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Compito
Politica sociale si informa di esigenze integratrici , di pianificazione e di controllo e ss
concretizza nella pratica gli obbiettivi , rivolgendosi ai bisogni di singoli gruppi.
Nell’analisi storica alcuni punti importanti sono :
-contesto urbano industriale e processo modernizzazione , rappresenta spazio di
strutturazione e significato del ss in un sistema di interventi e servizi . i primi modelli
si caratterizzano nella ricerca di modelli e canali socializzazione per rendere meno
brutale l’impatto con i nuovi valori che società industriale propone e cercando di
reintegrare nel tessuto sociale quanti se ne trovano ai margini.
-problemi emergenti avevano come unico fattore “ marginalizzazione “ popolazione e
richiesta aiuto diventa pressante cosi come necessita societa di recuperare e
controllare questi problemi visti come dimensioni patologiche.
- contesto storico determina servizio sociale cosi a modernizzazione faceva
riferimento apporto teorico discipline scienze nuove-> che x eccellenza assunsero
uomo e società a loro oggetto analisi.
-tutto ciò che costituisce lavoro sociale che si concretizzerà nel welfare state ->
stato accentratore a cui tutto si riconduce , bisogno, risorse e ruolo primario per
benessere uomo.
Lo stato non aiuta minimamente ss nel suo riconoscimento attraverso politiche sociali
di questo operatore si dilata , si va da anziani, tossicodipendenti, bambini , famiglie ,
handicappati, tutto ciò sempre senza riconoscimento giuridico e non è facile
confrontarsi senza poter contrattuale o di fronte a colleghi x debolezza strumenti
conoscitivi e indagine. Dopo dpr 162 del 82,almeno su piano giuridico , mentre resta
sempre aperta la legittimazione scientifica. Oggi percorso verso raggiungimento di una
identità professionale sembra meno tortuoso ,ma si apre ancora riflessione intersa
assistente sociale x capire chi si è , identità, e differenza con altri confini, ruoli e
conoscenze , percorso non ancora raggiungo completamente , ma siamo sulla buona
strada visto anche che nel 94 , abbiamo avuto diploma università di ss e cn legge 93 n
94 -> l’iscrizione all’albo.
Profilo assistente sociale
Consiglio nazionale di studio x definizione dei profili professionali, definiscono
operatore sociale -> l’assistente sociale è un operatore sociale che , agendo secondo i
principi, le conoscenze, il metodo e le tecniche specifiche della professione, svolge la
propria attività nell’ambito del sistema organizzato delle risorse messe a disposizione
dalla comunità a favore di individui , gruppi e famiglie x risolvere e prevenire
situazioni di bisogno , aiutando l’utenza nell’ uso personale di tali risorse, organizzando
e promuovendo prestazioni e servizi x una maggiore rispondenza degli stessi alle
particolari situazioni di bisogno e alle esigenze di autonomia e responsabilità delle
persone , valorizzando a questo scopo tutte le risorse della comunità. Il problema è
anche il metodo utilizzato da loro, dal greco metodos -> via percorso una meta. Gilles
Gaston Grangier-> fa sintesi delle problematiche del metodo dicendo che usare un
metodo-> seguire regole regolative ( che regolano comportamento) e regole
costitutive che le fondano. X lui abbiamo due metodi :
-sperimentale-> x scienze esatte , si procede con verifica ipotesi con i dati ottnuti
-clinico-> x scienze umane -> orientamento strategico della conoscenza in modo
scientifico verso l’individuo.
Il procedimento metodologico è per Ponticelli :
-individuazione o riconoscimento del problema sia individuale che sociale
-raccolta informazioni x prima analisi situazione
-valutazione situazione
-fissazione obbiettivi , formulazione piano lavoro, contratto x sua attuazione.
-attuazione piano lavoro
-verifica andamento del processo di aiuto e dei risultati ottenuti
-conclusione del processo.
