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I CARRACCI
LUDOVICO CARRACCI
Direttore dell’accademia
Cugino di Agostino e Annibale
Ludovico si accosta al periodo della controriforma
Vediamo un’attenzione per il disegno ( scuola fiorentina ) e al colore ( scuola veneta).
AGOSTINO CARRACCI
Il teorico del gruppo perché anche grazie alle sue incisioni lui non fa altro che riproporre diverse
opere e i caratteri della sua pittura vanno in opposizione al manierismo
Ricordiamo tra le opere più importanti gli affreschi a palazzo fava con le storie di Giasone (
ricordano la scuola veneta)
Oltre che a Venezia è attivo anche a Parma
Dopo il soggiorno a parma vi è un mix tra cultura veneziana e parmense ( correggio)
Dopo tutto ciò andò a Roma ( ricordiamo il palazzo farnese )
Palazzo magnani – storie di romolo e remo .
L’opera è caratterizzata da uno sguardo all’antico , a Raffaello..
Cristo e l’adultera
Classicismo che ci ricorda alcuni tratti del 400 ma allo stesso tempo va a precedere quel che sarà il
neoclassicismo .
ANNIBALE CARRACCI
Nasce a Bologna nel 1560 , con il fratello Agostino ed il cugino Ludovico fonda l’accademia .
Bernini guarderà di buon occhio questo pittore
L’opera sicuramente più nota di Annibale è la volta del palazzo Farnese.
Attenzione al disegno
Colori vivaci , luminosi che prendono come modello la scuola veneziana e soprattutto Tiziano
Con questa opera Annibale sarà il nuovo modello per tutti gli artisti italiani e non .
Le prime opere di Annibale sono con soggetti di genere ovvero soggetti che riproducono la realtà
quotidiana .
In realtà non sappiamo molto della formazione di Annibale, in molti pensano sia stato allievo del cugino
Ludovico mentre altri credono che la sua formazione sia avvenuta al di fuori .
Crocifissione e santi
Anche artisti della scuola fiamminga si erano dedicati alla rappresentazione di genere
Mangiafagioli
La scelta dell’iconografia è personale
Le interpretazioni sono differenti : c’è chi ci ha visto una casuale scelta di un personaggio preso dal
vivo , altri pensano che il mangiatore sia una maschera della commedia dell’arte
Novità del tempo
Influenzato da artisti bolognesi
Annibale non filtra la realtà : rappresenta il villano intento nel mangiare un piatto semplice
C’è del pane, una brocca , vino
Il pasto è umile
Il personaggio è colto mentre sta per mangiare un cucchiaio di fagioli
Pare stia guardando l’osservatore
Sembra quasi un bozzetto ma in realtà lo scopo è quello di raccontare la realtà senza idealizzarla
Il mangiafagioli appare colto in un momento intimo mentre soggetti analoghi del tempo sono più
artefatti , più manierati , pare stiano recitando una parte ma il soggetto di annibale non da tale
impressione
Nei disegni dei volti possiamo notare i personaggi con uno sguardo molto suggestivo , pare che i soggetti ci
guardino
Notiamo il nudo
Una grande sensualità
Venere e adone
In questa opera va a prevalere la linea obliqua che sarà ripresa dai suoi allievi e caratteristica nell’arte
barocca.
Molti personaggi
Classicismo forte
Il soggetto necessita di una folla che vede la sua azione
ANNIBALE A ROMA
L’artista quando andò a Roma già godeva di una modesta fama in Emilia.
Il primo soggiorno è finalizzato alla visione di Palazzo Farnese ( luogo in cui dovrà lavorare) e per terminare
l’accordo con il cardinale che gli aveva commissionato il lavoro.
è proprio lì , nella città papale, che la sua fama andrà a crescere.
Santa margherita ( prima opera pubblica e non destinata a palazzi privati )
Il camerino Farnese
Modello classicheggiante
Sono state molte le ipotesi sul ciclo pensiamo a Bellori che nel 1672 nel suo testo fornisce una lettura
moralizzante degli affreschi : secondo Bellori Annibale avrebbe voluto raffigurare il contrasto tra amor
volgare e amor platonico. A vincere ovviamente è il secondo , la strada incarnata da ercole che tra vizio e
virtù sceglierà certo la virtù.
