gli umani ri- Piuttosto, sarà necessario costruire dal rativa, attraverso pratiche di parteci- proprio potere esecutivo, ma com- accolto l’invito rivolto da Morales.
proprietà e il controllo dei mezzi di producono la propria esistenza e in- basso un soggetto che sappia organiz- pazione più ampie. Questo campo si prende quanto sia fondamentale e Un fatto inedito, unico, straordina-
produzione nel settore energetico, teragiscono con la natura. zarsi in modo da acquisire la forza pone l’obiettivo di salvare il pianeta indispensabile riformare la democra- riamente partecipato. I 17 gruppi di
esistente o emergente, e nell’industria Ciò solleva la questione urgente di materiale di fronteggiare questi inte- e per farlo propone la costruzione di zia rappresentativa rivolgendosi alla lavoro su altrettanti argomenti
ad alto consumo energetico. Perché i come sia possibile avviare un pro- ressi, che sappia creare e imporre le un nuovo paradigma di civilizza- società civile e ai movimenti sociali hanno costruito un prisma di alter-
beni sono prodotti, da chi, dove e in cesso di decrescita pianificato collet- alternative nel periodo breve cer- zione, fondato sull’armonia e la rico- per concordare insieme un piano native straordinariamente ricche ed
che modo? Persino più importante è tivamente, partecipato e democra- cando poi di difenderle nel lungo. So- struzione dei nessi biologici con tutti d’azione e di iniziativa politica. efficaci. Dai migranti ambientali, al
la questione della fabbricazione dei tico, unitamente a un processo di prattutto, la battaglia contro il cam- i viventi. Un governo dunque che, a differenza debito ecologico, al trasferimento
mezzi di produzione, così come dei demercificazione, che riducano le biamento climatico non può essere Si tratta di una acquisizione di por- di altri, si concepisce all’interno della delle tecnologie ai paesi del Sud del
componenti e le materie prime lungo emissioni di CO2 in modo tale da separata dal processo di resistenza au- tata storica, come emerso nel corso complessità planetaria e, consapevole mondo, alla sovranità alimentare.
tutta la filiera collegata a questo set- evitare disastrose conseguenze sociali. torganizzata contro il capitalismo e di questa prima Conferenza mon- della propria insufficienza, si prefigge Ogni questione emersa in questi 16
tore in ambito globale. Allo stesso Il fallimento di Copenaghen ha mo- dall’istituzione di relazioni sociali diale dei popoli sui cambiamenti cli- il compito di costruire un nuovo pa- anni di movimenti sociali ha trovato
modo, lo è la questione dei prezzi nel strato il fallimento dell’approccio nor- alternative. l matici e i diritti della Madre Terra, radigma di civilizzazione insieme ad sbocco e prospettiva a Cochabamba.

12 Loop maggio/giugno 2010 13


Questa nuova internazionale dei movimenti, che non può RICCARDO SCIBETTA, APRILE 2004, PALERMO

che definirsi anticapitalista, vuole costruire una democrazia


della Terra, tralasciando qualsiasi scorciatoia legata
al new green deal di Obama, che affascina molti europei.
Ma l’elemento politico che più di distruggono i diritti di miliardi di es- mondiale. Il governo degli USA già in
ogni altro ha caratterizzato questo in- seri umani e della natura. Questa queste ore sta avviando la propria “di-
contro è il fatto che Cochabamba se- nuova internazionale dei movimenti, plomazia selettiva”, minacciando un
gni la nascita di un nuovo campo, di che non può che definirsi anticapita- taglio dei fondi destinati alla coope-
una nuova categoria, di una nuova lista, vuole costruire una democrazia razione con quei paesi del Sud del
internazionale che mette insieme il della Terra, lasciando da parte qual- mondo che non sottoscriveranno il
particolare e l’universale. E lo fa con siasi scorciatoia legata al new green deal non-accordo di Copenaghen.
un altro metodo, con un nuovo tipo di Obama, che spesso affascina molti Anche per tale ragione l’Internazio-
di analisi, e una diversa prassi. europei. Questo potrebbe essere il ter- nale della Terra ha già deciso di asse-
Se il capitalismo mette al centro del reno di scontro con le parti del movi- diare il prossimo vertice di Cancún,
suo interesse il profitto e il socialismo mento abituate per loro natura a ra- in Messico, dove tra novembre e di-
l’uomo, questo nuovo soggetto pla- gionare all’interno di categorie cembre si terrà la prossima confe-
netario pone al centro la vita e la na- classiche della politica e che ancora renza della Nazioni Unite sul cam-
tura. Non vede l’uomo separato da ripongono speranze nella possibilità biamento climatico. A giudicare dagli
essa, lo riconosce come sua parte in- di cambiare il sistema semplicemente ultimi eventi globali, non ci si aspetta
tegrante e come tale assume il diritto attraverso il lobbying istituzionale, niente di buono nemmeno a Can-
e la responsabilità di difenderla nel evitando il conflitto sociale. Ma non cún, e questa volta l’urto della mobi-
suo complesso, accettando e valoriz- può essere questa la strada e non certo litazione sarà ancora più consistente.
zando la profonda e indissolubile re- per ragioni ideologiche. Se non si ri- Si tratta di un appuntamento fonda-
lazione di interdipendenza e connes- ducono i consumi e non si cambia la mentale, rispetto al quale occorre co-
sione tra tutti i viventi. Un campo in maniera di produrre e distribuire non struire nei prossimi mesi dibattiti e
cui non solo si identificano i movi- se ne esce: le crisi trascineranno a mobilitazioni parallele, con l’obiet-
menti indigeni, con il buen vivir, ma fondo tutti. Abbiamo invece bisogno tivo di coinvolgere il maggior nu-
che include la teologia della libera- di proposte concrete e immediate. Le mero di soggetti possibili. Così come
zione, centinaia di milioni di conta- più efficaci tra quelle emerse dalla c’è già l’impegno per il prossimo
dini di Via Campesina, i movimenti conferenza sono il riconoscimento anno a realizzare la seconda Confe-
africani come quello per la liberazione del debito ecologico del Nord del renza mondiale dei popoli sui cam-
del delta del Niger, quelli indiani con- mondo nei confronti dei popoli del biamenti climatici e per i diritti della
tro le dighe, il transgenico e la biopi- Sud e l’istituzione del Tribunale in- Madre Terra, presagendo la necessità
rateria, le reti internazionali di asso- ternazionale di giustizia climatica. Mi- di rafforzare questo nuovo e unico
ciazioni per il riconoscimento del sure concrete in grado di mettere al spazio di scambio di visioni e propo-
debito ecologico, le comunità sparse centro il concetto di giustizia clima- ste per fronteggiare insieme la più
per il pianeta (quella italiana inclusa) tica e stabilire le responsabilità con- grande minaccia all’uomo e alla vita.
impegnate a contrastare le privatizza- divise che tutti dobbiamo assumere. In Bolivia è appena cominciato il
zioni dei beni comuni, centri di ricerca Proposte che i presidenti di Bolivia, cammino dei movimenti che com-
e di studio, intellettuali e scienziati. Cuba, Ecuador, Nicaragua e Venezuela pongono l’Internazionale della Terra.
Da Cochabamba viene lanciato un - in questa alleanza necessaria con i Le comunità indigene parlano di un
messaggio chiaro: il modello capita- movimenti - si sono impegnati a sot- tempo nuovo che sta per entrare: il
lista è il principale responsabile dei toporre al segretario generale delle Pachakuti. Pacha sta per equilibrio,
cambiamenti climatici e delle crisi di Nazioni Unite e a discutere con altri Kuti significa ritorno. È quello che
questo pianeta, tra le quali quella ali- governi. Obiettivo che non convince tutti ci auguriamo e per il quale biso-
mentare e migratoria che già adesso e preoccupa chi detiene la governance gna lavorare. l

Le comunità indigene parlano di un tempo nuovo che sta


per entrare: il Pachakuti. Pacha sta per equilibrio,
Kuti significa ritorno. È quello che tutti ci auguriamo
e per il quale bisogna lavorare.

14 Loop maggio/giugno 2010 15


RICCARDO SCIBETTA, AGOSTO 2004, PALERMO
Fight club conflitti e forme di vita che resistono

ore, saranno condannati dai mercati nistri del governo d’Atene lanciando

La nube
finanziari a lavorare più a lungo. un appello all’unità e alla responsabi-
Ecco. La voglia di convincere Papan- lità di tutte le forze politiche e sociali.
dreou a fare marcia indietro. L’idea di Altrimenti “la storia ci giudicherà tutti
dover ricominciare da zero. Il terrore duramente e senza circostanze atte-
di dover pagare la crisi economica nuanti”. Per i greci è colpa dell’euro.
che avviluppa l’Europa. Per tutto Tutta colpa dell’Europa. Unita per la
questo e per molto altro, il “popolo” prima volta nella storia. Unita tuttavia

sulla Grecia
non ce l’ha fa più. solo nel segno di una moneta che sof-
Quando la testa della manifestazione foca i popoli sotto l’attacco degli spe-
raggiunge piazza Syntagma, dove ha culatori e del capitalismo finanziario.
sede il Parlamento, la folla scoppia: E pensare che ai greci l’euro non è
“Ladri, ladri, ladri”, urlano. Poi qual- mai piaciuto davvero. Perché la mo-
che centinaio di persone (soprattutto neta unica costringe gli stati e i po-
operai del settore elettrico e portuali poli europei a guardare con più
del Pireo) cerca di sfondare i cordoni attenzione agli interessi condivisi e
della polizia intorno al palazzo. Ma le meno alle rivalità regionali. Ma sulla
forze dell’ordine reagiscono. Lanciano moneta da due euro battuta dai greci
DI GIULIA CERINO lacrimogeni, respingono l’assalto, tra è raffigurato il taurino Zeus che rapi-
i fischi della gente. Poi la tragedia sce la dea Europa. Quasi a non voler Non bastava la musica
Cronaca di un disastro continentale. greca, l’incendio. Due uomini e una sacrificare l’idea di sé per continuare
donna muoiono soffocati dal fumo in a far parte dei 27. Ed ecco che, finché diffusa dalle casse
un edificio di Stadiou 23, dopo che al- lavoro e welfare reggono, va anche
cuni manifestanti hanno incendiato bene far parte di un’Unione poco ap- degli stereo istallati

U
na tragedia greca. Scop- come per l’Italia e per la Germania. cembre 2009, a protestare erano solo con bottiglie molotov la filiale del- prezzata. Ma quando vengono messi
per la manifestazione
piata qualche ora prima Una Germania per la prima volta ten- gli anarchici. I guerriglieri. Gli incap- l’istituto bancario Marfin Egnatia al a repentaglio dalle potenze occiden-
che il governo della ca- tennante di fronte al possibile disfaci- pucciati. Il 5 maggio del 2010 invece, piano terra del palazzo. Rabbia e fu- tali “fameliche e capitaliste” le fon- a far dimenticare
pitale approvasse un mento continentale, schiacciata da è andato tutto in un altro modo. rore attraversano le strade greche. damenta del lavoro, le pensioni, il
programma di austerity nuove spinte nazionaliste e pronta ad Alle 12 da piazza Omonoia, l’im- Tutti contro tutti. Morti “di nessuno”, reddito minimo garantito e i sussidi il provvedimento europeo.
con grandi tagli di spesa, necessario abbandonare le “cicale” mediterra- menso corteo convocato dai sindacati morti di tutti noi. alla maternità, ogni deriva diventa
a sbloccare gli aiuti del Fondo mone- nee. Ma lo spirito di Bruxelles ha poi del settore pubblico e privato marcia È il 14 maggio e la Grecia tace. Il Par- possibile. Anche quella di dare fuoco
A far scordare ai greci che,
tario internazionale e dell’Unione prevalso sciogliendo ogni indugio. Si compatto, aperto dall’enorme stri- lamento lavora al piano d’austerità a una banca nel centro della capitale. di lì a poche ore,
europea per evitare il default del inizia a lavorare a un piano di salva- scione “I lavoratori contro le misure presentato dal governo. E il premier Sembrava, tempo fa, che l’accesso al-
paese. Prima i tafferugli in piazza tra taggio: i tagli agli “sprechi” di Atene del governo”. Dietro un serpentone torna a parlare alla stampa: “La demo- l’Europa dei greci si dovesse pagare sarebbero stati condannati
anarchici e polizia durante un corteo sono ormai giudicati una misura ine- interminabile di persone. Ventisette- crazia è stata messa a dura prova - di- con la rinuncia all’identità. Quel-
variopinto, organizzato per celebrare, vitabile. Il governo greco dovrà sacri- mila secondo la polizia, più del dop- chiara - ma le violente proteste non l’identità che si chiama libertà e che i dai mercati finanziari
ad Atene, il giorno più difficile della ficare il suo popolo in nome della pio per gli organizzatori. Mamme con sono una soluzione alla crisi”. George greci hanno conquistato e riconqui- a lavorare più a lungo.
storia recente della Grecia. Era il ragion di Stato. Ore dure, quelle. carrozzine, operai, portuali, la comu- Papandreou, il terzo esponente della stato nel corso dei secoli con lacrime
primo maggio. Poi, il 5 dello stesso È il primo maggio e nelle strade della nità del Bangladesh ad Atene, il Par- sua famiglia a guidare il paese, era pro- e sangue. Ed è esattamente su questo
mese, il fuoco e le fiamme contro il capitale ellenica gridano: “La crisi la tito dei lavoratori comunisti iraniani babilmente consapevole della gravità punto che ad Atene si sentono oggi fe-
governo Papandreou e la “sua” tera- paghino le banche”. Sembra una e le associazioni anti-razziste. Tutti della sfida che avrebbe dovuto affron- riti. L’Europa dovrebbe essere nata per
pia d’urto da 20-25 miliardi di euro festa. Ma non lo è. Quella scoppiata uniti. Spalla a spalla con gli anarchici tare, ma forse non ne aveva previsto questo: per salvare i suoi pezzi, le sue
di tagli alle spese. Contro un piano di quel giorno non è una protesta come di Exarchia. L’obiettivo è comune: la portata. La Grecia è in panne. Lo identità e la libertà di ogni regione.
“soccorso” soffertissimo: l’età pensio- le altre. Come quelle già viste nel di- protestare contro l’austerity e contro Stato ha stabilizzato decine di migliaia Senza lasciare che piccole o grandi re-
nabile in ascesa dai 61 ai 67 anni, i cembre del 2009 quando, durante i tagli del 20-25 per cento di salari e di dipendenti pubblici nel corso della altà sprofondino “in solitudine”. Il
salari a picco (meno 20 per cento il l’anniversario dell’uccisione del quin- pensioni. Quasi a dire che, questa scorsa legislatura sino a incrementare trattamento riservato alla Grecia, in-
settore pubblico, meno 15 per cento dicenne Alexandros Grigoropoulos, volta, il nemico è uno ed è di tutti: del 20 per cento il proprio personale. vece, sembra essere una minaccia al-
circa i privati) e la pressione fiscale davanti al Politecnico di Atene, la pe- l’economia malata. E non ci sono vit- Un’esplosione dei costi, questa, che si l’idea stessa di Unione europea. Nel
alle stelle (l’IVA potrebbe salire dal 21 nisola ellenica si incendiava. I prota- time o carnefici. Siamo tutti colpe- è aggiunta all’alto livello di evasione corso delle trattative l’Europa ha
per cento al 23 per cento). Provvedi- gonisti: giovani mascherati e la voli. I capitalisti hanno esagerato, la fiscale (il 30 per cento della ricchezza spesso tentennato. E per “proteggere”
menti questi, tutti sulle spalle dei la- polizia. Volavano pietre e molotov. Grecia è stata condannata a pagare. del paese è legata all’economia som- il portafoglio ha lasciato trapelare, a
voratori. Un prezzo da pagare per “Kill the Cops”, urlavano per le strade. Senza via d’uscita. mersa) e alla folle politica di indebita- più riprese, l’eventualità di sganciarsi
ottenere il prestito di 45 miliardi da Decine di feriti e contusi, soprattutto L’esito è scritto. Non basta la musica mento portata avanti negli ultimi dalla “zavorra” greca. Di abbandonarla
parte di Bruxelles e Washington. tra gli agenti. Trecentocinquanta i diffusa dalle casse degli stereo istallati anni. Un mix esplosivo a cui si è som- a se stessa per liberarsi di quel paese in
Quelle precedenti all’approvazione fermi ad Atene, Salonicco, Patrasso, per la manifestazione a far dimenti- mata la fatale crisi economica. Che ha crisi. Ma cosa accadrebbe se, parados-
del piano sono state ore cruciali. Per il Rodi, Creta e Ioannina. Ma in quel- care il provvedimento europeo. A far fatto tutto il resto. “Responsabilità nei salmente, fosse la Grecia a non aver
governo di Atene e per tutta l’Europa, l’occasione, durante le rivolte del di- scordare ai greci che, di lì a poche fatti non nelle parole” chiedono i mi- più bisogno di “questa” Europa? l

18 Loop maggio/giugno 2010 19


assalti, i furti e le aggressioni sono esattezza quando il treno arriverà né

La bestia
molte di più di quelle che vengono tanto meno quando ripartirà, perché
denunciate. Denunciando i suoi ag- la bestia non ha orari, per cui nessuno
gressori, il migrante si allontana da può allontanarsi troppo dai binari.
quello che è l’obiettivo principale del Il treno merci viene caricato di farina
suo viaggio, raggiungere gli Stati di mais, cemento, alluminio, a volte
Uniti. I migranti sentono di perdere benzina. Dalle zone d’ombra della

che corre lungo


tempo, non credono nel sistema, stazione, si fanno avanti centinaia di
hanno paura di essere rimpatriati, e persone. Alcuni, nelle ore o giorni di
in ogni caso considerano gli atti cri- attesa, alloggiano nelle cosiddette ca-
minali nei loro confronti come parte sas de seguridad, letteralmente case di
del rischio che hanno deciso di cor- sicurezza, degli alloggi privati che, a
rere. Sono molti quelli che affermano pagamento, vengono messi a dispo-

il Messico che avevano messo in conto di essere


derubati o assaltati. È anche vero che
pagando le quote stabilite dal gruppo
degli Zetas, il cartello di narco che
controlla il territorio in questa zona,
si può passare senza essere aggrediti
o derubati, ed è ciò che accade a
sizione dei migranti. Qui si dorme, si
mangia, ci si lava, e si viene avvisati
in tempo dell’arrivo del treno. Una
casa de seguridad è una sorta di al-
bergo illegale che vive grazie all’ab-
bondante flusso migratorio e che può
ospitare fino a 200 persone al giorno.
DI FEDERICO MASTROGIOVANNI - IXTEPEC, MESSICO molti guatemaltechi, che general- La bestia sbuffa e stride sulle rotaie. La
La ferrovia si squaglia mente contattano delle guide, i coyo- tensione aumenta sensibilmente. Chi
Un viaggio sul treno della speranza a fianco di indocumentados assediati da federali corrotti sotto il sole. L’attesa
tes, e pagando prima, evitano molte
violenze”.
è arrivato fin qui ha già percorso cen-
tinaia di chilometri con ogni mezzo,
e uomini del narcotraffico. è lunga e snervante. Fuori dal consolato, la ferrovia si a piedi, in barca, nei combi, i piccoli
squaglia sotto il sole. L’umidità è al pulmini collettivi. Probabilmente è
Nessuno sa con esattezza 90 per cento e a mezzogiorno comin- stato rapinato, ha sofferto la fame e la
ciano già ad arrivare gruppi di mi- sete, e ancora non si trova nemmeno
quando il treno arriverà

L
a cittadina di Arriaga, a apertura, il 28 gennaio 2010, ab- Tapachula, città di frontiera, e Ar- granti. Vengono occupate tutte le a metà del viaggio. Da qui in poi ci
25 chilometri dalla costa biamo capito che dovevamo rimboc- riaga, famosa proprio per gli assalti. zone d’ombra disponibili, ogni al- sono altri pericoli, altri problemi.
sud del Chiapas, in Mes- carci le maniche e prepararci a essere La coppia è stata rapinata mentre ten-
né tanto meno quando bero, ogni vagone abbandonato, ogni “Sappiamo bene cosa ci aspetta” rac-
sico, è diventata negli ul- un vero e proprio presidio di assi- tava di raggiungere a piedi Arriaga e ripartirà, perché la bestia tettoia diventano il punto di assem- conta Henry seduto nel suo spazio in
timi cinque anni un cen- stenza al migrante”. i due hanno perso i pochi soldi che bramento e riposo. Il pasto più co- cima a un vagone grigio pieno di ce-
tro che fonda la sua economia sulla Vilma ha una visione completa e det- avevano portato con sé. Dall’ufficio non ha orari. mune che si consuma lungo la linea mento. “Qualcuno perché ha già
migrazione. Da qui passa la ferrovia tagliata del fenomeno migratorio e consolare si può fare una telefonata del treno è composto da tortillas, fa- fatto una o più volte questo viaggio,
e il treno merci che trasporta i mi- della complessa struttura economica a casa per farsi inviare 50 dollari da gioli, chile, tonno e acqua. E insieme altri perché hanno ascoltato i rac-
granti centroamericani attraverso e criminale che vi si è sviluppata in- famigliari o amici residenti negli Stati ai migranti compaiono anche vendi- conti del viaggio di tutti gli amici o
tutto il Messico. Fino al 2005 Arriaga torno. Questo anche grazie alla posi- Uniti tramite gli uffici della Western tori ambulanti di bibite, panini, parenti che ci hanno provato. Ora
era soltanto una delle fermate della zione strategica del suo consolato, Union. Poco dopo, entra un giovane schede telefoniche, scarpe, acqua, teli inizia il primo tratto del treno, che
bestia, come è conosciuto comune- che sorge proprio di fronte alla ferro- solo, sfinito e zoppicante. Vilma lo e cartoni per ripararsi dalla pioggia e arriverà ad Ixtepec, nello Stato di Oa-
mente il treno della speranza che tra- via, da dove parte la bestia. “Qui si fa accomodare nella sua stanza, che dal sole. Nonostante il caldo e il sole xaca. C’è il rischio che il treno venga
sporta ogni giorno centinaia di mi- dà assistenza a tutti quelli che ven- ha anche un piccolo ambulatorio me- a picco, alcuni gruppetti di migranti assaltato dagli Zetas o da altri gruppi
granti. Oggi invece è un punto di gono a chiederne, a prescindere dalla dico. Gli fa togliere le scarpe. La con- cominciano a salire sul treno, poiché criminali. Se salgono armati qui sopra
frontiera. loro nazionalità. Diamo quello che sole indossa un paio di guanti di lat- sono pochi i vagoni che si possono con il treno in movimento non c’è
Lo testimonia, ad esempio, il fatto riusciamo a dare: cibo, acqua, infor- tice e in silenzio, con esperienza, utilizzare per viaggiare ed è necessario modo di scappare. A volte succede
che il governo del Salvador abbia de- mazioni sui loro diritti e primo soc- disinfetta le numerose piaghe che il prendere possesso in tempo del pro- che alcuni Zetas si infiltrino tra i mi-
ciso di aprire proprio ad Arriaga un corso. Purtroppo ho a disposizione giovane ha sotto i piedi, causate dalle prio spazio. La gran parte dei vagoni granti e all’improvviso, magari di
consolato, per assistere i cittadini sal- soltanto due funzionari, ma la neces- lunghe ore di cammino sulla via fer- ha una forma tondeggiante e risulta notte, tirino fuori una pistola e rapi-
vadoregni emigranti che quotidiana- sità è così pressante che sarebbe eti- rata. Poi consegna al ragazzo una po- molto difficile la scalata e molto pe- nino tutti. Questo è uno dei rischi, e
mente passano da qui. camente inaccettabile fare finta di mata da mettere sui piedi, dando ricoloso rimanere seduti sul tetto del per questo ci portiamo appresso que-
Si tratta però di un consolato di fron- non vedere. Quindi ognuno fa un po’ tutte le indicazioni terapeutiche e vagone durante il viaggio. ste pietre e dei bastoni, per poterci
tiera, come spiega la console Vilma di tutto”. igieniche necessarie e ricomincia a L’attesa è lunga e snervante sotto il difendere in qualche modo”.
Mendoza Quiroz. “L’obiettivo prin- Mentre Vilma prosegue il racconto, fare il suo quadro della situazione. sole, ma la gente aspetta con pa- Henry viaggia insieme a un gruppo di
cipale di questo ufficio consolare, al- al consolato si presenta una coppia “Secondo le statistiche che abbiamo zienza. Poi, senza alcun preavviso, si circa 15 persone: sono quasi tutti on-
l’inizio, era quello di fare una map- di migranti salvadoregni che ha su- stilato in questi mesi come consolato, comincia a sentire il rumore familiare duregni e hanno occupato il tetto di
patura del transito dei migranti del bito un’aggressione durante il cam- attraverso osservazione diretta e in- della locomotiva, che lentamente si un intero vagone. Si condivide l’ac-
Salvador, ma già dal primo giorno di mino, nella zona della Arracera, tra terviste, sappiamo che le violenze, gli avvicina ad Arriaga. Nessuno sa con qua, il poco cibo a disposizione. Due

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persone controllano l’accesso al va- condizioni della ferrovia, ma dopo primo agente. “È un’operazione che sciti a raccogliere parecchie testimo-
gone nella parte anteriore, altre due tre ore di viaggio, senza un motivo serve a proteggere gli stessi migranti” nianze. Stavolta la denuncia si farà,
nella parte posteriore. Tutti sono apparente, la bestia rallenta sensibil- spiega sicuro un altro federale col perché le violenze e gli abusi che quo-
pronti a lanciarsi dal treno in corsa se mente. Il treno dunque si anima. volto nascosto dal passamontagna, tidianamente subiscono queste per-
si dovesse presentare un pericolo im- Tutti i passeggeri, sui vari vagoni, si “perché da queste parti sono molti gli sone da parte di un’autorità pubblica
provviso. Ma sui loro volti non si nota preparano a qualcosa che non sanno assalti da parte di gruppi criminali”, devono finire”. Dei 47 fermati, 42
grande tensione. Piuttosto speranza, ma che intuiscono. Si preparano a e per questo viene fermato il treno e erano centroamericani e sono stati
stanchezza e un discreto ottimismo. saltare giù, a correre, a scappare, a di- vengono portati via i migranti stessi. deportati nei loro paesi di origine dal-
Sono le 17 in punto, la bestia si mette fendersi. La bestia sbuffa, è già buio e Per proteggerli. “L’operazione è stata l’Instituto nacional de migración.
in movimento. Gli ultimi migranti si si intravedono lampi di luce in lon- ordinata perché abbiamo avuto noti- Padre Solalinde ha sporto denuncia
lanciano sui vagoni e prendono posto tananza. Sul treno il silenzio è palpa- zie allarmanti. Gruppi criminali si sta- contro l’operazione della polizia fe-
sul tetto. Il tetto è ancora molto caldo bile. Non si ride più, non si gioca più vano dedicando a rubare le rotaie del derale, da cui si è dissociato formal-
per il sole di un giorno intero ed è a carte. Si aspetta. treno in questa zona, quindi c’è un mente anche lo stesso Istituto nazio-
anche molto scomodo. Si sta il più All’entrata del piccolo pueblo di Cha- rischio di deragliamento e bisogna nale. “Purtroppo queste operazioni”
possibile gli uni vicini agli altri e al- huites, già nello Stato di Oaxaca, con sgomberare il treno” dichiara un terzo dichiara una fonte della Comisión
l’occorrenza si usano dei cartoni stesi il treno ancora in movimento, com- agente federale. nacional de los derechos humanos,
sulla superficie di metallo per rendere paiono decine di ombre e fasci di Ciò che è certo è che il numero di “sono un fatto quotidiano. In altri
un po’ più confortevole questo viag- luce, ai due lati del treno. “Scendete fermati, fatti sdraiare faccia a terra, stati, più avanti sul percorso del
“Io so benissimo gio. “Io so benissimo che di queste da quel cazzo di treno brutti figli di ammonta a più di 100 persone. Ep- treno, i federali picchiano i migranti
400 persone che ora stanno sul treno puttana. Forza, veloci, bastardi. Non pure all’arrivo degli addetti dell’uffi- con i manganelli e li stordiscono con
che di queste 400 persone
ne arriveranno a destinazione mas- fate cazzate. Figli di puttana, scendete cio migrazione, dopo più di un’ora, i taser, i paralizzatori elettrici. Sono
che ora stanno sul treno simo 20” continua Henry mentre la che ora sono cazzi vostri”. Queste vengono trasferiti all’ufficio migrato- tutti abusi fatti ai danni di cittadini “I migranti sono come
bestia si lascia lentamente alle spalle sono le prime parole urlate dagli rio soltanto 47 migranti. Gli altri stranieri da autorità di polizia messi-
ne arriveranno Arriaga, “e delle 20 donne che ho agenti della polizia federale, in tenuta dove sono finiti? cane estremamente corrotte”. il maiale, non si butta
contato, probabilmente ne arriverà antisommossa, incappucciati, con fu- Racconta Victor, al sicuro fra le mura Dalle 400 persone che occupavano il niente. Tutto quello
a destinazione massimo 20 una o due. Ognuno di noi sa che que- cili ad alto potenziale puntati verso della casa del migrante di Ixtepec: vagone del treno il numero si è già
e delle 20 donne ste sono le cifre finali, ma ognuno il treno, illuminati dalle torce. I va- “Quando il treno si è fermato sono abbassato considerevolmente, proprio che si spreme
crede che tra quelle poche persone ci goni si svuotano in un attimo e cen- riuscito a saltare senza farmi male, come sosteneva Henry. Alcuni rimar-
che ho contato, sarà anche lui. Io per esempio ne tinaia di ombre schizzano via dal- ma mi hanno preso i federali. Mi ranno in Messico a cercare fortuna, dal migrante diventa oro,
sono certo”. l’alto verso il buio, saltando con il hanno fatto sdraiare faccia a terra, poi altri proveranno a prendere il pros-
probabilmente ne arriverà qui. E a quanto pare
Il clima sul treno è di calma appa- treno ancora in movimento. mi hanno perquisito e mi hanno simo treno. Altri ancora torneranno
una o due. Ognuno di noi rente. Si fanno i turni per stendersi a In pochi secondi 30 agenti della po- chiesto quanti soldi avevo con me. a casa, rinunciando al loro sogno nessuno ha intenzione
riposare un po’ sulla lamiera, ma c’è lizia federale arrestano un centinaio Gli agenti mi hanno tolto dalle tasche americano. Da Ixtepec, prima tappa
lo sa, ma crede che tra sempre qualcuno di guardia per even- di persone. I migranti vengono messi tutto quello che avevo, 1200 pesos. della ferrovia, si parte per Veracruz, di esaurire
tuali assalti o pericoli. “Non tutti ve- faccia a terra con violenza su quattro Poi mi hanno preso per un braccio, Città del Messico e poi per la frontiera
quelle poche persone niamo trattati male durante il cam- file ai due lati del treno. Vengono in- mi hanno tirato su e mi hanno detto Nord. Da Ixtepec in poi, il principale
questa miniera”.
mino”, racconta Christian, un sultati, minacciati, schiacciati al suolo di andarmene di corsa, che se mi ri- pericolo sono gli Zetas, che seque-
ci sarà anche lui”.
giovane onduregno che ha fatto parte dai grossi scarponi neri degli agenti vedevano mi ammazzavano. Io sono strano interi gruppi di migranti per
della resistenza contro il colpo di Stato armati. Il treno ora è fermo e comin- corso via e sono riuscito a raggiungere chiedere riscatti alle famiglie. Chi non
del 2009 e che ora ha deciso di emi- cia quella che a detta degli agenti è il treno dopo il paese, a saltare su al paga viene ucciso, oppure viene co-
grare per garantire un futuro ai suoi un’identificazione. Non è presente volo e ad arrivare fino a qui”. stretto a lavorare come kapò per qual-
due figli. “Alcuni addirittura ti ospi- nessun funzionario dell’Instituto na- La testimonianza di Victor coincide che anno, per vessare altri migranti.
tano a casa, ti danno da mangiare, ti cional de migración, l’agenzia del go- con quella di decine di altri migranti L’odissea che conduce a realizzare il
fanno sentire una persona quando verno che ha il compito di occuparsi che sono riusciti a scappare da Cha- sogno americano passa per un paese,
tutti gli altri durante il viaggio te lo dei migranti, quindi l’operazione por- huites e a raggiungere Ixtepec. “La il Messico, in cui si è formata un’eco-
fanno dimenticare. Non ti trattano tata a termine dai federali è già solo polizia federale da queste parti” nomia della migrazione, che vede
come quello che sei, un migrante, ma per questo un’operazione illecita. Nel spiega padre Alejandro Solalinde, il coinvolti cartelli del narco, ufficiali e
come quello che dovresti essere, un caos generale, i migranti vengono sacerdote responsabile della casa del agenti di ogni tipo di polizia, esercito,
essere umano. Però purtroppo sono perquisiti sommariamente. Qualcuno migrante di Ixtepec, “si dedica a ra- funzionari pubblici, commercianti,
più quelli che ci vedono come carne corre via nel buio. Si sentono degli pinare i treni carichi di migranti. Una venditori ambulanti.
da macello, da cui spremere il più pos- spari di M16. pratica purtroppo molto comune e “I migranti sono come il maiale” dice
sibile, perché siamo indocumentados e Durante l’operazione ogni federale dà diffusa, ma che è difficile da rilevare scherzando amaramente la console
non abbiamo diritti”. una versione differente riguardo al dalle denunce penali contro i fede- del Salvador, Vilma Mendoza, “non
La velocità di crociera di questo car- motivo di questa azione. “Siamo stati rali, poiché i migranti non sporgono si butta niente. Tutto quello che si
rozzone della speranza normalmente allertati da alcune telefonate della cit- quasi mai denuncia. Non si fidano. spreme dal migrante diventa oro, qui.
non supera mai i 25 chilometri al- tadinanza, spaventata dai criminali In questo caso però erano presenti E a quanto pare nessuno ha inten-
l’ora, anche a causa delle pessime che arrivano col treno” afferma il sul treno dei giornalisti e siamo riu- zione di esaurire questa miniera”. l