Tutto ciò deve far riferimento a un modello teorico-> bisogna rifarsi a regole
consolidate e criteri rigorosi.
Campo di intervento
Il lavoro assistente sociale, si muove in uno scenario istituzionale articolato e
complesso, spazio condiviso con medici, infermieri, psicologi, educatori ,psichiatri. Il
rapporto utente-operatore è una triade xke abbiamo anche istituzione che
contribuisce a definire tipo di relazione.
Utenza
Area di povertà globale dove si addensano individui, gruppi , famiglie con problemi
gravi e complessi, entra in relazione con loro quando queste arrivano in crisi, ecco xke
c’è carattere urgenza nell’intervento. Si trattano persone e gruppi che vivono
marginalmente e con arretratezza culturale ed arretrata,dove incontriamo anziani e
bambini maltrattati, abbandonati, soli, handicappai fisici e mentali ,
tossicodipendenti, extra-comunitari senza tetto, ragazze madri. Operatore deve
individuare regole che presiedono l’agire dell’altro e i suoi valori x capire natura del
suo bisogno, la sua richiesta e capire il suo comportamento. La valorizzazione delle
risorse personali e sociali che operatore deve promuovere a utente.
Compiti
Modello operativo concentrato sul fare. 1 professione che privilegia compiti pratici,
come programmare, promuovere , attuare , risolvere, prevenire, ecco xke formazione
prevede anche la pratica. Il problema è che il compito sta non solo nel fare le cose ma
nel come vengono percepite, capite e vissute da operatori-> operatore ha modi diversi
di agire, può rifiutare, accettare, aiutare solo a livello burocratico.
Verso una identità
Servizio sociale si può delineare delle sue caratteristiche:
-intervento su particolari e determinati problemi, nasce come una pratica finalizzata
ad affrontare esiti incontro uomo-società dove emarginazione e povertà producono
bisogno , dipendenza, disuguaglianza sociale, nate come prodotto della società
moderna, che pone attenzione su conseguenze che disagi, emarginazioni e sofferenza
hanno sulle persone in difficoltà.
-servizio sociale ha un suo “ oggetto di lavoro” intrinseco nella sua prassi, ma oltre al
suo oggetto deve porsi problemi conoscitivi a questo. Cosi ss ha una istanza
conoscitiva che si articola su 2 livelli :
1-> conoscenza e interpretazione in chiava psicologica e sociologica delle situazioni,
avrà compito di operare una rielaborazione e un utilizzo di ipotesi e strumenti in vista
delle proprie finalità .
2-> legame tra politica sociale e servizio sociale , tutelato da legge ss riconosciuto a
livello giuridico e unione di istanza conoscitiva con istanza operativa.
Assistente sociale incontra situazioni di bisogno molto diversi nel suo lavoro
quotidiano, si alterna tra lavoro psicologico e organizzativo , da sussidio a colloquio di
sostegno, da visita domiciliare a intervento educativo in una costante ricerca di
equilibrio tra ascolto e azione, comprensione e controllo. Bisogna analizzare percorsi
conoscenza delle pratiche del ss. Ss nella sua storia ha individuato alcuni modelli che
sull’impatto del lavoro quotidiano mostrano limiti :
1 modello-> centralità al bisogno in se x se, assistente sociale deve ipotizzare
risposta immediata di intervento e azione passa da conoscenza a intervento dando
poco spazio a teoria
2 modello-> analisi del bisogno prevale , si cerca di capire cosa il bisogno nasconde
3 modello-> situazione collegata a elementi burocratici e politici, dove processo
valutativo assistente sociale è ridotto .
Rapporto ss con scienze umane
Riflessione italiana scarsa e confusa su questo tema. Nel campo scienze umane,
definire una teoria come manipolatoria significa giudicarne in termini negativi la
capacità di comprendere uomo e comportamento formulando un giudizio di legittimità
scientifica, e resta insoluto il xke ss deve arrogarsi la facoltà di giudizio. Esperto ss
può optare x un quadro teorico piuttosto ce un altro ma non può ergere giudizio delle
ipotesi e dei risultati acquisiti in altre discipline.