Questa interpretazione ha tutta una tradizione di pensiero già presente in passato .
NB:L’amore spirituale è amore corrisposto .
Baccanale \tiziano
Questo è il momento in cui a vincere è l’amor spirituale ( quello corrisposto ) dove addirittura
Bacco , il Dio più licenzioso in eccellenza, si sposa .
Pare che l’arianna addormentata in basso sembra rimandare ad un marmo di origine greca di età
ellenistica ora in vaticano
Molto interessante la correlazione tra scultura e pittura che va ad annullare il conflitto che è tipico
del tempo tra le arti che vedrà la loro unione solo con il Barocco.
Dietro tutto ciò c’è Michelangelo ma anche il classicismo raffaellesco
Aurora e Cefalo
Notiamo qui la cornice raffigurata e pittata che sembra vera poiché molto curata nel disegno e nel
chiaroscuro cromatico
Raffaello Tiziano
A Tiziano accostata per i colori che tiziano porta all’estremo : toni caldi e toni scuri
Notiamo qui figure accese in primo piano e andando indietro il tutto si fa meno luminoso , più scuro
Fuga in Egitto
Paesaggio ricchissimo che non rimanda al paesaggio desertico immaginato per la zona
Attenzione per il paesaggio
Figure piccole
Fuga in egitto un po’ anomala
Scusa per rappresentare con attenzione al paesaggio ( cosa che si faceva nell’arte nordica ma non
in Italia )
Ormai il paesaggio è autonomo e non è solo presente in piccoli dettagli (Leonardo )
Il paesaggio non è reale ma ideale, classicheggiante
Annibale avrà molti allievi e sarà l’autore di molti progetti per opere fatte da altri .
CARAVAGGIO
Lo ricordiamo come altro grande riferimento dell’arte italiana del 500.
Nasce a Caravaggio (Lombardia) e si forma a Milano (città inoltre molto vicina) .
L’artista fa un uso innovativo della luce : un uso scenografico.
Nel contesto lombardo ricordiamo uno studio naturalistico , Leonardo aveva portato il disegno
fiorentino ,lo studio dal vero. Molto probabilmente Caravaggio è entrato in contatto anche con
Venezia, più in particolare con il colorismo veneto.
A Roma entra in contatto con il cavalier d’Arpino, il quale aveva una bottega.
Il Caravaggio ha modo di farsi conoscere come pittore di nature morte e delle pitture di genere. Dal
1950 trova poi un mecenate: il cardinale francese Maria del Monte, ambasciatore del granduca di
toscana.
In seguito agli anni Romani l’ira di Caravaggio sfocia addirittura in un omicidio ( contesa per una
donna, questioni economiche ) .
In seguito a questo avvenimento si apre un periodo che vede protagoniste opere molto violente ,
crude…
Opera che rispecchia vicende biografiche : Caravaggio venne condannato a morte , alla
decapitazione : chiunque avrebbe potuto ucciderlo incontrandolo per strada
La testa di Golia è un autoritratto
Non potendo restare a Roma Caravaggio inizia la sua “fuga” e conoscendo personaggi illustri inizia a
chiedere protezione, ricordiamo Filippo I Colonna ( Lazio) che lo ospita per un periodo di tempo .
Cena di Emmaus
Da ricondurre al suo periodo di “fuga”
Opera eseguita per i Colonna
Volti indagati e luce che come sempre disegna tutto quanto
Periodo Napoletano
In seguito al consiglio dei colonna Caravaggio va a rifugiarsi a Napoli dove passerà un periodo di stabilità.
Il periodo napoletano andrà ad influenzare le opere settecentesche .
Scena molto movimentata rispetto alle opere romane dove tutto era più statico
È difficile qui individuare un reale protagonista ( rinuncia al fulcro centrale della scena narrata)
Figure legate nei gesti e negli sguardi
Ritratto di Vignacourt
Gran maestro dell’ordine dei cavalieri di Malta a cui spettava la scelta dei nuovi cavalieri (
Caravaggio desiderava entrare nelle grazie di quest’ultimo e diventare cavaliere di modo da
annullare la sua pena)
A Malta ha discussioni e viene imprigionato, si narra che riesce ad evadere e scappare in Sicilia , prima a
Siracusa.
