Sei sulla pagina 1di 5

COPERTINA:

Nomi + Suozzo

SECONDA PAGINA:
«Sono ambasciatrice culturale del mio Paese e artista di pace dell’Unesco».
Sumi Jo

in collaborazione con Club per l’UNESCO di Foligno e Valle del Clitunno


in occasione della X edizione del Premio Internazionale “La Fabbrica nel Paesaggio”.
+ LOGO
ANTONIO VIVALDI
“Sposa, son disprezzata”
aria di Irene da Bajazet

HENRY R. BISHOP
“Lo! Here the Gentle Lark”
song di Adriana da The Comedy of Errors

GIOACHINO ROSSINI
“Sombre forêt”
aria di Mathilde da Guillaume Tell

CLAUDE DEBUSSY
Nuit d’étoiles (“Nuit d’étoiles, sous tes voiles”)
testo di Théodore de Banville
Rondel chinois (“Sur le lac bordé d’azalée”)
testo ignoto
La Romance d’Ariel (“Au long de ces montagnes douces”)
testo di Paul Bourget

ADOLPHE ADAM
“Ah! vous dirai-je, maman”
variazioni di bravura di Coraline da Le toréador

intervallo

MAURICE RAVEL
Vocalise-étude en forme de Habanera

LÉO DELIBES
Les filles de Cadix
testo di Alfred de Musset

HEITOR VILLA-LOBOS
Melodia Sentimental da A Floresta do Amazonas
testo di Dora Vasconselos

EMMANUEL CHABRIER
España (“À Séville, séjour où les roses”)
testo di Eugène Adenis

VINCENZO BELLINI
“Eccomi in lieta vesta… Oh! quante volte, oh quante”
recitativo e romanza di Giulietta da I Capuleti e i Montecchi

GAETANO DONIZETTI
“Ah! tardai troppo… O luce di quest’anima”
recitativo e aria di Linda da Linda di Chamounix
PER CONOSCERE MEGLIO SUMI JO
estratti da interviste

Il mio è un nome composto. Su lo si può tradurre in “Eccellente”, Mi in “Bellezza” e Jo “Sacro”.

Quando mi ascoltò Herbert von Karajan mi disse che avevo “una voce che scendeva dall’alto”.
Gli dissi che avevo studiato a Seul, in Corea e questo lo sorprese ancora di più. Le mie capacità
basilari furono affinate dal maestro Yoo Byung-moo del Liceo artistico Sunhwa e poi dal
professor Lee Kyung-sook dell’Università Nazionale di Seul, ai quali sarò per sempre grata.

Ricordo Karajan anziano e malato, infatti sarebbe morto di lì a poco. Era minato nel fisico, ma
lucidissimo. Ricordo la profondità dei suoi occhi azzurri che non ti perdevano mai di vista. Nel
1989, l’anno della sua morte, provavamo Un ballo in maschera. Sul lavoro era esigentissimo,
maniacale nella cura dei dettagli. Non appena si smetteva con le prove era affabile anche se
appariva sempre austero.

Karajan mi raccomandava sempre di lasciare la “Sumi Jo soprano” in teatro, di abituarmi a


dividere nettamente la professione dalla vita privata. Confesso che faccio molta fatica a lasciare
il lavoro fuori dalla mia vita.

Sono stata addestrata alla musica classica fin da quando sono nata. Non ho troppo tempo da
dedicare alle canzoni pop. Ci sono così tanti nuovi campi da affrontare e così tante cose da
imparare. Posso anche capire perché la gente indaffarata di oggi non ascolti la musica classica, e
così sento di avere una specie di missione, quella di portarli ad amare la musica classica.

Ho provato a cantare delle canzonette e dei brani tratti dai musical, e molte altre cose in modo da
coprire una grande varietà di generi musicali. Ma trovo che i canti russi e quelli barocchi sono i
più difficili. Quello che conosco meglio è, naturalmente, il “bel canto”. In concerti e recital ho
cantato in italiano, francese e tedesco, compresi i lavori di Mozart, ma i lavori russi e quelli
barocchi sono quelli che voglio davvero riuscire a dominare.

Lo scopo che mi sono prefissa è quello di sviluppare la mia musicalità e la mia tecnica e di
arrivare ad avere un grande repertorio musicale. Molti artisti si ritengono soddisfatti di quello
che hanno e trascurano la potenzialità di sviluppare ulteriormente il proprio talento. Il mio sogno
è di inseguire sempre qualcosa di nuovo e di essere sempre un’umile artista.

Nei recital si è più liberi di cantare quello che più ami e puoi anche “sperimentare” musica che
non hai mai cantato prima.

Credo di avere una personalità abbastanza complessa, un insieme di testardaggine, precisione,


riservatezza. Amo la solitudine, ma anche il piacere di dedicarmi agli amici. Ci sono molte
sfumature nel mio carattere, ma credo sia così per tutti! Si cambia e i fattori esterni spesso ci
condizionano.

Non voglio fare la pubblicità a un operatore di telefonia… ma credo che la frase “Life is now”
sia molto appropriata al mio senso della vita. Veramente va vissuta adesso, attimo dopo attimo!

