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ff.ns.

02,0
STUDI E MATERIALI DI DIRITTO COSTITUZIONALE
collana diretta da
Antonio D'Atena Pierfrancesco Grossi

1. Federalismo e regionalismo in Europa, a cura di Antonio D'Atena.


2. GIANFRANCESCO E. - 77 controllo governativo sulle leggi regionali. FEDERALISMO
3. GUZZETTA G. - Costituzione e regolamenti comunitari.
E REGIONALISMO
IN EUROPA
a cura di
ANTONIO D'ATENA

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ISBN 88-14-05113-5

INDICE-SOMMARIO

pag.
Premessa xm

SEZIONE I
AUSTRIA

THEO ÓHLINGER, Uno Stato fedérale sulla via di Bruxelles. Problemi costituzionali
di una futura appartenenza dell'Austria alia Comunitá europea.
1. La portata costituzionale di un'adesione alia CE 3
2. Integrazione europea e Stato fedérale 6
2.1. Messa in pencólo della statualitá dei Lander 6
2.2. Riforma del riparto di competenza in occasione di una adesione alia
CE 8
2.3. Limiti politici di una riforma dello Stato fedérale 12
2.4. L'introduzione del diritto comunitario nel riparto di competenza in-
trastatuale 14
2.5. Amministrazione fedérale indiretta e federalismo d'esecuzione . . . . 17
2.6. Collaborazione dei Lander alia legislazione della CE 19
3. Appartenenza alia CE come chance dello Stato fedérale 21
4. La Costituzione nazionale nel crogiolo dell'integrazione europea 24
5. Neutralitá permanente ed integrazione europea 26

TUTTE LE COPIE DEVONO RECAREIL CONTRASSEGNO DELLA S.I.A.E SEZIONE II


BELGIO

ROBERT SENELLE, // Belgio fedérale


I. Considerazioni preliminari 31
II. // prócesso di federalizzazione in Belgio 44
III. ¡I livello fedérale 49
1. II Re ed il Governo Fedérale 49
1.1. Considerazioni generali 49
1.2. Un Governo fedérale ridotto 51
1.3. Un Governo fedérale piü indipendente 51
1.4. Un Governo piü stabile 52
2. La riforma del sistema bicamerale 52
Copyright 1994 Dott. A. Giuffré Editore, S.p.A. Milano 2.1. La composizione e le competenze della Camera dei Rappresentanti e
La traduzione, l'adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo del Senato 52
(compresi i microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, 2.2. Le due Camere legislative sonó competenti su un piano di paritá,
sonó riservati per tutti i Paesi. relativamente alia legislazione istituzionale 53
2.3. II Senato svolge il ruólo di camera di riflessione 54
2.4. II Senato, luogo di incontro tra l'Autoritá fedérale, le Comunitá e le
Tipografía «MORÍ & C. S.p.A.» - 21100 Várese - Via F. Guicciardini 66 Regioni 56
284 SPAGNA

sortiscano i propri effetti. II criterio da seguiré consiste nella valu- JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA
tazione dei prevedibili pregiudizi derivanti dall'una o dall'altra
L'ESPERIENZA SPAGNOLA DEI RAPPORTI TRA LO STATO
misura. Pero, come valutare questi pregiudizi, in questioni come i
E LE COMUNITÁ AUTONOME, IN RELAZIONE
depositi bancari obbligatori o l'espropriazione dei terreni per opere
pubbliche? Quali sonó, in termini economici, le conseguenze pre- AL DIRITTO COMUNITARIO EUROPEO. PROBLEMI (*)
vedibili di una via di azione o di un'altra? Si tratta di questioni che
un órgano composto da giuristi difficilmente puó risolvere. In tali
SOMMARIO: 1. Introduzione. — 2. Esame genérale del ruólo delle Comunitá Autonome in
circostanze, le decisioni sonó, per necessitá, semi-intuitive. materia di « relazioni internazionali ». - 2.1. L'iniziale concezione centralistica. -
2.2. La dissociazione tra la competenza a stipulare e la competenza ad eseguire i
12. Uevoluzione del sistema. trattati internazionali. - 2.3. L' informazione delle Comunitá Autonome relativa-
mente alia negoziazione dei trattati e delle convenzioni internazionali. - 2.4. Altre
Come é sperabile che si evolva la posizione, oggi determinante, forme di partecipazione delle Comunitá Autonome in materia di relazioni interna-
del Tribuyale Costituzionale? Lo sviluppo dell'attivitá legislativa e zionali. — 3. I problemi posti dal diritto comunitario europeo. - 3.1. La fase
discendente: l'esecuzione del diritto comunitario europeo. - 3.1.1. Modificazione
amministrativa delle 17 Comunitá Autonome, il prevedibile au- delle competenze interne da parte dello stesso diritto della Comunitá europea. -
mento delle loro competenze mediante la riforma degli Statuti e la 3.1.2. Nuove competenze attribuite alio Stato? - 3.1.3. II potere di esecuzione dello
permanenza di limiti alia via giurisdizionale di soluzione dei conflitti Stato. - 3.2. La fase ascendente: la collaborazione della Comunitá lócale all'elabo-
razione delle decisioni comunitarie. - 3.2.1. La necessitá delle tecniche del federa-
lasciano prevedere che il sistema politico spagnolo si evolverá verso lismo cooperativo. - 3.2.2. Progetti di raccordo tra Stato e Comunitá Autonome.
vie básate sull'accordo tra lo Stato e gli enti territoriali.
Di fatto, si assiste in Spagna ad un duplice fenómeno: da un
lato, ad una rinascita di proposte di segno federalistico, in favore di 1. Introduzione.
una razionalizzazione e di una unificazione del riparto territoriale di
competenze, nonché della riforma dello Senato per trasformarlo in La Spagna é membro della Comunitá Europea dal I o gennaio
una Camera fedérale; dall'altro, alia proposta di un accordo auto- 1986. II suo ingresso é coinciso con il decentramento territoriale in
nómico tra tutti i partiti, che eviti i numerosi conflitti giurisdizionali, Comunitá Autonome (simili ai Lander tedeschi o alie Regioni ita-
e la creazione di vie altemative di soluzione, básate sul dialogo liane). 11 nostro vecchio Stato a carattere centralistico, di origine
multilaterale o bilaterale. napoleónica, é divenuto, praticamente nello stesso tempo, « Stato
democrático », « Stato delle Autonomie » e « Stato membro della
In ogni caso é, a mió parere, improbabile che si mantenga a
lungo il ruólo essenziale del Tribunale nella articolazione delle Comunitá Europea », influenzato da forze incontrastabili e contrad-
competenze territoriali. Nel breve periodo questa appare, pero, la dittorie. Da una parte il decentramento territoriale — sostenuto, in
situazione prevedibile. Catalogna e nel Paese Basco, da solide forze nazionalistiche (1) —

(*) II presente studio trae origine da una conferenza tenuta dall'a. il 13.3.1991,
presso l'Universitá di Roma « Tor Vergata ». II testo e le note sonó stati aggiornati
all'agosto 1992.
(1) La Spagna é uno stato nazionale, basato sull'indissolubile unitá della Nazione
spagnola, che la Norma Fundaméntale definisce simbólicamente come « patria comune
ed indivisibile di tutti gli spagnoli » (articolo 2 della Costituzione, in seguito : CE) e la
cui sovranitá spetta unitariamente al popólo spagnolo (art. 1.2 CE). Ciononostante, la
Costituzione riconosce e garantisce — in modo altrettanto essenziale — il diritto
all'autonomia delle nazionalitá e delle regioni che fanno parte integrante della Spagna.