Viene dunque espulso dall’ordine dei cavalieri ma a Malta lascia opere che influenzeranno gli artisti .
A Siracusa viene ospitato da Mario Minniti , amico che già aveva conosciuto negli ultimi anni romani .
In questi anni si dedica agli studi archeologici ( Pensiamo al territorio ) e proprio in quel periodo esegue
diverse opere :
Sepoltura di S. Lucia
Ambientazione spoglia senza elementi di riferimento che si attiene ad una scena del genere
Anche qui non si può individuare il fulcro dell’azione
Dopo la Sicilia si assiste al secondo periodo Napoletano dove di nuovo ha problemi data la sua precedenza
storica.
Si ritrova ad esser ricercato dai cavalieri di Malta e dai suoi nemici romani.
Le opere di questo periodo sono piuttosto discusse
Nell’estate del 1610 viene a conoscenza del fatto che il papa stava revocando la sua condanna per questo
decide di tornare a Roma ( in segreto ) in attesa dell’effettiva grazia pontificia.
Solo che muore per cause non troppo certe ( problemi di salute ? agguato per mano di un sicario maltese?
).
IL BAROCCO (600)
Ratto di Proserpina
Inizio anni 20
Soggetto mitologico , pagano
Dopo varie peripezie conservato nella galleria borghese
Il soggetto si rifà alle metamorfosi di Ovidio :Plutone, Dio degli inferi rapisce Proserpina ovvero la
figlia di Giove e Cerere e fanciulla giovane e bella della quale si è innamorato.
Pathos che si nota dai volti emozionati e dai gesti forti
L’animale sotto fa parte della storia( Cerbero) ma funge anche da contrappeso per il marmo
La felicità con la quale Plutone, forte e muscoloso , avvinghia e cerca di rapire Proserpina è del tutto
opposta alla fatica e alla piccolezza di lei .
Lei è sconvolta
Carni molto indagate
Una lacrima lega il volto di Proserpina ( la ragazza non è innamorata di Plutone)
Lei appare vergognata da quella presa violenta
Contrasto tra la forza (maschile) e la fragilità ( femminile).
I capelli della giovane che svolazzano conferiscono dinamismo alla scena e rendono al meglio la
violenza dell’azione
Tecnica del trapano
Il movimento appare abbastanza artificioso , notiamo la posizione abbastanza insolita di Plutone (
proteso all’indietro )
Movimento a spirale dinamismo
Dita che affondano nella carne sembra una fotografia
Muscoli chiaroscurati , vene.
Arriva a Roma nel 1611 ( periodo in cui vi sono molti artisti toscani qui ).
Come Bernini lega a Roma la sua attività, fino alla sua morte .
Il barocco di Pietro della Cortona è ricco di fantasia, le composizioni sono molto scenografiche e ricche di
dettagli decorativi , lo ricordiamo per uno stile imponente.
La Decorazione del soffitto di Palazzo Barberini è una delle sue opere più note.
L’età dell’oro
Età dell’argento
Aspetto illusivo e di profondità conferito dalle colonne che lasciano immaginare più livelli
Tra le colonne avviene l’eccidio
Gli elementi architettonici dipinti comunicano con la sala stessa
Il tutto è teso a celebrare Ferdinando II de Medici e un punto d’arrivo della civiltà Medicea : una nuova età
dell’oro
Dopo aver decorato ciò decorerà altre stanze di Palazzo Pitti in cui il protagonista è Ercole ( alter Ego di
Ferdinando II).
Ciro Ferri ( allievo di Pietro ) concluderà le stanze dal momento che il suo maestro dovette tornare a Roma.
