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Forumola magica

Incantesimi in rete

a cura di
Stefano Mambretti
Mauro Massironi

ARACNE
Copyright © MMVII
ARACNE editrice S.r.l.

www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it

via Raffaele Garofalo, 133 A/B


00173 Roma
(06) 93781065

ISBN 978–88–548–1449–3

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,


di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopie


senza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: novembre 2007


Sommario
Introduzione 7
Ruben Caris 9
Il ladro e la città 9
Lorenzo Delpriori 17
Mi sa dire l’ora? 17
Mop Krayz 27
Ring in Baloon Experiment 27
Poisoned 33
Stefano Mambretti 37
Routine di tre bussolotti 37
Spellbound multiplo 67
Pierfrancesco Panunzi 81
Esperimento di chiaroveggenza con monete 82
Regioni mentali 85
Massimo Pulidori 89
La carta firmata e baciata 89
Marco Pusterla 95
9 – 11 95
Andrea Tedesco (ANDY) 105
Cardfall control 106
La carta attraverso il foulard 110
…centro! 115
Max Vellucci 119
38 Across 120
Alfonso Zoli 127
My Two Cents 129
Giancarlo Zurzolo 135
Box prediction 135
La carta strappata e ricomposta 139
Introduzione

Questo libro nasce a partire dalle discussioni sorte all’interno di un


gruppo di amici che hanno in comune la passione della magia, intesa
come prestigiazione. Questi amici hanno cominciato a fare spettacoli
assieme, cercando di proporre sperimentazioni in campo magico e
promuovendo la magia sul territorio, anche spronando “giovani” (co-
me si dice… da zero a novant’anni) ad esibirsi in pubblico. Da qui
nasce il MagicLab (www.magiclab.org): Laboratorio magico, appun-
to.
Queste stesse persone hanno poi promosso un luogo di discussione
virtuale, il Forum della Magia (www.forumdellamagia.org) in cui i
prestigiatori potessero discutere della propria arte, ma senza parlare di
trucchi. Strano, per una congrega di prestigiatori… ma noi riteniamo
che la magia non si limiti alla mera meccanica, alla giocoleria del gio-
co di prestigio.
E poi ci piace andare controcorrente…
Infine, ancora queste stesse persone si sono guardate attorno e si
sono rese conto che il mondo magico italiano ha “qualcosa da dire”.
Ci sono amatori e professionisti che hanno lavorato a lungo su di una
routine, la hanno provata in pubblico con ottimi riscontri e sono di-
sponibili a condividerla con altri maghi.
E quindi hanno deciso di pubblicare un bando, con il quale si invi-
tava ad inviare le proprie routine ai moderatori del Forum. Le routine
proposte non dovevano necessariamente essere originali, potendo an-
che essere modifiche di giochi esistenti: ma è ovvio che in questo caso
la modifica doveva essere ritenuta “consistente”.
Da chi? Dai revisori del libro. Sono stati nominati cinque revisori,
anonimi, che hanno vagliato tutti gli effetti che sono stati inviati e che
in alcuni casi li hanno accettati, in altri respinti ed a volte hanno sug-
gerito modifiche.
Ogni cura è stata posta per la realizzazione di questo libro, ma non
abbiamo letto tutti i libri di magia del mondo: la responsabilità di e-
ventuali “effetti copiati” ricadrà interamente sull’autore (copione) del
gioco.
È stato ritenuto importante che non venissero solo sottoposti
all’attenzione dei lettori singoli giochi, con le spiegazioni dei passag-

7
8 Introduzione

gi, delle mosse e dell’eventuale testo con la presentazione del gioco;


quello che ci interessava era che fosse fornita anche e soprattutto una
analisi del percorso che ha portato l’autore a dare vita a quel gioco.
Perché sono state scelte delle tecniche piuttosto che altre, come
ogni altra eventuale analisi che potesse essere utile al lettore non solo
a comprendere il funzionamento tecnico del gioco, ma anche la sua
genesi ed il percorso compiuto dall’autore.
Speriamo con questo sforzo di avere dimostrato che la magia ita-
liana non è seconda a quella di altri Paesi; di stimolare la fantasia e la
creatività di altri maghi; di avvicinare altre persone a questo fantastico
mondo. Insomma, di avere contribuito, anche se in piccola parte, al
miglioramento della nostra meravigliosa arte.