19
286 SPAGNA JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 287

ha frammentato i centri politici decisionali ed ha fatto nascere nuovi un risultato tanto prometiente quanto incerto, in un quadro in cui
equilibri istituzionali, non sempre stabili; dall'altra, l'idea sovrana- Túnica cosa indiscutibile é la crisi di molti dei dogmi classici della
zionale presupposta dal modello europeo si basa — contrariamente teoría dello Stato.
al processo precedentemente indicato — su un'idea di centralizza-
zione. Come é stato autorevolmente affermato (2), il quadro risul- 2. Esame genérale del ruólo delle Comunitá Autonome in materia
tante é, in realtá, un trittico, nel quale lo Stato céntrale si viene a di « relazioni internazionali».
trovare compresso da due livelli di Governo che, mediante spinte
divergenti, concorrono ad assottigliare lo spessore della sua sovra- L'applicazione del diritto internazionale convenzionale si fonda,
nitá. Le Comunitá Autonome hanno assunto — grazie alia loro nelTordinamento spagnolo, su una técnica idéntica a quella impie-
recente istituzione — un ruólo attivo in materia comunitaria, che le gata per il diritto comunitario europeo. Ció giustifica una prima
awicina ai Lánder tedeschi, piú che alie Regioni italiane. Comunque approssimazione, di ordine genérale, nella considerazione alia ma-
sia, le relazioni tra Stato e Comunitá Autonome, in questo campo, teria.
sonó ancora prowisorie ed instabili, data la prevalenza di soluzioni
in cui la politica primeggia sulla dimensione giuridica. II modello 2.1. L'iniziale concezione centralista.
non si é assestato, né risulta chiaro se lo Stato céntrale sia effetti- La Costituzione, nel 1978, si é ispirata ad una concezione
vamente Túnico ente a risentire del processo di integrazione europea indubbiamente centralistica in materia di relazioni internazionali, la
(o, comunque, quello nei cui confronti tale processo esplichi le quale, comunque, é stata súbito corretta dagli Statuti di Autonomía,
maggiori incidenze). Data Tindubbia partecipazione delle nostre che hanno affermato un' interpretazione autonomistica della Carta
Comunitá Autonome al sistema comunitario, é evidente che la loro Fundaméntale.
autonomía risulta menomata dall' incipiente Unione europea. L'articolo 149.1.3 della Costituzione stabilisce: « Lo Stato ha
Le nuove realtá, come la Carta Europea di Autonomía Lóca- competenza esclusiva sulle seguenti materie:...3a. Relazioni interna-
le (3), ci obbligano a riconoscere Y emergeré di quanto é opportuno zionali ».
chiamare « arcipelago delle autonomie » (4), con la prospettiva di La prima sentenza del Tribunale Costituzionale che ha affron-
tato l'analisi di questa materia ha dichiarato, ispirandosi chiara-
(art. 2 CE). La Spagna diventa cosi « Nazione di Nazioni » o Nazione pluralista, per cui mente alia Wesenstheorie delPordinamento austríaco, che, quando
le Comunitá Autonome — specialmente le cosiddette nazionalitá storiche con forti la Costituzione riserva, per intero, la materia alio Stato (relazioni
movimenti nazionalisti — sonó molto piú che semplici creazioni di un processo di
decentramento regionale. Parafrasando l'emblema nordamericano « E pluribus, unum », internazionali, difesa e forze ármate, amministazione della giustizia,
potremmo coniare per la Spagna il motto: « Et unum, et plura ». etc.), la conseguenza che ne deriva é che le Comunitá Autonome non
(2) Cfr. D'ATENA A., Tra decentramento regionale ed integrazione sovranazionale, possano esercitare competenze nella materia riservata, né elaborare
in Giur. cost., 1985, 4, 790 s., e la letteratura ivi citata.
(3) La European Charter of Local Self-Government é entrata in vigore in Spagna
un « indirizzo político » al riguardo, né partecipare alia determina-
il I o Marzo 1989. Cfr. RODRÍGUEZ-ZAPATA J., Judicial interpretation of self-government, zione di tale politica (5).
Relazione presentata alia Standing Conference of Local and Regional Authorities of La menzionata sentenza si basava sull'idea che i costituenti
Europe sulla Carta Europea deW Autonomía Lócale (Barcellona 23-25 Gennaio 1992)
in corso di pubblicazione. Cfr., inoltre, RODRIGUEZZAPATA ]., La jurisprudencia española
avessero voluto riservare in via esclusiva alio Stato la materia delle
ante las autonomías locales, in Estudios de Jurisprudencia, 1992, 55 ss. relazioni internazionali. In effetti, nell'articolo 94.1 della Costitu-
(4) Cfr. D'ATENA A., Prospettive del regionalismo nel processo di integrazione
europea (II problema dell'esecuzione e dell'attuazione delle norme comunitarie), in (5) Sentenza 35/1982, del 14 giugno, nel ricorso di incostituzionalitá del Governo
Giur. cost, 1989, 2159 ss. e 2171. Céntrale contro il Consiglio di Relazioni del Lavoro del Paese Basco.
288 SPAGNA JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 289

