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Settimanale di Preghiera Domenica 23 Febbraio 2020 - VII Tempo Ordinario anno XXII N° 930

Non di solo Pane

Quaresima
Affida al Signore
Settimana il tuo peso ed egli ti
sosterrà.

delle ceneri (Sal 55,23)


Apostolato
della preghiera
Cerchiamo rifugio, dunque, nell’onnipresente misericordia di
Dio e, per poter celebrare degnamente la Santa Pasqua del Si-
gnore ciascuno renda santo il proprio cuore. La violenza si tra-
Febbraio muti in mitezza, l’ira in mansuetudine, tutti si perdonino a vi-
Primo Venerdì 07/02 cenda le proprie colpe e non pretenda vendetta chi è mendi-
cante di perdono. Quando diciamo infatti:”Perdona a noi le
nostre colpe come anche noi le perdoniamo ai nostri debitori”
ci leghiamo con vincoli pesantissimi se non adempiamo ciò
che proclamiamo. Perciò, se il patto contenuto in questa pre-
ghiera non è stato osservato in tutte le sue clausole, perlome-
no ora ciascuno esami la propria coscienza e, perdonando le
colpe degli altri, ottenga il perdono dei suoi peccati.

Il cammino Quaresimale gina dell’”Imitazione di Cristo”.


Prendi, dunque, la tua croce e se-
La Quaresima è un cammino, è accom-
gui Gesù; così entrerai nella vita
pagnare Gesù che sale a Gerusalemme,
eterna. Ti ha preceduto lui stesso,
luogo del compimento del suo mistero di
portando la sua croce (Gv 19,17) ed
passione, morte e risurrezione; ci ricor-
è morto per te, affinchè anche tu
da che la vita cristiana è una “via” da
portassi la tua croce e desiderassi
percorrere, consistente non tanto in una
di essere anche tu crocifisso. Infat-
legge da osservare, ma nella persona
ti, se sarai morto con lui, con lui e
stessa di Cristo, da incontrare, da acco-
come lui vivrai. Se gli sarai stato
gliere, da seguire. Gesù, infatti ci dice:
compagno nella sofferenza, gli sa-
“ Se qualcuno vuole venire dietro a me,
rai compagno anche nella gloria.
rinneghi se stesso, prenda la sua croce
(Lc 2, c. 12, n.2).
ogni giorno e mi segua”. (Lc 9,23). Ci di-
ce cioè che, per giungere con Lui alla lu- (Papa Benedetto XVI, mercoledì delle ce-
ce e alla gioia della risurrezione, alla neri, 9 marzo 2011)
vittoria della vita, dell’amore, del bene,
anche noi dobbiamo prendere la croce di
ogni giorno come ci esorta una bella pa-

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 2


Santi del giorno: San Giovanni Theristi, monaco;
beato Vincenzo Stefano Frelichowski, sacerdote

“Un sorriso non dura che un istante, ma nel


ricordo può essere eterno.” ( FriedrichSchiller)
Domenica
Febbraio
7^settimana Tempo Ordinario
23
TO

Il Santo del giorno: san Policarpo


Parola di Dio
in briciole Riceviamo il Vangelo da qualcuno che a sua volta l'ha ricevuto da
altri: il percorso della testimonianza, su cui si fonda la Chiesa, porta
fino all'origine, alla comunità dei primi secoli e ai primi testimoni.
San Policarpo, per la tradizione, fu l'ultimo testimone dell'epoca
Dio ci chiede la santità apostolica e la sua storia è la garanzia che la fede oggi è la stessa
Pagina curata da Don Luciano V. M. che fu donata da Cristo ai suoi discepoli. Nato a Smirne nel 69, se-
“Siate santi, perché io, il Signore vostro condo il discepolo sant'Ireneo, fu mandato come vescovo a Smirne
Dio, sono santo….”
dagli stessi Apostoli. Nell'anno 107 accolse sant'Ignazio di Antio-
(Lv 19,1-2.17-18 ) chia, che veniva condotto sotto scorta a Roma dove morì martire:
Nel libro del levitico ascoltia- nota è la lettera che Ignazio gli spedì. Nel 154 Policarpo era a Ro-
mo Dio che vuole portare ma per discutere con papa Aniceto sulla data della Pasqua, ma al
l’uomo a essere santo a sua
suo ritornò scoppiò una persecuzione. L'anziano vescovo di Smir-
imitazione. Egli vuole che la
sua santità, cioè separazione ne morì martire il 23 febbraio 155.
dal male e pienezza del bene,
traspaia dall’agire del suo po-
polo. L’odio e la vendetta sono
male, quindi devono essere
Vangelo: Mt 5,38-48
tenuti lontani dalla vita;
l’amore è bene, quindi deve In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu
essere tenuto presente nel cuo- detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di
re. Il Levitico indica delle mo- non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla
dalità concrete con le quali è guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, e a chi vuole portarti in
possibile incarnare la santità: tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno
l’amore verso il fratello, lo ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne
scongiuramento dell’odio, del due. Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non vol-
rancore e dei sentimenti di tare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e
vendetta nei confronti del
odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pre-
prossimo, al quale va usata an-
che la comprensione e la cor- gate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre
rezione fraterna. Sono tutti vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui
elementi di nobiltà d’animo, buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli
che valgono anche ai nostri che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i
giorni per conseguire la finalità pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa
di piacere a Dio, instaurare la fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque,
comunione con lui creando siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
anche schiettezza e sincerità
nei rapporti con gli altri.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 3


