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1760-1842
MEDEA
Tragedia in tre atti
Libretto di François-Benoît Hoffmann
Prima rappresentazione
Paris, Théâtre Feydeau
13 marzo 1797
PERSONAGGI
ATTO PRIMO
Presso la reggia di Creonte, in vista del mare a Corinto. Ancorata al fondo è la nave Argo
CREONTE CORO
(Entrando con Giasone.) O bella Glauce, il grande Giason
dell’alta impresa reca a voi le spoglie;
No, non temer: t’affidi il mio parlar. le sue glorie e l’allor
Del figli tuoi proteggerò la vita. offre a voi per omaggio,
Son cari, sono senza colpa ancor; col vello d’oro che a Colco strappò.
dovranno espiar la colpa della madre?
GLAUCE
GLAUCE Ah, Colco!
(A Creonte)
Incontro a me tu vieni incerto:
CORO
soffrir mi fa la lunga attesa! Offre a voi per l’amore
le sue glorie e l’alloro.
CREONTE
[Recitativo]
Tu sai che i figli di Giasone diedi
al tempio già per educar; gentil, GLAUCE
ardente è il cor
del popol mio fedel: egli odia ed ama; Colco! Pensier fatal!
ed or la vil maliarda a morte vuol: O funesto presagio!
e poi che aver la madre ancor non può;
domanda i figli a far giustizia pronta! GIASONE
(Rivolgendosi a Glauce)
GLAUCE
Che vedo? Che triste pensiero
Li salva, padre mio! v’oscura gli occhi così?
CREONTE CREONTE
Qual pegno gentil li presi un dì, (a Glauce)
ed io li salverò da fido amico.
Che mai ti turbò?
(Un Argonauta si avvicina a Giasone parlandogli in Perché ti fai smorta in viso?
disparte)
GLAUCE
GIASONE
Ahimè! Lo splendor di questa eroica
(a Creonte) gesta grave il duol mi fa!
O re, ti fanno omaggio qui gli eroi, È di Colco il suol fatato
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Cherubini: Medea - atto primo
CREONTE CREONTE
Chi sei tu? Medea, va!
Ascolta per tua norma il mio voler.
MEDEA Scende su te, non schiava ancor, il sole:
(si avanza e getta indietroil velo) a l’alba il sol ti può trovar prigione!
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Cherubini: Medea - atto primo
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Cherubini: Medea - atto primo
MEDEA
Fu re mio padre ancor,
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Cherubini: Medea - atto secondo
ATTO SECONDO
La scena rappresenta un’ala del palazzo di Creonte. Se ne discende per un’ampia scalea. All’estremità un
vasto porticato conduce al tempio di Giunone, che è al fondo e situato in modo che la porta e la facciata
del tempio siano visibili allo spettatore.
(Medea scende in grande agitazione i gradini del ché del popol l’ira giusta
palazzo) si rovescia già su te!
[Recitativo] Fuggi, va! Ti può salvar
oggi il braccio mio, domani
MEDEA forse più nol può!
(sola) MEDEA
Soffrir non posso, – troppa è l’offesa! Se cagionai gravi lutti, mio signore,
Si vuol ad una madre – i figli strappare! sol da voi, nobil re, avrò perdono;
L’onta ho sofferto – d’una menzogna; sperando in voi qui restai.
l’esilio ancor – nulla è per me!
Sol a uno strazio – regger non posso: CREONTE
che ai figli s’apprenda – d’odiare la madre, Non più! Non più! Chi compié tal gesta,
è tale dolor che soffrire non so! se pur prega, niuno gli crede.
NERIS [Concertato]
(entrando agitata)
Medea, Neris, Creonte e seguito.
Ahimè, mia signora!
MEDEA
MEDEA Date almen per pietà
Che nuove mi porti? un asilo a Medea!
Nel mio mister così
NERIS morirò tutta sola:
Alla reggia urlando corre felice s’io talor,
fiero il popolo in tumulto: figli miei, vi vedrò,
con grida funeste chiama se abbracciar vi potrò!
la vendetta più crudel: Scorderò di Giason
di Medea il sangue vuol! il giurar menzogner!