Ci sono 2 tipologie attraverso cui operatore ha appreso e applicato teorie e
prospettive, riconducibili al bisogno piu o meno consapevole degli assistenti sociali di
marcare contesto e propria identità.
1->piu saperi e conoscenze possono aiutare operatore ad affrontare problemi sempre
piu diversi e complessi. Conoscenza si sviluppa all’interno di un eccletismo piu
rassicurante xke da piu visioni.
2->concetti, categorie di una prospettiva teorica sono assunte come cosa in se e quindi
esplicative ed esemplificative della totalità, ogni fatto che non rientra in quei saperi è
escluso o censurato. Una sovrastruttura che offre schemi e categorie entro cui
comprendere e significare i casi che si presentano.
Conoscenza come totalità : eccletismo
Conoscenza , la piu ampia e possibile poiché è ampio il campo di intervento e sono molte
le cose da fare . il lavoro dell assistente sociale è stato definito attività pratica , volta
a risoluzione di problemi, reali e concreti, cosi mandato istituzione privilegia aspetti
pratici e concreti considerati non collegabili ad aspetti teorici della realtà, i quali
abbiano equivoco che porta a individuare una formazione pratica e una professione
pratica ed è x questo che ci sono problemi tra operatori, conoscenza, istituzione e
utente. In questa prospettiva del fare ci si pone come obbiettivo una valutazione, la
piu oggettiva possibile della situazione, mentre diversamente la teorizzazione di ss
concettualizza la necessita di un rapporto neutralmente affettivo dove l’agire è
caratterizzato da distacco e non partecipazione affettiva, è insegnato a operatore a
non farsi coinvolgere e di mantenere separate esperienze personali operatore da
quelle dell’utente.
Conoscenza come verità : oggettivazione
Conoscenza scientifica spiega e definisce fenomeno culturale ed esperienza uomo.
Conoscenza è scientifica se basata su regole che prescindono da aspetti soggettivi ed
affettivi, da qui tentativo di applicare a uomo metodo scienze naturali. Sociologia
funzionalista, vede società come “ organismo sociale” con ruoli e funzioni che
garantiscono equilibrio e funzionamento dell’intero sistema . la psicologia
sperimentale-> individuo scomposto nelle sue singole funzioni psichiche, è chiamato x
sottoporsi a condizioni sperimentali, è studiato x le sue reazioni a tali condizioni,
prescindendo dalle sue relazioni con mondo in cui è vissuto e sviluppato. Relazione
individuo –società è un percorso qui chiaro , lineare. Anche ss vive questa illusione xke
anche i suoi strumenti fanno riferimento . cosi si separa oggettivo da soggettivo ,,
operatore che indaga e ricerca deve procedere neutralmente senza influenzare o
essere influenzato da avvenimenti che indaga. Cosi si formano specialisti x utenti
descritti da metodo scienze naturali :drogato, extracomunitario e tutto ciò ha
prodotto scissione della teoria – prassi, ambiti, intervento realtà esterna, interna.
Individuo , gruppo. Tutto giustificato xke solo cosi usciva neutralità . max weber
cerca di leggere e comprendere fenomeni umani e sociali, offrendo possibilità di una
costruzione razionale. I valori x lui sono importanti xke sono alla base e dirigono
attivita pensiero nelle scienza sociali. Lo scienziato non è che rigetta i valori della
persona 2regole gli competono :
-esplicare criteri attraverso cui commisurare realtà da cui trarre giudizi di valore
-chiarire dove finisce il ricercatore con la sua opera di pensiero e dove comincia a
parlare uomo.
