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Edizione digitale: novembre 2013

ISBN: 9788897990291

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Edizione digitale realizzata da Simona Ravalico


Papus

Ciò che deve sapere un maestro massone


Premessa
Il lavoro del Papus è semplice e complesso allo stesso tempo. Semplice perché parte dall’origine
dei simboli e di parte della storia della Massonica istituzione spiegandoli e complesso perché spinge
il suo pensiero e le sue considerazioni sulla strada della scienza ermetica. È un lavoro che supera le
querelle anticlericali, perché quelle che sembrano ad una prima vista posizioni anticlericali, sono in
realtà una difesa della Massoneria agli attacchi ripetuti da parte dei clericali. A questo proposito lo
stesso Papus esorta a scacciare dai nostri intelletti ogni genere di superstizione sia quelle clericali
sia quelle volteriane. In questo è un’opera del suo tempo ed è viva e non asettica come molti libri
scritti oggi.
Il libro del Papus è esoterico ed essoterico allo stesso tempo. Permette al lettore a seconda del
proprio grado di consapevolezza, di cognizioni e capacità di addentrarsi in un mondo che diviene via
via sempre più complesso per chi non ha le chiavi di accesso ai significati impliciti che l’autore
attribuisce ai diversi gradi della Massoneria. In questa edizione alle parole conoscenza, sapienza e
sapere spesso si è utilizzata la parola scienza. Scienza sia nel senso di scienza massonica sia nel
senso di scienza tradizionale. La tradizione dei simboli è anche una scienza vivente. Essa permette
a colui che la possiede di adattare le sue conoscenze ai bisogni dei fratelli, di rialzare una società
che sprofonda, di sostenere un cuore senza coraggio e di proiettare la luce laddove le tenebre
regnavano incontrastate. Sapienza e sapere pur essendo parole dense di significato non sono
sufficientemente forti o consone come la parola scienza che dovrebbe automaticamente rimandare da
un lato a Guénon e dall’altro a quell’insieme di scritti troppo spesso sottovalutati dalle accademie.
Questo è un libro visionario, nel senso che su più livelli espone una vera e propria
Weltanschauung. Ad esempio quella sociale: Comprendendo tuttavia che la libertà dell’uomo deve
essere rispettata innanzi tutto, Hiram, lascia ad ognuno occupare nella Società il posto che
meglio gli permette di portare a buon termine il suo lavoro e proclama, alla base della sua
organizzazione, il principio: Ad ognuno secondo le proprie attitudini! Le classi una volta stabilite,
nel numero di tre, la gerarchia sociale fa la sua apparizione. Dappertutto e sempre si troveranno
chi dirige e chi si fa dirigere; è una legge naturale sin per i pianeti che gravitano intorno al sole,
e questa legge si osserva analogicamente tanto nell’andamento di una famiglia che nell’Universo.
Qui i satelliti obbediscono all’impulso solare; là i figli devono sottostare all’impulso paterno.
Qual è dunque il modo stabilito da Hiram per divenire membro della classe dirigente? È forse
l’eredità dei titoli e delle cariche feudali? No.
È forse l’eredità della fortuna che sottomette i poveri al dispotismo di un essere immorale e
imbastardito? No.
È forse l’intrigo che distribuisce i posti a chi ha maggiori protezioni? No, mille volte No.
Niente impedisce a chi può farlo di raggiungere i primi posti nella società di Hiram. Basta
esserne degni. Tutto al merito e non all’eredità, tutto al sapere e non alla fortuna, tutto al
concorso e non all’intrigo, questa è l’espressione della seconda formula sociale di Hiram.
Questo lavoro non può non essere letto dai Massoni che voglio iniziare a comprendere alcuni
messaggi della scuola alla quale appartengo, allo stesso tempo è una lettura utile agli studiosi della
massoneria che vogliano confrontarsi con uno dei pilastri delle scienze ermetiche del secolo XIX.