zione si indica chiaramente che l'autorizzazione parlamentare, alia diritto comunitario nei seguenti termini: « ...Spetta alie Corti Gene-
conclusione di trattati internazionali da parte della Spagna, spetta rali o al Governo, secondo i casi, garantiré Tapplicazione di questi
alie Cortes Generales (Parlamento céntrale); mentre non é fatta trattati e delle risoluzioni emanate dagli organismi internazionali
menzione alcuna delle Assemblee legislative delle Comunitá Auto- titolari della cessione ».
nome (6). Come giá si é detto, la sentenza 35/1982 é rimasta completa-
Una concezione centralistica traspare, inoltre, dalFarticolo 93 mente isolata e non é stata seguita dalla giurisprudenza successiva,
della Costituzione, il quale prevede un procedimento specifico per che mostra una concezione esattamente opposta a quella in essa
Fadesione della Spagna alia CEE (7), attribuendo espressamente alie affermata. In effetti, le Comunitá Autonome: a) hanno assunto
istituzioni dello Stato céntrale la garanzia deirapplicazione del competenze in materia di relazioni internazionali; b) elaborano il
loro «indirizzo politico » al riguardo ed, infine, c) partecipano,
come si vedrá, attivamente alia sua determinazione.
(6) Esclusione non casuale. Anche se, in sede costituente, si é awertito che, a
causa della conclusione di trattati internazionali, le Comunitá Autonome avrebbero
potuto vedersi prívate delle proprie competenze (cfr., ad esempio, Constitución Espa- 2.2. La dissociazione tra la competenza a stipulare e la com-
ñola, Trabajos Parlamentarios, Madrid, Publicaciones de las Cortes Generales, 1980, petenza ad eseguire i trattati internazionali.
vol. II, 1580), tutti gli emendamenti destinati a potenziare Pintervento delle Comunitá
Autonome in materia di relazioni internazionali furono decisamente respinti. II primo correttivo al monopolio assoluto del « potere estero »
(7) Che é stato utilizzato per l'adesione (legge orgánica 2 agosto 1985 n. 10). da parte delle istituzioni centrali é stato introdotto, mediante il
L'articolo 93 della CE permette trasferimenti di competenze costituzionali ad organiz-
zazioni sovranazionali mediante una semplice legge orgánica. L'idea di base che ha decentramento del potere di daré esecuzione ai trattati, imposto, in
presieduto all'inclusione di questo articolo nel testo della Costituzione é stata di evitare Spagna, dagli Statuti di Autonomia. Tradizionalmente si distingue,
qualsiasi ostacolo futuro che, prima dello sperato ingresso nella CEE, imponesse la alFinterno del treaty-making power, una prima competenza, consi-
riforma della Costituzione, come successe al momento delPampliamento della Comunitá
nel 1970 (caso delFIrlanda). L'articolo 93 CE permette una « rottura » della Costitu- stente nel potere di stipulare — nella sfera deirordinamento inter-
zione in occasione delFintegrazione europea (cfr. RODRÍGUEZ-ZAPATA ]., LOS tratados nazionale — i trattati e le convenzioni internazionali, ed una com-
internacionales y los controles de constitucionalidad, in Rev. Esp. de Derecho Ádm., petenza, successiva, ad eseguire, neirordinamento interno, gli
1981, 481 e 489). Recentemente si é discusso molto sul procedimento da seguiré per la
ratifica, da parte della Spagna, del Trattato sulPUnione Europea (TUE). In particolare, obblighi che derivano da tali trattati. II problema sta nel grado di
ci si é chiesto se il meccanismo della legge orgánica (di cui alPart. 39 CE) fosse, a tal fine, connessione e di strumentalitá che si riconosca tra il secondo ed il
sufficiente. Tale tesi, difesa dal Consiglio di Stato spagnolo (pareri 850/1991 e primo potere.
421/1992), obbligherebbe ad un vero e proprio «virtuosismo interpretativo». Le
riforme imposte dal Trattato di Maastricht, infatti, imporranno una riforma delParticolo Ove si affermasse una tale connessione strumentale (8), sarebbe
13.2 della Costituzione, per conferiré ai cittadini membri delPUnione il diritto ad essere necessario, in uno Stato fedérale, regionale o autonomistico, man-
eletti nelle elezioni comunali spagnole. Cosi stabilisce la Dichiarazione delFAssemblea tenere la competenza ad eseguire i trattati in capo alio Stato cén-
Plenaria del Tribunale Costituzionale del 1. luglio 1992 (Dichiarazione vinculante, con
efficacia « erga omnes », emessa dal TC, su richiesta del Governo, per Tésame della trale, anche nelle ipotesi che, in assenza di un trattato internazio-
compatibilitá della CE con il TUE, ex articolo 95.2. CE). II Tribunale ha preferito una nale, rientrerebbero nella competenza materiale delle autoritá locali
interpretazione garantista e letterale dell' articolo 93 CE. La sua dichiarazione ha dato o regionali. La conclusione di un trattato internazionale in una
una soluzione giuridica e politicamente semplice, nel breve termine, per il TUE —
richiedendo una riforma minima (di due parole) del testo costituzionale — ma compli- materia attribuita alia competenza di uno Stato membro, Regione o
cata (e abbastanza discutibile) per il futuro. Basti ricordare che Farticolo 168 della CE
stabilisce un procedimento esageratamente rígido di riforma totale della Costituzione — (8) E proprio cosi ha fatto il Tribunale Costituzionale nella sua sentenza 26/1982
che interessa tutto quanto relativo ai diritti fondamentali — e che l'articolo 93 é stato (Fundamento giuridico 6). Si tratta, comunque, di un « obiter dictum » che, certamente,
pensato dal costituente proprio per facilitare — senza il costo politico di riforme non
sembra esprimere un possibile orientamento centralista iniziale del Tribunale, saggia-
necessarie — un eventuale processo di unione fedérale europea.
mente, rettificato in seguito.
290 SPAGNA JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 291

Comunitá Autónoma, comporterebbe, implícitamente, una modifica (12), gli Statuti di Autonomia hanno attribuito in forma chiara ed
delle competenze costituzionali, in quanto detta competenza, in inequivocabile alie rispettive Comunitá Autonome il potere di daré
esecuzione di un trattato internazionale, verrebbe trasferita alio esecuzione, alFinterno del loro territorio, agli obblighi che derivano
Stato céntrale (9). dai trattati internazionali aventi ad oggetto materie di loro compe-
A sostegno di questa tesi, si puó aggiungere che, altrimenti, lo tenza. Questa attribuzione é stata, unánimemente, ritenuta applica-
Stato non disporrebbe di mezzi idonei per garantiré che gli Stati bile al diritto comunitario.
membri o Enti regionali o locali diano esecuzione ai trattati inter- La prima sentenza del Tribunale Costituzionale che ha dovuto
nazionali di loro competenza, con il rischio della possibile respon- affrontare il problema della legittimitá costituzionale di queste
sabilitá internazionale dello Stato stesso. norme — con specifico riferimento alio Statuto di Autonomia del
Ciononostante, sostenere la tesi esposta implica conseguenze Paese Basco — ha riconosciuto, in modo sfumato, la legittimitá
che non é possibile accogliere. Se la competenza a daré esecuzione costituzionale della competenza deír ente autónomo ad eseguire i
ai trattati e convenzioni internazionali viene riconosciuta alio Stato, trattati, con le seguenti parole: « nella Costituzione le 'relazioni
come competenza connessa e strumentale a quella ad esso spettante internazionali' rientrano tra le materie riservate alia competenza
in materia di conclusione degli stessi trattati, si crea una chiara e esclusiva dello Stato senza limitazione alcuna, per cui la clausola
grave limitazione costituzionale dei poteri degli Stati membri o delle sull'esecuzione dei trattati da parte della Comunitá Autónoma,
Regioni o Comunitá Autonome. Infatti, essendo lo Stato libero di come fissata nel primo inciso e che si trova in forma análoga in altri
vincolarsi nella sfera internazionale, la materia delle relazioni inter- Statuti (quello di Catalogna, art. 27.13 e quello di Andalusia, art.
nazionali risulta elástica, potendo abbracciare qualunque oggetto 23.2), é la lógica conseguenza dell'organizzazione territoriale dello
(10). É sufficiente lo Stato negozi trattati internazionali in ciascuna Stato, senza che possa essere messa in pericolo l'unitá di interpre-
delle materie attribuite alia competenza degli Stati membri perché tazione che compete alio Stato, único responsabile, sul piano inter-
questi si vedano privati delle loro attribuzioni costituzionali. nazionale, dell'esecuzione dei trattati di cui é parte » (13).
Che quest'ultima affermazione non sia una mera ipotesi di Come si puó vedere, il Tribunale accoglie un'interpretazione
lavoro, é confermato, nell'esperienza spagnola, dairesecuzione neir restrittiva della materia relazioni internazionali, senza, peraltro,
ordinamento interno del diritto comunitario europeo. giungere ad una perfetta scissione della materia stessa, per effetto
Le Comunitá Autonome mancano, del tutto, del potere di della quale, l'esecuzione dei trattati e delle convenzioni venga con-
stipulare i trattati (treaty-making power) (11), che é monopolio figurata come qualcosa di assolutamente indipendente dalla loro
esclusivo dello Stato. Malgrado ció, e con solo quattro eccezioni stipulazione (e di distinto dalla materia delle relazioni internaziona-
li). Presa coscienza di ció, in decisioni successive si é andato
precisando il significato del potere di esecuzione dei trattati inter-
(9) Si tratta della giurisprudenza del giudice Holmes, della Corte Suprema degli nazionali spettante alie Comunitá Autonome. Nella sentenza
Stati Uniti, nel caso Missouri contro Holland, del 19 aprile 1920 (252 U.S. 416 1920).
(10) Argomento utilizzato dal Tribunale Costituzionale nella sua recente sentenza 58/1982 del 27 luglio, si chiarisce che l'esecuzione delle conven-
79/1992 del 28 maggio, sulla quale torneremo in seguito. zioni e dei trattati internazionali da parte della Generalitá di Cata-
(11) COSÍ ha perentoriamente stabilito il Tribunale Costituzionale nella sentenza logna costituisce «l'esercizio di un obbligo, non di un potere, che
137/1989 del 20 luglio (con dissenting opinión sottoscritta da quattro Magistrati). Ció
non eselude, a mió giudizio, che le Comunitá Autonome possano collaborare con altre
Regioni o Stati membri di Paesi stranieri nell'uso del loro compact-making power. In (12) Che interessano le Comunitá Autonome di Galizia, Cantabria, La Rioja e
effetti, l'articolo 145.2 della CE contiene un'ampia compact clause che, come mi sembra Valencia, i cui Statuti non prevedono il potere esecutivo per i trattati internazionali.
di capire, puó coprire accordi interregionali con Regioni o Lánder stranieri. (13) Sent. 44/1982 dell'8 luglio, Fondamento giuridico 4.
292 SPAGNA
JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 293