La debolezza dell’amore meditazione di don Luciano

In quel tempo, Gesù disse ai suoi criterio della vendetta. [...] Il diritto con un altro male, con un altro
discepoli: «Avete inteso che fu det- dev'essere assicurato, ma la sua “schiaffo”. Sostiene D. Bonhoef-
to: “Occhio per occhio e dente per realizzazione non deve deformarsi fer, grande testimone cristiano,
dente”. ...». Tutte le parole pro- in vendetta. Gesù non respinge impiccato dai nazisti nel campo di
nunziate da Gesù sono importanti, affatto il principio dell'equilibrio concentramento di Flossembúrg:
ma il brano evangelico che stiamo come principio del diritto, ma egli «Si può vincere l'altro, solo lascian-
meditando sembra andare oltre vuole qui aprire all'uomo una nuo- do che la sua malvagità si sfinisca
l’umana ragionevolezza, rompere va dimensione della sua condotta». in sé, non trovando ciò che cerca,
gli argini “del buon senso”, cedere La legislazione veterotestamenta- cioè l'opposizione e con questa
il passo alla prepotenza del “più ria, collocata nel contesto storico e dell'altro male, al quale infiammarsi
forte”. Cosa vuole insegnarci il culturale delle popolazioni limitro- sempre più. Il male diventa impo-
Signore invitandoci a “porgere fe, segnava uno stacco, un salto di tente se non trova alcun oggetto,
l’altra guancia”? Procediamo con qualità perché arginava le ritorsioni alcuna opposizione, ma viene subì-
ordine. Sarà importate, innanzitut- arbitrarie, introduceva un principio to e sofferto pazientemente. Qui il
to, spendere alcune parole sulla di equità, si poneva come antidoto male si incontra con un avversario
legge del “taglione” che ha attra- al veleno nefasto e sproporzionato più forte di lui; certo, però, solo lì
versato tutto l’Antico Testamento. della vendetta. Gesù, che fa nuove dove è annullato anche l'ultimo
Precisa, a riguardo, il Card. Joseph tutte le cose, introduce un nuovo resto di opposizione, dove la ri-
Ratzinger: «Per comprendere giu- principio, un compimento che su- nuncia a rendere male per male è
stamente questo testo, dobbiamo pera qualsiasi diritto che legalizzi, totale. Il male qui non può rag-
aver prima presente che il princi- seppur in forma moderata, la ritor- giungere il suo scopo di generare
pio veterotestamentario «Occhio sione, il pagare con la stessa mone- altro male; resta solo». «Avete inte-
per occhio, dente per dente» (Es ta il torto subito. Gesù introduce so che fu detto: “Occhio per oc-
21,24; Lev 24,20; Dt 19,21) non è quella che potremmo definire “la chio e dente per dente”. Ma io vi
affatto la canonizzazione della sete debolezza dell’amore”. Al male, dico di non opporvi al malvagio;
di vendetta, ma tutto al contrario cioè allo “schiaffo” nelle sue varie anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla
vuole significare l'affermazione di forme, da quello fisico a quello guancia destra, tu pórgigli anche
un principio di diritto al posto del morale o verbale, non si risponde l’altra.

Contemplo: Colpa mia o delle parole?

Preghiamo la Ne ho lette molte di parole det- la volta: ce n’è una sola di anima
Parola
te dagli uomini; scritte dagli uo- e non vogliamo lasciarcela bec-
mini. Me ne hanno fatte leggere care dagli uccelli come la parola
Il cuore, non la ra- tante, ascoltare tante. Troppe. E caduta lungo la strada nella pa-
gione, sente Dio; ne ho la testa frastornata. Colpa rabola del seminatore.
ecco ciò che è la mia o delle parole? Non so, non Quando ci sentiamo salvati,
fede: Dio sensibile voglio sapere adesso. quando avremo la certezza di
al cuore, Questo non è più il tempo delle essere redenti, quando saremo
non alla ragione. inchieste; questo non è più il stati ritrovati, allora, ancora una
(Blaise Pascal)
tempo delle opinioni….E’ un volta, ci sentiremo portati in
tempo di salvezza o di perdizio- braccio da qualcuno.
ne, nel quale ognuno deve pen- (P. Mazzolari, Impegno, p.76)
sare alla propria anima, salvare
la propria anima. Si vive una so-

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 4


Santi del giorno: Sant'Evezio di Nicomedia, mar-
tire; beato Tommaso Maria Fusco, sacerdote.