I curatori de “Forumola magica – Incantesimi in rete”


Stefano Mambretti e Mauro Massironi
Ruben Caris
Ruben Caris, esperto in Information Security e prestigiatore. Studia
Psicologia Cognitiva Applicata rivolta al mondo delle truffe e
all’inganno cognitivo in generale.
Nell’ambito dell’Information Security si è specializzato nell’analisi
del Fattore Umano e in metriche per la percezione del rischio della
sicurezza negli ambienti IT.
Lavora per un’importante multinazionale del mondo ICT sia in Ita-
lia che all'estero.
Ricercatore dell’I.C.A.A. (International Crime Analisys Associa-
tion) dove si occupa di truffe e fenomeni criminali legati all'occulti-
smo.

Il ladro e la città
Un gioco che vede le sue origini tra le pagine di Hugard per essere
successivamente rivisitato da numerosi maghi tra cui Marco Lippolis,
ex bacchetta d'argento del CMI, che me lo propose molti anni fa.
Da quel bellissimo gioco ho deciso di creare una storia che desse
modo a tutti i passaggi magici di “mimetizzarsi” nel racconto in modo
che passino inosservati e rafforzino la storia stessa.
Un ladro fa un colpo in una gioielleria e sarà compito di 4 perso-
naggi molto particolari trovarlo.
Ma... dove sarà fuggito?
E, soprattutto: chi è il ladro?

Effetto

Il mazzo viene fatto mescolare allo spettatore che lo restituisce al


mago, dopo averne estratto i 4 assi. Fa poi scegliere una carta allo
spettatore. Questa sarà il ladro che, nella storia, rapinerà una gioielle-
ria. Sparirà dalla circolazione per essere poi trovato nel mazzo tra i 4
assi.

Occorrente

Un mazzo di carte

9
10 Ruben Caris

Metodo

Dopo averne estratto i 4 assi, il mazzo viene fatto mescolare allo


spettatore che lo restituisce al mago. La storia inizia.

Dialogo Esecuzione

“Questo mazzo di carte, per i Il mago, con il mazzo in posizione


prossimi minuti, sarà una di servizio, fa scegliere una carta
città. Come in tutte le città più o meno verso il centro del maz-
c'è gente buona e gente... zo con una fermata allo stop.
meno buona.
Questa è la storia di un ladro
che sceglie di rapinare una
gioielleria del centro”.

“La carta che lei ha scelto è Il mago fa riporre la carta scelta


il ladro che, in attesa l'uscita sulla parte inferiore del mazzetto,
del proprietario, si piazza quella rimasta in posizione di servi-
vicino alla gioielleria” zio.

“e quando questo se ne va, Il mago lancia la parte superiore del


attacca!” mazzetto sopra a quella in posizio-
ne di servizio. Lo scopo è quello di
effettuare un Injog per permettere il
“controllo in prima posizione con
doppio taglio” che verrà effettuato
nei prossimi due passaggi.

“Nel trambusto della rapina Il mago regge il mazzetto in posi-


il ladro mette a soqquadro la zione di servizio e con il pollice
gioielleria” dell’altra mano spinge le carte in
Injog creando un break. Effettua
poi il classico il doppio taglio che
porta la carta scelta in prima posi-
zione.
Il ladro e la città 11

“e scappa tra i vicoli, ribal- Il mago esegue un “falso triplo ta-


tando i cassonetti” glio con ribaltamento”. L’utilizzo di
questa tecnica è utile per stressare il
concetto di “ribaltamento” espresso
nella frase con quello che avviene
nel mazzo.
Il mago regge il mazzo per i lati
corti ed effettua un taglio con
l’indice, prendendo la parte del
mazzetto, circa un terzo, tra l’indice
e medio dell’altra mano opportu-
namente ruotata. La mano che
prende il mazzetto deve dare il
palmo allo spettatore.
La mano viene poi ruotata per dare
il palmo verso l’alto mentre si effet-
tua un secondo taglio con l’indice
del secondo terzo del mazzetto.
Questa seconda parte viene presa
tra pollice ed indice avvicinando
contemporaneamente tra loro le
mani.
Il terzo del mazzetto rimanente va
posizionato sotto ai precedenti
mentre indice e medio si chiudono
sopra al mazzetto retto dal pollice
ed indice.

“e mescolandosi tra la folla” Per completare la sequenza di “fu-


ga” del ladro, il mago esegue un
miscuglio all'americana volante
controllando in cima la carta scelta
dello spettatore.

