Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1
1. Quadro normativo
2
2. Pianificazione e tutela ambientale
4
L’informatizzazione della cartografia di piano regolatore ha condotto,
inevitabilmente, ad ottenere “dati” (ad esempio, le superfici territoriali, le
superfici di aree a servizi pubblici) che, pur in mancanza di variazioni,
raramente confermano le quantificazioni indicate dallo strumento vigente.
La predisposizione della variante generale consente, invece, di evitare
defaticanti, complicate (se non impossibili) elaborazioni dei dati ed il
mantenimento, ed aggiornamento, di tutte le tavole di piano.
Ma, inevitabilmente, scaturisce una domanda: la Valutazione ambientale
strategica a cosa si applica? O meglio, deve essere valutato il piano regolatore
nella sua completezza o le “parti” (sue modifiche) che trasformano l’ambiente?
La direttiva 2001/42/CE, che ha esteso la procedura di valutazione
ambientale all’attività di pianificazione e programmazione, propone alcuni
elementi di attenzione per analizzare gli effetti ambientali:
- probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti;
- carattere cumulativo degli effetti;
- natura transfrontaliera degli effetti;
- rischi per la salute umana o per l’ambiente;
- entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione
potenzialmente interessate);
- valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata causa delle
speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, del superamento
dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; dell’utilizzo intensivo del
suolo;
- effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale,
comunitario o internazionale.
Anche dall’esame dell’Allegato VI (Contenuti del Rapporto Ambientale
…) del D. lgs. n. 152/2006, come novellato dal D. lgs. n. 4/2008, l’attivazione
del processo valutativo risulta limitato agli “impatti ambientali significativi”.
Da tale quadro non sembra ipotizzabile applicare la VAS in modo
generico ad un piano regolatore.
Neppure pare ipotizzabile una “zonizzazione ambientale”, cioè una
suddivisione del territorio comunale in ambiti omogenei per caratteristiche
ambientali, del paesaggio, dell’ambiente naturale.
Una attendibile VAS non può prescindere da quadro di riferimento
preordinato, da un “bilancio ambientale” di riferimento che tenga presente
5
situazioni di fatto ed effetti indotti, su aree ed in tempi che sfuggono alla
dimensione dei singoli progetti.
In altre parole è messa in discussione la scelta dell’Ente locale di
trasformare, ed “antropizzare”, una parte del territorio che, tramite la
zonizzazione di piano regolatore, è urbanisticamente individuabile.
Solo un “bilancio ambientale” positivo può, quindi, avvallare le scelte
pianificatorie, magari contribuendo a scegliere tra aree alternative.
La struttura territoriale di Pontecurone non offre la possibilità di pensare
a soluzioni alternative, si tratta inoltre di una Variante di “riordino” e non
“stravolgente”, infatti sono solo cinque le aree, significative ma non certamente
rilevanti in termini ambientali, interessate ex novo da diversa destinazione
urbanistica e, si può anticipare, con una sola certa, e lapalissiana, incidenza: un
cambiamento, non tanto “del” ma, “nel” paesaggio.
Ben altro impatto paesaggistico suggerisce il progetto di
quadruplicamento della linea ferroviaria Tortona-Voghera che, tra Pontecurone
e Voghera, propone un rilevato di dodici metri di base ed otto di altezza.
6
3. La variante generale: struttura e contenuti
3.2. L’azzonamento
7
Questa “moltiplicazione” ha un’origine (Circolare PGR 8/5/1996, n.
7/LAP) e più ragioni per proporla.
L’applicazione delle specifiche tecniche per l’elaborazione degli studi
geologici ha definito una “zonizzazione di settore” ed una codificazione
integrativa alle prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI).