“Non si trasforma la propria vita senza


trasformare se stessi”. (Simone de Beauvoir)
Lunedì
Febbraio
24
7^ settimana Tempo Ordinario

TO

Il Santo del giorno: San Sergio di Cesarea


Parola di Dio
I cristiani hanno un dovere morale verso il mondo, quello di
in briciole difendere in ogni frangente la dignità e la libertà di tutti.
Quest'opera profetica è stata nei secoli motivo per muovere
contro i credenti aspre persecuzioni. San Sergio di Cesarea è
La vera sapienza uno dei testimoni della forza di questa missione. La vita di
Pagina curata da Don Luciano V. M. questo martire ci giunge grazie a una “Passio” latina che ne
”….La sapienza che viene dall’alto anzi- parla come di un anziano magistrato ritiratosi a vita eremitica.
tutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, Ai tempi dell'imperatore Diocleziano a Cesarea di Cappadocia
piena di misericordia e di buoni frut- il governatore dell'Armenia e della Cappadocia, Sapricio, in
ti ..” (Gc 3,13-18) occasione delle celebrazioni in onore di Giove convocò i cri-
La vera sapienza si distingue stiani: tutti avrebbero dovuto partecipare ai sacrifici in onore
da quella falsa per una serie di della divinità. Quando si presentò Sergio i fuochi già accesi si
indizi molto chiari. La falsa spensero e l'eremita attribuì il prodigio alla potenza del Dio di
sapienza è quella che rende Gesù. Per questo venne condannato alla decapitazione.
saccenti e supponenti, che ci
rende sempre pronti a fare da
maestri agli altri. E’ molto vici- Vangelo: Mc 9,14-29
na alla superbia, in quanto cre- In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e
de di avere sempre qualcosa da arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi
insegnare agli altri, e mai da che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da mera-
imparare. Invece la vera sa- viglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con lo-
ro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che
pienza si coniuga sempre con ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma,
l’umiltà, con la mansuetudine a digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma
con la trasparenza delle inten- non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a
zioni. Quante volte anche noi quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E
glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il
abbiamo incontrato persone ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il pa-
davvero esperte in vari campi dre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia;
che non ostentavano affatto la anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se
loro sapienza? Questo vale an- tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tut-
to è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce:
che per le cose di Dio: chi più «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla,
ne parla e se ne vanta, tanto minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino,
meno ne ha fatto reale espe- esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì.
rienza. Chi invece vive davve- E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma
Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
ro in Dio parla poco e manife- Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non
sta questa sua continua unione siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non
attraverso le opere buone. Ec- si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
co la vera sapienza!

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 5


“Credo, aiutami nella mia incredulità” meditazione a cura di don Luciano

si accalca piena di curio- volgiamo a Gesù, che


sità o di meraviglia. Così nonostante la durezza
accade attorno ad un ra- del nostro cuore, spesso
gazzo tormentato da una muto e sordo come quel
malattia attribuita al de- ragazzo, ha scelto di sta-
monio, che i discepoli di re con noi tutti i giorni,
Gesu non riescono a li- fino alla fine del mondo
berare. per liberarci da ogni ma-
“O generazione incredu- le.
la! Fino a quando sarò E chiediamo la grazia di
“O generazione incre- con voi?” perseverare in questa
dula! Fino a quando sa- La fede: ecco ciò che preghiera.
rò con voi?” mancava. Forse anche a
noi fa difetto; facciamo
Da sempre dove c’è o si
nostra l’invocazione del
suppone che ci sia qual-
padre di quel ragazzo:
cosa di soprannaturale o
“Credo, aiutami nella
di straordinario la gente
mia incredulità”. La ri-

Preghiamo la Contemplo:
Parola Dono di Dio
O Cristo, Signore della
conversione apri il mio Perdere la vita per guadagnare la per gli altri: la vita va donata
cuore al tuo giorno vita: è il più grande paradosso perché da Dio è stata data in
…..Donami la forza e
la grazia, perché con- del cristianesimo. Perdere la vita dono e per dono.
templando le tue me- terrena per non perdere la vita Cosa è dunque il perdono se non
raviglie, avanzi verso la
tua gioia. Mi hai dato il eterna: non è un semplice gioco un dono continuo che noi of-
pane di vita come di parole. friamo ai fratelli, per riceverlo in
provvista per il cammi-
no e annuncio del tuo Nell’ombra si nasconde una modo arricchito da Dio?
ritorno; fa’ che mi tro- grande verità: la vita è dono di A chi molto ama, molto sarà
vi nell’azione di grazie,
trasfigurato dalla luce Dio, non appartiene in modo perdonato: è la conclusione lo-
del tuo perdono e dalla esclusivo all’uomo. Il modo più gica!
gioia di ritrovarti. (P. Cormio, La Quaresima)
fruttuoso di servirsi della pro-
(Pierre Griolet)
pria vita è quello di metterla a
servizio degli altri, spendendola

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 6


Santi del giorno: San Cesario di Nazianzo, con-
fessore; san Callisto Caravario, sacerdote.