Ho lavorato vicino a grandi maestri, esercitandomi e scherzando con loro. E li ho anche visti fare
degli errori e arrabbiarsi. Ma tutti loro avevano in comune una grande purezza di mente. Ancora
oggi, quando penso ai loro occhi, vi vedo una mente pura, priva di calcoli e di frivolezze. Non
conoscevano altro che la musica. Ho appreso da loro che questa purezza di mente è ciò che
commuove i cuori di chi ascolta.
SUMI JO

Lodata per la straordinaria agilità, precisione e calore della sua voce e per la sua incredibile
musicalità, Sumi Jo si è affermata come uno dei soprani più celebri della sua generazione. Ha
studiato nel suo paese natale (Corea del Sud) prima di trasferirsi in Italia, dove ha iniziato il suo
percorso presso il Conservatorio dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma, laurendosi con il
massimo dei voti.

A partire dal suo debutto nel 2007 nel ruolo di Violetta in La Traviata, ha continuato a esibirsi in
un numero incredibile di produzioni liriche tra cui: I Puritani, Fra Diavolo, La fille du régiment,
Il barbiere di Siviglia, Romeo e Giulietta, Il turco in Italia, Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Les
Contes d’Hoffmann, Un ballo in maschera e molti altri. Altre opere incluse nel suo vasto
repertorio sono: Don Pasquale, Elisabetta regina d’Inghilterra, Ariadne auf Naxos, Der
Rosenkavalier, Arabella, Le convenienze ed inconvenienze teatrali e Manon Lescaut di Auber.
Gli impegni più recenti l’hanno vista esibirsi in Lakmé, Dinorah e I Capuleti e i Montecchi.
Nella sua carriera ha collaborato con cantanti lirici di fama mondiale tra cui: Jonas Kaufmann,
Renée Fleming, Dmitri Hvorostovsky e José Carreras e con direttori come Georg Solti e Herbert
von Karajan.

La presenza di Sumi Jo è costantemente richiesta in eventi speciali in tutto il mondo, tra cui: la
Coppa del Mondo, l’evento di apertura dei Giochi asiatici invernali 2011 ad Astana e Almaty in
Kazakistan, gli spettacoli di apertura IAAF World Championships Daegu 2011, le Olimpiadi
invernali e l’Incheon Asian Giochi. Ha anche incantato il pubblico con le sue esibizioni
crossover in molti luoghi a partire dal suo primo concerto di Broadway Songs alla Carnegie Hall.
Inoltre è apparsa in Youth, il famoso film di Paolo Sorrentino e il brano Simple Song#3 ha
ricevuto nomination ai Golden Globe Awards, nonché ai Critics’ Choice Awards e agli Academy
Awards.

Sumi Jo ha inciso Die Frau ohne Schatten, vincitore del Grammy Award, con Sir Georg Solti per
Decca e Un ballo in maschera per Deutsche Grammophon con Herbert von Karajan. Dopo aver
firmato un contratto di esclusiva con Universal Music, ha registrato l’album Missing You (al suo
quinto album Platinum), quindi gli album Ich liebe dich e Libera.

È stata eletta “Artist for Peace” per l’UNESCO nel 2003 e ha ricevuto il “Premio Puccini” nel
2008.
MARCO SCOLASTRA

Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi con il massimo
dei voti e la lode con il M° Franco Fabiani. Ha studiato successivamente con Aldo Ciccolini e
Ennio Pastorino e ha frequentato corsi di perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena.
Ha suonato per importanti istituzioni musicali: Accademia Filarmonica Romana, Teatro Eliseo,
Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma; Teatro
Regio di Parma; Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano; Teatro Comunale di Bologna;
Festival dei Due Mondi di Spoleto; Ravello Festival; Teatro La Fenice di Venezia; “I concerti del
Quirinale” in diretta RAI Radio3; Teatro di San Carlo di Napoli; Associazione “B. Barattelli” di
L’Aquila; Musei Vaticani; Teatro Massimo di Palermo; Serate Musicali di Milano; Conservatorio
“P. I. Čajkovskij” di Mosca; Tonhalle di Zurigo; Konzerthaus di Berna; Istituto “F. Chopin” di
Varsavia; Orchestre National du Capitole di Tolosa; Festival van Vlaanderen in Belgio;
Parlamento Europeo a Bruxelles; Musikverein di Vienna.
Come solista ha suonato sotto la guida di molti importanti direttori d’orchestra: Yuri Bashmet (I
Solisti di Mosca); Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano); Howard
Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo); Claudio Scimone (I Solisti Veneti); Lior Shambadal
(Berliner Symphoniker); Giedrė Šlekytė (Wiener Concert-Verein).
Per molti anni ha suonato in duo con il pianista Sebastiano Brusco. Ha collaborato con grandi
artisti quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Cinzia
Forte, Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Quartetto
d’Archi del Teatro di San Carlo, Quartetto Kodály, Desirée Rancatore. Intensa la collaborazione
con il drammaturgo Sandro Cappelletto. Ha partecipato più volte al programma Inventare il
tempo di Sandro Cappelletto in onda su RAI5.
Ha lavorato con grandi attori tra cui Arnoldo Foà; Elio Pandolfi (lungo sodalizio durato più di
quindici anni); Ugo Pagliai; Jerzy Radziwilowicz; Pamela Villoresi (La musica dell’anima).
Da sempre appassionato della musica del Novecento e dei nostri giorni, ha eseguito molti lavori
in prima esecuzione assoluta o in prima italiana, alcuni dei quali a lui dedicati: Concerto per due
pianoforti e percussioni di D. Milhaud (2004); Concerto della demenza di Vieri Tosatti (Spoleto
Festival 2005); Dance Variations per due pianoforti e orchestra di Morton Gould (2005); Verdi
contro Wagner di Matteo D’Amico (2013); Tirol Concerto di Philipp Glass (2017).
Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius, Brilliant Classics, Decca.

Potrebbero piacerti anche