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RICCARDO SCIBETTA, 2001-2004, CAMMARATA, AGRIGENTO

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Pianeta Terra beni comuni e ambiente

l’Africa all’Asia, all’Australia, al Suda- losa per lo sviluppo del sistema della
merica la storia indigena è stata un libera impresa” sosteneva il Congresso
susseguirsi di espulsioni capillari, a degli Stati Uniti riferendosi alla terra
partire dallo sterminio degli Otten- dei Sioux. “Ci uccidono perché lavo-

Estasi: indigenismo
totti, gli Zulù e gli Ama Xosa in Suda- riamo insieme, mangiamo insieme,
frica, all’annientamento della resi- viviamo insieme, sogniamo insieme”
stenza mahdista in Sudan da parte dichiaravano gli indios Maya. Ma non
degli inglesi, sino ai due casi limite solo per questo. Di fatto questi popoli
africani, che sono probabilmente proponevano (e propongono oggi) un
quelli dell’attuale Namibia (all’epoca sistema di vita interamente contrad-

visionario nelle Ande


Africa sudoccidentale tedesca) e del dittorio per il mercato, basato non sul-
Congo, dove Leopoldo II utilizzava il l’obbedienza e la morale, ma sulla sen-
numero di mani tagliate ai bimbi sualità della vita, sull’armonia con il
meno produttivi come criterio di re- cosmo vivente, su costumi di umiltà
tribuzione dei soldati: maggiore era la ed estasi tanto seducenti da essere
quantità di manine consegnate ai ver- considerati da Tommaso Moro e dai
tici, maggiori erano i bonus salariali socialisti ottocenteschi come una au-
della Force Publique. Dall’Alaska alla tentica Utopia.
Patagonia la storia non cambia: cal- In Histoire de l’utopie planétaire, Mat-
cola H.F. Dobyns che circa il 95 per telart racconta la trasformazione Il processo
DI FRANCESCA COIN cento della popolazione del conti- dell’utopia nella storia. La sua rico- di sovrapposizione
nente morì a 130 anni dall’arrivo degli struzione inizia con il sogno cinque-
Preservazione dell’armonia e visione estatica della totalità nella cultura europei. Questa carneficina è stata centesco di un’umanità innocente del sistema bianco
compiuta indirettamente attraverso la che ricorda le libere terre indigene, e
dei popoli originari delle Americhe. fame e le malattie, la privazione delle termina con l’involgarimento attuale alla vita dei nativi
risorse primarie, ed esplicitamente at- della nordamericanizzazione dei so-
traverso campagne quali la Ley de ex- gni. In questo excursus, Mattelart os-
ha indirizzato
pansión de las fronteras hasta el Rio Ne- serva che l’utopia occidentale si ma- la trasformazione

N
on avevo idea di cosa cosmovisione andina e di ciò che munità normalmente prudente ri- gro, approvata nel 1878 dal presidente terializzò nelle stesse terre che
fosse l’Amazzonia. spesso genericamente chiamiamo in- spetto al conflitto. La traduzione in argentino Juan Manuel de Rosas, pre- l’Occidente ha poi raso al suolo. Un dell’esistenza collettiva
Avevo sentito dire che digenismo. termini materialistici della vita indi- occupato di svuotare la Pampa perché po’ come nei delitti d’amore, l’Occi-
era il polmone del Negli ultimi 30 anni, si è ricomin- gena nasce forse come necessità di gli indiani “si stavano riproducendo dente ha ucciso ciò che conosceva di
in resistenza, rendendo
mondo, una riserva di ciato a parlare di indigenismo. I ca- difesa da un processo capillare di ap- come insetti”. Il problema è sempre più bello, quasi a voler rimuovere la oggi l’organizzazione india
ossigeno e legno, una terra indispen- pisaldi di questo ritorno di interesse propriazione bianca delle risorse pri- stata la meticizzazione, anzi la “ba- sofferenza che derivava dalla sua ina-
sabile per il futuro, tutte parole che sono forse i movimenti indigeno- marie, processo iniziato molto tempo stardizzazione dell’essere umano”, per deguatezza. Fatto sta che le indie sel- un perno fondamentale
adesso risuonano un poco riduttive. campesini che dalle Indie all’Africa e fa e accelerato dalla crisi di valorizza- dirla con Eugen Fischer, con gente che vagge, queste terre che risvegliavano
Era una giornata grigia e piovosa di all’America del Nord lottano per di- zione del capitale finanziario degli non sembra, ma (scrive un verbale del- negli osservatori sogno e desiderio,
della lotta
febbraio e l’aereo stava atterrando su fendere acqua, terra e minerali. Nelle ultimi anni. Tale processo di sovrap- l’Ente statunitense per la salute e la sperdimento e incanto, furono invase anticapitalista.
un’infinita selva di colore verde scuro Americhe, già nel 1969 le rappresen- posizione del sistema bianco alla vita sicurezza in relazione ai nativi delle e umiliate insieme alle genti che le
interrotta quasi geometricamente da tanze Sioux, Aymara e Quechua si dei nativi ha da un lato indirizzato Isole Marshall) “è pur sempre più si- abitavano. È importante approfon-
fiumi di un marrone pallido come il erano riunite nell’American Indian la trasformazione dell’esistenza col- mile a noi che ai topi”. “Il solo mezzo dire questo processo, in quanto esso
fango. Dall’alto, l’Amazzonia appa- Movement. Ci furono poi le solleva- lettiva in resistenza, rendendo oggi per risolvere il problema” - cito Hein- non appartiene al passato, ma tuttora
riva inquietante come la morte, qual- zioni zapatiste del 1994, le dichiara- l’organizzazione india un perno fon- rich Himmler - è stato dunque “per costituisce un momento chiave nella
cosa di immenso e imperturbato, zioni del movimento di donne indi- damentale della lotta anticapitalista; un gruppo uccidere gli altri”. La con- storia e nella psiche collettiva occi-
tanto indomabile da suscitare timore. gene in Sudamerica, e ora il dall’altro però ha fatto sì che la dia- quista passò quindi per la selva La- dentale, per due motivi centrali.
Stavo compiendo un viaggio solitario Movimento al socialismo di Evo Mo- lettica marxista velasse la potenzialità candona, la Pampa, l’Amazzonia, e Primo, perché mostra una volta an-
nel cuore della selva per incontrare rales, il primo presidente indigeno dirompente dell’esperienza indigena, tutti quei “deserti della solitudine” cora come la storia bianca nasca dal
uno sciamano e ringraziarlo di nella storia boliviana, traguardo que- alternativa estetica ed estatica alla so- che delegittimavano con la loro esi- furto del sapere di popoli generosi di
avermi curata una settimana prima st’ultimo che, se non fosse il sintomo cietà di mercato. stenza la cittadinanza bianca nell’uni- arte, di astronomia e di medicina. E
con l’impiego della medicina tradi- dell’assimilazione dell’organizzazione Il sunto delle sofferenze indigene non verso. Che queste terre non fossero non è un caso che l’Occidente stia
zionale nativa. Lui e la moglie vivono orizzontale da parte dello Stato, sa- può essere stilato, perché queste si deserti ma anzi terre popolosamente morendo insieme a noi, perché chi
in una zona non ancora raggiunta rebbe credo una notizia più bella. moltiplicarono nei continenti di pari abitate divenne un tabù, e ancor più ha rubato il passato non può pro-
dall’acqua corrente o dall’elettricità, L’indigenismo va tuttavia distinto passo al rimpiazzamento demografico lo divenne il modus vivendi dei popoli durre il futuro. Ma c’è un secondo
il fiume a separarli da un vicino paese dalle sue lotte, anzi il lottare per ot- violento esercitato nei secoli con armi indigeni. Il problema era la proprietà motivo, se possibile ancora più im-
di 300 anime. È in quell’angolo sper- tenere qualcosa è quasi un ossimoro belliche, economiche ed evangeliche. collettiva della terra incompatibile portante: nella scelta di rinunciare
duto sulle rive del Rio di Madre de nelle lingue Quechua o Aymara, ove Non voglio dilungarmi in resoconti con l’economia di Stato (come di- all’utopia e al sublime, l’Occidente si
Dios che ho intuito la grandezza della la tensione all’armonia rende la co- scolabrodo; mi basta ricordare che dal- chiarò Pinochet nel 1979), e “perico- è consegnato al languore, ha creato

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Il mondo bianco è l’unico ad aver rimosso dalla vita il mondo, estendendo il dualismo di La storia di questa buia notte la co-
bene e male fin nell’aldilà, in un pa- nosciamo, l’abbiamo riassunta prima:
mistica, laica e comunitaria l’estasi. In Occidente l’estasi radiso creato per i buoni e un inferno la brutalità, la conquista, l’umilia-
destinato ai cattivi. In questa ampu- zione dei popoli. Il problema urgente
è tabù, perché è problematica per il capitalismo, per tazione del sublime, la vita umana di- è la sua conseguenza oggi. Che ne è
l’ortodossia emmelle e la Chiesa contemporanea. viene luogo di regole e precetti, rigido oggi di noi, dell’utopia e dell’estasi?
regno della morale ordinato dalla La risposta purtroppo non è tanto dif-
un mondo senza cielo ripiegato in che è trascinato dagli spiriti” e, simil- radicali di questa genealogia, c’è proibizione e dal controllo sociale. ficile da indicare. L’Occidente ricco è
un dualismo senza trascendenza, mente al sanscrito sramana, indica un quella di John Allegro (non a caso Tramontano così i piaceri e ancor più indebitato fino al collo, la terra è sulla
privo d’estasi e della direzione intui- guaritore, un curandero la cui missione brutalmente censurata dalla Chiesa), la fiducia nella possibilità di pienezza. strada di un collasso ambientale, e i
tiva della felicità. In questo mondo, è la salute della totalità vivente. È dif- secondo cui esattamente nell’utilizzo Il problema non riguarda infatti solo tassi di depressione non hanno pre-
l’unico forma di orientamento deriva ficile inoltrarsi in questo terreno ri- di sostanze psicotrope sarebbero da l’estasi mistica, ma anche l’estasi laica cedenti nella storia. In assenza di
dal dualismo morale, dai precetti di manendo in equilibrio sulla sottile ricercare le origini del Cristianesimo per dirla con Facchinetti. Come ne- gioia, l’estasi viene venduta nel mer-
bene e male, figlie dei quali sono, lama del giudizio logico. Jodorovsky, e del Giudaismo. Ma, anche met- gare, infatti, l’estasi profana, l’apex cato nero in forma surrogata di co-
ahinoi, tanto l’evangelizzazione cri- che più di altri ha tentato di tradurre tendo da canto le teorie di Allegro, mentis, l’excessus mentis, descritta nel caina speed o crystal. Siamo al punto
stiana quanto la dialettica marxista. lo sciamanesimo in psicoterapia, vediamo come il perseguimento at- significato originale della parola greca che Madre Teresa, che lavorava a Cal-
Proviamo dunque a ricostruire scrive, riprendendo Jung, che, poiché tivo dell’estasi sia centrale nella vita È allora che i re hanno ekstasis come gioia, rapimento, l’ef- cutta con i più poveri tra i poveri - e
quest’utopia, e, cercando di non ro- “la psiche consiste essenzialmente di comunitaria di pressoché tutti i po- fetto, secondo Santiago Kovadloff, più chi li ha visti non dimentica la pena
mantizzare, ripartiamo dalle società immagini”, lo sciamano consente il poli precolombiani, ove le dure con- preso il posto degli dei, alto della musica, l’arte, l’erotismo, la di corpi mutilati che vivono sulla
precolombiane. Per esempio dai risveglio del mondo inconscio attra- dizioni della vita materiale erano poesia. In Occidente anche questa è strada senza cibo o cure mediche - di-
Q’Ero, una popolazione che vive vi- verso simboli e archetipi, liberando compensate dalla vicinanza affettiva
che l’obbedienza ha preso un problema. L’estasi laica anzi è pec- ceva che è più facile guarire un malato
cino a Cuzco, l’antica capitale del- emozioni, inibizioni e aspirazioni. Ma e dalla sazietà estatica della comunità. il posto della gioia, caminosa, così l’ebbrezza, la trance, la o nutrire un affamato che liberare un
l’impero Inca, a circa 5500 metri di lo sciamano non utilizza solo simboli Come diceva Wayra, lo sciamano che perdita di controllo, l’emotività di- occidentale dal suo senso di inutilità
altezza. Date le ostili condizioni cli- e archetipi; egli sincronizza l’essere frequentavo a Cuzco, quando si può che l’orizzonte è divenuto rompente, la sessualità libera. Essa è di sé, dal suo senso di morte interiore.
matiche, i Q’Ero sono considerati i umano con il Kausay, la forza vitale, fare l’amore con l’universo, innamo- demoniaca, come diceva l’arcivescovo Dunque perché parlare d’estasi oggi?
custodi delle antiche tradizioni na- affidandosi per questo allo spirito rarsi di una piantina al punto di desi-
non un luogo Pedro Cortés Larraz, oltreché causa “di Abbiamo passato decenni (o forse
tive, poiché per lunghi secoli hanno guida di piante sacre come il tabacco, derare solo di amarla per tutta la vita, da contemplare molte lesioni al cervello” proprio più tempo?) a discutere di massima-
dovuto vivere a stretto contatto con la foglia di coca, radici e funghi allu- perdersi nell’acqua di un fiume, che come la femminilità, pericolo che “in- lismo o minimalismo, femminismo,
la natura e in relativo isolamento. cinogeni come la Psilocibina, il Soma, è un cielo, sino a quando i sensi esplo- ma una frontiera cita i giovani uomini al peccato”, per pari opportunità o quote rosa, identity
Nella prospettiva Q’Ero, il cosmo, o l’Amanita Muscaria, l’Iboga, il Peyote dono di godimento, scoppiano e non citare il testo di una legge statunitense politics o meticciamento, partitismo
Kausay Pacha, è una totalità vivente o l’Ayahuasca, non a caso detta la esistono più, sino a che l’amore di- da conquistare. È allora del 1875 che mi ha sempre fatto ri- o anarchia. Parliamo ora di estasi,
che comprende tutto: gli Apus, spiriti “liana degli spiriti”. venta un brulichio incessante nell’es- che ha avuto inizio dere. Ecco che un bisogno antropolo- parliamo di sperdimento. Parliamo
delle montagne, i Mallki, spiriti degli Sembra impossibile nel mondo razio- sere, sino a che tutto pulsa, vibra e gico fondamentale, il languore e non di difesa dell’ambiente, ma del-
alberi, Cocha e Wayra, l’acqua e il nal-agnostico di oggi, ma antropologi parla, quando tutto questo accade re- la società del dominio: l’estasi dell’anima, lo stesso appaga- l’amore per una begonia. Parliamo
vento, e poi ancora il sole e la luna, e linguisti hanno a lungo studiato le almente, che altro? mento che consentiva una vita relati- non di difesa dell’Amazzonia, ma del-
le pietre e le stelle, i fiumi e l’erba, gli civiltà antiche per comprendere il Lasciamo ora queste vette e torniamo “quella buia notte vamente armoniosa anche tra le so- l’infatuazione per le sue farfalle, per
animali e le piante, gli esseri umani e ruolo di funghi allucinogeni e piante in Occidente: il mondo bianco è dif- cietà più materialmente povere si questo Eden che in un ettaro qua-
le divinità insieme. Questa totalità vi- sacre nella vita comunitaria. Secondo ferente. Il mondo bianco è l’unico ad
dell’anima planetaria trasforma nell’Occidente opulento in drato raccoglie più biodiversità che
vente si divide in tre mondi: il mondo McKenna, il ruolo di queste piante è aver rimosso dalla vita mistica, laica e che noi chiamiamo uno stato permanente di insoddisfa- tutto il Nordamerica intero, ove il
dei cieli, Hanac Pacha, il mondo sot- stato talmente cruciale nella storia dei comunitaria l’estasi. In Occidente zione, di inquietudine, di frustrazione verde intenso della foresta è spezzato
terraneo, Uku Pacha, e la terra, Kay nostri antenati da comparire come l’estasi è tabù. La conquista del Sam- civiltà occidentale”. rabbiosa. Decapitata l’estasi, scrive dalle piume gialle dei pappagalli che
Pacha. La possibilità di comunicare strumento di trascendenza, purifica- sara citata nei Bhagavad Gita, il Dhikr Facchinetti, la società occidentale ha volano liberi e dal rosso dei frutti tro-
tra i mondi appartiene al Paqo. Paqo zione e conoscenza nei testi sacri delle e il Sema praticato dai Sufi, la trance sentito la necessità “di difendersi, di picali. Parliamo d’estasi, lasciamo che
è il nome che i Q’Ero danno al sacer- maggiori religioni. La lista comincia che i buddhisti raggiungono nel Vi- controllare, di stare attenti”. Le con- la linea politica diventi una curva di
dote, il mistico, il guaritore, lo scia- dalla menzione del Soma nei Veda, i suddhismagga, tutto questo in Occi- seguenze sono serie. La società auto- disobbedienza felice e decretiamo
mano, l’anima spirituale e politica testi sacri dell’induismo, all’uso ri- dente non c’è, perché è problematico ritaria è nata proprio dall’amputa- oggi, come scriveva il poeta amazzo-
della comunità, poiché le due non tuale del Peyote in Messico, dell’Am- per il capitalismo, per l’ortodossia em- zione del trascendente, afferma nico Thiago De Mello, che:
sono distinte. Il Paqo ha il ruolo di brosia tra gli antichi greci, dei funghi melle e la Chiesa contemporanea. McKenna. È allora che i re hanno
Chakaruna, uomo ponte tra la Pacha Teonanacatl tra i Maya e gli Aztechi, Nemmeno Dio nella Chiesa contem- preso il posto degli dei (e gli esempi si Da questo momento
e il cosmo vivente, ed entra in con- dell’Amanita Muscaria tra gli scia- poranea è trascendenza: Dio è un atto sprecano), che l’obbedienza ha preso La libertà sarà viva e trasparente
tatto con il soprasensibile per pren- mani siberiani, dell’Ayahuasca e dei di fede. La trascendenza non è una di- il posto della gioia, che l’orizzonte è Come un fuoco o un fiume […]
dere le decisioni migliori per il bene semi Ololiuhqui tra gli sciamani mensione accessibile o conoscibile se divenuto non un luogo da contem- Niente sarà imposto né proibito
della comunità e della Pachamama. dell’Amazzonia. Alcuni autori, tra cui non al momento della morte. La ne- plare ma una frontiera da conquistare. Tutto sarà permesso
Le tradizioni sciamaniche sono state Mircea Eliade e Claude Lévi-Strauss, gazione dell’estasi genera nel Cristia- È allora che ha avuto inizio la società Compreso giocare con i rinoceronti
per lunghissimo tempo fraintese dagli hanno addirittura ricondotto la na- nesimo un ribaltamento drammatico, del dominio: “quella buia notte del- E camminare la sera
avventurieri occidentali. In realtà scita di alcune religioni alle piante al- il mondo non trascende più la dualità l’anima planetaria che noi chiamiamo Con una immensa begonia
Chaman in tunguso significa “colui lucinogene. Tra le interpretazioni più della morale ma la moralità trascende civiltà occidentale”. all’occhiello della giacca. l

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non solo. In un luogo in cui l’accesso municare e condividere ogni attimo mentre si passa, senza soluzione di
alla didattica primaria è un percorso dell’esistenza quotidiana. Il rovescio continuità, da una roda di capoeira a

Da Salvador,
colmo di ostacoli, in cui la qualità della medaglia è che la strada, pur- una sparatoria tra polizia e delin-
dell’educazione è impoverita o accan- troppo, è anche il luogo dove i bam- quenti, ladri e spacciatori. È proprio
tonata, l’istituto rovescia uno schema bini e gli adolescenti sono facili prede in queste aree tanto degradate che la
consolidato proponendo uno spazio dell’illegalità, dai piccoli furti al com- voglia di riscatto e la solidarieta sono
vivo di cultura e aggregazione in cui mercio di droga e alla prostituzione, veramente forti, come stanno a di-
chiunque può rendersi attore, prota- dove diventa più importante e utile mostrare, ad esempio, i gruppi di gio-
gonista e fruitore di scambi reali, at- l’azione “sociale”, l’associazionismo, vani artisti del luogo che sono riusciti

per reinventare il mondo traverso arte e saperi veicolati da un


prezioso strumento: l’intercultura. Il
processo democratico attivato dal-
l’istituto ha trascinato con sé nume-
rose iniziative che perseguono i me-
il volontariato e la solidarietà finaliz-
zati alla creazioni di opportunità di-
verse. Scuole di capoeira, di musica,
di danza, reforço escolar (il nostro do-
poscuola) e anche l’infinito numero
a evitare l’illegalità coltivando la pro-
pria passione e propensione per l’arte.
L’arte di strada che nasce, trae ispira-
zione, si esprime nella strada - il graf-
fitismo, oltre ai collegati hip hop, rap
desimi obiettivi, si è interconnesso di parrocchie, chiese e centri religiosi e percussioni - e alla strada ritorna
DI MONICA BERNARDI, ANNA CONSUELO CERICHELLI, MARCELLA SGURA, LOONA TIRABASSI, ICBIE EUROPA ONLUS con realtà esistenti ricercando di varie confessioni che diventano attraverso azioni di solidarietà so-
l’enorme potenziale del lavoro in rete anche essi centri di aggregazione, ciale. Questi giovani, infatti, organiz-
Nei vicoli di Bahia, tra colori e musica, dove povertà e violenza si confrontano ogni giorno con e orientandosi nella frammentata co- condivisione e solidarietà: sono tutti zandosi spontaneamente, insegnano
stellazione di associazioni ed enti da strumenti per tenere lontana la co- ai bambini prima il disegno con ma-
esperienze come quella dell’ICBIE. Ogni giorno alla ricerca di una pedagogia della libertà. tempo impegnati nel lavoro sociale. munità dalla solitudine, cattiva com- tite e colori e poi il graffito con spray
Ma perché proprio Ribeira e la peri- pagna e pessima consigliera in situa- e vernice. Inoltre, attraverso il totale
feria di Salvador? Innanzitutto, per- zioni tanto difficili, situazioni carenti coinvolgimento della popolazione lo-
ché la sfida sarebbe stata più affasci- in cui spesso in famiglia non c’è nes- cale, si dedicano intere giornate al re-

D
escrivere Salvador de zone: si sviluppa su una penisola, Ita- molto diffusa a Salvador) e, scostando nante e utile proprio nella Cidade suno che lavori o abbia un’occupa- styling, si dipingono le facciate delle
Bahia - città sudameri- pagipe, a ridosso di una delle insena- leggermente lo sguardo, vedi gruppi Baixa di Salvador dove non esiste un zione fissa e ben pagata, situazioni case, gli angoli delle strade, gli edifici
cana dal grande fa- ture della Baia de Todos os Santos. di capre che passeggiano indisturbate teatro, un cinema o un centro cultu- in cui diventa difficile mandare i figli abbandonati; giornate che si trasfor-
scino, ma dall’altret- Una volta giunti lì, dopo una buona ai margini del mercato. rale aperto agli scambi con l’estero e a scuola e raro avere un vero tetto mano in vere e proprie mutirões (fe-
tanto grande com- mezz’ora di autobus dal centro, ci si Ma allo stesso tempo non si può non la cultura europea e che assicuri una sulla testa. È il caso delle famiglie che ste) allietate da musica e cibo prepa-
plessità - a chi non ha mai visitato il accorge che i palazzi, antichi e dai restare amaramente sorpresi dalla vi- continuità e una programmazione vivono negli Alagados, favela di Sal- rato dagli abitanti del luogo.
Brasile non è un compito semplice; colori sgargianti, crollano a pezzi, che sione di donne di ogni età (dai 14 a per l’intero anno. Ribeira inoltre con- vador costituita da traballanti pala- Un valido esempio in tale direzione
soprattutto se ci si rivolge all’immagi- sono numerosi i cani che si aggirano 50 anni), a caccia di clienti, e di ra- serva la magia del suo passato. Nato fitte di legno e di materiale recupe- ce lo fornisce la “Nova10Ordem”,
nario di una mentalità europea, for- per strada rovistando nell’immondi- gazzini drogati, che farebbero di tutto come villaggio di pescatori che lo uti- rato tra la spazzatura, dove manca gruppo di Salvador formato da gio-
temente connotata di cerebralità. In zia, che le strade trasudano vitalità e in cambio di pochi reais. Tutto ciò lizzarono quale approdo ideale per le l’acqua potabile o un sistema di fo- vani artisti di strada e graffitari. La
verità l’impatto, arrivando a Salvador, povertà ma anche la dignità di una rappresenta la grande contraddizione loro imbarcazioni nelle acque più gnatura o tantomeno vi è un servizio “Nova10Ordem” da ormai più di
è con un altro mondo, quasi una re- nuova classe medio-bassa di lavora- di un luogo dove bellezza e dolore, tranquille e riparate della Baia de To- di energia elettrica. Quest’ultima si dieci anni conduce, con impegno e
altà aliena: la popolazione è a mag- tori che cercano di combattere per il partecipazione collettiva e violenza dos os Santos, all’inizio del XX secolo recupera infatti da attacchi provvi- gratuitamente, le sue attività sociali
gioranza afrodiscendente, le strade, proprio futuro: trasportatori, poli- sembrano appartenere alla natura di il quartiere si trasformò in meta di sori, abusivi e spesso pericolosi, alla nelle strade di Salvador, e opera vo-
spesso non asfaltate, si inerpicano tra ziotti, piccoli commercianti, com- tutte le cose. Si tratta di una natura villeggiatura estiva delle famiglie ba- linea di illuminazione pubblica, lontariamente nei quartieri più a ri-
strani grovigli di edifici che dovreb- messi del supermercato, autisti, arti- lontana da noi e dalla nostra suppo- iane benestanti. Attualmente l’area è quando ce n’è una disponibile. Ma il schio, soprattutto a favore di bambini
bero essere case, ma spesso sono sem- giani, artisti mescolati ai poveri delle sta superiorità culturale. abitata da famiglie di ceto medio- popolo comunque si organizza: nelle e adolescenti.
plici cumuli di mattoncini color ter- vicine favelas. Passeggiando il lunedì In questa realtà, tanto caratteristica- basso, pur conservando la bellezza favelas si possono contattare gruppi L’educazione, come pratica per la li-
racotta. Tutto ciò provoca una totale pomeriggio lungo la costa occiden- mente afro-brasiliana, è nato l’ICBIE, naturale delle spiagge e un’atmosfera autorganizzati e autofinanziati che bertà, comporta la negazione del-
perdita d’orientamento. tale della penisola e ammirando il l’Istituto di cultura Brasile Italia Eu- un po’ bohémien, ma soprattutto lo svolgono attività sociali, come la l’uomo astratto, isolato, senza legami
In balia di improbabili autisti che si tramonto, ci si imbatte in una folla ropa. L’istituto nasce nel 2005 grazie charme degli antichi casarões, le vec- ‘”Grucon” nella favela di Massaran- col mondo e anche di un mondo sle-
destreggiano al volante tra affollati di gente che balla per strada al ritmo allo slancio visionario del suo fonda- chie abitazioni delle famiglie ricche duba, o l’associazione “Filhos do Sol gato dagli uomini, come afferma
vicoli, si arriva a destinazione: il po- degli stereo delle macchine portati al tore, Pietro Gallina, giornalista ita- (nobili e borghesi) che vivevano a Ri- Nascente” nella zona di Uruguai. Paulo Freire. Per questo l’ICBIE e le al-
poloso e popolare quartiere di Ri- massimo volume, un indistinto arco- liano, critico musicale e appassionato beira. E proprio in uno di questi an- Anche in condizioni tanto precarie tre associazioni della Ribeira rappre-
beira, che fa parte della Cidade Baixa, baleno di suoni e ritmi che ti avvol- di teatro, di sua moglie Marlene Rosa tichi, affascinanti e spaziosi casarões sembra che la popolazione di Salva- sentano un piccolo centro pulsante
area periferica nord di Salvador de gono e ti accompagnano sul lungo- de Souza, brasiliana, e di Roy Zim- di fronte al mare si colloca l’ICBIE, vi- dor non si faccia mai vincere dalla di energia positiva e di ottimismo in
Bahia. Abitualmente, chi decide di mare. Si tratta di uno spettacolo merman, statunitense. Guardando cino ai quartieri di Itapagipe, Massa- disperazione, se a uno sguardo veloce terra bahiana, un punto di riferi-
compiere un viaggio a Salvador fini- unico, come quello che puoi ammi- cosa oggi è diventato l’ICBIE e pas- randuba, Mangueira, Jardim Cru- e superficiale osserviamo la gente per mento di attività educative, artistiche
sce per visitare le zone centrali e tu- rare durante una visita alla caratteri- sando in rassegna la sua storia e le zeiro, Alagados, Uruguai, per citarne strada pronta ad accennare un passo e culturali, una base di appoggio per
ristiche della città, ignorando l’esi- stica fiera di Sao Joaquim, mercato sue conquiste, ci si chiede come abbia alcuni, dove la popolazione è più po- di samba o una “batucada” di per- chi volesse intraprendere un viaggio
stenza di aree in cui la gente non è tipico della Cidade Baixa. Accanto al- fatto il suo eclettico creatore a realiz- vera e versa spesso in condizioni igie- cussioni. Ciò anche per contrastare nella vera Salvador.
abituata al contatto con stranieri e l’incredibile varietà di frutta trovi og- zare una simile impresa. L’ICBIE costi- nico-sanitarie precarie. È il Brasile la solitudine, se pensiamo che tutto L’intuizione appare semplice: educare
mantiene pertanto i suoi caratteri au- getti e animali destinati ai riti del can- tuisce una vera e propria rivoluzione fatto di gente che vive ancora la si svolge alla luce del sole e davanti a reinventare il mondo, facendo a
tentici. Ribeira sorge in una di queste domblè (religione di matrice africana culturale nel contesto in cui agisce, e strada come luogo privilegiato per co- agli occhi di tutti, dal bello al brutto, meno di replicarlo. l

30 Loop maggio/giugno 2010 31


Focus
MARIO SPADA, OTTOBRE 2005, NAPOLI

Crisi in
Italia
Italia
in crisi
32 Loop maggio/giugno 2010 33
Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

della crisi fiscale andava impastandosi una questa transizione s’inserì anche il movi-

Il declino
questione morale che accresceva la tensione mento referendario di Segni - sostenuto da
verso il potere politico, delegittimato nella un’opinione pubblica alla ricerca disperata
conduzione della finanza pubblica e accu- di un cambiamento -, riuscendo a imporre,
sato di tutte le “ruberie”. Ad aggravare ul- in seguito al referendum del 18 aprile ’93,
teriormente la situazione, dopo le elezioni, il cosiddetto Mattarellum, una versione tutta
diffondendo la paura dopo lo smarrimento, italica di maggioritario che avrebbe dovuto
la strage di Capaci e quella di via D’Amelio garantire la stabilità soppiantando definiti-

della
che, nel sommovimento generale e nell’al- vamente il proporzionale.
terazione degli equilibri tra poteri, legali ed La sinistra, ubriacata dal risultato delle ele-
extralegali, segnarono la fine di un ciclo del zioni amministrative dell’autunno che l’ave-