Uomo di scienza non è indifferente, neutrale, non accantona l’umanità È che studia e
valuta realtà ,chiarendo parametri, teoria con cui la commisura. Ciascuno muove da
precisi valori personali , ciascuno legge e giudica realtà secondo propria visione, ma
operatore deve di fronte a sofferenza deve collocarsi all’interno di un punto di vista
che gli consente di accogliere, leggere, e interpretare dati e situazioni da un punto di
vista diverso dal suo.
Ognuno di noi deve avere un quadro teorico di riferimento, che ci offre coordinate
culturali, concettuali e tecniche . il quadro teorico società qui è la “ conoscenza
psicologica ad orientamento psicoanalitico” . la scelta è dovuta al fatto che le scienze
psicologiche sono conoscenze applicabili -> hanno cioè una efficacia pratica e questo è
importante visto che ss ha come obbiettivo aiutare le persone a prendere
consapevolezza della loro situazione x attivare proprie risorse personali in vista di un
cambiamento , tutto ciò è un lavoro psicologico, si tratta di ascoltare e cogliere i suoi
modi di vivere la situazione , i significati che ha x lui il problema che ci espone , cosi
come il significato che ha x lui il rivolgersi a un servizio sociale pubblico ma si tratta x
operatore di cogliere i significati che attribuisce al problema utente e al fatto che a
lui è stato richiesto aiuto. conoscenza psicologica è utile e necessaria a tutti, inoltre
gli strumenti : colloqui, ascolto ecc sono gli stessi. Conoscenza psicoanalitica -> è
importante xke vede cura attraverso interazione tra paziente e analista ! terapia
psiconalitica-> metodo trattamento x disturbi nervosi,, diverso da teoria-> teorie e
concetti su funzionamento dell’apparato psichico. Teoria psicoanalitica porta dialogo in
tutti i campi di attivita dell’uomo. Inoltre questo approccio non è individuale xke nella
vita psichica individuale l’altro è sempre presente.
Orientamento metodologico e assetto mentale operatore.
1 aspetto-> relazione operatore-utente , incontro non è mai conosciuto o
conoscibile prima del suo svolgersi reale. Conoscenza psicoanalitica suggerisce
a operatore di chiedersi xke mi rivolge questa richiesta in questo momento?
Cosa mi chiede ? x non incorrere nell’uguaglianza di tutti gli utenti che si
presentano.
2 Aspetto-> consapevolezza operatore->è importante capire che siamo coinvolti
con tutta la persona e non solo con conoscenza. Entrare troppo nella situazione
significa assumere dei ruoli” che offuscano relazione reale. Ognuno di noi xo nel
suo agire professionale si muove a partire da premesse, ovvero modalità di
intervento legate al nostro modo di essere. X es assistente sociale deve
giudicare x tribunale madre adatta o no x un minore, operatore farà
sicuramente riferimento a conoscenza teorica ma metterà in relazione piu o
meno consapevolmente con proprio schema di madre, cosi come egli ha
elaborato e costruito nella sua esperienza di figlio. In linguaggio psicoanalitico,
“ controtransfert “-> tutto ciò che accade dentro di noi e che si mette sempre
in moto.
3 Identificazione come strumento di conoscenza-> non bisogna comprendere
comportamento in correlazione con i propri, ne cercare di modificarli x il bene
dell’utente, ma cercarli di cogliere nel significato che hanno, senza giudicare ,
entrare nel loro linguaggio, logica, valori. Nostro compito è quello di
comprendere che significa x utente paura, rabbia,, e cosa è x noi dissenso x
istituzione.
Questa prospettiva da valore a comprensione significati interni ed esterni che ogni
situazione assume x noi, e questo perche principio teorico dice che realtà psichica e
sociale sono unite xke noi , cio che pensiamo , siamo e facciamo è risultato di questo
intreccio.
I bisogni sono condizioni che vanno interpretati attraverso strategie orientate sul
significato che ha x il soggetto che lo esprime.
