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E INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN — DAWN acura di Sebastiano Fusco RITUALI - DOCUMENTI SEGRETI - TESTI DOTTRINALI volume primo Edizioni Mediterranee Traduzione dall’inglese di Andrea Tranquilli Finito di stampare nel mese di novembre 2007 ISBN 978 - 88 - 272 - 1478 -7 © Copyright 2007 by Edizioni Mediterranee - Via Flaminia, 109 - 00196 Roma [_) Printed in Italy Q) S.T.A.R. - Via Luigi Arati, 12 - 00151 Roma, Indice Prefazione 7 Premessa — Ammonimenti agli Adepti 17 Progresso nell'Ordine 19 Alcune note a proposito della Prima Lezione Conoscitiva 23 I fini ¢ i mezzi dell’ Adepto 27 Coraggio contro Ossessione 34 Libro Primo ~ Il Simbolismo Magico 38 Simbologia in relazi Le vestigia del Tetragrammaton ‘54 Il numero quattro in relazione con il mondo e 'uomo. 57 Il simbolismo dei Quattro Antichi 66 Un modo geometrico per tracciare un Pentagramma 15 Libro Secondo ~ Psic logia esoterica e Kabbalah 77 Le dieci Sephiroth 112 Figure linear sull’Albero della Vita 115 Angeli ebrei, cristiani e pagani 131 Il Diavolo e gli spiriti maligni secondo la Bibbia 138 Le Qlippoth della Kabbalah 145 Fiume di Vita. Considerazioni sul Sepher Yetzirah 163 La religione massonica illuminata dalla Kabbalah 168 Materiale protetto da copyright 6 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN Libro Terzo — Dell’ Immaginazione e della Forza di Volonta 177 Alcuni pensieri sull’ Immaginazione 182 Osservazioni supplementari sull'Immaginazione 187 Uomo, miracolo, magia 189 Riflessione sul sogno 193 Contemplazione ¢ volonta 203 A proposito di Contemplazione e Volonta 206 Volonta e desiderio 207 Un esorcismo 208 Libro Quarto - Proiezione Astrale, Chiaroveggenza e Viaggio net Piani 210 Saggio sulla Chiaroveggenza e il Viaggio dello Spirito 212 Chiaroveggenza: teoria e pratica el? Chiaroveggenza e costituzione umana 226 Un esempio del modo di ottenere la Visione dello Spirito e di cid che fu visto da due Adepti 230 Visioni dei Pianeti Carte Tattva e Chiaroveggenza Tattvica e Segni 0°=09 dello Hierophantes 235 Visioni dei Tattva 238 LTattva in rapporto all’organismo umano 241 Libro Quinto — Insegnamenti Rosa+Croce 269 L’Ordine Rosa+Croce e la Golden Dawn 271 Christian Rosent ik 271 Dati sulla storia dei Rosacroce 288 IL simbolismo dei Sette Lati della Cripta 299 Riflessioni rosacroce sulle lampade perpetue degli antichi 304 Prefazione In inglese, Golden Dawn significa letteralmente “alba dorata”: ma, in senso un po’ pid profondo, ha il significato che gli alchimisti davano al nome Aurora. Abituati, per tradizione kabbalistica, a ragionare sulle parole, i seguaci di Ermete vedevano in tale nome la radice lessicale aur- da Aurum, l'oro, e la desinenza verbale -or da oriri, sorgere. Abi- tuati inoltre a ragionamenti metaculturali basati sulla convinzione che tutti gli idiomi dell’umanita nascano da un originario Ursprache par- lato nella Eta d’Oro del mito, prima della confusione babelica, vede- vano anche in Aurora un richiamo al dio egizio Horus, simbolo della rinascita e del rinnovamento tanto individuale quanto collettivo, ovvero il rinnovamento del mondo intero in una nuova éra di 14 da venire. Per gli alchimisti, |’ Alba d’Oro é il momento in cui il Sole nasce a fugare le tenebre di Apophis, la Notte Nera dell’Anima, e ad annunciare il sorgere glorioso della nuova personalita dell’ Adepto, rinata dopo la disperazione della morte cui era stata assoggettata, come in un rito sa- crificale, la personalita vecchia. Quest’uomo nuovo é dotato di poteri di percezione ed elaborazione spirituale ben pid’ vasti di quelli dell'uomo comune. E in contatto di- retto, senza intermediazioni di alcun tipo, con le immense Forze Ma- giche che permeano e modellano I’ Universo, ed @ percid pili vicino a Dio, in quanto totalmente partecipe della Sua volonta, cosi come essa si esplica nel Tetramundio. Un uomo del genere viene detto Iniziato, perché ha ormai fatto il suo ingresso (intus-ire) nelle dimensioni supe- riori dell’Essere, ed & partecipe del Divino. La distinzione fra pensiero magico e pensiero religioso é sottile ma, almeno per quanto riguarda le Tradizioni d’Occidente, pud essere ri- marcata nel fatto che la Magia prevede un atteggiamento sostanzial- mente gnostico: ossia, affida.la prospettiva d’elevazione individuale 8 INSEGNAMENT! MAGICI DELLA GOLDEN DAWN alla Sapienza (Sophia), e non la vede come semplice frutto della Fede (Pistis), che & libero dono di Dio. In altre parole, per il mago l'eleva- zione va duramente conquistata con un aspro tirocinio (Gnosis) in questa vita, e non pud essere considerata, come per il fedele, come la prospettiva dun premio certo dopo la morte fisica conseguente all’ac- cettazione del dono divino e all’adeguarsi a una serie di precetti di comportamento fissati dai preti. L'ingresso nel Paradiso degli Eroi ~ essi dicevano ~ si trova all’ombra delle spade: vi si perviene dopo una feroce guerra contro tutto cid che ci contrasta il cammino, principal- mente noi stessi. Per questo, tutte le “‘religioni del libro” — sia esso libro 1a Torah, i Vangeli, il Libro di Mormon o i manuali di Scientology — sono feroce- mente avverse al pensiero magico. Questo prevede infatti lo sviluppo al massimo grado delle facolta di pensare e di volere autonomamente da parte dell’adepto: e tali facolta sono esattamente quelle che i “sacer- doti del libro” ritengono sia loro specifico mandato indirizzare e mo- dellare in nome di un Ente superiore del quale si pongono come i soli autentici interpreti. Nulla di cid nella Magia, nella quale la parola chiave é libertad: liberta di scegliersi da soli il proprio cammino, liberta di eleggersi le guide che si desiderano, libert’ di scavare nel proprio animo affrontando ad occhi aperti cid che vi si nasconde, liberta di in- dividuare la propria meta. Di certo voleva significare questo il grande mago Samuel Lyddell MacGregor Mathers, fondatore della societa ini- ziatica cui diede il nome di Golden Dawn, quando come proprio motto scelse la splendida frase Deo Duce, Comite Ferro: ovvero «Con Dio come unica guida, con la Spada come sola compagna» Questo ci riporta al contenuto del presente libro, ovvero la dottrina insegnata nell’ambito della Goden Dawn. Non so se i dotti vittoriani britannici che fondarono I’Ordine lo abbiano presagito (non mi stupi- rebbe): ma la loro opera fu davvero |’alba di un giorno nuovo. Con l'avvento dell’illuminismo, con l’imporsi della cosiddetta “dea ragione” germinata nel sangue della barbara e immonda rivoluzione francese, col dilagare del rozzo positivismo ottocentesco spuntato come una muffa nei maleodoranti gabinetti di chimica dei licei tede- schi, lo splendore del pensiero magico sera perso, la stessa voce del di- vino risuonava soltanto fra i banchi di legno unto in chiese decrepite frequentate da vecchie beghine. C’era stata, si, qualche voce isolata che aveva tentato di far rivivere la sapienza antica. Louis-Claude de Saint- Martin, il “filosofo sconosciuto”; Eliphas Levi, il figlio del ciabattino; @ pochi altri: ma tutti inascoltati, tutti confusi nel loro dire, tutti inca- paci di realizzare una sintesi coordinata della massa immensa del sa- pere occulto che premeva alle loro spalle. Poi, a meta del secondo Ottocento, ecco una svolta. Nello stesso anno, il 1875, muore Eliphas Levi, nasce Aleister Crowley e comincia il suo viaggio il fantasmagorico circo equestre della Societa Teosofica. Non so se qualeuno creda ancora alle coincidenze (io non ci credo’ fatto sta che quegli anni, che in seguito certi storici del pensiero bolla- rono come caratterizzati da una “fuga dalla ragione”, videro il risorgere di una pid vasta sensibilita verso quello che poi venne chiamato “il pa- ranormale”. Fantasmi bussavano alle porte dei vivi in salotti poco illu- minati, strane apparizioni si mostravano nei cieli, bislacchi poteri veni- vano attribuiti a personaggi controversi. L’angelo del bizzarro aveva nuovamente aperto le ali, ma nessuno ancora sapeva interpretare che cosa si nascondesse nella loro ombra. Toced a una singolare consorteria di eccentrici vittoriani, con barbe fiorite e inamidate marsine, raccogliere in un sol fascio tutte le risve- gliate tradizioni che giungevano loro dai luoghi e i tempi pid diversi, per fonderle in una corrente di pensiero unita e coerente. L’eterogeneita delle fonti dottrinarie cui si rifecero quegli staordinari personaggi & pari solo alle differenze che c’erano fra loro stessi. Difficile immagi- nare un gruppo pit scombinato. Solenni intellettuali come il dottor Ro- bert Woodman e austeri magistrati come Wynn Westcott siedono ac- canto ad attricette ninfomani come Florence Farr 0 vergini dalla timi dezza paralizzante come Annie Horniman. Moira Bergson, sorella di uno dei massimi esponenti del pensiero razionalista, Henry, il filosofo de La Rire, diviene veggente e sposa quello che agli occhi di tutti é un pazzo fanatico, il sedicente sacerdote egizio Samuel Lyddell, che poi si fece chiamare MacGregor Mathers. Un ascetico buddhista come Alan Bennett diviene il compagno inseparabile di un personaggio dédito sin dalla prima giovinezza a ogni genere di deboscia, come Aleister Cro- wley. I pid grande poeta di lingua inglese del Novecento, William Bu- tler Yeats, nutrito di fiabe irlandesi e tradizioni celte, conversa con un pastore anglicano integralista come il dottor Ayton, scambiando infor- mazioni sull’elisir di vita (secondo una leggenda, Ayton lo distilld, ma quando infine vi riusci era ormai vecchio decrepito, ed ebbe paura di berlo). Nei templi dell’ Ordine, allestiti con ricchezza di addobbi e mo- dellati sulla cripta di Christian Rosenkreuz, assistevano ai riti, paludati nei loro paramenti multicolori, scienziati come |’astronomo reale di Scozia, pittori alla moda, civil servants reduci da remote plaghe del- I'Impero, impiegati d’ordine e di concetto, giornalisti, scrittori, com- mercianti milionari (in sterline) e disgraziati poveri in canna. Davvero 10 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN un incredibile spaccato, tagliato in tutti i sensi possibili, della societa vittoriana di fine Ottocento. A questo gruppo cosi eterogeneo fu dato — da un destino le cui vie non oseremo giudicare — di correre la pid esaltante delle avventure in- tellettuali: soffiare sulle braci ancora vive della sapienza magica, se- polte sotto la cenere dei secoli, per farne divampare ancora una volta il fuoco di una dottrina dimenticata. Le scaturigini di questa sapienza erano diverse quanto erano diversi coloro che le accolsero: la Kabbalah faticosamente decifrata sui testi originali (era ancora bene al di li da venire Gershom Scholem per dare dignitd filologica a questi studi); la teurgia degli Oracoli Caldei rein- terpretata da Proclo, Porfirio e Plotino; le conversazioni angeliche del dottor Dee nella sconosciuta lingua enochiana, dissepolte dai polverosi manoscritti nascosti nel British Museum; le filosofie e i sistemi magici induisti, cinesi, tibetani riportati in auge dalla Societa Teosofica; I’al- chimia riscoperta dallo studio dei grandi maestri inglesi come Filalete, Ripley, Fludd; la Magia Cerimoniale estratta dai grimori pseudo-salo- monici; ¢ ancora l’ermetismo del Pimandro, i Tarocchi, le tecniche di veggenza ed estroflessione del Sé, le tradizioni egizie o presunte tali, le sapienze rosacroce... Un catalogo infinito, un'immensa Biblioteca di Babele dell’ Occulto. Il miracolo é che da tutto cid sia uscito un sistema non soltanto coe- rente, ma soprattutto efficace per la coltivazione dell’Io vero, che & l’autentico obiettivo dell’ autentica Magia. Non so, non voglio sapere, se vi sia stata una suprema Mano na- scosta dietro tutto cid. I documenti non ce lo dicono, le leggende sono contraddittorie, le testimonianze incoerenti e in pit il tempo ha com- piuto efficacemente la sua opera. I capi dell’Ordine, soprattutto Mac- Gregor Mathers, che ne fu Ja vera anima e fu il principale autore della mirabile sintesi da cui scaturirono i Rituali della Golden Dawn, dice- vano di essere in contatto con Superiori Incogniti che erano le vere fonti della dottrina. Ma questo era un espediente consueto in tutte le so- ciet& occulte, dalla Massoneria esoterica alla Teosofia. Anche l’inquie- tante madame Helena Petrovna, maritata Blavatsky, diceva la stessa cosa nell'elargirci le Verita Supreme della teosofia. Forse, in qualche misterioso infermundio vi sono separati collegi di Superiori Incogniti che si scelgono i loro discepoli fra i mortali secondo criteria noi in- comprensibili, e ad alcuni di essi rivelano il vero, ad altri propinano sogni assurdi. C’é tuttavia un metodo infallibile per discernere il grano dal loglio, separando i falsi dai veri profeti. Questo metodo ce I’addita l’autorita 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. PREFAZIONE 13 che il risultato sia conforme alle attese di tutti i sinceri studiosi di queste materie cosi difficili, ma anche cosi affascinanti. Per quanto io abbia mancato, confido nell’indulgenza dei lettori. SEBASTIANO Fusco Roma, luglio 2007 VOLUME PRIMO Premessa. Ammonimenti agli Adepti Libro Primo. /I Simbolismo Magico Libro Secondo. Psicologia esoterica e Kabbalah Libro Terzo. Dell'Immaginazione e della Forza di Volonta Libro Quarto. Proiezione Astrale, Chiaroveggenza e Viaggio nei Piani Libro Quinto. Insegnamenti Rosa+Croce Premessa Ammonimenti agli Adepti Nota Introduttiva In questa sezione raccolgo una serie di testi che venivano letti al- Vinizio delle diverse sessioni di studio in cui era diviso il curriculum della Golden Dawn, ovvero in occasione di solennitd legate al com- plesso cerimoniale dell’ Ordine. Non hanno contenuto strettamente dottrinario, ma costituiscono precetti di ordine etico e comportamentale, cui erano invitati ad atte- nersi coloro che entravano a far parte della societa ermetica. A parte la raccomandazione del segreto (che era motivata da ragioni di opportu- nitd sociale, pid che dalla necessita di tenere le “cose sacre” Jontane dai “profani’ *), vi é poca somiglianza con analoghi precetti diffusi in orga- imilari, come la Massoneria o la stessa Societas Rosicru- ciana in Anglia. L’accento, infatti, veniva posto non sul rispetto rigo- roso di “leggi interne” minutamente dettagliate, bensi sulla responsabi- lita personale dell’ adepto, che per il resto poteva comportarsi in asso- luta liberta. In questo, la Golden Dawn rappresenta pressoché un unicum fra le societa esoteriche, perché favoriva la totale indipendenza di pensiero, al di fuori di qualsiasi schema o dogmatismo, Non enunciava veritd as- solute, cui si doveva credere pena l’esclusione dalla consorteria, ma proponeva una serie di esperienze spirituali dalle quali ciascuno era li- bero di estrarre il meglio che potesse, a seconda delle proprie forze e nell’ambito delle proprie convinzioni. Non é casuale che all’Organiz- zazione fossero ammesse anche le donne, e che molte di esse siano sa- lite fino ai gradi elevati della gerarchia, e questo mentre la quasi tota- 18 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN lit& delle strutture analoghe (con la cospicua eccezione della Hermetic Brotherhood of Luxor) bandivano rigidamente il sesso femminile. I Sa- pienti dell’Ordine avevano compreso appieno, con grandissimo anti- cipo sui tempi, il valore della liberta, e puntavano sulla crescita spiri- tuale dell individuo, cui fornivano a: enza e soccorso nel procedere lungo liter, ma si guardavano bene dal piegarne le inclinazioni e le aspirazioni per trasformarlo nel semplice ingranaggio di un mecca- nismo del quale chi si affidava a loro ignorava il progetto e gli scopi, come invece avviene in genere nelle societd segrete sotto ogni latitu- dine. Forse, come sostengono alcuni storici, fu proprio