Michele Leone
Introduzione
Presentiamo oggi ai Massoni che desiderano studiare la Scienza Massonica una prima raccolta
destinata principalmente ai membri delle Logge Simboliche.
È facile constatare che molti Massoni ignorano quasi del tutto la Scienza Massonica e sarebbero
assai imbarazzati se dovessero spiegare per quale ragione tale grado corrisponde a tale colore nei
decori o a tale parola ebraica come parola sacra.
La Scienza Massonica esiste, ma essa permette solo di ricostruire molti segreti di questo Ordine
Venerabile e costituisce un adattamento della Qabbaláh ebraica da una parte, e delle tradizioni
gnostiche dall’altra, più o meno modificate dai Templari.
Senza la conoscenza della Scienza Massonica è impossibile afferrare i mirabili adattamenti sociali
messi a disposizione dai Figli della Vedova ed il modo di adattare il Simbolismo Massonico alla
nostra epoca, ai nostri nuovi mezzi d’insegnamento e di propaganda.
Se è facile, dopo qualche mese di Loggia, ottenere un “aumento di salario”, e mutare il colore dell’
“ornamento” è difficile rendersi conto delle origini delle tornate simboliche di cui è divenuto attore,
o spesso una comparsa.
Se la Massoneria è una semplice società d’azione sociale, per quale ragione vi sono questi misteri,
un linguaggio speciale e tante decorazioni? Se tutto ciò è inutile, sopprimetelo. Ma se, sotto questi
simboli, si nasconde un’Alta verità la cui conoscenza può condurre ad adattamenti sociali liberatori
dell’Umanità, allora studiamo questa Scienza Massonica con tutto il rispetto che le è dovuto.
È soprattutto all’estero (in Inghilterra, in Spagna, in Germania) che io ho fatto ricerche su questo
punto.
Nelle mie conversazioni col Pot∴ Fr∴ John Yarker, Capo Supremo del Rito Primitivo, con il
Dottor W. Westcott della Scocietà Rosacrociana d’Inghilterra, con Villarno del Villar, illustre
Massone spagnolo e con i Rosa+Croce e gli Alchimisti di Germania, ho potuto studiare, non sui libri,
e in modo serio, l’origine della Scienza Massonica. Svariati Supremi Consigli stranieri mi hanno
fatto il grande onore di iscrivermi tra i loro Membri Onorari o tra i loro rappresentanti in Francia.
Il movimento si prova camminando. Se ho avuto la fortuna di penetrare abbastanza il senso dei
simboli massonici per essere in grado di istruire i ricercatori sinceri, i miei studi lo proveranno. Se
non sono che una povera gazza adornatasi con le penne del pavone, i critici di buona fede non
esiteranno a dimostrarlo.
Mi rivolgo a tutti coloro che sono attratti da ricerche disinteressate e dico loro: “Se la Loggia cui
appartenete vi ha dato soddisfazione, continuatevi la vostra crescita. Se, invece, non vi avete trovato
ciò che cercavate, non scoraggiatevi. Leggete questo opuscolo e fatelo leggere senza preoccuparvi
del suo autore”.
Vediamo insieme se le parole di passo e quelle sacre non siano parole ebraiche di cui solo la
Qabbaláh è capace di darci la vera chiave. Studiamo la storia dei gradi dello Scozzesismo
premunendoci con tutti gli insegnamenti della critica storica; studiamo le origini reali dei diversi riti.
Conserviamo la nostra ragione intatta e cerchiamo di considerare con la luce del mezzogiorno ciò
che può istruirci e scacciare dai nostri intelletti ogni genere di superstizione, sia quelle clericali che
quelle volteriane. Assumiamo l’atteggiamento di Liberi Pensatori, abituiamoci ad analizzare da noi
stessi le idee che ci sono presentate. Sarà sempre onorevole per la Massoneria aver insegnato ai suoi
membri il modo di distinguere liberamente tra la Scienza luminosa e l’ignoranza odiosa.
I Riti Massonici
I Massoni possono dividersi in due categorie: il Massone che cerca d’istruirsi e di comprendere e
il Massone indifferente.
Quest’ultimo vede nella Massoneria un mezzo per arrivare o essere assistito. Per lui si tratta di una
società come un’altra, più pratica, ecco tutto.
Il Massone che, invece, cerca, si rende subito conto che esistono insegnamenti che necessitano di
una causa. Riflettere su tutto ciò che colpisce i suoi sguardi nelle Logge, alle parole che sente, al
rituale che si esegue e scopre allora che deve esistere una Scienza della Massoneria come esiste una
Scienza matematica che utilizza l’algebra.
Quali sono dunque i dati della Scienza Massonica?
Se ci si limita al dominio della storia, si constata che i primi centri di studi massonici sono stati
creati in Francia dagli Alchimisti, Mistici, adepti delle Scienze Occulte: gli Illuminati di Avignone, i
Rosa+Croce, i Teosofi Cristiani e i Martinisti. Costoro hanno adattato alla Massoneria la Scienza
Segreta di cui detenevano la tradizione.
Gli elementi di questa scienza si ritrovano:

1. Nei Simboli: Cifre e Numeri simbolici, Ternario, Quaternario, Settenario, etc.


2. N e l l e Figure: Triangoli, Stella Fiammeggiante (Pentagramma), Sigillo di Salomone
(Esagramma), Tavola di Loggia.
3. Nelle Leggende: Leggenda di Hiram, di Salomone, I.N.R.I., Storia di J.B. De Molay.
4. Negli Strumenti: Maglietto, Livella, Squadra, Compasso, Pietra cubica, Spada, Pugnale, etc.
5. Nelle Parole: Parole di passo ebraiche e latine e Parole nella lingua profana dell’iniziato.
6. Nei Segni: Segni e toccamenti di ogni grado.
7. Nei Decori e Gioielli. Nelle Bandiere.
8. Nella Lingua scritta con caratteri segreti secondo i gradi.

Tutto questo insieme suppone e necessita di una Scienza particolare il cui studio deve costituire
l’iniziazione ai veri misteri della vera Massoneria.
Bisogna tuttavia ricordare che la Massoneria si è trovata mischiata a numerosi avvenimenti
politici. Comprendendo l’utilità possibile di questa ammirevole associazione, certi uomini di Stato o
anche semplici ambiziosi hanno voluto utilizzare quest’ordine per scopi del tutto estranei alle
applicazioni sociali della Scienza Massonica.
Da ciò è spesso derivato l’abbandono degli studi simbolici e la trasformazione della Massoneria
in una società di azione politica, con insegnamento filosofico e tendenze materialistiche. Le Logge
che seguono questa via hanno una certa tendenza ad abbandonare gli studi simbolici che, in queste
condizioni, non hanno più alcuna utilità per i loro membri e a disconoscere gli alti gradi in cui questi
studi sono sviluppati.
D’altra parte, e ciò è soprattutto visibile all’estero, i Massoni collegati alle antiche formule non
hanno abbandonato le ricerche speciali concernenti la Scienza Massonica pura.
È precisamente da queste diverse tendenze che sono derivati i sistemi massonici differenti per
genere d’istruzione, per lavoro di Loggia e anche per rituale d’iniziazione.
Nel linguaggio massonico, questi sistemi sono chiamati “Riti” e questi Riti possono dividersi in tre
generi principali da cui gli altri sono derivati per fusione o adattamento.
1. I Riti di studi filosofici elementari, d’azione politica immediata. Non si ha stima o non si
comprende tutto ciò che deriva da questa azione e si abbandona ogni studio di Scienza
Massonica pura. I gradi sono ridotti di numero, le prove fisiche e le altre tralasciate, e il rituale
degli alti gradi ignorato. La tendenza di questi riti è la trasformazione della Massoneria in
società profana.
2. A lato di questi Riti trasformatori del simbolismo tradizionale ne esistono altri in cui la
gerarchia e gli alti gradi sono scrupolosamente conservati. La successione dei gradi rappresenta
infatti la storia delle tradizioni segrete nella società profana da Salomone fino agli Alchimisti
passando per i Crociati, i Templari e tutti i “perseguitati”. Inoltre, la gerarchia
dell’Insegnamento diviso in Massoneria Azzurra, Rossa, Nera, e Massoneria Bianca al vertice,
permette uno sviluppo razionale della Scienza Massonica studiata in seguito nelle Logge, nei
Capitoli, nell’Aeropago e regolarizzata nel suo insegnamento dalla Direzione Generale o
Supremo Consiglio. Questi Riti appartengono al Sistema Scozzese, che di Scozzese ha soltanto
il nome, ma che è universalmente conosciuto sotto questa denominazione.
Citeremo tra i Riti collegati a questo sistema scozzese:
Il Rito Scozzese Antico ed Accettato di MORIN, riformato da Pike.
Il Rito Scozzese Antico ed Accettato di CERNEAU.
Il Rito Primitivo e Originale della Massoneria.
Il Rito Nazionale Spagnolo, Rito Antico e Primitivo etc. Il Rito Universale Misto.
3. Certi Massoni collegati a Società di Rosa+Croce o che si dedicano in modo speciale allo studio
della Scienza Massonica, hanno voluto approfondire questa Scienza adattandovi gradi
Qabbalistici e mistici.
Questo genere di Massoneria è sempre stato riservato ad una élite e spesso non comprende che
alti gradi lasciando agli altri Riti la cura di preparare gli iniziati futuri.
Il più conosciuto di questi Riti è il Rito di Misraïm, poi il rito di Memfis, entrambi fondati in
vista di uno scopo speciale. Potenze spesso unite sotto il nome Memfis- Misraïm. Questo rito ha
90 o 96 gradi.