Setting operativo
Il setting x psicoanalisi è un semplice scenario pratico, è la cornice in cui terapeuta e
paziente sviluppano le loro interazioni. È dato da luoghi e istituzioni , frequenza,
regole di base, e doveri. In senso classico è insieme di regole formali che rendono
possibile lo svolgersi del processo terapeutico e attività interpretativa dell’analista.
Assistente sociale non ha un setting adeguato anzi spesso si trova in una situazione di
stress , luoghi confusionari, dove vige urgenza . x operatore sociale darsi un setting
vuol dire individuare costanti di : spazio- tempo – ruolo entro cui si svilupperà il suo
lavoro.
Spazio-> contenitore fisico di ogni relazione e situazione lavoro e tutto un casino e
davvero tutto ridotto
Tempo-> elemento che storicizza e limita ogni esperienza indicandoci che ogni
relazione avrà un inizio e una fine. Non abbiamo tempo oggi giorno! Capita che tutto
diventa veloce e non si riesce ad ascoltare la persona, tutti i casi diventano =, e non si
da peso se un utente non si presenta a colloqui o se operatore non può riceverlo. Anche
x utente tempo è percepito in maniera diversa , c’è anziano ch vede le giornate lente,
chi è assillato da problema , chi è apatico e vive in una visione tanto è tutto inutile.
Darsi un tempo all’interno del nostro lavoro significa cogliere significati che se no non
sarebbero decodificati .
Ruolo -> ha la funzione di discriminare i soggetti interagenti in ogni relazione nel
nostro caso, operatore sociale, utente, istituzione, cosi da distinguere comportamento
e atteggiamento di ognuno nella situazione. C’è continua divisione lavoro, ricerca del
proprio specifico professionale e una sovrapposizione di ruoli .
Supervisione -> strumento consapevolezza critica dell’agire
Anche per questa parola abbiamo confusione su cosa sia. In realtà è una parola
generica composta da due parti , super-> chi sta in alto e visione-> sguardo percezione.
Visione di chi sta fuori e sopra le parti. Supervisione come spazio, come
apprendimento da esperienza, come valutazione.
Lo scopo di una supervisione è cercare che operatore acquisti conoscenza e capacità
necessarie al suo lavoro in virtù di apprendimento come consapevolezza di cio che
avviene tra lui e utente, tra lui e collega e tra lui e istituzione.
Lavoro supervisione presuppone 2 regole :
-tra operatore e supervisore una condivisione rispetto a prospettiva teorica e a
metodo di lavoro
-funzione di supervisore implica il possedere identità professionale di chi si sottopone
a supervisione e una teoria della tecnica che consente rigore e scientificità al lavoro.
Assetto mentale operatore rifacendosi a teoria psicoanalitica(riassunta in 6 punti)
1 ->considerare relazione operatore –utente, operatore- istituzione, interazione
reciprocamente influenzabile dove operatore è sempre interno a fatti che deve
comprendere
2->operatore deve essere consapevole dei propri processi interni che subentrano
quando opera
3->essere in grado di cogliere atteggiamento comportamento, idee e pensieri,
identificandosi
4->considerare che realtà psichica e realtà sociale sono intrecciate tra loro e ogni
situazione bisogno deve essere compresa come individuo al vive e la affronta.
5-> darsi un setting operativo di spazio, ruolo e tempo, che ci fa individuare le
strategie e le operazioni concrete che ci sembrano piu pertinenti a ogni percorso
assistenziale e che ci fa uscire da logica urgenza e comicità
6-> considerare indispensabili un costante lavoro di pensiero e apprendimento su di se
e sul proprio operato, attraverso la supervisione.
