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sine vitis.
L]
Adeste aequo animo; date potestatem mihi
statariam agere ut liceat per silentium,
ne semper servos currens, iratus senex,
edax parasitus, sycophanta autem inpudens,
avarus leno adsidue agendi sint seni
clamore summo, cum labore maxumo.
Mea causa causam hanc iustam esse animum in-
[ducite,
ut aliqua pars laboris minuatur mihi,
Nam nun¢ novas qui scribunt nihil parcunt seni:
si quae laboriosa est, ad me curritur;
sin lenis est, ad alium defertur gregem.
In hac est pura oratio: experimini
in utramque partem ingenium quid possit meum.
¥
SCh Sas
CCon questo prologo Terenzio rspande alle accuse dei suoi av
versriedifende la novia della propria drammatugia
¥, 16-21: gustfcs la prassi di econtaminare», cot di ispi-
rarsicontemporaneamente a pit orignal grec; Teenzio si di
fende sostenendo che, prima di lu, illustri precursor’ avevano
usato la stessa tecnica (allude a Nevi, Ennio e Plauto).
Ww. 22-30: viene riportata 'accusa mossa da un «vecchio
poeta malevoloy (i comico Luscio Lanuvino), cio’ il fatto di
farsi aiutare, nel suo lavoro di autre, dal talento del suc po
tenti amici (Scipione e Lelio) e su questa questione Terenzio
lascailglucizio al pubblico che asise alla commedia,
Ww. 35-47; viene rivendicataIorginalit del nuovo modo di
sctivere opere teatrall, con netta presa di cistanza dal mo-
dello plautino, che prediigeva la commedia cosiddetta mato-
‘a (vivace, caione, basata sui colp di scena). La scelta di
Terenzio 8 invece per la fabulastatarla,fondata sullo studio
della psicolgia dei personae, sul dialgo e sull'analisi dei
comportamenti umani
Sotto 'aspettosintattico, i period bev apparente semplic-
{2 del stile ben s adattano alle fnalitdapoogetichee persua
sive del prologo, I carattere metateatralee polemico determina
anche i lesieo de! brano, frutto di un'atenta ricerca
‘Ww, 16-20: pass si apre con scelte lesscal che enfatizzano
la giustaagaressvta del poet; le maligne accuse sono rumo-
1, edicerie», sparse da malevollcalunniatori. A questi il posta
‘oppone il bonum exemplum (a ripetizione del sostantivo ne
sottolnea i valor) dei tre grandi model del passat,
pare di chi ama la vert Site give impaziai
€ date Foccsione di fas ago a chi vid Vocca-
sione di asistre a opre nuove inepensbil[.]
Aasistete al spettcalo con animo benevoo: date
una buona volta la possibit di ecitae in mezzo al
silerzio una commedia che non sia tutta dazione
Non vio essere costo a interpreta pe ute la
ita il ser che core, i veechio adit, parassta
rmangione, i sicofantesfacciato 0 ingodo enone:
io sono vecchioe quell parti ichiedono un gan di
spendio di voce e uno spreco ence di enegia,Con-
Vinctei, almeno, per amor mio, che Ia causa che
sosteng @sacesata: in questo medo mi allveete
le fatiche della rappresentazione. Perché i poeti che
casi presentano al pubbico le foro novi non hanno
nessun guard per queso poverovechio:s itatta
di un avr faticoso si ricaresubitoa me; se invece
@ poco impegnative ci si rvlge a unatra compe-
nia, n questa commedia solo dato: asian
dimstrare ci che cosa @ capac i mio talento anche
in questo gener di ranma,
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(trad. 6. Gazzola)
vw, 22:30; l'argomentazione prosegue, attraverso la for-
mula di passaggio Tum quod: il gludizio pungente di Te-
renzio sul suo detrattore Lanuvino & espresso dalla rorese
dall'aggettivo malevolus, dal sostantivo vetus, che connota
VVawersario come un autore appartenente a tempi superat,
dal verbo dictitat (da ditto, trequentatvo di dico), che
suggersce lativitatreneticamente maligna e sleale di un
Invidioso. Ai successiviw. 25-26 (arbitrium vestrum, vest
2estimatio / valebit) il poeta rimette il giudizio agli spet
tatori atiraverso una struttura caratterizzata dal poliptoto
(vestrum, vestr), dalla disposizione chiastca det termini e
alaliterazione (vestrum,vestra.. valebit) quest attic
enfatizzano la captatio benevolentae volta ag spetator-
giudic, pregati dal poeta ci non dare ascolto alliniquom
(= iniquorum) orato de suoi detrator
‘mihi introduce un'apostrfe al pubblico, perché sia bene-
volo nell'ascoltare i! nuove genere di commedia (novta gia
anticipata al w. 28-28: date erescendi coplam / novarum
{qui spectandi faciunt copiam) sttaria —attributo ha sapo-
re decisamente metateatale - che si basa sulla pura oratio
(0. 46) e sullattenzione alle dinamiche psicologiche dei
personaggl: essa infattiritugge dalle figure stereotipate pro-
poste nell'enumerazione dei w. 37-39, nei quali 'irnia &
affidata non tanto ai sostantivi, quanto agli aggettvi che
caraterizzano maschere ormai logore nea loco ripetitvita
serves currens, ratus senex / edax parasitus, sycophants
‘autem Inpudens /avarus leno, Rimarca ancora la distanza da
{questo vecchio repertorioe Ia novta delle commedie il. 43
‘Nam nune novas qui scribunt nihil parcunt sen.
wr. 35447: il v. 35 Adeste aequo animo; date potestatem
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8. Cecilio Stazioe Terenzio 11