“Ogni minuto che passi arrabbiato perdi sessanta


secondi di felicità.” ( Albert Einstein)
Martedì
Febbraio
25
7^ settimana Tempo Ordinario

TO

Il Santo del giorno: san Luigi Versiglia


Parola di Dio Incontrò don Bosco di persona solo una volta, ma tanto
in briciole bastò a san Luigi Versiglia per fare dal fondatore dei sale-
siani una guida preziosa fino al martirio. Versiglia era na-
to nel 1873 in provincia di Pavia, venne ordinato prete
nel 1895 e divenne maestro dei novizi salesiani a Genza-
Non lasciarsi trasportare no di Roma. Nel 1906 partì alla volta della Cina guidando
dalle passioni un gruppo di missionari salesiani, i primi inviati in quel
Pagina curata da Don Luciano V. M. Paese dalla congregazione. Si stabilì a Macao e qui si fece
conoscere come “padre degli orfani”, per la sua attività a
“Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà
la sua grazia….” favore dei più piccoli. Fondò poi la missione di Shiu-
(Gc 4,1-10) Chow, nel Sud della Cina, e nel 1920 ne venne nominato
vicario apostolico e ordinato vescovo. Ma a quel punto la
Con il termine “passioni” si sua missione si trovò minacciata dalla guerra civile che
intendono le emozioni o moti feriva l’intera Cina. Nel 1930 decise di raggiungere una
della sensibilità che spingono comunità che non visitava da molto, ma lungo un fiume
ad agire o a non agire in vista il gruppo venne bloccato da briganti che uccisero Versi-
di ciò che è sentito o immagi- glia e don Callisto Caravario.
nato come buono o come cat-
tivo (CCC1764). Le passioni,
in se stesse, non sono né buo-
ne né cattive, esse sono regola-
te dalla ragione e dalla volontà, Vangelo Mc 9,30-37:
per cui possono diventare vir-
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la
tù o vizi. Tutto ciò che non è
Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Inse-
ordinato dalla retta ragione e
gnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio
dalla retta coscienza al bene
dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo
diventa deleterio: è il caso di
uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risor-
chi si lascia trasportare in ma-
gerà». Essi però non capivano queste parole e avevano
niera sconsiderata dalle sue
timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu
passioni. In tal caso si diventa
in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la
incapaci di gestire rapporti e-
strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano
quilibrati con gli altri e si di-
discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i
venta egocentrici. Quante per-
Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ul-
sone oggi vivono esattamente
timo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino,
così? Il paradosso è che, se-
lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:
condo la cultura dominante,
«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome,
vivere assecondando tutte le
accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui
proprie passioni in maniera
che mi ha mandato».
sconsiderata senza un sano
discernimento è diventato uno
status che indica riuscita nella
vita!

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 7


Quale spirito seguire? Meditazione curata da don Luciano Vitton Mea

Non sapete che lo spirito del la vita.


mondo è nemico di Dio? Lo spirito del mondo
La parola di Dio ci ricor- rifiuta questa logica: la
da che nella nostra vita gloria appartiene a chi si
siamo continuamente fa più grande. Tutti por-
posti di fronte a una tiamo dentro di noi que-
scelta: quale spirito se- sto desiderio di gloria:
guire? Dio non ce lo toglie, lo
Quello del mondo oppu- ha posto Lui dentro di
re quello di Dio? noi; ma la sua via è diffe-
La via che Gesù indica è rente.
quella dell’umiltà, del Lasciamo che il Signore
farsi ultimi, del porsi al sveli i pensieri del nostro
servizio. A questo con- cuore e li converta per-
“Chi accoglie uno solo di duce lo Spirito di Dio: ché la nostra vita, vissuta
questi bambini nel mio
questa è la gloria a cui come servizio e come
nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie l’uomo è chiamato, ama- dono, diventi gloria a Di-
me, ma colui che mi ha re come Dio, fino a dare o.
mandato».

Preghiamo la Contemplo:
Parola
Creatore delle cose
Accoglimi, o Dio, in L’uomo anziché rivolgersi a Di- “malamente” tutti questi beni
te mi rifugio. Ho scel-
o, creatore delle cose, si piega inferiori, quando verso i beni
to la tua via, voglio
seguirti. Ma faccio invece a ricercare le cose create creati ci si curva “con disordine,
presto a stancarmi, da Dio. Egli non ha centrato la contro l’uso onesto, contro
allora mi scoraggio. In sua vocazione ad un amore or- l’uso lecito, contro la legge e la
questi momenti mi
vien voglia di scegliere
dinato, finalizzato al creatore, volontà del Creatore”.
le strade più facili: fare preferisce un amore disordinato La colpa risiede nella volontà
le cose tanto per farle, rivolto alle creature. distorta dell’uomo che indiriz-
disinteressarmi degli
E’ un bene l’amore, così come zando il suo amore verso un be-
altri. Accoglimi, Dio!
In te, che sei mio pa- sono un bene la vita terrena, ne inferiore dimentica ed ab-
dre e mia madre; buo- l’amicizia, l’onore, la ricchezza bandona il bene supremo, il Si-
no e forte; misericor- secondo misura: Dio ha creato gnore di tutti i beni.
dioso e potente.
ogni cosa buona! Il male invece (P. Cormio, La Quaresima)
(Tonino Lasconi)
subentra quando si ama

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 8


Santi del giorno: San Faustiniano, vescovo; san Vitto-
re, eremita (VII sec.).