A questo punto l’esecutore ha fatto scegliere una carta che non co-
nosce e, grazie al racconto, ha creato una scena che illustra le vicende
del ladro facendo credere che questo, in seguito alla rapina, si trovi
chissà dove nel mazzo. In realtà vi si trova in cima.
12 Ruben Caris

“Il ladro quindi è fuggito e Il mago, con il mazzo in posizione


soltanto lei sa qual è il suo di servizio, prende i 4 assi dal tavo-
volto. Ma noi abbiamo i no- lo e li appoggia, a faccia in alto,
stri 4 eroi. A dire il vero sono sopra il mazzo. Nel fare ciò, esegue
solo 3. Si, perchè il primo è il anche uno step della carta in cima il
Capo della Polizia, il secon- mazzo per ottenere un break.
do il Sindaco, il terzo il gior- Tenendo il mazzo in posizione di
nalista ed il quarto è la vici- servizio, basta spingere con il polli-
na di casa rompiballe. Per- ce la carta in cima al mazzo e suc-
chè la vicina di casa rompi- cessivamente premerla con le dita
balle c'e l'abbiamo tutti…” creando il break con il mignolo.
Effettuare il break mentre si porta-
no i 4 assi sopra al mazzo permette
di rendere questa azione pressoché
invisibile grazie alla misdirection.

“I nostri 4 eroi vanno in ci- Il mago ora si trova con il mazzo in


ma al più alto palazzo della posizione di servizio ed un break
città per scrutare le tracce che separa il mazzo da 5 carte in
del ladro in fuga. Ma è im- cima: i 4 assi a faccia in alto e la
possibile coglierlo.” carta scelta di dorso.
Per enfatizzare la storia, ora il mago
può appoggiare sul tavolo il mazzo
trattenendosi le 5 carte sopra il
break.

“Ecco che allora il Capo del- Nel dire ciò, il mago tiene il maz-
la polizia esclama - dovrem- zetto reggendolo per i lati corti con
mo andare a Nord, sarà fug- pollice e medio della mano destra e
gito verso l'autostrada. Po- sfila la carta superiore con il pollice
tremmo stanarlo!” dell’altra mano.
Il ladro e la città 13

“Il Sindaco dice - secondo Il mago sfila la seconda carta por-


me è andato a Sud, c'è il por- tando nell’altra mano, sopra la pre-
to. Sarà andato lì dov'è pro- cedente.
babile lo attende un ricetta-
tore”

“Ma mentre il giornalista sta Il mago ora non sfila la terza carta
per dire la sua la vecchietta ma la trattiene con il pollice della
rompiballe si mette in mezzo mano sinistra come se “dovesse”
e dice - Perchè non torniamo sfilarla. Invece che toglierla, la
sul luogo del delitto? Il ladro blocca con il pollice sinistro che la
ci torna sempre, lo dice an- trattiene e ruota le ultime carte trat-
che il Tenente Colombo!” tenute tra pollice e medio destri
verso l’interno delle mani, infilan-
dole tra gli assi. (Rivisitazione
dell’Ascanio Spread). Tutto questo
preoccupandosi di non far mai ve-
dere allo spettatore che l’asso copre
la carta scelta.
Così facendo la carta scelta si trova
ora in mezzo ai 4 assi.
Più difficile a scriversi che a farsi.

“Così, ascoltando la vec- Il mago raccoglie dal tavolo il maz-


chietta, i nostri 4 eroi torna- zo e, dalla posizione di servizio,
no più o meno verso il centro scorre nuovamente il mazzo per una
città, vicino alla gioielleria.” fermata allo “stop”.
Allo stop dello spettatore, più o
meno verso il centro, inserisce le
carte trattenute nell’altra mano.
14 Ruben Caris

“A questo punto bisogna spe- Nell’affermare questo il mago reg-


rare che il ladro sia effetti- ge il mazzo e lo scuote per dare
vamente tornato sul luogo l’idea che i personaggi si muovono
del delitto, anche perchè i all’interno del mazzo.
nostri 4 eroi hanno effettiva- Dopo pochi secondi si blocca af-
mente bloccato qualcuno!” fermando che “qualcuno è stato
preso”.

“Bisogna soltanto capire se è Il mago allora effettua un nastro sul


la persona giusta...” tavolo scoprendo al pubblico la pre-
senza di una carta girata di dorso
fra i 4 assi.