Repubblica
rapporto tra potere politico e mafioso. vano vista conquistare quasi tutte le grandi
I risultati di quelle elezioni erano stati, a città, pensò di ipotecare le elezioni politiche
conti fatti, eloquenti. Bossi con l’8,6 per nazionali previste per il 1994 con un vario-
cento stravolgeva il panorama politico del pinto cartello “progressista”. Fu però a quel
Veneto, del Piemonte e della Lombardia, la punto che comparve sulla scena un attore
DC scendeva per la prima volta sotto la so- imprevisto: sfruttando la fine del dominio
glia storica del 30 per cento, mentre la sini- esclusivo esercitato dalla DC sul centro del
stra (PDS e Rifondazione) ne usciva con le sistema politico, l’imprenditore-politico Sil-
ossa rotte. La novità fu che gli elettori pre- vio Berlusconi aprì un varco a destra fede-
miarono l’unica forza anticonsociativa ed rando attorno a Forza Italia le altre due com-
esterna alla “Repubblica dei partiti”. Bossi ponenti dello schieramento antiprogressista,
non attese un istante per imboccare la la Lega e i postfascisti. A partire dal 1994, gli
strada della “rivolta fiscale” e in autunno, esclusi dalle protezioni redistributive del wel-
Storia della transizione italiana: un paese schiacciato tra paure e speranze. mentre si allargava l’inchiesta di Tangento- fare trovarono definitivamente una rappre-
poli, con Amato e Ciampi impegnati a tran- sentanza nazionale attraverso il legame cari-
di Alessandro Marucci quillizzare le banche per il venir meno della smatico con una personalità avulsa dalla
fiducia dei risparmiatori, i “lumbard” veni- politica “ufficiale”. Il berlusconismo colse

N
el 1993, quando la entrava in contrasto con il modello conso- vano incitati a non sottoscrivere più i titoli l’esigenza di rinnovamento dei nuovi ceti
transizione alla se- ciativo fino ad allora in vigore, perché il con- di Stato, definiti ormai “carta straccia”. La sprigionati dalle trasformazioni che avevano
conda Repubblica seguimento di un ampio consenso avrebbe “questione settentrionale” seppelliva defi- investito il mondo del lavoro e dell’impresa,
era solo all’inizio, reso a quel punto insostenibile il deficit e la nitivamente la “questione meridionale”, e gli offrì per la prima volta anche un’ideo-
Luciano Cafagna spesa pubblica. mentre la Lega proclamava la fine della logia, con il suo rozzo “liberalismo popo-
aveva scritto un sag- Lo scenario che si aveva di fronte in quel prima Repubblica, invocando una nuova lare”. Per un intero ceto politico, identificato
gio lucido e premo- momento era il prodotto della catena di Costituzione federale ed esigendo politiche con la macchina burocratico-amministrativa
nitore, La grande sla- eventi seguiti alla caduta del Muro di Ber- economiche liberiste. dello stato sociale, suonò il de profundis.
vina: l’Italia verso la crisi della democrazia. Con lino, a partire dal grandissimo sforzo della Che la Lega fosse il soggetto politico emer- Si ha un bel dire che le date sono solo una
questa metafora intendeva la concatena- Bundesbank di finanziare con gli alti tassi gente l’avevano capito in molti, e molto si convenzione, che le stagioni politiche non
zione degli elementi e delle spinte che unen- di interesse la riunificazione delle due Ger- era scritto sulla crisi della grande impresa iniziano lí dove si crede, ma sempre un po’
dosi avevano condotto il paese ad affrontare manie. E il conseguente trauma subito dal- fordista e della nuova realtà industriale, so- prima, o un po’ dopo. A volte le date invece
uno dei frangenti più critici della sua storia. l’Italia, che investita dalla tempesta valuta- prattutto al Nord, fatta di piccole e medie contano, e con l’arrivo degli anni Novanta,
La delegittimazione del ceto politico in se- ria europea, a ridosso del passaggio di aziende e di lavoro autonomo e comunica- per esempio, si accresce la primazia del pre-
guito a scandali e inchieste giudiziarie, ag- Maastricht, aveva visto la lira svalutarsi per tivo. C’erano però solo sparuti gruppetti di sidente del Consiglio, si affermano nuove
gravata dalla sfida lanciata dai movimenti due volte di oltre il 20 per cento. Lo spettro sinistra e qualche sindaco intelligente a lan- personalità come Bossi, Berlusconi e Di Pie-
antipartitici, si coniugava a una crisi pesan- dell’affondamento della moneta aveva in- ciare l’allarme, e a dimostrare la miopia ge- tro, si chiude la parabola della rappresen-
tissima della struttura economica del paese: dotto Amato ad assumere misure pesantis- nerale della sinistra e il suo inguaribile eli- tanza sociale dei partiti e si volatilizza il la-
una grande slavina, per l’appunto, il cui prin- sime e impopolari fin dall’estate del 1992. tismo. L’unica risposta che arrivò dal voro dall’orizzonte mentale della sinistra.
cipale “fattore di spinta” era costituito dalla Ma a determinare il clima burrascoso delle centrosinistra furono le pesantissime opere C’è da chiedersi a questo punto se l’Italia,
crisi fiscale. La democrazia italiana, a valle, elezioni del 5 aprile ’92, più che la tempesta di risanamento dei conti deficitari con una che nella sua storia unitaria aveva cono-
rischiava di essere travolta da una crisi non valutaria, furono le saette della magistra- legge finanziaria d’emergenza di 93 mila sciuto tre regimi politici, entrando in un
episodica, ma strutturale, determinata dalle tura, dopo che Di Pietro, con l’arresto del miliardi e il programma delle privatizza- quarto regime (la “seconda Repubblica”),
modalità con cui si era costruito il welfare socialista Mario Chiesa, aveva dato il via zioni, mentre l’accordo sul costo del lavoro sia effettivamente cambiata in meglio o ne
negli anni Sessanta e Settanta, dall’uso stru- all’operazione Mani pulite: il più grande del luglio ’93 segnava la fine della contrat- sia uscita con le ossa rotte. La risposta è la
mentale del processo inflazionistico e dalle scossone giudiziario della storia repubbli- tazione e la trasformazione in società per seconda. E non solo perché alla guida del
svalutazioni competitive, dalla falla del de- cana, che alla fine dell’XI Legislatura vedrà azioni di IRI, ENI, ENEL, INA chiudeva un ciclo paese c’è ancora Berlusconi e la formula le-
bito pubblico. La malattia, per essere curata, inquisiti per tangenti quasi 200 dei 950 par- di economia mista durato quasi 50 anni. ghista ha preso il sopravvento, ma perché
richiedeva un “tipo di impegno politico” che lamentari in carica. Sulla “palla rotolante” Nel drastico mutamento che caratterizzava l’intera architettura della “seconda Repub-

34 Loop maggio/giugno 2010 35


blica”, sostenuta un po’ a destra, un po’ a di fusioni una lotta all’ultimo sangue, con fatto la fortuna di Berlusconi e Bossi. E in pentina di adeguarsi, anche nel linguaggio,
sinistra, un po’ al centro, si è rivelata fallace il risultato che tra la metà degli anni Ottanta parte questo spiega la persistenza della de- alle emergenze della crisi finanziaria, a come
e mendace rispetto alle promesse iniziali. e il 2001 la FIAT ha distrutto ricchezza per stra, che ha stabilito una sintonia profonda gli apologeti della centralità dell’impresa e
Ci sono tutte le condizioni per fare un bi- 27 mila miliardi di lire, la Montedison per con la crisi del paese, a tal punto che la sua della forza rigeneratrice del mercato non ab-
lancio sul sistema che ha preso forma in que- 9000, Olivetti per 14 mila, Pirelli per 4000. egemonia non è scalfita neanche dai delu- biano perso un istante, di fronte alla crisi
sti 15-20 anni, e l’urgenza è dettata anche Sappiamo pure che nessuna democrazia denti risultati del governo attuale, dove una della globalizzazione, per mettere le briglia
dalla necessità di evitare che gli effetti della economica è sorta dalle ceneri dello Stato maggioranza che procede per decreti legge, al liberismo. A certificarlo è il successo del
crisi finanziaria si dispieghino interamente imprenditore, se è vero - come osserva sem- partorisce misure ad personam delegando ai libro dell’attuale ministro dell’Economia
sulla crisi del tessuto politico. Intanto, il fal- pre Muchetti - che le ottime performance di Balducci e agli Anemone l’onore, o il diso- Giulio Tremonti, La paura e la speranza. L’au-
limento delle politiche sul lavoro dovrebbe ENI, ENEL e Telecom si sono avute in un re- nore, di amministrare. La sinistra, passata tore, dopo aver diagnosticato il crescente
indurci a qualche riflessione. Dopo che i sa- gime di quasi monopolio. dai progressisti al centro-sinistra, ha avuto aumento dei timori della popolazione ita-
lari pubblici e privati sono rimasti al palo in Anche l’altro grande pilastro della seconda importanti occasioni per governare, ma non liana, l’inadeguatezza delle organizzazioni
nome degli accordi sul costo del lavoro, non Repubblica, quello della riforma radicale ha mai raccolto intorno a sé quel consenso internazionali e l’inabissamento della sini-
c’è stata nessuna “ripresa” delle grandi delle istituzioni, è venuto meno. Il mancato necessario a un qualsivoglia disegno rifor- stra, celebra lo statalismo e il protezionismo,
aziende né sul piano degli investimenti pro- quorum del referendum sulla riforma elet- mistico. La verità è che non si è accettato i valori della famiglia e, immancabilmente,
duttivi, né su quello dello sviluppo occupa- torale del 21 giugno dell’anno scorso ha 20 anni fa che tutte le tessere del mosaico le radici giudaico-cristiane dell’Europa.
zionale. Le aziende medio-grandi hanno ri- davvero rappresentato la fine di un’epoca. politico-costituzionale del ’48 erano saltate: Proprio la portata della crisi dovrebbe in-
dotto invece considerevolmente il numero Il quorum non è stato raggiunto non solo dalla Costituzione repubblicana ai “partiti durre l’opposizione a farsi carico in questo
degli occupati. La sinistra, che non ha per la stanchezza degli elettori, ma perché nati dalla resistenza”, dalle culture politiche momento di una proposta radicale. Anche
ai soggetti sociali protagonisti di quella sta- perché la crisi delle socialdemocrazie sem-
La transizione italiana si è ormai conclusa. Se l’opposizione non sarà gione. La destra italiana, inesistente politi- bra preludere in Italia alla nascita di un
nuovo centro, e non sarà come quello di
camente per 50 anni, ha colmato un
in grado di aprire nel paese i cantieri di una nuova costituente
, “vuoto” raccontando un’altra Italia e met-
tendo in discussione tutto l’universo sim-
degasperiana memoria che guardava a si-
nistra. La transizione italiana si è ormai
la crisi istituzionale, intrecciandosi con quella economica, bolico della prima Repubblica. Proprio la conclusa. Se l’opposizione non sarà in

gli toglierà anche il per respirare. fiato persistenza di Berlusconi e la sua capacità
di preservarsi negli anni si spiega con l’at-
tesa, ancora palpabile, che solo da quel ver-
grado di aprire nel paese i cantieri di una
nuova costituente, la crisi istituzionale, in-
trecciandosi con quella economica, gli to-
un’idea ben chiara di quello che è accaduto, nel senso comune la via referendaria al sante politico si riuscirà a scuotere questo glierà anche il fiato per respirare. l
dovrebbe riflettere sul fatto che circa otto cambiamento ha perso credito. L’Italia del paese e a modificare la vecchia costituzione
milioni di cittadini (quasi la metà della forza bipolarismo non ha avuto né maggioranze materiale. ALESSANDRO MARUCCI, GIORNALISTA. COLLABORA
lavoro) sono occupati in imprese di dimen- più solide, né meno partiti dell’Italia del- Per questo la crisi della seconda Repubblica CON L’ARCHIVIO STORICO DEL
SENATO DELLA RE-
sioni inferiori ai 15 dipendenti, senza cassa l’Ancien régime, e il “frammentarismo” par- rischia di trasformarsi in un’altra occasione PUBBLICA E SVOLGE ATTIVITÀ DI RICERCA PRESSO
integrazione, con contratti atipici, orari lun- lamentare negli ultimi anni è diventato ad- per la destra. Pensiamo solo alla capacità re- L’UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA”.
ghissimi, e senza le tutele dello Statuto dei dirittura la culla di un nuovo trasformismo.
lavoratori del 1970. Oggi, infatti, a subire i I “benefici” della democrazia dell’alter-
maggiori contraccolpi della crisi finanziaria nanza li ha patiti per primo Berlusconi nel
è questa fetta di popolazione, fatta spesso di ’94, quando ha retto solo sette mesi per
lavoratori autonomi che vivono accanto al- l’uscita della Lega. E l’Ulivo, invece, uscito
l’impresa centrale: l’unico pezzo di società vincente dalle elezioni del 21 aprile del
che ha condizionato virtuosamente quel 1996, li ha assaporati alla Camera (caso
poco di sviluppo che c’è stato, ma anche il unico nella storia repubblicana), cadendo
primo a vedersi sbattere in faccia la porta sulla fiducia per un solo voto nel 1998. Se
delle banche alla richiesta di un sostegno. poi guardiamo all’esito dello scontro bipar-
Il ridimensionamento del capitalismo ita- titico del 2008, che ha riportato in “prima
liano, inoltre, è l’altro grande tema sotta- serata” Bossi, Casini e Di Pietro, e alle pic-
ciuto nella discussione sui modelli di svi- cole e grandi manovre di Fini da qualche
luppo. Come ha osservato Massimo settimana a questa parte per dar vita a una
Muchetti (Licenziare i padroni?, Feltrinelli destra dal “volto umano”, tocchiamo con
2004), dopo il boom della borsa, seguito mano il fallimento “sistemico” di questa
alla “grande gelata” della nazionalizzazione seconda Repubblica.
dell’energia elettrica, le imprese italiane In un quadro politico profondamente mu-
sono diventate più fragili. I “nuovi pa- tato, anche per l’esaurimento di quel “vin-
droni”, anziché investire in efficienza e in- colo europeistico” che tanto aveva benefi-
novazione, hanno sfruttato la grande di- ciato i governi dell’Ulivo, ciò che resta sul
sponibilità di capitali dovuta all’apertura piatto è la permanenza tra gli italiani di
dei mercati finanziari per combattere a colpi umori e paure analoghi a quelli che hanno
MARIO SPADA, GIUGNO 2002, NAPOLI

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MARIO SPADA, OTTOBRE 2002, NAPOLI, ULTRAS DEL NAPOLI “MASTIFFS”

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Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

Francia Germania Italia Giappone Regno Unito Stati Uniti G6

STAGNAZIONE 1970-1980 3,7% 2,9% 3,8% 4,5% 1,9% 3,2% 3,4%

ECONOMICA.
1980-1990 2,4% 2,3% 2,4% 3,9% 2,7% 3,2% 3,1%

1990-2000 2,0% 2,1% 1,6% 1,2% 2,5% 3,4% 2,6%

LA SINDROME 2000-2008 1,7%

CRESCITA PIL PER DECENNIO


1,2% 0,8% 1,3% 2,3% 2,2% 1,8%

STRUTTURALE Nel decennio 1990-2000, si registra un ul-


teriore rallentamento nei paesi dell’Unione
europea, di moderata intensità in Francia,
Germania e Regno Unito, abbastanza pro-
Da economia miracolo a malata cronica
L’Italia, paese in forte crescita ancora per
tutti gli anni Settanta, subisce una mutazione
genetica e si trasforma in un sistema carat-
nunciato in Italia, che risente anche della terizzato da stagnazione cronica. Perché?
fuoriuscita della lira dallo SME e della mini- In primo luogo, incidono i profondi muta-
recessione del 1992-1993. I due fatti nuovi menti dello scenario globale verificatisi a
La caduta economica del nostro paese non è dipesa da condizioni congiunturali, ma sono rappresentati dalla brusca battuta d’ar-
resto del Giappone, travolto dalla crisi che
partire dagli anni Ottanta e le sfide che
questo mutato scenario poneva al sistema
da scelte imprenditoriali deboli in materia di investimenti. coinvolge le cosiddette “tigri asiatiche” produttivo italiano.
nella seconda metà del decennio, e dall’ac- Già alla fine degli anni Ottanta, era evi-
di Alessandro Polli celerazione della crescita dell’economia dente che alcuni paesi emergenti, in primo
americana, come primo tangibile effetto luogo la Cina, avrebbero goduto di un cre-

L’
Italia rappresenta un’economia che cresceva del 3,8 per cento della capillare diffusione dell’information scente vantaggio competitivo in tutte le
un’evidente anoma- l’anno, si piazzava subito dopo il Giappone. technology e del suo contributo al migliora- produzioni a basso valore aggiunto e a ele-
lia nel contesto dei La situazione appare già notevolmente di- mento della produttività per addetto. L’Ita- vato input di fattore lavoro, andando a po-
paesi industrializzati. versa nel decennio successivo. Il tasso me- lia, con una crescita media dell’economia sizionarsi in una nicchia di mercato in cui
Pur in un quadro di dio annuo di crescita del PIL nei paesi ap- pari all’1,6 per cento è, con il Giappone, il l’Italia era saldamente presente da almeno
generale rallenta- partenenti alla Comunità europea si attesta fanalino di coda nel G6. 30 anni.
mento delle econo- al di sotto della media del G6 (pari al 3,1 Quanto agli otto anni tra il 2000 e il 2008, Tuttavia, un’accorta strategia di politica in-
mie dei paesi avan- per cento); gli Stati Uniti confermano il l’ascesa di nuovi attori sul mercato mon- dustriale, con un orizzonte temporale
zati, la caduta del PIL italiano presenta tasso medio di crescita registrato nel de- diale determina un profondo mutamento esteso su 20-30 anni, avrebbe potuto, nel
aspetti peculiari, che rendono la sua situa- cennio precedente, mentre soltanto il Giap- degli scenari concorrenziali, di cui risen- lungo periodo, favorire la riconversione del
zione difficilmente confrontabile con pone, pur con un sensibile rallentamento, tono in prevalenza quei paesi, come l’Italia, nostro apparato industriale in direzione di
quella registrata nelle altre nazioni a capi- mantiene un tasso medio di crescita pros- la Germania e il Giappone, la cui crescita produzioni ad alto valore aggiunto, elevato
talismo avanzato. simo al quattro per cento medio annuo. economica è maggiormente legata all’au- input in ricerca e sviluppo, ed elevata in-
Con riferimento a dati OCSE, consideriamo Va comunque osservato che il Regno Unito, mento delle esportazioni. In Italia, in par- tensità di capitale. Al contrario, i responsa-
i tassi medi annui di variazione percentuale pur crescendo meno della media dei paesi ticolare, la crescita dell’economia ha regi- bili della politica economica e i partiti po-
del PIL (corretto per la parità dei poteri di del G6 nel decennio considerato, migliora strato un ulteriore notevole rallentamento, litici, ancora oggi, stentano a individuare
acquisto) in termini reali, riferiti a un ipo- la sua performance rispetto al decennio pre- con un tasso medio annuo di crescita, pari un piano alternativo, in cui l’innovazione
tetico G6 composto da Francia, Germania, cedente. Quanto al nostro paese - al di là in media allo 0,8 per cento annuo, che è la svolga un ruolo chiave.
Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. della retorica sull’Italia quinto (o addirittura metà di quello registrato nel decennio pre- All’assenza di una politica industriale si è
Nel decennio 1970-1980, le economie del quarto) paese più industrializzato al mondo cedente. Questo significa che il nostro accompagnata l’assenza di una vera politica
G6 crescevano mediamente del 3,4 per e sulla superiorità di una ricetta basata sulla paese, così come Germania e Giappone, dei redditi. A partire dagli anni della con-
cento l’anno. In tre dei sei paesi considerati piccola e media impresa organizzata in di- non è stato in grado di “agganciare” l’im- certazione, l’esigenza di sterilizzare l’infla-
(Francia, Giappone e Italia) la crescita risul- stretti industriali - la sua crescita non è con- petuosa crescita che ha caratterizzato il zione (il totem del credo monetarista orto-
tava superiore a quella media del G6, mentre frontabile non soltanto con quella giappo- mercato mondiale nel quinquennio 2003- dosso) e il mantra imprenditoriale sul costo
nei restanti tre paesi (Germania, Regno nese o statunitense, ma neanche con quella 2008, crescita che ha determinato l’esplo- del lavoro, prontamente ripreso dai decisori
Unito e Stati Uniti) la crescita era inferiore del Regno Unito. La morte del miracolo sione degli scambi commerciali. di politica economica, hanno determinato
alla media. In particolare l’Italia, con italiano risale quindi agli anni Ottanta. la penalizzazione delle retribuzioni lorde

40 Loop maggio/giugno 2010 41


(come evidenziato anche da dati recente- con i redditi da capitale e da attività im- nuto, non risulta più sostenibile. Quindi ranno il futuro di almeno tre generazioni
mente pubblicati dall’OCSE), ancorate al prenditoriale) hanno oscillato tra il 36 e il il mantra sul costo del lavoro è paradossale, di italiani.
tasso di inflazione programmata, a tutto 40 per cento. Detto altrimenti, il monte sa- perché è determinato in prevalenza dalle D’altro canto, le autorità europee, anche
vantaggio degli altri redditi, il cui livello si lari, nel complesso, per oltre dieci anni è scelte imprenditoriali in materia di inve- in occasione della recente crisi greca, hanno
adegua prontamente in risposta a varia- risultato inferiore ai profitti in misura va- stimenti. dimostrato una incapacità assoluta nel for-
zioni dei prezzi. riabile tra il 3 e il 15 per cento. Ma il mantra imprenditoriale, tipicamente mulare risposte nuove e alternative rispetto
Lo strumento attraverso cui in Italia e negli In un’economia avanzata, il profitto non è italiano, sull’eccessivo carico rappresentato al Washington Consensus (e cioè alle dieci
altri paesi industrializzati l’impresa ha un disvalore. Al contrario, rappresenta l’in- dal costo del lavoro, è paradossale anche direttive di politica economica destinate ai
compresso i costi del lavoro è rappresen- centivo che ha determinato il successo se- da un altro punto di vista. Simulazioni con- paesi in stato di crisi economica, alla cui
tato principalmente dalla segmentazione colare del modello di sviluppo occidentale. dotte da Vijselaar e Albers della Banca cen- applicazione è subordinato l’intervento del
del mercato. La segmentazione del mercato Ma questo è vero solo a certe condizioni, e trale europea, nella prima metà del decen- Fondo monetario internazionale), ripropo-
del lavoro è stata effettuata inizialmente più in particolare quando i profitti si tra- nio, indicavano che in Europa gli in- nendo la ricetta tradizionale dei tagli nella
nella grande impresa, attraverso lo snelli- ducono in nuovi investimenti. Concatena- vestimenti in information technology erano spesa statale corrente e della riforma previ-
mento dei processi produttivi che ha tra- zione virtuosa che non si è verificata nel negativamente correlati con la produttività denziale come assi portanti del piano di ri-
sformato le grandi imprese in galassie di caso italiano, almeno nei tre decenni tra- totale dei fattori. Questa relazione, statisti- sanamento dei conti pubblici di Atene.
piccole imprese informali. Tale strategia di- scorsi. Nel 1980 gli investimenti fissi netti camente significativa, è determinata pro- Ma in un contesto, come quello greco, che
rotta i posti di lavoro periferici verso le (misurati cioè al netto degli ammorta- prio dal rallentamento dei salari nominali, è stato caratterizzato per decenni da corru-
piccole imprese, che diventano parte inte- menti) ammontavano al dieci per cento del che incentiva le imprese ad adottare tec- zione e diffusa evasione fiscale, i tagli pro-
grante della rete di fornitori delle grandi PIL in termini reali; dieci anni più tardi la nologie di produzione labour-intensive e a posti dall’Unione europea e dagli esperti
imprese. La crescita relativa dei posti di la- loro incidenza si era ridotta al sette per diminuire l’input in capitale fisso diverso dell’FMI si ripercuoteranno esclusivamente
voro nelle piccole imprese in molte delle cento; nel 2000 al sei per cento e al due dall’information technology, con la logica su una middle class già in affanno, formata
economie avanzate può essere largamente per cento nel 2009. conseguenza di un rallentamento della pro- da percettori di redditi fissi, sui quali grava
attribuita a tale tendenza. Ancora più interessante è il confronto tra duttività totale dei fattori e della crescita una pressione fiscale insostenibile. Da qui
La disintegrazione verticale dei processi di investimenti netti (gli investimenti al netto complessiva dell’economia. Quindi, oltre l’esplosione della protesta.
produzione ha determinato, non soltanto degli ammortamenti) da un lato, il risultato alle considerazioni svolte in precedenza, è Esiste un parallelismo forte tra la difficile
in Italia, la nascita di distretti industriali. di gestione e i redditi misti netti (cioè i pro- proprio il basso livello dei salari nominali situazione di Atene e la realtà sociale ed
Tali distretti in realtà sono agglomerati di fitti in senso lato) dall’altro. Se nel 1980 il a rappresentare il più importante disincen- economica italiana, al di là della retorica
piccole imprese, che tentano di sopravvi- rapporto tra investimenti netti e risultato tivo a investire. consolatoria di molti esponenti politici. Ba-
vere in condizioni di mercato ostili, appli- di gestione ammontava al 37 per cento a sta riflettere sulle due paroline magiche che
cando estesamente la flessibilità numerica, valori correnti, tale percentuale era già ca- L’Italia e la sindrome greca hanno condotto all’avvitamento della crisi
con amplissimi differenziali salariali. Nel duta al 25 per cento nel 1990, al 17 per Siamo quindi in un caso paradigmatico di greca: corruzione e diffusa evasione fiscale.
Nordest, ad esempio, i lavoratori operano cento nel 2000 e a un trascurabile sette per debolezza strutturale delle attività di inve- E la situazione è aggravata da una partico-

Esiste un parallelismo forte tra la difficile situazione di Atene e la realtà sociale ed economica italiana.
Basta riflettere sulle due paroline magiche che hanno condotto all’avvitamento della crisi greca:
corruzione e diffusa evasione fiscale.
nel sistema produttivo informale del cot- cento nel 2009. La caduta è stata quindi stimento, motivata anche dal fatto che sul lare prospettiva, completamente ideologica,
timo, come durante la fase della proto–in- costante negli ultimi 30 anni e non è stata mercato finanziario esistono impieghi al- con cui la classe politica, di destra e di cen-
dustrializzazione, con condizioni tra le peg- determinata, come spesso ci vogliono far ternativi che garantiscono rendimenti ben trosinistra, guarda alla situazione italiana.
giori tra le economie di mercato. credere, da condizioni di rallentamento superiori a quelli connessi a una qualsiasi
congiunturale. attività di investimento, almeno nel breve Disuguaglianza distributiva e conver-
Il paradosso del costo del lavoro Un sistema produttivo che non investe è periodo, in buona pace degli animal spirits. genze bipartisan
Le modalità attraverso cui in Italia il mer- destinato a veder cadere la produttività E lo Stato è semplicemente assente. Venticinque anni di inseguimenti sui sen-
cato del lavoro si è progressivamente rior- media per addetto. Quindi se le retribu- Il governo italiano è vincolato al rispetto tieri più estremi del neoliberismo hanno
ganizzato negli ultimi 40 anni hanno avuto zioni sono ancorate alla produttività, fini- dei parametri di Maastricht che, in presenza condotto a una sostanziale omogeneità
impatti duraturi sulla distribuzione dei red- scono con l’essere pesantemente influen- di un debito pregresso di proporzioni im- nella visione di politica economica dei par-
diti. Infatti, la voce relativa alle retribuzioni zate dalle decisioni di investimento degli mani, priva le autorità di politica econo- titi di destra e di centrosinistra, al di là dei
lorde, tra il 1994 e il 2005, ha oscillato tra imprenditori. Se l’imprenditore investe, la mica dello strumento rappresentato dalle se e dei distinguo suggeriti dal marketing
il 33 e il 35 per cento del prodotto interno produttività aumenta e gli incrementi sa- manovre anticongiunturali di bilancio. elettorale. Nei fatti, gran parte dei provve-
netto (cioè il PIL detratti gli ammortamenti) lariali risultano comunque sostenibili per L’enorme ammontare del debito pubblico dimenti di politica economica (le liberaliz-
espresso a prezzi correnti, mentre il risul- l’impresa. Se l’imprenditore non investe, e la conseguente impossibilità di sfruttare zazioni dummy degli anni Novanta, la ri-
tato di gestione e i redditi misti netti (che cade la produttività per addetto e qualsiasi le politiche di bilancio per far ripartire gli forma del mercato del lavoro, la riforma
banalizzando possono essere identificati incremento salariale, per quanto conte- investimenti nel nostro paese ipoteche- del diritto allo studio, la privatizzazione dei

42 Loop maggio/giugno 2010 43


servizi pubblici) non ha avuto altro effetto
se non determinare una crescente disugua-
glianza distributiva.
Del resto, i decisori politici di casa nostra
erano e sono confortati da una teoria eco-
nomica di mainstream, risalente agli anni
Ottanta, che non necessariamente consi-
dera un male assoluto l’aumento della di-
suguaglianza distributiva, in quanto deter-
minerebbe un aumento del flusso di
risparmi e investimenti e, in definitiva, ef-
fetti positivi per la crescita economica. Le
riflessioni svolte in precedenza sul caso ita-
liano, tuttavia, smentiscono platealmente
quella teoria. Infatti, nelle economie a ca-
pitalismo maturo, l’aumento della disugua-
glianza può condurre a risultati opposti.
Per Aghion e Howitt l’ammontare dello
stock di capitale fisico nei paesi a capitali-
smo maturo rende profittevoli gli investi-
menti in capitale umano. Tuttavia, in pre-
senza di una crescente disuguaglianza
distributiva e all’aumentare dell’incertezza,
gli individui più svantaggiati incontrano
difficoltà insormontabili nel pianificarne
la dotazione ottimale.
Quindi, l’esistenza di elevati gradi di di-
suguaglianza conduce al rallentamento
della crescita economica potenziale, men-
tre un processo di redistribuzione e la
creazione di incentivi all’investimento in
capitale umano potrebbero stimolarla,
con effetti evidenti soprattutto nel me-
dio-lungo periodo.
Esattamente quello che non è stato fatto
dalle forze politiche di destra e di centro-
sinistra. Un totale vuoto progettuale su cosa
fare nel lungo periodo, la riproposizione
poco convincente di ricette neoliberiste
piuttosto che un progetto credibile e orga-
nico di riconversione industriale e di pro-
mozione degli investimenti in capitale
umano e in ricerca e sviluppo, una riforma
della scuola eternamente incompiuta e as-
solutamente inadeguata alle nuove esi-
genze, una serie di mancate risposte che
avrà conseguenze devastanti per l’econo-
mia e per la società italiana. l
MARIO SPADA, GENNAIO 2005, NAPOLI, LE VELE DI SCAMPIA DURANTE LA GUERRA DI CAMORRA
ALESSANDRO POLLI È RICERCATORE DI STATISTICA
ECONOMICA PRESSO IL DIPARTIMENTO DI TEORIA
ECONOMICA E M ETODI QUANTITATIVI PER LE
SCELTE POLITICHE DELL’U NIVERSITÀ DI R OMA
“LA SAPIENZA”. È PROFESSORE AGGREGATO DI
TEORIA STATISTICA DELLE DECISIONI E STATISTICA
ECONOMICA.