“Se siamo felici, se siamo in pace, possiamo sbocciare


come un fiore; e la nostra famiglia, tutta la società
trarranno beneficio dalla nostra pace.” (Thich Nhat Hanh)
Mercoledì
Febbraio
26
Mercoledì delle Ceneri

TQ
Il Santo del Giorno: santa Paola Montal y Fornes
Parola di Dio L'educazione è la via al futuro, una strada che nel Vange-
in briciole lo ha una risorsa preziosa, un autentico "manuale" per
raggiungere l'età adulta. In quest'orizzonte hanno lavora-
to numerosi santi e testimoni della fede, come santa Pao-
la Montal y Fornes. Era nata nel 1799 ad Arenys de Mar
Due verità fondamentali (Barcellona) e a Figueras nel 1829 fondò la sua prima
Pagina curata da Don Luciano V. M. scuola. Dal 1837 si avvicinò al carisma dei Padri Scolopi:
Così dice il Signore: “Ritornate a me con da religiosa, poi, decise di prendere il nome del fondatore
tutto il cuore, con digiuni, con pianti e di questa congregazione dedita all'educazione e all'istru-
lamenti…..” zione. Pronunciando i voti nel 1847, infatti, diventò Pao-
(Gl 2,12-18) la di San Giuseppe di Calasanzio, dando avvio alle Figlie
di Maria delle Scuole Pie. Dal 1859, quando si trasferì a
All’inizio della Quaresima la Olesa de Montserrat, fino alla morte nel 1889 si impegnò
liturgia ci ricorda, con questa a fondo per far crescere la sua congregazione, che oggi è
lettura del profeta Gioèle, due diffusa in tutto il mondo. Beata dal 1993 e santa dal
verità fondamentali che ci sarà 2001.
utile ricordare per vivere bene
questo periodo penitenziale.
La prima è l’amore di Dio, la Vangelo Mt 6.1-6.16-18:
sua misericordia: lui è sempre
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non prati-
pronto a perdonarci e a racco- care la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da lo-
glierci tra le sue braccia, qua- ro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è
lunque cosa possiamo aver fat- nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba da-
to di male nella nostra vita. La vanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per
seconda è che, per accedere a essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la
questo amore che tutto perdo- loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua
na, è necessario un ritorno, un sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel se-
greto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
cammino di conversione che
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e
esige la massima sincerità e il negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti
massimo impegno; un cammi- dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompen-
no da fare con il cuore. Potre- sa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e
mo essere anche molto bravi e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel se-
scrupolosi nel digiunare e greto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconi-
nell’astenerci dal mangiare car- ci come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli
altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro
ne il venerdì, ma se questo non
ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il
ci porterà a un cambiamento volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo,
nel rapporto con Dio e con gli che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompense-
altri, sarà stata una fatica inuti- rà».
le.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 9


Quaresima: ginnastica del desiderio Meditazione di don Luciano -Parroco di Bovegno

Se il chicco di grano non cade nero germoglio che rompe le peremo le radici della vanità ai
in terra e non muore, rimane zolle del campo e diventa pre- nostri desideri. Già abbiamo detto
solo; se invece muore, porta ludio di resurrezione, segno di altre volte che per essere riempiti
molto frutto”. Questa imma- una rinascita che colora bisogna prima svuotarsi. Tu devi
gine che Gesù trae dalla vita d’eternità quel pugno di cene- essere riempito dal bene, e quindi
dei contadini diventa il para- re che ha segnato l’inizio devi liberarti dal male. Supponi che
digma dell’esperienza cristiana dell’itinerario quaresimale? Da Dio voglia riempirti di miele? Se
e quindi, a maggior ragione, un desiderio. Solo da un desi- sei pieno di aceto, dove metterai il
del periodo quaresimale che derio. La quaresima è il tempo miele? Bisogna liberare il vaso da
oggi iniziamo con il sacro rito dove i pensieri, il cuore e le quello che conteneva, anzi occorre
delle ceneri. Giorni dove la azioni si devono purificare pulirlo. Bisogna pulirlo magari con
preghiera, il digiuno e le opere dalle caligini del male e della fatica e impegno, se occorre, perché
di misericordia dovrebbero cattiveria, dalle ombre scure e sia idoneo a ricevere qualche cosa.
segnare l’inizio di una vita minacciose della malizia, dai Quando diciamo miele, oro, vino,
nuova, del collasso del nostro flutti impetuosi dei vizi e delle ecc., non facciamo che riferirci a
“io”, dell’uomo vecchio che passioni. Tutto inizia da un quell'unica realtà che vogliamo
custodisce “al suo interno desiderio di bene, da un aneli- enunziare, ma che è indefinibile.
camere oscure, ove si annida- to di bellezza, dai contorni di Questa realtà si chiama Dio».
no grovigli di vipere ed esplo- un sogno che prende forma, Deponiamo nei barili di que-
dono follie”. Ma dove inizia comincia ad esistere, diventa sto mondo l’aceto delle catti-
l’uomo nuovo, il tratto delica- realtà. ve inclinazioni; lasciamoci
to e lieve di un sorriso che, Ci ricorda Sant’ Agostino «La riempire da Dio, dal miele
come l’aurora, preannuncia la nostra vita è una ginnastica del della sua grazie e da ogni ge-
fine della notte e il sorgere del desiderio. Il santo desiderio sarà nere di virtù.
sole? Da dove inizia quel te- tanto più efficace quanto più strap- don Luciano