In questo momento si stanno portando gli spettatori al climax, in


quanto nessuno si aspetta di trovare una carta tra le 4 che vi hanno
visto infilare nel mazzo.
Per aumentare la suspance si può dire “Bisogna soltanto capire se è
la persona giusta...” e chiedere allo spettatore il “volto” del ladro.
Fatto questo, il mago gira la carta tra i 4 assi e rivela il ladro.
Applausi.

Considerazioni

Il gioco è piuttosto semplice, l’importante è seguire le azioni con-


temporaneamente alla storia che si va a raccontare, è proprio questa la
forza del gioco.
Il valore aggiunto in questo effetto, altro non è che aver cercato di
creare una storia che meglio si adattasse alle necessità tecniche
dell’effetto magico.
Personalmente lo uso come secondo gioco dopo aver fatto una
prima routine dei 4 assi.
Trovando i 4 assi posso dire che non sono in realtà 4 assi ma 4 per-
sonaggi di una storia che sto per raccontare.
Mi è capitato di trovarmi in una situazione dove avevo perso il
controllo della carta scelta e l’out usato ha dato un grande effetto al
gioco, salvando l’esecuzione in extremis.
Sapendo che la carta che avrei rivelato non sarebbe stata quella
corretta, ho pronunciato bene la frase “Bisogna soltanto capire se è la
Il ladro e la città 15

persona giusta...” per lasciar intendere che nella giustizia può esistere
il dubbio. Ma non nella magia.
Ho così fatto scegliere una carta ad uno spettatore dicendo che
quella carta magica avrebbe permesso la cattura del ladro.
Ho controllato la carta in ultima posizione e con un glide ho inizia-
to a sfilare le carte chiedendo al primo spettatore di fermarmi alla car-
ta scelta.
Al suo “è lei” dello spettatore è bastato chiudere il glide e mettere
sul tavolo la “carta magica” scelta successivamente che avrebbe per-
messo, quindi, di “scoprire” il ladro.
È ovviamente un effetto di minor impatto ma, se fatto in velocità,
possiamo portarci dietro il principio di climax della prima rivelazione
e far notare come la magia ha risolto il problema del ladro più bravo
dei 4 assi.
È possibile anche adocchiare la carta scelta mentre giace sotto gli
assi di modo che sia possibile gestire un out nel miglior modo possibi-
le.
In alternativa, se invece che far scegliere la carta, la forzate, una
copia nel taschino può salvarvi il gioco. Ricordate solo di “rubare” al
mazzo sul tavolo, una volta ricomposto il nastro, la carta scelta, dando
così l’idea che sia “fuggita via”...

Perché la modifica all’Ascanio?

Per lungo tempo mi sono posto il problema di come giustificare


un’azione completamente estranea al ritmo imposto dal racconto. La
soluzione è giunta nei confronti avuti con Lippolis e migliorata nel
racconto grazie a Dario “Ghibli” Padovan, Luca Squadrito.
Stefano Mambretti, inoltre, che ringrazio particolarmente, ha per-
messo che questo gioco diventasse una mia piccola “pietra miliare”.
La particolare mossa viene giustificata proprio dal racconto nel
momento in cui pronunciamo le parole “Ma mentre il giornalista sta
per dire la sua la vecchietta rompiballe si mette in mezzo”.
Come potremmo altrimenti giustificare un movimento così innatu-
rale e soprattutto diverso da quelli precedenti?
Lorenzo Delpriori