È bene notare che qui facciamo soltanto opera di storico. Mostriamo semplicemente l’esistenza e
la situazione di ogni genere di Riti, senza voler giudicare.
La Massoneria è sempre stata la grande iniziatrice delle riforme politiche e sociali. Essa a
distrutto per i suoi membri le frontiere ed i pregiudizi di razze e di colori della pelle, ha presieduto
alla distruzione delle pergamene individuali e degli statuti corporativi che schiacciavano
l’intelligenza del povero, ha sostenuto una lotta secolare contro l’oscurantismo in tutte le sue forme.
È giunto il momento per la Massoneria di uscire dal periodo delle questioni meschine e delle
rivalità individuali. La federazione dei Riti precederà la federazione delle Potenze dell’Europa e noi
rispetteremo tutti i riti. L’opera alla quale chiamiamo oggi i nostri Fratelli richiede molto tempo e
sforzi collettivi.
Senza dubbio, saremo tutti scomparsi dal piano fisico da parecchio tempo quando i Fratelli che ci
succederanno coglieranno sulle tombe il ramo d’acacia per presentarlo alla prima assemblea delle
Potenze massoniche, dicendo: ”In piedi e all’ordine, Fratelli miei, ecco il progetto di Hiram che si
compie. Gli operai sono classificati secondo il loro genere di lavoro ed essi si accingono a
realizzare una parte della Grande opera dell’umanità terrestre.”
I Gradi Massonici

Costituzione progressiva dei 33 gradi scozzesi

Non basta conoscere il riassunto dei diversi Riti. Dobbiamo penetrare più profondamente nelle
conoscenze di essi, e dare a coloro che si interessano alla Massoneria un’idea del carattere reale dei
riti stessi dal punto di vista della tradizione.
In primo luogo dobbiamo mettere il lettore in guardia contro gli studi fatti dai clericali! Abbiamo
già fatto notare la tendenza di questi ultimi a confondere l’Illuminismo e la Massoneria. Partendo da
un’idea preconcetta – l’intervento di Satana nelle Logge – gli scrittori impregnati di clericalismo
hanno mischiato l’analisi dei rituali massonici, a sottointesi e a riflessioni personali delle più
grottesche. Sotto l’apparenza di analisi imparziale, vi insinuano di tanto in tanto subdoli commenti
destinati a fuorviare il lettore fiducioso. Agendo così, essi, non tradiscono la loro coscienza che noi
per esperienza ben conosciamo.
Ora analizzeremo le trasformazioni del rituale, gettando uno sguardo in generale sulla sua
evoluzione storica. Il primo rituale massonico che univa i massoni dello Spirito a quelli della
Materia, fu composto dagli illuminati fratelli della Rosa+Croce, tra cui i più conosciuti sono: Robert
Fludd e Elias Ashmole1.