CAP 8 LA RELAZIONE DI AIUTO NEL SS
È un momento operativo in cui raggiungiamo utente nel suo domicilio , nel suo ambiente
di vita quotidiana , nasce da pratica medica e poi in particolare x il povero visitato
periodicamente x offrirgli sollievo. Con passaggio società moderna, povertà è un fatto
sociale, che deve essere affrontato e debellato secondo orientamento libertà e
uguaglianza davanti a stato. In questo passaggio nascono prime forme di assistente
sociale uso di questo strumento non è accompagnato da analisi teoriche , sul come e
xke si fa visita domiciliare. Diversamente da colloquio , ambito psicologico, visita
nasce con ss. fin da inizio questa azione rappresentava esigenza di toccare con mano,
di verificare situazione bisogno e povertà e va precisato che queste indagini furono
importanti x apporti conoscitivi su condizioni. Col tempo diventa routine senza capire
xke si fa , a volte operatore lo rifiutano xke visto come momento di controllo. Questo
xke inizialmente lo facevano i “ vigili sanitari” che poi riportano informazioni ad
assistenti sociali. Strumento sembra essere verifica di quanto utente dichiara
rispetto a definizione teorica e metodologica , cosi come uso violento come visite a
sorpresa senza preavviso, un'altra visione su questo strumento viene da psichiatria ,
dopo chiusura manicomi visto come nuovo modo x esercitarla . nella tradizione medica-
> modalità di lavoro che favorisce intimità tra operatore e paziente.
Che cos’è visita domiciliare
Visita domiciliare puo essere vista in senso positivo. X cellentani possiamo considerare
come “ particolare tipo di colloquio che si svolge in spazio diverso da quello
istituzionale in cui si svolgere nostra attivita e che utilizziamo in una specifica
situazione che stiamo cercando di comprendere x cui ci è necessaria. Possiamo fare
quindi 3 considerazioni :
-richiesta è sempre partita da operatore, se è una relazione sempre triangolare, è
anche istituzione che viene a domicilio dell’utente e questo può provocare ansia e
paura soprattutto se ha esperienze negative verso istituzione
-non deve diventare routine, spesso può compromettere relazione con utente o
favorire posizione di impotenza, dipendenza e infantilizzazione
-è negativo scoprire subito delle informazioni cosi senza che prima utente ce ne abbia
parlato.
Tempo della visita domiciliare
Quando effettuarla? È difficile x operatore cambiare setting. Rispetto a questo
strumento lavoro bisogna usarlo con le dovute cautele e riflessioni.
Spazio visita domiciliare
Spazio è aspetto piu delicato e complesso dove coincide spazio di vita piu intimo e
privato delle persone. Ci sono anche difficoltà x operatore xke non è nel suo territorio
ma in quello dell’utente. Spesso si sentono disarmati. Questo spiega xke spesso visita
si svolge in coppia, giustificata dal fatto che l'altro operatore deve occuparsi di quell
utente o di quel nucleo, ma soprattutto è x non sentirsi a disagio. Visita domiciliare
entra nella fase diagnostica come strumento di osservazione e incontro molto
particolare, è uno strumento che va usato con la consapevolezza del significato che ha
, e fare cio non è facile.
assistente sociale nel lavoro di gruppo vive in un disagio ancora piu accentrato , x lui è
una pratica abituale. Nella realtà urbanizzata e modernizzata i gruppi marginali
chiedono di essere integrati ai nuovi schemi di vita e comportamenti. È importante x
operatore cogliere difficoltà , capire xke è importante aggregarsi in un quartiere, in
una strada, x isolarsi da un tessuto sociale dove hanno cmq scelto di vivere.
Dimensione gruppo ha un duplice visione :
-coordinamento persone rispetto a obiettivo e risorse
-essere membri , comunicando e collaborando e proprio x la mancanza di teoria, è
difficile unire le due funzioni.
Spesso il coordinare confonde operatore che si ritrova a entrare nella situazione
pensando di avete gia in mente cosa fare , inoltre il condurre il gruppo , fa si che
operatore non lo concepisce gruppo come un campo , non come una somma di membri,
ma con tante possibili rappresentazioni che si realizzano quando ci sono piu persone x
affrontare problema, operatore si puo sentire piu solo davanti a tutti.