Mi sa dire l’ora?
Effetto

Il prestigiatore stende a nastro sul tavolo un mazzo di carte di dor-


so e fa scegliere liberamente ad uno spettatore una carta. Lo spettatore
la guarda e la ricorda (supponiamo che sia la donna di cuori). Il presti-
giatore richiude il nastro senza la carta prelevata, rilascia alcuni picco-
li gruppi di carte da sotto il mazzo ed allo stop dello spettatore fa inse-
rire la carta scelta; poi lascia andare il resto delle carte. In questo mo-
do perde la carta fra le altre, per sottolineare questo fatto esegue qual-
che miscuglio all’americana, e come se non bastasse fa anche mischia-
re il mazzo allo spettatore. Poi distribuisce dodici carte a faccia in giù
sul tavolo formando un cerchio simile ad un orologio. Prende altre due
carte accostandole sui lati corti e le posiziona come se fossero la lan-
cetta dei minuti; infine prende un’ultima carta e costituisce la lancetta
delle ore. Il prestigiatore chiede ora allo spettatore di posizionare la
lancetta dei minuti in modo che indichi una qualsiasi carta. Una volta
effettuata la scelta, viene girata la carta e si scopre che è il 5 di cuori.
Poi il prestigiatore chiede allo spettatore di posizionare la lancetta del-
le ore in modo che indichi una qualsiasi carta (tranne quella già scel-
ta); anche questa volta la carta scelta viene girata e si rivela essere una
donna di picche. Quindi il prestigiatore fa delle riflessioni sul fatto che
la lancetta più importante in un orologio è quella delle ore, perché ci
indica facilmente in quale momento della giornata ci troviamo. Così
paragona la giornata al mazzo di carte; e con riflessioni simili riesce a
dedurre che il valore della carta indicata dalla lancetta delle ore deve
essere proprio quello che della carta scelta inizialmente! Così deduce
che la carta scelta era una donna, ma ancora non conosce il seme. Poi
continua a riflettere sul fatto che i minuti permettono di identificare
meglio in quale parte dell’ora ci troviamo. Perciò, la carta indicata
dalla lancetta dei minuti deve indicarci delle nuove informazioni sulla
donna, e precisamente ci dice che la carta è di cuori. Quindi, la carta
scelta liberamente all’inizio non può essere altro che la donna di cuo-
ri! Lo spettatore incredulo osserva il prestigiatore mentre esegue gli
ultimi passaggi del gioco: il mago prende le 2 carte che lo hanno aiu-

17
18 Lorenzo Delpriori

tato ad individuare la carta e le trasforma magicamente nella vera e


propria donna di cuori!

Spiegazione

Questo semplice gioco di cartomagia-mentalismo sfrutta un paio di


noti principi e diverse tecniche assolutamente semplici. Il suo unico
punto debole (anche se potrebbe essere eliminato) è che il mazzo ha
bisogno di un set-up iniziale. Non è necessario imparare chissà quale
sequenza a memoria, ma dovrete semplicemente dividere le carte ros-
se dalle nere. Questo piccolo
stratagemma, pur se molto
conosciuto e sfruttato in molti
giochi, permette in questo
caso di rendere l’intero gioco
inesplicabile agli occhi dello
spettatore. Ovviamente prima
di iniziare potete effettuare
qualche falso miscuglio totale
o ancor meglio un miscuglio
rosso-nero. Se non ne conoscete nessuno, vi consiglio (come per tutte
le altre tecniche a cui farò riferimento) di consultare i Card College,
degli ottimi libri che contengono tutte le tecniche e i consigli di cui
avrete bisogno. Stendete le carte a nastro e fate scegliere liberamente
una carta (supponiamo che sia la donna di cuori). Mentre lo spettatore
la guarda, richiudete il maz-
zo e prendetelo in posizione
di servizio. Ovviamente voi
sapete di che colore è la car-
ta scelta dallo spettatore,
infatti, avete visto da quale
metà l’ha presa (se sfortuna-
tamente prendesse proprio
una carta dal centro e voi
non riusciste ad individuare
il colore, vi consiglio di lasciar perdere il sistema rosso-nero e fare
una serie di controlli; personalmente io faccio un controllo in cima al
mazzo con miscuglio francese, poi la porto in fondo e la adocchio con
un miscuglio indiano, infine la riporto in prima posizione. Oppure, se
Mi sa dire l’ora? 19