Fosco al tuo calcagno l’odio Vo’ scordare Giasone,
sta! Raminga sulla terra, che il giuro tradì!
maledetta su nel ciel!
Non tardar, veloce va; CREONTE
fuggi via o sei perduta! Con tue false lusinghe
tu credi sedurmi?
MEDEA
Io resto! MEDEA
Imploro ai vostri piè! Udir vogliate,
NERIS signor, la mia preghiera!
Vuoi restare! O dei! Ei viene! Pei figli vostri, o re,
Ecco già Creonte! date a me tal pietà!
MEDEA MEDEA
Un asil date…a me,… Prostrata ai vostri pie’
imploro, o mio signor,
CREONTE Vogliate udir mio re,
Nulla può me piegar! signor, la mia preghiera!
MEDEA CREONTE
Care sponde del Fasi, Del regno mio ten va!
o mia patria lontana!
Oh, d’un ben ch’io perdei MEDEA
ricordanza dolente al pensier! Ebben! Tutto mi manca!
Mi piego alla sorte!
CREONTE Ecco, in esilio andrò,
Empia sorella, figlia indegna! io subirò il destin,
che m’offre il mio consorte!
MEDEA Ma vogliate tardar
ancora un solo dì,
Pietà!
Ahi, che il mio triste cor
si appresti al suo destin
CREONTE
Ten va! CREONTE
Tu chiedi un altro dì
MEDEA per qualche infamia nuova!
Pietà
Un asil date a me! MEDEA
Che mai vi posso far,
CREONTE se il duol mi frange il cor?
Va fuor da regno, va! Come mai rifiutar
Non avrò mai pietà! un giorno al mio dolor?
MEDEA CREONTE
Re degli dei! Re degli dei! So che da mia bontà
Chi mi diè tal dolore, aver potrò sventura;
fuggir non possa, no, ma so che in cor non ho
l’occhino tuo scrutator! d’un tiranno il rigor.
Ti concedo un sol dì,
NERIS e sia fatto così
Oh ciel! Possente è il re, il voler degli dei!
non sfidar ilsuo sdegno
fa cessar, se tu puoi MEDEA, NERIS
la minaccia sua fatal! Tale gentil bontà
il ciel a voi compensi!
CREONTE E GUERRIERI
Ciel! Tu ci salva ognor CREONTE
dal crudel suo presagio! Di mia clemenza tu trionfi,
Deh, tieni a noi lontan ma ne avrai così nuova pena!
il furor suo fatal! Se al terzo giorno ancor
Disperdi, o Giove, tu nel regno mio sarai,
il presagio suo feral; guai a te! Guai a te!
del reo presagiomai Crudel destino avrai!
non spunti il dì fatal!
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Cherubini: Medea - atto secondo
MEDEA [Aria]
Oh mio padre! O mio padre!
Solo un pianto con te versare,
Patrio suol! O mia Colco diletta!
ogni lutto, ogni duol
divider vo’ con te!
CREONTE Fedel mi trovò la sciagura,
Tosto tu dèi tornar in morte a te fedel sarò,
a Colco che tradisti!! Fin che vivrò io ti sarò fedele.
Infelice! Infelice!
CORO Principessa cara e infelice,
Rendete alfin la calma chi potria rifiutar
al nostro sacro suol! il pianto al tuo destin?
Ben fu la sorte a te crudele! Ognora
MEDEA vicina a te sarò,
Re degli dei, io piangerò,
Giove immortal! con te starò,
Chi me diè tal dolor, ti seguirò fedele.
fuggir non possa, no,
[Recitativo]
l’occhio tuo scrutator!
MEDEA
NERIS
(tr sè, riscuotendosi)
Ah no, per ciel! Frena or tu la tua rabbia!
Del gran re non sfidar Creonte a me solo un giorno dà?
il tremendo furor! Sta ben; Medea saprà usarne.