44 Loop maggio/giugno 2010 45


Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

rietà, di cambiamento degli stili di vita nel stione del Fondo è stata affidata dall’arcive-
segno della sobrietà. Innanzitutto, si è voluto scovo a un Consiglio di gestione presieduto
dire che una comunità cristiana e civile non da monsignor Luigi Testore. Il meccanismo

Il Fondo
può rimanere insensibile alle difficoltà che del Fondo si basa su diverse articolazioni
sperimentano tanti suoi componenti. territoriali e prevede l’utilizzo di precise pro-
Perché uno degli effetti pratici della crisi è cedure, regolamenti e strumenti.
anche quello di creare un’enorme disparità Per raccogliere le domande di aiuto e ascol-
di condizione tra chi ha potuto conservare tare le persone in difficoltà a causa della
il proprio impiego e chi è stato licenziato, perdita del lavoro, Caritas e ACLI hanno or-
tra chi è stato costretto a chiudere e chi ha ganizzato e attivato sul territorio diocesano

della crisi
resistito. E la prima reazione, per chi ha un 104 distretti del Fondo, distribuiti nei 74
posto di lavoro sicuro e fonti di reddito decanati in cui è articolata la Diocesi di Mi-
certe, è quella di tirare avanti come se nulla lano, che ha una popolazione di oltre cin-
fosse, di rimanere insensibile di fronte alle que milioni di abitanti. I volontari impe-
difficoltà di chi gli era vicino. Ma guar- gnati in questi distretti sono circa 500 e
dando alla crisi della Grecia, che è lo spec- nel mese di marzo 2009 hanno seguito un
chio, in scala ridotta, dello stato in cui ver- apposito programma di formazione.
sano alcune fra le principali economie Durante il primo anno di attività del
occidentali, vediamo che nessuno (neanche Fondo, nel 2009, il Consiglio di gestione
i dipendenti pubblici, neanche quanti vi- ha analizzato 3247 domande di aiuto, ap-
vono di rendite finanziarie) può ritenersi provandone 2333, per un’erogazione com-
al riparo. Come ci ha ricordato il cardinal plessiva di 5.053.405 di euro.
Tettamanzi in occasione dello scorso Primo Ora, per quanto questi numeri siano signi-
Un’iniziativa della Chiesa ambrosiana, per stimolare una nuova progettualità nella maggio, “chi potrebbe dire sensatamente, ficativi e indichino una straordinaria capa-
politica e nell’economia. oggi: ‘la crisi non mi ha ancora colpito, cità di coinvolgimento e una disponibilità
quindi non mi riguarda?’” alla solidarietà, l’iniziativa del Fondo ri-
di Giuseppe Davicino
Perché uno degli effetti praticidella crisi è anche quello di creare

P
er presentare l’iniziativa gli esseri umani, ottenute attraverso la “glo-
del “Fondo famiglia-la-
voro”, istituito dall’arci-
rificazione” di Gesù di Nazareth, la quale si
è compiuta tramite la passione e la morte
un’enorme disparità di condizione tra chi ha potuto mantenere
vescovo di Milano, cardi- in croce, prima dell’Apocalisse del giorno il proprio impego e chi è stato licenziato, tra chi è stato costretto
nal Dionigi Tettamanzi, a
sostegno di chi perde l’oc-
cupazione, sulle pagine di
di Pasqua.
In questo senso, possiamo affermare che
l’iniziativa del Fondo famiglia-lavoro si col-
a chiudere e chi ha resistito
.
Loop traggo ispirazione loca “dentro l’apocalisse” che avviene in Per questo, il messaggio principale che l’ar- mane prioritariamente educativa. Era
dal motto della stessa rivista che è “culture, ogni momento della vita delle persone, e civescovo di Milano Tettamanzi ha inteso chiaro sin dall’inizio, infatti, che, come
linguaggi e conflitti dentro l’apocalisse”. quindi anche nelle pagine delle cronache comunicare a tutti con il Fondo famiglia- disse il cardinal Tettamanzi quando lanciò
Il significato originario di apocalisse (dal contemporanee. Con questa iniziativa, la lavoro è stato quello di uscire dall’indiffe- il Fondo famiglia-lavoro, “nei confronti
greco apokalypsis, composto di apó, prefisso Chiesa ambrosiana intende manifestare nel renza e di aprirsi alla solidarietà, indicando delle probabili dimensioni della crisi, que-
negativo, e kalyptein, “nascosto”) è gettar presente la carità, seguire l’esempio del un modo diverso e concreto di reagire alla sta iniziativa è poco più di una ‘goccia’ ri-
via ciò che copre, togliere il velo, dis-vela- Maestro nel donarsi al prossimo senza ri- crisi. La domanda da cui è scaturito questo spetto al ‘mare’ delle necessità”. E che lo
mento, rivelazione. Lungi dal preannun- serve, per dis-velare quella vocazione alla progetto non è stata “Cosa si può fare?”, scopo principale fosse quello di far fiorire
ciare catastrofi e sciagure, l’idea di apocalisse fraternità che è inscritta negli uomini e che bensì “Io cosa posso fare?, “Noi cosa pos- “una nuova primavera sociale fatta di vo-
rimanda al manifestarsi della autentica na- è più forte dei miraggi dell’egoismo, del siamo fare?” lontariato, mutuo soccorso, cooperazione”.
tura delle cose, a una pienezza di essere, di consumismo e di quell’illusorio arricchi- Alla gestione di questo fondo sono state Come riconosce Gianni Bottalico, presi-
giustizia e di verità, rispetto alla quale si ri- mento di pochi a scapito delle moltitudini, chiamate le ACLI (Associazioni cristiane la- dente provinciale delle ACLI di Milano, “que-
velano come buone o cattive le opere degli che stanno alla base dell’attuale crisi eco- voratori italiani), insieme alla Caritas. sta iniziativa dell’arcivescovo Tettamanzi ri-
uomini nella storia, al di là delle apparenze. nomico-finanziaria. Qualche dato può servire a illustrare meglio chiede risposte concrete anche sul piano
Questo è anche il messaggio, per i cristiani, Sin dall’annuncio della sua istituzione, av- l’iniziativa. Il totale dei contributi pervenuti politico: ciascuno deve fare la propria parte
dell’omonimo libro di Giovanni, posto a venuto la notte di Natale del 2008, il Fondo dal Natale 2008 al 29 aprile del 2010 è pari per dare all’economia di mercato un’anima
conclusione della Bibbia, che più che della famiglia-lavoro ha assunto un valore simbo- a quasi otto milioni di euro (7.847.768,03). sociale. I mercati non siano più idoli da ido-
fine del mondo e della storia ci parla del lico e una finalità primariamente educativa. Tali offerte sono state raccolte da versamenti latrare, ma ritornino a essere mezzi al servi-
loro fine. Un libro che annuncia una sola, Intende promuovere una riflessione sulle di parrocchie, enti e società, di privati citta- zio della dignità di ciascuna persona”.
benedetta, “disgrazia”: la definitiva e totale cause che hanno prodotto l’attuale crisi eco- dini (assieme al contributo iniziale di un I dati che continuano ad arrivare sull’at-
disfatta delle forze del male e il pieno ri- nomica e sollecitare, a livello locale, specifi- milione di euro ciascuno del cardinal Tetta- tuale congiuntura economica non indu-
scatto, la liberazione da ogni angustia per che iniziative di sensibilizzazione, di solida- manzi e della Fondazione Cariplo). La ge- cono all’ottimismo; né quelli internazionali

46 Loop maggio/giugno 2010 47


che proiettano su questo 2010, come av- coltà di Sociologia dell’Università cattolica. Come ha scritto Benedetto XVI nell’enciclica ragione solidale” come condizione neces-
vertono il Fondo monetario e la Banca dei I dati congiunturali ci dicono, piuttosto, che Caritas in veritate, “la crisi ci obbliga a ri- saria per costruire il futuro. Infatti, come
regolamenti internazionali, nuove e più pe- senza correttivi sostanziali, proseguendo per progettare il nostro cammino, a darci ha ribadito in un saggio pubblicato la scorso
santi incertezze legate alla tenuta del debito la strada intrapresa negli ultimi decenni, col nuove regole e a trovare nuove forme di anno, “senza solidarietà non c’è futuro”. l
sovrano nelle principali economie occiden- prevalere della dimensione speculativa della impegno, a puntare sulle esperienze posi-
tali; né quelli nazionali o quelli dell’area finanza su quella dell’economia reale e del tive e a rigettare quelle negative. La crisi GIUSEPPE DAVICINO, LAUREATO IN FILOSOFIA,
milanese, il cui andamento economico e lavoro, sarà difficile scongiurare un ulteriore diventa così occasione di discernimento e GIORNALISTA, MEMBRO DI REDAZIONE DI RIVISTE
occupazionale è monitorato dalle ACLI mi- aumento della disoccupazione e della po- di nuova progettualità” (§ 21). DI PENSIERO E DIBATTITO QUALI PER IL DOMANI E
lanesi tramite l’istituzione di un Osserva- vertà, tensioni sociali più acute e forse anche L’arcivescovo di Milano con il Fondo fami- INFOCEEP, È DIRETTORE DELL’EDIZIONE ONLINE DEL
torio lavoro, in collaborazione con la fa- nuovi e più grandi dissesti finanziari. glia-lavoro ha posto l’esigenza di “una forte GIORNALE DEI LAVORATORI.

MARIO SPADA, GIUGNO 2003,


NAPOLI, MATRIMONIO

48 Loop
Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

pensare a Palermo. Una città assediata dal qualche modo l’ideatore di Forza Italia, il
potere mafioso, che visse una vera e propria partito che ha cambiato i connotati di que-
ribellione con i suoi lenzuoli alle finestre e sto paese - è stato condannato in primo
i comitati e le tante manifestazioni. Se grado per concorso esterno e questo non

Spaesati
prendiamo altre città nel mondo schiac- desta nessuno scalpore, anzi l’uomo viene
ciate sotto il tallone di un potere criminale rispettato e apprezzato per il suo amore per
(nel sud degli Stati Uniti o in Messico o al- la cultura. Questo ha un significato pro-
trove) non abbiamo mai assistito a una cosa fondo. Assistiamo al sommarsi di due fat-
del genere. Mai irrompe sulla scena la par- tori: da un lato il consolidamento di un
tecipazione delle masse popolari, dell’opi- potere reale, fattuale delle organizzazioni
nione pubblica, della società civile. Ma oggi criminali; dall’altro un’accettazione sociale
tutto questo non succede più”. Oggi la so- e culturale di quanto sia avvenuto. E in
cietà italiana è afasica rispetto alla corru- questo mixage il ruolo giocato dalle televi-
zione dilagante, all’abuso di potere. E que- sioni e dalle più recenti campagne, intente
sto accade perché non c’è nessuno nel a mettere sullo stesso piano mafia e anti-
parterre politico che raccolga questa sfida e mafia, non è marginale”.
ne faccia un suo tema. Così crede con ram- Deaglio è sicuramente tra i primi a tentare
marico Deaglio: “I partiti di sinistra non di storicizzare questi ultimi 30 anni di storia
promuovono più questa istanza di ribel- italiana. Con Patria 1978-2008, pubblicato
lione al potere malavitoso come centrale sempre da Il Saggiatore, ci regala un me-
nell’agenda politica. Per cui noi assistiamo morabile affresco dell’Italia contemporanea.
a cose apparentemente paradossali: ogni Un “film di carta” che ricostruisce questa
Loop incontra Enrico Deaglio. Lungo la nostra storia, tra gangster, rapimenti, politici cor-
rotti, migranti, televisioni: come in un bellissimo “film di carta”, ma senza happy ending. “Assistiamo al sommarsi di due fattori: da un lato il consolidamento

di Claudio Marotta
di un potere reale, fattuale delle organizzazioni criminali
;
dall’altro un’accettazione sociale e culturale di quanto è avvenuto”.

S
porcarsi le mani. Rimestare gono le basi per la nascita della nuova ano-
negli ultimi torbidi decenni malia italiana - continua l’autore - ma le sei mesi vengono redatte pubblicazioni di tormentata fase raccogliendo fatti epocali,
della Repubblica. Tessere cronache attuali ci impongono di indagare studi dettagliatissimi su come funzionino piccoli episodi, schegge di canzoni, veloci
nuovamente i fili della no- nuovamente come avvenga questo passag- tali poteri, ma nessuno ne tiene conto. ritratti e tutti gli ingredienti che hanno tra-
stra storia, di una storia di gio, come si apra questo vulnus nel si- Come se la cosa fosse tacitamente am- sformato il nostro paese. “L’idea è nata nel
cui siamo orfani. Cercare di stema”. Sono anni di transizione di cui messa. Accettando tutto ciò, abbiamo ac- trentennale del rapimento Moro, altro fatto
scovare la natura dell’“ano- molto, ancora oggi, viene nascosto o ri- cettato simbolicamente il fatto che si è con- squisitamente anomalo, squisitamente ita-
malia Italia”. È quanto ha mosso. Sappiamo però che coincidono clamata una trasformazione del nostro liano. Ancora oggi nessuno avrebbe saputo
fatto Enrico Deaglio con i suoi ultimi lavori, “con lo scoppio di violenza - avverte Dea- paese. Un cambiamento degli assetti poli- dire cos’è successo. C’era un vuoto, un’am-
in particolare con Il raccolto rosso 1982-2010 glio - più importante che si registra in Eu- tici, economici e sociali in cui la ‘devianza’ nesia totale su questi ultimi decenni. Così
(Il Saggiatore, pagg. 379, € 17,00) secondo ropa dalla fine del secondo conflitto mon- è divenuta parte sistemica: un fatto che abbiamo deciso di raccontare al presente
atto dell’opera che tenta di ricostruire la la- diale. Il numero di morti nelle guerre di non succede altrove. Questa è la nostra (come se stessimo lì mentre accadono i fatti)
tente guerra civile che sconvolge il meri- mafia, la qualità degli attentati in grado di anomalia. Quanto poi alla ragione per cui tutto ciò che ci è sembrato significativo.
dione da 60 anni a questa parte. “Un susse- far saltare all’aria interi quartieri e intere nessuno agiti questi temi… beh, le spiega- Abbiamo deciso di utilizzare questa moda-
guirsi di violenza e sangue - è convinto autostrade non hanno assolutamente pre- zioni sono diverse, ma sicuramente c’è lità così da poter dire: ‘Attenti tutti, non
Deaglio - che ha prodotto negli ultimi 17 cedenti. Eppure sembra che l’attuale classe un’inconscia presa d’atto che percorrere stupitevi di quello che accade oggi perché
anni l’ascesa di una nuova classe sociale, di politica non intenda parlarne. Come se si questo terreno è molto pericoloso e non già abbiamo vissuto questo evento e que-
un capitalismo malavitoso che domina il accettasse di vivere in una casa dalle fon- paga in termini di consenso”. st’altro ancora’”. Una lunga cavalcata se-
meridione e allunga i suoi tentacoli in tutto damenta sconosciute”. Non è un’opera con happy ending quella guendo i filoni della storia politica e di
il mondo. Al fianco di tutto ciò, c’è una più È qui che risiede l’origine del “male” che che ci consegna l’autore del Raccolto rosso, quella del capitalismo nostrano, dei costumi
o meno consapevole accettazione sociale di affligge oggi il paese. Un paese che, nono- anzi dipinge un quadro ancor più degra- e delle mode, mettendo in sequenza tutti i
questo fenomeno come pura normalità”. stante allora le inchieste si bloccassero una dato: “Dobbiamo dire che ‘tanti anni fa’ fatti accaduti. “Il risultato è impressionante
Le rivelazioni degli ultimi mesi, le parole volta giunte a intaccare i centri del potere l’idea che un uomo politico fosse minima- - dice meravigliato l’autore - ed è incredibile
di Massimo Ciancimino e le nuove inchie- politico, tentò di affrancarsi da questo mente sfiorato dall’accusa di corruzione e che tutto questo sia successo per davvero.
ste sull’attentato dell’Addaura e sulle stragi amaro destino vivendo un pervasivo senti- ancor più di collusione con la mafia era Ne vien fuori una società, una nazione tra-
di inizio anni Novanta ci dicono che sap- mento di riscatto. “Fu un periodo contras- considerata un’enormità: la cronaca di oggi sformata radicalmente e in qualche modo
piamo ancora poco o nulla di quanto suc- segnato da una straordinaria partecipazione ci ricorda sempre più frequentemente che il racconto ci spiega il perché di quanto vi-
cesse durante il passaggio dalla prima alla collettiva - dice lo scrittore torinese - da le cose non stanno più così. Basti pensare viamo ora”. Un’antologia di anomalie, di
seconda Repubblica. “In quella fase si pon- un’incredibile mobilitazione civile. Basti che Marcello Dell’Utri - l’uomo forte e in fatti straordinari. Ma in fondo l’Italia è un

50 Loop maggio/giugno 2010 51


paese “anormale” in quanto è una somma- È indubbio che il Partito democratico soffra del Partito democratico. C’è una sorta di hanno scavalcato il ceto politico, anche se
toria di anomalie. una forte subalternità a molte istanze mosse conservazione, molto miope, del proprio questa sua caratteristica è dirompente ri-
In questo quadro, si inserisce l’ennesima dal centrodestra. Ne sono una riprova l’ope- ruolo su questi temi. Si crede che agitando spetto all’attuale stallo politico, l’autore è
eccezione italiana. Dinnanzi alla crisi glo- rato dei “sindaci sceriffo”, che nelle città questi temi si perdano ancora più voti”. convinto che “è un’ipotesi che vivrà grandi
bale del capitalismo finanziario, in tutto il hanno capeggiato crociate in nome di una Probabilmente, è proprio sul campo delle difficoltà nell’emergere rispetto alla sua ter-
mondo (senza dover arrivare alla catastrofe legalità che toglie diritti di cittadinanza agli migrazioni che si misura più marcata- ritorialità. Che verrà boicottato dall’immo-
greca) si stanno riattivando le passioni ci- “ultimi”, o le piena fede mercantilista in mente la sconfitta della sinistra in Italia. bilismo del Partito democratico, un gran
viche e, in qualche modo, si sta risve- economia superata a sinistra dallo stesso Se infatti da un lato essa non è stata in carrozzone in cui chi sbaglia non è chia-
gliando la voglia di giustizia sociale. In Ita- Tremonti. Eppure, si nota in tutta l’Europa grado di elaborare proposte credibili su mato a defilarsi”. Una prospettiva non esal-
lia, invece, un paese con un’economia di un declino generalizzato delle forze di si- questo tema, dall’altro tenta di recuperare tante, ma che fa i conti con una classe di-
fatto stagnante, in cui - per dirla con Fi- nistra. Probabilmente ciò è frutto di mec- appeal scimmiottando politiche securitarie rigente impreparata e incapace. Se
toussi - l’unico grande ammortizzatore so- canismi globali che sottraggono luoghi di che trovano migliori interpreti nel cen- guardiamo in giro per il mondo vediamo
ciale è ancora la famiglia, vediamo un aggregazione, sovvertono rapporti di forza trodestra, condannandosi in via definitiva che i democratici americani sono su posi-
blocco di forze conservatrici che riescono sociali e producono microegoismi, atomiz- a un’ineluttabile subalternità a tali posi- zioni più a sinistra del PD, che la spinta po-
a garantirsi un sostanziale consenso e un’es- zazione dei rapporti umani: fenomeni cri- zioni prepolitiche. “In effetti, assistiamo polare che ha portato Obama alla Casa
senziale tenuta sociale, senza che emerga tici di fronte ai quali tutte le categorie po- a una similitudine - aggiunge Deaglio - bianca ha connotati più radicali del nostro
nessun elemento di rottura rispetto a tale litiche che conosciamo si infrangono, fra opposizione e maggioranza in questo posticcio centrosinistra. “Ma anche i libe-
paese. Mi ha colpito parecchio scoprire ral-democratici di Clegg in Gran Bretagna

“Avanza l’economia del cemento, del turismo,


che molti dirigenti leghisti che guidano sono più a sinistra dei nostri - conclude
l’avanzata nelle regioni rosse dell’Appen- Deaglio - per non parlare dei verdi francesi
della grande distribuzione accrescendo la . precarietà nino provengano dal PCI. Non riesco a
spiegarmi come sia possibile che un par-
di Cohn-Bendit. Ma mi spingo oltre: Mar-
chionne è più a sinistra del Partito demo-
Eppure non vedo a sinistra nessuno che abbia una visione
La spinta popolare che ha portato Obama alla Casa bianca
di insieme accattivante e alternativa”.
ha connotati più radicali del nostro posticcio centrosinistra.
quadro. Ma su questo Deaglio è categorico: aprendo una sfida per la ricerca di un’al- “Ma anche i liberal-democratici di Clegg in Gran Bretagna sono più
“Il perché questo non accada risiede nella
pochezza della classe dirigente dell’oppo-
ternativa sistemica. I processi che inner-
vano l’attuale società globale ci porranno a sinistra dei nostri, per non parlare dei verdi francesi di Cohn-Bendit.
sizione. Un ceto politico incapace di for-
mulare una visione alternativa. Dinnanzi
dinnanzi a nuovissime sfide. Per Deaglio,
la maggiore verrà proprio dalla demografia:
Ma mi spingo oltre: Marchionne è più a sinistra del Partito democratico”.
alle scelte del governo non c’è indigna- “In Italia oggi ci sono 4,5 milioni di immi-
zione, non si opera un’opposizione eterna, grati: senza diritto di voto, senza alcuna tito egemone per 60 anni in quelle regioni cratico. Con il suo piano di ristrutturazione
perpetua. C’è una sostanziale connivenza rappresentanza. Lavoratori che sostengono sia stato in grado di formare una classe (che sappiamo tutti che verrà disatteso),
tra questi attori politici. Quindi le cose che il PIL italiano. Le stime demografiche ci di- dirigente che converge su certe posizioni con quei forti investimenti nell’industria
dicono, le proposte che fanno, sono essen- cono che nei prossimi 15 anni, per mante- razziste e xenofobe”. italiana, quando potrebbe trasportare la
zialmente dei correttivi che non mettono nere l’attuale livello di popolazione, pari a Eppure, le ultime tornate elettorali ci con- produzione all’estero, propone al paese
in discussione il dato di fondo. Dato che è 60 milioni, dovranno venire in Italia altri segnano anche un’anomalia “positiva” nel un’idea, un progetto ben chiaro. Per il ceto
semplicemente rintracciabile: l’Italia sta ac- 10 milioni di immigrati. Questo è un feno- campo del centrosinistra. Vendola, con le politico di sinistra l’ultimo treno è passato
celerando la sua trasformazione in un paese meno eccezionale a cui non siamo prepa- sue fabbriche, ha immesso elementi nuovi nel 2006 con l’ultimo governo Prodi, ma
in cui il peso industriale (e quindi i rapporti rati. I politici spesso pensano che questi e nuove energie nel campo della sinistra, anche allora dimostrarono tutta la loro ina-
di lavoro e tutto il mondo che abbiamo co- siano problemi lontani, di là da venire, che ma il quesito che si pone Deaglio è: deguatezza. La conclusione a cui sono ar-
nosciuto e assaporato negli ultimi decenni) si possano nascondere. In realtà sono im- “Quanto vale Nichi fuori dalla Puglia? rivato è che l’attuale classe dirigente di si-
vada lentamente morendo e quello che ri- pellenti. E oggi abbiamo due alternative: o Quanto il fattore locale e quello personale nistra è antropologicamente inadatta a
mane sono i rapporti familiari, una conce- si lavora a un’integrazione politica di questi influiscono in quella vittoria? Qui abbiamo certi ruoli. Non ha le giuste motivazioni
zione di Stato totalmente primordiale, ma nuovi italiani, o andremo incontro a feno- un personaggio che ha avuto la capacità per andare avanti. Han vissuto troppo
soprattutto una crescente sperequazione meni di segregazione come nelle banlieue di connettere l’anima profonda della so- bene, non portano sulla pelle le cicatrici
sociale in cui una quota sempre maggiore francesi, o nelle township sudafricane. Ger- cietà pugliese, con istanze moderne (nei che fanno venir la sete di riscatto”. l
di reddito passa in mano a quei pochi, noti mogli di un degrado politico e civile esplo- linguaggi, nei media che utilizza) addirit-
centri di potere e settori sociali. Si chiudono sivo. Questo è un tema terribilmente im- tura innovative se pensi alla sua biografia. ENRICO DEAGLIO, LAUREATO IN MEDICINA, È DA
le fabbriche e si perdono i posti. Avanza popolare, nessuno se ne fa carico, né tanto Però, francamente, penso che se tenterà di 30 ANNI NEL MONDO DEL GIORNALISMO, DELLA
l’economia del cemento, del turismo, della meno apre la propria organizzazione, il pro- divenire il punto di riferimento del cen- TELEVISIONE E DELL’EDITORIA. DIRETTORE DI LOTTA
grande distribuzione accrescendo la preca- prio partito agli immigrati. Si registrano trosinistra nazionale, la classe dirigente del CONTINUA DAL 1977 AL 1982, HA LAVORATO
rietà. Eppure non vedo a sinistra nessuno sparute iniziative che rimangono tutte PD glielo impedirà”. Anche se la forza di CON LE MAGGIORI TESTATE ITALIANE. IL SUO
che abbia una visione di insieme accatti- schiacciate su un piano simbolico: su que- Vendola è stata proprio quella di riattivare NUOVO LIBRO IL RACCOLTO ROSSO 1982-2010 È
vante e alternativa”. sto terreno, Fini ha posizioni più avanzate nessi sociali, estranei oggi alla sinistra, che IN LIBRERIA DAL 6 MAGGIO 2010.

52 Loop maggio/giugno 2010 53


MARIO SPADA, GENNAIO 2002, NAPOLI

54 Loop maggio/giugno 2010 55


Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

o alla denuncia delle attività malavitose, Al contrario, oggi sembra che la pratica
ma che è la presa in carico di un percorso della corruzione sia diventata una prova di
che attraversa il mondo dell’informazione, furbizia e di esercizio di potere piuttosto

SIAMO SOLO dell’educazione, della politica. Ciascuno a


fare la propria parte perché la cultura e la
mentalità dell’illegalità sono molto più dif-
fuse di quanto non si creda e possono es-
che un grave attentato contro la collettività
che è chiamata a sostenerne gli oneri. D’al-
tra parte, anche il senso linguistico del ter-
mine “corruzione”, che si adopera per de-

FURBETTI
sere contrastate soltanto dall’azione co- finire il comportamento disonesto di chi
mune e coordinata, portata su più fronti. accetta denaro per non compiere il proprio
La trasformazione negativa che sta avve- dovere e per favorire gruppi economici e
nendo nel nostro paese è drammatica e sem- di potere, è lo stesso che indica l’alterazione
bra realmente tesa a dare una mano alla cri- negativa di una materia rispetto all’origine,
minalità organizzata. Perché nel nostro il deterioramento. È un termine che si

E paese sono state depenalizzati alcuni reati


che, dal falso in bilancio allo scudo fiscale,
passando per le leggi “ad personam”, declas-
adotta per definire il lento decomporsi di
un cadavere, la riduzione graduale di una
roccia, di una pietra. Con questa accezione,

FORCAIOLI?
sano l’onestà a livello di “comportamento come un cadavere anche il corpo sociale si
da fessi” e promuovono la furberia a “con- decompone, ovvero si corrompe, quando
dotta dei dritti”. Pertanto, una trasforma- qualcuno pensa al proprio tornaconto a
zione che dalla carta legislativa passa nelle danno dell’intero corpo sociale.
coscienze e diventa mentalità e prassi cui si L’Italia purtroppo guida le classifiche di
ispirano soprattutto le giovani generazioni. questo triste fenomeno che ci si illudeva
Alla depenalizzazione legislativa di alcuni di avere in qualche modo ridotto dopo
Riannodare il senso di responsabilità e impegno verso le proprie comunità. Da don Milani reati e alla cancellazione nella nostra co- Mani pulite. Oggi ci si rende conto che la
scienza di alcuni comportamenti eticamente corruzione è diventata solo più guardinga
a oggi: la legge intesa come strumento di giustizia sociale. riprovevoli, si aggiunge l’elevazione a reato o ha cambiato modalità. È tutt’altro che
di alcune fragilità che avevamo imparato a sparita dal costume del nostro paese. Oggi
di Tonio Dell’Olio soccorrere e che adesso vanno perseguite e forse non si corrompe più soltanto per as-
sanzionate. Dal reato di clandestinità agli sicurarsi una fornitura in un ospedale o un

C
elebrare ogni anno, da paese e al di fuori degli stessi confini na- homeless, dai mendicanti ai lavavetri al se- appalto pubblico. Forse non avviene che
15 anni a questa parte, zionali. In questo solco, quello della me- maforo… nella coscienza collettiva si va for- si corrompa per lucrare sulla diffusione
la Giornata della me- moria è il primo dei doveri. Si tratta di ferite mando la convinzione che chi evade il fisco della penicillina come avvenne nel 1946.
moria e dell’impegno, aperte e ancora sanguinanti nella memoria è un eroe e chi fa fatica a vivere perché po- Si corrompe per farsi assumere da precario
non rappresenta af- dei famigliari che ne hanno subito tutte le vero è un criminale da sbattere in prigione a 700 euro al mese e per procurare docu-
fatto un rituale. Per Li- conseguenze, anche se per gli organi di in- o da allontanare comunque dalla nostra vi- menti falsi e parentele artificiali a immi-
bera, l’associazione del- formazione si è trattato di una vicenda che sta, dalle strade delle nostre città, dalla vita grati clandestini. Si corrompe per evitare
l’antimafia sociale, e ha occupato qualche colonna interna per sociale. Un tradimento dell’articolo 3 della controlli sulla manodopera straniera e per
per Avviso Pubblico, il coordinamento degli pochi giorni. Attraverso i loro sguardi e la Costituzione che vale la pena ricordare sem- “chiudere un occhio” sul luogo in cui sono
enti locali per la legalità, non si tratta di ri- loro stessa presenza a questo appunta- pre per intero: “Tutti i cittadini hanno pari stati smaltiti i rifiuti tossici di un’impor-
presentare a scadenza annuale l’elenco ag- mento annuale, ciascuno è in grado di co- dignità sociale e sono eguali davanti alla tante azienda locale. È corrotto il professore
giornato delle vittime della violenza ma- gliere la gravità di una mafia che condi- legge, senza distinzione di sesso, di razza, di che rivela in anticipo i test d’ingresso del-
fiosa. Non si appongono medaglie sul petto ziona la vita sociale, economica, politica e lingua, di religione, di opinioni politiche, l’università e il funzionario dell’INPS e del-

Alla depenalizzazione legislativa di alcuni reati e alla cancellazione nella nostra coscienza
di alcuni comportamenti eticamente riprovevoli, si aggiunge l’elevazione a reato di alcune fragilità
che avevamo imparato a soccorrere e che adesso vanno perseguite e sanzionate.
e non si ripetono gesti e segni convenzio- personale della gente che abita un territorio di condizioni personali e sociali. È compito l’agenzia delle entrate che è disposto a re-
nali. Il 21 marzo rappresenta la manifesta- e vorrebbe essere protagonista del proprio della Repubblica rimuovere gli ostacoli di visionare una cartella o a cancellare alcune
zione più alta e rappresentativa della con- destino. Per questo, la Giornata della me- ordine economico e sociale, che, limitando informazioni dal terminale della sua banca
sapevolezza collettiva di un ruolo che la moria è anche dell’impegno. Per questo, la di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, dati. Si lascia corrompere il pubblico uffi-
società civile deve necessariamente giocare giornata non esaurisce l’impegno di Libera impediscono il pieno sviluppo della persona ciale che annulla le multe ai Tir di una
rispetto alla storia, alla giustizia, alla ve- e di tutte le organizzazioni che hanno ac- umana e l’effettiva partecipazione di tutti i certa azienda e quello che evita di control-
rità… nel contrasto alla presenza e all’atti- cettato la sfida della legalità. Un impegno lavoratori all’organizzazione politica, eco- lare il loro carico. Si corrompe la società
vità della criminalità organizzata nel nostro non limitato certo al ricordo delle vittime nomica e sociale del Paese”. dei sondaggi per manipolarne i risultati,

56 Loop maggio/giugno 2010 57


“Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla.
Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle
quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste
(cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate”.
per far emergere un bisogno che bisogno uomini. […] In quanto alla loro vita di gio-
non era, per creare un allarme sociale o vani sovrani domani, non posso dire ai
evidenziare la validità di un farmaco che miei ragazzi che l’unico modo d’amare la
non serve a nulla. Si corrompe per aggiu- legge e d’obbedirla. Posso solo dir loro che
stare una vendita fallimentare. Intanto, la essi dovranno tenere in tale onore le leggi
faglia di questa nazione si assottiglia al degli uomini da osservarle quando sono
punto da sembrare trasparente solo nella giuste (cioè quando sono la forza del de-
sua fragilità. Si corrompe la comunità. Ov- bole). Quando invece vedranno che non
vero si decompone. sono giuste (cioè quando sanzionano il so-
Incredibilmente, il 3 marzo scorso su La pruso del forte) essi dovranno battersi per-
Stampa appare un’intervista a Giuseppe De ché siano cambiate. La leva ufficiale per
Rita, presidente del CENSIS, il quale, rispon- cambiare la legge è il voto. La Costituzione
dendo alle domande dell’intervistatore gli affianca anche la leva dello sciopero.
sulle forme di illegalità diffusa e sui com- Ma la leva vera di queste due leve del potere
portamenti eticamente scorretti che carat- è influire con la parola e con l’esempio
terizzano molta parte della politica, del- sugli altri votanti e scioperanti. E quando
l’economia e del costume, afferma che è l’ora non c’è scuola più grande che pagare
“tutto ha inizio con don Lorenzo Milani e di persona un’obiezione di coscienza. Cioè
l’obiezione di coscienza. Ci voleva una au- violare la legge di cui si ha coscienza che è
torità morale come la sua per dire che la cattiva e accettare la pena che essa prevede.
norma della comunità e dello Stato è meno È scuola per esempio la nostra lettera sul
importante della mia coscienza. È da lì che banco dell’imputato ed è scuola la testimo-
inizia la stagione del soggettivismo etico”. nianza di quei 31 giovani che sono a
Mi spiace dissentire da una personalità che Gaeta”.
pure stimo per l’acutezza della sua indagine Ancora oggi la vera sfida educativa è essen-
sociale, ma ritengo che ben altre siano le zialmente quella che ci vede impegnati a
radici dell’illegalità utilizzata per affermare raccontare (soprattutto ai giovani) l’impor-
privilegi e interessi, profitti e vantaggi. tanza della legalità in relazione alla giustizia
Quando don Milani viene imputato di e alla comunità. Il rispetto delle leggi è sol-
“apologia di reato”, vuole affermare il va- tanto la via, lo strumento efficace, per rag-
lore della coscienza e non difendere la cas- giungere il valore della giustizia che si
saforte di qualcuno. Don Milani indica la fonda sul principio di uguaglianza.
strada maestra della partecipazione attiva Ma ogni sforzo è vano se non riusciamo a
per rendere più giusta la nostra convivenza riannodare il vincolo di appartenenza alla
e non cerca scorciatoie facili per il proprio comunità nei confronti della quale ab-
tornaconto. Don Milani non si sottrarrà al biamo un dovere di responsabilità. La par-
processo. Una grave malattia gli impedirà tecipazione attiva, pertanto, è il fulcro di
di essere fisicamente presente in tribunale. ogni tessitura di cultura della legalità de-
E, infine, sarà condannato dopo la sua mocratica. Un compito che è destinato a
morte. restare sterile se non diventa pratica con-
Oggi assistiamo alla produzione di leggi ad divisa e diffusa. l
hoc e furberie in serie che spesso permet-
tono ai rei di farla franca. Anche questa DON TONIO DELL’OLIO È RESPONSABILE DEL SET-
non mi sembra una differenza di poco TORE INTERNAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONELIBERA.
conto. Per il resto la lettera ai giudici di IN PASSATO È STATO COORDINATORE NAZIONALE E
don Milani è più chiara delle mie conside- MEMBRO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DI PAX CHRI-
razioni: “Vi spiegherò quanto mi stia a STI - MOVIMENTO CATTOLICO INTERNAZIONALE PER
cuore imprimere nei miei ragazzi il senso LA PACE. ATTUALMENTE È MEMBRO DEI DIRETTIVI
della legge e il rispetto per i tribunali degli DEL CIPAX E DELLA TAVOLA DELLA PACE.