Farticolo 27.3 del suo Statuto le impone ». Con questo, si apre la via nale, per le Comunitá Autonome, come ricorda la citata sentenza
air affermazione dell'esistenza di una garanzia, in capo alio Stato, 58/1982. Nelle ipotesi di mancata esecuzione, lo Stato spagnolo
per le eventualitá di inadempimento da parte delle Comunitá Auto- incorrerebbe in responsabilitá internazionale. Infatti, benché Pese-
nome, che, come vedremo, si confermerá rispetto al diritto europeo. cuzione interna sia di competenza della Comunitá Autónoma, il
L'attuale posizione ufficiale del Ministero degli Esteri in materia
riflesso internazionale di tale esecuzione coinvolge la competenza
é quella di accettare che tutte le Comunitá Autonome spagnole
esclusiva dello Stato.
esercitino la loro competenza di esecuzione dei trattati e delle
Se le Cortes Generales sonó tenute ad autorizzare anticipatamente
convenzioni internazionali, riservando, comunque, alio Stato un
la conclusione di trattati che esigono misure legislative per la loro
potere sostitutivo che consente Tadozione di un' ampia — e, a mió
giudizio, molto discutibile — gamma di misure in caso di inadem- esecuzione (Art. 94.e CE), sembra pienamente adeguata la previsione
pimento delle Comunitá Autonome (14). di una partecipazione delle Comunitá Autonome, competenti alia ese-
cuzione dei trattati internazionali, anche nella fase precedente la sti-
2.3. L'informazione delle Comunitá Autonome relativamente pulazione o negoziazione degli stessi. Ció viene riconosciuto da vari
alia negoziazione dei trattati e delle convenzioni interna- Statuti di Autonomia (artt. 20.5 dello Statuto di Autonomia del Paese
zionali. Basco; 27.5 dello Statuto di Catalogna; 23.1 dello Statuto di Anda-
lusia; 34.3 dello Statuto di Asturia; 16 lett. k) dello Statuto di Aragón,
II decentramento del potere di daré esecuzione ai trattati non é, 37.1 dello Statuto delle Isole Canarie; 68 dello Statuto di Navarra e
comunque, sufficiente a salvaguardare le competenze delle Comu- 33.1 dello Statuto di Madrid). L' anteprogetto di legge per il riordino
nitá Autonome. In Spagna vi é una formula molto ampia di adatta- delFattivitá dello Stato in materia di trattati internazionali estenderá
mento automático del diritto interno ai trattati internazionali, con
questo diritto a tutte le Comunitá Autonome, riconoscendo loro il
esclusione di ogni meccanismo speciale di adattamento (15). I
diritto di « ricevere le opportune informazioni » sui trattati che inte-
trattati internazionali sonó, in quanto tali, fonti del diritto spagnolo,
ressano materie di loro competenza o interesse specifico.
sottoposti solo alia condizione sospensiva (condicio iuris) della loro
Si tratta (16), in questo caso, di informazioni unilaterali, che lo
pubblicazione — strettamente obbligatoria — nel Boletín Oficial del
Estado (articolo 96.1 della Costituzione). Di conseguenza, é suffi- Stato é obbligato a fornire, ad esso spettando il potere di concludere,
ciente che lo Stato stipuli un trattato nella sfera internazionale, tramite il Governo nazionale, trattati e convenzioni internazionali
perché le competenze delle Comunitá Autonome siano automática- (art. 10.5 della legge sui regime giuridico delFAmministrazione
mente coinvolte, sempre che Y esecuzione del Trattato spetti alia dello Stato del 26 Luglio 1957; decreto 801/1972 del 24 marzo e
Comunitá. L'esecuzione del Trattato é obbligatoria e non discrezio- articolo 7 delF anteprogetto di legge sui trattati).
Si tratta, inoltre, di un obbligo di correttezza costituzionale. Una
volta osservato, da esso non discendono vincoli formali a carico
(14) Questo é il significato di diversi anteprogetti di legge relativi ai trattati
internazionali, elaborati dal Ministero degli Esteri da alcuni anni, senza che nessuno di degli organi statali investiti del treaty-making power. I quali, peral-
essi sia mai stato inviato al Parlamento. É mérito di questo Dipartimento aver promosso tro, sonó tenuti ad un comportamento léale nei confronti delle
un ampio dibattito dottrinale sull' anteprogetto di legge che, finalmente, é stato Comunitá Autonome. Essi sonó liberi di perseguiré, in sede di
pubblicato — unitamente al citato dibattito — nel libro La celebración de tratados
internacionales por España: problemas actuales, Madrid, 1990. Cfr. il mió intervento negoziazione, gli interessi dello Stato. Devono, comunque, tener
nel citato dibattito sui dubbi che suscita 1' anteprogetto di legge.
(15) Cfr. RODRÍGUEZ-ZAPATA J., Diritto internazionale e sistema delle fonti del (16) Cfr. GÓMEZ-FERRER R. - RODRÍGUEZ-ZAPATA J., Relaciones con la Administra-
diritto: La Costituzione spagnola, in La Costituzione spagnola del 1978, a cura di
ción del Estado, pubblicato nell'opera collettiva Derecho Público Foral de Navarra (El
GARCÍA DE ENTERRÍA E. e PREDIERI A., Milano, 1982, 545 ss.
amejoramiento del Fuero), Madrid, 1992, 678 ss.
JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 295
294 SPAGNA