volete proprio seguire il sistema rosso-nero, vi basterà segnare con un


puntino il dorso dell’ultima carta rossa; in questo modo riuscirete
sempre a capire qual è il colore della scelta). Supponiamo che abbia
preso una carta del colore in fondo; allora rilasciate alcuni piccoli
gruppi di carte da sotto il mazzo finché non siete sicuri di trovarvi nel-
la mano superiore tutte carte del colore opposto a quello della carta
scelta.
Dite ora allo spettatore di fermarvi con uno stop, così continuate a la-
sciar cadere piccoli gruppi del mazzetto opposto e allo stop fermatevi,
fate posizionare sopra al mazzetto inferiore la carta scelta ed infine
rilasciate le carte rimanenti: in questo modo perderete la carta nel
mazzo. Se invece lo spettatore ha scelto una carta dalla porzione supe-
riore, allora rilasciate poche carte dal fondo, fermatevi da soli, fate
inserire la carta e rilasciate
il resto del mazzo. In ogni
caso, vi ritroverete un
mazzo formato da 2 por-
zioni di colore differente, e
all’interno di una metà ci
sarà una carta di colore
differente dalle altre. Gra-
zie a questa situazione di
cui il pubblico è assolutamente all’oscuro, riuscirete ad individuare la
carta scelta. Fate come segue: iniziate un miscuglio americano sul ta-
volo dividendo il mazzo approssimativamente in due, tenendo
d’occhio in quale metà si troverà la carta scelta. Ora eseguite il miscu-
glio, curvando un po’ più del normale i lati dei mazzetti. Questo vi
permetterà di vedere gli indici delle carte, grazie ai quali riuscirete a
localizzare una carta di colore differente da tutte le altre: quella è la
carta scelta. Dovete riuscire a memorizzarla durante il miscuglio.
Completate il miscuglio (se volete potete farne anche altri che alterino
l’ordine del mazzo) e date il mazzo allo spettatore in modo che possa
mischiarlo. Questo non vi creerà alcun problema, perché ormai cono-
scete la carta scelta e saprete ritrovarla in ogni momento. State attenti
a far sembrare naturale il vostro miscuglio: ciò che lo spettatore pensa
inconsciamente non deve essere “il mago ha mischiato ed ora mi fa
mischiare”, ma deve pensare che volevate mischiare voi, ma siccome
avete intuito che lo spettatore sospettasse qualche inganno, allora lo
avete fatto mischiare anche a lui.
20 Lorenzo Delpriori

Fatevi ridare il mazzo. Ora dovrete eseguire il controllo sotto al na-


stro per controllare tre carte (anche questa tecnica è descritta perfetta-
mente nel Card College 1). Mentre spiegate ciò che state per fare, a-
prite il mazzo a nastro e con il controllo sotto il nastro portate in prima
posizione una carta che abbia lo stesso valore della scelta (nel nostro
caso una donna), in seconda posizione una carta dello stesso seme del-
la scelta (nel nostro caso di cuori), e in terza posizione la carta scelta.
Dovreste riuscire a posizionare queste tre carte aprendo il mazzo una
sola volta, ma in caso di problemi potrete aprirlo un’altra volta e ri-
mediare. Ora, continuando il vostro discorso, mischiate con un miscu-
glio nel cavo della mano le carte. In realtà, dovete trasferire in blocco
una porzione che comprenda almeno le 3 carte, poi trasferire singo-
larmente altre 14 carte qualsiasi, poi mettete una carta sporgente ed
infine mischiate sopra il resto del mazzo. Ovviamente, con un secondo
miscuglio riportate la porzione superiore più le nuove 14 carte in ci-
ma.
Ora potete disporre 12 carte a forma d’orologio (state attenti al fat-
to che spesso siete dall’altra parte dello spettatore, e quella che è per
voi l’una, per lo spettatore sono le 7 ecc.), 2 carte vicine sui lati corti
per formare la lancetta dei minuti ed una carta per formare quella delle
ore. La situazione ora è questa: sul tavolo ci sono 12 carte qualsiasi a
forma d’orologio, al centro ci sono 2 carte qualsiasi che rappresentano
la lancetta dei minuti e una carta che è la lancetta delle ore (in realtà è
una donna), e sul mazzo c’è in prima posizione la carta di cuori e sotto
la carta scelta.

Concentratevi ora sulla presentazione e fate scegliere allo spettato-


re di muovere la lancetta dei minuti. È preferibile che la muoviate voi
perché lo spettatore potrebbe involontariamente (o qualche volta vo-
Mi sa dire l’ora? 21

lontariamente!) girare qualche carta, e cercate di mettere in risalto


l’aspetto che lo spettatore sceglie liberamente un’ora. Per far questo,
potete girare per un po’ la lancetta e portare l’attenzione dello spetta-
tore proprio sulla sua libertà di scelta; non tralasciate questi aspetti che
sono quelli che contribuiscono a rendere questo gioco un vero e pro-
prio miracolo.
Ponete la lancetta dove vuole lo spettatore, prendete la carta che vi
è stata indicata e con noncuranza portatela in cima al mazzo. Veloce-
mente fate una doppia presa e mostrate la carta (per facilitare le cose
potevate prima prendervi un break sotto la prima carta). Questa carta è
quella che indica il seme della scelta. Per liberarvi della carta
d’impiccio dietro la carta di cuori, io vi consiglio il movimento K. M.,
che è molto naturale e adatto alla situazione. Inserisco qui una somma-
ria descrizione del movimento K. M., che potrete trovare più appro-
fondito nel Card College 3. Mantenendo una separazione con il mi-
gnolo sinistro fra le prime 2 carte del mazzo di faccia, inseritevi i pol-
pastrelli dell’indice e medio
destri e spostate verso destra
entrambe le carte (sempre
tenendo il lato lungo sinistro
delle 2 carte a contatto con il
mazzo). Quando il bordo
sinistro della doppia rag-
giungerà il lato lungo destro
del mazzo, inclinate verso
destra il polso fino ad avere
la mano sinistra a palmo in
basso. Ora con i polpastrelli
del medio, dell’anulare e del
mignolo sinistri potete trat-
tenere la seconda carta della
doppia, in altre parole quella
che non dovrebbe essere
stata vista. Contemporanea-
mente, con la mano destra
tirate via la carta di cuori. In
questo modo vi siete liberati
della carta di troppo, che però è ancora in cima al mazzo. Basterà
prendere un break sotto di essa, eseguire un doppio taglio e ve ne sare-
22 Lorenzo Delpriori