MARIO SPADA, GENNAIO 2005, NAPOLI, SCAMPIA DURANTE LA GUERRA DI CAMORRA

58 Loop
Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

“Caso Puglia”
pare una regione proiettata verso il futuro, dall’altro i principali politici pugliesi e na-
più ricca e attrattiva, innovativa, sostenibile zionali del centrosinistra che chiedono al
e accogliente. governatore un passo indietro. “Perché do-
“È il Sud che non vuole essere Gomorra” vrei mollare?” si chiede Nichi Vendola nelle
sostiene Nichi Vendola. Ma neanche So- dichiarazioni di quei giorni. “Oggi una si-

o nuovo cantiere
doma: il presidente in carica attraversa im- gnora anziana mi ha regalato un orecchino,
macolato gli scandali politici e sessuali che mi scrivono, mi bloccano per strada e mi
nel frattempo hanno investito un pezzo dicono: non mollare. Io non mollerò. Per-
del governo regionale, lanciando inequi- ché dovrei ignorare questa connessione
vocabili segnali di moralizzazione della cosa sentimentale tra me e la Puglia profonda?

per la
pubblica: gli assessori costretti alle dimis- Perché dobbiamo mandare a gambe all’aria
sioni e un vigoroso rimpasto di giunta im- il laboratorio pugliese che ha rappresentato
posto ai partiti della coalizione rafforzano qualcosa di straordinariamente inedito
il legame di fiducia tra Nichi Vendola e i nella storia del Sud?”

sinistra?
pugliesi. Alla vigilia delle elezioni, dunque, La Fabbrica di Nichi nasce così: un movi-
ripartire dall’esperienza della Puglia mi- mento di partecipazione popolare, a difesa
gliore e dalla ricandidatura di Nichi Ven- di un’esperienza di governo. Un’inedita al-
dola sembra per tutti il percorso naturale. chimia tra vicende di palazzo e mobilita-
Per tutti, tranne che per le segreterie dei zione di piazza. Tra un popolo che prende
partiti del centrosinistra. la parola contro la miopia della politica
Massimo D’Alema scende a Bari in missione professionista e un politico-poeta che usa
speciale per spiegare ai suoi, sondaggi alla il “potere non come sostantivo, ma come
Dal tramonto dell’appartenenza partitica ai nuovi legami di cooperazione tra comunità mano, che, per vincere le prossime elezioni verbo. Poter cambiare le cose”.
regionali, c’è bisogno di un candidato che
politicamente attive: la Fabbrica di Nichi. metta d’accordo tutte le forze politiche con- Solo contro tutti
trarie al centrodestra dentro un’improba- E primarie furono: la pressione popolare
di Roberto Covolo bile Alleanza per il Meridione. E per cui, ça da un lato e il montante imbarazzo dentro
va sans dire, che non c’è più bisogno di Ni- le stanze della politica spingono il Partito

I
giornalisti si affannano ad ab- Antefatto chi Vendola. “Vendola non è un predesti- democratico ad accettare le primarie, in-
bozzarne il profilo, ripescando L’autunno è stagione di consuntivi: alle so- nato” sostengono i capibastone della coa- dette per la fine del mese di gennaio 2010.
definizioni dall’armadio delle glie della scadenza del primo mandato di lizione, nonostante si susseguano gli appelli Ad affrontare Vendola nella competizione
parole usate: le fabbriche di Ni- governo, tutti si chiedono: Che ha fatto del mondo della cultura e della società ci- per il ruolo di candidato del centrosinistra
chi sono “gruppi di sostegno”, Nichi Vendola? Che risultati porta a casa il vile pugliese e nazionale, e le prese di posi- alle elezioni regionali sarà Francesco Boccia,
“circoli online”, “un po’ atelier, governo nato cinque anni addietro, dall’in- zione da parte di autorevoli esponenti dei docente universitario, già assessore del Co-
un po’ Internet point”. I politici novazione politica e sociale delle primarie principali partiti del centrosinistra. mune di Bari, già capo del Dipartimento
di professione si affrettano a eti- (prima) e dalla clamorosa vittoria contro per lo Sviluppo economico della presidenza
chettare l’esperienza, giocando a chi ce l’ha la corrazzata del centrodestra pugliese La Fabbrica, atto primo del Consiglio dei ministri con il governo
più lunga, l’analisi: “Sono solo comitati (poi)? A parlare, sono i fatti. È questo il clima in cui Vendola convoca il Prodi, già sconfitto nelle primarie del 2005.
elettorali!”, “E se fosse il luogo dove si ri- La Puglia è leader in Italia per produzione primo raduno della Fabbrica di Nichi. Non Per la Fabbrica di Nichi l’indizione delle pri-
compone il centrosinistra italiano?”, “No, di energie rinnovabili. Il governo regionale un tradizionale comizio, ma una giornata marie rappresenta l’inizio della fase 2, il mo-
al massimo, questa fabbrica è un forum per tutela il diritto al lavoro attraverso inter- di politica e partecipazione aperta a tutti i mento dell’organizzazione. Nello schema
le associazioni e la società civile”. Si è sco- venti di internalizzazione e stabilizzazione cittadini pugliesi, alle realtà associative, alle tradizionale, si creano comitati elettorali al
modato persino Giulio Tremonti, il mini- che coinvolgono migliaia di lavoratori. Con esperienze di attivazione e cittadinanza, fine di promuovere mobilitazione con lo
stro dell’Economia. Parlando ai suoi, du- il programma per i giovani “Bollenti Spi- alle forze politiche e sociali, democratiche scopo di vincere le elezioni. Al contrario,
rante l’ultima direzione nazionale del riti”, i progetti di Apulia Film Commission, e progressiste. Saltando a piè pari l’inter- nell’esperienza della Fabbrica, la mobilita-
Popolo della Libertà, sbriga la pratica: “Uno le misure dell’Agenzia per la tecnologia e mediazione dei partiti, il presidente chiama zione dal basso e la nascita di una comunità
pensa si tratti di manifatturiero, poi scopre l’innovazione, l’amministrazione regionale a raccolta il suo popolo in un grande di attivisti hanno generato una forma di
che sono i centri sociali finanziati da Nichi mette in campo dispositivi d’avanguardia evento partecipato all’insegna dello slogan organizzazione che sarebbe riduttivo defi-
Vendola”. Come nasce e cos’è, invece, la di sostegno all’alta formazione, alla ricerca, “Tutti protagonisti, nessuno spettatore”. nire “comitato elettorale”. Come a dire:
Fabbrica di Nichi? Cosa vuole il movimento alla cultura e alla creatività. Nonostante la Durante la lunga giornata di lavori, traccia senza un popolo attorno, non c’è macchina
nato nel tacco d’Italia a sostegno della rie- crisi internazionale, il borsino regionale del il bilancio della sua esperienza di governo, della propaganda che regga. Per questo mo-
lezione di Nichi Vendola a presidente della turismo registra segno positivo sui dati di raccoglie idee per il futuro della Puglia e tivo, la scelta degli strateghi è quella di im-
Regione Puglia? La risposta non è nella de- arrivi e presenze nelle località pugliesi. La propone alla sua coalizione l’indizione di maginare la Fabbrica non come un semplice
clinazione di una teoria, ma nel racconto Regione prende posizione a tutela dell’ac- nuove primarie. Gli schieramenti si deli- strumento di campagna elettorale, ma come
di una storia. Che comincia nell’autunno qua come bene comune contro ogni ipotesi neano: da un lato un popolo (con una forte vero e proprio progetto di partecipazione.
2009. di privatizzazione dell’acquedotto pugliese. componente giovanile) che sostiene la con- Una “piattaforma” in grado di coinvolgere
La Puglia di Nichi Vendola, insomma, ap- tinuità di un’esperienza di cambiamento, volontari di tutta la Puglia in un processo

60 Loop maggio/giugno 2010 61


di attivazione e connessione in cui idee, rete contenuti e strumenti per l’attivazione cosa divertente: un gruppo di creativi apre tenti, ironizzano gli avversari, Vendola apre
proposte e informazioni di ogni genere po- e favorendo le relazioni. Il resto lo fa la vo- a Bari il Dopofabbrica, uno spazio per la fabbriche che non producono nulla. Si sba-
tessero nascere e diffondersi in tutta la re- glia di partecipare degli attivisti e la loro socialità e l’arte, gestito in uno stile infor- gliano: la Fabbrica è un luogo di produ-
gione, attraverso il web e la realizzazione di capacità di declinare a livello locale i con- male, aperto e partecipato, che ospita zione. Non di merci, ma di legami tra cit-
azioni sul territorio. Obiettivo: trasformare tenuti o di crearne di nuovi. eventi, performance, installazioni e gallerie tadini, comunità e territori. Il cantiere di
ogni possibile sostenitore di Vendola in un Il sito della Fabbrica (http://fabbrica.nichi- animando nel periodo della campagna elet- un nuovo senso civico.
attivista e, attraverso la sua voce, raccontare vendola.it) diventa ben presto il quartier ge- torale la scena culturale della città.
a tutti i pugliesi i risultati raggiunti da un nerale delle operazioni, in modalità 2.0. Cre- C’è solo un presidente
governo di sinistra e l’importanza della ri- ando il proprio profilo è possibile per ogni Fabbriche di nuovo civismo Questa è una storia a lieto fine, una delle
conferma di Nichi Vendola. attivista accedere ad alcune funzioni di base: È opinione comune: la politica è sempre poche per la sinistra italiana in questi anni.
Nei giorni precedenti al voto, il refrain dei aprire una fabbrica nel proprio territorio, più distante dai cittadini. Poi arriva la cam- Nichi Vendola e la sua fabbrica vincono le
sostenitori di Boccia è “Vendola è solo con- creare un evento, mettersi a disposizione pagna elettorale. In quel periodo la politica, elezioni, facendo la differenza in Italia e
tro tutti”. La Fabbrica gioca con le parole. della campagna elettorale come volontario. in maniera più o meno strumentale, si ap- soprattutto al Sud. La Puglia può conti-
Tira una linea sulle ultime tre lettere della La mappa georeferenziata in homepage co- prossima ai cittadini. Per spiegare, convin- nuare a portare avanti il laboratorio di in-
parola “contro” e ribalta il concetto. È vero, mincia a popolarsi di tante piccole fabbriche cere, promettere. E i cittadini, a loro volta, novazione politica, sociale ed economica
Nichi è solo. Con tutti. rosse, segnali virtuali degli oltre 200 gruppi aumentano il tasso di interesse verso i temi sperimentato in questi anni.
Mentre Boccia chiude la sua campagna in che dal Gargano al Salento si attiveranno e i protagonisti della politica. Per farsi La sinistra italiana, intanto, versa in una
un albergo con un concerto di Franco Ca- fino alla data del voto. un’idea, scegliere, prendere posizione. crisi apparentemente senza soluzione: una
lifano (sic!), Nichi Vendola parla a Bari di La scommessa della produzione partecipata La scommessa della Fabbrica di Nichi è av- crisi di relazioni con vecchi e nuovi corpi
fronte a una piazza gremita di uomini e di un calendario di eventi su scala regionale vantaggiarsi della temporanea vicinanza tra sociali che si traduce in una crisi di con-
donne, giovani e anziani, che scandiscono è vinta: senza una programmazione cen- cittadini e politica, utilizzando l’esca della senso; una crisi di idee che si tramuta in
il suo nome. “Loro sbagliano non perché trale, l’agenda di dibattiti, performance,
non hanno capito me” dice, “ma perché
non hanno capito voi”. Populismo? Piut-
concerti, azioni sul territorio si infittisce.
Alla fine della campagna elettorale, saranno
La Fabbrica di Nichi nasce così: un movimento di partecipazione
tosto, stare dalla parte del popolo.
La domenica delle primarie su tutta la Pu-
oltre 300 gli eventi segnalati sulla rete,
auto-organizzati dalle fabbriche e realizzati
popolare, a difesa di un’esperienza di governo. Un’inedita alchimia
glia il cielo è terso e splende un sole tiepido. in tutta la Puglia. tra vicende di palazzo e mobilitazione di piazza. Tra un popolo
L’esito delle urne supera anche le aspetta- Il database dei volontari si riempie di com-
tive dei più ottimisti: Vendola, con il 67 petenze utili e pregiate: artisti, artigiani, che prende la parola contro la miopia della politica professionista
per cento dei consensi, è il candidato pre-
sidente del centrosinistra.
commercianti, giornalisti, professionisti se-
gnalano la propria disponibilità a essere e unpolitico-poeta che usa il “potere non come sostantivo,
ma come verbo. Poter cambiare le cose”.
coinvolti in iniziative specifiche, e le rela-
Reti e strumenti zioni tra loro e le fabbriche sul territorio si
A contendere la poltrona al presidente attivano liberamente. Attraverso i social
uscente sono Rocco Palese, consigliere re- media, tutti i contenuti prodotti dalle fab- campagna elettorale, per tentare di ricon- una crisi di visione; una crisi di metodo
gionale PDL e candidato del centrodestra, briche o intercettati sul web vengono vei- nettere partecipazione, politica e cittadi- che si trasforma in immobilismo politico.
Adriana Poli Bortone, ex sindaco di Lecce colati in maniera virale. Le fan page su Fa- nanza attiva. Lo strumento è quello delle La semplificazione è dietro l’angolo: Nichi
sostenuta dal suo movimento IO SUD e cebook di Nichi Vendola e della Fabbrica “buone azioni”, interventi di migliora- candidato premier nel 2013. Il punto, per
dall’UDC, e Michele Rizzi operatore precario crescono in termini di sostenitori e con- mento del territorio e di comunicazione fortuna e purtroppo, non è la ricerca di un
di call center per Alternativa comunista. versazioni, stimolano la diffusione di idee sociale non convenzionale. Oltre 100 fab- leader, ma una narrazione alternativa al
Mentre si alzano i toni della campagna elet- e opinioni, veicolano dati e informazioni briche, ad esempio, aderiscono a “Questa racconto berlusconiano. La Fabbrica di Ni-
torale, da Bari la Fabbrica promuove la crea- smontando sistematicamente gli attacchi aiuola è di tutti” - un’azione di giardinaggio chi non ha la soluzione, ma ha delle cose
zione e la messa in rete di fabbriche su tutto dell’avversario. Su YouTube spopolano le sociale ispirata alla pratica del guerrilla gar- da dire. E da fare.
il territorio regionale. All’incontro di net- videolettere di Nichi Vendola, format ori- dening - coinvolgendo i cittadini del proprio
working organizzato dalla Fabbrica a Bari ginale messo a punto dalla Fabbrica, che comune nella riqualificazione partecipata Dalle pratiche alla teoria. Appunti
il 13 febbraio 2010, oltre 200 referenti di in breve tempo diventa uno dei principali di un’area verde degradata. O ancora: de- Per definire cos’è la Fabbrica, occorre partire
gruppi territoriali ricevono informazioni strumenti del presidente per dettare cine di cittadini si attivano in prima per- da cosa non è.
sulle strategie e sugli strumenti on e off l’agenda della campagna elettorale, rispon- sona per partecipare a “C’è posta per te!”, La Fabbrica di Nichi non è un partito, e
line “per la realizzazione di una campagna dere agli avversari, comunicare con tutti i scaricando dal sito, stampando e sottoscri- non si presenta alle elezioni con propri can-
partecipativa, creativa e low cost”. Il piano cittadini pugliesi. Facendo il verso a Wiki- vendo una lettera scritta e firmata da Nichi didati. Di più: non ha relazioni privilegiate
è chiaro: creare un network aperto che non pedia, l’enciclopedia aperta gestita da edi- Vendola da distribuire nel proprio condo- con una formazione politica in particolare.
risponda a una logica di “comando-con- tori volontari, la Fabbrica vara Nichipedia, minio: un’occasione per comunicare con i La Fabbrica di Nichi non è il tavolo della
trollo” dal centro verso la periferia, ma sia uno strumento online per promuovere, a propri vicini, evitando lo spreco di carta coalizione del centrosinistra, e neanche è
in grado di condividere risorse, scambiare partire dal programma elettorale, il dibat- proprio di ogni campagna elettorale e la il forum delle associazioni.
esperienze, lavorare insieme su un piano tito e la produzione di contenuti da parte pratica invadente del buca-a-buca indiscri- La Fabbrica di Nichi non sostituisce i luoghi
orizzontale. La Fabbrica di Bari assume il dei cittadini sul futuro della Puglia. Senza minato di materiale di propaganda. Mentre della politica e della società civile, ma ha
ruolo di hub, mettendo a disposizione della dimenticare che fare politica è anche una la crisi costringe le aziende a chiudere i bat- relazioni con tutte le forme organizzate che

62 Loop maggio/giugno 2010 63


sono disponibili a scambiare e condividere
in maniera vitale risorse, contenuti, idee,
pratiche.
La Fabbrica di Nichi è un movimento di
attivisti che agiscono in maniera collettiva,
in nome di alcune idee guida (il bene co-
mune, la cooperazione, l’accesso, la parte-
cipazione, la cittadinanza attiva, il rapporto
locale/globale, ecc.) utilizzando strumenti
comuni che permettono di attivarsi in ma-
niera diretta sul proprio territorio.
La Fabbrica di Nichi punta a rinnovare le
parole e le forme dell’agire politico a
sinistra.
La Fabbrica di Nichi funziona secondo una
logica di rete, basata su legami fiduciari,
partecipazione attiva e protagonismo degli
attivisti.
Accanto alle forme consuete della mobi-
litazione elettorale e della mobilitazione
“contro”, la Fabbrica di Nichi vuole inve-
stire in forme permanenti di mobilita-
zione “a favore”, a dimensioni e intensità
variabile.
La Fabbrica di Nichi costruisce il suo soste-
gno sulle persone e sulla significatività
presso la propria comunità locale, non at-
traverso semplici relazioni di appartenenza
politica, ma con legami sociali, territoriali,
di solidarietà, di cooperazione.

Verso gli Stati generali delle fabbriche


Dal palco della vittoria, il primo ringrazia-
mento del confermato presidente Nichi
Vendola è per le fabbriche e per tutti gli at-
tivisti impegnati nella campagna elettorale.
Si tratta del riconoscimento di una sogget-
tività politica e sociale che, al di là di ogni
pianificazione, ha assunto “in corsa” forma
e contenuti sulla base di intuizioni distri-
buite e ogni volta parziali. La strada da in-
traprendere, per le fabbriche pugliesi e per
quelle nate fuori regione sull’onda del mo-
vimento, sarà una scelta da condividere.
L’appuntamento per gli Stati generali delle
fabbriche è in Puglia, a Bari, a giugno 2010.
Farà già caldo da queste parti, portatevi il
costume da bagno. l

ROBERTO COVOLO, RICERCATORE. LAVORA ASSI-


DUAMENTE AI TEMI DELLA PARTECIPAZIONE. DAL
2007 FA PARTE DELLO STAFF DEL PROGRAMMA
“BOLLENTI SPIRITI”, OCCUPANDOSI IN PARTICO-
LARE DI PRINCIPI ATTIVI E DEL COORDINAMENTO
GENERALE DELL’AZIONE LABORATORI URBANI. È RE-
SPONSABILE ALLA PARTECIPAZIONE DELLA FABBRICA
DI NICHI. MARIO SPADA, SETTEMBRE 2002, NAPOLI

64 Loop maggio/giugno 2010 65


Focus Crisi in Italia - Italia in crisi

Non servono le classi ponte. Soprattutto portanti servizi fra cui, per esempio, gli

Futuro
per i più piccoli è necessario socializzare, asili. In ogni caso, sbaglia chi vuole una
stare insieme, fra bambini di provenienze scuola “ovattata” o al cui interno si trovino
diverse. Fra l’altro, nelle classi di questo alunni di un’unica composizione sociale.
tipo andrebbero a finire bimbi magari nati Io, per esempio, ho studiato in istituti pri-
in Italia ma da famiglie con origini, anche vati e, quando al mio primo incarico mi
linguistiche, profondamente diverse. Come sono trovata a insegnare alla scuola pub-
potrebbe essere insegnato l’italiano in que- blica di San Basilio, non ero assolutamente

deteriore
sti casi? Aggiungo che, sempre a causa dei preparata. Erano gli anni Settanta; in quel
tagli, non vedo dove si possa rintracciare periodo nel quartiere si occupavano le case,
l’organico per queste classi “speciali”. In ma io ero del tutto ingenua… Con il tempo
alcuni comuni e regioni, i mediatori lin- poi avrei imparato molte cose, grazie al la-
guistici vengono pagati dagli enti locali, vi- voro e al contatto con la gente.
sto che la scuola comunque non può per-
metterseli. Sarebbe forse più utile puntare Vuoi parlarci dell’“Iqbal Masih”? Qual è
sulla compresenza di diversi insegnanti il suo rapporto con il quartiere?
nelle aule “difficili”. Insomma, penso che La nostra scuola accoglie una fascia “me-
Nelle classi dei nostri bimbi, il paese che verrà: fra tagli alle risorse, tentazioni si tratti semplicemente di uno spot, inutile dia” della popolazione. Abbiamo alunni
xenofobe e la buona volontà di insegnanti in trincea. Intervista a Simonetta Sa- e comunque di difficile realizzazione. italiani e di altre otto etnie circa. C’è molta
curiosità e un grande protagonismo dei ge-
lacone, preside della scuola elementare “Iqbal Masih” di Roma. Sempre rimanendo in tema di multicul- nitori, che hanno partecipato numerosi an-
turalità, qual è la sua idea sul tetto del che alla festa che abbiamo organizzato al
a cura di Elena Ritondale 30 per cento di bambini stranieri che do- campo rom, così come hanno occupato le
vrebbe essere introdotto nelle scuole? aule per protestare contro la riforma Gel-

L
a scuola elementare “Iq- di molte attività integrative. Successiva- È evidente che, come ho detto poco fa, è mini, organizzando incontri con diversi
bal Masih” si trova sulla mente, era stato inserito il tempo pieno, sempre meglio puntare su un’armonica esperti. Siamo cresciuti insieme a questo
Casilina, conta il 15 per scelta democratica che permetteva a tutti i convivenza, evitando la formazione di quartiere e io credo che l’istituzione scola-
cento di studenti figli di bambini di avere un uguale accesso al ser- “ghetti”. Se mancano politiche sociali, del stica debba fare esattamente questo: leggere
genitori stranieri e acco- vizio di mensa, di trasporto ecc. In questo lavoro o della casa, i cittadini stranieri con- i bisogni del territorio in cui si trova, per
glie bambini provenienti modo, si favoriva la convivenza di alunni tinueranno a concentrarsi nelle periferie. capire quali servizi offrire.
da due diversi campi provenienti da classi diverse, con attività Quindi non è alla scuola che si può chie- Questo posto è un luogo di tutti: lo usiamo
rom. Abbiamo chiesto spalmate su una giornata scolastica più dere di cambiare la composizione sociale per incontri di riflessione su tantissimi ar-
alla direttrice di questo laboratorio cultu- lunga, con tempi per l’ascolto, l’apprendi- di un territorio. La scuola è sempre stata gomenti e facciamo molta solidarietà. Ad
rale, attivo e conosciuto in città, un parere mento e la socialità più comodi. un terreno di incontro, sin da quando, ne- esempio, con il contributo di un euro a
sulle nuove norme che investiranno la Le diverse riforme che hanno coinvolto la gli anni Sessanta, vedeva la convivenza al bambino, finanziamo una scuola per caste
scuola italiana. scuola elementare nel corso della sua storia, Nord di bambini siciliani, campani, pie- basse in Pakistan. Ora stiamo valutando la
inoltre, avevano prodotto un dibattito in- montesi. Prendiamo un esempio concreto: possibilità di aprire una biblioteca all’in-
Quali sono i provvedimenti che il go- terno molto interessante; la scuola ha ri- la scuola Carlo Pisacane. Al suo interno, il terno del campo rom, gestita anche da per-
verno sta studiando? Come cambierà la flettuto molto su se stessa, raggiungendo 90 per cento degli alunni è nato in questo sonale volontario dello stesso campo.
scuola elementare nei prossimi anni? in alcuni casi delle punte di eccellenza. Ora, paese, ma da genitori stranieri. Sono quei Credo che la scuola rivesta un ruolo fon-
Intanto dobbiamo dire quello che è già successivamente ai tagli, l’organico è stato bambini i veri mediatori culturali per le damentale nella costruzione di un senso
cambiato. La legge 133 del 2007 (legge fi- ridimensionato, tarato su 27 ore e non più proprie famiglie. Sono quei piccoli i più se- comune, nell’educare al futuro. La co-
nanziaria) ha deciso i tagli - otto miliardi sulle 30 attuali. Mi sembra che l’obiettivo guiti, soprattutto dalle famiglie che ven- scienza collettiva del nostro paese si va de-
in tre anni - ma di fatto ha permesso al go- oggi sia quello di ridurre l’esposizione degli gono dalla Cina o dal Bangladesh, perché i gradando, si parla sempre di più solo alla
verno di stabilire i contenuti, l’ordinamento studenti alla scuola, creando un sistema genitori puntano moltissimo sulla loro pancia della gente e si va perdendo in com-
e gli orari della scuola. Cosa di per sé strana sanzionatorio, reazionario e classista che, istruzione. In teoria, se dovesse entrare in plessità. Siccome diminuiscono progressi-
perché si toccano gli assetti istituzionali per invece di aggregare, esclude i ragazzi in dif- vigore una legge come quella di cui par- vamente i luoghi di incontro e aggrega-
via amministrativa, governativa. ficoltà. Va in questa direzione, ad esempio, liamo, quella scuola dovrebbe chiudere, ma zione, penso che la scuola possa ritagliarsi
Una delle norme più controverse è quella il provvedimento che vuole dirottare ra- se chiudo una scuola come quella, tolgo questo ruolo fondamentale. l
sul “maestro unico”, stabilita dalla legge gazzi di 15 anni con scarsi profitti scolastici un servizio utile a tutti. Fra l’altro, voglio
169, la quale ci riporta al primo dopo- su percorsi alternativi di “inserimento al sottolineare che non sono quasi mai gli in- SIMONETTA SALACONE È DIRIGENTE SCOLASTICA
guerra. Bisogna considerare che moltissimi lavoro”. Credo che la vocazione della segnanti a lamentarsi per l’eccessiva pre- DELLA SCUOLA NELLA PERIFERIA ROMANA “IQBAL
insegnanti attualmente in servizio non scuola sia proprio quella opposta: includere senza di alunni con origini straniere. Sono MASIH”, DALLA QUALE HA PRESO L’AVVIO IL MO-
hanno mai lavorato come docente unico e e dare possibilità proprio a chi ne ha meno. i politici a speculare sulla paura di alcune VIMENTO DI PROTESTA DEI COORDINAMENTI GENI-
potrebbero non essere pronti a farlo. famiglie rispetto a una presunta perdita TORI-DOCENTI “NON RUBATECI IL FUTURO”, CON-
Quel modello di scuola era già stato supe- Cosa pensa dell’introduzione delle cosid- d’identità; di certo possono farlo perché TRO I PROVVEDIMENTI DI TAGLI ALLA SCUOLA DEI
rato negli anni Sessanta con l’inserimento dette “classi ponte” per i bambini stranieri? aiutati dalla scarsità di mezzi di alcuni im- MINISTRI GELMINI E TREMONTI.

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MARIO SPADA, OTTOBRE 2005, NAPOLI, METROPOLITANA

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Il passo sospeso dei migranti friulani
Un viaggio lungo un secolo e mezzo,
dal cuore antico del Friuli alla memoria
e al senso della vita di una comunità
di emigrati, quella friulana
della provincia argentina di Santa Fé,
da cui nasce lo sguardo partecipe
di Maria Zorzon.

foto di Maria Zorzon testo di Stefano Simoncini

Reportage
U
na Spoon river fotografica dilatata nel tempo
e nello spazio, questa è l’impressione che mi
hanno suscitato le foto friulane di Maria
Zorzon, un’antologia lirica di vite umili che, nella
visione rarefatta della memoria, assumono contorni
epici e universali, quelli di un’eterna lotta che forgia
caratteri e sentimenti, un rapporto unico con la vita
da riscoprire e tramandare come un bene prezioso.
E sono contorni doppiamente epici poiché raccon-
tano una storia di emigrazione, un’emigrazione lon-
tana di coloni o pionieri che hanno lottato contro
la natura matrigna, ma anche, come il pastore er-
rante leopardiano, contro la solitudine e l’assenza,
quella condizione del migrante che lascia oltreo-
ceano il sostrato sociale della sua identità. L’oceano
varcato è una cesura quasi irreale, un manto di oblio
che cala sulla propria storia, e questo oblio è con-
danna e speranza al tempo stesso, in un’orizzonte
di solo futuro, in un rapporto con le cose che si spo-
glia di ogni difesa, delle corazze dell’abitudine, dei
rifugi della comunità. Il migrante si denuda di
fronte alle cose, e in questo denudamento entra in
un rapporto assoluto con la realtà, che rende la sua
figura eroica e quasi sacrale.
Gli emigranti friulani di fine Ottocento che s’inse-
diarono nella regione argentina di Santa Fé, dei
quali Maria e i soggetti da lei ritratti sono discen-
denti, non sono le figure che usiamo immaginarci
dell’emigrazione novecentesca, già governata in un
sistema idraulico di push & pull del mercato del la-
voro fordista, già incanalata in giganteschi flussi
che dislocavano intere comunità come innesti col-
lettivi in nuove e avanzate società. Era un’emigra-
zione-ponte, ponte tra il colono di antico regime,
in fuga da carestie, malattie, persecuzioni e oppres-
sione, e il nuovo emigrante sbalzato fuori dalle
proprie terre per gli squilibri di un nuovo ordine
geopolitico e socioeconomico. Erano uomini e
donne che dovevano ricostruire il loro mondo da
zero, coloni a cui veniva ceduta una terra remota e
desolata, un pezzo di mondo da reinventare, e que-
sto isolamento li ha mantenuti simili a quelli che
erano ma anche distratti da quel culto dell’identità
originaria che per lo più si rafforza in contesti di
forte dialettica e conflitto tra classi e comunità di
genti diverse.