É lo Statuto di Galizia (19) il primo ad introdurre un elemento


presentí anche gli interessi delle Comunitá Autonome (che vanno di tensione, che modifica parzialmente lo schema territoriale appena
infórmate), i quali concorrono ad integrare Pinteresse globale dello esposto, considerando il popólo della Comunitá Autónoma come
Stato di cui essi devono rendersi interpreti. una realtá dinámica penalizzata dal fenómeno delPemigrazione —
diretta fundamentalmente verso P America — e su cui la Comunitá
2.4. Altre forme di partecipazione delle Comunitá Autonome
rivendica un diritto che prescinde dal requisito della residenza nel
in materia di relazioni internazionali.
suo territorio od in quello dello Stato. L'articolo 7.1 dello Statuto di
Gli Statuti di Autonomía prevedono altre forme di partecipa- Galizia parla di « comunitá galiziane » stabilitesi al di fuori della
zione. L'esclusione delle Comunitá Autonome dal potere estero non Galizia e riconosce loro, in quanto tali, il diritto di collaborare alia
impedisce loro, almeno in certe materie, Pelaborazione di un indi- vita cultúrale e sociale del popólo galiziano. L'articolo 11.6 consente
rizzo político in settori inclusi nelParea delle relazioni internazio- al Parlamento galiziano di realizzare un sistema che assicuri la
nali. Ció si verifica nei casi in cui gli Statuti di Autonomía ricono- rappresentanza dei galiziani residenti alPestero, in modo che i loro
scono alia Comunitá un vero potere di impulso e stimolo del interessi siano presentí nelle decisioni della Comunitá Autónoma.
treaty-making power dello Stato (17). Con questi dati si puó difficilmente negare Pesistenza di un
Tale potere di impulso é riconosciuto a determínate Comunitá diritto della Comunitá Autónoma sul proprio popólo; Pautonomia
per la tutela della lingua basca o catalana, owero, per potenziare le non é solo territoriale (autonomía per la Galizia), ma anche persó-
relazioni con la popolazione emigrata. Forse é questo Paspetto piú nate (autonomía per i galiziani). La somiglianza di questo diritto con
interessante e nuovo che — in una prospettiva comparata — lo Stato la sovranitá personale (Personalhoheit) attraverso la quale lo Stato
delle Autonomie spagnolo offre. Le Comunitá Autonome conferi- esercita poteri sui suoi cittadini, anche quando si trovano alPestero,
scono una configurazione speciale al loro popólo, inteso come é ben chiara. II diritto sul proprio popólo tocca necessariamente la
elemento costitutivo di alcune di esse. sfera delle relazioni internazionali dello Stato. Conseguentemente,
NelPordinamento spagnolo, Pautonomia si concepisce — aná- lo Statuto prevede che la Comunitá di Galizia possa daré impulso al
logamente a quanto si riscontra nel diritto comparato — sostanzial- treaty-making power dello Stato in questa materia (20).
mente ratione territorii. Negli statuti di Autonomía si dichiara che Le leggi regionali che hanno sviluppato le norme che commen-
sonó le popolazioni residenti nei rispettivi territori (secondo le tiamo (21) si sonó oriéntate chiaramente verso la difesa dei vincoli
norme del dirítto amministrativo) a godere dei diritti che lo Statuto di fedeltá degli emigrati nei confronti della Comunitá Autónoma,
riconosce (18) {Quisquís estdn territorio est de territorio). presupponendo una sorta di ius avocandi, che implica norme di

(19) Con una situazione di tradizionale perdita di popolazione simile a quella della
(17) Artt. 6.5 dello Statuto basco; 27.4 dello Statuto di Catalogna; 7.2 e 35.3 Sicilia o del Mezzogiorno italiano.
dello Statuto di Galizia; 23.3 e 72 dello Statuto di Andalusia; 8.2 Statuto di Asturia; 6.2 (20) L'esempio non é rimasto isolato. Altri Statuti di Autonomía, adottati succes-
Statuto di Cantabria; 40.1 Statuto d'Aragona; 7 e 40.3 Statuto di Castilla-La Mancha; sivamente, hanno accolto le stesse norme sulle comunitá emigrate (art. 7 Statuto di
6 Statuto Castilla-León; 3.3 Statuto di Extremadura e 8 Statuto delle Baleari. Andalusia; art. 8 Statuto di Asturia; art. 6 Statuto di Cantabria; art. 7 Statuto di Murcia;
(18) COSÍ, per esempio, l'articolo 7.1 dello Statuto basco (legge orgánica 3/1979 art. 7 Statuto di Castilla-La Mancha; art. 6 Statuto di Castilla-León; art. 3 Statuto di
del 18 dicembre): « Agli effetti del presente Statuto é riconosciuta la condizione política Extremadura ed art. 8 Statuto delle Baleari). Comunque né la Catalogna, né il Paese
di baschi a coloro i quali avranno familiaritá con Pamministrazione del municipio, in Basco hanno inserito nei loro Statuti norme come quelle commentate.
accordo con le leggi generali dello Stato, in qualunque comune integrato nel territorio (21) In special modo, la legge galiziana 4/1983, del 15 giugno, successivamente
della Comunitá Autónoma ». Alio stesso modo si esprimono gli altri Statuti di autono- seguita da altre leggi simili in altre Comunitá Autonome.
mía.
296 SPAGNA
JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 297