te sbarazzati completamente. Ora potete rimettere la carta nel posto


vuoto indicato dalla lancetta dei minuti.
Ora riutilizzate la sottigliezza psicologica del far rendere conto lo
spettatore della sua completa libertà e posizionate la lancetta delle ore
verso la carta che vi indica lui. Vi occorrerà ora una mossa tipica del
gioco delle 3 carte, ovvero il rovescio messicano; con essa potrete il-
ludere lo spettatore di girare la carta indicata, ma in realtà girerete
quella che era delle ore e che utilizzerete come una paletta. Non es-
sendo una tecnica molto conosciuta, traccio qui una spiegazione som-
maria: prendete fra pollice ed indice la carta delle ore, utilizzatela per
sollevare quella indicata facendo leva da sotto, fintanto che non riusci-
te a sollevarle, scambiate la presa ed afferrate quella che era indicata e
lasciando girare quella che invece era la carta delle ore; rimettete ve-
locemente a posto la carta che vi è rimasta in mano di dorso dove sta-
va prima la lancetta delle ore.

L’importante è eseguire il tutto con velocità e noncuranza. Secondo


lo spettatore avete semplicemente girato la carta che lui vi ha indicato,
ma voi avete girato quella che era la lancetta delle ore!
Potrete trovare un’ottima descrizione del rovescio messicano nel
classico libro “L’esperto al tavolo da gioco” di Erdnase.
A seguito dei consigli di molti miei amici, ho deciso di suggerirvi
di sostituire il rovescio messicano con una filatura da sopra. Io eseguo
sempre il rovescio messicano perché mi sembra molto naturale per
quel momento della routine, ma se a voi non piacesse o non riuscisse
bene, potete cambiare qualche passaggio della routine ed effettuare
una filatura da sopra. In particolare, invece di trasferire 14 carte ne
trasferirete 15. Inizialmente farete scegliere dove posizionare le ore e
scambierete la carta che sarà scelta con le vere ore grazie al sistema
della doppia presa-movimento KM. Dopo esservi sbarazzati della car-
ta di troppo, farete scegliere i minuti, e con una filatura da sopra (an-
Mi sa dire l’ora? 23

che questa la potrete appendere nel Card College 1) scambierete la


carta scelta. Non vi resta che sbarazzarvi della carta in cima al mazzo
con lo stesso sistema utilizzato dopo il movimento KM. Io vi consiglio
di provare entrambi i metodi, e poi capirete se secondo voi il rovescio
messicano è più naturale o no.
Ormai la maggior parte delle tecniche sono terminate, e così potre-
te concentrarvi sulla presentazione. Alla fine dei vostri discorsi, pren-
dete le due carte che vi hanno permesso di identificare la carta scelta,
portatele di faccia sul mazzo ed effettuate un Quick Change, con il
quale trasformerete le due carte nella vera e propria carta scelta.
Traccio qui una brevissima descrizione di questa tecnica. Prendete un
break sotto alla prima carta
del mazzo (la scelta inizia-
le). Appoggiateci sopra a
faccia in alto le due carte
delle ore e dei minuti. A-
vrete ora tre carte sopra il
break. Afferrate le 3 carte
come fossero una sola ed
iniziate a girarle come la
pagina di un libro. Con-
temporaneamente girate il mazzo, come indica la figura a lato.
Ritornate ora nella classica posizione di servizio: la trasformazione è
compiuta.
Ed ora, se siete stati bravi, potrete prendervi i vostri applausi.