Contemplo:
Cenere in testa e acqua sui piedi
Preghiamo la
Parola Carissimi, cenere in testa e acqua zio. Sono le due grandi prediche
sui piedi. Tra questi due riti, si che la Chiesa affida alla cenere e
Ho bruciato tutte le snoda la strada della Quaresima. all'acqua, più che alle parole. Non
mie scorie, Signore Una strada, apparentemente, po- c'è credente che non venga se-
Gesù, ed ho posto co meno di due metri. Ma, in veri- dotto dal fascino di queste due
sul mio capo le ce-
neri del nulla. Con- tà, molto più lunga e faticosa. Per- prediche'. Le altre, quelle fatte dai
cedimi di venire da ché si tratta di partire dalla propria pulpiti, forse si dimenticano subito.
te e di starti accanto, testa per arrivare ai piedi degli al- Queste, invece, no: perché e-
con animo contrito e
tri. A percorrerla non bastano i spresse con i simboli, che parlano
cuore sincero.
giorni che vanno dal Mercoledì un "linguaggio a lunga conserva-
(tratto da Il cammino di
conformità a Cristo Gesù di delle Ceneri al Giovedì Santo. Oc- zione".
N. Giordano) corre tutta una vita, di cui il tempo don Antonino Bello

quaresimale vuole essere la ridu-


zione in scala. Pentimento e servi-

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 10


Santi del giorno: San Giuliano di Alessandria,
martire; san Baldomero, monaco (VII sec.).

“Osserva con gli occhi del cuore e percepirai la bellezza


che dolcemente ti sfiora e ti vive accanto in silenzio: là il
tuo animo vola con infinita purezza.” (Sara Giommoni)
Giovedì
Febbraio
27
Tempo di Quaresima

TQ

Il santo del giorno: san Gabriele dell'Addolorata


Parola di Dio
Vivere con gioia significa saper cogliere la presenza di
in briciole Dio in ogni piccola piega della vita quotidiana e fare
dell'esistenza un inno all'infinito, un canto d'amore. Ce
lo ricorda san Gabriele dell'Addolorata, con la sua sto-
Decidere per quale strada ria piena di luce. Francesco Possenti (questo il suo no-
incamminarsi me) era nato ad Assisi nel 1838, rimase orfano di ma-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
dre a 4 anni, crebbe da innamorato della vita e nella
luce della fede. Il padre, funzionario dello Stato Ponti-
Mosè parlò al popolo e disse: “ ...io pongo ficio, vedeva una vita agiata nel futuro del figlio, ma lui
oggi davanti a te la vita e il bene, la morte
e il male. …..” (Dt 30,15-20) a 18 anni scelse di diventare religioso tra i Passionisti.
Nel 1855 la morte della sorella l'aveva toccato profon-
Dio è davvero onnipotente, ma
damente e spinto a cercare la gioia in quella profonda
di fronte alla nostra libertà si devozione per la Madre di Dio, coltivata da sempre.
ferma. Egli ci indica la strada Iniziò il suo cammino verso la consacrazione a Loreto
del bene e ci avverte anche che e poi continuò, dal 1859, a Isola del Gran Sasso. Tre
c’è una strada che può portare anni, dopo, però, morì a causa della tubercolosi.
alla morte. Inoltre, egli ci dice
anche che la via del bene con-
siste nel seguire la sua legge e
metterla in pratica. Ma alla fine
siamo noi che dobbiamo deci- Vangelo Lc 9.22-25
dere per quale strada dobbia- In quel tempo, Gesù
mo incamminarci. Questa de- disse ai suoi discepo-
cisione dobbiamo prenderla li: «Il Figlio dell'uo-
noi e nemmeno Dio può sosti- mo deve soffrire
tuirsi a noi: all’epoca in cui molto, essere rifiuta-
questo brano fu scritto, esso si to dagli anziani, dai
riferiva soprattutto al futuro di capi dei sacerdoti e
Israele ed alla sua scelta di sta- dagli scribi, venire
re con Dio o di seguire idoli ucciso e risorgere il
stranieri. Oggi questa indica- terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole veni-
zione si riferisce a noi ed a re dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni
quello che vogliamo essere giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la per-
nella vita: o diviso e frammen- derà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salve-
tato dal peccato e da tanti idoli rà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il
che tiranneggiano il nostro mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
cuore, oppure unificato e nella
pace, unito a Dio.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 11


Scegliere di vivere meditazione curata da don Luciano Vitton Mea

supposto fondamentale: po non è amore, un a-


poiché Dio ci ha tanto more di comodo non è
amato sino a dare se amore!
stesso per noi e per la Quando il nostro cuore
nostra salvezza, poiché ama solo un po’, senza
egli ha stretto con noi donarsi interamente, ci
un’alleanza continua- troviamo divisi: siamo
mente rinnovata, proprio noi stessi a scegliere di
per questo egli può chie- vivere a metà e, proprio
derci di corrispondere al per questo scegliamo di
Le esigenze della sequela suo amore con tutto lo non vivere.
che il Vangelo ci invita slancio di totalità di cui
ad abbracciare sin il nostro cuore è capace.
dall’inizio della quaresi- Un amore a metà non è
ma partono da un pre- amore, un amore a tem-

