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Corso per addetti antincendio

rischio elevato NBCR


LA DECONTAMINAZIONE
2°Modulo

30/03/2012 ing. V. Nocente- VVF 1


parleremo di:
► Misure di protezione contro gli incendi
► Vie di esodo
► Procedure da adottare quando si scopre un
incendio o in caso d’allarme
► Modalità di evacuazione
► Collaborazione con i VVF.
► Attrezzature ed impianti di estinzione
► Sistemi di allarme
► Segnaletica di sicurezza
► Illuminazione di sicurezza

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Misure di protezione attiva e
passiva.

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La protezione: Riduce l’entità delle
conseguenze

PROTEZIONE

ATTIVA PASSIVA

Sistemi di Sistemi di Piani di Resistenza Reazione Comparti-


segnalazione difesa sicurezza REI al fuoco mentazione

Profilassi Strutture Isolamento Confinamento


igienica - antintrusione circuiti sostanze
ambientale elettrici pericolose

Estinguenti Dispositivi e Piani di


rilevamento sicurezza Impianti Sismicità Sbocchi
messa a terra strutture automatici

N.B. Luoghi sicuri


Nella protezione attiva, alcune attività di e pronto
prevenzione e protezione possono essere soccorso
delegate a persone preposte qualificate”
(Art. 5 legge n° 241 del 07/08/1990)
B M E
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LA PROTEZIONE

Protezione PASSIVA
(non c'è il bisogno di un INTERVENTO)

Protezione ATTIVA
(c'è il bisogno di un INTERVENTO)

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VIE DI ESODO
Servono a garantire la rapida ed ordinata
evacuazione di una struttura.

Rapida per evitare che l’incendio produca


effetti dannosi per gli occupanti

Ordinata per evitare che gli


occupanti si intralcino a vicenda

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CARATTERISTICHE GEOMETRICHE
DELLE VIE DI ESODO

♦ Lunghezza
♦ Larghezza
♦ Ubicazione
♦ Numero

♦ Velocità di deflusso

♦ Densità di affollamento (pers/mq)


♦ Tempo di evacuazione massimo

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Lunghezza dei percorsi di fuga e tempi di
evacuazione
- 15 : 30 metri (tempo massimo di evacuazione 1 minuto)
per aree a rischio di incendio elevato

- 30 : 45 metri (tempo massimo di evacuazione 3 minuti)


per aree a rischio di incendio medio

- 45 : 60 metri (tempo massimo di evacuazione 5 minuti)


per aree a rischio di incendio basso

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I° PARTE
PROCEDURE DA ADOTTARE QUANDO SI
SCOPRE UN INCENDIO

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1-PROCEDURE DA ADOTTARE
QUANDO SI SCOPRE UN
INCENDIO
► Dove esistono comportarsi secondo le procedure
prestabilite.
► Dare immediatamente l’allarme al 115
► Se si tratta di un principio d’incendio valutare la
situazione determinando se esiste la possibilità di
estinguere immediatamente l’incendio con i mezzi
a portata di mano
► Non tentare di iniziare lo spegnimento con i mezzi
di estinzione portatili se non si è sicuri di riuscirvi
► Intercettare le alimentazioni di gas, en. elett.,
ecc.

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2-PROCEDURE DA ADOTTARE
QUANDO SI SCOPRE UN
INCENDIO

► Limitare la propagazione del fumo e dell’incendio


chiudendo le porte d’accesso
► Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia
di una via di fuga sicura alle proprie spalle e con
l’assistenza d’altre persone.
► Accertarsi che l’edificio sia stato evacuato.
► Se non si riesce a mettere sotto controllo
l’incendio in breve tempo, portarsi all’esterno
dell’edificio e dare le adeguate indicazioni alle
squadre dei Vigili del Fuoco.
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II PARTE
PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI
ALLARME

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1-PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO
DI ALLARME

► Mantenere la calma, la conoscenza approfondita


delle procedure e l’addestramento periodico
aiutano molto a prendere confidenza con le
operazioni da intraprendere.
► Attenersi scrupolosamente a quanto previsto nei
piani di emergenza.
► Evitare di trasmettere il panico ad altre persone.
► Prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se
avete la garanzia di riuscire nell’intento.