GIASONE GIASONE
No, più tosto il mio sangue e la vita, Oh memoria crudel!
che darti i piccoli
cari innocenti! MEDEA
Oh ripudio esecrato!
MEDEA
(con gioia a stento nascosta) GIASONE
Oh gioia! Ei li ama ancor! Cerco invano da me
Or so che far dovrò! scacciare quel pensier.
Finzione, sol tu puoi Dolce amor d’altri dì!
aiuto dare a me! Oh dolor grave al cor!
Ch’io menta!
MEDEA
[Duetto] (terribile, fra sè)
GIASONE MEDEA
Ancor potrai gioir Così tu vai, Giason?
della cara lor presenza: Così mi lasci tu?
sino al tuo dipartir Triste addio! Fiero duol!
resteran presso a te!
GIASONE
MEDEA Che ognor tu sia felice!
Ah, signor!
Sì gentil favor MEDEA
giammai cadrà dal mio ricordo! Crudel, da te divisa,
Ahi, cari miei tesor! che gioia aver potrò?
veder vi posso ancor,,
bei frutti dell’amor… GIASONE
Amor, oh sovvenir! Oh pianto d’una madre!
GIASONE MEDEA
Oh dolor! Oh pensier triste al cor! Grazie a voi, giusti Numi!
MEDEA GIASONE
Oh giustizia del Fato! Oh dolor grave al cor!
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Cherubini: Medea - atto secondo
MEDEA T’affretta!
Oh ripudio esecrato!
[Marcia e Coro]
GIASONE Medea e Neris sul davanti della scena; Creonte,
Io da me cerco invan Giasone, Glauce, Sacerdoti, Guerrieri, Donne,
di scacciar quel pensier. Popolo al fondo.
Cerco invan di scordar
il dolce antico amor! (Sotto il porticato passano Creonte, Giasone, Glauce
e tutto il corteo. Entrano nel tempio: una parte
MEDEA delpopolo rimane davanti alla porta; se ne odono i
canti, si vede il sacrifizio)
Caro pagar dovrai
i miei falsi sospir, MEDEA
Caro pagar dovrai
(va verso il porticato; ma, udendo i canti, torna
il mio falso dolor.
indietro)
(Giasone ritorna alla reggia) Ah, triste canto! In suon festoso
il corteo nel tempio va!
MEDEA Fatal gioir! Invan
(sola) cantate vittoria qui.
Hai dato pronto ascolto al mio pregar: Il dono mio contien la morte!…
d’amaro pianto a te sarò cagion!
(a Neris)
(Entra Neris) Neris, vien!
O buona Neris, va,
(Entra nella scena il corteo; in testa una schiera
mi porta i figli miei!
di musici; Medea e Neris si nascondono dietro un
frammento di colonna rovinata, che è al proscenio, a
NERIS fianco del palazzo)
Io temo che Giasone…
CORO
MEDEA Dio dell’amor! Deh, vien dal ciel!
Ei tutto sa: son miei per tutto il dì. Discendi a noi cinto di Fiori!
NERIS MEDEA
Perchè volesti ancora i figli tuoi? Oh, maledetti questi canti ognor!
Più grave in rivederli è il tuo dolore.
SACERDOTI E GUERRIERI
MEDEA Dio d’amor,
(solenne) propizio sii tu!
Amor, accetta i nostri doni!
Taci, e ascolta di Medea l’ultimo voler.
Diadema e peplo sono noti a te, MEDEA
d’un infernal magia dotati,
che Febo Apollo a me donò; (passeggia con furore)
di Glauce a nozze offrirli or tu dovrai! Quei canti, ahimè! Oh rabbia infernal!
CORO CORO
Dolce Nume, dal ciel Deh, posa al crin
compi il voto d’amor! del sacro mirto il fior!
Corona dolce Imene, Scendi a noi, dolce Imen,
questo giorno beato! compi i voti, Dio d’Amor.