Contemplo:
Preghiamo la “Convertiti e credi nel Vangelo”
Parola

Mio Dio, mi abban- E’ difficile sottrarsi all’urto di quella la pace, all’accoglienza del Cristo,
dono a te. Perderò cenere. Benchè leggerissima al riconoscimento della sua unica
me stesso: le mie lo-
giche strette, i miei scende sul capo con la violenza signoria, alla speranza di ingressi
schemi, le mie ansie
e paure. Lascerò an-
della grandine. E trasforma in definitivi nella Gerusalemme del
dare persino i miei un’autentica martellata quel richia- cielo, diverrebbero itinerari ben
progetti di bene.
Fanne ciò che ti pia- mo all’unica cosa che conta: più concreti di un cammino di con-
ce! Smetto, oggi, di “Convertiti e credi nel Vangelo”. versione.
cercare me. Depon-
Peccato che non tutti conoscono don Antonino Bello
go le armi che ho
forgiato per difen- la rubrica del messale, secondo
dermi dalla Vita. So-
no pronto a perdere cui le ceneri debbono essere rica-
pur di incontrarti. vate dai rami d’ulivo benedetti
nell’ultima Domenica delle Palme.
Se no, le allusioni all’impegno per

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 12


Santi del Giorno: Sante Marana e Cira, vergini ;
beato Daniele Alessio Brottier, sacerdote.

“Quando si dipinge un ideale,


non si ha bisogno di porre limiti
Venerdì
Febbraio
28
all’immaginazione”. (Ellen Key) Tempo di Quaresima

TQ

Il Santo del Giorno: san Romano di Condat


Parola di Dio
Se alzasse lo sguardo ai monti, come recita il Salmo, l'Europa
in briciole riscoprirebbe tra le sue vette e tra le sue vallate una fitta “rete di
santità”. Così nel cuore del massiccio del Giura si trova l'eredità
di san Romano di Condat, uno dei “pionieri” del monachesimo
Un’autentica conversione in occidente. Era nato attorno al 390 e all'inizio del V secolo era
di vita monaco nei pressi di Lione. Non soddisfatto della vita che vi
Pagina curata da don Luciano conduceva lasciò il monastero e si avviò verso il Giura per vive-
“Non è piuttosto questo il digiuno che
re in completo romitaggio. Qui, qualche tempo dopo, venne
voglio: sciogliere le catene inique, togliere i raggiunto dal fratello rimasto vedovo, Lupicino, e dalla sorella,
legami del giogo…..” oltre che da altri affascinati da quella forma di vita. I fratelli
(Is 58,1-9a) fondarono tra monasteri: a Condat, a Leuconne e a La Beaume.
Da sempre gli uomini tentano Mentre Lupicino si mostrava più intransigente, Romano aveva
di crearsi una religione nella un carattere più magnanimo e anche per questo viene ricordato
quale Dio vada accontentato e oltre che per alcuni segni miracolosi. Morì nel 463.
tenuto a bada con una serie di
atti e gesti che, se da un lato
servono ad avere la coscienza
a posto, dall’altro dovrebbero
avere il potere di rabbonirlo e
tenerlo tranquillo. Anche Isra-
ele era convinto di questo, no- Vangelo: Mt 9,14-15
nostante la legge mosaica e
tutte le attestazioni d’amore di In quel tempo, si avvici-
Dio. Per essi la religiosità si narono a Gesù i discepoli
riduceva a una serie di atti che di Giovanni e gli dissero:
però non avevano più alcuna «Perché noi e i farisei di-
incidenza sulla realtà: ne era la
prova il fatto che si digiunava giuniamo molte volte,
e si faceva penitenza semplice- mentre i tuoi discepoli
mente per una questione di non digiunano?». E Gesù
facciata. Il comportamento, disse loro: «Possono for-
però, era quello di persone su-
perbe e malvagie. Dio non sa se gli invitati a nozze es-
che farsene dei nostri atti di sere in lutto finché lo
culto, se poi non segue sposo è con loro? Ma
un’autentica conversione di verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e al-
vita.
lora digiuneranno».

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 13


Il digiuno gradito a Dio pagina curata da don Luciano

te dato da mangiare, ho
Una delle pratiche dalla avuto sete e mi avete da-
quaresima, accanto alla to da bere, ero straniero
preghiera e all’elemosina, e mi avete accolto, nudo
è il digiuno. La prima let- e mi avete vestito…”
tura di oggi, in accordo Quando tale sposo viene
con il Vangelo, ci ricorda tolto, ossia calpestato,
che il digiuno gradito a vilipeso e nuovamente
Dio è quello che esprime crocifisso noi, suoi di-
scelte di rotture con le scepoli, siamo chiamati a
ingiustizie perpetuate fare lutto con il digiuno
«Possono forse gli invi-
verso il nostro prossimo. fisico e del cuore, pren-
tati a nozze essere in
Lo sposo della Chiesa, dendo distanza
lutto finché lo sposo è
con loro? Ma verranno infatti, è colui che rico- dall’egoismo che ci fa
giorni quando lo sposo nosce come fatto a sé ciò scartare i fratelli.
sarà loro tolto, e allora che abbiamo o non ab-
digiuneranno». biamo fatto agli altri: “
Ho avuto fame e mi ave-