questa atmosfera di liberta e confronto continuo a far nascere nella Golden Dawn i semi delle discordie che poi finirono per disgregare I’ Ordine. Sara pure co: ma da quella esperienza @ nato l’autentico rinnovamento degli studi esoterici nel Novecento, segnando uno sviluppo che difficilmente avrebbe potuto esservi se la struttura fosse stata rigida e incapace di quel progresso delle idee che nasce soltanto dal libero confronto privo di pregiudizi. Per tali motivi, ho scelto di aprire quest’ opera con gli stessi “ammo- nimenti” che i Sapienti dell’Ordine davano ai loro discepoli. Mi & parso un messaggio che ha un valore perenne, al di 18 delle contingenze della Storia, e anche al di la della dottrina magica che in seguito verra esposta. In primo luogo, sii libero, ci dicono quei saggi appartenenti a un mondo che oggi ci appare cosi lontano: nessuno pud avanzare, lungo hessun cammino, se permette ad altri di incatenarlo alle rocce. - SF. Progresso nell’ Ordine della G.O. Soror Fortiter et Recte Qualche parola sul desiderio naturale di progredire nel nostro Or- dine potra interessare alcuni di coloro che si sono da poco uniti a noi, e i cui sforzi sembrano condurre a pochi o punti risultati. Naturalmente |’esperienza di ciascuno é unica, ed & giusto che sia cosi; nessuno potrebbe essere stato condotto sulla via detlo studio oc- culto serio senza una certa decisione di carattere, e in molti casi la ne- cessita di vincere l’opposizione all’inizio é di per se stessa una prova, che rivela individualita e fermezza di propositi. Naturalmente, quando si sente invitato ad entrare nell’Ordine ¢ si sente dire che € considerato idoneo, il Candidato ritiene di dover essere una persona straordinar se é stato prescelto. Anche per me, questa fu la prima fase, e durd sino a che venni effettivamente ammessa nell’Ordine, circa due anni pid tardi. Naturalmente sono necessari certi doni spirituali per compiere un vero progresso, ma é molto difficile giudicare quale persona li pos- sieda, ¢ persino capire il nostro potere, fino a quando, con il tempo e la preparazione, non si sono sviluppate le tendenze insite nelle nostre na- ture. All’inizio é probabile che il Neofita esageri ogni piccolo incidente astrale, e unico modo per combattere questa tentazione consiste nel costringere la mente allo studio serio, per acquisire forza; e grazie al potere che lo studente che si applica acquistera via via, imparera a di- stinguere il falso dal vero, l’Astrale dallo Spirituale. L’ambiente spirituale non congeniale in cui molti di noi sono obbli- gati a vivere la loro vita ha una sua funzione; noi impariamo a concen- trare la mente in mezzo alle distrazioni che sono pili pericolose per i] nostro avanzamento, quando non costituiscono addirittura una opposi- zione attiva. 20 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN Durante le prime settimane, la segretezza che ci viene imposta dalla nostra Obbligazione é una novita; ma quando si studia la prima Lezione Conoscitiva e si scopre che contiene informazioni facilmente acquisi- bili da altre fonti, ci si chiede se é proprio necessario usare sigilli per i manoscritti, motti al posto dei nomi, ecc. Se tuttavia riflettiamo con maggiore attenzione, questo ci appare ragionevole: dobbiamo imparare a tacere e ad essere discreti, in modo che la segretezza non ci costi fa- tica quando, dopo tanto lavoro e tante lotte, ci verra affidata la cono- scenza arcana dei Gradi superiori del nostro Ordine. Forte sara la ten- tazione, allora, di mostrare le nostre capacita e i nostri meriti. Ma che beneficio ne avremmo, in una societ& come la nostra, sprofondata nella Materia? Al contrario, finiremmo circondati dal sospetto e dal pregiu- dizio, mentre é sufficiente una razionale riservatezza per accantonare ogni rischio, Alcuni degli ostacoli che attardano i Fratres e le Sorores nei Gradi inferiori sono in se stessi banali, e potrebbero venire facilmente supe- rati con uno sforzo della Volonta; ma essi non si rendono conto che il difetto sta in loro, ¢ attribuiscono i] mancato avanzamento a molte altre cause. Se i] nostro Ordine & qualcosa di pit’ profondo ed elevato di un semplice circolo per la diffusione di nozioni archeologiche e letterarie, gli ostacoli devono essere pit sottili di quelli che si frappongono tra noi e il successo negli scopi ordinari della vita. Molti atti che prima erano banalita insignificanti diventano cose serie per un Frater o una Soror che si sforzi veramente di ascendere il pid possibile in questa vita. Le tendenze all’indecisione e al capriccio nei piccoli dettagli del comportamento hanno una grande forza cumu- lativa e indeboliscono la volonta, lasciandoci esposti a influenze astrali che devono essere sconfitte completamente per quanto ce lo consente la nostra forza attuale. Una grande antipatia per lo studio troppo facile in dati momenti, se si afferma, si muta in indolenza, ¢ allora, quando ci si accorge che ogni lezione successiva é sempre pil difficile, il pensiero che dopo tutto non valga la pena di fare tanta fatica s’insinua gradual- mente, ¢ lo studente perde interesse e giudica tedioso lo studio dell’Oc- culto. Al contrario, l’opposizione e la difficolta ci spronano a conti- nuare, in questa come in ogni altra cosa, e quando é necessario creare le occasioni per studiare, allora difficilmente le si trascura. Non accet- tate le scuse che vi sentite portati ad indurre di fronte a voi stessi: che dovete vivere soli tra persone che sono soltanto ostacoli, che nessuno prende particolarmente a cuore i vostri progressi, o che in futuro avrete pitt tempo disponibile. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 22 INSEGNAMENTI MAGIC] DELLA GOLDEN DAWN Dobbiamo farci coraggio e guardare in faccia le nostre difficolta, senza ingigantirle e senza evitarle; e in molti casi scopriremo che un po’ di abnegazione, un piccolo sforzo di Volonta, o anche un po’ di semplice prudenza basteranno a vincerle completamente. A nessuno di voi verra mai chiesto nulla d’impossibile; ma nessuno é in grado di dire che cosa sara per voi possibile nel futuro, Con la conoscenza giungera la forza, poi seguira l’esperienza, e il potere e il desiderio di usare quella Co- noscenza nel modo giusto. E un processo graduale, spesso faticoso; ma merita che lo studente impegnato ne sopporti le sofferenze e ne superi le difficolta. [Testo extra curricolare n. xviii]! ' Ldocumenti che facevano parte de! materiale di studio consegnato ai neofiti, ma che non erano “libri di testo” veri e propri, né trascrizioni delle varie conferenze dottrinali ¢ lezioni, venivano chiamati Flying Rolls, ovvero “volumi sciolti”. Pur essendo pienamente inseriti nel curriculum di studi, non sono stati accolti nei quattro volumi di La Magia della Golden Dawn, il cui materiale é stato selezionato ¢ ordinato da Israel Regardie. Li ripristino, insieme con i testi delle lezioni dottri- nali, distribuendoli per argomento ¢ in ordine di difficolta crescente. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 24 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN alfabeto: esso dovra diventargli familiare come le lettere dell’idioma materno, Accingendovi a Jeggere un’ opera su una scienza che desiderate pa- droneggiare, che cosa accadrebbe se doveste tornare al vostro sillabario per imparare la forma di ogni lettera? Fareste ben pochi progres: Ora, all’origine di tutta la dottrina occulta si trova la conoscenza degli Elementi. Non solo i nostri corpi, ma l'intero universo 8 com- posto dei quattro Elementi, e da essi é tratto anche il grande Nome se- greto di Dio, Tramite la loro conoscenza profonda, possiamo acquisire il controllo del nostro corpo fisico (ovvero l’effettivo autocontrollo), € una volta ottenutolo ed essendo in grado di esercitare poteri pid ampi, potremo successivamente aspirare alla padronanza degli Elementi stessi. Ma i simboli a loro connessi ci devono essere perfettamente fa- miliari, come le normali lettere dell’alfabeto, altrimenti molto tempo prezioso andr& sprecato. Linflusso del mondo celeste su questa terra ¢ sulla natura e il de- stino dell"uomo é stato riconosciuto e accettato in tutte le epoche. Non mi riferisco ai manuali popolari o ai ciarlatani che hanno ridotto un‘an- tica scienza a qualcosa di indegno, ma alla profonda conoscenza pos- seduta dagli antichi Caldei, ¢ che é tuttora accessibile allo studioso di- ligente. L’importanza di tale conoscenza per il nostro personale progresso ¢ sviluppo non pud certo essere sopravvalutata, e a questo fine, ribadisco, é essenziale la familiarita con I’alfabeto che le é proprio. Bisogna co- noscere i simboli dei segni zodiacali e dei pianeti e i termini elementari della scienza dell’Astrologia con tanta perfezione da farli divenire istintivi. Tl terzo, importante argomento iniziale @ l’alfabeto ebraico. 1] grande sistema ebraico d’occultismo, noto come Kabbalah, é vivo ed & stato confermato per migliaia di anni. Per |’allievo ai primi gradi del nostro Ordine non é@ necessario apprendere la lingua ebraica, ma & fon- damentale che acquisisca una certa conoscenza delle lettere e dei loro significati e attributi numerici. E qui vorrei dare un consiglio ai princi- pianti. Imparate fin dal principio a fare molta attenzione alla forma- zione delle lettere. Non cercate mai di scriverle in corsivo come fate abitualmente con la lingua comune. Alcuni cenni potranno essere utili per il neofita, evitandogli in fu- turo notevoli perdite di tempo e varie difficolta. La caratteristica generale delle lettere ebraiche ¢ Ja configurazione quadrata, con le linee orizzontali marcate e quelle verticali sottli. 1 y a ALCUNE NOTE A PROPOSITO DELLA PRIMA LEZIONE CONOSCITIVA modo pil semplice per imparare a scriverle consiste nel tenere la penna nella direzione delle linee, premendo fortemente sulle orizzontali, leg- germente sulle verticali. Inoltre, esercitatevi a copiare ogni lettera come se fosse un disegno tecnico. Negli esami che seguono ciascuna Lezione Conoscitiva viene attribuita molta importanza a una buona grafia ebraica. Una volta imparato |’alfabeto, consiglio l’allievo di prendere un testo a caso da una Bibbia ebraica e di nominare ad alta voce ogni lettera, trascurando punti, segni, notazioni diacritiche e cosi via. Non dovra essere soddisfatto finché non riuscira a farlo facilmente e senza azione. Quando sari perfettamente padrone della forma delle let- tere, potra trarre profitto dalla lettura di testi pid approfonditi. Vi tro- vera forse molte cose per lui ancora incomprensibili, ma nella sua mente si imprimera limportanza di rispettare la forma esatta delle let- tere, e procedendo capira gradualmente gli insegnamenti che vi sono contenuti. Ecco quindi i tre soggetti che dovranno essere impressi nella sua mente: 1. 1 quattro Elementi e le loro nature. 2. Il mondo celeste, ovvero cid che & fuori di noi stessi e ci influenza dall’esterno. 3. Le lettere ebraiche, che ci offrono una chiave per una pil perfetta conoscenza di entrambi. A questo punto, !allievo tornera al Rituale dell’ Iniziazione, e qui gli tornera utile lo studio del mio discorso su tale argomento, in cui il significato della cerimonia é posto in evidenza nella misura in cui al momento presente egli pud comprenderlo. Inoltre, vi sono varie lezioni su diverse materie legate ai nostri in- segnamenti di cui, in questa fase, pud giovarsi. Per il suo avanzamento al grado successivo, tuttavia, é necessario solo che conosca perfettamente la Prima Lezione Conoscitiva e superi il relativo esame. Potra studiare in qualsiasi momento le lezioni che ho menzionato, ma € meglio che lo faccta appena gli sara ragionevolmente possibile, E importante che |’allievo ricordi fin dal principio il proprio impegno alla segretezza, e pertanto dovrebbe procurarsi un cassetto 0 altro ricettacolo in cui tenere chiusi a chiave i manoscritti di cui & in possesso. Conviene inoltre alla sua opera futura che ogni suo mano- scritto sia separato dagli altri. Non é bene copiare tutto in un solo libro. Alcune piccole raccolte di manoscritti si riveleranno in seguito molto utili, Personalmente, sono sempre disposto a risolvere qualsiasi que- 26 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDI \ DAWN, stione o difficolta che un allievo possa incontrare nel corso dei suoi studi. Tutti i testi delle summenzionate lezioni possono e devono essere copiati, ma gli originali vanno restituiti prima possibile. Va detto inoltre che l’allievo deve sapere e accettare che le copie da lui vergate non sono di sua proprieta, ma che, nel caso dovesse mai lasciare |’Ordine, vanno considerate un prestito che sul proprio onore é tenuto a restituire all’apposito responsabile. Non vi é obbligo di presenziare alle riunioni, ma nel ricevere un invi- to Pallievo dovra comunicare immediatamente se pud intervenire o no. Le cerimonie dei due Equinozi sono considerate particolarmente importanti, e tutti i membri devono fare il possibile per parteciparvi. Affido i nostri confratelli che hanno appena ricevuto l'iniziazione alla tutela del Signore dell’ Universo, nella ferma speranza e fiducia che si dimostreranno Fratres leali ed esemplari. I fini e i mezzi dell’ Adepto del GO. Frater Non Omnis Moriar Tra gli scopi per i quali siete entrati nel Secondo Ordine, ve ne sono alcuni espressamente dichiarati nell’'Obbligazione che avete pronun- ciato, mentre altri sono contenuti nei documenti che avete ricevuto. Parlando in generale, tuttavia, possiamo dire che lo scopo principale & cid che viene chiamata Magia Superiore, cioé |’evoluzione degli aspetti spirituali della nostra natura, in contrapposizione a quelli esclu- sivamente intellettuali. Per quanto riguarda I’Evoluzione Spirituale, voi avete promesso, nell’ Obbligazione, di compiere ogni sforzo per purificare ed esaltare la Natura Spirituale, al fine di potervi unire a quello che l'Ermetismo chiama il suo “Genio Superiore”. Un secondo fine, possiamo dire, é l’estensione delle nostre facolti di percezione, in mado che possiamo essere consapevoli di entita, eventi e forze sui piani sovra-sensoriali. In terzo luogo, ¢ in connessione con i primi due fini, voi venite in- coraggiati a praticare i sistemi di divinazione, che sono numerosi, ma che costituiscono solo aiuti per Ja vostra intuizione, metodi che consen- tono a quest’ultima di svilupparsi. In quarto luogo, vi @ il sistema che serve a procurare l’influsso dei Poteri Divini tramite i modi particolari insegnati nel nostro Ordine e la Vibrazione dei Nomi Divini. Vi sono dunque questi quattro fini: evoluzione spirituale; estensione dei poteri di percezione; apprendimento dei metodi di divinazione; ap- prendimento del modo vibratorio di pronunciare i Nomi Divini. A questi si pud aggiungere lo studio pratico dei particolari influssi dei co- lori, e per questo veniamo chiamati Signori della Via del Camaleonte. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 1 BIN E | MEZZt DELL’ ADEPTO. 