Sala di venere
Minerva porta via Ercole dalle donne( soprattutto venere) per guidarlo alla virtù
Volti molto idealizzati , quasi tutti uguali
Tutto dedicato alla strada Intrapresa verso la virtù
Sala di Giove
Era una sala di udienze ( tema connesso a ciò che avveniva nelle sale )
Sala di marte
Sala di apollo
Lunette
Decorazione circolare con vari aspetti illusivi protesi verso l’esterno
Sfondato che pare anticipare le grandi cupole d’età barocca
Il tutto privo di perno centrale
Sala di Sturno
Ai lati non c’è più la lunetta ne il rettangolo , ci sono degli ovali ( elemento molto presente nel 600
anche al livello architettonico
Decorazione al centro dipinta
Tutto molto esageratamente pieno d’oro e di stucco
Qui è molto difficile capire quale sia l’aspetto illusorio e quale quello reale
Qui emerge l’interesse per l’architettura di Pietro della Cortona
Parte dalla riproposizione degli ordini classici del mondo antico ma modella il tutto in senso
scenografico
Comunicazione scenografica ed illusiva con il contorno
Strada non molto larga per cui si deve costuire pensando al fatto che la facciata può esser vista solo
da vicino . Il problema lo risolve scandendo il tutto in due livelli di colonnati soprapposti , c’è un
portico in basso, un loggiato superiore e ciò crea uno spazio in cui passa la luce e da molta
profondità
Portico ricco di elementi del classicismo
Tutto chiuso da un arco che richiama soluzioni Palladiane, Classiciste
FRANCESCO BORROMINI
Borromini ha avuto sfortuna : il barocco in età neoclassica venne criticato ed in più si aggiunsero dei
problemi biografici dell’artista.
Fu un assoluto innovatore al livello architettonico , ricordiamo un detto riferito a Borromini e che va a
riassumere tutta la sua attività: “ chi segue altri , non li va mai inanzi , et io al centro non mi sarei posto a
questa professione col fine di esser solo copista”.
Nasce alla fine del 500 ( 1499) sul lago di Lugano. La prima città in cui si reca a lavorare e ad imparare la sua
attività architettonica è Milano .
Trasferitosi a Roma entrerà in contatto con Bernini con il quale collaborò ( Baldacchino di San Pietro ) ma
dopo i due si ritrovarono ad esser “rivali”.
Borromini è una personalità molto diversa da Bernini : molto chiuso , dedito allo studio , collezionista di libri
, molto curioso ..Queste non erano costanti degli architetti del tempo .
Lui operò solamente come architetto ( a differenza di Pietro della Cortona e Bernini ) ed infatti con lui nasce
il concetto di “Specializzazione”.
Bernini cerca di fargli ottenere la carica di Professore alla sapienza ma solo per tenerlo impegnato in altro .
In realtà l’artista non riuscì ad assumere quella carica.
Lui morì suicida a Roma .
a pianta rettangolare , struttura a due livelli ( doppio ordine di colonne , quello inferiore stile
tuscanico e quello in alto con colonne trabeate e capitello molto diverso ) . il tutto va a dilatare
verso l’alto lo spazio che era molto molto ristretto
Alternanza di elementi curvi e dritti ( ancora solo al livello della trabeazione)
La pianta rettangolare del chiostro diventa ottagono con quei lati obliqui che spezzano la rigidità
del rettangolo che vediamo in pianta, crea così uno spazio diverso , più mosso
Agli angoli del chiostro vediamo una forma convessa
Adotta uno schema geometrico e ripeterlo in più punti dell’edificio ma arriva a soluzioni differenti
rispetto al passato
Un lato del cortile già esistente era curvilineo e per questo lui fa una facciata completamente curva
(concava verso l’interno ) sopra la quale vi è un tamburo alternato di forme concave e convesse )
Borromini abbandona lo schema rinascimentale delle proporzioni : non fa che ripetere moduli
geometrici uguali e a differenza di quanto era avvenuto in San Carlo la forma della pianta è ripetuta
in altezza
La cupola termina con una lanterna che però e innovativa : è un’elica scultorea( mix della arti tipico
del Barocco )
È come se sulla cima galleggiasse nell’aria la palla e la croce
Commissionatagli dato il giubileo del 1650 doveva esserci una chiesa degna
Grande unità spaziale della navata centrale ( molto ampia )
Unità però frantumata da elementi decorativi ( navate laterali , pilastri con angoli smussati )
Santa Agnese in Agone