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2-PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO
DI ALLARME

► Allontanarsi immediatamente secondo le


procedure (ad esempio in un’azienda può essere
necessario mettere in sicurezza gli impianti di
processo); oppure in una scuola è necessario che il
docente prenda con sé il registro della classe per
effettuare le verifiche sull’avvenuta evacuazione
di tutti gli alunni.
► Non rientrare nell’edificio fino a quando non sono
state ripristinate le condizioni di normalità.

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PIANO DI EMERGENZA

SCOPO :

Lo scopo dei piani di emergenza è quello di


consentire la migliore gestione possibile
degli scenari incidentali ipotizzati,
determinando una o più sequenze di azioni
che sono le più idonee per avere i risultati
che ci si prefigge al fine di controllare le
conseguenze di un incidente

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1-Piano d’emergenza in caso
d’incendio

► In un azienda, grande o piccola che sia,


trovarsi coinvolti in un emergenza per
incendio o per infortunio, pur sembrando
una probabilità abbastanza remota, non è
del tutto impossibile.

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2-Piano d’emergenza in caso
d’incendio

► La conferma la si può avere con una rapida analisi


dei dati statistici del Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco che in Italia ogni anno svolge circa 600.000
interventi di soccorso tecnico urgente. Di questi
circa 40.000 sono correlati ad emergenze
verificatesi in attività lavorative.

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3-Piano d’emergenza in caso
d’incendio
► Indipendentemente dai materiali depositati o
impiegati nelle lavorazioni e dalle caratteristiche
costruttive ed impiantistiche dell’azienda, uno
degli aspetti che hanno avuto (e sempre avranno)
grande impatto sull’evoluzione dell’evento
emergenza è quello relativo a come sono stati
affrontati i primi momenti, nell’attesa dell’arrivo
delle squadre VVF.

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4-Piano d’emergenza in caso
d’incendio
► Uno strumento basilare per la corretta gestione
degli incidenti (siano essi incendi, infortuni, fughe
di gas, ecc.) è il cosiddetto “ piano di emergenza”.
In tale documento sono contenute quelle
informazioni chiave che servono per mettere in atto
i primi comportamenti e le prime manovre,
permettendo di ottenere nel più breve tempo
possibile le azioni prioritarie da svolgere.

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1-OBIETTIVI
Importante :
► Raccogliere in un documento organico e ben strutturato
quelle informazioni che non sono possibili ottenere
facilmente durante l’emergenza.

► Fornire una serie di linee guida comportamentali e


procedurali stabilite dall’esperienza di tutti i membri
dell’Azienda e quindi rappresentano le migliori azioni da
intraprendere.

► Disporre di uno strumento per sperimentare la simulazione


dell’emergenza e promuovere organicamente l’attività
d’addestramento aziendale.

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Azioni prioritarie da svolgere:

 Salvaguardia ed evacuazione delle persone


 Messa in sicurezza degli impianti di processo
 Compartimentazione e confinamento
dell’incendio
 Protezione beni aziendali
 Tutelare l’ambiente
 Estinzione completa dell’incendio

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Istruzioni di Sicurezza

► Il piano di emergenza deve includere una


planimetria nella quale sono riportate:

1. Le caratteristiche dei luoghi e vie di esodo;


2. I mezzi di spegnimento (tipo, numero ed
ubicazione);
3. L’ubicazione degli allarmi e della centrale di
controllo;
4. L’ubicazione dell’interruttore generale
dell’alimentazione elettrica, delle valvole di
intercettazione delle adduzioni idriche, gas e
fluidi combustibili.

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IL PIANO DI EMERGENZA
O R I − M A R T IN S P A − V ia C . C a n o v e tti n . 1 3 − B R E S C IA
TU SEI QUI

A C C IA IE R IA − P L A N IM E T R IA D E L L ’E M E R G E N Z A

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STRUTTURA
► La struttura di un piano di emergenza varia in
funzione :

►del tipo di attività,


►del tipo di azienda,
►della distribuzione planimetrica
►del numero di dipendenti
►di una serie di parametri talmente
diversificati che impediscono la
creazione di un unico modello
standard.

