materie prime ,l’utilizzo di processi produttivi più efficienti , l’introduzione di
prodotti innovativi , apportare mutamenti radicali come rinnovamenti di
prodotto o di processo ed inoltre avere maggiore apertura al mercato , migliorare il proprio assetto organizzativo e tenere in considerazione le strategie migliori sui prezzi. Il metodo principale per individuare i prezzi predatori si basa sul paragone tra i costi ed i prezzi praticati. Tale prezzo viene utilizzato esclusivamente per la capacità di escludere il concorrente dal mercato, infatti l’utilizzo di tale prezzo , considerato irrazionale e non redditizio viene considerato predatorio. Tale tecnica deve, però, scontrarsi con due quesiti strettamente legati tra loro: 1) Quali costi prendere in considerazione per ottenere un corretto confronto tra costo e prezzo che consenta di comprender, se esiste, una motivazione valida e razionale per estromettere ed escludere il concorrente dal mercato. 2) Fino a che punto l’abbassamento del prezzo può essere spiegata da motivi di tipo produttivo, allocativo e mercantilistico. A livello teorico , si può far riferimento al modello di Adam Smith ,in condizione di concorrenza perfetta si può immaginare che il prezzo si abbassi, fino al punto in cui il prezzo eguaglia il costo marginale, raggiungendo un punto di equilibrio. In casi differenti, un miglioramento delle funzioni produttive delle imprese, ossia una maggiore efficienza produttiva, comporterà un abbassamento dei prezzi. Il miglioramento dipenderà anche dall’ottimizzazione delle economie di scala , di scopo , dai processi di learning-by-doing, dalla razionalizzazione del sistema distributivo e necessariamente dallo sfruttamento di nuove tecnologie. Nella continua ricerca di trovare un vantaggio competitivo e mantenere una posizione dominante , l’operatore economico intraprendete , adotterà le proprie strategie . solitamente le imprese adottano comportamenti strategici o repressivi, che implicano l’utilizzo di una potenza economica atta ad indebolire i rivali, estrometterli dal mercato, per poter prendere il controllo ed ostacolare l’entrata a nuove imprese. 1.4.1 STRATEGIE PREDATORIE La strategia dei prezzi predatori è una strategia d’impresa che serve a tutelare l’individuale quota di mercato dall’entrata di imprese novizie rivali nel mercato , diminuendo il valore della vendita del bene o servizio al di sotto dei costi marginali di creazione, tutto ciò al fine di porre impedimento alle nuove imprese forzandole ad uscire dal mercato e quindi conservando , sempre artificialmente , la posizione monopolistica già accaparrata. Ipotizzando , in un mercato trust, quindi di monopolio, la sola impresa monopolista adotta un prezzo stabilito dalla corrispondenza tra i costi marginali ed i ricavi marginali in modo da ottimizzare al massimo le proprie rendite . Qualora l’impresa outsider accedesse nel mercato, l’impresa vigente diminuirà il prezzo di vendita del bene o servizio inferiormente al (costo) marginale di produzione ( prezzo predatorio) , diminuendo l’inerente profitto o, in altri casi estremi, anche producendo un’istantanea perdita di esercizio. Il prezzo di mercato più basso pone in difficoltà l’impresa entrante , la quale non usufruisce delle economia di scala dell’impresa monopolista, forzandola ad uscire dal mercato . la perdita censita dall’ex impresa monopolista (predatore ) utilizzata al tempo della strategia dei prezzi predatori di monopolio compare susseguentemente controbilanciata dal ritorno ai profitti di monopolio, una volta esclusa dal mercato l’impresa concorrente. All’impresa monopolista giova accogliere la strategia predatoria sui prezzi solamente se il valore attuale dei futuri prodotti di monopolio è maggiore al valore del deficit creato dalla strategia stessa nel breve periodo.
Quindi il prezzo rappresenta uno strumento capace di contrassegnare in
modo netto la linea di separazione tra una pratica mirata a distruggere la concorrenza e il frutto stesso del processo concorrenziale; fino ad un certo punto la diminuzione del prezzo sarebbe considerata espressione massima del corretto funzionamento del mercato di concorrenza , oltre quella soglia diventa espressione di una carta patologia quale la pratica e l’attuazione di un prezzo predatorio.
Nell’antitrust , l’analisi economica dei comportamenti imprenditoriali
rappresenta parte fondamentale dell’argomento giuridico; difatti la prima sistematica applicazione dell’economia alla legge, fu l’uso della teoria dei prezzi per spiegare i fenomeni riguardanti i casi di antitrust.
L’analisi dei prezzi predatori offre un momento di ponderazione critica sulle
norme antitrust e sul diritto di concorrenza, vigenti soprattutto oggi nelle sedi dell’Unione Europea. L’ attitudine all’utilizzo dei prezzi predatori come strumento retorico per un azione regolatoria mette in pericolo quella sottile distinzione tra concorrenza “ on the meritis” e predazione , andando spesso a chiarirsi in un uso protezionistico del diritto della concorrenza e mescolando quella che è l’attitudine della concorrenza con la tutela dei concorrenti , aprendo un’indagine sia nel campo normativo che in quello economico.