29 Anche l’udito deve essere coltivato, fino a quando otterrete qualche successo in cid che viene chiamato Chiarudienza. Talvolta é pid facile della Chiaroveggenza; ma l’evoluzione in entrambe le direzioni ri- chiede una grande perseveranza, e deve essere ricercata con energia ed entusiasmo. Fra i teosofi, il fenomeno che sentirete nominare pil spesso in rela- zione alla Chiarudienza é quello conosciuto come Campanella Astrale. E quasi esclusivamente orientale; se incontrate un ermetista capace di udire suoni che gli altri non possono sentire, é molto raro che si tratti di un suono di campanella. Coloro che raggiungono un certo livello di Chiaroveggenza spesso acquisiscono anche la facolta di udire suoni che il mondo non pud per- cepire, e spesso si tratta di un suono definito, inviato per uno scopo pre- ciso. Anche il tatto é un senso che deve essere coltivato. Dard alcuni esempi del modo in cui questo senso pud venire addestrato; e per “tatto” non intendo semplicemente quello che si esercita per mezzo delle dita. Uno dei metodi elementari é la percezione del magnetismo. Scoprirete che, ad occhi chiusi, potrete percepire la presenza di una calamita accostata alla pelle, e che con I’esercizio continuo riuscirete a valutare la differenza tra il polo nord e il polo sud di un magnete. Scoprirete che la fronte é il punto migliore per effettuare questi esperimenti. E superfluo insistere sui sensi del gusto e dell’ olfatto; ma anch'essi possono venire sviluppati. La Teosofia afferma che, in corrispondenza con tutti gli altri Sette- nari esistenti in Natura, vi sono anche altri due sensi. Dird che il sesto pud essere chiamato percezione astrale, cioé il potere di percepire forze ed entiti del piano adiacente alla Terra; e il settimo, del quale senza dubbio alcuni di voi avranno qualche barlume a tempo debito, é la fa- colta di ricevere la Conoscenza da fonti spirituali. Non vi sono organi che corrispondano a questi sensi ¢ percid, quando é necessario, dob- biamo utilizzare gli organi che gid possediamo. Ora, da che cosa si pos- sono ottenere questi poteri, secondo l’insegnamento degli Adepti? Al nostro Ordine é stata mossa I’ accusa di non predicare la necessita d’una rigorosa purezza di vita, come fanno i teosofi. Pud essere vero che non ja predichiamo sempre; e poiché non teniamo riunioni pubbliche, non esiste |’occasione di farlo, Se tuttavia c’é qualcosa che vorrei indicarvi come il peccato sociale pil grave, ebbene, questa é l’ipocrisia. In quanto all’ascetismo, gli ermetisti hanno sempre insegnato che la ne- cessaria purezza di mente pud e deve essere combinata con |'assenza di ogni moralita ostentata e di abitudini di vita innaturali. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. | FINL E | MEZZ1 DELL’ ADEPTO. 31 Un altro punto importantissimo su cui insistono la nostra Obbliga- zione e i nostri Rituali, e che viene posto in risalto con grande solennitd nella Cripta, @ l’assoluta necessitd di astenersi dal giudicare gli altri. Questo non significa che non dobbiate condannare il peccato, bensi che non dovete spingervi fino a condannare il peccatore. Non significa che dobbiate ignorare i torti, bensi che non dovete sforzarvi di cercare mo- tivi di lagnanza contro i vostri simili, o cereare di dominarli se per caso avete autorita su di loro, Pochissimi si trovano in questa posizione, Co- storo dovranno portare il Karma di giudicare occasionalmente gli altri membri. Si tratta comunque di un dovere che ricade su alcuni di noi. Dovete tuttavia evitare l’occasione di giudicare gli altri fino a quando non vi viene imposto questo obbligo. Loceasione e I’atto devono essere entrambi evitati finché & possi- bile. Percid i] Rituale dice: «Quindi sarai imperdonabile, chiunque tu sia, se giudichi un altro». Consentitemi ora di dire una parola a proposito dei rischi della ne- gativita. Mi sembra che |’atteggiamento negativo ¢ la costituzione ne- gativa debbano venire frenati ¢ controllati. Innanzitutto perché in simili condizioni non facciamo progressi, e in secondo luogo perché compor- tano per noi rischi ben precisi: quelli delle forze elementali che possono attaccarei, Finché vivete un’esistenza naturale, siete al sicuro dall’assalto delle influenze che stanno al di 1a del mondo materiale del vostro fratello uomo; ma non appena uscite da quel mondo e vi mettete in condizione di ricercare i misteri occulti, vi esponete all’azione di forze delle quali sapete poco o nulla. L’unico modo per evitare di venire dominati da tali forze, alle quali vi siete resi vulnerabili, consiste nel mantenere quello che noi chiamiamo un atteggiamento positivo, cioé |’esatto contrario della cosiddetta medianita. Un medium & colui che coltiva la negativita; una tale persona deve quindi essere evitata. La condizione che noi yo- gliamo vedervi coltivare @ Ja positivita. Potrei darvi chiari esempi di persone che sono negative e che quasi esclusivamente per questa ra- gione si sono messe in difficolta. Un’altra cosa in cui veniamo istruiti e che siamo messi in grado di praticare é la Divinazione. Vi sono almeno tre sistemi diversi che vi vengono proposti; ma sono tutti metodi di cui potrete escludere la rou- tine, quando vi sarete spinti abbastanza avanti. Il primo di questi si- stemi é la Geomanzia; inoltre, vi é quello dell’ Astrologia. Si noti che le lezioni del Primo Ordine contengono brevi cenni su questi sistemi, ma non vi incoraggiano direttamente a perfezionarvi nel loro uso. 32 INSEGNAMENTI MAGIC] DELLA GOLDEN DAWN Il terzo sistema, che @ virtualmente introdotto e insegnato nel Se- condo Ordine, @ quello dei Tarocchi. E assai pid profondo degli altri due, e da risultati pid veri perché i suoi punti di contatto con il mondo, con I'uomo e con le influenze che lo circondano sono pid numerosi. II fatto che sia pili complicato vi offre maggiori collegamenti rispetto agli altri due sistemi. Con una proce- dura dei Tarocchi svolta adeguatamente e con l’intuizione debitamente coltivata potrete ottenere pil 0 meno tutto cid che desiderate; i! proce- dimento ¢ complesso e molto difficile da imparare, ma una volta affer- ratolo potete ottenere risultati sorprendenti. Quando avrete studiato i primi sei manoscritti dell’Ordine e conoscerete bene i Rituali del Pen- tagramma e dell’Esagramma, e avrete fabbricato i vostri Strumenti, vi verra detto che @ opportuno apprendere il sistema dei Tarocchi. [1 suo studio, inoltre, cosi affascinante che vi sentirete indotti a trascurare le cose che dovrebbero precedere la pratica. Mediante questi sistemi di divinazione, in realta, voi inducete e col- tivate il potere intuitivo. Ora, per avere successo nella Divinazione, bi- sogna coltivare anche e soprattutto la Volonta. Per prima cosa, é neces- saria una conoscenza intellettuale della materia; poi lo sviluppo della facolta intuitiva; e infine dovete coltivare la Volonta. Dovete avere una volonta ferma, altrimenti la vostra intuizione vi servira a poco, La col- tivazione della Volonta deve essere un processo continuo. Vi sono molti equivoci, a proposito della Volonta. Un individuo pud dirvi: «M’inte- ressano moltissimo tutti questi studi, e sono sempre pieno di buona vo- lonta, e mi sforzo di riuscire». Poi vi dirt che pensa all’ Albero della Vita o a qualche altro soggetto occulto mentre fa i conti di casa o parla con la moglie. Mi duole dirvi che costui é sulla strada sbagliata. Se vo- lete riuscire, dovete volere una sola cosa alla volta. L’abitudine di fare due o tre cose insieme é fatale per l’occultista. La Volonta necessaria una Volonta indivisa, e bisogna continuare a coltivarla sempre. Bisogna quindi prendere labitudine di non Volere mai pid di una cosa alla volta. Non lasciate mai che la vostra Volonta si mescoli a un desiderio. La Volonta divisa non é la Volonta che potra esservi utile. del tutto impossibile volere fortemente, ad esempio, di vedere un Ele- mentale. Se volete riuscire, dovete incoraggiare una concentrazione fissa della mente. Spesso abbiamo strane dimostrazioni della forza della Volonta. Vi dard un esempio. Notiamo sovente che, se ci voltiamo per la strada a guardare qualcuno che abbiamo appena incontrato, anche quella persona si volta per guardare noi. Tuttavia, se cercate di farlo di proposito, probabilmente fallirete; cid significa che in questo secondo caso la vostra mente é divisa tra la volonta di riuscire, e il de- (PIN ET MEZZt DELL’ ADEPTO. 33 siderio di mostrare il vostro potere; e percid la Volonta ne risulta inde- bolita. Gli altri due fattori principali sono la Vibrazione dei Nomi Divini e le proprieta dei colori; ma poiché questi devono essere rivelati dallo studio della Cripta, per ora non ne tratterd, [Testo extra curricolare n. xix] 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 36 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN malvagie, e di morbi ripugnanti. Fate attenzione, quindi, a come entrate nella regione incommensurabile!. Lossessione @ il prodromo dell’attacco; un’intera serie di soffe- renze e terrori pud investire l’occultista fiacco, dissoluto o mancante di fermezza, i cui intenti sono egoistici, i cui desideri sono sensuali, i cui pensieri sono inquinati da ansi¢ materiali o dall’avidita del mondo: la carne ¢ il diavolo, II Neofita che ha varcato il Portale e non progredisce, il frater che manca di profondita, che non acquisisce nulla, pud non te- nere in alcun conto tutto queste vanitd. Altrimenti, rinunci, o diverra una presenza superflua in queste sale e ne sara scacciato. Ma anche il discepolo che avanza nei gradi e che acquista una so- lida Conoscenza, che é in grado, egli o i] suo Sé superiore, di armoniz- zarsi con la Sapienza, é pur sempre esposto all’ attacco. Tuttavia, contro Vattacco possono intervenire le difese che vi verranno fornite, ma so- prattutto quelle che troverete dentro di voi. Lo Hiereus vi ha fatto no- tare l’inestimabile valore del Coraggio mentale, morale e fisico; in tal modo, siete tre volte armati e completamente al sicuro. Tre volte armato & chi si batte per una causa giusta, e tre volte ar- mato é colui che possiede coraggio incrollabile e ferme aspirazioni, il cui corpo fisico non insidia e corrompe I’ anima, ¢ la cui Comprensione ha afferrato le nostre dottrine. II corpo non deve essere condannato, ma va usato con retto giudizio. L’anima non deve essere macchiata con pensieri malvagi e desideri egoistici, ma va elevata per mezzo della vo- lonta di innalzarsi. Lo spirito, quel raggio del Supremo che ci protegge, la cui scintilla él'/o, & pronto ad afferrare e assorbire il riflesso superiore del sé del- Vanima che, in virtd della sua purezza e del suo sviluppo, ha raggiunto il livello della perfezione. Non siamo che discepoli della vita superiore, e nessun adepto tra noi é in grado di prevedere dove e quando qualcuno di voi sara attac- cato, né attraverso quali prove: ma vi mettiamo in guardia contro i pe- ricoli e possiamo opportunamente fornirvi la Panacea, il Rimedio Uni- versale. Non inyano il Nuovo Testamento dei cristiani insegna il potere della volonta, l’efficacia della fede: poiché tale potere non é limitato se non dalla completezza della fede e dall’intensita della volonta. Nessuno tema le potenze del male: a voi é dato combatterle e vincerle, con pu- ! Un esempio degli “attacchi” psic! da parte de; ‘lementali, ¢ relativa te- rapia, 2 fornito dal documento intitolato Un esorcisma, incluso nel Libro Terzo di quest opera. CORAGGIO CONTRO OSSESSIONE 37 rezza e coraggio, e con |'altissimo potere magico del Pentagramma che vi é insegnato dall’Ordine. Dov’é il discepolo sconfitto? Non é uno di noi! Fatevi coraggio, allora, Neofiti! Non lasciatevi avvilire dalle diffi- colta e dai pericoli dello studio occulto, innalzatevi progressivamente verso i pinnacoli della Sapienza. Da uomini liberi, ascoltate gli ammae- stramenti degli Anziani dell’Ordine, che sono sempre pit pronti a inse- gnare di quanto voi lo siate ad apprendere. Vostra sara la Sapienza. E, armati di energico coraggio e di indomabile volonta, avanzate e prospe- rate, poiché vi é un Summum Bonum, una Quintessenza di dottrina, di benevolenza universale e di sublime potere, oltre a quello materiale, da cui nasce l’alta aspirazione a raggiungere la Perfetta Felicita. Libro Primo Il Simbolismo Magico Nota Introduttiva Lo studio del simbolismo era essenziale per il progresso nello schema dottrinale elaborato dalla Golden Dawn. Per i Sapienti dell’ Or- dine, i simboli non erano semplicemente veicoli di sapienze altrimenti dimenticate, ovvero un modo alternativo per trasmettere nozioni al di 1a di trattati ¢ insegnamenti impartiti da maestri. Erano molto di pil perché costituivano un vero e proprio strumento operativo di straordi- naria potenza. Non c’é praticamente riga negli antichi testi di magia cerimoniale e degli altri consimili che non nasconda allegorie, allusioni nascoste, so- vrassensi e dottrine celate sotto apparenze diverse. Per penetrare questo linguaggio basato su agganci simbolici, metafore, riferimenti mitici & necessario familiarizzarsi con le sue molteplici valenze: e cid avviene grazie all’ osservazione, lo studio, la meditazione e¢ la sperimentazione. Bisogna seguire un noto adagio alchemico: «Lege, lege ef relege, ora, labora: et invenies», ovvero: leggi (osserva), leggi e rileggi (studia), prega (medita), opera (sperimenta), e capirai. Se oggi molti antichi testi ci appaiono oscuri non é perché chi li scrisse abbia voluto deliberata- mente celare verita improfanabili: nella cultura nell’ambito della quale yennero elaborati, e per le persone cui erano destinati, essi erano di una chiarezza assoluta, Non c’era bisogno di celare aleunché agli ignoranti, perché l’ignoranza é essa stessa un isolante efficacissimo. Oggi li com- prendiamo a fatica soltanto perché ragioniamo in modo diverso e siamo abituati a manipolare concetti diversi. L’uso del simbolo non serviva a velare, ma al contrario a rendere pit chiaro cid che I’autore voleva dire: 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. Simbologia in relazione alle Scienze Occulte del GO. Frater Sub Spe Ogni scienza possiede una propria simbologia, e di conseguenza deve esservi anche una “simbologia occulta”: con la differenza che, come la scienza occulta é intesa quale sintesi di tutte le dottrine tradi- zionali (I’algebra, per cosi dire, della loro matematica), cosi la sua sim- bologia, di cui tratteremo oggi, deve essere Ja radice di quella di tutta la tradizione. Inoltre, ciascun simbolo della scienza occulta é intrinse- camente valido: costituisce cioé l’espressione sintetica di una verita inerente, nonché di una verita psichica e di una verita spirituale. In altre parole, se interpretiamo in modo corretto le corrispondenze, cid che ci risulta vero su di un piano lo é su tutti i piani. Le proposizioni euclidee sono veriti astratte; e anche se nessun uomo riuscira mai a tracciare le figure idealmente perfette necessarie per la loro completa dimostrazione, le verita fisiche che quelle figure ideali rappresentano costituiscono la base dell’intera scienza fisica. Sara possibile illustrare questo argomento prendendo in esame qualche simbolo occulto tra i pil semplici ed esponendo alcune delle tante interpretazioni, con uno 0 due esempi, per mostrare come i grandi glifi siano scritti sulla faccia della natura oggettiva per coloro che hanno occhi per vedere. Partiamo da un primo postulato, l’ idea di Tutto Universale, vediamo come questo concetto sia stato rappresentato tramite espressioni sim- boliche. E chiaramente qualcosa di indifferenziato e infinito. Immagi- natevi soli in uno stato in cui il mondo, il sole, l’intera volta stellata del cielo siano scomparsi; potete rappresentarlo soltanto come una sfera vuota, poiché ogni altra forma implicherebbe differenziazione. Inoltre, considerando voi stessi come un punto di consapevolezza al centro del SIMBOLOGIA IN RELAZIONE ALLE SCIENZE OCCULTE 41 vuoto, linee diritte di infinita lunghezza potrebbero essere tracciate da voi verso qualsiasi direzione; essendo infinite, sono tutte uguali, quindi voi siete al centro di una sfera infinita. Su un piano, cid pud essere raf- figurato soltanto con un cerchio, i] cui interno é vuoto perché indiffe- renziato, mentre la circonferenza che lo racchiude forma un buon sim- bolo dell’infinito, poiché non ha un punto dal quale si pud dire che essa inizi o termini (fig. J)!. Il contenuto, per cosi dire, di questa sfera infinita é quello che in sanscrito é chiamato Mulaprakriti, origine della materia, sostanza omo- genea del mondo. Quindi, non appena ha inizio il primo accenno di ma- nifestazione, il primo punto differenziato pud essere appropriatamente rappresentato con un punto al centro del cerchio (fig. 2). L’aspetto pit elementare di materia manifestata é la rotazione in forma di vortice. Se facciamo ruotare rapidamente una sfera trasparente omogenea e la os- serviamo dalla direzione dell’asse di rivoluzione, questo ci appare come un punto; ma se la incliniamo di lato, I’asse si presenta come una linea che costituisce un diametro della sfera. Nell’antichita, I’ origine della materia veniva spesso simboleggiata con un uovo, pertanto sen- tiamo parlare di “uovo cosmico”, “uovo del mondo” e cosi via. E pos- siamo notare |’appropriatezza del simbolo se consideriamo |’uovo come una sfera cava, rappresentante la vitalita latente, ma completa; appena ha inizio l’incubazione, compare un punto embrionale, ben presto separabile in tre strati (poiché non possiamo sottrarci al misti- cismo del tre), Quindi, il primo punto nella vita fisica é la costituzione di un tre in uno. I primo inizio di differenziazione & chiaramente duale (cid avviene prima della manifestazione della vita), positivo e negativo, energetico e ricettivo, o comunque vi piaccia definirlo. Nessun nome é assoluta- mente preciso, e le denominazioni maschio e femmina talvolta usate possono essere notevolmente fraintese. In realt, é l’energia oggettiva che agisce, e i] soggetto-materia é il destinatario dell’azione. I] simbolo pit ovvio per la materia ricettiva & l’acqua, la cui caratteristica, in stato di riposo, & costituita dal suo disporsi in un piano orizzontale; pertanto, come il punto nel cerchio simboleggia la prima manifestazione, la linea orizzontale rappresenta la prima divisione tra ricettivo ed energetico, e ci da la fig. 3. Se il cerchio rappresenta l’infinito e il diametro la materia mani- festa, che é finita, dovremmo naturalmente aspettarci che tra loro non | Le figure sono raggruppate insieme alla fine della lezione, Nel documento originale, sono tracciate su un foglio a parte. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 44 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN la Vergine e lo Scorpione erano uno solo, come sembra indicare la so- miglianza dei simboli, mentre la Bilancia fu aggiunta dai sacerdoti egizi. In questo vi @ una certa dose di verita. La Bilancia venne intro- dotta dai sacerdoti dell’antico Egitto o forse prima, ma non come ag- giunta, bensi come sostituzione; i! segno originario era I’altare 0 Ara (fig. 11), a volte chiamato altare di Abele che, con i segni decadali, mo- stra chiaramente i] mistero dell’espiazione, elevandosi sopra la Legge del Karma. I] segno della Bilancia, 0 equilibrio della tavola di Osiride, indica la pesatura delle azioni dei morti e la condizione futura che ne discende, un concetto naturale ed ovvio per individui le cui idee erano limitate da principi inferiori e che non conoscevano la possibilita di ele- varsi al disopra di tali principi e oltre la Legge del Karma. La sostitu- zione della Bilancia all’ Ara segna una fase distinta nel progresso della storia religiosa; nello Zodiaco ve ne sono indicate molte altre. II simbo- lo della Bilancia é semplicemente I’ Ara tagliata alla sommita (fig. /2). Per avere un’idea di come questi simboli siano inscritti nella natura fisica e di come ciascuno di essi debba essere vero sul piano fisico come su quello astratto o metafisico, consideriamo un raggio di luce. Sappiamo che é triplice: se lo facciamo passare attraverso il triangolo, ossia il prisma la cui sezione é triangolare, allora I’ Unita diventa una Trinitd, poiché dalla luce bianca scaturiscono i tre colori prismatici, che tornano nuovamente nella luce bianca, e ognuno di essi costituisce di per sé un perfetto veicolo per la manifestazione della luce. Giungiamo cosi al concetto che ogni autentico simbolo é la presen- tazione materiale di una verit& spirituale ed & necessario che ciascuna verita spirituale si manifesti sempre materialmente intorno a noi in un singolo filo d’erba, nella storia, nelle fasi dello sviluppo di ogni uomo, anche nella storia della razza umana, in vari eventi, per coloro che hanno occhi per vedere. Tale concezione é ulteriormente illustrata in un normale cubo (fig. 13), definito da Aristotele la pid perfetta delle figure e universalmente considerato simbolo dell’uomo, Le sue sei facce, sviluppate, formano la croce (fig. 14), con cui abbiamo cominciato; ¢ il braccio orizzontale detla croce, preso a sé, consiste di tre quadrati (fig. /5), che simboleg- giano la triade superiore, mentre quello verticale (fig. /6) rappresenta il quaternario inferiore. Fig. 2 Fig. 4 Fig. 6 OO@ Cel ze 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. LA SCIENZA DEI NUMERI KABBALISTICI ED ERMETIC] 49 quattro piani: il piano archetipico di Atziluth, il piano fisico 0 di Briah, il piano della formazione, Yerzirah, e il piano materiale, Assiah. Cid pud essere illustrato come segue: uno scultore che desidera creare una grande statua, per prima cosa la concepisce nella mente (il primo piano, Atziluth), poi immagina un disegno, o qualcosa del genere, che possa essere tracciato sulla carta, 0 forse rimanere solo una figura mentale; si tratta di un’ulteriore materializzazione dell’idea, che viene trasformata in una forma, sia pure non ancora concreta e visibile, e questo é il se- condo piano, Briah, Quindi, egli procede realizzando un modello in creta, € questo é i] terzo piano, Yetzirah, dopo di che la sua concezione viene trasposta nel duraturo marmo, dove rimane, e questo é il piano fi- nale di Assiah, il pit materiale di tutti. E cosi abbiamo il quattro. Ora, come si trova scritto in molti importanti libri sull'occultismo, il quattro é anche il numero delle lettere del grande nome di Dio in ebraico: Yod, He, Vau, He, che in genere si trascrive 1HVH. Vi & da no- tare una particolarita: in effetti le lettere sono tre, essendo la He ripe- tuta, e naturalmente ce ne chiediamo la ragione, sapendo che nella Kab- balah e nell’ebraico nulla é lasciato al caso. Questo ci porta al signifi- cato del numero 4. Tale numero é anche quello della creazione e rap- presenta le due forze opposte: la lettera Yod é la forza attiva, energe- tica, il fuoco, mentre la lettera He é quella passiva, ricettiva, l’acqua sulla cui superficie si muovono lo Spirito di Dio e il fuoco. Pertanto, otteniamo calore e umidita, che sono le basi di tutta la vita senza le quali essa sarebbe impossibile, nonché i principi maschile e femminile che pervadono l’intera natura; € abbiamo la lettera Vau, che costituisce l'unione delle due, completando il triangolo e realizzando il segno di- vino. Ma la seconda He é il termine di transizione, il passaggio da un mondo a un altro. La pianta cresce e fiorisce, ma celato nel fiore si trova il seme in cui é la potenzialita di un’infinita serie di piante della stessa specie. Quel fiore é la seconda He. La metafora pud essere ap- plicata dove si vuole, a qualunque manifestazione di vita, sia essa spi- rituale, psichica o materiale, e l’analogia si rivela perfetta. Abbiamo il triangolo, le due forze contrapposte, attiva e passiva, energetica e ricet- tiva, la terza che le unisce e il termine di transizione. Cid & simboleggiato dallo stesso numero quattro, composto dalla linea dritta con sopra il triangolo, che rappresenta la triade della vita e il termine di transizione che da essa proviene, nonché I’uomo in posi- zione eretta, 0 il numero 1, che ha sulla testa il triangolo della saggezza suprema. Questo quarto termine presenta un’altra particolarita, che pud ere Spiegata soltanto facendo riferimento al metodo kabbalistico di considerare i numeri, 0 piuttosto ai due metodi, addizione e riduzione. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 52 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN mero chiave, il grande numero det sole, @ Sorath, che indica il 666, quello della bestia dell’Apocalisse, riguardo il quale molto @ stato scritto, ma assai poco capito. Prendendo i numeri singolarmente, non vi é molto di utile da dire. Il due @ sempre stato ritenuto un numero estremamente particolare, es- sendo il primo che emerge dal grande silenzio dell’unita, e quindi ve- niva chiamato da Pitagora e dai suoi discepoli il numero dell’ audacia, quello che osa attraversare il ponte. Pertanto, era specialmente conside~ rato dai Greci; troviamo cosi nel linguaggio il singolare e il duale, ma nessun numero corrispondente a 3 0 4, o a nient’altro in greco, eccetto il plurale. Il numero 3 @ chiamato da Pitagora tesoro della geometria, perché il triangolo é la figura pit utile e universale, e il 3 predomina in tutte le scienze. E presente in musica, le 3 note che formano |’accordo e l’ottava che ripete Ja nota di base e potrebbe essere considerata il ter- mine di transizione verso un nuovo accordo, II 3 si trova anche nel tempo: passato, presente e futuro. Vi sono poi le tre dimensioni dello spazio, lunghezza, larghezza e profondita; in realta, non possiamo pre- scindere dal 3. Nella Massoneria dell’Arco Reale é il triplice Tau: chiunque sia in grado di renderlo operativo, possiede la chiave di tutte le scienze. Tale effetto pud essere ottenuto con una perfetta conoscenza dei numeri. Poi vi é il 4, che &, come abbiamo detto, il grande nome, nonché i 4 elementi ¢ i 4 ordini delle intelligenze, esseri o poteri elementali di fuoco, acqua, terra e aria. Tra gli ebrei, il 5 era soprattutto il numero del matrimonio: cinque doni, cinque benedizioni, gli invitati erano ammessi per gruppi di cinque, le cinque vergini sagge e le cinque stolte nella parabola. E 5 é@ il numero umano, le 5 estremita dell’uomo, la stella a 5 punte, nonché il geroglifico umano del Pentalfa, che non é il sigillo di Salomone, come pensano alcuni, ma il simbolo della salute. II vero sigillo di Sa- lomone é il triangolo intrecciato, che significa redenzione. E qui ab- biamo la relazione del numero dei 7 principi, chiave della creazione ica e numero dell’uomo secondo i suoi principi. Considerate il destino umano: é quello di avvicinare cid che é ma- teriale al divino. Lo scopo finale dell’ intera creazione é il ricongiungi- mento di tutte le cose ora separate con |’unica Unita Eterna, e quindi, tradotto nel microcosmo, l’unione dell’uomo materiale, carnale ¢ ter- reno con il sé o triade superiore. Cos’é che attualmente li tiene sepa- rati? E Kama Rupa, Vostacolo del sé. Quando viene rimosso, il sé & espulso. Allora il lato materiale dell’uomo é l’emblema della materia, ovvero l’acqua, il triangolo inferiore. L’idrogeno, o la radice dell’ idro- LA SCIENZA DEL NUMER! KABBALISTICI ED ERMETICI 53 geno, pud essere I’ elemento primordiale ultimo, che perd é attirato, in- tessuto e intrecciato con la triade superiore. E questa é la redenzione fi- nale, il perfetto ricongiungimento del materiale con il superno, del- l'umano con il divino, quando spirito e materia, non pid separati, diver- ranno uno, Pertanto, il sigillo del grande Salomone é il triangolo intrec- ciato. Il 6, percid, & la chiave del 7. La parola sette viene dall’ebraico Shebo, 7, completezza o abbondanza. | periodi della vita sono conside- rati in termini di 7 anni, come sa ogni fisiologo, 7 principi, 7 pianeti, 7 giorni di creazione; in effetti, incontriamo tale numero ovunque. Quanto ai due successivi, 8 e 9, vi é molto da dire, ma parlarne ri- chiederebbe troppo tempo; tuttavia, i principali numeri da ricordare, e i numeri chiave, sono quelli che ho menzionato. Poiché 9 é il quadrato di 3, 3 volte 3, risalta chiaramente in tutti quei calcoli che comportano il quadrato di numeri. Dopo il 9 viene il 10, il numero della compiu- tezza, la terraktys, il triangolo equilatero di Pitagora che racchiude 10 Yod. La collocazione del 10 nell’Albero della Vita é un altro settore di questo argomento in relazione alla Kabbalah. Le vestigia del Tetragrammaton del GO. Frater Non Omnis Moriar Il Tetragrammaion, ai cui complessi significati accenneremo oggi, & il simbolo dell’ Anima del Mondo. Questo concetto ha molte rappre- sentazioni, a seconda delle diverse scuole tradizionali: la Luce Astrale, il Grande Agente Magico, l’azione di Dio nell’ universo, il Creatore e Governatore, la forza motrice, I’ influsso conduttore, la molla principale dell’intero meccanismo rappresentata dalla Croce e dal Quadrato, la Tetrade o Quaternario. L'unico Dio, o Potenza, é la sintesi dei membri della TRIADE. La Triade é la fusione delle pur forze contrapposte, quella che le unisce nell’ equilibrio; e ciascuna forza é un’ uNrrA, la Monade. Le due forze contrapposte formano la DIADE in equilibrio. La DIADE é ripresa nella Triade, e la Triade é perfezionata nel Tetragrammaton, Yod-He-Vau-He, il concetto della divinita che opera nella natura attra- verso la Triade per mezzo di due forze opposte, attivo e passivo, ma- schio e femmina, volatile e fisso, positivo e negativo, e ciascuna Mo- nade é potere, vis, cioé Unita. Raffiguriamo insieme la Tetrade attraverso la mente, la religione, il simbolismo, l’alchimia e la fisica. Rappresentiamo le due forze con- trapposte, come nei tempi antichi, con Ia linea verticale per I’attivo, il volatile, il positivo, il maschile, e la linea orizzontale per il passivo, il fisso, il negativo e il femminile. Consideriamole combinate tra loro: mettiamo [una sull’altra (ossia incrociate), e otterremo la croce sem- plice, oppure supponiamo che !’asse verticale si muova fino a una certa distanza da un lato all'altro e la barra orizzontale alla stessa distanza verso "alto e verso il basso, e avremo il quadrato perfetto con quattro lati uguali. LE VESTIGIA DEL TETRAGRAMMATON 55 Ha poca importanza quale ideale della Tetrade concepiate;, nel primo caso, concentrate l’attenzione sulle estremita, nel secondo sui lati della figura. Considerate i quattro punti cardinali; essi sono il posi- tivo e il negativo rispettivamente di luce e calore, oriente e occidente per la luce; i] Nord é il negativo del calore, i] Sud il positivo. Eliphas Levi descrive la filosofia della mente umana come formata da affermazione e negazione, discussione e verifica. La discussione tende a conciliare le forze contrapposte, affermazione e negazione, mentre la verifica ~ soluzione del problema — completa il processo. Pertanto, nella religione europea troviamo il concetto di Divinita Universale, differenziato in Padre, Spirito Santo o Ideale Materno, e FI- GLIO, ma queste tre Persone sono UN SOLO Dio. Numerosi Paesi hanno rappresentato tale concetto nel nome di quattro lettere della Divinita, quali il greco Theos, il latino Deus, il tedesco GOTT, il francese DIEU, € si osservi come la lingua ebraica, cosi densa di simboli, ci dia il Tetra- grammaton IHVH, M7, formato da tre lettere separate riassunte in una quarta, che @ una di queste tre, una He finale che combina Yod, He e Vau in una concezione perfetta. Essa esprime la divinita nell’ uomo e la concezione umana di Dio. Nel linguaggio kabbalistico di Macropro- sopus, Padre, Microprosopus, Figlio, Aima, Madre, e la Sposa Malkuth sono le emanazioni dell’Ain-Soph-Aur, la Luce Infinita. Passiamo alle rappresentazioni allegoriche della Divinita nella Te- trade, o Forma Quadripartita. In primo luogo i Cherubim; essi sono de- scritti da Ezechiele con parole sublimi, ma abbastanza stranamente non lo sono nell’ Esodo, dove si osserva che sono realizzati in oro da Mosé, né nel Libro dei Re, in cui la loro realizzazione é attribuita a Salomone. Vengono chiaramente menzionate le diverse apparenze di un uomo, di un leone, di un toro e di un’ aquila; queste evidenti espressioni di cono- scenza, coraggio, forza e aspirazione sono splendidamente combinate nell’ideale Sfinge d’Egitto; un perfetto simbolo di cid che 'uomo deve fare per essere paragonabile all’ onniscienza, onnipotenza e onnipre- senza di Dio, personificate dagli stessi emblemi. Ora, i