Nella fattispecie, la cartografia evidenzia la propensione all’uso
urbanistico del suolo e poiché la Circolare del PGR del 18/7/1989 n. 16/URE,
puntualmente, ricorda che “… devono essere rappresentate le perimetrazioni e
la denominazione delle aree normativamente individuate dal piano, al fine di
rendere evidenti le condizioni di edificabilità e d’uso di ciascuna di esse …”,
ebbene ciascuna area omogenea dal punto di vista della pericolosità
geomorfologica coincide con una “zona” urbanistica.
In modo analogo alle zone agricole, anche per quelle residenziali si
registra, a seguito dell’analisi geologica, una maggiore articolazione.
Parte della zona R3 costituisce la base territoriale per la formazione delle
zone R7 ed R8. Il “sacrificio” della R6a è, invece, compensato da un
ampliamento della zona R3, sia per una regolarizzazione del margine di
configurazione urbana, sia per mantenere una condizione, soddisfacente, di
concorrenzialità nel mercato delle aree.
La conformazione del manufatto urbano, condizionata da elementi
naturali (torrente Curone, cave dismesse) ed artificiali (ferrovia, autostrada, ex
S.S. n. 10), non offre obiettivamente molte possibilità per un’eventuale
espansione.
Recependo le indicazioni del PTP, alla luce delle indicazione fornite dal
catasto austriaco (1722-23), è stata estesa la superficie del nucleo antico (zona
R1).
L’ampliamento del nucleo antico implica un “frazionamento” della zona
R2 con individuazione e classificazione, per ragioni pratiche, della zona R2a.
Anche le zone industriali risentono, anche se in misura contenuta, della
valutazione circa la loro idoneità geologica alla trasformazione urbanistica.
Ne deriva, infatti, che le zone I3, tout court, ed I5a, ricavata dalla I5,
propongono a livello regolamentare, prescrizioni di carattere geologico.
Le zone I2, I6 ed I7 presentano, in termini più o meno cospicui,
ampliamenti con trasformazione soggetta a strumento urbanistico esecutivo
(SUE).
8
3.3. Il nucleo antico
9
Nella fattispecie, il nucleo antico di Pontecurone avente conformazione
rettangolare, è delimitato da Via Cesare Battisti, Via Don Orione, Via Giuseppe
Verdi e Via IV Novembre.
Per il vero, risulta essere di dimensioni minori rispetto all’abitato
settecentesco circondato dal fossato: rimangono infatti esclusi due ambiti
territoriali: il primo tra Via Battisti e Via Torino; il secondo tra Via Verdi e la
parallela “idealmente” tracciata alla stessa via, comprendente la “nuova” chiesa
parrocchiale di S. Giovanni (titolo trasferito, dopo il crollo della primitiva chiesa
avvenuto nel 1814, alla SS. Trinità).
La Variante “perfeziona” l’individuazione del nucleo antico inserendovi
quest’ultimo ambito.
Si ottempera, in tal modo, alle prescrizioni dell’art. 16 delle N.d.A. del
PTR (una conferma dei criteri di individuazione dei nuclei antichi proposti dalla
Circolare Min. LL:PP. del 28 ottobre 1967 n. 3210) riprese dall’art. 23, c. 8, delle
Norme di Attuazione del PTP.
La Variante definisce puntualmente, a livello cartografico, le situazioni di
tutela e, a livello normativo, la codificazione delle modalità d’intervento
urbanistico-edilizie per ogni classe.
Poiché “la base della tutela dei beni ambientali e culturali è costituita
dalla accuratezza dell’accertamento dello stato di fatto e dall’approfondimento
progettuale”, e considerata la disposizione dell’art. 32 del regolamento edilizio,
è sempre possibile una “politica di valorizzazione” anche per edifici non
individuati ai fini dell’imposizione di forme di tutela.