72 Loop
Esperanza, cuerpo, almacen: queste poche due volte ritrovato da Maria in questo ini-
parole emergono da alcuni dettagli delle zio di XXI: la sua è la ricerca di uno sguardo,
fotografie friulano-argentine - una stufa, di quella “innocenza” del primo sguardo di
un cimitero, un “magazzino” rurale - e re- cui ci parla Angelopoulos ne Lo sguardo di
stano impresse come messaggi cifrati di un Ulisse, dove il protagonista Angelopoulos-
discorso lungo più di un secolo. Il corpo se- Keitel scova nella cineteca di Sarajevo in
gnato, consumato dalla fatica e dal tempo fiamme immagini lontanissime di un’uma-
di questi uomini e donne essenziali, le cui nità scomparsa.
vite ruotano intorno ad attività altrettanto De te fabula narratur, queste foto narrano la
essenziali, si protendono verso un “magaz- favola di uno sguardo primevo, quello so-
zino” ideale, una “riserva” di beni e spe- pravvissuto grazie al passo sospeso dei mi-
ranze che, vincendo miseria e paura, li granti, alla atemporalità della loro condi-
trasformi da inermi migranti a piccoli pro- zione di sradicamento, che riassume e
prietari terrieri. potenzia l’essenza della condizione umana.
Viene a mente la “roba” di Verga, quel Ma l’aspetto più bello e significativo della
“vinto” Mazzarò che nella sua profonda favola è che questi migranti riescono a pre-
moralità di vecchio brac- servare l’innocenza del
ciante divenuto proprie- L’oceano varcato loro sguardo poiché hanno
tario trova nella trascorsa è una cesura quasi irreale, perduto la loro identità,
sofferenza un principio hanno dimenticato le loro
di giustizia ma non un un manto di oblio origini lontane. Sono ca-
principio di libertà. Il che cala sulla propria duti nell’oblio per non ca-
sole sembra una sua sup- storia, e questo oblio dere nell’assenza, nell’alie-
pellettile, le terre il suo nazione della perdita delle
stesso corpo, e senza per-
è condanna e speranza radici: il culto della memo-
dere la sua profonda al tempo stesso, ria e dell’identità è ricerca
umanità resta schiavo in un orizzonte di solo futuro. sterile di ciò che è perduto,
della proprietà, tanto che e questi friulani hanno in-
approssimandosi alla morte è colto da un consciamente rifiutato questa perdita e que-
raptus simile a quello del valoroso Aiace sta assenza, hanno preferito essere loro
derubato delle armi di Achille, uccide il be- stessi nel presente e nelle cose.
stiame e urla alla terra di scomparire con Per questo motivo l’accostamento tra i due
lui. Nelle foto di Maria si sente questo urlo, mondi a distanza di quasi un secolo e
l’urlo dell’eterna lotta contro la miseria e mezzo, il contesto originario friulano e il
le avversità che si placa soltanto nella pace contesto argentino, è talmente riuscito da
dell’appropriazione, nella provvisoria ar- non riuscire quasi a distinguersi, e Maria è
monia con le cose ottenuta con il duro la- la prova vivente che l’essenza della loro
voro precapitalista. identità è rimasta integra, poiché lei, la fo-
Ed è emozionante cogliere questo intreccio tografa, è lo sguardo che consapevolmente
di forza e fragilità, paura e speranza, questa ricerca se stesso, ricerca il motivo profondo
profonda aderenza alla vita che da quegli della sua visione del mondo e delle rela-
sguardi pervade il nostro sguardo, dalle zioni umane, prestando la sua sensibilità e
mani e dai corpi nodosi e sgraziati s’insi- la sua umanità al racconto della propria fa-
nua in una memoria nostra latente di un vola esemplare, di una storia che si fa fa-
mondo perduto. E così il mondo perduto e vola per noi tutti. Moralità e bellezza si
ricreato dei migranti friulani di fine XIX è continua a pag. 82

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Prime che il vivi distuarzi in staticitât
e che la pore diventi dimension
prime che la rabie buti in aziditât
e che il dové acjafoi l’imaginazon

podi sintì l’ajar sofla


su stradis vivis
e balà, balà
cui siums ebli miseries
e ogni di rinassì
fi tal profont rinassì
eterni forest
rinassì
rinassì
rinassì *

Fabian Riz (Brazzano, Gorizia)

* Prima che il vivere si pieghi nella staticità


prima che la paura diventi l’essenza
prima che la rabbia si muti in cattiveria
e che il dovere fucili l’immaginazione

posso sentire il vento che soffia


lungo strade vive
posso danzare e danzare
con i miei sogni e le mie miserie
e rinascere ogni giorno
rinascere fino in fondo
sempre straniero
rinascere
rinascere
rinascere

maggio/giugno 2010 79
Una Spoon river fotografica dilatata nel tempo e nello spazio,
un’antologia lirica di vite umili che, nella visione rarefatta
della memoria, assumono contorni epici e universali.

80 Loop
coniugano nella naturalezza di questo sguardo
privo di sovrastrutture, che alimenta una memo-
ria naturale, quella di un’identità viva, e nobilita
una povertà feconda, in quanto genera aderenza
alle cose.
A ragione Maria cita come precedente del suo la-
voro l’FSA statunitense, la campagna fotografica
americana della “grande depressione”. A ragione
e a torto in verità, poiché in quelle foto si spri-
giona prepotentemente un mondo, quello rurale
precapitalista che comunque scuote le nostre co-
scienze, ma non vi è similitudine nello sguardo,
che lì è già altro, già perduto in un certo formali-
smo che denota una distanza tra chi realizzava
quelle foto e quel mondo di povertà e lavoro.
Esperanza, cuerpo, almacen: tre parole che indi-
cano la tensione del migrante tra sé, il proprio
corpo come unica risorsa, e la speranza di un ac-
cumulo che nel futuro allevi le sofferenze e le fe-
rite della sua eterna lotta. Ma in una tensione così
estrema, che nessun sostegno trova alle sue
spalle, si alimenta ancor più questo sguardo ferito
e umanissimo, fresco e innocente, di cui anche
parla la poesia del friulano Fabian Riz ritratto da
Maria: lungo strade vive / posso danzare e danzare /
con i miei sogni e le mie miserie / e rinascere ogni
giorno / rinascere fino in fondo / sempre straniero /
rinascere / rinascere / rinascere. L’“eterni forest” di
Riz, è dentro di noi, una pensante e musicale
canna al vento pascaliana, e lo risveglia in parte
questa storia esemplare.

MARIA ZORZON NASCE NEL 1955 IN UNA FATTORIA DELLA


COLONIA DI RECONQUISTA, PROVINCIA DI SANTA FÉ. SIN
DA GIOVANISSIMA AIUTA I GENITORI NELLA STALLA, NEI
CAMPI, E NELLA RACCOLTA DEL COTONE, PER POI ANDARE
A LAVORARE COME CUOCA IN UNA SCUOLA RURALE. A 25
ANNI INIZIA A FREQUENTARE LA SCUOLA MEDIA NELLA
CITTÀ DI RECONQUISTA. DAL 1984 AL 1987 STUDIA ARTI
VISIVE A BUENOS AIRES CON ALICIA SILMAN, LAVORANDO
NEL CONTEMPO COME SARTA E STILISTA. DAL 1992 FRE-
QUENTA CORSI DI FOTOGRAFIA E STORIA DELL’ARTE ALLA
SCHOOL OF ART DELLA LOUISIANA STATE UNIVERSITY, E
DAL 1997 RISIEDE IN ARGENTINA DOVE SI DEDICA A PRO-
GETTI FOTOGRAFICI SOSPESI TRA ARTE E REPORTAGE.

82 Loop maggio/giugno 2010 83


in apertura: Carmen Ubeda, mia madre, e mia sorella Alba, Reconquista, Santa Fé, 2000 - Esperanza, Colonia Reconquista, Santa Fé, 2001. pag. 80: Emporio e macelleria Battistutta, Colonia Reconquista, Santa Fé, 1999.
pag. 72: Dove sorgeva la casa di mia nonna, Colonia Reconquista, Santa Fé, 2000. pag. 81 dall’alto, in senso orario: Luciano Cucit, sua moglie Mistica e i suoi cugini, Cormòns, Gorizia, 2005 - Oscar Orzan mostra le sue
pag. 75: Diego Bianchi con sua nipote e un pappagallo, Colonia Avellaneda, Santa Fé, 1999. banconote fuori corso, Los Laureles, Santa Fé, 2002 - Fratelli Visentin, Colonia Avellaneda, Santa Fé, 2001 - Il partigiano “Vanni” (Giovanni
pag. 76, dall’alto in basso: Raccolta di cotone della famiglia Bianchi, Colonia Avellaneda, Santa Fé, 1999 - Corpo n.° 6, cimitero, Padoan), di 96 anni, con sua moglie Serafina Samarina, Cormòns, Gorizia, 2005.
Reconquista, Santa Fé, 1998 - Teresita Padoan de Bianchi. pag. 83: Nino Sponton, Colonia Reconquista, Santa Fé, 1999.
pag. 77: José Maria Petrolli vuole essere musicista, Colonia Reconquista, Santa Fé, 2000. pagg. 84-85, da sinistra a destra: Felix, mio padre, Reconquista, Santa Fé, 2001 - Giampaolo Venica e Gabriele Battistutta, Azienda Venica,
pag. 79, dall’alto, in senso orario: Paesaggio di Pulffero, Udine, 2005 - Alem Peresson, Nicanor Molinas, Santa Fé, 2000 - Fabian Riz, Dolegna del Collio, Gorizia, 2005 - Vendemmia di Ludvik Kabaj, Zegla, Gorizia, 2005 - Francisco Zorzon, Reconquista, Santa Fé, 1999.
Monte Quarin, Gorizia, 2005.

84 Loop maggio/giugno 2010 85


Letterature e Narrazioni

UNAPARABOLAMIGLIORE
DI ERRI DE LUCA

H
o lasciato da ragazzo la straccio infilato nel collo e poi incen- briche, nelle scuole, nelle caserme,
casa dei genitori. Mi diato. Si chiamavano cocktail Molo- nelle prigioni, ovunque attecchiva il
staccai dalla città di tòv. Rompendosi allargavano una nostro contagio. Sotto quella pres-
origine, dall’avvenire pozzanghera di fuoco, scompagina- sione, avvenivano riforme. Avveni-
apparecchiato. Partii a vano i reparti mandati alla carica. Mi vano anche tentativi opposti, tenta-
mosca cieca, bagaglio leggero e bi- trovai in quel fumo e fuoco insieme zioni di colpi di Stato militari. Del
glietto di semplice andata. Scesi dal a dei coetanei, a pronunciare parole resto, l’Italia era l’unica democrazia
treno in un’altra città, cercai da dor- per me giuste. Scoprivamo di essere provvisoria in un Mediterraneo di fa-
mire presso affittacamere intorno alla amati da gente del popolo che si ri- scismi: Spagna, Grecia, Turchia. Tutti
stazione, feci per campare il fattorino. conosceva nei nostri giorni d’impa- quei fascismi erano iscritti all’Alle-
Sperimentai la libertà, che non è un zienza. anza atlantica, alla NATO che aveva le
elenco di diritti da godere, ma uno Succedeva lo stesso in giro per l’Eu- sue potenti basi in casa nostra.
sbaraglio in campo aperto. Se non è ropa e oltre, nel mondo. Una gene- Il 1900 è stato il secolo delle rivolu-
spesso un deserto, non è libertà. razione si era convocata da sola, da zioni. Enormi masse umane hanno
Ero solitario per temperamento, per un capo all’altro del pianeta. Ave- rovesciato così le tirannie e gli imperi
sgomento, per ostinazione. Mangiavo vamo i mezzi per saperlo, per sentirci coloniali. I rivoluzionari sono diven-
poco, imparando la disciplina della parte di una tendenza generale. tati presidenti o banditi, senza sfu-
scarsità. Era la fine dell’anno 1968, La casa di partenza, la città di origine matura di destini intermedi. La mia
avrei saputo dopo che era solo l’ini- sbiadiva, cancellata dalla città nuova generazione politica non ha fornito
zio. Le strade si riempivano di gio- che andavamo fondando. La via del ricambio alle classi dirigenti italiane.
ventù coetanea: scendeva dal marcia- ritorno a casa era tagliata. Non avevo Oggi considero questo effetto una
piede e ingombrava il centro della niente in comune con la storia del virtù. Allora sapevo che non sarei tor-
carreggiata. Feci anch’io quella figlio scialacquatore, scritta in mezzo nato indietro alla casa di origine, agli
mossa, era libertà nuova, spaventosa. al vangelo di Luca. Non avevo chiesto affetti che avevo abbandonato.
Quelle mosse, quel movimento si at- al padre la quota di eredità, né Fu merito loro, dei miei due magni-
tiravano addosso l’ira di tutti i partiti l’avevo dilapidata procurandomi eb- fici, il ristabilimento del contatto, la
e poteri costituiti, la loro paura di es- brezze. Al contrario, in sobrietà anal- rifondazione di una seconda e più
sere smentiti. Si attiravano addosso colica rinunciavo a tutta la parte che profonda intimità. Si inasprivano gli
l’assalto della polizia, dei carabinieri, lui aveva conservato e desiderato per anni e gli urti. Un giornalismo minore
sirene all’inseguimento, candelotti la- me. Diventavo un militante rivolu- volle ridurli sotto il titolo di anni di
crimogeni sparati per colpire. Si ve- zionario, uno delle nuove migliaia piombo, senza nemmeno il merito di
niva acciuffati, pestati, ficcati in celle che esprimevano la loro volontà di avere inventato la formuletta, presa
alla rinfusa. Reagivamo con sassi, con contraddizione dei poteri. Innesca- invece da un film, per giunta tedesco.
prime bottiglie riempite di nafta, uno vamo nuove forme di lotta nelle fab- Non furono di piombo, li chiamo

86 Loop
anni di rame, fili che conducevano letto. Mi sono morti in braccio in
la corrente elettrica delle lotte sociali casa, in mezzo ai libri, agli alberi
da Testa Gemella Occidentale sulle piantati.
Alpi Aurine a Punta Pesce Spada a Un poeta di lingua yiddish in questo
Lampedusa, le estremità del nostro secolo ha scritto il silenzio dei vecchi
paese. Gli anni Settanta sono stati arrestati per strada nei ghetti dello
percorsi da una scossa, da uno sciame sterminio. È stato testimone del si-
sismico di lotte che imponevano il lenzio di chi si faceva portare via
loro ordine del giorno pure al ci- senz’altra resistenza che il passo in-
nema, alle canzoni, al calcio e alle certo dell’età costretta alla marcia
vacanze. Furono anni di rame, il mi- incolonnata. Conosco il silenzio dei
glior conducente di quell’urgenza di vecchi. Me l’hanno lasciato in ere-
trasformazione. dità, dopo averlo riempito di tutta
Le vite personali erano sospese, la volontà di rispettare il figlio. Non
quella gioventù politica affrontava la riguarda l’udito quel silenzio, ser-
prigione senza alcun tornaconto pri- vono altri sensi a percepirlo. L’ho
vato. A ricordarlo in tempi così op- potuto vedere sulle dita che mio pa-
posti, dove solo conta l’interesse in- dre si passava sulla fronte, mentre si
dividuale e si è valutati in base al dava l’addio carezzandosi il cranio
potere di acquisto, si misura il cre- riempito a libri e vino. L’ho sentito
paccio che separa un’Italia dall’altra. nel naso odorando la sua vestaglia
Fu merito dei miei due che non vol- negli anni a venire. L’ho toccato
lero rinunciare al figlio perduto, par- sulle mani di mia madre che negli
tito in una folla di insorti. Mia madre ultimi giorni non rispondevano più
venne a Bologna in un luglio rovente alla mia stretta. Ce l’ho in bocca da
del ’71, a seguire un’assemblea nazio- quando ho rinunciato alla pietanza
nale di Lotta continua, in un palaz- preferita, la parmigiana di melan-
zetto dello sport circondato da truppe zane, che lei mi faceva trovare a ogni
e con una temperatura politica all’in- rientro. Non è assenza di rumore il
terno da friggerci le uova. Venne a loro silenzio, ma le due labbra di una
tentare di capire l’insonnia di quella ferita aperta. Niente punti di sutura,
generazione. Mio padre per anni ac- niente da aspettare: il silenzio la-
cettò di ospitare militanti di Lotta sciato da loro ripete ogni giorno il
continua inseguiti da mandati di cat- giorno uno.
tura per motivi politici. Lui, rispettoso Non ho niente in comune col figlio
di leggi, con lo scrupolo di essere un della parabola, tranne il lavoro ven-
buon cittadino in una città strafot- duto per salario. Lui dopo la dissipa-
tente, fornì riparo a latitanti. Raccolse zione dell’eredità si era trovato a go-
e collezionò i numeri del quotidiano vernare maiali, io mi sono trovato
Lotta continua, per lasciarmeli in dote. nella vita operaia a spurgare fogne.
Oggi stanno impilati in ordine di an- Tranne un paio di narici poco schizzi-
nata, rilegati in rosso, e pesano molto nose, non abbiamo altro da spartire.
di più del loro peso. Hanno il carico Senza essere padre, sono rimasto fi-
aggiunto della sua cura, della sua pre- glio, un ramo secco. Da figlio ho le
mura di annodarsi al mio tempo, di loro visite in sogno, da figlio mi inol-
seguirlo per fornire al figlio una re- tro negli anni veloci dell’ultima età.
trovia, non un ritorno. Non io sono Non ho conosciuto il ritorno, al
tornato a lui, ma con molto valore in punto di non poter usare per me il
più lui si è voluto mettere sulle mie verbo. Non ho stanza di ritorno, da
tracce e sulle mie ragioni. pedone di scacchiera ho solo il mo-
Ora che invecchio, posso credere di vimento dell’innanzi, della casella
essere stato buono per loro a una cosa dopo. Ecco perché della parabola del
sola, averli accompagnati a morire, figlio prodigo non so che farmene.
tutti e due. A chi mi ha messo al Posso raccontarne una migliore,
mondo e dopo mi ha dato anche di quella dei genitori partiti alla ricerca
più, ho restituito solo il minimo ser- del figlio disperso, per riabbracciarlo
vizio di sentinella a fianco del loro ovunque fosse andato alla malora. l
El entrañable
Carlos A stento potevi credere
che un uomo così misurato
potesse raccontare
DI PABLO ROMO CEDANO, TRADUZIONE DI LUCIA CAGGIANO in maniera tanto cruda
Un ricordo di Carlos Montemayor: le molteplici sfumature del suo carattere, da Puccini al la storia dei movimenti
subcomandante Marcos, dalla poesia e la musica all’impegno per i diritti umani. armati del paese,
o che un uomo con quel coniugare la passione per la poesia Carlos voleva proteggere il materiale
náhuatl con la conoscenza dei mi- che gli era servito a documentare i
temperamento avesse gliori vini italiani, dello zapatismo e suoi romanzi. Anche se non sospet-

C
onoscevo Carlos da stato nominato portavoce all’unani- proprio così: nessuna manifestazione di Puccini. tava di essere malato, stava comun-
anni, ma divenni suo mità. Noi membri della COMED e di irrazionalità, nessuna invocazione potuto legare Una sera in cui lo stavo accompa- que lasciando il suo patrimonio in
amico solo di recente. quanti l’avevano sostenuta fin dalla delirante di rivoluzioni possibili o gnando a casa dopo una lunga riu- eredità allo Stato della Repubblica che
La nostra è stata un’ami- sua fase di gestazione eravamo con- impossibili. Agiva coerentemente
con il subcomandante nione, mi invitò ad ascoltare l’ultimo l’aveva visto nascere.
cizia viva, solida, ricca di cordi nel ritenere che fosse la per- con le sue idee, mantenendo sempre Marcos al punto da essere album di musica che stava compo- “Lì ne avranno una cura maggiore che
contenuti. Era un tipo capace di sor- sona più adatta a portare la nostra compostezza e sobrietà. nendo. La mia sorpresa fu enorme in altre parti del paese. Tra l’altro, ri-
prenderti, capace di andare oltre ciò voce, a coniugare la parola di tutti. Recentemente, ho avuto modo di co- invitato a presentare quando, dopo aver spento il vecchio cordati che Chihuahua è la mia terra”.
che di solito ci si attende da un nor- Era misurato nell’esprimersi, conci- noscere il fratello di Lucio Cabañas impianto della sua camera, si mise a Per conto della Commissione intera-
male rapporto professionale. Improv- liante e allo stesso tempo radicale, Barrientos (maestro di scuola nelle
la sua raccolta intonare ciò avevamo appena finito mericana dei diritti umani, fu tra i re-
visamente, entrò a far parte della no- dotato della rara qualità di non per- comunità rurali, guerrigliero e figura di poesie erotiche di sentire. “Mio caro Pablo” mi disse dattori del dossier sul caso di Rosendo
stra vita: mangiavamo, lavoravamo, dere il controllo anche nel mezzo di centrale nel romanzo di Carlos Guerra improvvisamente ridestandomi dalla Radilla, nel quale si denunciava il go-
bevevamo insieme - spesso lui can- accese discussioni. Era chiaro, deter- en el Paraíso) David, un uomo diretto Noches de fuego y mio stato di rapimento, “la vita ha verno messicano per la detenzione e
tava - e conversavamo per lunghe ore minato e persuasivo. Non esitava a e di poche parole. Mi ha confidato molte sfumature”. la sparizione del guerrigliero nel corso
nella sua casa a sud di Città del Mes- inasprire un confronto verbale, senza l’origine della sua amicizia con Car- desvelo. Carlos un grande viaggiatore. Amava della sucia guerra nello Stato di Guer-
sico. Frequentavamo anche il suo “se- tuttavia elevare mai il tono della los: “È grazie a lui che sono uscito di visitare i luoghi poco conosciuti, e la rero. Grazie al lavoro di Carlos e di
condo ufficio”, un ristorante italiano voce o rinunciare ai suoi modi cor- prigione”. Infatti, Carlos era riuscito sua terra di Chihuahua, straziata dalla altri periti e avvocati, la famiglia Ra-
situato nel cuore di Coyoacán. Lui tesi. A stento potevi credere che un a ottenere dal Ministero degli interni violenza e dalla barbarie. dilla ottenne quella giustizia che lo
chiedeva il suo whisky e io la mia in- uomo apparentemente così misurato la liberazione del fratello del leggen- “E quelle scatole, Carlos, che cosa Stato le aveva negato per anni.
discutibile tequila. “Bevi più veloce potesse raccontare in maniera tanto dario Lucio. sono?” Realizzò uno dei più importanti di-
Pablo” mi diceva non appena termi- cruda la storia dei movimenti armati Ci si potrebbe chiedere, giustamente, “Sono gli archivi, i documenti e gli zionari della lingua náhuatl, oltre a
nato il suo primo drink, impaziente del paese. O che un uomo con quel come sia possibile che uno studioso appunti dei miei romanzi e scritti del curare l’Antología literaria mexicana en
di consumare il secondo giro. La vita temperamento avesse potuto legare che ha tradotto in spagnolo classici passato” mi disse senza neanche un lenguas indígenas (Antologia letteraria
ci consuma! con il subcomandante Marcos al quali le Odi di Pindaro, i Carmina Bu- barlume di malinconia, e continuò: messicana nelle lingue indigene) e la
La puntualità non era il suo forte: punto da essere invitato a presentare rana, le poesie di Catullo, Virgilio e “Lasciano questa casa per entrare pubblicazione dei 50 volumi bilingue
arrivava agli appuntamenti quasi la sua raccolta di poesie erotiche No- Saffo, abbia potuto trattare anche nella biblioteca dell’Università di delle Letras Mayas Contemporáneas
sempre con un quarto d’ora di ri- ches de fuego y desvelo. O ancora che, temi come l’assalto alla caserma di Ciudad Juárez”. (Letterature Maya Contemporanee) della
tardo, ma arrivava, per occuparsi con tra un’aria e l’altra di Puccini, scri- Ciudad Madera nel Chihuahua. Si Non riuscivo a crederci: “A Juárez?” penisola dello Yucatan e dello Stato
zelo delle incombenze della Com- vesse di sovversione e di un altro tratta di una combinazione insolita, domandai con insolenza.“E per quale del Chiapas, dal 1994 al 1998. Nel
missione di mediazione (COMED). Era mondo possibile. Ma Carlos era fatto certo, ma possibile. Carlos ha saputo motivo?” 1997 l’Associazione degli scrittori di

90 Loop maggio/giugno 2010 91


Per questo paese avvolto nelle ombre, dall’integrità
delle sue parole possono trasparire giustizia e lucidità.
Carlos ci accompagnerà nel cammino futuro
della COMED e ancora oltre.
mente, il presidente della Repubblica La malattia sorabilmente. Le speranze si anda-
nel giorno della sua morte ha Il caro Carlos ci ha lasciati rapida- rono soffocando i primi di gen-
espresso il proprio rammarico in una mente. Come tanti altri figli degni naio, quando avevamo già deciso
breve dichiarazione. Carlos era un di questo paese è morto troppo pre- di rafforzare la COMED e riprendere
uomo dalle idee politiche chiare e sto. Ha vissuto coerentemente con il lavoro con una nuova modalità.
definite, e per questo fu sempre le sue convinzioni e inclinazioni. La ”In un certo senso ci ha resi orfani”
molto apprezzato. Anche nei fran- sua ultima impresa politica è stata ho confidato a Fabio quando mi ha
genti più demoralizzanti, quali erano senza dubbio la Commissione di me- chiesto di scrivere questo ritratto.
gli incontri con i rappresentanti del diazione, in cui abbiamo condiviso Confesso che è stato doloroso e dif-
Ministero degli interni, riusciva sem- con lui tensioni, pericoli, disavven- ficile cercare di recuperare la me-
pre a trovare il lato positivo, sebbene ture degne di un romanzo di spio- moria dell’amico, del maestro, del
non smettesse mai di meravigliarsi naggio, e soprattutto il profondo sde- collega e del complice. Carlos ha
per l’incompetenza dei funzionari di gno per i crimini contro l’umanità portato via con sé i suoi segreti e
governo. di cui lo Stato messicano ancora si sicuramente ora avrà modo di sco-
Sebbene la formulazione dei docu- rende colpevole. prirne di nuovi. Per questo paese
lingue indigene del Messico rico- aveva stretto in questo paese, tra le del Fronte nazionale contro la repres- menti della COMED fosse condivisa, Abbiamo appreso della sua malattia avvolto nelle ombre, dall’integrità
nobbe i suoi meriti nominandolo quali ricordo quelle comuni, Roberto sione, eletti internamente: l’avvocato Carlos aveva sempre cura di rimet- quattro mesi prima che morisse. Fu delle sue parole possono trasparire
membro onorario. Dal 1985 divenne e Aldo. Per due anni (1992-1993 e Juan de Dios Hernández Monge, la se- terci mano per definire meglio le sottoposto a trattamenti dolorosi giustizia e lucidità. Carlos ci ac-
membro dell’Accademia messicana 1994-1995) fu tesoriere della Fonda- natrice Rosario Ibarra de Piedra e l’ex espressioni troppo vaghe, con lo sia per lui sia per tutti coloro che compagnerà nel cammino futuro
della lingua e dell’Accademia reale zione Rockefeller. Nell’ottobre 2003, rettore dell’Università di Guerrero En- stesso scrupolo che avrebbe applicato lo hanno accompagnato e hanno della COMED e ancora oltre.
spagnola. Nel dicembre 1993, gli fu ricevette il Premio Roque Dalton, rique González Ruiz. In una seconda ai propri scritti. visto la sua figura consumarsi ine- Per Carlos. l
conferito a Parigi il Premio interna- mentre nel novembre 2004, a Castel fase, ne entrammo a far parte anche
zionale Juan Rulfo (assegnato ogni Goffredo in Italia, gli fu consegnato il sottoscritto, Miguel Álvarez Gán-
anno da Radio France Internationale) il Premio speciale Giuseppe Acerbi, dara, Dolores González Saravia, Gon-
per il suo racconto Operativo en el Tro- per La Danza del Serpente (Los informes zalo Ituarte Verduzco e Jorge Fernan-
pico el árbol de la vida de Stephen Ma- secretos). Era già ammalato quando dez Sousa.
riner. Questo racconto viene citato fu insignito della più alta onorifi- Per la Commissione di mediazione,
spesso nel suo saggio Chiapas, la re- cenza che il governo messicano può Carlos ha svolto la funzione di mo-
belión indígena de México (Chiapas, la riconoscere a un intellettuale, il Pre- deratore, incoraggiando tutti noi nei
ribellione indigena del Messico), nel mio nazionale per la letteratura e la momenti di forte tensione. Era sem-
quale si analizzano molto da vicino i linguistica. Si recò alla cerimonia del pre alla ricerca di nuove piste
miei anni trascorsi in Chiapas. ritiro già visibilmente provato dalla d’azione, che sottoponeva all’appro-
Carlos era uno scrittore infaticabile. malattia. vazione degli altri membri. Già dopo
Prendeva nota di tutte le informa- la seconda o la terza riunione, sem-
zioni che ricavava dai colloqui con i La Commissione di mediazione brava che stessimo lavorando tutti
funzionari di governo. Era metodico La Commissione di mediazione venne insieme da anni. Un giorno, nel
e disciplinato, dotato di una memoria istituita su richiesta del PDPR-EPR per mezzo di un difficile confronto che
prodigiosa che gli permetteva di con- rendere possibile il ritrovamento di si prolungò per ore alla ricerca di una
servare numerosi dettagli che più Edmundo Reyes Amaya e Gabriel Cruz migliore definizione delle azioni da
tardi prendevano forma nei suoi ro- Sánchez, militanti della suddetta or- intraprendere, Carlos, interrom-
manzi e, naturalmente, nei testi e nei ganizzazione politico-militare clande- pendo improvvisamente il dibattito,
comunicati che redigevamo insieme. stina, arrestati e scomparsi il 24 mag- cominciò a intonare un’aria di Puc-
Ha lasciato tre volumi; uno di questi, gio 2007 a Oaxaca. La commissione cini. Rimanemmo tutti sbalorditi:
Las Mujeres del Alba, sarà presto nelle fu costituita il 24 aprile 2008, in un quello era il suo modo di distendersi,
librerie messicane. primo momento da Carlos Montema- di rilassarsi un po’.
Nel 1994 si trasferì in Italia per un yor, dal giornalista Miguel Ángel Gra- Pochi giorni fa, l’organo ufficiale del
paio di settimane, a lavorare presso nados Chapa, l’antropologo Gilberto PDPR-EPR, El Insurgente, ha pubblicato
il ”Centro Studi e Conferenze Bella- López y Rivas, il vescovo emerito di una lunga commemorazione di Car-
gio” sul Lago di Como. Amava l’Ita- San Cristóbal de Las Casas, in Chiapas, los, esprimendo il dolore dei redat-
lia, e parlava spesso delle amicizie che don Samuel Ruiz Garcia e tre membri tori per la sua scomparsa. Analoga-

92 Loop maggio/giugno 2010 93


PolifoNIE

Wu Ming 1, che riprende il pensiero of the Ring, The Two Towers. Ciò che è confermato anche da un altro ma-
nifesto, ben più conosciuto di quello

Assedio
di Furio Jesi, funzionava come un accomuna queste due visioni dell’as-
“mito tecnicizzato”. Si tratta di una sedio è il trattamento figurativo delle neofascista da cui il ragionamento ha
narrazione che ci colpisce singolar- masse. Se da una parte, infatti, gli as- preso le mosse. Si tratta di un mani-
mente, pur rivolgendosi a una massa sediati vengono raffigurati sempre festo della Lega Nord, che rappre-
(si invoca “un muro di scudi”, ma si come un collettivo solido e ordinato, senta un’imbarcazione carica di mi-
raffigura un solo uomo, un condot- massiccio e compatto, dall’altra parte, granti, in navigazione. Lo slogan che
tiero, un duce), rispondente a una gli assedianti posseggono una pro- campeggia su questa foto recita, ica-
strategia di soppressione dell’altro, prietà “fisica” di carattere radical- sticamente, “L’Orda No!”. Fin dal-

e allegoria del nemico, e capace di cancellare il mente opposto. La massa assediante l’elemento testuale, quest’immagine
carattere universalistico del “mito ge- oscilla tra uno stato liquido e uno richiama l’assedio, definendo i mi-
nuino”, per sostituirlo con un punto stato viscoso. Il carattere liquido-vi- granti un’orda. L’immagine è ripresa
di vista ben preciso, situato: quello scoso, nell’immaginario fascista, è at- da un punto di vista sopraelevato
di una collettività che si oppone a tributo costitutivo del nemico. Que- (probabilmente da un elicottero),
una collettività “altra”. Il “noi contro sto perché la viscosità, in quanto mettendo in scena quella visione
Prende il via, sulle pagine di Loop, una nuova rubrica: di loro”, che sembra essere la chiave coincidenza di due caratteri opposti “dall’alto delle mura”, che è propria
di lettura privilegiata dall’Occidente (solido e liquido), testimonia l’ambi- dell’assediato e relega l’altro in un
PolifoNIE. PolifoNIE è molte cose: un’intelligenza per la maggior parte degli eventi geo- guità e il disordine, proprie di ciò che campo lungo che è tanto percettivo
collettiva, un laboratorio di critica letteraria, uno politici contemporanei. Insomma, si percepisce come altro da sé. Do- quanto cognitivo. Poiché il mare è
nel far convergere un contenuto da vrebbe essere chiaro a questo punto rappresentato come il veicolo dell’in-
spazio online, in cui ricercatori attivi nell’università una piattaforma mediale a un’altra, che lo sguardo proposto dal manife- vasione, ritorna anche l’elemento li-
si è verificata anche la migrazio- sto è lo sguardo assediato, uno quido-viscoso, che si accompagna al
lavorano e si confrontano sul New Italian Epic, con ne dell’immaginario sotteso a quel sguardo che si effettua dall’alto delle carattere ambiguo e disordinato della
sguardi e strumenti anche assai diversi. contenuto. mura (teichoskopia), a distanza di si- differenza, dell’altro da sé.
Ma quale sarebbe il punto di vista curezza. Sfuggendo l’incrocio di La comunicazione, sia quella poli-
preciso e situato che la narrazione sguardi, condizione essenziale che tica che quella di massa, insiste nel
tecnicizzata della battaglia delle Ter- permette all’altro di donare presenza voler assumere gli sbarchi e i nau-
mopili costruirebbe per il proprio al medesimo, lo sguardo assediato di- fragi di migranti come principale
spettatore? E, dunque, quale sarebbe venta, a tutti gli effetti, uno sguardo veicolo dell’immigrazione sul suolo
DI FLAVIO PINTARELLI il punto di vista da cui i neofasci- “solipsistico”. italiano, a dispetto del reale impatto
sti laziali osservano i fenomeni di questi eventi nell’economia dei
migratori? fenomeni migratori. Tale insistenza
300 racconta di un’assedio, quello mette in luce come, più che da