Chiave dei gradi simbolici

Apprendista

I primi tre gradi furono stabiliti sul ciclo quaternario applicato al denario cioè a dire sulla
quadratura ermetica del circolo universale.
Il grado di Apprendista doveva svelare, insegnare e rivelare il primo quarto del ciclo; il grado di
Compagno, il secondo quarto ed il grado di Maestro i due ultimi quarti ed il centro.
Il significato attribuito, dal rivelatore, a ogni grado deriva direttamente dal significato totale del
cerchio e dal suo particolare adattamento. Così, se l’adattamento del cerchio si rapporta al
movimento della terra su se stessa, il primo quarto del cerchio descriverà simbolicamente l’uscita
dalla notte, dalle sei alle nove del mattino; il secondo quarto del cerchio: l’ascensione dalle nove a
mezzogiorno; e gli due ultimi quarti: la discesa verso la notte, o da mezzogiorno alla sera.
In questo caso, l’Apprendista sarà l’uomo del mattino, e del sole levante; il Compagno l’uomo di
mezzogiorno o del pieno sole; e il Maestro, l’uomo del sole al tramonto.
Se l’adattamento del circolo si riferisce al cammino (apparente) del Sole nell’anno, i quarti di
cerchio corrisponderanno alle stagioni e rappresenteranno rispettivamente la Primavera, l’Estate,
l’Autunno e l’Inverno.
L’Apprendista sarà allora il seme che schiude; il Compagno, la pianta che fiorisce; il Maestro, la
pianta che fruttifica e il frutto che cade per generare nuove piante con la fruttificazione che libera i
semi in esso contenuti.
Ognuno di questi adattamenti può essere applicato al mondo fisico, al mondo morale o al mondo
spirituale, si comprende come i veri illuminati possano realmente guidare verso la luce della verità,
verso quella “luce che illumina ogni uomo che viene al mondo”, verso il verbo divino vivente, i
profani chiamati all’iniziazione.
Per questo, occorreva che la chiave fondamentale ed ermetica dei gradi e dei loro adattamenti
fosse conservata da una università occulta.
Questa era la parte che si erano riservati i Rosa+Croce e gli iniziati giudeo–cristiani. Essi hanno
sempre avuto queste chiavi di cui gli scrittori puramente massonici non hanno visto che gli
adattamenti, e il presente lavoro, per quanto molto riassuntivo, aprirà per tale necessità gli occhi a
quelli che hanno occhi per vedere.
Dal punto di vista alchemico, i primi tre gradi rappresentano la preparazione all’opera; i lavori
dell’Apprendista raffigureranno i lavori materiali, quelli del Compagno la ricerca del vero fuoco
filosofico e il grado di Maestro rappresenterà la messa nell’athanor del mercurio filosofico e la
produzione del colore nero, donde devono sprigionarsi i colori smaglianti.
Bisogna proprio non rendersi conto delle idee e dei lavori dei Rosa+Croce ermetici per non
comprendere che i veri occultisti stabilirono il quadro iniziatico secondo le strette regole
dell’adattamento ai principi e che la vendetta di un precedente spodestato non ebbe che una parte
molto secondaria.
Venendo dal cerchio del mondo profano, l’Apprendista vi ritornerà più tardi, allo stato di
Maestro, dopo aver acquisita l’iniziazione. Così è figurato il caduceo ermetico che dà la chiave reale
dei gradi simbolici. Martines De Pasqually, come tutti gli illuminati, la conosceva, visto che ha
diviso la sua iniziazione in quarti di cerchio.
Non si può passare da un piano ad un'altro senza attraversare il reame dell’oscurità e della morte;
tale è il primo insegnamento che indica al futuro iniziato il “gabinetto di riflessione” e i suoi simboli.
L’iniziato non può nulla intraprendere da solo, sotto il rischio di gravi accidenti; egli deve
assicurarsi il concorso delle guide visibili che hanno già acquisto l’esperienza. È questo
l’insegnamento che emerge dai discorsi e dalle interrogazioni a cui prenderà parte il futuro
Apprendista, si dalla sua entrata in Loggia.
Gli insegnamenti orali non avranno alcun valore senza l’esperienza personale; questo è lo scopo
dei viaggi e delle prove dei differenti gradi.