rilevanza necessariamente internazionale (22). II Tribunale Costitu- decisioni delle istituzioni comunitarie, quanto nella fase discendente
zionale si é pronuncíate su queste questioni nella sentenza deiresecuzione di tali obbligazioni comunitarie nel diritto spagnolo.
154/1985 del 12 Novembre. II governo céntrale ha impúgnate*
Vlnstituto Gallego de Bachillerato a Distancia (istruzione media per 3.1. La fase discendente: Vesecuzione del diritto comunitario
corrispondenza), creato dalla Comunitá galiziana, perché il suo europeo.
campo d'azione non si limitava al territorio della Comunitá Autó-
noma, ma arrivava agli emigranti galiziani ed alie Comunitá gali- II Tribunale Costituzionale é stato perentorio nelFaffermare, in
ziane stabilitesi al di fuori della Galizia. II Tribunale ha stabilito che tutte le occasioni in cui si é trovato di fronte a questioni comunitarie
alio Stato viene riservato, in virtú del suo potere esclusivo in materia (24), che l'esecuzione del diritto comunitario non altera il regime
di relazioni internazionali, Pesercizio del potere politico al di fuori interno di distribuzione delle competenze tra lo Stato e le Comunitá
del territorio nazionale; ha ammesso Tattivitá della Comunitá Au- Autonome (25) e che Pesecuzione del diritto comunitario spetta a
tónoma in quanto non implichi un esercizio di potere pubblico al di chi materialmente eserciti la competenza, secondo le rególe del
fuori del suo territorio, ed ha segnalato «la convenienza della diritto interno, visto che « non esiste un potere specifico per l'ese-
collaborazione tra le Comunitá Autonome e lo Stato, giá segnalata in cuzione del diritto comunitario » (26).
precedenti sentenze di questo Tribunale e pienamente applicabile al Tuttavia, questa affermazione suscita piú di un dubbio.
caso » (23). 3.1.1. Modificazione delle competenze interne da parte dello
E questa é la conciusione idónea per tutto ció che, fin qui, stesso diritto della Comunitá europea.
abbiamó esposto. La materia delle relazioni internazionali offre oggi
Una parte autorevole della dottrina aveva messo in chiaro che,
la necessitá di una stretta cooperazione tra lo Stato e le Comunitá
in determinati casi, sonó proprio le istituzioni europee, che, senza
Autonome. Siamo, perianto, molto lontani da una visione centralista
nessuna mediazione dello Stato, alterano direttamente le compe-
della stessa, intesa come competenza esclusiva dello Stato céntrale
tenze delle Comunitá Autonome. Per esempio, le norme comunitarie
(Oberstaat), essendo in realtá un potere globale (del Gesamtstaat),
sui Fondi Strutturali della Comunitá Económica Europea — il F.S.E.
che necessariamente deve essere ripartito con gli Enti territoriali
(Fondo Sociale Europeo), il F.E.D.E.R. (Fondo Europeo di Sviluppo
(Gliedstaaten).
Regionale) ed il F.E.O.G.A., Sezione Orientamento (Fondo Europeo
di Garanzia Agrícola) (27) — stabiliscono la competenza diretta
3. / problemi posti dal diritto comunitario europeo. delle autoritá statali per la sollecitazione di aiuti e sowenzioni da
parte delle istituzioni europee.
Come ho detto, i problemi posti dal diritto comunitario hanno
Nella sentenza 79/1992 del 28 maggio, il Tribunale Costituzio-
ricevuto una soluzione praticamente idéntica a quella del diritto
nale si é visto obbligato a riconoscere un tale stato di cose, nel
internazionale convenzionale. La partecipazione delle Comunitá
Autonome é essenziale per gli obblighi che derivano dal diritto
(24) Sentenze 252/1988, 76/1991, 115/1991 e 236/1991.
comunitario europeo, tanto nella cosiddetta fase ascendente della (25) « ...Sonó le rególe interne di delimitazione della competenza quelle che, in
partecipazione delle Comunitá airelaborazione e all'adozione di ogni caso, devono offrire il fondamento della soluzione per i conflitti di competenza che
si instaurano tra lo Stato e le Comunitá Autonome, le quali, per questa stessa ragione,
non possono neanche considerare ampliato il loro ámbito di competenza in virtú della
(22) L'unico esempio che conosco, neU'esperienza comparata, di un'attivitá simile
connessione internazionale ». (fond. giur. 3 della sentenza 252/1988).
é quello delle iniziative promosse dalla fewish Agency a favore del ritorno in Israele del
(26) Sentenza del Tribunale Costituzionale n. 236/1991, fond. giur. 9.
popólo ebraico.
(27) Cfr. le osservazioni di D'ATENA A., Le Regioni italiane e la Comunitá
(23) Fondamento giuridico 5 o .
Económica Europea, Milano, 1981, 47 ss.

20
298 SPAGNA JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 299

risolvere numerosi conflitti costituzionáli, sollevati, contro lo Stato, Lasceró da parte il caso dei Regolamenti che, con il loro « effetto
in relazione alie attribuzioni in materia di agricultura e di alleva- ghigliottina », alterano tanto i poteri dello Stato quanto quelli delle
mento (di competenza esclusiva delle Comunitá Autonome), da Comunitá Autonome, per concentrarmi sui problemi delPesecu-
diverse Comunitá Autonome, interessate direttamente dalle sowen- zione delle direttive.
zioni e dagli aiuti derivanti dai Fondi Strutturali citati, gestiti ed É fuori dubbio che Papparizione di una di queste norme altera
amministrati dallo Stato ed inclusi nei Bilanci Generali dello stesso. la competenza delle Comunitá Autonome.
II Tribunale ha fatto leva sulla « cecitá » regionale (Landesblindheii) In primo luogo, e come precedentemente detto, Particolo 93
dei Regolamenti comunitari (28) e, sottolineato che «le risorse della CE attribuisce espressamente alie istituzioni dello Stato cén-
destinate agli aiuti in questione non sonó determínate da decisioni trale (Governo e Cortes Generales) la garanzia delPapplicazione del
dello Stato, ma provengono dai F.E.O.G.A., Sezione Garanzia, della diritto comunitario. Questa clausola di garanzia é stata reinterpre-
CEE, cioé, sonó decisi e determinati dalla CEE stessa, che regola la tata in senso autonomistico dai Tribunale Costituzionale, in modo
loro destinazione, la quantitá e le condizioni per P attribuzione degli tale da non impediré Pesecuzione degli obblighi comunitari da parte
aiuti », ha anche tratto argomento dalla formulazione letterale del- delle Comunitá Autonome. Si é affermato che ció che sancisce la
Particolo 4.2 del Regolamento 729/1970 del Consiglio per legiti- clausola in questione é un potere di sostituzione statale, per il caso
mare la conclusione che fosse lo Stato, e non le Comunitá Auto- delFinadempimento da parte delle Comunitá Autonome.
nome, a ricevere gli aiuti provenienti da detti Fondi (29). D'altra parte, non si puó dimenticare che, in presenza di una
In definitiva, i Regolamenti della CEE possono alterare la ripar- connessione comunitaria, anche i poteri dello Stato risultano poten-
tizione costituzionale delle competenze senza che il Tribunale Co- ziati dalPesistenza di questa garanzia dell'articolo 93, che manca
stituzionale possa porvi riparo (30). quando la materia in questione non é comunitaria.
3.1.2. Nuove competenze attribuite alio Stato? In secondo luogo, la « connessione comunitaria » obbliga lo
Stato ad intervenire, per effetto di una nuova dimensione nella
Non é questa Túnica né la piú importante delle considerazioni disciplina delle materie, la quale fa entrare in gioco le competenze
suscitate dalPesecuzione del diritto comunitario. piü genéricamente definite dello Stato — non invocabili, ove la
materia non fossa stata comunitarizzata —, fermo, owiamente,
(28) L'espressione é di IPSEN, Ais Bundesstaat in der Gemeinschaft, in Probleme restando Pesercizio del potere di sostituzione di cui all'articolo 93
des Europáischen Rechts (Festschrift für W. Hallstein zu seinem 65. Geburtstag)
Francoforte, 1966, 254. CE.
(29) II Tribunale Costituzionale afferma che « questo trasferimento ai bilanci Tutto ció risulta, infine, potenziato da una valvola di sicurezza,
generali dello Stato, che si deduce dai citato art. 4.2 del Regolamento CEE 729/1970, riconosciuta dalla sentenza del Tribunale Costituzionale 79/1992,
risulta necessario, dato che la CEE mantiene le sue relazioni finanziarie con gli Stati
membri. Per quanto riguarda gli aiuti del F.E.O.G.A., Sezione Garanzia, le istituzioni in forza della quale, lo Stato puó agiré, in base alia clausola
della CEE procedono, quando necessario, a distribuiré gli aiuti utilizzabili tra i differenti genérale di suppletivitá del diritto statale rispetto al diritto delle
Stati e non tra gli enti territoriali di livello inferiore che costituiscono l'organizzazione Comunitá Autonome stabilita nelParticolo 149.3 della CE, secondo
territoriale di ciascun Stato ».
(30) Bisogna notare che, dopo la recente riforma dei Fondi Strutturali, le norme
cui: «il diritto dello Stato sará in ogni caso suppletivo rispetto al
comunitarie continuano a prevedere la competenza dello Stato: cfr. il Regolamento del diritto delle Comunitá Autonome ». A giudizio del Tribunale Co-
Consiglio 2052/1988, del 24 giugno 1988, e quelli di attuazione 4253, 4254, 4255 e stituzionale, in questo modo (Art. 149.3 CE) lo Stato puó dettare
4256 pubblicati nella Gazzetta Ufficiale delle Comunitá Europee, L. 374 del 31
dicembre 1988. Essi, pur introducendo una certa regionalizzazione della gestione degli
disposizioni destinate a permettere Pesecuzione della normativa
aiuti relativi a questi Fondi, continuano a considerare gli Stati membri responsabili della comunitaria con carattere suppletivo rispetto alie norme dettate
richiesta di aiuti. dalle Comunitá Autonome per gli stessi fini nelPambito delle loro
300 SPAGNA JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 301