Q
ualunque sia il nostro La particolarità di questo manifesto portato dalle truppe del re persiano un’urgenza di informare, la comu-
giudizio al proposito, neofascista risiede nell’immagine che Serse contro le città della Grecia; ma nicazione sia impegnata a costruire
è ormai un dato di lo accompagna. Sotto allo slogan “Un oltre a essere una tattica militare, l’as- una precisa strategia di definizione,
fatto che le narrazioni muro di scudi ferma l’invasione”, un sedio può assumere anche una va- con cui mediare tali fenomeni.
siano una presenza fotogramma tratto dal film 300 ci lenza simbolica. Nei suoi studi sulla “L’Orda” si sposta su di una superfi-
pervasiva in molti ambiti, anche di- mostra il condottiero spartano Leo- paura, lo storico francese Jean Delu- cie liquida, minacciando di erodere
versi fra loro, del sapere. Tanto la co- nida. Il carattere europeista del neo- meau ha definito il complesso “della la stabilità dei confini dello Stato-
municazione di massa, quanto quella fascismo moderno ha fatto sì che città assediata” (une cité assiégée) nazione e la saldezza dei valori che
politica, non sfuggono a tale ten- molti gruppi di estrema destra ab- come un particolare stato psicolo- in questo sono incarnati.
denza, ed è grazie a strategie narrative biano individuato negli USA e nella gico, tipico di una collettività che - Com’è possible, dunque, riportare il
ben precise che queste possono ope- cultura statunitense un oggetto di cri- attanagliata da una paura che appare conflitto all’interno della cultura vi-
rare la “testualizzazione del reale”, tica, un nemico (anche storico) a cui in relazione ai cambiamenti nella siva contemporanea, dominata dalle
propria di tutti i dispositivi di costru- opporsi. A prima vista, sembrerebbe struttura e nella diffusione del sapere dinamiche di “deriva dell’immagina-
zione del senso. Tali operazioni perciò strano che un tipico prodotto - nel momento in cui si rappresenta rio”, il cui funzionamento abbiamo
hanno come effetto la creazione di della Hollywood “liberal e sionista”, come una minoranza minacciata da localizzato, e descritto, in questa
un immaginario, che nutre e orienta possa essere stato fatto convergere in una collettività ampia e pericolosa, breve analisi? Solo proponendo, nelle
la comprensione che abbiamo dei fe- un manifesto anti-immigrazione. reagisce rivolgendosi contro le parti narrazioni che facciamo del mondo,
nomeni che ci vengono raccontati. In un saggio recentemente ripubbli- più deboli di se stessa. la rottura con la rappresentazione
Quella che segue è una ricognizione cato, 300 (Allegoria e guerra), Wu Ming Il cinema hollywoodiano ci ha for- brutalmente dicotomica messa in
delle strategie di costruzione dell’im- 1 aveva interpretato l’operazione 300 nito, oltre a 300, un’altra grande rap- campo dall’immaginario fascista, sarà
maginario all’opera in due manifesti (graphic novel e film) nei termini di presentazione d’assedio: si tratta della possibile spezzare l’assedio e ricono-
politici, che sostanzia la compren- un’allegoria della War on Terror (e del- battaglia del Trombatorrione, che si scere, nello sguardo dell’Altro, il
sione dei fenomeni migratori, nel- l’ideologia dello scontro di civiltà che svolge nel secondo episodio della ri- Che l’assedio funzioni come cornice dono che ci permette di essere pre-
l’Italia contemporanea. la nutriva). 300, nell’intuizione di duzione cinematografica di The Lord interpretativa dei fenomeni migratori senti al mondo. l

94 Loop maggio/giugno 2010 95


Loop consiglia a cura di Sara Graziani

Libri in Sicilia, senza i pescatori tunisini,


la flotta di Mazara del Vallo non
prenderebbe il largo. E i camionisti?
sciremo a liberarci da questa maledi-
zione? Il libro affronta questi interro-
gativi esaminando i principali nodi
libertà, cittadinanza - non sono più
acquisiti in forma universale ma se
mai concessi in modo selettivo. Il
di Napoli, dove il contenuto prenderà
la via dell’Oriente. Ma durante il tra-
gitto, dosi eccessive di Maalox, para-
Cambio pelle
Marina Novelli
Tunué, pagg. 120, € 9,70
Grazie Nel Nordest i due terzi sono albanesi irrisolti del governo dell’economia nel Controcanto di Revelli racconta la mu- noia ed equivoci stravolgono i piani e Cambio Pelle del-
Riccardo Staglianò e romeni, nessun italiano è capace di nostro paese. L’analisi rivela che i pro- tazione di questi anni, ponendosi impongono l’intervento del broker, l’autrice esordiente
chiarelettere, pagg. 240, € 14,60 fare i loro turni. E chi terrebbe i nostri blemi economici in realtà sono pro- dalla parte “sbagliata”, di chi non ha sommo sacerdote dello smaltimento Marina Novelli è
Senza gli immigrati vecchi e i nostri bambini? E gli uffici blemi politici. La crescita economica nessuna garanzia e rappresentanza ed di scorie, moderno alchimista sul libro un primo lavoro di
(compresi i clande- chi li pulirebbe? E il pacco da conse- è a portata di mano. Se non riusciamo è escluso dal grande gioco della de- paga della camorra. grande qualità,
stini), tutta l’Italia an- gnare? Gli immigrati non vengono a ad afferrarla, è perché la politica ha mocrazia mediatica, plebiscitaria e di- che mescola il noir
drebbe a rotoli. Ecco il rubarci il lavoro, ma a svolgere i me- fallito. Ma non vi è un unico falli- sciplinare, dove è assente qualsiasi re- La battaglia di Novara al fantasy. La storia
focus di questo vo- stieri che noi rifiutiamo e a permet- mento della politica: vi sono tanti er- sponsabilità civile e politica. Allora è Cesare Bermani si ispira alla trage-
lume. Quasi il dieci per tere a molti italiani imprenditori di rori sistematici, che si rinforzano l’un necessario spezzare questa “rappre- DeriveApprodi, pagg. 347, €22,00 dia di Vermicino:
Astore, il bambino protagonista,
cento del PIL italiano continuare a lavorare e a guadagnare l’altro. Smascherarli è il primo passo sentazione” con un gesto estremo di Bernami ci racconta un
finisce in un pozzo strettissimo,
arriva dagli immigrati, (anche in nero). Basta raccontare una per tornare a crescere. secessione estetica ed etica, prima che fatto misconosciuto
intrappolato al freddo e al buio,
una famiglia su dieci giornata di lavoro in Italia per verifi- politica. Un “contro-canto” appunto, della storia italiana che
diventando così, suo malgrado,
dipende da una badante straniera. Ab- care che cosa realmente succede. Da Controcanto con un nuovo coro. decise le sorti della li-
protagonista di un caso mediatico.
biamo bisogno di loro. Anche la Nord a Sud. Marco Revelli bertà di un intero po- All’improvviso i suoi amici, com-
Chiesa, anche gli ospedali. In Trentino, chiarelettere, pagg. 269, € 13,60 Previsioni del tempo polo. La “battaglia di pagni di quel gioco alla scoperta
nella Val di Non, le mele le raccolgono L’Italia in Gabbia Questo “disagio del- Wu Ming 1 Novara” del luglio di territori inesplorati, si trasfor-
i senegalesi; in Veneto i nigeriani con- Guido Tabellini l’inciviltà” ci opprime. Einaudi, pagg. 120, € 12,00 1922 può considerarsi mano in animali e la natura par-
ciano le pelli per la preparazione dei Università Bocconi Editore La svolta c’è già stata: Giuliano trasporta ma- come una pre-marcia tecipa alla sorte di Astore. Par-
giubbotti destinati a Hollywood; a Ve- pagg. 244, € 14,00 le torture a Bolzaneto, iali macellati illegal- su Roma. Durante quei mesi, l’Italia tendo quindi da un fatto di
delago, nel cuore del leghismo veneto, Perché l’Italia rimane le leggi contro i vaga- mente, sfuggiti a ogni rurale era ormai nelle mani delle squa- cronaca che all’epoca fece scalpore
sono loro ad assicurare il 90 per cento intrappolata nella sta- bondi, la caccia ai controllo di qualità, dracce nere, mentre di altro segno era per la rilevanza mediatica che as-
di riciclaggio dei rifiuti; a Reggio Emi- gnazione economica? rom, la segregazione per essere venduti nei la partita giocata sul fronte industriale sunse, l’autrice, complice il suo
lia, i facchini sono per lo più indiani; Quali sono le cause di degli immigrati, i supermercati. L’appun- delle città. Ma tutto cambiò dopo lo tratto espressivo e molto perso-
in Campania i sikh allevano le bufale; una crisi che dura da “pacchetti sicurezza” tamento è sull’Appen- scontro nella città di Novara. L’autore nale, rivela con delicatezza e liri-
30 anni? È cambiato il del centrosinistra e la scelta a favore nino emiliano con la utilizza testimonianze orali, intreccian- smo la sofferenza delle persone
sistema politico, la lira della guerra, la violenza contro i di- gang di Jakup Mah- dole alla copiosa documentazione (non “personaggi”) che l’hanno
non esiste più, molti versi e gli Altri. La “pedagogia del di- meti. Il compito è semplice: conse- scritta che dimostra come questa scon- vissuto, aggiungendovi un epilogo
protagonisti sono usci- sumano” sembra essere oggi l’unica gnare la carne e prendere in consegna fitta fu frutto di gravi comportamenti sì di pura fantasia, ma certamente
ti di scena, ma i problemi economici politica possibile. I diritti conquistati un nuovo tir, stavolta carico di im- rinunciatari dei dirigenti riformisti e liberatorio.
dell’Italia sono sempre gli stessi. Riu- nel Novecento - uguaglianza, lavoro, mondizia, per guidarlo fino al porto democratici.

web
www.italia.attac.org www.altroconsumo.it www.aspoitalia.it www.amigi.org
ATTAC sta per Associazione per la tassazione delle transa- Altroconsumo è un’associazione di consumatori, la prima ASPO-Italia è la sezione italiana dell’associazione scientifica “Amici degli incontri del giovedì”, associazione di storia e
zioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini. Un movimento e la più diffusa in Italia con i suoi 300 mila soci. Indipen- ASPO (Association for the Study of Peak Oil), il cui scopo scienze sociali, nasce per mostrare e condividere il lavoro
di autoeducazione popolare orientato all’azione e alla dente e senza fini di lucro, ha un unico obiettivo: l’infor- principale è lo studio del picco del petrolio, delle sue gravi di ricerca e dibattito che l’associazione, composta da giovani
costruzione di un altro mondo possibile. Una grande rete mazione e la tutela dei consumatori. Da 30 anni difende conseguenze sui sistemi ecologici, economici e sociali, e ricercatori di storia, antropologia e giurisprudenza, pro-
internazionale di opposizione e di alternativa al neolibe- gli interessi e i diritti fondamentali dei cittadini: la prote- della mitigazione degli stessi. Si occupa inoltre dell’esau- muove ormai da un anno nella facoltà di lettere, attraverso
rismo. Nasce in Francia il 3 giugno 1998, attorno alla zione della salute e della sicurezza, la tutela degli interessi rimento delle risorse non rinnovabili, dell’inquinamento, incontri periodici, dibattiti, seminari. Nel sito compaiono
“piattaforma dei cittadini, delle associazioni, dei sindacati economici, il diritto a essere informati, a conoscere i propri dei cambiamenti climatici, e più in generale dei limiti articoli di approfondimento, le “lenti”, recensioni, appun-
e dei giornali”, in seguito all’appello “Disarmare i mer- diritti e a far valere le proprie ragioni, il diritto a essere alla crescita economica. ASPO-Italia è formata principal- tamenti e molto altro. Un tentativo di affrontare la crisi
cati”, lanciato, nel dicembre 1997, da Ignacio Ramonet rappresentati e ascoltati presso le istituzioni nazionali e mente, ma non solo, da studiosi ed esperti nei campi del- della ricerca e restituire dignità alle scienze umane, attra-
sulle colonne di Le Monde Diplomatique. internazionali, il diritto a vivere in un ambiente sano e a l’energia, delle risorse, dell’economia e dell’ambiente. verso uno strumento di approfondimento, riflessione e di
compiere scelte di consumo etiche e responsabili. analisi di alto valore scientifico.

96 Loop maggio/giugno 2010 97


Subway G.U.R.U.

Song Album Issue


1 Transit Ride Jazzmatazz, Vol. 1 1993

download
2 No Time to Play Jazzmatazz, Vol. 1 1993

3 Slicker Than Most Jazzmatazz, Vol. 1 1993

4 Take a Look (At Yourself) Jazzmatazz, Vol. 1 1993

5 Life Saver Jazzmatazz, Vol. 2: The New Reality 1995

6 Revelation Jazzmatazz, Vol. 3: Streetsoul 2000

7 Keep your worries Jazzmatazz, Vol. 3: Streetsoul 2000

Brainstorming 8 Lift your fist Jazzmatazz, Vol. 3: Streetsoul 2000


di Al Roshèl

R
oma, 1997. Quell’estate si divi- al jazz ottenendo una sintesi di altis- jazz destinato agli appassionati di Nonostante la sua carriera da solista,
sero il palco dello Stadio del simo livello. Guru ci ha lasciati qual- rap; un prodotto costruito con intel- Guru rimase sempre fedele ai Gang
Tennis, artisti del calibro di che settimana fa. Riteniamo dunque ligenza, e le cui sonorità, morbide o Starr, collaborando a eccellenti
Erykah Badu, N’Dea Davenport, De importante ricordarlo nella nostra grintose a secondo dell’occorrenza, album quali Hard to Earn nel 1994,
la Soul, Earth Wind and Fire, Tony rubrica ed esprimere nei suoi riguardi contribuirono a legittimare l’hip-hop Moment of Truth nel 1998 e The Ow-
Touch, EPMD, Cypress Hill e Guru. tutta la stima che si è conquistato. anche presso gli scettici. nerz nel 2003.
Ovviamente non potevamo perderci Due anni più tardi, uscì Jazzmatazz, Il 2005 fu l’anno d’uscita di Version
l’evento. Ricordo lo stage di Guru: Non tutti i rapper muoiono Vol. 2: The New Reality, album che, pur 7.0: The Street Scriptures, primo album
musicisti, strumenti e poche disposi- non esprimendo la carica del primo per la sua nuova etichetta, la 7 Grand
tivi elettronici. Su quel palco, quella
a causa di una pallottola volume, fu accolto comunque con fa- Records, con il supporto dei beats di
sera, scese una meravigliosa mesco- Anche se si può ragionevolmente so- vore. Alcuni tra i jazzisti di maggiore MC Solaar (il quale sarebbe divenuto
lanza di hip-hop e jazz. Lui, Guru, ec- stenere che il rap si sia sviluppato calibro dell’epoca presero parte all’al- un elemento chiave nelle produzioni
celso MC, cantava a fianco di Donald quasi di pari passo con il funk, in esso bum; tra questi Branford Marsalis (che successive della 7 Grand).
Byrd, storico trombettista jazz; alla sono ravvisabili molte influenze jazz, aveva già collaborato con DJ aveva già sperimentato qualcosa di Nell’estate del 2007, realizzò Jazzma-
batteria un ragazzino che spaziava da in particolare quello dell’epoca bop e Premier e Guru in Jazz Thing, brano analogo con i ritmi urbani del suo sulla piazza, nessun fan di jazz-rap fu tazz, Vol. 4, che ospitava come al so-
assoli jazz a basi ritmiche rock, e un post-bop: l’espressione disinibita, la appartenente alla colonna sonora del progetto Buckshot LeFonque), Freddie deluso dal cambio di rotta operato lito diversi artisti inglesi e americani.
DJ mixava basi soul. Su quel palco rappresentazione della vita urbana, film Mo’ Better Blues di Spike Lee), il Hubbard, Ramsey Lewis, e Kenny Gar- nell’album, anche in virtù della con- L’ultimo album, Guru 8.0: Lost and
erano riuniti una decina di artisti, solo per citare due aspetti. I campio- trombettista Donald Byrd, il vibrafo- rett. Inoltre, fecero la loro apparizione centrazione di dive soul presenti - Found, seguì nel 2009.
ciascuno specializzato in un genere namenti jazz hanno sempre avuto un nista Roy Ayers, il chitarrista Ronny il rapper underground Kool Keith Macy Gray, Erykah Badu, Kelis, Angie Ammalato di cancro, il 28 febbraio
musicale distinto. Questo è quanto ruolo centrale nell’hip-hop, ma l’idea Jordan, il tastierista Lonnie Liston (all’epoca ancora membro degli Ultra- Stone - che, ciascuna con le proprie di quest’anno è stato colpito da un
Guru più di altri è riuscito a realiz- di recitare il testo direttamente su una Smith, la cantante N’Dea Davenport magnetics), la principessa del reggae caratteristiche, diedero un contributo attacco di cuore ed è entrato in coma.
zare. Dalla fine degli anni ‘80 è stato base suonata dal vivo non fu mai at- (del gruppo acid jazz The Brand New dancehall Patrasso, ma anche Chaka vocale eccellente; oppure grazie al- Il 19 aprile 2010, all’età di 43 anni, si
tra i pochi a legare perfettamente il rap tuata fino all’uscita del primo album Heavies) e infine il rapper francese Khan, Me’Shell Ndegeocello e Jamiro- l’apporto di artisti come The Roots è addormentato definitivamente. l
al soul, l’hip-hop della serie Jazzmatazz, nel 1993, ad MC Solaar. Le rime di Guru, senza quai. Seppure, presi singolarmente, gli nel brano Lift Your Fist, inno di lotta
opera di Keith Elam. L’artista, meglio mai risultare repetitive o monotone, artisti in questione fossero tecnica- per i diritti civili; o ancora per via
conosciuto con il nome The G.U.R.U. spaziano dal disagio sociale urbano mente superiori a quelli che collabo- della partecipazione di leggende
(Gifted Unlimited Rhymes Universal), fino all’elogio delle capacità espres- rarono al primo volume, l’ascolto come Herbie Hancock nel brano Ti-
era stato in precedenza membro dei sive come mezzo per promuovere se dell’album suscita un effetto decisa- meless e Isaac Hayes in Night Vision.
Gang Starr, formazione tra le prime ad stessi nel mondo. Sono molti i punti mente più modesto. Anche se Guru avrebbe continuato a
aver tentato di fondere i due succitati di forza di questo album: dal solo di Jazzmatazz, Vol. 3: Streetsoul giunse produrre nuove edizioni della serie
generi. Dopo aver composto con loro Jordan in No Time to Play fino alla dopo una pausa di cinque anni, Jazzmatazz per quasi 15 anni, nes-
tre album (No More Mr. Nice Guy, Step maestria al vibrafono sfoggiata da quando ormai il jazz-rap era conside- suna delle versioni successive ot-
in Arena e Daily Operation, rispettiva- Ayers in Take a Look (At Yourself), pas- rato un genere superato, così come le tenne il successo di Jazzmatazz Vol. 1,
mente nel 1989, 1991 e 1992), avviò sando per le rime veloci di MC Solaar sonorità jazz-funk stile anni ’70. tra i primi esempi, e certamente il
una carriera da solista. in Le Bien, Le Mal. Jazzmatazz, Vol. 1 Guru doveva averlo intuito, tanto migliore, di come si potesse fondere
Jazzmatazz, Vol. 1 vide la partecipa- contiene tutti gli elementi di che concepì Streetsoul più come un in modo creativo jazz e hip-hop,
zione di musicisti di grande livello: il un’opera rap destinata agli appassio- album ispirato dalle radici dell’hip- anche attraverso la riunione di musi-
sassofonista Branford Marsalis (che nati di jazz o, viceversa, un album hop. Con tutto il grande talento R&B cisti di straordinario talento.

98 Loop maggio/giugno 2010 99


Loop comix

Damiano Ingitti - damiano.ingitti@tele2.it

Fricca - rododentro.blogspot.com

Silvia Santirosi
Valentino Spadoni -
valentino_spadoni@yahoo.it

Prove di volo
Gianpiero Roselli -
sinasola@hotmail.it

Silvia Santirosi, classe 1981.


Illustratrice, giornalista culturale
(Il Mattino, Via Pò, La città tuscolana)
Le quattro illustrazioni di questo numero sono state realizzate dagli allievi del terzo anno del corso di fumetto della e scrittrice (Istantanee, Edilet 2008).
Scuola Internazionale di Comics. silviasantirosi@gmail.com
www.santirosi.blogspot.com

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Loop comix

Daniele Marzo (detto “Lele”) è uno studente universitario di Roma. È alto, disegna spesso, suona e canta con le Carote Sbriciolate,
è auto e motomunito, odia la verdura cotta. Da qualche anno racconta storie a fumetti, realizza illustrazioni per riviste indipendenti,
spettacoli teatrali e per altre realtà che richiedono la sua manina poco ferma. Potete seguirlo su http://danielemarzo.blogspot.com.
Storie e memorie

Apolidi, esiliati, profughi, meticci, clandestini: uomini


e donne che preparano il futuro, con la loro capacità
di stare insieme oltre l’appartenenza, di essere cittadini
senza Stato, di fare politica oltre la polis.

La normale anomalia scudisciate. S’è guadagnata da vivere facendo la modella


per gli artisti di via Margutta, poi l’attrice (in teatro, con
Tatiana Pavlova e Walter Chiari, e al cinema, come com-
parsa in Riso Amaro e Fabiola).
Nel ’56 è tornata in Somalia con suo marito, un giornali-
e dei profughi albanesi che sbarcano in Puglia. Quando
Isabella si rivolge al Comune di Bologna per trovare un
tetto, le dicono che è ormai troppo anziana per andare
in dormitorio.
“Ma se qui non ha niente” si sente dire, “perché non se

di una famiglia
sta del PCI che stava scrivendo un’inchiesta sull’Ammini- ne torna nel suo paese?
strazione fiduciaria italiana (un’esperienza fallimentare Il 10 settembre 1991, Isabella scrive sulla sua agenda:
e completamente rimossa dalla Storia patria: dopo la “Tornare in Somalia? Perché no? Meglio la Somalia di
guerra, De Gasperi ottenne dalle Nazioni Unite il compito quest’Italia”.
di avviare i somali alla democrazia. Tempo dieci anni, Dettagli. Linee di Fuga. Ombre nell’ombra. Integrazioni
dal 1950 al 1960. Risultato: il regime parlamentare durò necessarie che non ti permettono più di guardare alla resi-
solo fino al ’69. Poi arrivò Siad Barre.) stenza di Marincola come a un fatto esotico, un fossile del
A Mogadiscio, Isabella ritrova sua madre, Aschiro Hassan. passato che non ci dice nulla, perché troppo insolito. O
“Almeno uno è tornato” si sente dire. Poi litiga col marito, peggio ancora un’alterità che dobbiamo mettere al suo po-
che per tutta risposta le nega il biglietto di ritorno sul pi- sto, incastrare in un buco. Il 25 aprile dello scorso anno, il
DI WU MING 2 roscafo per Genova. “Questo è il tuo paese, restaci” si magazine online della fondazione FareFuturo dedicò un
sente dire. articolo alla storia del partigiano nero. Piace anche alla destra
Giorgio, Isabella, Antar: l’impero di Mussolini nella pelle dell’Italia di oggi. Mesi dopo, quando ritorna a Roma, si scopre incinta e di Fini questo negro così ben assimilato, ottimo esempio
deve pagare un medico che la faccia abortire sul tavolo per gli immigrati di oggi. Azzurra Provenzale, l’autrice del
di cucina. Di lì a poco, il rapporto col marito si rompe e pezzo, parla della sua “militanza antifascista in quanto
Isabella viene cacciata di casa per la terza volta nella sua giovane italiano”, ma io direi piuttosto che Giorgio Ma-

H
o conosciuto Antar Mohamed in una cli- vamo ancora riusciti a raccontare. In un breve paragrafo vita. A 35 anni si innamora di Mohamed, uno studente rincola era in guerra col fascismo fin dalla nascita, in
nica per malattie nervose. Frequentavamo di due paginette, cercai di condensare la storia di Giorgio, somalo di Scienze politiche, che le chiede di seguirlo quanto figlio della colonia, considerato come “un essere
lo stesso matto: lui come assistente, io di restituirne il senso. Oggi il risultato mi lascia insoddi- nella sua nuova nazione, dove diventa capo di gabinetto moralmente e fisicamente inferiore”, nato da un’offesa al
come amico. Una sera, mentre ci davamo sfatto. Non per le dimensioni ridotte, ma perché il mo- del primo ministro. Nel 1963 hanno un figlio e lo chia- prestigio della razza. Quando i nazisti lo catturarono dalle
il cambio, Antar mi ha chiesto se potevo numento a Giorgio Marincola, una volta illuminato, co- mano Antar. Poi, con l’avvento di Siad Barre, Mohamed parti di Biella e lo costrinsero a parlare alla radio, gli chie-
trattenermi una mezz’ora, giusto il tempo di raccontarmi pre con la sua ombra altre figure, indispensabili per finisce in prigione, come molti funzionari della prima sero perché avesse deciso di combattere a fianco di inglesi
una storia. Quella di suo zio, Giorgio Marincola, il “par- capirne la storia. Senza di esse, la vita di Giorgio Marin- repubblica. Ci resta tre anni e quando ritorna libero va a e italiani, che avevano colonizzato la sua Patria. A quella
tigiano nero” nato in Somalia e morto in Val di Fiemme. cola può essere letta come un’anomalia, una confortevole cercarsi un lavoro in Arabia Saudita. Nel frattempo Isa- domanda, Giorgio rispose che la Patria non è un colore
Fin da subito mi parve molto strano che una vicenda del stranezza. Una vicenda troppo particolare per sfuggire bella guadagna qualche scellino insegnando l’italiano sulla mappa, ma un ideale di libertà. Rivendicò il suo essere
genere fosse sconosciuta. Gli scritti in proposito si ridu- allo stupore e farsi progetto, memoria che infetta il futuro. nelle scuole e nel salotto di casa. un individuo senza Stato, come gli apolidi di cui parla
cevano a due articoli (firmati dallo stesso Antar su piccole Una storia esotica, dunque innocua. Una storia eccezio- Pochi anni più tardi, il ritorno di Mohamed a Mogadiscio Agamben nel suo saggio del 1996, “Al di là dei diritti del-
riviste dalla vita breve) e a citazioni volanti sulla presenza nale ma secondaria, minore. Proprio come i meticci nelle è una brutta sorpresa: vestito di bianco, con la barba l’uomo”. Persone che fanno parte di una nazione ma che
di Giorgio a Roma, a Biella, in Trentino. Spulciando in teorie sulla razza proposte dal fascismo: sgradevoli ecce- lunga, il padre di Antar si è trasformato e vuole condurre non le appartengono. Cittadini perché partecipi di una
rete potevi trovare la motivazione per la Medaglia d’Oro zioni, esseri umani di seconda categoria. una nuova vita, nella stretta osservanza del Corano. Isa- comunità allargata, al di là dei diritti, delle carte, della bu-
che gli venne conferita, postuma, senza un solo accenno Per salvare la sua epopea da una simile interpretazione, bella non ne vuole sapere e tra i due cominciano i litigi. rocrazia. Giorgio Marincola, figlio di un militare di carriera,
alle sue origini. occorre fare luce su due figure, all’ombra dell’eroe. Ombre Nel 1983 Antar ottiene una borsa di studio per iscriversi fu esentato dal servizio di leva perché meticcio. Isabella
Annusai il fascino dell’ombra, degli archivi dimenticati nell’ombra, le chiamerebbe Paco Taibo II. Sono Isabella all’università italiana. Deve mantenersi con 400 mila lire Marincola, sua sorella, descriveva la propria vita come un
dalla storia ufficiale, ma altri progetti incombevano con Marincola e Antar Mohamed. Ascoltate la storia di Gior- al mese. Quindi lavorare, quindi andare fuori corso, continuo spiazzamento: cacciata di casa quattro volte, fuori
le loro scadenze. Era l’estate del 2003: nel giro di pochi gio, poi leggete quella di sua sorella e di suo nipote, ed quindi mettersi in fila per guadagnarsi il permesso di posto in Italia, fuori posto a Mogadiscio (dove visse 30
mesi dovevo diventare padre e consegnare all’editore il ecco che l’intera vicenda non sarà più equivocabile. La soggiornare in Italia. anni senza mai imparare il somalo), poi di nuovo in Italia
mio primo romanzo da solista. Il racconto di Antar sci- stranezza smette di essere esotica e si trasforma nella tra- Nel 1991 Siad Barre scappa da Mogadiscio e la Somalia come rifugiata e profuga. Antar Mohamed, nipote di Gior-
volò in una piega del cervello, per tornare in superficie gedia - tutt’altro che residuale - del colonialismo italiano, viene inghiottita dalla guerra civile. A gennaio, l’amba- gio, scelse a 18 anni di essere cittadino somalo, poi straniero
solo nel febbraio del 2005. delle leggi razziali, della decolonizzazione, del post-colo- sciatore Mario Sica fa tornare in patria tutti i cittadini col permesso di soggiorno in Italia, poi cittadino italiano
A quella data eravamo impegnati su una nuova edizione nialismo e dei profughi somali che qui in Italia trovano italiani. A maggio, si accorge di essersene dimenticato nato in Somalia, ma che in Somalia non può tornare. Apo-
del nostro Asce di Guerra, un oggetto narrativo non identifi- un’accoglienza molto peggiore che in Gran Bretagna, in uno: la signora Isabella Marincola Mohamed. lidi, esiliati, profughi, meticci, clandestini: uomini e donne
cato, atterrato in libreria cinque anni prima. Il libro con- Olanda, negli Stati Uniti. Così Isabella, a 66 anni, torna in Italia e non sa dove che preparano il futuro, con la loro capacità di stare insieme
teneva molte testimonianze di lotta partigiana e nella Isabella Marincola, dopo la morte di Giorgio, se n’è an- dormire. Antar la sistema a rotazione in casa di amici. È oltre l’appartenenza, di essere cittadini senza Stato, di fare
postfazione decidemmo di accoglierne altre: quelle che data di casa. Aveva 21 anni e non poteva più abitare con l’anno della prima Guerra del Golfo e dell’Unione Sovie- politica oltre la polis. Ecco di cosa ci parla, oggi, l’anomalia
nel frattempo ci erano venute incontro e che non era- la matrigna che l’aveva cresciuta da servetta, a suon di tica che perde i pezzi. È l’anno di nascita della Lega Nord normale di Giorgio Marincola e della sua resistenza. l

104 Loop maggio/giugno 2010 105


I partigiani combatterono per la nostra libertà,
presupponendo nel pronome noi i posteri. A ben guardare,

Razza Partigiana
questo meccanismo tende a escludere dalla cultura politica
diffusa dell’Italia post-bellica i partigiani stessi.