► È però possibile definire la metodologia per la


strutturazione dei piani di emergenza ed elencare,
quindi, i contenuti di base comuni a tutti i piani.
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Parti fondamentali di un piano di
emergenza
 Scoperta di un pericolo in atto
► Istruzioni su “cosa fare quando si scopre una situazione
di pericolo.”
 Tipi di emergenza e relativi allarmi
► Descrizione delle emergenze ipotizzabili e dei
corrispondenti allarmi
 Attivazione del piano di emergenza e fine dello stato di
emergenza
► Procedure per le chiamate del personale delle squadre
interne, e per chiamare i Vigili del Fuoco segnalare lo
stato d’allarme e impartire istruzioni via sistemi di
diffusione o telefono le operazione di fine emergenza.
 Ruoli di emergenza
► Descrizione dei compiti assegnati alle varie posizioni in
organico in casi di emergenza.
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Parti fondamentali di un piano di
emergenza
 Indirizzi e numeri telefonici delle persone chiave da
informare dell’emergenza.

 Numeri telefonici, telex e fax del C.N.VV.F. e delle


autorità da informare.

 Numeri telefonici degli ospedali vicini e del medico


aziendale.

 Elenco indirizzi telefonici di fornitori ai quali può essere


chiesto supporto tecnico.

 Raccolta schede di sicurezza delle sostanze trattate,


stoccate o che possono prodursi.
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Procedure
► Le procedure sono la rappresentazione, in genere
schematica, delle linee guida comportamentali ed
operative che “scandiscono” i vari momenti
dell’emergenza.

► Le Procedure Operative Standard ( POS ) sono un


insieme di direttive tramite le quali il personale
può operare efficacemente, efficientemente e con
maggiore sicurezza.

► In mancanza di appropriate procedure un incidente


diventa caotico, causando confusione ed incomprensione
ed aumentando il rischio di infortuni.

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Aggiornamento

► Lo scopo dell’aggiornamento è quello di raffinare


continuamente la qualità delle procedure per
disporre di strumenti sempre più efficaci

► I piani di emergenza devono essere aggiornati:

 in occasione di cambiamenti di processo,


introduzione di nuovi macchinari
 a scadenza prefissata (in linea di massima
con cadenza annuale)
 se si ritiene migliorabile dopo ogni fase di
addestramento.
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COLLABORAZIONE CON I VVF. IN CASO
D’INTERVENTO

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COLLABORAZIONE CON I V.V.F. IN
CASO D’INTERVENTO

► Il modo migliore per collaborare con i Vigili del


Fuoco durante l’incendio è quello di mettere a
disposizione la vostra capacità ed esperienza
lavorativa e la conoscenza dei luoghi, per svolgere
quei compiti che già siete abituati a fare perché li
svolgete nell’attività di tutti i giorni.

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Importante

► Tutto è finalizzato per consentire alle


squadre VVF di operare con azioni più
opportune e corrette possibili, nel minor
tempo possibile, con le risorse disponibili,
ecc. ecc.

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Ricordiamoci che:

►I momenti d’emergenza sono proprio quelli


nei quali le azioni che riescono meglio (e
forse sono le uniche a riuscire) sono le
azioni che abbiamo saputo rendere più
automatiche, perché siamo abituati a
svolgerle frequentemente nel lavoro
ordinario quotidiano.

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► Può essere una buona idea predisporre una
pagina fax che indica i percorsi per raggiungere
l’Azienda; lo schema viene inviato alla SO dei
Vigili del Fuoco del Comando al momento
dell’emergenza. Così saranno fornite utili
indicazioni via radio alle squadre per farle
giungere sul posto nel più breve tempo possibile.

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Addestramento periodico
► Elemento chiave nella preparazione alla gestione di un
emergenza è l’addestramento periodico.

► Senza l’aggiornamento continuo e la messa in


pratica periodica, anche il piano più semplice e le
migliori procedure non avranno mai la giusta
efficacia.

► L’addestramento permette, inoltre, la verifica ed il


controllo delle attrezzature e l’aggiornamento dei piani
d’emergenza.

► É consigliabile prevedere la prova delle procedure di


emergenza almeno due volte l’anno.
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1-Compiti delle squadre antincendio
aziendali

► Il servizio antincendio interno può essere


realizzato, nelle aziende più grandi, da squadre
antincendi aziendali permanenti, mentre in quelle
più piccole è opportuno disporre di personale
aziendale pratico nell’uso di mezzi antincendio.
► Le squadre antincendi aziendali permanenti
dovranno essere opportunamente formate ed addestrate,
con particolare riferimento alle seguenti attività:

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Domande ??