3.5. La viabilità
11
4. Ambito di applicazione
13
5. Rapporto Ambientale Ambito Residenziale R3 (S.U.E. 6)
14
Visuale aerea dell’area
16
6. Rapporto Ambientale Ambito Residenziale R3 (S.U.E. 5)
17
Veduta aerea dell’area
18
Zonizzazione acustica vigente (approvata con D.C.C. n. 29 del 24/11/2004) da
aggiornare a seguito dell’approvazione della Variante Generale al P.R.G.C.
Relativamente alla nuova zonizzazione, non si rilevano problematiche in merito alla
rimozione di accostamenti critici.
19
7. Rapporto Ambientale Ambito Industriale I2
AMBITO INDUSTRIALE I2
20
Veduta aerea dell’area
21
Zonizzazione acustica vigente (approvata con D.C.C. n. 29 del 24/11/2004) da
aggiornare a seguito dell’approvazione della Variante Generale al P.R.G.C.
Relativamente alla nuova zonizzazione, non si rilevano problematiche in merito alla
rimozione di accostamenti critici.
22
8. Rapporto Ambientale Ambito Industriale I6
AMBITO INDUSTRIALE I6
23
Veduta aerea dell’area
Visuale sull’area
24
Zonizzazione acustica vigente (approvata con D.C.C. n. 29 del 24/11/2004) da
aggiornare a seguito dell’approvazione della Variante Generale al P.R.G.C.
Relativamente alla nuova zonizzazione, non si rilevano problematiche in merito alla
rimozione di accostamenti critici.
25
9. Rapporto Ambientale Ambito Industriale I7
AMBITO INDUSTRIALE I7
26
Veduta aerea dell’area
27
Zonizzazione acustica vigente (approvata con D.C.C. n. 29 del 24/11/2004) da
aggiornare a seguito dell’approvazione della Variante Generale al P.R.G.C.
Relativamente alla nuova zonizzazione, non si rilevano problematiche in merito alla
rimozione di accostamenti critici.
28
10. Obiettivi di tutela ambientale e prescrizioni di piano
29
- impossibilità di monetizzazione delle aree destinate a standards in quanto,
come ha ricordato il Consiglio di Stato, la cessione costituisce dotazione di
zona necessaria ed obbligatoria;
- esistenza delle infrastrutture tecniche;
- piantumazione di alberi ad alto fusto come dotazione di zona e per ogni
lotto; la distribuzione delle alberature di zona potrà, come disposto dalle
norme di attuazione, “perseguire finalità diverse a seconda della
collocazione: a protezione di strade e corsi d’acqua / a protezione di
parcheggi pubblici / per la formazione di giardini e spazi alberati / lungo i
confini di zona in funzione di barriera ambientale”;
- limitata altezza degli edifici;
- rispetto del piano di zonizzazione acustica (approvato con Deliberazione del
Consiglio comunale n. 29 del 24/11/2004) che, secondo le disposizioni
dell’articolo 5 della legge regionale n. 52/2000, dovrà essere aggiornato;
- rispetto del regolamento delle attività rumorose (approvato con
Deliberazione del Consiglio comunale n. 29 del 24/11/2004);
- la localizzazione, limitrofa ad aree agricole, impone il controllo di un
potenziale inquinamento luminoso, tale da interferire anche con la fauna ivi
presente. Poiché la trasformazione è subordinata a piano esecutivo si
dovranno inserire nelle norme specifiche di attuazione e/o nella convenzione
idonee misure (riduzione della luminescenza o spegnimento delle insegne).
30
11. Monitoraggio
31
12. Sintesi dei contenuti
32
AMBITO RESIDENZIALE R3 (S.U.E. 5)
CARATTERISTICHE La previsione di ampliamento non sottrae all’attività del settore
AMBIENTALI E STATO primario terreni o colture di particolare pregio, non ponendosi, in
DELLE RISORSE tal modo, in contrasto con il Piano Territoriale Provinciale.
OBIETTIVI DI TUTELA A parte l’inedificabilità della zona di rispetto dell’acquedotto, non
AMBIENTALE emergono problematiche ambientali.