Marincola subito si sprecano gli stereotipi, o meglio gli reato di strage per l’attacco di via Rasella. L’ambizione di
archetipi. Marincola rifugge il buon senso, ma non gli Erra e Grimaldi è trovare una nuova fondazione per la Re-
archetipi eroico-resistenziali. pubblica italiana. Marisa Musu, il 29 giugno 1997, aveva
Per parlare dell’approdo momentaneo delle nostre rifles- così commentato sul Corriere della Sera il brodo di coltura

in Loop
sioni su Marincola, dobbiamo ripartire proprio dalla di- politico degli anni Novanta per ambizioni del genere: “Un
mensione eroica. L’artificio retorico dell’eroe si nutre di clima in cui, volendo costruire la Seconda Repubblica non
un elemento essenziale: la sua morte. Il passaggio eroi- come prosecuzione della Prima, bensì come affossamento
smo-martirio, in questo modo, è assolutamente naturale della Prima, alcuni tendono a farne una Seconda senza ra-
e inquadra la figura del partigiano istituzionale nella tra- dici”. In questi ultimi anni trascorsi, la situazione è rimasta
dizione cristiana, forte di un assioma tipico della cultura immutata: il partigiano combattente della liberazione è
post-resistenziale: i partigiani combatterono per la nostra condiviso mentre il partigiano agente politico risulta indi-
libertà, presupponendo nel pronome noi i posteri. A ben gesto: a destra certo, ma anche a sinistra.
guardare, questo meccanismo tende a escludere dalla cul- La Resistenza risulta, oggi, deprivata del suo portato ideale
tura politica diffusa dell’Italia post-bellica i partigiani scatenante, all’infuori di quello nazionale patriottico. Le
stessi. Confinati nel ruolo storico di combattenti votati rimane il ruolo di movimento di liberazione del suolo ita-
DI CARLO COSTA E LORENZO TEODONIO al sacrificio, in questo modo viene loro negata qualsiasi lico dall’occupazione tedesca o, nella migliore delle ipotesi,
forma di attualità politica, militante ed esistenziale. A di riscatto internazionale dall’alleanza con il Terzo Reich.
Sulle tracce di Giorgio Marincola, per ripensare la Resistenza. nostro avviso, questo quadro è incredibilmente limitativo
non tanto (o non solo) del ruolo storico della Resistenza
Ruoli oltretutto non esenti (il secondo più del primo) dal-
l’essere messi in dubbio nel dibattito pubblico presente e
italiana, ma di essa come fatto politico in sé. passato. Laddove sempre più frequentemente si riconosce
Attraverso la costruzione del mito del “partigiano morto ai combattenti della RSI un’innegabile motivazione sto-

L’
8 settembre scorso è morto Mike Bon- Medici non identificabili (argentino o cubano? Sudafri- per la nostra libertà”, tra i più diffusi a livello pubblico- rico-politica di fondo, l’unica molla dei partigiani accet-
giorno. Nei brevi spazi di silenzio tra gli cano o americano?), nati negli anni Venti e morti in valli memorialistico, spesso utilizzata in chiave oppositiva nei tabile resta quella della liberazione, avendo l’impeto pa-
schiamazzi nazional-popolari di nostalgia sperdute. Cosa ci fa il Che in un paesino boliviano? Cosa confronti di tesi più o meno genericamente neofasciste, lingenetico rivoluzionario dei partigiani subito
per la “bella Italia” di Lascia o raddoppia, c’entra il cadavere di Abebe Bikila in un villaggio del non si finisce forse per teorizzare che i partigiani non l’assimilazione a quello comunista. Che, si sa, è soggetto
ti chiedi se almeno una volta nel Polizei- Trentino? Cosa resta di Razza partigiana a due anni dal- avessero modo di contemplare e perseguire la libertà per a un processo di damnatio memoriae sempre più violento e
liche Durchgangslager di Bolzano Mike abbia notato un l’uscita del libro, a tre dalla conclusione della ricerca, a loro stessi, nello specifico temporale settembre 1943 - trasversale. Dal punto di vista della mera rappresentazione
nero dal vago accento romano. Perché questo eroe tran- cinque da quando era cominciata? A che punto sono le maggio 1945? Portando avanti questo ragionamento, (politica, simbolica, in sintesi pubblica), la Resistenza e
sdecennale e nazional-popolare italiano era stato una nostre riflessioni su Giorgio Marincola, a parte l’impaz- esaurita la funzione storica di guerrigliero della libera- gli attori politici che la animarono risultano sempre più
staffetta ed era finito in quel lager, ne era stato vittima. zimento di cui sopra? zione, il partigiano finisce per perdere la sua determina- espunti dal loro contesto (del fascismo, della guerra, della
L’eroe nazional-popolare della ricostruzione, del boom e Abbiamo citato Abebe Bikila perché, in questi mesi di zione di agente politico. guerra civile) di nascita (cioè motivazionale) e di sviluppo
del benessere acquisisce post mortem le caratteristiche presentazioni su e giù per lo stivale, abbiamo assistito a Anche il giurista del Reich, Carl Schmitt, istituisce, tramite (cioè di esperienza ed elaborazione). In questo senso, l’at-
dell’eroe epico-resistenziale. un sottile, inesorabile dispositivo (direbbe Foucault): il la Teoria del partigiano, un forte legame fra la politica e il teggiamento revisionistico, che di decontestualizzazione
Poi ripensi alla storia di un ragazzo in perenne fuga, con buon senso. Il nero Giorgio Marincola è tuttora difficil- partigiano, fra il vecchio regime e il “nuovo nomos della per sua natura si nutre, ha finito per spostarsi dal solo
un padre sostituito da un mentore politico; di una spia mente inquadrabile: una volta è stato definito un “extra- terra”: la Resistenza, come passaggio da una lotta pura- piano della storiografia a quello della rappresentazione
che deve cambiare nome e alla sempiterna ricerca di una comunitario”, un’altra un “non-italiano che muore per mente anti a un processo costituente del nuovo Stato ita- pubblica in tutte le sue accezioni, non esclusa quella
definizione identitaria. Se poi alla fine della vicenda il l’Italia”. Il Grande Storico che Presenta i Libri senza Leg- liano. Come afferma Mario Tronti, “se quello che devi sa- eroico-vittimistica delle strutture celebrative.
protagonista compie scelte estreme, se scopri che Venezia gerli lo ha paragonato a Barack Obama. Ma a parte la co- pere lo ha saputo, prima di te, il tuo stesso nemico, non Il nesso Rasella-resistenza-Repubblica può essere utile per
e la Val di Fiemme non sono così lontane e che i falchi mune discendenza mista, cosa c’entra il presidente statu- c’è problema. Usi quel sapere per altri fini”. Per questo an- sondare le motivazioni che hanno portato una genera-
dei Monti Altai sono di pura razza meticcia, allora senti nitense con Marincola? Si ricorre a una sottile forma di che la lettura di un libro, di per sé mediocre, ma dal titolo zione, quella di Giorgio Marincola o dei gappisti di via
di rasentare la follia: Manuel Cardoso, il protagonista di razzismo mascherata dal buon senso di chi commenta un geniale, La Repubblica di Via Rasella, può essere istruttiva. I Rasella, a rinunciare, per usare un’espressione di Giame
Altai, l’ultimo romanzo wuminghiano, ci fa pensare a libro senza leggerlo, di chi cerca un’analogia dove l’ana- due autori, un avvocato, Francesco Corleo Grimaldi, e un Pintor, ai privilegi di musicisti e scrittori per intraprendere
Giorgio Marincola. logo non esiste. ex-saloino, Enzo Erra, riferiscono di un fantomatico “nesso la via dei monti. Il passaggio chiave è quello dell’8 set-
Di follia parla Ignacio Taibo II a proposto della sua bio- Meglio, dunque, paragonare Giorgio a Bikila: almeno, Rasella-resistenza-Repubblica” (le maiuscole che già sono tembre 1943. Tutti ricordano il giorno dell’annuncio
grafia di Che Guevara: “Non sapevo che scrivere una bio- oltre al colore, c’era la comune passione per la corsa. Gli sintomatiche) con buona pace di quanti hanno combattuto dell’armistizio e tutti hanno dovuto scegliere da che parte
grafia significasse arrivare così vicino alla pelle altrui. stereotipi poi sono sempre gli stessi: i neri del Corno nella Resistenza da posizioni monarchiche o che, da dentro stare. Molti, Giorgio per primo, già da tempo sapevano
Non sapevo della follia che ti prende nello stare per due d’Africa per il fondo e il mezzofondo, quelli dei Caraibi la guerra di liberazione, abbiano giudicato via Rasella (e con chi stare; il problema non era solo quello della scelta,
anni ossessivamente chiuso con il tuo personaggio in per la velocità, uno del Brasile per il calcio. Gli stereotipi più in generale la guerriglia urbana) in termini piuttosto quanto proprio del nomos, ossia di quale doveva essere la
una stanza vuota, che lentamente si riempie di dettagli sono i figli prediletti del buon senso e, quando si parla di critici. Il libro, del 1999, è la ricostruzione di uno dei (tanti) regola da dare/darsi come comunità nazionale. Il nostro
mentre la storia si va costruendo”. Resistenza, quando da Giorgio il Moro si passa al tenente processi avvenuti a Roma tesi a imputare ai partigiani il suggerimento è, dunque, quello di considerare la Resi-

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Irrinunciabile per Marincola non era l’occasione torno del padre dalla guerra, dopo l’allontanamento dalla è stato partigiano. È riuscito a risolvere la sua identità, a
di dare a noi la libertà futura. Irrinunciabile per lui casa del padre per i continui scontri con la matrigna. trovare una definizione di sé attraverso la militanza resi-
L’ha cercata nell’Intellighenzia artistico-culturale romana stenziale. Le sue ultime parole, di cui ci dà testimonianza
era la sua identità di combattente, degli anni Cinquanta. L’ha cercata in Somalia, nella sua la lettera che un compagno di prigionia nel lager inviò
vera madre, nella terra natia, nella società somala che alla famiglia nel dopoguerra, sono: “Non ti sembra igno-
la sua razza partigiana. per lei aveva costituito nell’adolescenza una sorta di eden bile finirla così?”, riferendosi all’opportunità di trovare
di accoglienza. Per 30 anni ha vissuto a Mogadiscio, assi- un’altra occasione di lotta una volta usciti dal lager, piut-
stenza non più soltanto come necessità di liberazione soppiantato dalla descrizione sintetica “il povero Marin- stendo allo sfascio di una società provata e frammentata tosto che ritirarsi a vittoria quasi conseguita. Dovremmo
territoriale, ma soprattutto come meccanismo di accesso cola”. L’informazione sul colore della pelle era del tutto dal colonialismo prima e dall’amministrazione fiduciaria forse presupporre che Giorgio ritenesse nobile finirla
a una libertà attuale per una generazione politica. Detto sparita. Nella memoria pubblica istituzionale, sintetizza- italiana poi; dall’invasione della religione che la voleva morendo da prode, secondo lo schema eroe-vittima? La
in altri termini, guardare alla Resistenza come a una pra- bile nel conferimento della medaglia d’oro, tutto l’im- un’infedele, una gall, bianca e italiana; dalla dittatura nostra ipotesi, di approdo e non di partenza, è un’altra.
tica di libertà, alla scelta della guerra civile come necessità pianto motivazionale del partigiano Marincola è ridotto militare; dalla guerra civile che nel 1991 l’ha riportata in Le difficoltà di Giorgio nel trovare una definizione iden-
estrema per uscire dal giogo illibertario del fascismo (e alle formulazioni di rito: combatté con ardimento, si aspet- Italia, paese che non ha mai smesso di considerarla mu- titaria, lui che era mulatto nell’Italia e nell’Europa in cui
della guerra e dell’occupazione nazista) per sperimentare tava rappresaglie estreme, cadde da prode. Un partigiano latta e somala. Ci risuona sempre in testa una sua frase, le teorie razziste venivano messe in pratica, sono risolte
un’autonomia politica reale (di teoria e prassi, di pensiero pervaso da fatalismo e mosso da eroismo. Ne siamo sicuri? incorniciata dal suo sorriso sempre magnetico e sempre nel suo essere un partigiano, in quel momento. Irrinun-
e azione). In quest’ottica, la categoria storiografica della Confessiamo che da qui, da questa immagine, partimmo amaro: “Io ho sbagliato tutto nella mia vita. Questo è ciabile per lui non era l’occasione di dare a noi la libertà
“scelta” (di fare il partigiano), che grande successo ha cinque anni fa, ma sbagliavamo. straordinario”. futura (a maggior ragione se prevedeva un ritorno in So-
avuto negli ultimi anni, potrebbe assumere una nuova Tra gli appunti autografi di Giorgio, l’ultima datazione A differenza di Isabella, Giorgio ha vissuto attivamente malia). Irrinunciabile per lui era la sua identità di com-
forma. Sul mero piano della logica è suscettibile di critica: esplicita è la nota da lui apposta sul foglio protocollo l’antifascismo, ha combattuto nelle fila della Resistenza, battente, la sua razza partigiana. l
una scelta presuppone, infatti, almeno due opzioni esi- che li raccoglieva a mo’ di fascicolo.
stenti. Ma quali sarebbero? Non già il fascismo repubbli- “Riveduto il 15 maggio 1944, 3° anno
chino da una parte e la Resistenza dall’altra: il primo era di medicina”. Il 15 maggio 1944,
una realtà strutturata e definita, mentre la seconda, al Giorgio era già un partigiano, aveva
momento della sua nascita, era più che altro un proclama. già partecipato ad azioni di guerriglia,
La scelta era, in realtà, tra un non fare (il che è senz’altro era stato inviato nel viterbese, aveva
attuale e concreto) e il fare qualcosa, ma un qualcosa che fatto la spola tra Roma e quel territo-
ancora non c’era. Meglio, dunque, si potrebbe dire che rio. Aveva già avuto esperienza degli
la scelta fosse tra il non creare e il creare qualcosa. Creare arresti di alcuni suoi amici e compa-
per sé (i partigiani come singoli individui e di lì come gni, della morte del suo mentore, Al-
collettività, rappresentate dalle formazioni partigiane) bertelli, forse della morte procurata
una situazione di libertà, senza dubbio precaria, per il ai nemici. Era già entrato in contatto
contesto della guerra e della guerra civile, ma pur sempre con gli elementi del Partito d’azione,
effettiva. E anche sconosciuta per tutti i partigiani nati attraverso i quali, un mese dopo, do-
negli anni Venti, per i quali la negazione della libertà era mandò di essere arruolato come
stata una condizione esistenziale originaria e permanente. agente britannico. Ciò nonostante si
Potremmo insomma sostituire la categoria di scelta con vedeva nel corso dei suoi studi e non
quella più articolata di creazione dei presupposti per una in una corsa fatalistica verso una
pratica di libertà, intesa anche come pratica della rottura, morte da prode; immaginava un ri-
o se si preferisce del conflitto vissuto attivamente. Lo torno in Somalia, come disse prima
stessa funzione che, in linea più teorica e privata, può di partire alla sorella Isabella.
avere svolto una pratica della critica per il mondo antifa- Proprio a lei abbiamo chiesto, in que-
scista prebellico, ma con una distinzione fondamentale: sti anni: “Chi gliel’ha fatto fare?” Se
nelle definizioni date negli anni dei partigiani non c’è per noi, storici-cannibali, questa do-
quel prefisso privativo anti. Questo porta a riconoscere a manda aveva una risonanza pura-
quel processo creativo un attributo identitario più netto, mente politico-culturale, per lei era
più specifico e autonomo. una ferita aperta, una risposta cercata
Se rapportiamo questo discorso alla storia di Giorgio Ma- per i 65 anni passati senza di lui, un
rincola, troviamo molte conferme. La memoria pubblica dubbio che l’ha accompagnata fino
e privata sorta intorno al Nostro è sensibilmente pervasa alla morte, sopraggiunta lo scorso 30
dal binomio eroe-vittima. La scontata quanto inevitabile marzo. Una fine serena (ammesso che
domanda sulle motivazioni che l’hanno spinto a una Re- sia possibile) perché avvenuta nel
sistenza così ostinata (in sintesi, chi gliel’ha fatto fare?), proprio letto, con il conforto del fi-
che ha caratterizzato il nostro lavoro dall’inizio alla fine, glio. La fine di una vita logorante,
trova in quel binomio le risposte più ovvie. Ciò al limite tragicamente passata a cercare una
del paradosso; ad esempio nella memoria familiare di al- strada per risolvere la sua identità,
cuni suoi compagni di classe, in cui l’elemento più es- senza riuscirci. L’ha cercata a Roma,
senziale di Giorgio, cioè le sue origini somale, è stato dopo la morte di Giorgio, dopo il ri-

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Cinema
ES di Gabriele Castoro

La Repubblica romana
Intervista a Giorgio Colangeli
il tempo dei LIMONI, ovvero “notarelle sparpagliate
su revisionismi e usi pubblici della storia”
DI FEDERICO RAPONI ... qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed e’ l’odore dei limoni
(e. montale)

A
rte e memoria. All’interno del programma Radio- menale”, però la tendenza è sempre stata quella: ciò che
Teatro della storica, libera emittente di Roma Radio si finisce per credere, da parte di chi non ha una cono-
Onda Rossa, in un appuntamento intitolato “La scenza diretta degli eventi, ma si deve basare sui resoconti allora, ci sono delle bislacche coincidenze tipo quando vado a passeggiare a torvaianica e incontro FRANCONE
Caduta della Repubblica Romana” l’attore capitolino di di chi scrive, filma, riferisce, facilmente può essere pilo- l’amico mio, che non lo vedevo da anni. oppure nel fatto che in questo loop torniamo a ragionare di memorie,
teatro, cinema e televisione Giorgio Colangeli - classe 1949, tato, condotto. Anche con le migliori intenzioni. In fascismi e cose cosi’ che infatti ve l’avevo promesso tempo fa.
Nastro d’argento per la sua interpretazione nel film L’Aria fondo, nelle temperie del nostro Risorgimento era anche il discorso sarebbe lungo e complesso io invece procedero’ per banalizzazioni tanto nessuno mi dice niente dato che
salata - ha letto una sintesi di Guerra combattuta in Italia necessario costruire dei miti - anche a costo di approssi- sono partiti tutti e la redazione è VUOTA.
negli anni 1848-49 di Carlo Pisacane (i capitoli IV: Operazioni mare un po’ la realtà - che avevano un grande potere di
nell’Italia centrale, e V: Assedio di Roma). Il libro è disponibile attrarre le masse, anche se poi masse non erano. Ispira- dunque a proposito di coincidenze ultimamente ho assistito a roma a ben due iniziative su REVISIONISMO, uso
pubblico della storia, e via dicendo. sono rimasto un po’ perplesso.
gratuitamente in rete, mentre l’audio della puntata è su: vano l’agire di tanta gente, e quindi alla fine era anche
una era una cosa accademica (ommado’) l’altra era piu’ divulgativa (e c’era pieno di genti anche per l’ulteriore coin-
www.scarphrec.org/visionari/lacadutadellarepubblicaro- giusto che avessero questo riconoscimento.
cidenza che li’ dove si teneva il convegno c’era tensione, per via di scambi di cortesie e legnate notturne tra fascismi
mana.mp3. Un evento, questo, che su altri versanti - ad
e antifascismi). quindi OK, pero’ io qui adesso non mi occupo di questo ma di contenuti piu’ generali. e premetto
esempio, le iniziative dedicate al 150° anniversario del- Lei è un appassionato dell’esperienza della Repubblica
che di questi tempi un’iniziativa con tutta quella gente di pubblico e’ gia’ GRASSO CHE COLA, un’eccezione nel
l’Unità d’Italia - ha anticipato “Fratelli di Storia”, progetto romana.
quasi NULLA, quindi non c’e’ solo il pessimismo come vedi.
del Teatro di Roma affidato all’autore/attore Marco Baliani Sono rimasto ai ricordi della scuola, però mi sono sempre pero’ entrando nel merito, intanto tutt’e’ due queste iniziative aveano in comune la PREOCCUPAZIONE per un an-
e suddiviso in due parti. Per quanto riguarda la seconda, chiesto come mai - anche qui a Roma - se ne sappia e se nacquamento della memoria che (intrisa di luoghi comuni) recupera il fascismo come fenomeno tutto sommato po-
sull’esperienza risorgimentale dell’Urbe, nel prossimo au- ne senta in giro così poco, come sia stata sepolta facil- sitivo, tipo che mussolini era una rockstar o che in ABISSINIA gli portavamo le cioccolate e le gomme da masticare
tunno l’artista presenterà La Repubblica di un solo giorno, mente la memoria di una esperienza così importante. È ai bifolchi.
spettacolo da lui firmato insieme a Ugo Riccarelli. La let- un po’ la sorte del nostro Risorgimento, che sembra essere vabbe’, una preoccupazione in fondo anche condivisibile, ma cos’e’ quindi che m’ha lasciato perplesso di queste
tura, invece, è stata anche un’insolita, curiosa occasione patrimonio di una logica nazionalista oggi particolar- due iniziative? mi lascia perplesso INTANTO che mi sembrava di stare a iniziative di 10-15 anni fa, che polemizzano
per poi parlare di storia con Colangeli. mente impopolare. Tra l’altro, la Repubblica romana vede negli stessi modi che si faceva con de felice e violante a meta’ anni novanta o con sergio romano dopo o con PANSA
anche un bel po’ di popolazione coinvolta, come poi ri- ancora piu’ dopo (era tipo il 2003). inoltre gli oratori di queste iniziative erano infatti GLI STESSI IDENTICI di 15
Che sensazione ha ricavato dal testo? feriscono questi testimoni. Pisacane fa un discorso, so- anni or sono quando le organizzavamo noi ‘ste cose, solo che nel frattempo sono passati tre lustri e puo’ darsi che a
Ovviamente, si avverte l’attitudine del testimone diretto prattutto alla fine del capitolo sull’assedio di Roma, in qualcuno (tipo me) gli viene la voglia di sentire oratori diversi o che a qualcuno (sempre tipo me) gli viene la voglia
degli avvenimenti, di uno che vi ha partecipato, quindi cui si chiede da dove venisse quella grande etica mostrata di rinfacciare delle cose all’oratori di sempre (ma non lo fo poiche’ sono una persona a modino).
mi piace l’idea che possa essere vicino a una realtà ogget- dall’armata - che non era una forza regolare, e potremmo
tiva, come un documento. È un’impressione molto epi- paragonare a quella della nostra Resistenza - visto che ma facciamo mente locale, cosa e’ successo dall’inizio dell’anni novanta, quando si e’ capito che era un tantino ri-
dermica, mi ha fatto riflettere su quanto nel frattempo non c’erano stati l’addestramento, la disciplina che sono schioso abbassare la guardia sul passato poiche’ addirittura in una citta’ come roma, medaia d’oro della resistenza
siamo riusciti ad allontanare la guerra dalle nostre case, le risorse tipiche di un esercito; da dove venisse quella (vedi quanto conta alla fin fine quasi nulla, questi fregi) dico anche a roma si aggiravano sempre piu’ giovanotti
ma quanto questa sia ancora dappertutto, e peggiorata. gente accozzata così, alla rinfusa, quella propensione al- mussoliniani ipocriniti e spavaldi, e per poco non viene eletto FINI come sindaco.
Questa sembra una guerra di signori, gente educatissima l’eroismo, alla lealtà, alla fedeltà ai propri ideali. Veniva quali risposte sono state date, vediamo. IN PRIMIS essendo che all’epoca (siamo ai primi anni novanta) ‘sti giovanotti
che si dà del voi prima di trucidarsi con la baionetta. C’è da quella che lui definisce “esaltazione”, una parola che erano pelatoni coi GRUGNI che talvolta faceano reiteratamente il passo piu’ lungo dell’arto, essi COZZARONO
una specie di “etichetta”. Non credo sia il caso di rim- per noi qualche volta ha un’accezione negativa, come contro due SONORE RIPASSATE. una dell’ebrei che partirono dal ghetto dopo essersi ritrovati le stelle sulle saracine-
piangere mai nulla del passato, che poi conosciamo sem- fosse un’ubriacatura. Lui però la intendeva come passione sche, l’altra dei compagni sotto a giurisprudenza che pur essendo una manciata sbaragliarono l’intero schieramento.
pre in una forma idealizzata, quindi diciamo pure che la politica, convinzione, forza dell’ideale. Ecco, forse an- grazie a questi episodi il fenomeno si e’ arenato per un po’ (lo so fa ride, ma e’ cosi’. poiche’ quando punti tutto sul-
guerra è sempre stata quella grandissima porcheria che drebbe restituita con un senso di questo genere. l’estetica guerriera e poi capita che sono l’altri che ti menano a te, devi giuocoforza tornare a casa per un po’).
IN SECUNDIS visto che le persone che avevano vissuto direttamente i tempi delle guerre e dei digiuni erano
sappiamo e che vediamo.
diventate na popolazione de VECCHIETTI (che si sa, cianno spesso il vizio di muorire per sopraggiunti limiti d’eta’)
Quella Costituzione è stata una sorta di manifesto
e’ iniziata una produzione senza precedenti di lavori iniziative film parole libri e una vera ESPLOSIONE di raccolta
Pisacane in quelle pagine è anche critico verso la ideale che poi ha ispirato la nostra attuale, rappre-
di memorie (in neuropsichiatria si chiama SINDROME DI SPIELBERG).
stampa, che aveva fortemente contribuito a costruire sentando un esempio anche fuori dai confini.
il mito di Garibaldi, e nei riguardi delle capacità mi- Ha dei punti molto avanzati, come quello dell’ugua-
ok. proseguiamo. in particolare da noi a roma dal ‘98 iniziano i VIAGGI dei studenti ai campi di concentramento,
litari di quest’ultimo. glianza, del fatto che la Repubblica si facesse carico del nel 2000 in tutt’italia viene istituita la giornata della memoria, ti ricordi, c’era presidente della repubblica quel trom-
C’è una presa di distanza dalle iniziative non sempre miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini. bone co la FISSA della memoria condivisa (che in italia fa ride) e infatti se ci pensi l’eredita’ maggiore che cia’
felici di Garibaldi nella conduzione della campagna. È Inoltre, riguardo alla religione, impone una sorta di lealtà lasciato era le PARATE MILITARI ai fori, che ancora le fanno (morte’). nel 2002 veltroni crea il delegato alla memoria,
istruttivo su quello che noi oggi, per la facilità con cui della Repubblica nei confronti del pontefice, dell’esercizio la storia orale si afferma come metodologia (io direi PURE TROPPO, che a volte non se ne po’ piu’ CIOE’ non e’ che
alla gente si possono far credere delle cose, assegniamo del suo potere spirituale, un aspetto che ancora oggi è basta che intervisti tu’nonna o l’amica tua che ha fatto er sessantotto e sei uno storico. in piu’ pochi di quelli che
allo strapotere mediatico. Rispetto agli strumenti chiara- materia in subbuglio, e sulla quale erano molto più avanti usano queste fonti si rendono conto del potere senza precedenti che hanno come storici, e che quindi devi essere
mente c’è stato un progresso - chiamiamolo così - “feno- i liberali storici alla Cavour nel 1870. l ancora piu’ rigoroso ASSAI di prima).

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insomma tutta una serie di novita’ che dovevano invertire il fenomeno temuto e le rimozioni. e invece MANCO PER
NIENTE anzi, nel berlusconismo trionfante i luoghi comuni si sono decisamente rafforzati, ne’ ciai piu’ a che fare
solo con bande di rozzi pelatoni (anzi, nelle scuole mi sembra che la situazione si sta a fa’ seria) quindi? quindi forse
e’ il caso di tenere conto di questo, per far diventare le sconfitte delle NUOVE OCCASIONI e non ripetere altri giri a
vuoto.

veniamo all’attualita’. PUNTO PRIMO: come altrove anche qui a roma hai perso le istituzioni. BENE, cosi’ ora non
possiamo piu’ prende sti poveri ragazzi e deportarli nei memorifici polacchi martellandoli coi DOVERI DI RICORDARE
di onorare chi e’ morto per darci la liberta’, col nazismo che e’ il male assoluto, coi tedeschi che facevano i saponi e
tutte le altre assurdita’ che vi giuro le ho viste pure di persona queste cose e ogni volta mi dicevo tra me e me MA
PORI PISCHELLI ma che hanno fatto di male per meritare questa tortura.
non solo, adesso nel palazzo elegante ci sta ALEMANNO quindi ADESSO saranno loro che si faranno lo stesso tipo
di viaggi col loro delegato e li porteranno nei posti che gli pare a loro tipo alle FOIBE o alle fosse di katyn, ahah ben
vi sta. pan per focaccia (tranquilli, tanto da tutto cio’ trarranno principalmente NOIA).
che poi questo e’ il risultato contrapposto ma uguale di trasmettere storia che e’ solo storia di MORTI di stragi di
vittime di terrorismi (che tanto un morto una strage una qualche vittima da onorare anche dall’altra parte si trova
sempre, vale per la guerra come pe l’anni settanta) e quindi forse e’ qui che risiede uno dei motivi del rifiuto dei
ragazzi NONCHE’ dell’annacquamenti dell’opposti estremismi come chiave di lettura del passato nostrano. a ‘sto
punto DIECI VOLTE MEIO l’amici de riccardino che si fanno i sentieri partigiani sul monte tancia, almeno c’e’
l’ARIA BONA.

punto secondo, ok le iniziative CONTRO i revisionismi e le bieche operazioni sulla memoria, pero’ anche qui forse
basta. anzi io ve lo dico, CHE IDDIO BENEDICA I REVISIONISMI le riletture della storia sono INEVITABILI e demo-
nizzarle fa sorridere. ok spesso sono strumentali (c’e’ persino chi ha il coraggio di rivalutare personaggi loschi tipo
BEARZOT o raimondo vianello o peggio ancora LE DONNE) ebbene noi dobbiamo semplicemente APPROFONDIRE
le nostre riletture e imparare a comunicarle, e smettere di affidarci a versioni COMODE e consolidate che quando
qualcuno le mette in discussione noi ci limitiamo a dire che sono manovre ordite dall’anticristo.
in piu’ mettici pure che i revisionismi avversi e i negazionismi sono stati un grande stimolo per i migliori studi sul
fascismo dell’ultimi decenni. e se i pansa i guiliano ferrara o altri giornalisti o le fiction o il cinema fanno delle ri-
scritture e narrazioni BECERE bisogna essere in grado di fare narrazioni NOSTRE, possibilmente non altrettanto
becere, e all’altezza comunicativa delle loro.

INFINE, basta pianti sull’attacchi all’insegnamenti della storia nelle scuole. eh lo so mo leggi ‘sta cosa e dici, ma
come vogliono togliere la resistenza dai programmi e ti sembra normale? si, LA TOGLIESSERO, daie. hai avuto le isti-
tuzioni e hai promosso come non mai queste robbe nelle scuole (la verita’ e che l’hai fatto MALE, ma adesso sorvolo,
senno’ il discorso diventa troppo lungo) dicevo hai promosso questi bei progettoni nelle scuole e il risultato e’ stato
pressoche’ NULLO.
quindi ma magari VIETANO pure i libri nostri nelle librerie e ci mettono al bando, cosi’ puo’ darsi che ai ragazzi piu’
svegli gli tornera’ la voglia di leggerli, possibilmente in qualche scantinato segreto. che con questa ossessione del
dover ricordare (che dopo magari ci prendevi pure il bel voto a scuola) si sono fatti solo danni. vuoi vede’ che invece
la memoria come atto di ribellione FUNZIONA?

ecco, nel tuo piccolo allora tu (cioe’ LOOP) cosa fai? loop prende uno dei pochi libri interessanti dell’ultimo periodo
sulla guerra partigiana a roma e in italia, un libro bello e rigoroso (quindi non facilissimo da leggere), un libro che
ricostruisce per quanto possibile la vicenda (travagliata e fichissima) di giorgio marincola, e chiede a chi ci ha
lavorato sopra cosa ha tratto da questa esperienza.
un libro che tra parentesi non ha trovato uno straccio di supporto da parte di chi aveva POSSIBILITA’ di farlo a
livello istituzionale, prima del naufragio (e del trionfo delle destre cittadine). ne’ sono arrivati aiuti dalle associazioni
reducistiche o dalle strutture museali dedicate al periodo di roma occupata (sai che novita’). ma e’ bastato un editore
coraggioso, e il libro e’ diventato comunque un piccolo caso.
e un bel lavoro, come spesso accade, contamina evolve crea germogli, tra i quali il READING di wu ming sul quale
abbiamo scommesso da subito.
una piccola operazione, ma (speriamo) all’altezza delle sfide che ci attendono.
ma tutto questo, alla FIN FINE, per dire cosa? ah gia’, che insomma l’epilogo temporaneo su questi argomenti c’e’
stato il 25 aprile scorso che tra l’altri ci stava PURE la polverini sul palco del 25 aprile, quindi essendo ELLA una che
fino all’altro ieri salutava romanamente, si e’ creata un po’ di maretta tra il pubblico sotto al palco (mi sembra anche
normale). e insomma in conclusione che succede? succede che i’hai tirato i LIMONI, pero’ alla fine chi hai preso?
hai preso zingaretti, cioe’ quello co la faccia piu’ innocua e SALLUCCHIONA del panorama politico cittadino, san-
tocielo. quindi la morale di questo ragionamento qual e’? e’ che dobbiamo reimparare anche a prendere LA MIRA di
quando tiri i limoni, cosi’ la prossima volta ALMENO si centra il bersaglio grosso. ecco. l
Dentro l’Apocalisse cerchi una zattera?

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