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01/03/2018

MOVIMENTO DEL 4 MAGGIO.


In Cina la letteratura era sempre stata caricata di significati meta-letterali e i giovani
studenti si prendono in carico la missione di portare il cambiamento. Si ragiona sulla
letteratura in diversi aspetti con la convergenza sulla semplificazione dello stile; infatti
fioriscono gli scritti in Baihua -il vernacolare del nord- che compaiono anche nei giornali e
nei periodici più affermati utilizzandolo come lingua di espressione. La legittimazione dei
riformisti arriva nel 1920, nella concessione di lingua nazionale (Guoyu) del Baihua da parte
del governo che ordina anche la ristampa di opere in vernacolare, inoltre inizia la
traduzione di opere occidentali che Xin Qingnian promuove. L’introduzione di opere
occidentali comporta nuovi strumenti narratologici, nuove idee e concetti, nuove parole
che incoraggiano i letterati cinesi a formulare nuove idee sulla letteratura cinese.
La narrativa viene vista come mezzo prediletto già per la massiccia rilevanza in occidente
oltre al fatto che si prestava meglio al Baihua, nasce dunque la letteratura del 4 maggio dal
1919 fino al ‘26-‘27, una fase variegata piena di spunti e idee, ma con caratteristiche
dominanti che la tipizzano rispetto alle letterature dominanti con una vocazione
cosmopolita e multiculturale. Dopo questa fase passeranno circa 50 anni prima di trovare
una situazione simile, con un’incertezza sociopolitica che la società percepisce
ripercuotendosi nella letteratura con un individuo in bilico tra passato e presente,
tradizione e modernità. La letteratura appare più libera e influenzata dalla letteratura
straniera in particolare quella russa. Si ha uno stile all’europea, con una sintattica che cerca
di ricalcare la lingua europea con anche parole non tradotte o addirittura brani interi
(Ouhua Shu). Si ha un intriso spirito democratico che si manifesta nel tentativo di
parafrasare eroi nazionali in letteratura, personaggi cinesi che diventano eroi della
modernità ricollocandoli come figure di basso rango (lavoratori, contadini) che lottano
romanticamente per la democrazia e la libertà. Questa libertà di scelta si ripercuote:
 Nella libertà di matrimonio, da sempre un cruccio per i letterati.
 Conflitto tra la dimensione privata e pubblica; conflitto irrisolto e irrisolvibile che
genera frustrazione interpretata in ambito sia privato, familiare che intimo e
testimone dell’individuo che è esposto a delle norme sociali del tempo che si
dimostrano in individui stanchi, deboli e insoddisfatti, incapaci di collocarsi nella
società traducendosi nella creazione di strutture inarrivabili; una situazione onirica
che riporta a una forma freudiana e al flusso di coscienza.
 Introduzione di nuovi termini e concetti adatti ad esprimere dei nuovi sentimenti,
situazioni e istanze come la democrazia, la scienza, ma anche nuovi termini meno
aspettati come concetti filosofici analitici (io e la coscienza di sé) che non
appartengono al pensiero cinese.
Di conseguenza gli intellettuali ritraggono la dimensione individuale e i conflitti al suo
interno con autori che aprono la strada alla nuova produzione, già con il 4 maggio nascono
diverse associazioni culturali che assumono diverse posizioni o sentimenti presenti nella
nuova Cina, come:

 “Società creazione” -Chuanzhao She-; creata da studenti cinesi in Giappone nel


1921, molto attiva a shanghai; si dichiarerà poi marxista (massimo esponente: Guo
Morou), è associazione romantica liberale con un focus sull’individuo e una
dimensione autobiografica.
 “Associazione per gli studi letterari” -Wenxue yanjiu hui-; molto attiva a Pechino
verso la fine del 1920, privilegia una letteratura più impegnata a ritrarre le masse e
non solo l’individuo utilizzando un’impronta realistica.
YU DAFU. 1896-1945.
Ha una vita tormentata, figlio di letterati decaduti, perde il padre in giovane età, un
episodio che ritornerà nei suoi scritti. Si forma a Tokyo grazie alla borsa di studio dal ’13 al
‘22 studiando economia; i suoi ideali erano promossi dalla “società creazione” infatti
propone una fortissima letteratura autobiografica e l’idea della letteratura come
strumento autobiografico per l'autore, con una decadenza che si manifesta nell’ossessione
per il feticismo sessuale, masochismo e masturbazione perversa, omosessualità e alcolismo
che usa per ritrarre il giovane cinese incapace di trovare un posto nella società. La sua
produzione parla delle difficili condizioni dell’individuo che cerca di sopravvivere in una
nuova società che racconta con narrativa, ma anche con saggi e diari.
Nel 1921 scrive “Naufragio”, prima raccolta di novelle cinesi, sono tre e sono scritte in
Giappone. “Naufragio” è pervaso dal senso di inadeguatezza e indecisione dell’individuo,
costruito in una prosa complessa data dai contenuti e dalle note psicologiche che seguono
lo sviluppo del personaggio ed i traumi che l’affliggono. Questa raccolta è amata dai
giovani, ma l’élite lo vede come un esperimento perverso e fallimentare. La novella
centrale, “Naufragio” (si chiamano entrambe così), ritrae un giovane cinese in Giappone
frustrato dalla solitudine, dall’inadeguatezza sociale e sessuale, è dominato, ma
indomabile e ciò lo porta al suicidio; è la prima rappresentazione integrale dove il sesso è
inserito come azione necessaria dall’individuo utilizzando un tono confessionale, utilizza un
uso simbolico dei colori con metaforizzazione dei paesaggi, con un minimo intreccio
necessario all’analisi psicologica, tutto questo utilizzando parte della sua esperienza per
raccontare, dunque è un’autobiografia.
Fra il 1922 ed il 1923 scrive “Notti inebrianti di primavera”, un racconto ambientato a
Shangai, dipingendone il disagio e la difficoltà di vivere, con un protagonista senza nome e
un’eroina con un padre morto, il protagonista e l’eroina sono simili ma diversi, lui è uno
studioso e oltre ai libri non aveva nulla, faticava a sopravvivere; mentre la ragazza ha un
lavoro in fabbrica e sopravvive di soli sforzi. La figura della donna può essere interpretata
in diversi modi: donna vittima e debole incapace di emanciparsi, ma anche seduttrice.
GUO MORUO. 1892-1978.
Autore in cui si legge la difficoltà esistenziale oltre al conflitto perenne tra sessualità e
identità, con individui instabili in grado di compiere scelte per emanciparsi, ma che
tornano miserabili. Studia in Giappone e studia molti romanzi inglesi e tedeschi romantici
formandosi da medico, non è un letterato, ma già con il movimento del 4 maggio
contempla una carriera letteraria ed insieme ad altri fonda la “società creazione”. La sua
rivista “Chuangzuo jikan” (mensile creazione) debutta nel ‘22 a Pechino influenzando la
letteratura con la sua vena romantica.
Dal ‘21 al ‘49 si dedica a diversi scritti e generi rendendosi noto con un racconto nel ’24
“Donna Carmela”, dove si legge il dramma di un emigrato in Giappone ossessionato da una
donna, ma con un pesante senso di inettitudine del protagonista. Traduce opere come il
Faust, i dolori del giovane Werther, Guerra e pace, ma si distingue per “Nvshen” -Le dee-
ovvero una raccolta di poesie in Baihua dove scrive di mitologia prendendo spunto dai
poeti imagisti con una naturale enfasi sull’elaborazione della concezione umana come
panteisticamente legata all’universo. La raccolta appare come una rivelazione folgorante
nel 1921; a differenza degli altri tentativi di poesia, Guo riesce a trovare la chiave giusta, in
grado di interpretare l’ideale del 4 marzo, ricca di lessico e immagini, tutto in una lingua
moderna che rinuncia allo spessore culturale della tradizione.
 La prima parte è composta da 3 poemetti drammatici con elementi fantastici e con
elementi arcaici;
 La seconda e terza sono componimenti brevi, con metafore e allegorie classiche
unite a quelle occidentali; ciò è una grande libertà dal punto di vista musicale.
Alcuni delle poesie più importanti sono:
 Io sono un cane celeste;
 3 Panteisti;
 Io sono un adoratore di idoli; il movimento del 4 maggio si nota particolarmente con
focus sull’”io”, sulla sua potenza;
 La notte; del 1919;
 Impressioni di shanghai.

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