Spiegazione teorica

Voglio innanzitutto descrivere come ho sviluppato questo gioco. In


questo modo illustrerò quanto lavoro ci sia prima di arrivare ad un
gioco come questo, che tra l’altro è di estrema semplicità. Ho inizial-
mente pensato che la base del gioco poteva essere il solito “Scegli una
carta ed io la ritrovo”, che però volevo in qualche modo rinnovare.
Così mi è venuta in mente l’idea dell’orologio; però non potevo pen-
sare che la lancetta delle ore indicasse la carta scelta perché non a-
vrebbe avuto senso non mettere quella dei minuti. Continuando questo
ragionamento, ho cercato di inserire anche la lancetta dei secondi, ma
complicandosi tutto il gioco e non trovando un valore che potessi dare
alla carta indicata da questa lancetta, ho lasciato perdere. Tra l’altro,
24 Lorenzo Delpriori

nell’immaginario collettivo, un orologio ha una lancetta lunga ed una


corta, quindi ho deciso che grazie alle 2 carte avrei indovinato la carta
scelta. Il problema era come arrivarci: potevo usare il solito principio
che la somma dei valori mi dava la carta scelta, ma in questo modo
non avrei fatto risaltare la differenza di importanza tra le ore ed i mi-
nuti. Così ho avuto l’idea del valore e del seme. La tecnica del Quick
Change dopo l’identificazione con due carte è un classico, e quindi ci
ho pensato automaticamente. Dopo aver individuato in maniera teori-
ca quale sarebbe stato il finale, ho iniziato a pensare a come avrei po-
tuto ottenere questo effetto. Ho inizialmente pensato a tutta una se-
quenza di doppie prese, con le quali mettevo le carte scelte con le lan-
cette e le sostituivo; ho anche pensato ad una scivolata e ad altre tec-
niche, ma nessuna mi ha soddisfatto. L’unica che mi è piaciuta era il
rovescio messicano, soprattutto per la sua velocità di esecuzione. Ov-
viamente, non lo potevo eseguire con la carta indicata dai minuti, per-
ché avrei dovuto prendere una carta della lancetta per eseguire la tec-
nica. Quindi ho preferito prendere quella delle ore. Per l’altra sostitu-
zione ho optato per la doppia presa in quanto non è molto sospetta e
permette di concentrarsi più sulla presentazione che sulla singola tec-
nica. Ora è venuta la parte un po’ noiosa della mia progettazione, in
quanto ho dovuto cercare una sequenza con cui avrei controllato la
carta scelta e le due carte che la indicassero. In questa fase ho avuto
parecchi problemi perché volevo dare a tutto una veste più misteriosa
di quanto si fa in una normale routine cartomagica. Questo proprio
perché volevo che tutto risultasse avvolto da un’atmosfera assoluta-
mente misteriosa: già avevo ottenuto questo risultato nella libera scel-
ta delle lancette, ma ora dovevo far sembrare libera la scelta della car-
ta e soprattutto la mia perdita di controllo su di essa. Così ho utilizzato
tutto il sistema delle rosse-nere, invece di fare i soliti controlli o le
solite forzature. Infine ho dovuto scegliere il sistema per trovare le
carte “valore e seme”, ed il controllo sotto il nastro mi è sembrata la
tecnica migliore.
Quando pensavo che il gioco fosse ormai perfetto, i revisori mi
hanno consigliato alcuni cambiamenti che mi hanno aiutato a miglio-
rare ancora l’effetto. In particolare mi hanno fatto pensare ad
un’alternativa al rovescio messicano, in modo da avere un climax fi-
nale più pulito.
Per quanto riguarda la presentazione, non voglio descrivere la mia
perché ritengo sia un aspetto assolutamente personale ed adattabile al
proprio carattere; tuttavia vi posso consigliare sia una visione mentali-
Mi sa dire l’ora? 25

stica basata scorrere delle ore e dei minuti, che una classica interpreta-
zione di cartomagia.
Lascio alla vostra fantasia la possibilità di unire questo gioco con
altri che utilizzano gli orologi, in particolare potreste in qualche modo
far si che il vostro orologio segni proprio l’ora e i minuti scelti dallo
spettatore.
Termino facendovi notare il gioco può essere facilmente adattato
per situazioni in scena: utilizzando carte giganti e cambiando qualche
tecnica come il rovescio messicano e qualche controllo riuscirete a
portare la figura dell’orologio su un tabellone, e quindi otterrete un
effetto molto adatto a questo tipo di spettacolo.

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