AZIONI PREVISTE Intervento di trasformazione territoriale tramite piano esecutivo
convenzionato.
AZIONE E PREVISIONE DI Il 4° comma dell’articolo 24 delle norme di attuazione del PRGC
PIANO recita: “Il rispetto delle prescrizioni è condizione necessaria per
l’accoglimento dell’istanza di intervento, ma non è sufficiente se
manca la verifica della qualità del progetto e del suo
inserimento ambientale”.
IMPATTI POSITIVI E Effetto positivo: regolarizzazione del margine di configurazione
NEGATIVI urbana.
RICADUTE NORMATIVE E
PREVISIONALI – MISURE
COMPENSATIVE
33
AMBITO INDUSTRIALE I2
CARATTERISTICHE Costituisce ampliamento della zona industriale, ubicata in
AMBIENTALI E STATO contiguità alla infrastruttura ferroviaria. L’erosione di terreno
DELLE RISORSE agricolo avviene a scapito di un’area posta, come è rilevabile
dall’esame cartografico, tra due infrastrutture: quella
autostradale e la sopra indicata linea ferroviaria.
La previsione di ampliamento non sottrae all’attività del settore
primario terreni o colture di particolare pregio, non ponendosi, in
tal modo, in contrasto con il Piano Territoriale Provinciale.
OBIETTIVI DI TUTELA Minimizzazione degli impatti a livello paesaggistico.
AMBIENTALE
AZIONI PREVISTE Controllo delle trasformazioni mediante l’applicazione di
disposizioni normative.
AZIONE E PREVISIONE DI Intervento di trasformazione territoriale tramite piano esecutivo
PIANO convenzionato. Si prevede:
- impossibilità di monetizzazione delle aree destinate a
standards;
- esistenza delle infrastrutture tecniche;
- piantumazione di alberi ad alto fusto come dotazione di
zona e per ogni lotto; la distribuzione delle alberature di
zona potrà, come disposto dalle norme di attuazione,
“perseguire finalità diverse a seconda della collocazione: a
protezione di strade e corsi d’acqua / a protezione di
parcheggi pubblici / per la formazione di giardini e spazi
alberati / lungo i confini di zona in funzione di barriera
ambientale”;
- limitata altezza degli edifici;
- rispetto del piano di zonizzazione acustica;
- rispetto del regolamento delle attività rumorose.
IMPATTI POSITIVI E Al momento della formazione del piano, non è noto il tipo di
NEGATIVI insediamento specifico che verrà localizzato e quindi non si è a
conoscenza di quali eventuali conseguenze di dettaglio la scelta
effettuata potrà avere nei riguardi delle componenti ambientali.
RICADUTE NORMATIVE E La localizzazione, limitrofa ad aree agricole, impone il controllo
PREVISIONALI – MISURE di un potenziale inquinamento luminoso, tale da interferire
COMPENSATIVE anche con la fauna ivi presente.
Poiché la trasformazione è subordinata a piano esecutivo si
dovranno inserire nelle norme specifiche di attuazione e/o nella
convenzione idonee misure (riduzione della luminescenza o
spegnimento delle insegne).
34
AMBITO INDUSTRIALE I6
CARATTERISTICHE Costituisce ampliamento della zona industriale, ubicata in
AMBIENTALI E STATO contiguità alla ex S.S. n. 10.
DELLE RISORSE L’area attualmente è agricola La previsione di ampliamento non
sottrae all’attività del settore primario terreni o colture di
particolare pregio, non ponendosi, in tal modo, in contrasto con
il Piano Territoriale Provinciale.
OBIETTIVI DI TUTELA Minimizzazione degli impatti a livello paesaggistico.
AMBIENTALE L’altezza di zona prevista dal piano regolatore vigente è stata
ridotta da 12 a 10 metri.
AZIONI PREVISTE Controllo delle trasformazioni mediante l’applicazione di
disposizioni normative.
