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Carnevale di Rio

Il carnevale è la grande festa popolare del Brasile.

Ogni città lo festeggia a modo suo, ogni regione ha le sue

tradizioni, ma in tutti gli angoli di questo sterminato Paese, a Rio

è la festa di tutti.

Personaggi importanti e gente comune, uomini e donne, anziani e

bambini, persone di tutte le classi sociali e le etnie dimenticano per

due giorni il proprio mondo, per immergersi in quello colorato e

pazzo della danza, della musica, del travestimento e di ogni tipo di

trasgressione.

Nelle grandi città, come Rio de Janeiro e São Paulo, il carnevale è

ormai una grande competizione, con le "scuole di samba" che

sfilano tra allegria, suoni e colori, rigorosamente studiati con

l'obiettivo di primeggiare sulle altre, e conquistare il premio in

palio ad ogni edizione. La kermesse dura solo quattro giorni, ma

esige mesi di preparazione. Le comunità lavorano quasi tutto l'anno

nei preparativi della sfilata. Il tema è scelto con largo anticipo, i

costumi ed i carri allegorici sono confezionati mesi prima del

grande evento.

Una tradizione lunga un secolo.

Sulle origini del carnevale brasiliano ci sono almeno due diverse tesi. Secondo
alcuni i festeggiamenti attuali ricordano quelli che il popolo organizzò in
occasione dell'arrivo in Brasile della famiglia reale portoghese, nel XIX secolo.
Già all'inizio del XX secolo, il carnevale di san Paolo ricalcava le tradizioni europee,
con un corso di carri che sfilavano per le vie principali della città.

I ceti più agiati organizzavano feste e balli in maschera nei club privati, con
orchestre che suonavano brani della moda, fra le quali una "rilettura" della marcia
trionfale dell'Aida di verdi.

Per gli umili, quelli dalla pelle scura, gli immigrati, i poveri in genere, imitare i
ricchi, scimmiottare la corte imperiale, travestirsi da marchese incipriato o da
principessa per un giorno, fu per lungo tempo la vera ragione per partecipare a
questo mercato di illusioni.

Poi, immancabilmente, il mercoledì delle ceneri rimetteva ciascuno al suo posto.


Ma senza troppa amarezza: in Brasile il giovedì è già quasi il primo giorno del
prossimo carnevale.

Ambiente geografico
La città di Rio de Janeiro si trova in America meridionale. La rinomata bellezza del
sito in cui sorge Rio de Janeiro è determinata dalla presenza dell'oceano, di
montagne dalle forme strane, di spiagge, di foreste tropicali, di paludi; gli edifici si
mescolano al paesaggio naturale e, in certe zone, i grattacieli sorgono vicino a
piantagioni di banane e di canna da zucchero. I rilievi granitici si allungano
parallelamente alla costa e sono costellati di picchi, dai versanti spogli e con
impressionanti pareti rocciose, che chiudono la baia della città e danno la nota
più caratteristica a Rio de Janeiro. I frequenti temporali e la decomposizione
chimica di graniti e arenarie hanno dato luogo alla formazione di depositi che poi,
trascinati dai ruscelli o dalle correnti marine, hanno formato belle spiagge e
pianure paludose, su cui fanno spicco anse dalle forme aggraziate. Il clima è
generalmente molto

salubre, caldo solo durante l'estate; ma nei quartieri che si affacciano all'oceano il
vento rinfresca l'atmosfera in ogni periodo dell'anno, con sfumature differenti a
seconda dell'altezza e dell'esposizione. Soltanto nella zona bassa, oltre i massicci
costieri, c'è un clima caldo-umido, difficile da sopportare.
Con monumenti, principalmente conventi e chiese, ispirati sostanzialmente al
barocco lusitano, di cui si arricchirono gli effetti mediante l'uso di materiali
policromi o della locale steatite dall'inconfondibile sfumatura bronzea. Nello
stesso periodo la città si arricchì di nuovi edifici monumentali, concepiti dapprima
sotto l'influenza del gusto neoclassico, poi di quello eclettico (abbandonato dopo
la grande guerra).

Uno sviluppo decisivo nell'architettura brasiliana avvenne verso il 1950: i maggiori


architetti della nuova generazione risentirono dell’influenza estera, pur
interpretandola in maniera originale, al punto che le successive iniziative edilizie e
urbanistiche ne portarono l'inconfondibile segno. Di particolare interesse fra
queste ultime sono le proposte e i progetti per la risoluzione del problema delle
favelas attraverso la creazione di nuovi centri residenziali per lavoratori, realizzati
però solo in minima parte perché risultati troppo costosi e troppo periferici.

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