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MODALITA’ DI EVACUAZIONE

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MODALITA’ DI EVACUAZIONE

► Si è ritenuto opportuno evidenziare questo punto del piano


di emergenza generale, dedicandogli una attenzione
particolare. L’obbiettivo principale di ogni piano di
emergenza è quello della salvaguardia delle persone
presenti e della loro evacuazione quando necessaria.

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IL PIANO DI EVACUAZIONE
► Il piano di evacuazione è in pratica un “piano nel
piano” che esplicita con opportuni dettagli tutte
le misure adottate (in fase preventiva e di
progetto) e tutti i comportamenti da attuare (in
fase di emergenza) per garantire la completa
evacuazione dell’edificio/struttura da parte di
tutti i presenti.

► Siano essi gli stessi titolari, i dipendenti, i clienti,


i visitatori ecc. ecc. .

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Modalità di evacuazione
(il piano di evacuazione)

► Anch’esso deve essere elaborato tenendo conto


del tipo di evento ipotizzato e delle caratteristiche
dell’azienda.

► La predisposizione del piano di evacuazione va


effettuata prevedendo di far uscire dal fabbricato
tutti gli occupanti utilizzando le normali vie di
esodo, senza pensare di impiegare soluzioni
“personalizzate” tanto ingegnose quanto
pericolose.
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IL PIANO DI EMERGENZA

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Essere chiari e precisi

► Indirizzo dell’azienda e numero telefonico.


► Il tipo di emergenza in corso.
► Le persone coinvolte ed eventuali feriti.
► Reparto coinvolto e lavorazioni in atto.
► Stadio dell’evento (in fase di sviluppo,
stabilizzato, cruento, ecc..
► Indicazioni particolari (materiali coinvolti,
necessità di arrestare i mezzi a distanza, pericoli
di esplosioni, ecc..
► Indicazioni sul percorso

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IMPORTANTE

► Le aziende più all’avanguardia


spediscono periodicamente il piano
di emergenza aggiornato alla Sala
Operativa 115 del Comando
Provinciale dei Vigili del fuoco.

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Attrezzature ed impianti
d’estinzione
L’insieme delle misure di protezione che richiedono l’azione di un uomo o
l’azionamento di un impianto sono quelle finalizzate alla precoce
rilevazione dell’incendio, alla segnalazione e all’azione di spegnimento dello
stesso.

• estintori
• rete idrica antincendio
• impianti di rivelazione automatica d’incendio
• impianti di spegnimento automatici
• dispositivi di segnalazione e d’allarme
• evacuatori di fumo e calore
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Attrezzature ed impianti
d’estinzione
Vediamo brevemente i sistemi e le
attrezzature di spegnimento di un incendio
che necessitano della presenza di un
operatore

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I METODI DI SPEGNIMENTO

CALORE

COMBUSTIBILE
FUOCO

Necessita
intervenire, COMBURENTE
come???
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LE ATTREZZATURE
ANTINCENDIO

► Estintori
► Manichette
► Coperta
antifiamma
► Ascia
► Autorespiratore
► Impianti

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Estintori
Gli estintori sono in molti casi i mezzi di
primo intervento più impiegati per spegnere
i principi di incendio.

Vengono suddivisi in:


► estintori portatili
► estintori carrellati
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ESTINTORI

Posizionamento degli estintori

Debbono essere sempre posti nella massima evidenza, in


modo da essere individuati immediatamente,
preferibilmente vicino alle scale od agli accessi.
Estintori, di tipo idoneo, saranno inoltre posti in
vicinanza di rischi speciali (quadri elettrici, cucine,
impianti per la produzione di calore a combustibile solido,
liquido o gassoso eccetera).

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ESTINTORI

Gli estintori potranno essere poggiati a terra od


attaccati alle pareti, mediante idonei attacchi che
ne consentano il facile sganciamento; se l'estintore
non può essere posto in posizione ben visibile da ogni
punto della zona interessata, dovranno porsi dei
cartelli di segnalazione, (se necessario a bandiera)
del tipo conforme alle norme della segnaletica di
sicurezza.

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LE ATTREZZATURE 1
Le Manichette

UNI 45
UNI70

Gli Idranti

A colonna
A Muro

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LE ATTREZZATURE 2
Le Lance
UNI 45 Le Lastre I Rubinetti
UNI 70

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LE ATTREZZATURE 3
La coperta antifiamma
e cartelli identificativi

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Domande ??