competenze. Si tratta, peraltro, di una regola polivalente, nei intervenire per fissare basi o principi di casi comuni e nuovi nella
termini che esporremo (31). materia « comunitarizzata ».
Puó, pero, lo Stato intervenire senza intaccare i poteri delle
3.1.3. // potere di esecuzione dello Stato.
Comunita Autonome? La citata sentenza 79/1992 risponde afir-
Neiresperienza spagnola si osserva che le direttive assolvono mativamente ed offre alio Stato un ampio margine, abilitandolo a
molto spesso alia funzione che la Costituzione assegna alia legge dettare norme d'esecuzione del diritto comunitario.
statale, quando a questa é attribuito il potere di stabilire le « norme Seguendo un'idea giá avanzata precedentemente dal Consiglio
di base » o « le basi della disciplina » (32), per cui — in accordo con di Stato (34), la sentenza 79/1992 unisce il potere di sostituzione
il principio affermato dal nostro Tribunale — dovrebbe, al di la della dello Stato (ex articolo 93 CE) — come garanzia nei caso di
direttiva, entrare in gioco, immediatamente, la competenza legisla- inadempienza del dovere di esecuzione del diritto comunitario da
tiva di attuazione delle Comunita Autonome. II compito che la
parte delle Comunita Autonome — alia clausola genérale di supple-
Costituzione riserva alio Stato sarebbe assolto dalla Comunita Eu-
tivitá del diritto statale precedentemente citata (Art. 149.3 CE),
ropea, essendo la legge dello Stato sostituita da una direttiva comu-
riconoscendo alio Stato il potere di dettare disposizioni esecutive
nitaria.
della normativa comunitaria.
Pero risulta anche che non é facile indicare precisamente le
Secondo la sentenza 79/1992, questa normativa, oltre che es- ¿
materie o Y ámbito in cui questa situazione si produce. Gli Statuti di
seré suppletiva, presenta un carattere polivalente, perché « in man-
Autonomia e la stessa Costituzione spagnola si basano su un'enu-
canza della conseguente attivitá legislativa o regolamentare delle
merazione obiettiva delle competenze — individúate in relazione
Comunita Autonome, la normativa suppletiva puó essere necessaria
alie materie (Enumerationsmethode) — molto diversa da quella che
vige nei Trattati comunitari (33). Le materie delimítate negli Statuti per garantiré Papplicazione del diritto derivato europeo » (art. 93
di Autonomia costituiscono un insieme obiettivo e stabile, sul quale CE). Diversamente opinando, sarebbe stato necessario pervenire —
si stabilisce un fascio o blocco di competenze, mentre la Comunita nei caso sottoposto al giudizio del Tribunale Costituzionale —
é titolare di attribuzioni puntuali, relative a situazioni e rapporti all'assurda conclusione che, di fronte alFinerzia normativa di tutte le
concreti, ed individúate in termini, non giá obiettivi, ma teleologici. Comunita Autonome (o di alcune tra esse), gli agricoltori e gli
Da ció risulta che neiresecuzione interna di una direttiva comuni- allevatori non potessero percepire gli aiuti dei Fondi Strutturali,
taria, di sólito, entraño in gioco — nella stessa norma di esecuzione secondo quanto previsto dalla regolamentazione comunitaria appli-
e contemporáneamente — varié competenze dello Stato. La direttiva cabile.
comunitaria altera le materie di diritto interno, introducendovi Questa normativa statale — e veniamo, cosi all'ultimo profilo
importanti modifiche, le quali spingono il legislatore statale ad della polivalenza cui s'é sopra accennato — puó essere, infine,
giustificata, facendo riferimento ad una competenza dello Stato. II
(31) Come si puó vedere, la situazione si puó awicinare a quella italiana delle leggi Tribunale Costituzionale accetta, cosi, un'interpretazione assai ge-
comunitarie previste nelFarticolo 2 della legge La Pérgola del 9 Marzo 1988 n° 86. nerosa delle competenze statali, nella sentenza 79/1992, fondando
(32) Ció che accade di frequente per le materie di cui all'articolo 149.1 della gli interventi in materia di fondi strutturali sulle necessitá della
Costituzione spagnola.
(33) Cfr. D'ATENA A., Le Regioni, cit., 10 ss., con ampio esame deH'indetermina-
tezza dei poteri comunitari in contrapposizione alia garanzia fornita dal método di (34) Supremo órgano consultivo (art. 107 CE), che, dovendo emettere, previa-
enumerazione vigente nei diritto interno. Cfr., nello stesso senso, MUÑOZ MACHADO S., El mente e con efficacia precettiva, pareri sull'esecuzione del diritto comunitario nei diritto
Estado, el Derecho interno y la Comunidad Económica Europea, Madrid, Civitas, 1986, interno (artt. 20 e 21 della legge orgánica 3/1980 del 22 aprile), di sólito fornisce
35 ss. . soluzioni molto qualificate, nell'esercizio della sua funzione.
302 SPAGNA JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA 303

