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radiazione solare. Alcuni di questi dispositivi sono in grado di sfruttare la sola radiazione diretta, mentre altri
consentono di utilizzare le tre componenti della radiazione. La radiazione solare giunge al dispositivo di
captazione, viene assorbita dall’assorbitore e trasferita ad un fluido termovettore, che può essere acqua, aria o
un fluido diatermico. I dispositivi di captazione possono essere classificati in base alla temperatura del fluido
termovettore e al rapporto di concentrazione Cr, definito come il rapporto tra la superficie di ammissione
dell’irraggiamento solare non concentrato e la superficie di assorbimento del dispositivo.
Un collettore solare è costruito per funzionare come un corpo nero: una piastra assorbe le radiazioni solari e si
riscalda, riscaldando il fluido che vi circola. Riscaldandosi emette radiazioni di corpo nero e per evitarne la
dispersione, il collettore è solitamente coperto da una lastra di materiale trasparente alla radiazione solare, ma
opaco agli infrarossi, generando un effetto serra.
Il vetro standard utilizzato per la copertura riflette una frazione della radiazione incidente che non supera il 4%
per ciascuna delle due superfici (ext e int): ciò significa che solo il 91% della radiazione che penetra nel
collettore ha un effetto utile. Alcuni trattamenti permettono, invece, di innalzare la resa al 96%.
La piastra assorbente viene solitamente verniciata di nero opaco per aumentare l’assorbività che dipende
dall’angolo di incidenza. Si cerca un materiale che abbia un coefficiente di assorbimento molto elevato, un
coefficiente di emissione basso, un’elevata conducibilità termica (per cedere molto calore al fluido), una buona
resistenza alle sollecitazioni derivanti dalla dilatazione termica, facile sostituibilità e durata nel tempo. Per
massimizzare la resa termica del collettore è necessario dunque che la piastra captante sia caratterizzata da
un’elevata assorbanza e da una bassa emissività: ciò viene raggiunto tramite un trattamento selettivo della
superficie. I trattamenti selettivi più comuni sono realizzati in cromo e nichel nero, ma è preferibile un
rivestimento di ossido ed ossidato di rame su rame.
Per ridurre le perdite di calore verso l’esterno, le pareti e il fondo del collettore vengono isolate termicamente.
Vengono utilizzate generalmente piastra di poliuretano espanso rigido senza CFC, accoppiate con fibre
minerali, ovvero un isolamento a doppio strato, dovuto al fatto che il poliuretano non resiste a temperature
superiori a 130°C.
Nel periodo estivo la caldaia tradizionale a integrazione potrebbe rimanere anche spenta. Nei mesi più freddi
il sistema solare offre la sua azione per il preriscaldamento.
Per il dimensionamento di un impianto solare per la produzione di ACS bisogna tenere conto del fattore di
copertura solare, definito come il rapporto tra l’energia utile ottenuta grazie all’impianto solare e la richiesta
totale di energia termica per la produzione di ACS.
𝑄𝑈𝑆
𝐹𝑆 = [ ] ∙ 100
𝑄𝑈𝑆 + 𝑄𝑡𝑟
Un valore ottimale per il fattore di copertura solare è compreso tra il 60 e il 70%.
L’efficienza del sistema rappresenta la quantità fornita dall’utenza rispetto all’energia incidente sulla superficie
captante.
𝑄𝑈𝑆
𝜂=[ ] ∙ 100
𝐺∙𝐴
Il consumo del nucleo abitativo (CU) si calcola come