Come pensare il gruppo
Gruppo -> insieme persone in spazio con luogo comune, e che possono comunicare tra
loro e conoscersi. Esiste scopo ci permette di capire cos’è un gruppo e cosa non lo è.
Ad esso è collegato il sentimento di “ appartenenza” a quali che supera i singoli e che
consente di percepirsi come un noi. Dopo la differenza tra gruppi primari e secondari
di cooley, ci fu Bion che rompe questa scissione, lui parte da presupposto che vede nei
gruppi mettersi in movimento elementi razionali e affettivi .secondo lui la vita mentale
di un gruppo è sempre assai complessa e legata a realtà ma anche dalla volontà di voler
cooperare in quella finalità . all’interno del gruppo oltre a funzione di sviluppo e
impegno , compaiono tendenze emotive che possono favorire e ostacolare gruppo -> i
cosi detti “ assunti di base “-> che cercano di impedire che ansie messe in moto dal
partecipare a gruppo non vengono fuori. Quando gruppo è dominato da questi assunti
di base, è detto “ gruppo di base” . cosi abbiamo che lavoro di gruppo cerca di
cooperare e gruppo di base, dipende da inconscio della personalità uomo cerca di
ostacolare , inconscio che lui chiama “valenze”. Ci sono x lui 3 assunti di base :
-accoppiamento-> sentimento di attesa, aspettativa , fiducia ottimista e la non
realizzazione dello scopo mantiene viva questa speranza ma alimenta rabbia e
rassegnazione.
-dipendenza >si creano x avere un capo da cui dipendere e avere protezione , anche
rispetto a idea o movimento ma sempre x avere sicurezza
-attacco-fuga ->si riunisce x combattere o fuggire qualcosa.
Possiamo rintracciare modi teorici x orientare lavoro assistente sociale con gruppi :
-compito
-piano emotivo
Come pensare l’equipe
da equipage-> equipaggio, gruppo persone che si attrezza e si predispone x affrontare
un viaggio e raggiungere destinazione stabilita . idea equipage contiene idea :gruppo ,
scopo comune, organizzazione, cooperare , spazio comune. Sono costituiti da gruppi di
lavoro multi professionali.
Questo comporta 2 considerazioni :
-è istituita da istituzione , è lei che stabilisce nascita gruppo e 1 problema è capire
come membro interiorizza dentro di se questo mandato istituzionale e se c’è
condivisione xke il livello di motivazioni esprime rispetto alla loro appartenenza.
-rispetto a multi professionalità
Equipe non sono gruppi omogenei, dunque c’è confronto tra piu culture , competenze e
idee in merito a compito e strategia. E bisogna entrare nel gruppo con propria idea del
compito che e stato affidato da istituzione a quell equipe e come compito puo essere
affrontato al meglio. X coordinare e superare differenze ci vuole coordinatore , che è
un facilitatore della comunicazione del gruppo, segnala ostacoli e difficoltà che gruppo
attraversa e deve accettare ruolo esterno a gruppo.
Tempo gruppo
Non possono pensare a un tempo, non deve essere troppo poco ne tanto, è fissato a un
ora e mezzo 2, una volta ogni 15 giorni .Prolungarlo potrebbe mettere in difficoltà
operatore . stabilito cio coordinatore deve assicurarsi che non ci siano invasioni e
attacchi che possono venire da istituzioni e da gruppo stesso.
Momento importante del gruppo :
-avvio , inizia anche quando non ci sono tutti, xke è il coordinatore che manipola
tempo non membri.
-conclusione , anche qui non deve essere anticipata xke se no si da l’idea di qualcosa
conclusa ma non finita
-fluttuazioni , entrate e uscite durante attività gruppo, sono tutte le comunicazioni
che fanno capire a coordinatore la situazione gruppo.
Spazio del gruppo
Luogo fisico e mentale in cui si sviluppa processo gruppale, non deve trasformarsi in
luogo di ricreazione , disordine , piacere e cazzeggio.