quattro elementi della Sfinge sono ugualmente applicabili all’espressione di Dio nelle forze naturali della Terra, la quadruplice azione della luce astrale che opera nel calore, nella luce, nel magnetismo e¢ nell’eletiricita; 'uomo & luce, il toro calore, la presa del leone é I’attrazione del magnete e le ali dell’aquila simboleggiano la grande portata dei lampi del fluido elet- trico. Laddizionale simbolismo della Ruota di Ezechiele ha generato enigma della Ruota di Pastellus, intimamente collegata con la Tetrade divina; la sua ROTA, il termine latino che anagrammato da anche TORAH, 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. Il numero quattro in relazione con il mondo e 'uomo del G.O. Frater Non Omnis Moriar Tutti i membri del nostro antico Ordine che hanno attitudini lette- rarie e tempo a disposizione devono prestare attenzione ai concetti del simbolismo e all'uso dell’analogia nei libri che riguardano le scienze occulte. Alcuni di questi antichi studi, a lungo coltivati in passato, hanno gettato Je basi delle nostre moderne indagini scientifiche, mentre indubbiamente altri sono stati abbandonati e condannati. Molte delle prime scoperte nel campo della chimica furono fatte dagli alchimisti, che dedicavano I'esistenza alla ricerca di un Elisir di Vita e di un metodo per produrre oro da altri metalli meno pregiati. La nostra moderna astronomia scientifica é derivata dalle antichissime os- servazioni dei pianeti e della moltitudine di stelle scintillanti effettuate dai saggi della Caldea nelle loro ricerche astronomiche, Le arti magiche di una volta erano tratte da esperimenti nella Filo- sofia Naturale, e da quei primi tentativi di utilizzare le forze pil straor- dinarie della Natura ¢ le facolta non sviluppate dell'uomo sono nati gli studi sull’elettricitd e sul magnetismo, e la scoperta dei processi para- normali della mente umana e della personalita dimostrati dall’ipno- tismo, dalla telepatia e da consimili sviluppi. D’altro canto, le speculazioni profondamente mistiche ed erudite degli antichi sul Potere Creatore sopra di noi e sui rapporti tra Dio e Tuomo cosi come si sono sviluppate nel Vecchio e Nuovo Testamento, nella Kabbalah ebraica, nella Sapienza del Buddha, nella Bhaghavad Gita degli indi, nell’ Apocalisse di san Giovanni e nelle Epistole di san Paolo, ¢ nelle molte dottrine dei successivi gnostici greci, benché del massimo interesse, sono parzialmente cadute nell’oblio; in ogni caso, 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 60 INSEGNAMENTI MAGIC] DELLA GOLDEN DAWN corso di una lezione di ermetismo, un erudito medico suggeri che le no- stre popolari recite natalizie riproducano (in linguaggio gestuale) le sacre rappresentazioni mistiche di un tempo, quando veniva celebrata Ja rinascita annuale o periodica di qualche dio, si trattasse di Osiride, Mithra, Dioniso o, pid tardi, del Cristo della nostra fede. Tutti ricorde- rete dall’infanzia che la nostre recite natalizie mettono in scena sempre € soltanto quattro personaggi, che sono strettamente rappresentativi dell’ umanita e dei quattro principi dell”’uomo visto come essere quadri- partito. I personaggi, Maschere 0 Persone, sono Arlecchino, Colombina, Pulcinella e Pantalone, e se consideriamo l’uomo in parte celeste e in parte terreno, possiamo definirlo, come si & detto, un essere di quadru- plice essenza, identificando, ad esempio, un Raggio Divino, lo spirito, I’anima umana, |’ anima animale o I’ elemento passionale, e il corpo ma- teriale, comprendente quindi due principi superiori di origine celeste ¢ due di origine terrena. Ricorderete Arlecchino, che é sempre mascherato e reca una verga magica. Egli rappresenta la luce invisibile e altissima che risplende sul- l’anima umana; indossa un costume lucente e¢ variopinto, che simbo- leggia le sette forze divine e planetarie come vengono mostrate al- !'uomo nell’ Arcobaleno del Cielo; non parla mai; con la sua verga tra- sforma l’apparenza esteriore di ogni oggetto toccato. Colombina, il cui nome deriva da columba, la colomba, é l’anima umana. E costante- mente al fianco di Arlecchino, sempre obbediente ai suoi desideri, lieve, eterea e simile a una fata, bella e amabile; ma di per sé non pos- siede poteri magici, brilla della luce di Arlecchino e non é che un ri- flesso minore dello Spirito che domina la personalita. I kabbalisti con- sideravano l’uccello come un simbolo dell’anima, e il suo nido come emblema del cielo. Pulcinella rappresenta il principio terreno e fallace dell'uomo, con la sua mente, intelletto, desiderio e azione. E un personaggio esperto del mondo e scaltro, spesso arguto, ma sovente incline a pensieri e atti inferiori; non ha poteri magici e deve essere costantemente diretto ¢ controllato per evitare che finisca sulla strada della follia e del peccato. Pantalone é il corpo materiale dell’uomo, condotto qua e 1a da Pulei- nella, la mente animale i cui pensieri sono ordinari e gli atti rozzi e ma- teriali... Il corpo & semplicemente uno schiavo e un burattino, e deve soffrire per i peccati e le follie causati da Pulcinella, che rappresenta l’elemento inferiore, passionale nell’uomo. L’azione della Pantomima mostra il povero, disprezzato Pantalone come un uomo vecchio e debole, spregevole, zimbello delle circostanze IL NUMERO QUATTRO IN RELAZIONE CON IL MONDO E L'UOMO 61 € oggetto di ogni maltrattamento. Egli é lo sciocco calpestato e igno- rante, costantemente sfruttato dall’abietto Pulcinella, che é spesso un impostore € un mascalzone, e troppo egoista per tutelare la sicurezza o la salute del suo servo; é mostrato come un vecchio per denotare la sua incapacita di resistere all’ oppressione e all’insolenza. La Pantomima di una volta iniziava con un Prologo o introduzione verbale dei personaggi. A volte, Arlecchino e Colombina erano presen- tati come Re e Regina, Principe e Principessa, eroe ed eroina; le scene della rappresentazione mostravano episodi nella loro esistenza, falli- menti e successi, pericoli e tribolazioni, fughe e ricompense, e il dramma si concludeva con l’unione dell’eroica coppia, a rappresentare la combinazione dei principi umani superiori attraverso la salvezza, il matrimonio celeste; e questo coronamento tanto ambito era mostrato dal quadro finale, quello che noi oggi chiamiamo Scena della Trasfor- mazione, di Luce, Gioia e Gloria, evocativo del premio beatifico per anima virtuosa scampata alle seduzioni dei principi inferiori che si & riunita alle potenze celesti. I] Numero Quattro ha molti altri riferimenti simbolici per l’uomo, che possono essere individuati per analogia in varie direzioni. Ad esempio, consideriamo il mazzo di carte da gioco che si usa attual- mente. Vi troviamo i quattro semi, comprendenti Quadri e Cuori, en- trambi rossi, che rappresentano i principi superiori, e Picche e Fiori, en- trambi neri, che indicano gli aspetti inferiori. Negli antichissimi e stra- ordinari Tarocchi, che secondo Court de Gébelin, Eliphas Levi e altri derivano dagli antichi miti egizi, vediamo che i quattro semi sono Ba- stoni, Coppe, Spade e Denari, con colori simili. Il mazzo dei Tarocchi ha anche quattro carte rappresentanti figure: Re, Regina, Cavaliere Fante, emblemi appropriati ai quattro principi umani. Nelle opere sulle scienze occulte, entrambi i tipi di carte vengono esattamente collegati al simbolismo del Jehovah kabbalistico, i] Sacro Nome di Dio, com. posto dalle quattro lettere Yod, He, Vau, He, in seguito talvolta tuite dalla tetrade cristiana INRI nei concetti affini dell’ uomo-micro- cosmo come riflesso del Dio-Macrocosmo. Tl Quattro era strettamente collegato ai simboli delle Quattro Tripli- cita in cui erano divisi i dodici segni dello Zodiaco, ai Quattro Venti del cielo, ai Quattro Punti Cardinali, al Quadrante e alle Quattro Direzioni (sopra e sotto, destra e sinistra), ai quattro caratteristici temperamenti umani (ottimista, eccitabile, malinconico e collerico), ai quattro arti e ai quattro sensi dell'uomo, nonché ai quattro elementi degli alchimisti e ai Quattro Arcangeli (Michael, Gabriel, Raphael ¢ Uriel). Anna Kin- gsford, inoltre, ha messo in luce la corrispondenza con un quaternario 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. IL NUMERO QUATTRO IN RELAZIONE CON IL MONDO E L'UOMO- 65 Il fiume Stige, o dell’esistenza, genera quattro poteri: Zelo, Suc- , Forza per sopportare ¢ Potere di agire. Questi poteri vinsero i Ti- tani, o forze elementali della natura. Vi furono quattro importanti Maestri d’Irlanda che, nel XVII se- colo, compilarono Ia storia del loro Paese dal 2242 a.C, al 1616 d.C.; e infine vanno menzionati i Quattro Martiri cristiani romani che hanno dato il nome alla Loggia massonica inglese n. 2076, la Loggia dei Qua- tuor Coronati. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 68 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN a pronunciarlo correttamente farebbe vacillare e tremare sia la terra che il cielo, poiché avrebbe usato la parola creativa che chiamd in essere tutti gli elementi. Per concludere, quindi, chiederd a coloro che indos- sano le mistiche vesti degli Antichi di ricordare cid che esse significano separatamente e collettivamente; perché non é poca cosa rappresentare materialmente le forze del NOME INEFFABILE! Simbolismo del percorso dello Zelator oltre i 4 Antichi ORIENTE FUOCO Q 14° Antico, luglio + |ROSSO ACQUA M._ |3° Antico, ottobre nm [BLU ARIA aex__|2° Antico, gennaio ) |GIALLO TERRA © {1° Antico, aprile nm |NERO ONWSANI yRiv Liaag ‘no ‘auotd TERRA, PRIMAVERA 2 OCCIDENTE ACQUA AUTUNNO, ESTATE Il simbolismo delle Colonne! del GO. Frater Deo Duce Comite Ferro Lobiettivo della presente lezione é spiegare brevemente ¢ concisa- mente il simbolismo delle Colonne. Nella spiegazione dei simboli del grado 0°=09 di Neofita, la vostra attenzione é stata indirizzata al signi- ficato mistico generale della giustapposizione delle due Colonne del Tempio, e pertanto vi pregherd solo di notare che i glifi dell’una sono tracciati in nero su sfondo bianco, mentre quelli dell’ altra utilizzano gli stessi colori, ma disposti al contrario per meglio esprimere I’inter- scambio e la riconciliazione di forze opposte nell’eterno equilibrio di luce e tenebre che da forma all'universo visibile. I piedistalli squadrati neri rappresentano le tenebre e la materia in cui lo spirito, i] Ruach Elohim, formula l'eterna enunciazione del Nome Ineffabile che, secondo quanto affermato dai rabbini dell’anti- chita, pervade l’universo: quel Nome davanti al quale le tenebre si riti- rarono all’alba dei tem, I capitelli triangolari rosso fiamma che coronano la sommita delle Colonne simboleggiano la Triplice Manifestazione dello spirito di vita, le “tre lettere madri” del Sepher Yetzirah, i tre principi alchemici della natura, Zolfo, Mercurio e Sale, e ogni Colonna é sormontata dal pro- prio Lucifero, che perd é celato al mondo materiale. Le figure simboliche sulle Colonne sono prese dalle vignette dei Capitoli 17° e 125° del Libro dei Morti, V egizio Per-M-Hru. Questa ce- 1 Nel volume primo di La Magia della Golden Dawn, a p. 111, questo docu- mento é stato riportato nella versione modificata da Israel Regardie. Lo riproduco nella forma originale. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. Le Colonne di Destra e di Sinistra! del M.O. Frater Deo Duce Comite Ferro Poiché insorge una certa confusione circa le Colonne di Destra e di Sinistra dell’Albero della Vita sephirotico in rapporto ai lati destro e sinistro dell’uomo, e in rapporto alle fasi della Luna, si noti quanto segue: In ogni diagramma o immagine, il lato destro dell’osservatore si trova di fronte alla Colonna della Misericordia: Chokmah, Chesed e Netzach; mentre la Colonna della Severita si trova di fronte al lato si- nistro. Tuttavia, quando si applica a se stessi ’Albero della Vita, il fianco, braccio e gamba destri rappresentano il lato della Forza e la Se- veriti, ovvero Binah, Geburah e Hod; mentre il fianco sinistro corri- sponde alla Colonna della Misericordia. Sicché, quando guardate un diagramma, é come se aveste di fronte un uomo che a sua volta vi guarda: i] vostro fianco destro si trova dinanzi al suo fianco sinistro. II suo lato della Misericordia forma la Colonna di Destra dinanzi a voi, come se vi guardaste riflesso in uno specchio. Come vi guarda Valtro uomo, cosi vi guarda la Luna: di conse- guenza, diciamo che la Luna crescente é sul lato della Misericordia, il lato destro delle Sephiroth; mentre quando é calante, la sua falce é sulla Colonna della Severita, di sinistra. ' Anche questo breve testo era gia stato inserito da Israel Regardie nel volume primo di La Magia della Golden Dawn, a p. 156, col titolo I Diagrammi. Lo ripor- tiamo per completezza, in una pi precisa traduzione. I! secondo documento é le- gato al precedente e lo precisa. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. Libro Secondo Psicologia esoterica e Kabbalah Nota Introduttiva L’impianto dottrinario della Golden Dawn era basato essenzial- mente su quattro fonti tradizionali. La prima era la Kabbalah, che for- niva lo scheletro ideologico dell’intero sistema; il testo di riferimento era il suo trattato pill antico e fondamentale, il Sepher Yetzirah. La se- conda era la “magia delle immagini” rinascimentale, elaborata dagli er- metisti sulla base delle indicazioni simboliche contenute negli Oracoli Caldei. La terza era la cosiddetta “magia enochiana”, interamente ri- strutturata dall’Ordine in base all’esame delle fonti di cui si servi il grande mago elisabettiano John Dee, e in particolare il testo intitolato Clavicula Tabularum Enochi, La quarta era l’alchimia kabbalistica quale si trae dal trattato dal titolo Aesh Mezareph, che tuttavia la Golden Dawn considerava soprattutto come una chiave interpretativa per penetrare i segreti dei “quadrati magici” su cui si basa il grimorio noto come Magia Sacra di Abra-Melin, altro testo basilare per la for- mazione dei Maghi dell’Ordine!, Di tutti questi sistemi, il pil importante era la Kabbalah, cui |’Or- dine si affidava per dare una struttura sistematica alla sapienza occulta. Di fatto, l’esoterismo ebraico era utilizzato come una specie di schema di riferimento generale cui rapportare ogni altra dottrina. Lo sforzo dei ' Traduzione ¢ commento a Sepher Yeizirah, Oracoli Caldei, Clavicula Tabu- larum Enochi si trovano nel volume terzo. La Magia Sacra di Abra-Melin costi- tuisce il secondo volume dell’ opera Magia della Cabala, a cura di S.L. MacGregor Mathers, Edizioni Mediterranee, Roma 1981. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 81 Dizeniutha 0 “Libro del Mistero Nascosto”, la Ha Idra Rabba, “Mag- giore Assemblea” e la Ha Idra Suta, “Minore Assemblea”, eseguita da S.L. MacGregor Mathers!. Questi tre libri forniscono un’ idea del tono, lo stile e i materiali di cui é composto lo Zohar, ma non sono che una parte minore dell’ opera nel suo complesso: altri trattati riuniti nella rac- colta sono: Hikaloth, “Le Dimore”; Sithre Torah, “Misteri della Legge”; Midrash ha Neelam, “Commentario segreto”; Raja Mehemna, “Tl pastore fedele”; Saba Demishpatim, “Il discorso dell’ Anziano” (il profeta Elia); Januka, “Il giovane”, pid una serie di note e commenti chiamati Tosephta e Mathanithan. Altri famosi trattati kabbalistici sono // commentario alle Dieci Se- phirot, di Rabbi Azariel ben Menachem, 1200 d.C.; L’Alfabeto, di Rabbi Akiba; La Porta del Cielo; il Libro di Enoch; il Pardes Rim- monim, o “Giardino dei Melograni”, un trattato sulle Emanazioni; I’ Orz ha Chiim, 0 “Albero della Vita”, di Chajim Vital; i Rashith ha Gal- galim, o “Circonvoluzioni delle Anime”, di Isaac Luria; e in particolare le opere del famoso ebreo di Spagna Ibn Gabirol, che mori nel 1070, ed era anche chiamato Avicebron, i suoi testi principali sono La Fonte della Vita ¢ La Corona del Regno. L’insegnamento della Kabbalah si considera diviso in varie scuole, ciascuna delle quali ha avuto il proprio periodo di prevalenza: la Scuola di Gerona, dal 1190 al 1210, di rabbi Isaac il Cieco, dei rabbini Azariel e Ezra, di Mosé Nahmanides; la Scuola di Segovia, dei rabbini Jacob Abulafia (morto nel 1305), Shem Tob (morto nel 1332), e Isaac di Akko; la Scuola di rabbi Isaac ben Abraham Ibn Latif, intorno al 1390; la Scuola di Abulafia (morto nel 1292) e Joseph Gikatilla (morto nel 1300); anche le Scuole degli “Zoharisti”, dei rabbini Moses de Leon (morto nel 1305), Menahem Recanti (morto nel 1350), Isaac Luria (morto nel 1572) e Chajim Vital, che mori nel 1620. Un famoso kabba- lista tedesco fu Johann Reuchlin 0 Capnio, che scrisse due grandi opere, De Verbo Mirifico e De Arte Cabalistica. In generale vi furono due tendenze: alcuni kabbalisti si dedicarono interamente alla dottrina ¢ alla elaborazione dogmatica; altri alla Kab- balah cosiddetta “pratica”. Fra i pit grandi kabbalisti pratici vi furono Isaac Luria, chiamato anche Ari, e Sabbatai Zevi, singolare perso- naggio che prima si proclamd messia, poi divenne maomettano. En- trambe queste tendenze hanno anche oggi chi le segue, in genere stu- diosi isolati, raramente gruppi di iniziati. Nell’ Europa Centrale, in parti ! La traduzione italiana si trova nel primo volume di Magia della Cabala, Edi- zioni Mediterranee, Roma 1981. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 85 dei Dieci numeri e le Ventidue lettere; i Dieci sono anche simboli delle Divine Emanazioni, le Sephiroth, le Voci Sante che cantano di fronte al Mare di Cristallo, la Madre Suprema, Binah; e le Ventidue sono a loro volta simboli delle forze occulte della natura universale che si manife- stano nei tre elementi primari, nei sette pianeti e nei dodici influssi zo- diacali dei cieli, che agiscono sulle questioni umane secondo il cam- mino del Sole nel suo corso annuale. Nomi e definizioni dei Trentadue Sentieri sono forniti nel Sepher Yetzirah. A dimostrazione degli stretti collegamenti fra la Kabbalah e il giu- daismo ortodosso, noteremo che i rabbini suddividono i Libri del Vec- chio Testamento in una serie di ventidue (come le lettere), da leggere per coltivare la vita spirituale. II numero 22 é ottenuto, dai 39 libri che compongono il canone, raggruppando in un solo trattato i dodici pro- feti minori; aggiungendo Ruth ai Giudici, Ezra a Nehemiah; e contando per uno i due libri ciascuno in cui sono suddivisi Samuele, Re e Cro- nache, Il canone in trentanove libri venne fissato al tempo di Ezra. Tornando ai libri che illustrano la Kabbalah, quale che sia I'autenti- cita delle loro presunte origini, non si pud negare che gli antichi volumi del Sepher Yetzirah e dello Zohar contengano un sistema di filosofia spirituale di chiaro segno, profonda intuizione e lungimiranti sugge- stioni cosmologiche, tanto da meritare in pieno l’onore di ricevere un nome speciale e di fondare un corpo teologico di dottrina, la Kabbalah. La massa e il fondamento principale della religione pubblica ebraica sono stati sempre costituiti dal Pentateuco, i cinque trattati at- tribuiti a Mosé che proclamano le Leggi di Jehovah concesse al popolo eletto. Il Vecchio Testamento inizia con questi cinque libri e continua poi con testi storici, insegnamenti poetici e opere profetiche, ma molte sue parti sono contraddistinte da caratteristiche materialistiche e dalla mancanza di quella rettitudine morale che sarebbe logico aspettarsi da una grande religione, e a volte offendono persino i concetti universali della morale, La Legge Mosaica, fondamentale sotto molti aspetti per una piccola nazione di tremila anni fa, e contenente molte regole che mostrano una grande attenzione per le questioni igieniche, é tuttavia viziata dall’ap- plicazione di norme giudiziarie d’incredibile crudelta e dal trattamento insensibile riservato ai peccatori, per nulla compatibile con i concetti attuali circa qualcosa che dovrebbe essere stato emanato da Dio, Crea- tore dell’ Universo con i suoi milioni di mondi. Inoltre, la quasi totale assenza di ogni riferimento a una vita dopo la morte per gli esseri umani evidenzia un materialismo che fini praticamente per imporre una nuova “Rivelazione” da parte di Gest, colui che con la sua vita si me- 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 89 giunti Eliphas Lévi ed Edouard Schuré, due autori francesi che hanno scritto sulle Scienze Occulte, e due scrittori inglesi, Anna Kingsford ed Edward Maitland. Il grande filosofo ebreo tedesco Baruch Spinoza, 1677, teneva in grande considerazione le dottrine della Kabbalah. LEZIONE SECONDA: La Kabbalah pratica Consideriamo la Kabbalah pratica prima di quella dogmatica; forse essa precedette la filosofia teoretica, perché all’inizio si dedicé all’ap- profondimento de] Pentateuco, una ricerca basata sulla teoria secondo la quale ciascuna frase, parola e lettera derivarono dall'Ispirazione di- vina, e neppure un briciolo o uno Yod (la pit piccola lettera ebraica) de- v'essere trascurato. I rabbini assegnarono un valore numerico a ogni parola e lettera; inoltre, dal momento che i loro numeri erano rappre- sentati dalle lettere dell’alfabeto, numerarono tutti i nomi e i titoli di Dio, i nomi propri e le frasi che enunciavano gli ordini divini. Le lettere e i numeri ebraici erano: 8 Aleph A 1 3 Beth B 2 3 Gimel G 3 7 Daleth D 4 m Heh H 5 5) Vau U,V 6 . Zain Z z n Cheth Ch 8 o Teth Th 9 5 Yod LJY 10 > Kaph K 20 5 Lamed L 30 S Mem M 40 3 Nun N 50 5 Samech s 60 y Oin oO 70 2 Peh P 80 x Tzaddi Tz 90 P Qoph Q 100 4 Resh R 200 v Shin Sh 300 n Tau T 400 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 93 Trinita. Un’idea curiosa fu quella di cambiare la grafia dei nomi di Abramo e Sara: dagli iniziali Abramo ABRM e Sarai shri, si passd a ABRHM € shrh. I due coniugi avevano 100 e 90 anni ed erano sterili; ora la H, Heh, era destinata a una coppia fertile, e pertanto venne aggiunta ad ABRM € sostituita allo Yod, 1, del nome Sarai. Nel antichissimo Sepher Yerzirah troviamo V’assegnazione di let- tere ai pianeti; da questa origine nacque un sistema di talismani scritti su pergamena 0 incisi su ottone o gemme: dal momento che ciascun pianeta possedeva una lettera e un numero, ad esso veniva attribuito un Quadrato Magico composto da quadrati pid piccoli; pertanto, per Giove il numero era 4 ¢ la lettera Daleth, e quindi il Quadrato Magico di Giove aveva all'interno 16 quadrati pit piccoli, numerati da | a 16, in modo che il totale di ogni riga dava 34 e la somma di tutti i numeri era 136. Ogni Talismano debitamente realizzato aveva almeno un Nome di- vino per santificarlo: i principali erano in, Jah; ALH, Eloah; poi tHVH; quindi il potente Nome di 42 lettere, composto in realta da diversi nomi: Aheie Asher Aheie (“Io sono chi sono”), Jah, Jehuiah, Al, Elohim, Jehovah, Tzabaoth, Al Chai e Adonai. Lo Shemhamphorash, 0 Nome Separato, era una famosa Parola di Potenza, formata da 3 volte 72 lettere: si prendevano le parole di tre versetti, 19, 20 e 21 di Esoda 14, si scrivevano poi le lettere separate del versetto 19, poi quelle del 20 in ordine inverso e quelle del 21 in or- dine regolare: essi davano 72 Nomi letti dall’alto in basso, ognuno di 3 lettere: a ciascuno veniva aggiunto poi AL 0 IH, e in tal modo si forma- vano i nomi dei 72 Angeli della Scala di Giacobbe che portava dalla Terra al Ciclo: questi nomi venivano spesso posti sul recto e sul verso di medaglie o rotoli di pergamena per formare 36 talismani. Secondo alcuni kabbalisti, re Davide e re Salomone erano in grado di operare meraviglie con le arti magiche: il Pentagramma venne chia- mato Sigillo di Salomone, ¢ l’Esagramma Scudo di Davide; alle punte del primo vennero assegnati lo Spirito e i Quattro Elementi, a quelle del secondo furono ascritti i Pianeti. Le lettere ebraiche sono associate anche con i ventidue Arcani dei Tarocchi, spesso usati a scopo di divinazione. I gitani dell’Europa me- ridionale li utilizzano per predire la sorte. L’autore francese Court de Gébelin (1773-1782) sosteneva che gli Arcani come emblemi mistici derivavano dalla magia dell’ antico Egitto, La scienza occulta assegna ogni carta a un numero, una lettera e un oggetto o forza naturale: i pia- neti, i segni zodiacali, gli elementi e cosi via, Anche il dottor Encausse di Parigi, che scrive sotto lo pseudonimo di “Papus”, ha pubblicato 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH, 97 il pellegrinaggio; seguono una regolare successione di evoluzione e in- voluzione, anche se il Divino procede sempre attraverso successivi pe- riodi di espirazione e inspirazione, di Manifestazione e Riposo, Del riposo divino, o Caos, l’intelletto umano non pud formarsi al- cuna idea, e solo I’uomo altamente evoluto dal punto di vista spirituale pud concepire qualcuna delle sublimi e altissime fasi della Manifesta- zione. Per l’uomo mondano tali nozioni non sono altro che sogni, e qualsiasi tentativo di formularle porta solo a sospetti sul suo stato di sa- lute mentale. Queste idee, invece, forniscono al metafisico un tema di grandissimo interesse, ¢ al teosofo una spiegazione, tratta da una fonte a lui estranea, di tradizioni spirituali di epoca antichissima, che lo porta ad accettare la possibilit’ che queste concezioni spirituali vengano ri- velate di volta in volta da una Grande Mente e provengano da uno stato dell’essere diverso dal nostro. Forse sono residui della fede e del sapere di epoche da tempo scomparse, che hanno visto passare la storia della vita di razze pit spirituali della nostra e pill aperte al contatto con gli esseri supremi di piani spirituali pid alti. La saggezza spirituale pud es- sere Ottenuta solo dall'uomo in quanto essere terreno che diviene ca- pace di raggiungere le sfere pit alte; un essere spirituale superiore a noi non pud scendere per aiutare coloro che non si purificano al punto da rendersi idonei a salire i piani superiori dell’ essere. La difficolté maggiore per il principiante che si accinge allo studio della Kabbalah consiste nel vincere l'impressione di realt& e¢ fisicita della cosiddetta materia. La Kabbalah insegna che é necessario abban- donare totalmente l’apparente conoscenza della materia in quanto en- tita separata dallo spirito. L’affermazione secondo cui 1a materia esiste ed é del tutto diversa dallo spirito, ¢ che da questo (il Dio degli Spiriti) venne creata, va risolutamente negata, e la nozione dev’ essere sradicata completamente, prima di poter effettuare qualche progresso. Se la ma- teria esiste, & qualcosa e deve provenire da qualche altra cosa, ma lo spirito non é una cosa, ¢ lo spirito creatore, la pit) alta concezione spi- rituale, non pud produrre la materia, la cosa pid bassa, dal nulla, per cui quesC ultima non viene creata, e pertanto non esiste materia. Tutto & spirito e concezione. Ex nihilo nihil fit. Tutto cid che esiste pud prove- nire soltanto dallo spirito, dall’essenza divina. E impossibile che I'es- sere nasca dal non essere, ed é assurdo che la materia possa creare se stessa, né pud procedere dallo spirito; le due parole significherebbero che tali idee sono del tutto separate, di conseguenza la materia non pud esistere, e quindi @ soltanto un aspetto, una concezione, un’illusione, una modalita del movimento, una chimera dei nostri sensi fisici. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 101 Queste Triadi venivano considerate formate da un Principio di Unione e dalle potenze maschile e femminile, cosi da dar vita a un equilibrio, MTQLA, Methequela. Antiche quasi quanto la dottrina cabbalistica delle Sephiroth, le In- telligenze o emanazioni sono le forme peculiari in cui erano rappresen- tate in diagrammi che riassumono tutte le idee cabbalistiche, e sotto tutti gli aspetti costituiscono emblemi di tali visioni. Ogni concezione deifica pud essere cosi dimostrata, come anche la costituzione delle schiere angeliche, i principi della natura dell’uomo, il gruppo dei corpi planetari, gli elementi metallic, la linea spezzata del Fulmine e la com- posizione del sacro Tetragrammaton, il Jehovah Mistico, tHve, Yod, Heh, Vau, Heh, il cui valore numerico é 26. Questa decade di emanazioni deifiche dev’essere concepita come formulata innanzi tutto sul primo piano divino di Atziluth, assoluta- mente fuori della nostra portata, per poi essere riprodotta sul secondo piano di puro spirito, Briah, esistere quindi nella stessa forma di decade nel terzo mondo di Yetzirah, o formativo, e per essere infine sufficien- temente condensata da essere conoscibile dalfintelletto umano sul quarto piano di Assiah, sul quale sembriamo esistere noi uomini, Dal nostro punto di vista, possiamo considerare I’ Albero della Vita come uno schema di molti divini processi ¢ forme di manifestazione, ma questi sono simboli che usiamo per classificare i nostri ideali, e non 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 105 € mostra una singolare somiglianza con le parole greche met thronon, accanto © sotto il trono di Dio, ma si tratta di una derivazione di fan- tasia. Egli governa gli Arcangeli dell’ universo, che regolano nel loro corso tutti i corpi celesti ¢ l’evoluzione di coloro che li abitano. Se- condo i kabbalisti, é l’efficiente dio della nostra Terra, il demiurgo greco. Gli altri Arcangeli sono, secondo Macgregor Mathers, Ratziel, Tzaphkiel, Tzadquiel, Kamael, Michael, Haniel, Raphael, Gabriel e Sandalphon. Nel terzo mondo di Yetzirah vi sono le dieci schiere di esseri ange- lici, una classe separata per ciascuna Sephirah; si tratta di essere incor- porei intelligenti, vestiti con abiti di luce e posti a guardia dei moltis- simi corpi celesti, dei pianeti, delle forze elementali, delle stagioni, delle epoche e cosi via, veri e propri facenti funzioni dei grandi Arcan- geli. Le schiere angeliche delle Sephiroth sono Chaioth ha kodesh, Au- phanim, Arelim, Chashmalim, Seraphim, Melakim, Elohim, Beni Elohim, Cherubim e infine gli Ishim, che sono le Anime Beatificate di uomini e donne. Tl quarto mondo di Assiah é pieno di esseri inferiori, démoni ma- ligni, Kliphoth o Qliphoth, i “gusci” o parvenze, e i cosiddetti oggetti materiali: a questo mondo appartengono gli uomini, ego o anime impri- gionate in corpi umani terreni. Anche questo mondo ha dieci gradi, ognuno via via pit lontano dalle forze e forme superiori, pil. oscuro e impuro. Innanzi tutto viene THU, Tohu, il senza forma, e BHU, Bohu, il yuoto, quindi Chshk, la Tenebra del primo universo, e da essi il nostro mondo si sviluppo e venne in essere; poi vi sono sette inferni, i cui abi- tanti sono esseri malvagi che rappresentano tutti i peccati umani, go- vernati da Samael o Satana, l’angelo della morte, e Lilith, l'Asheth Ze- nunim, la grande meretrice, e questa coppia di démoni si chiama anche “La Bestia” (vedi Zohar 2, 255); Samael aveva anche un nome inco- municabile, che era IHvH rovesciato, poiché Demon est Deus inversus. Lintero universo fu completo soltanto con la creazione dell’ uomo, chiamato Microcosmo, |’Adamo Terreno, una copia dell’Uomo Ar- chetipico, il quale possiede principi e facolta e forme paragonabili alle Sephiroth ¢ ai mondi, anche se il suo corpo materiale abita il piano as- siatico. LEZIONE QUARTA: La Kabbalah e ’uomo Da Dio, gli Angeli ¢ il mondo, passiamo a considerare pit dettaglia- tamente cid che la Kabbalah insegna sull’uomo e l’anima umana 0 ego. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA KABBALAH 109 da una triplice divisione in Nephesh, le passioni riferite a Malkuth; Ruach, la mente, la ragione e l’intelletto riferita al gruppo delle sei Se- phiroth che si trovano intorno al Sole di Tiphereth; e Neshamah, le aspirazioni spirituali associate con il triangolo celeste composto da Re, Regina e Corona. Questi principi umani operano in quattro mondi: divino, morale, in- tellettuale ed emotivo; ciascuna di queste essenze pud dominare luomo ed esiste in proporzioni costantemente variabili. I] principio pit alto sovrasta gli altri, e pud essere raggiunto da quelli centrali i quali, perd, possono cadere sempre piii in basso per opportunita trascurate 0 azioni malvagie, cosi da avvicinarsi sempre di pid all’apparente ma- teria del corpo. Come Neshamah attrae verso l’eccellenza spirituale, cosi Nephesh conduce al godimento fisico. In un’altra forma di simbolismo, i kabbalisti ci dicono che l'uomo ha due compagni o guide, uno a destra, Yetzer ha Tob, per le buone azioni, che proviene dalle Sephiroth pit alte, ¢ uno a sinistra, Yetzer ha Ra, che incoraggia gli appetiti e le passioni, tenta al male ed é un agente di Samael e della Bestia. Secondo Zohar 95b, l"uomo si trova in una posizione molto sfortunata, poiché si dice che |’Angelo cattivo gli viene assegnato alla nascita, mentre riceve quello buono solo all’eta di 13 anni. Quanto alla morte, come gia sappiamo, lego o anima dell’uomo (a meno che la sua non sia stata straordinariamente eccezionale) deve rinascere in un’altra forma; tuttavia, secondo tutte le religioni, si veri- ficano grandi cambiamenti. In base alla Kabbalah, il corpo materiale visibile, il Guph, marcisce e |’aspetto animale dell’anima, Nephesh, svanisce solo molto gradualmente, mentre Ruach, l’aspetto umano, si allontana dal piano assiatico ¢ Neshamah, |'anima spirituale, torna al Tesoro del Cielo, al Gan Oidin o Paradiso, perfetto mondo spirituale oltre il piano delle rinascite. I] Sepher Jareh Chattaim afferma che un uomo viene giudicato nell’ora stessa della sua morte, poiché la She- kinah, la Presenza del Divino, gli si avvicina con tre Angeli, il capo dei quali é Dumah, I’Angelo del Silenzio: se |’anima viene condannata, Dumah la porta nel Gai-Hinnom, |’ inferno, per un periodo di punizione prima della successiva incarnazione; se supera la prova, l’anima passa nell’ Oidin 0 Paradiso. Alla fine dell’attuale manifestazione dell’ uni- verso, tutte le anime saranno state rese perfette dalla sofferenza, bene- dette in Paradiso e riunite con il Dio dal quale sono state generate. La teoria kabbalistica sulla costituzione, origine e destino del- V'uomo é assai diversa dalla moderna visione cristiana, ma differisce dagli schemi indiani pil come maniera di presentazione che in linea di 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. LE DIECI SEPHIROTH M3 miamo la parola Jehova sostituendo le quattro lettere mistiche ebraiche con le cinque vocali delle nostre lingue moderne. Quindi il sacro nome, se scritto solo nella sua prima manifestazione, é Fultima parola che emerge dalla nostra intelligenza umana, rinun- ciando alle pitt ardue vette della scienza per affidarsi alle ali della fede. Percid non é che il nome umano di Dio 0, se preferite, il nome divino della natura dell"Uomo, Yod, V’attivita creativa della Sapienza. He, \intelligenza incomprensibile. Vau, V unione equilibrata tra i due. Yod Chokmah, He é Binah, Vau é Tiphereth, la seconda He é Mal- kuth, il Regno in cui vediamo il Riflesso, cioé |’ Arcobaleno della Co- rona, Kether, Questo é@ il divino ideale nei tre mondi: tre triangoli che sono come uno solo, tre completi ideali, tre complete e assolute concezioni del- I'Unico Dio, tre in uno e tre in ciascuna delle Triadi, nove e una; il cer- chio e l’asse intorno al quale esso ruota; l’essenza e l’esistenza dei due segni geroglifici numerici della decade, 10, ©. II Volatile e il Fisso, il mobile e lo stabile, Forma variabile all’infinito ed Essere immutabile nella sua essenza, costituiscono leterno equilibrio della vita. Poiché la Forma é@ soggetta a migliorare e rinasce pid piena di vita dopo un’ap- parente distruzione, abbiamo il progresso, la Vittoria o Netsach. Lordine € sempre identico, la legge sempre stabile, l’esistenza sempre indistruttibile; @ eternita, ¢ lo Yod, !'armonia dei due opposti, é la legge della Creazione, Yesod, Le due forze e questa legge di armonia si manifestano in tutta la na- tura, che é il regno di Dio, ovvero la Creazione é una mescolanza di sta- bilita ¢ mutamento, Nulla é immortale nella sua forma, nulla é mute- vole nella sua essenza. Un insetto pud vivere un giorno, ma la sua specie é immortale. Esaminiamo questi diversi fenomeni. L’esistenza é la causa di cid che si manifesta di fatto, l’ordine eterno dimostra la saggezza eterna. Il progresso nella formazione rivela l’intelligenza, sempre feconda e attivamente all’ opera. Hod dimostra Chokmah, Netsach é la dimostrazione di Binah, come Malkuth é l’indiscutibile ragione dell’esistenza di Kether. La legge della Creazione prova !’esistenza di un Creatore che legi- fera. Il regno dimostra l’esistenza di un re, del quale possiamo soltanto comprendere e affermare le opere. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. FIGURE LINEARI SULL’ ALBERO DELLA VITA 117 Le lettere di ogni Nome sephirotico possono essere convertite nei simboli lineari delle Sephiroth alle quali il loro valore numerico é rife- rito dalla Kabbalah delle Nove Stanze. ; ney \e ‘ oh — reat ed y " “/X rans & fi Ls 2 ‘One mem ° 3 Py 2 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. LA LEZIONE SU AZOTH 121 10. tamente considerata, ben esaltata ed espressa per il bene; mal esal- tata ed espressa per il male. . PAIN, i] Negativo, 50 ['8, AIN SOPH, l'infinito, TW FYE PS, ALN SOPH AUR, la luce infinita, sono i tre veli dell’Esistenza Negativa basati su Kether "M3. . PEIN TAN, ARIKH ANPIN, cioé Macroprosopus, il Grande Volto, & un titolo di Kether, connesso con il Negativo attraverso [ST PTY, AUTIQ YOMIN, I’ Antico di Giorni, é i] Grande Volto che corrisponde ad Abba, i! Padre celeste e Aima, la Madre celeste. . NSN, Abba, il Padre celeste, & riferito a Chokmah, e 888, Ama o ND"N, Aima, la Madre celeste, é riferita a Binah. Queste due per- sone unite diventano i genitori di ZAUIR ANPIN, il Volto Minore. [ESN “Ys, Zauir Anpin, Microprosopus o Volto Minore, é il Figlio, al quale vengono attribuite le sei Sephiroth da Chesed a Yesod. Di queste, tuttavia, la sua particolare Sephirah é Tiphereth. . Tedd Makan, la Regina, e mp, KALLAH, la Sposa, sono titoli di Malkuth, considerata come la sposa di Microprosopus o Zauir Anpin. Le quattro lettere di M7 sono pertanto riferite: * ad Abba, 7 ad Aima, a Zauir Anpin, 7 a Malkah, 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. LA LEZIONE SU AZOTH 125 22. 23. 24. 25. 26. 21. 28. 29. 30. 31. 32. Le Intelligenze dei sette pianeti sono: } Agiel, 4 Yophiel, 6 Gra- phiel, © Nakhiel, 9 Hagiel, Beni Seraphim e Ki-Ha-Seraphim, 9 Tiriel, ) Malkah-Be-Tharsisim, Veod Ruachoth, Schechalim, Gli Spiriti dei sette pianeti sono: h Zazel ©, 4 Hismael “ , d Bar- tzabel ©, © Sorath 4. 9 Kedemel ©, 9 Taphtharthareth t, ) Chasmodai 5 e¢ Shedbarshemoth Shartahan. I sigilli e i nomi delle Intelligenze dovrebbero essere usati su tutti i talismani per buoni effetti. Quelli degli Spiriti dei pianeti servono per scopi malefici e non dovrebbero essere impiegati in nessuna operazione a fin di bene. Questi ultimi sono soggetti ai primi e, quando @ assolutamente necessario impiegarli, si devono inscri- vere anche i nomi ¢ i sigilli delle intelligenze. 1 nomi ebraici dei quattro elementi sono: Fuoco-A Asch o Esch w@N; Aria-A Ruach M7; Terra-¥ Ophir o Aretz “EY o 7/8; Acqua-V Maim o Mim 5°. I nomi ebraici dei quattro punti cardinali sono: Est-Mezrach 77%; Ovest-Meoreb 37¥5; Sud-Darom 57; Nord-Tzaphon fips. Gli Arcangeli dei quattro elementi sono: Fuoco-A Michael STD; Aria-A Raphael $82"; Terra-7 Auriel o Uriel SN™8; Acqua-V Gabriel 98". Gli Angeli dei quattro elementi sono: Fuoco-A Arel S8"8; Aria-& Chassan j07; Terra-¥ Phorlakh 48951B; Acqua-V Taliahad m7. I Governanti dei quattro elementi sono: Fuoco-A Seraph *7v,; Aria-& Ariel S88; Terra-¥ Kerub 273; Acqua-V Tharsis conn. I Re dei quattro ordini di Elementali sono: Salamandre Fuoco-A Djin; Silfidi Aria-A Paralda; Gnomi Terra-7 Ghob 0 Gob; On- dine Acqua-V Nicksa. Nella formazione di un pentacolo o talismano magico bisogna considerare innanzi tutto sotto quale pianeta, elemento e cosi via cade, per poi riunire tutti i nomi della Sephirah cui appartiene, come anche quelli di angeli, intelligenze e cosi via, ¢ sigilli, nu- meri, caratteri geomantici, figure lineari ad esso collegati, per poi classificarli ¢ organizzarli. I] metodo per formare |’ Albero della Vita con le carte dei Tarocchi é il seguente. I quattro assi vengono posti sul trono di Kether, le carte minori di ogni seme sulle successive Sephiroth fino ai quattro dieci su Malkuth, i due su Chokmah, i tre su Binah ecce- tera. | 22 arcani vengono poi sistemati sui 22 sentieri secondo le lettere alle quali corrispondono. I re e le regine vengono posti a 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. ANGEL EBREL, CRISTIANI E PAGANI 133 spirito della seconda Piramide era un nubiano con una cesta sulla testa € un incensiere in mano, In Caldea, gli Angeli erano chiamati /gigi, ovvero spiriti del ciclo, ed erano collegati ai Ribu, i Principi divini. Il Demiurgo inferiore, crea- tore del Mondo (il riflesso di Ea, la Sapienza Divina), assegna loro nomi e compiti. Gli Angeli venivano associati con gli uccelli, e la loro dimora era poeticamente chiamata Nido degli Uccelli. Nell’antica Roma le divinita, pid che déi erano soprattutto esseri di natura e funzione angelica, poiché esse stesse subivano il controllo di alcune divinita superiori come Giove e Saturno. I Romani credevano nel Genius Loci, 0 custode di un luogo, nei Lares Publici e nei Lares Domestici della casa. Sembra che Zoroastro insegnasse l’esistenza di Spiriti o Angeli che erano a disposizione dell’ Uomo per intercedere presso Dio, e pare che Paolo abbia combattuto questo dogma. Secondo i maomettani, ii comportamento di ogni uomo era vigilato da due Angeli custodi, uno che registrava le buone azioni e l’altro le cattive; essi erano cosi attenti al destino dell’uomo che, se compiva un’azione malvagia, rinviavano la decisione sulla sua condotta fino a permettergli di dormire, dopo di che, se al risveglio si pentiva del male fatto, non ne prendevano nota. Tra gli antichi Persiani esisteva la nozione che ogni uomo avesse cinque Angeli custodi: i] primo alla sua destra scrive le buone azioni secondo alla sua sinistra i peccati, il terzo davanti a lui gli mostra la retta via, il quarto dietro di lui respinge gli attacchi delle potenze del male e il quinto davanti al viso sostiene le aspirazioni. I Siamesi riconoscono sette ordini di Angeli collegati ai pianeti, che hanno compiti di protezione sulle citta e sugli uomini. La normale parola ebraica per Angeli ¢ Melakim, che troviamo in Genesi 16, 7 e 22, 11 e 12. Anche la Bibbia menziona due categorie di angeli, Cherubim e Seraphim, i primi con funzioni soprattutto di senti- nelle e di custodi, mentre i secondi, che hanno forma umana alata, sono noti per la loro venerazione, umilta, obbedienza e prontezza d’ azione. L’Arcangelo Michael é menzionato in Daniele 10, 13 e 12, | come “uno dei primi Principi” e “il gran Principe”, e viene ricordato per il misterioso conflitto con Satana, I’ Angelo caduto. I] suo nome significa “Chi come Dio?”, Gabriel & nominato in Daniele 8, 16 e 9, 21, oltre che in Luca 1, 19 e 26. Viene comunemente considerato un Arcangelo, ma non nella Bibbia. Egli dice di se stesso: «Io sono Gabriel che sto al cospetto di Dio». Il suo nome significa “Forza di Dio”, Gibur El. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. ANGELI EBREI, CRISTIANI E PAGANI 137 caso che questa spiegazione dei rischi implicati fosse solo immagi- naria, sono stati osservati casi, niente affatto rari, di problemi mentali e perfino fisici in persone che avevano compiuto tentativi impropri di ru- bare i segreti della natura. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is 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I TATTVA IN RAPPORTO ALL’ ORGANISMO UMANO 257 e vene (con il cuore al centro); pertanto, gli stati positivi e negativi della forza nervosa sono il giorno e la notte del sole del corpo. Cid ci fornisce le modalita di misurazione di queste due funzioni del corpo umano, e questo é il modo in cui arriviamo al primissimo giorno umano. II giorno e la notte terrestri non sono altro che una piccola sud- divisione, perché esistono un giorno e una notte pid grandi, che a loro volta fanno parte del giorno e della notte ancora pitt grandi di Brahma. Il giorno e la notte umani non sono altro che una minuscola parte di quelli terrestri, eppure scopriamo che la pulsazione, la circolazione, i fenomeni della forza nervosa sono diversi di giorno e di notte, quando ci svegliamo o quando ci addormentiamo, e nello stadio intermedio del sogno. Ma inspirazione ed espirazione, afflusso ed efflusso di sangue, la corrente della vita insomma, procede senza sosta giorno e notte, estate e inverno, ma modificandosi. Come sappiamo, |’universo é nato dall’ Akasha; secondo alcuni au- tori ha forma circolare, secondo altri forma ellittica, od ovoidale o altre forme piii strane: poco importa. Qualunque sia la sua forma, perd, deve esservene una definita e isolata dal primo fluire dell’Akasha Tattva, dalla prima vibrazione del respiro divino e cosi via. Una certa porzione di spazio venne isolata per diventare il futuro universo, e quello spazio fu circondato da un guscio impenetrabile. Secondo tale concezione Vuniverso non é infinito, ma limitato dall’ Akasha, nel quale, cosi ta- gliato fuori, si sono sviluppati due centri. Come potete vedere da voi l'infinitamente grande e l’infinitamente piccolo coincidono per- fettamente: prendete una cellula primordiale, osservatela al micro- scopio e la vedrete polarizzarsi gradualmente tra due centri, uno posi- tivo e uno negativo. Sappiamo quindi che vi sono due separati centri di forza che agiscono e reagiscono l'uno sull’altro: questo @ cid che chiamo l’infinitamente piccolo nella cellula primordiale. La creazione dell universo avvenne esattamente nello stesso modo, e cosi pure la creazione dell’uomo con i suoi due centri, cuore e cervello. Ed ecco perché ogni essere umano rappresenta il cuore pid intimo e materiale di un proprio Akasha, vale a dire é circondato da una sfera di un qualche tipo che, nel linguaggio teosofico, si chiama aura. L’aura é cid di cui essere umano é consapevole, come non lo é di niente altro. E le cor- renti tattviche operano in questa sfera. C’é un punto perd: secondo cid che insegna la filosofia tattvica, laura di ogni singolo uomo é il vero uomo. Il corpo fisico che vediamo é soltanto lo Sthula Sharira, ma tutti ben sappiamo che il corpo fisico non si riassume solo nella carne e nelle ossa che condividiamo con tutti 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. I TATTVA IN RAPPORTO ALL.’ORGANISMO UMANO 263 per quanto poco, ad altri che cercano di percorrere la via, scoprono che non vi é ostacolo ed errore pit grave di questo persistente aggrapparsi alle emozioni di ogni essere umano. Vi é una sorta di idea naturale, un errore, ma un errore naturale, che vi siano diversi gradi nella vita fisica, un intelletto superiore alla normale vita fisica ed emozioni superiori al- l'intelletto, che Puno sia divino e le altre no, che I’uno sia psichico e le altre fisiche e cosi via, in un ostinato rifiuto di realizzare che in realta tutto é fisico. Una volta fatta questa concessione, che costituisce precisamente quanto asserito dagli ultramaterialisti, sorge una domanda: perché? La- sciatemi ricordare che alcune delle migliori scoperte fatte nel mondo sono arrivate quando, dopo aver consciamente o inconsciamente por- tato avanti il ragionamento, si @ giunti apparentemente a un assioma e ci si é