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IMPIANTI DI SPEGNIMENTO AUTOMATICI
Impianti in cui l’erogazione delle sostanze estinguenti (acqua, schiuma,
CO2, etc.) avviene attraverso dei dispositivi automatici e/o manuali
come:
♦ impianti elettronici di rilevazione incendi
♦ testine termosensibili
Vengono utilizzati a protezione di locali ad elevato rischio d’incendio
(per ubicazione e/o carico d’incendio) come Autorimesse, Depositi, etc.

• IMPIANTI AD ACQUA SPRINKLER

• IMPIANTI A SCHIUMA

• IMPIANTI AD ANIDRIDE CARBONICA

• IMPIANTI AD HALON

• IMPIANTI A POLVERE

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IMPIANTI SPRINKLER

L’erogazione di acqua può essere comandata da un impianto di rilevazione


incendi, oppure essere provocata direttamente dalla apertura delle teste
erogatrici, ossia per fusione di un elemento metallico o per rottura, a
determinate temperature, di un elemento termosensibile a bulbo che consente in
tal modo la fuoriuscita d’acqua.

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IMPIANTI DI RIVELAZIONE D’INCENDIO

Sono finalizzati alla tempestiva segnalazione di un processo di


combustione col duplice scopo di:
► allarmare le persone
► azionare sistemi automatici di protezione

Può essere utile ricordare i


quattro stadi di un incendio

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Tali dispositivi di segnalazione sfruttano per la rivelazione di un
incendio:

Prodotti dalla combustione Rivelatori di fumo

Luminosità della fiamma Rivelatori Ottici

Aumento della temperatura Rivelatori Termici

L’impianto è costituito da:

1 Elemento sensore (rivelatori);

2 Centrale di controllo (presidiata o


teleallarme);

3 Elemento motore (alimentazione


elettrica di sicurezza).

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I Sensori

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Segnaletica di sicurezza riferita in
particolare ai rischi presenti
nell’ambiente di lavoro

► IL DECRETO LEGISLATIVO N°81/2008


ALLEGATO XXIV, STABILISCE LE
PRESCRIZIONI PER L SEGNALETICA DI
SICUREZZA E DI SALUTE SUL LUOGO DI
LAVORO NEI SETTORI DI ATTIVITA’
PUBBLICI E PRIVATI.

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Segnaletica di sicurezza

►I CARTELLI OLTRE AD AVERE UN


IDENTIFICATIVO DI PRESCRIZIONE O DI
DIVIETO SONO INDIVIDUATI ANCHE DAL
COLORE IDENTIFICATIVO

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Colori di riferimento per la
segnaletica di sicurezza
 SALVATAGGIO O SOCCORSO

 DIVIETO

 AVVERTIMENTO
 PRESCRIZIONE

 ATTREZZATURE ANTINCENDIO

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D. Lgs 14 agosto 1996, n. 493
SEGNALE DI
SEGNALE DI AVVERTIMENTO
DIVIETO SEGNALE DI
PRESCRIZIONE

SIMBOLO IN NERO SIMBOLO IN BIANCO


SIMBOLO IN NERO

SEGNALE DI SEGNALE DI SEGNALE DI


SALVATAGGIO ANTINCENDIO INFORMAZIONE

SIMBOLO IN BIANCO SIMBOLO IN BIANCO SIMBOLO IN BIANCO


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B M E
Segnali di avvertimento

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Segnali di prescrizione

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Segnali di salvataggio

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Segnaletica antincendio

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ILLUMINAZIONE DI
SICUREZZA
In caso di mancanza di energia elettrica, l’illuminazione
delle vie di esodo, è necessario garantire:

► Illuminazione minima 5 lux


► Illuminazione dei segnali di esodo
► Lampade non in alto (offuscate dai fumi)
► Batterie o gruppi elettrogeni
► Autonomie variabili tra 1/2 a 3 ore
► Tempi di intervento tra 5s (batterie) e 15s (gruppi)
► I gruppi vanno posizionati in luoghi sicuri

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Grazie per l’attenzione

Domande ??

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E in ultima analisi

Se proprio deve succedere qualcosa, se ho un po’ di fortuna


quando capiterà spero di essere in ferie!!!!!!

f.to un lavoratore previdente

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