« coordinazione delPeconomia » (ex art. 149.1.13 CE) o delle rela- 3.2. La jase ascendente: la collaborazione della Comunitá
zionifinanziarietra il Regno di Spagna e la CEE (Art. 149.1.14 CE). lócale alVelaborazione delle decisioni comunitarie.
Ció é quanto awiene normalmente neiresperienza spagnola, con
riferimento alF esecuzione delle direttive europee. Lo Stato si ri- Tutto ció che abbiamo esposto dimostra Pinsufficienza delPin-
chiama alie competenze piú generiche assegnategli dalla Costitu- tervento delle Comunitá Autonome nella fase discendente, senza che
zione (come, ad esempio: quelle relative alia disciplina delle condi- alio stesso tempo venga loro riconosciuta — come effettivo diritto
zioni di base rivolte a garantiré Peguaglianza di tutti gli spagnoli — la partecipazione alia fase ascendente del processo di formazione
neiresercizio dei diritti e nelP osservanza dei doveri costituzionali, della volontá dello Stato. Forse in Spagna, in una prospettiva di
ex art. 149.1.1 CE; quelle in materia di basi e coordinamento della lungo periodo, verrá trovata una soluzione, per il problema che
pianificazione genérale deirattivitá económica, ex art. 149.1.13 CE, abbiamo esaminato, attraverso la riforma costituzionale del Senato
di commercio estero, ex art. 149.1.10 CE, di coordinamento gene- (36). Nel breve periodo, sará necessario stabilire soluzioni norma-
rale della sanitá, ex art. 149.1.16 CE, di finanza genérale, ex art. tive stabili ed adeguate.
149.1.14 CE, ecc). Ed il Tribunale Costituzionale gli dá ragione 3.2.1. La necessitá delle tecniche del federalismo cooperad^).
(sentenza 79/1992).
Una prima soluzione sta nel potenziare una stretta collabora-
Di qui, un paradosso. Infatti, quando la direttiva sembrerebbe
zione tra lo Stato e le Comunitá Autonome.
non incidere sulle competenze della Comunitá Autónoma (avendo
Questo principio di collaborazione si é venuto consolidando
ad oggetto solo la disciplina di principio o « di base », spettante al
nelPelaborazione del Tribunale Costituzionale, a partiré della giá
legislatore céntrale), lo Stato interviene con norme esecutive della
citata sentenza 252/1988. Nella quale si legge: « Tanto dalPinter-
direttiva stessa, invocando, per farlo, varié competenze (35) e —
pretazione sistemática della Costituzione quanto dalla supremazia di
come valvola di sicurezza, in caso di dubbio — il suo potere di questa sugli Statuti si ricava la necessitá di collaborazione tra
dettare norme suppletive. PAmministrazione Céntrale e le Amministrazioni Autonomiche,
Alia luce di quanto precede, sembra evidente che il principio collaborazione, che puó esigere, in molti casi, in relazione soprat-
genérale in forza del quale Pesecuzione del diritto comunitario tutto alia nostra incorporazione nella CEE, forme di articolazione
spetta a chi materialmente detiene la competenza, secondo le rególe (per es.: realizzazione da parte delPAmministrazione Autonómica di
di diritto interno, suscita piú di un dubbio; e che anche Pafferma- compiti di competenza statale, con sottomissione di conseguenza, e
zione che « non esiste una competenza specifica per Pesecuzione del solo relativamente ad essi, alie istruzioni ed alia supervisione del-
diritto comunitario » giustifichi preoccupate riflessioni. PAmministrazione Céntrale), che solo un'interpretazione inade-
guata dei precetti costituzionali e statutari puó ostacolare » (37).
La collaborazione fin qui propugnata ha bisogno, a mió giudizio,
di una norma legislativa statale che la regoli o di un accordo di coo-
(35) L'incertezza giuridica che comporta tale promiscuitá di poteri si aggrava, se
perazione multilaterale che la precisi in dettaglio, fissando i termini
si considera che, nella giurisprudenza dei primi anni del nostro Tribunale Costituzionale,
il concetto di « basi» o di «leggi di base », rivolte a fissare i principi essenziali di (36) Si sostiene unánimemente l'opportunitá di riformare la Costituzione del 1978
competenza dello Stato, era un concetto materiale e non fórmale. In altre parole, la cosa in modo da convertiré il Senato in una vera Camera delle Comunitá Autonome.
essenziale del concetto di « basi » era il loro contenuto e non l'essere qualificate (37) Fond. giur. 2. Nei successivi punti della motivazione, la sentenza fa ripetuti
formalmente come tali, grazie ad una legge. Questo criterio é stato modifícate dal 19 riferimenti al principio di collaborazione tra lo Stato e le Comunitá Autonome in questa
aprile 1988, data della sentenza del Tribunale Costituzionale n° 69. materia.
304 SPAGNA

della cooperazione in questo ámbito (38). La seconda di queste so-


luzioni é quella che meglio si concilia con il rispetto delle competenze
delle Comunitá Autonome. In proposito, sonó giá stati elaborati due
progetti di Convenzione tra lo Stato e le Comunitá Autonome.
3.2.2. Progetti di raccordo tra Stato e Comunitá Autonome.
II primo problema che si é presentato alia dottrina é quello
delFammissibilitá di una cooperazione verticale tra lo Stato e le
Comunitá Autonome, la quale non é contemplata dalla Costituzione.
Tuttavia, il Tríbunale Costituzionale ha ammesso senza difficoltá
tale possibilitá (39).
Nella fase ascendente, di cui ora ci occupiamo, si prevede una
partecipazione delle Comunitá Autonome nel processo di forma-
zione della volontá statale (40), nonché la creazione di Conferenze
di settore {Conferencias sectoriales) (41) e di Osservatori come
agenti delle Comunitá Autonome di fronte alia CEE.
Anche se la situazione é ancora incerta — ed i passi nel campo
della cooperazione timidi — il clima in cui si sviluppa Tesperíenza
spagnola sembra favorevole. Si muove nella direzione di uno Stato
di diritto cooperativo (kooperativer Verfassungsstaat), che, secondo
Haberle, si distingue per il fatto di trovare la propria identitá nella
collaborazione internazionale e nella solidarietá, tanto interna
quanto sovranazionale (42).

(38) Alcuni dei quali sonó stati proposti, richiamando l'art. 145.2 della CE, prima
dell'adesione alia CEE. Cfr. RODRÍGUEZ-ZAPATA ]., Las Comunidades Autónomas ante la
Comunidad Económica Europea, in Noticias CEE, 1986, 95.
(39) Sentt. 71 /1983, del 29 luglio, o 154/1985, del 12 novembre. Cfr. GÓMEZ-FERRER
R. - RODRÍGUEZ-ZAPATA ]., Relaciones con la Administración del Estado, cit., 672 ss.
(40) A mió giudizio lo Stato dovrebbe riconoscere alie Comunitá Autonome una
specie di potere di direttiva ( Weisungsrecht), che permetta ai loro interessi di essere
effettivamente rappresentati a Bruxelles. Cfr. MORAWITZ R., Die Zusammenarbeit von
Bund und Lándem bei Vorhaben der Europaischen Gemeinschaften, Berlin, 1981, 14.
(41) Queste Conferenze sonó previste giá — con carattere genérale — dall'articolo
4 della legge 12/1983, del 14 ottobre, ed iniziano a funzionare, nella pratica, nella fase
discendente dell'esecuzione del diritto comunitario. Sembra owia la necessitá di creare
un Conferenza permanente e globale tra lo Stato e le Comunitá Autonome simile a quella
previsto in Italia nell'articolo 10 della citata legge La Pérgola.
(42) HABERLE P., Der kooperative Verfassungsstaat, in Verfassung ais óffentlicher
Prozess, Berlin, 1978, 407 ss., 409.

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