CREONTE MEDEA
Ascolta il mio pregare! (con tragico ardore)
Io pur, Amor,
GLAUCE
io pur qui sto!
Ascolta il giuro fedel! Io vengo a te,
mi stringo ai tuoi altar!
MEDEA Chiedo ancor quella fè,
(colpensiero a Glauce) che Giason mi giurava,
che Giasone ha tradita!
Ah, mal trionfi tu!
Se cigni il mio diadema,
CORO
il sogno va,
e a te la morte viene! Al lieto rito vien,
dolce Amor, scendi a noi!
CREONTE Eterna la virtù
dei loro giuramenti!
Accogli il voto mio!
MEDEA
GLAUCE
Questa promessa un dì
Ascenda il giuro a te!
tu l’avesti per me,…
Amor! La mia vendetta appresta!
GIASONE Imen! Imen!
Imen, ascolta il mio pregar! Questa promessa un dì
Veglia sui figli miei! sol per me
diede a te l’infedel!
MEDEA Sorridi al mio furor,
Il mio furor la vostra gioia affina, Amor! Amor!
e terra e ciel in suo poter trascina! Ridi con me!
(Il corteo esce dal tempio e torna lentamente al (Medea si slancia verso l’ara che è al proscenio, ne
palazzo di Creonte) strappa una face e, uscendo con Neris, agita lafiac-
cola, che lascianell’aria un solco di fuoco).
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Cherubini: Medea - atto terzo
ATTO TERZO
La scena rappresenta un luogo montuoso, coperto di alberi frondosi. Al fondo si alza un tempio: dalla
porta aperta si vede ardere una lampada.Una gradinata conduce al tempio. Da un lato sorge un fianco
della reggia di Creonte.
(Il cielo è oscurissimo; si ode il tuono; la scena Dal collo mio lontan! Mi soffocate!
non ha altra luce che quella dei lampi, che bale-
nano a tratti. Dopo un fragore di uragano si vede NERIS
Neris apparire dalla parte degli appartamenti reali,
Che dici?
con due figli di Medea: essi recano il diadema e
il peplo destinati a Glauce. Passando davanti al
MEDEA
tempio, sostano e salutano; poi entrano silenziosi
nel palazzo. Poco appresso si vede Medea scendere (carezzando i figli)
lentamente dalla montagna.) Guarda ei pur così! Così Giasone
[Recitativo] falso ha lo sguardo! A morte, orsù!
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Cherubini: Medea - atto terzo
(dentro) CORO
Trista Glauce fedel, Vendicar, giusto ciel,
qual crudel sorte, ahimè, dovrai l’orrenda colpa!
questo amor diede a te! O padre sventurato!
Disperdiam la crudele!
CORO Col suo sangue, col suo tormento
(dentro) l’orrendo duol scontar dovrà!
Muoia la fosca maga! (Neris esce dal tempio precipitosa)
O sacra folgor, piomba!
NERIS
GIASONE (con parole tronche)
(dentro)
Ah, signor,
Quel misfatto crudel la crudele…
te condanna a morir, vostra donna
e strappa a me la tua carezza! or nel tempio…
MEDEA GIASONE
Tu Glauce piangi sol, Parla, orsù!
spietato! E i figli tuoi? per pietà!
A lor non pensi più? Che mai fece?…
Scordato hai forse tu
Cìch’ei sono in m io potere? NERIS
Risparmia lor più lunghi pianti ancor! ..persegue i figli ancor!
No, sospettar non puoi, è pronta già a ferir.
dove andrà la vendetta!
Non più dubbiezze nè timor! CORO E GIASONE
Sorpassar io mi vo’,
vo’ compir l’opra mia funesta! Oh dei! Oh madre snaturata!
Atre Furie, volate a me,
la man a piombar già s’appresta! GIASONE
Atre Furie, atre Furie a me! (con forza disperata)
Date, orsù, questo sangue!
Se siamo in tempo ancor,
A me, figli miei, ch’io v’uccida!
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Cherubini: Medea - atto terzo
FINE DELL’OPERA
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