AZIONE E PREVISIONE DI Intervento di trasformazione territoriale tramite piano esecutivo
PIANO convenzionato. Si prevede:
- impossibilità di monetizzazione delle aree destinate a
standards;
- esistenza delle infrastrutture tecniche;
- piantumazione di alberi ad alto fusto come dotazione di
zona e per ogni lotto; la distribuzione delle alberature di
zona potrà, come disposto dalle norme di attuazione,
“perseguire finalità diverse a seconda della collocazione: a
protezione di strade e corsi d’acqua / a protezione di
parcheggi pubblici / per la formazione di giardini e spazi
alberati / lungo i confini di zona in funzione di barriera
ambientale”;
- limitata altezza degli edifici;
- rispetto del piano di zonizzazione acustica;
- rispetto del regolamento delle attività rumorose.
IMPATTI POSITIVI E Al momento della formazione del piano, non è noto il tipo di
NEGATIVI insediamento specifico che verrà localizzato e quindi non si è a
conoscenza di quali eventuali conseguenze di dettaglio la scelta
effettuata potrà avere nei riguardi delle componenti ambientali.
RICADUTE NORMATIVE E La localizzazione, limitrofa ad aree agricole, impone il controllo
PREVISIONALI – MISURE di un potenziale inquinamento luminoso, tale da interferire
COMPENSATIVE anche con la fauna ivi presente.
Poiché la trasformazione è subordinata a piano esecutivo si
dovranno inserire nelle norme specifiche di attuazione e/o nella
convenzione idonee misure (riduzione della luminescenza o
spegnimento delle insegne).
35
AMBITO INDUSTRIALE I7
CARATTERISTICHE Costituisce ampliamento della zona industriale, ubicata tra la ex
AMBIENTALI E STATO S.S. n. 10 e la linea ferroviaria.
DELLE RISORSE La previsione di ampliamento non sottrae all’attività del settore
primario terreni o colture di particolare pregio, non ponendosi, in
tal modo, in contrasto con il Piano Territoriale Provinciale.
Non emergono problematiche ambientali.
OBIETTIVI DI TUTELA Minimizzazione degli impatti a livello paesaggistico.
AMBIENTALE
AZIONI PREVISTE Controllo delle trasformazioni mediante l’applicazione di
disposizioni normative.
AZIONE E PREVISIONE DI Intervento di trasformazione territoriale tramite piano esecutivo
PIANO convenzionato. Si prevede:
- impossibilità di monetizzazione delle aree destinate a
standards;
- esistenza delle infrastrutture tecniche;
- piantumazione di alberi ad alto fusto come dotazione di
zona e per ogni lotto; la distribuzione delle alberature di
zona potrà, come disposto dalle norme di attuazione,
“perseguire finalità diverse a seconda della collocazione: a
protezione di strade e corsi d’acqua / a protezione di
parcheggi pubblici / per la formazione di giardini e spazi
alberati / lungo i confini di zona in funzione di barriera
ambientale”;
- limitata altezza degli edifici;
- rispetto del piano di zonizzazione acustica;
- rispetto del regolamento delle attività rumorose.
IMPATTI POSITIVI E Al momento della formazione del piano, non è noto il tipo di
NEGATIVI insediamento specifico che verrà localizzato e quindi non si è a
conoscenza di quali eventuali conseguenze di dettaglio la scelta
effettuata potrà avere nei riguardi delle componenti ambientali.
RICADUTE NORMATIVE E La localizzazione, limitrofa ad aree agricole, impone il controllo
PREVISIONALI – MISURE di un potenziale inquinamento luminoso, tale da interferire
COMPENSATIVE anche con la fauna ivi presente.
Poiché la trasformazione è subordinata a piano esecutivo si
dovranno inserire nelle norme specifiche di attuazione e/o nella
convenzione idonee misure (riduzione della luminescenza o
spegnimento delle insegne).
36