chiesto: perché? Se non vi sentite soddisfatti fino a quando non riuscite a trovare una risposta, probabilmente siete sul punto di arrivare a qualche verita pid alta di cid che fino a quel momento sapevate. Se vi accontentate dell’assioma, invece, non andrete mai oltre, perché non ci si pud impadronire di alcuna conoscenza se non si riesce a dimostrarla. Fino a quando continuerete ad essere paghi di un fatto di per sé evi- dente, sara tutto inutile. Bene, concediamo pure tutto questo ai materialisti, ma arriviamo al punto della consapevolezza. Ogni essere umano é una macchina ¢ lo sa. Perché? La risposta a questa domanda deve condurci alla convinzione che esiste qualcosa al di sopra della macchina pid elaborata. E se il fun- zionamento di una macchina comporta necessariamente idea di un progettista e un costruttore, che cosa dobbiamo dire di una macchina tanto perfetta da adattarsi a tutte le possibili circostanze della vita umana? Cid non dimostra forse in modo conclusivo I’esistenza di un qualche potere superiore oltre essa, che potrebbe averla concepita ¢ realizzata? Se prendete l'argomento materialistico e lo spingete fino alle sue estreme conclusioni, che cosa ne ricavate? Esso vi mostra un regno magnifico e assolutamente ordinato, e vi porta oltre esso di fronte a... un trono yuoto. Pud essere ragionevole questo? No, non lo &. Dev'esserci qualcosa oltre. Ora, come possiamo raggiungere, cono- scere una qualsiasi cosa oltre Il’ universo fisico? Esso é in realta limitato e finito, al contrario deila mente. La mente di un uomo pud concepire e ha concepito l’infinito. La mente del matematico non si é limitata a questo, ma ha ragionato su di esso e ci ha parlato delle sue molte qua- lita. Eeco, quindi, la differenza tra i due piani pid bassi, Prana e Manas. E in Manas deve trovarsi, in un modo 0 nell‘altro, il “cognitore”, colui che ha concepito Ja macchina, che la conosce. Ci troviamo nuovamente 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 270 INSEGNAMENTI MAGIC! DELLA GOLDEN DAWN testi originari, sia da scritti di autorevoli mistici che nel Seicento e Set- tecento avevano fama, mai peraltro comprovata, di appartenere alla santa consorteria. Di particolare importanza, fra questi, la meticolosa analisi delle simbologie contenute nella Cripta in cui fu deposto il corpo di Christian Rosenkreuz, concepita come un vero ¢ proprio Minutum Mundum, che nelle sue particolarita rispecchiava la struttura stessa del Tutto, Dall’analisi della Cripta, la Golden Dawn trasse, in particolare, gli insegnamenti relativi alle scale gerarchiche che caratterizzano i Mondi, e la particolare dottrina detta “del camaleonte”, ovvero I’interpreta- zione esoterica dei colori, cui fu destinato un testo specifico sul quale dovevano prepararsi gli studenti. In questo Libro ho messo insieme le lezioni, sia storiche che dottri- nali, che venivano impartite sui Rosa+Croce nel curriculum della Golden Dawn. Di particolare interesse lo studio sulle “lampade eterne”, che oggi non bruciano pitti: un simbolo quanto mai pregnante dello spegnersi della luce dello spirito in un mondo che non sembra pitt disposto ad accoglierla. - SE 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. Christian Rosenkreuz e i Rosacroce del GO. Frater Non Omnis Moriar I Rosacroce della Germania medievale formavano un gruppo di fi- losofi mistici che si riunivano, studiavano e insegnavano in privato le dottrine esoteriche della religione, della filosofia e della scienza occulta che il loro fondatore, Christian Rosenkreuz, aveva appreso dai saggi arabi, a loro volta eredi della cultura alessandrina. Alessandria d’Egitto, importante centro di commerci e di insegnamento intellettuale, fiori prima dell’ascesa del potere imperiale di Roma, alla fine crollo di fronte all’impeto bellico dei Romani i quali, dopo la conquista, si die- dero molto da fare per distruggere le arti e le scienze dell’ Egitto appena vinto € sottomesso; in effetti, sembravano avere una gran paura delle arti magiche le cui tradizioni, come sapevano da molto tempo, fiori- vano nella Valle del Nilo. Quelle stesse tradizioni sono oggi ben note al popolo inglese, che le ha conosciute attraverso il Libro della Genesi, il cui presunto autore venne istruito in Egitto in tutte le scienze e le arti che possedeva, come la stessa Bibbia ci dice, anche se gli ortodossi sono inclini a sorvolare su questa asserzione narrativa dell’ Antico Te- stamento. Tl mondo attuale non sa quasi nulla della filosofia rosacroce, e prima degli ultimi vent’ anni non sapeva nulla nemmeno di misticismo; quan- do si degna di alzare la testa dalle sue occupazioni volte unicamente al- T'utile e al denaro, @ solo per condannare in toto studi di tal genere come uno spreco di tempo e una perdita di energie. Lo stesso nome di Christian Rosenkreuz, fondatore di questa filosofia, otterrebbe a stento un qualche riconoscimento nei pid quotati circoli sociali o letterari del nostro Paese; eppure, nel 1614 la semplice pubblicazione in Germania di un opuscolo che narrava la fondazione e gli scopi dell’ Ordine Rosa- 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 286 INSEGNAMENTI MAGICI DELLA GOLDEN DAWN per una nuova Riforma generale, senza essere disturbato dallo scherno di un mondo troppo ignorante o egoista per ricevere insegnamenti. Seguono alcune pagine sugli accordi generali presi tra i membri: 1. Non fare pubblica professione di conoscenza superiore: i membri de- vono limitarsi a cercare di curare gli ammalati, e cid senza compenso alcuno. 2. Non devono mettersi in mostra con particolari vesti o insegne. 3. Devono riunirsi ogni anno in assemblea ¢ istruirsi reciprocamente nelle conoscenze acquisite dall’ultimo incontro. 4, Ogni membro deve scegliere un allievo degno di succedergli. 5. Le lettere C.R. saranno segno, sigillo e suggello, sempre rammen- tando a ciascuno il fondatore, lo spirito di Cristo e la Rosa del Silenzio. 6. La Confraternita dev’essere tenuta segreta per almeno 100 anni. Quest’ultimo punto venne sicuramente rispettato, ma dopo quel- Vepoca molti membri si firmarono, sicuramente dietro autorizzazione, Frater R.C. Nella Fama abbondano altri riferimenti alle loro idee, consuetudini e insoliti poteri. Ad esempio si dice che, benché non potessero vivere oltre il tempo stabilito da Dio, tuttavia gli Adepti erano liberi dalle ma- lattie e dal dolore. Frater J.O. era assai esperto nella Kabbalah, la filo- sofia mistica degli iniziati caldei ed ebrei. Inoltre, i luoghi di sepoltura degli Adepti dovevano essere sempre tenuti segreti, ed essi afferma- vano di conoscere e praticare l’arte dell’imbalsamazione. Rivendicavano inoltre la conoscenza del segreto della Lampada Perpetua, alla quale fanno spesso riferimento gli autori occulti medie- vali, e del potere di preveggenza, come dimostrato dalliscrizione sulla porta della Cripta. In quest’ ultima venero trovati, inter alia, «Canti mirabilmente inge- gnosi»: potrebbe trattarsi di quelli che gli Adepti orientali chiamavano Mantra, parole disposte secondo un certo ritmo da recitare nel corso di cerimonie magiche. Essi condannavano la produzione di oro a fini di profitto e conside- ravano esecrabile il lusso, chiamando Parergon (opera collaterale) la trasmutazione. Infine, leggiamo nella Fama: La nostra filosofia non é una nuova invenzione, ma é quale venne rice- vuta da Adamo dopo la Caduta e professata da Mosé e Salomone, e non dovrebbe dar adito a dubbi né essere contraddetta da altre opinioni 0 si- gnificati, considerando che la Verita & sempre armoniosa ed essenziale, 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. DATI SULLA STORIA DEI ROSACROCE 295 membro avanzato della societa di studiosi di Magia chiamata “Fratres Lucis”. Nel 1871 vennero istituiti il Collegio di Manchester, Liverpool e le Contee settentrionali, e nel 1877 il Collegio dello Yorkshire (a Shef- field). Quest'ultimo divenne inattivo nel 1881, ma nel 1910 fu ricosti- tuito come Provincia dei!’ Hallamshire, con un Collegio che portava lo stesso nome. Nel 1879, con il consenso e l’appoggio del Collegio “Yor- kshire” di Sheffield, fu istituito il Collegio di “York”, guidato da Thomas Bowman Whytehead come Adepto Capo per la Provincia di York, funzione che mantenne fino alla morte, nel 1906. Gli successe James M. Meek, il quale é tuttora in carica e dirige un numeroso gruppo di Fratres, che si riunisce con puntuale regolariti. Questo Col- legio ha pubblicato diversi volumi delle Transactions. Robert W. Little mori nel 1878 e fu sepolto nell’Honor Oak Ceme- tery; e la lapide ne ricorda l’importanza come Rosacroce. William Ro- bert Woodman divenne Magus Supremo, e durante la sua dirigenza fu- rono istituiti la Provincia di Northumbria ¢ i] College di Newcastle, con Charles Fendelow come Adepto Capo, e il Collegio “Demiurgus” a Melbourne, in Australia. La Biblioteca del Supremo Consiglio venne fondata grazie a una donazione di libri da parte del dottor Woodman, e attualmente comprende un migliaio di volumi. Nel 1880 fu fondata negli Stati Uniti la Societas Rosicruciana da parte di alcuni Fratres venuti in Inghilterra per essere riconosciuti e ac- cettati dalla $.R.L.A. Nel 1887, una delegazione rappresentativa visitd i College inglesi, guidata dal defunto Charles E. Meyer di Filadelfia. Nel 1887, con l’autorizzazione di $.D.A., un Adepto Rosacroce continentale, venne creato il Tempio di Iside-Urania degli Studiosi er- metici della Golden Dawn, allo scopo di dare insegnamenti sulle Scienze occulte medievali. I] dottor W.R. Woodman, Magus Supremo, S.A. e S.R.M.D. ne divennero i Capi, e quest’ultimo scrisse i Rituali in inglese moderno in base ad antichi manoscritti rosacroce (di proprieta di Frater $.A.), integrandoli con proprie ricerche. Nel 1892, Frater D.D.C.F. forni il Rituale del Grado di Adepto in base al materiale otte- nuto da Frater L.E.T., un Adepto continentale. Dal Tempio di Iside- Urania ne nacquero alcuni altri, ossia 1’Osiris a Weston-super-Mare, I’Horus a Bradford, I’ Amen Ra a Edimburgo e 1’ Ahathoor a Parigi nel 1894, che fu consacrato da F.E.R. Frater S.A. si dimise dall’ Associa- zione nel 1897, e questi Templi inglesi passarono ben presto in sospen- siva. Nel 1888 W.F.C. Wigston pubblicé Bacon, Shakespeare and the Ro- sicrucians, un volume critico contenente molte curiose divagazioni. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 302 INSEGNAMENTI MAGIC! DELLA GOLDEN DAWN della cripta. I] verde é il colore della crescita; auguriamoci che possa crescere. Su ciascun lato della Cripta vi sono quaranta quadrati, cinque serie verticali ¢ otto orizzontali, il tutto simbolicamente di 5 x 8 piedi. Ora, la Fama Fraternitatis dice che questi quaranta piedi erano divisi in dieci quadrati. Se foste dei matematici, sapreste che dieci quadrati uguali non possono riempire un’ area di queste dimensioni, ma solo un rettangolo di 5 x 6 piedi. Ecco perché nella Fama é scritto che «vi sono dieci quadrati principali»: si tratta delle Sephiroth. Accanto alle dieci Sephiroth, vi sono i Quattro Cherubim, i Tre Principi Alchemici, i Tre Elementi, i Sette Pianeti, i Dodici Segni Zo- diacali, una Ruota dello Spirito: il che fa in tutto 40. La Ruota dello Spirito é su ogni lato e sempre al centro, invariabilmente dipinta in nero su bianco. Su ciascun lato vi sono sempre 4 emblemi cherubici, zodiacali ma diversi, perché | Aquila sostituisce lo Scorpione (il quale ha tre forme, quelle di Scorpione, Aquila e Serpente: quest’ ultima riguarda |’aspetto malefico). I Cherubim rappresentano le lettere del nome IHVH, € si noti che queste sono invariabilmente disposte secondo |’ordine ebraico, Yod per il Leone, Heh per I’ Aquila, Vau per I’Uomo, il secondo Heh per il Bue, la Terra taurica. Va osservato che i quattro segni zodiacali non sono raffigurati nei colori proprii ma, come simboli degli elementi, hanno colori primari. Come segni dello Zodiaco, presentano una combinazione di colori zo- diacali e planetari; ma qui si trovano come emblemi cherubici, con una mescolanza del colore elementale e di quello del Pianeta del lato. I Tre Principi uniscono il colore dei Principi stessi con quello del Pianeta di ciascuna parete. Mercurio é fondamentalmente azzurro, lo Zolfo rosso e il Sale giallo. I Tre Elementi hanno sostanzialmente i soliti tre colori: Fuoco rosso, Acqua azzurra, Aria gialla. Da notare che la Terra & assente. I Sette Pianeti hanno i colori che vengono loro spesso attribuiti, e si osservi che ognuno di essi ha vicino la Sephirah appropriata, cosi che vi sono tre Sephiroth che non hanno Pianeta: Kether, Chokmah e Mal- kuth. I Dodici Segni Zodiacali costituiscono la porzione inferiore dei lati della colonna verticale. Quella centrale non ne ha alcuno; quindi, i segni sono distribuiti tra le altre quattro. Si noti, inoltre, che sono sol- tanto su tre file, la 54, la 74 € 1’8*, mentre nella 6* dall’alto non ve ne sono. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. RIFLESSIONI ROSACROCE SULLE LAMPADE PERPETUE DEGLI ANTICHI 307 E sicuramente possibile che qualche antico sacerdote ben cono- scesse le proprieta di certe forme di solfuro di calcio, che nei tempi mo- derni hanno suscitato grande attenzione per il loro uso in alcune vernici luminose. Oso perfino affermare che nella storia delle epoche remote esistono riferimenti a quella misteriosa forma di luce tanto comune ai nostri giorni prodotta dall’elettricita, che non doveva essere del tutto scono- sciuta agli antichi. Numa, re di Roma, studiava l’elettricita e lascid tali ricerche ai suoi allievi, fra i quali sappiamo vi fu il suo successore Tullo Ostilio, che rimase fulminato mentre cercava di attrarre sulla terra fluidi elettrici da nubi in tempesta (allora si disse che era stata opera di Giove Tonante). Eliphas Lévi osserva: «E certo che i Magi zoroastriani fossero in grado di produrre e dirigere un potere elettrico a noi ignoto» (Storia della Magia). Gli studiosi medievali hanno sviscerato diversi punti in relazione alle lampade perpetue, ma senza mai giungere a risultati certi; molto in- chiostro é stato versato sulla questione se una lampada trovata accesa durante I’apertura di una tomba non avesse preso fuoco al momento dell’immissione di aria, invece di aver bruciato continuamente fino al momento della scoperta; in favore di questa opinione vengono addotte prove in base all’analogia con alcuni esperimenti di chimica: ad esempio, l'olio fosforato e racchiuso in una fiala sigillata é invisibile al buio, ma da esso si sprigiona una luce quando la fiala viene aperta. D'altro canto, esistono anche prove secondo cui la luce di alcune lam- pade di questo tipo si affievoli per poi spegnersi al momento dell’ aper- tura della caverna in cui furono trovate, cosi come un sottile filo elet- trico che brilla al calor bianco quando é racchiuso sotto vuoto in una lampadina si spegne se il vetro si rompe. Altre lampade continuarono a brillare e solo a fatica furono spente, con acqua o mezzi diversi, ad esempio rompendole. Altri autori, dando per scontato che alcune di queste lampade aves- sero continuato a bruciare per centinaia di anni, hanno trattato la neces- saria relazione tra l’olio o il liquido consumato e lo stoppino. Riguardo a quest’ ultimo, sono stati proposti diversi nomi di sostanze incombusti- , ma probabilmente si tratta soltanto di sinonimi di un solo corpo, chiamato asbestos (asbesto o amianto), che venne poi usato nelle stufe a gas perché non si consuma, pur rimanendo costantemente infuocato con la fiamma che vacilla su di esso. E conosciuto con altri nomi, tra i quali: 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. 4@ ‘You have either reached 3 page that is unavailable for viewing or reached your viewing limit for this book. vm

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