Contemplo:
Preghiamo la
Parola La strada della conversione

Vieni, Signore Gesù, La Quaresima è “segno sacramenta- raggi…-, tutto questo vale a forgiare
purifica il mio cuore le della nostra conversione”; chi fa la una speranza forte, salda, sul mo-
e accendi in esso il strada della Quaresima è sempre dello di quella della Vergine Maria,
desiderio di te. Ride-
sulla strada della conversione. La che in mezzo alle tenebre della pas-
sta in me la fede per-
ché creda in te, mi Quaresima è segno sacramentale sione e della morte del suo Figlio
affidi a te e mi lasci del nostro cammino dalla schiavitù continuò a credere e a sperare nella
salvare da te, mio alla libertà, sempre da rinnovare. Un sua risurrezione, nella vittoria
Signore e mio Salva- cammino certo impegnativo, come è dell’amore di Dio. Col cuore aperto a
tore. Non disprezza- giusto che sia, perchè l’amore è im- questo orizzonte, entriamo nella
re l’opera delle tue
pegnativo, ma un cammino pieno di Quaresima. Sentendoci parte del
mani. Tu che sei il
mio Creatore, creami speranza. Anzi, direi di più: l’esodo popolo Santo di Dio, iniziamo con
nuovamente. quaresimale è un cammino in cui la gioia questo cammino di speranza.
speranza stessa si forma. La fatica Papa Francesco
di attraversare il deserto - tutte le
prove, le tentazioni, le illusioni, i mi-

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 14


I santi del giorno: Augusto Chapdelaine, O-
svaldo di Worcester,beata Antonia da Firenze.

“Quello che sorprende gli altri , non è tanto quello che


facciamo, ma il vedere che ci sentiamo felici di farlo e
sorridiamo facendolo”.
Sabato
Febbraio
29
Tempo di Quaresima
(Madre Teresa di Calcutta)
TQ

Il santo del giorno: Sant’Ilaro


Parola di Dio
in briciole Originario della Sardegna nacque a Cagliari e fu
tra gli arcidiaconi romani durante il pontificato di
Leone Magno (440-461), di cui fu il rappresentan-
Vangelo: Lc 5,27-32 te al Concilio di Efeso e a cui succedette sul so-
In quel tempo, Gesù vide glio pontificio. Il suo operato si distinse per la lot-
un pubblicano di nome Le- ta contro le eresie e per la sua abilità diplomatica
vi, seduto al banco delle nei difficili rapporti tra la Chiesa d’Oriente e Ro-
imposte, e gli disse:
ma. Morì il 29 febbraio dell’anno bisestile 468.
«Seguimi!». Ed egli, la-
Rappresentato in abiti pontificali negli anni nor-
sciando tutto, si alzò e lo
seguì. Poi Levi gli preparò mali viene ricordato il 28 febbraio.
un grande banchetto nella
sua casa. C'era una folla
numerosa di pubblicani e
d'altra gente, che erano con Medita
loro a tavola. I farisei e i Gesù vide.
loro scribi mormoravano e Gesù vuole che un pubblicano, Levi, si alzi in tutta la sua
dicevano ai suoi discepoli: persona per riprendere non solo a camminare verso la sua
«Come mai mangiate e be- casa ma che si muova nel cuore e ritorni a fare festa. Gesù
vete insieme ai pubblicani e cerca l’incontro con l’uomo malato, non teme il peccatore
ai peccatori?». Gesù rispo- perché ci ha amato prima che ci convertissimo, prima che
se loro: «Non sono i sani ci accorgessimo di lui quando ancora eravamo seduti al
che hanno bisogno del me- banco delle imposte del vivere quotidiano mediocre.
dico, ma i malati; io non Questa è la bella notizia che ci è data: convertirsi è aprirsi
sono venuto a chiamare i alla festa, è avere fiducia che non c’è peccato che non pos-
giusti, ma i peccatori per-
sa essere trasformato se diventa preghiera, non c’è dolore
ché si convertano».
che non possa essere sopportato se diventa preghiera.
Allora i nostri occhi torneranno al Signore.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 930 pagina 15


Non di solo Pane SOS
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to su POSTEPAY N. 5333171080666908 con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”. (il costo di tale operazione è pari a 1 euro).

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versamento su POSTEPAY
N.5333171080666908
con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”.
23 febbraio 2020 -7^ domenica Tempo Ordinario -

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Settimanale di preghiera per la famiglia

Coordinatrice Anno XXII - n. 930


Fiorella Elmetti Domenica 23 febbraio 2020
Anno A - Anno XXII - N° 930

Redazione Chiuso il 14/02/2020


don Luciano Vitton Mea, Numero copie 1350
don Carlo Moro, don Fabio Marini,
Stampato in proprio
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio

Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea

Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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