Compagno

L’apprendista cresce senza cambiare piano. Egli passa, dai lavori materiali a quelli concernenti le
forze astrali; apprende a maneggiare gli strumenti che permettono di trasformare la materia per
effetto delle forze fisiche guidate dall’intelligenza; sa pure che al di fuori delle forze fisiche esistono
forze di un ordine più elevato, rappresentate dal fiammeggiamento della stella; sono le forze astrali
che gli si permette di presentire, senza peraltro nominarle esplicitamente, con la vista della stella
fiammeggiante. L’Apprendista diventa così Compagno, ed è istruito sugli elementi della storia
Tradizionale.

Maestro

Il Compagno che sta per diventare Maestro deve prepararsi a cambiare piano. Ripasserà
nuovamente nel regno dell’oscurità e della morte; questa volta vi passerà da solo e senza aver
bisogno di guida; farà coscientemente ciò che fece inconsciamente nel Gabinetto di Riflessione.
Prima, riceverà la chiave dei tre gradi e dei loro rapporti racchiusi nella leggenda di Hiram e dei
suoi tre assassini.
Come abbiamo precedentemente dimostrato2, l’adattamento solare della leggenda non è che un
adattamento di un principio molto più generale: la circolazione del cerchio nel quaternario, con le
sue due fasi di evoluzione ed involuzione.
Per ora è necessario ritenere, che l’iniziato non si dispone soltanto ad ascoltare questa leggenda, si
dispone a viverla divenendo il personaggio principale della sua rappresentazione.
Qui appare un procedimento molto notevole messo in pratica da Ashmole che stabilì questo grado
nel 1649 (quelli di Apprendista e Compagno sono stati rispettivamente costituiti nel 1646 e 1648).
Per far conoscere all’iniziato la storia della tradizione in una maniera veramente utile, gliela si fa
rivivere. Tale sarà la chiave dei gradi ulteriori e del loro rituale. Questa è la constatazione che è
necessario aver sempre presente quando si tratterà di riformare i rituali adattandoli a nuove epoche,
senza allontanarsi dal loro principio di costituzione.

1. Citiamo tra gli altri Rosa+Croce che contribuirono alla nuova creazione: I.T. Desaguliere, James
Anderson, G. Payne, King, Clavat, Lumen, Madden, Elliot.
2. Papus, Traité metodique de Scienze Occulte.
Apporto dei gradi Templari

Ramsay

Allo scopo di evitare ogni oscurità o qualunque enumerazione fastidiosa, seguiamo l’evoluzione
dei gradi massonici.
Ai tre gradi puramente simbolici d’Apprendista, Compagno e Maestro, Ramsay aggiunse nel 1738
tre nuovi gradi denominati Scozzese, Novizio e Cavaliere del Tempio.
Questi gradi sono esclusivamente templari ed hanno per scopo di fare rivivere al neofita:

1. La nascita e la costituzione dell’Ordine del Tempio che continua il Tempio di Salomone;


2. La distruzione esteriore e la conservazione segreta dell’Ordine;
3. La vendetta contro gli autori della distruzione.

Tale è la chiave dei tre gradi, che sono stati adattati alla leggenda di Hiram, collegando in tal
modo il Tempio di Gerusalemme all’Ordine di Jacobus Burgundus De Molay.
I Massoni desiderosi di conquistare i gradi superiori dovevano istruirsi nell’Occultismo e nei
primi elementi della Qabbaláh. Anche il Novizio (divenuto più tardi “Arca Reale”) doveva
apprendere i seguenti nomi divini:
Iod (Principium)
Iao (Exsistens)
Iah (Deus)
Ehieh (Sum, ero)
Eliah (Fortis)
Jahib (Concedens)
Adonai (Domini)
Elchanan (Misericors Deus)
Jobel (Jubilans)

Al neofita si facevano studiare nello stesso tempo i rapporti delle lettere e dei numeri, ed i primi
elementi della simbolica delle forme.
Al grado seguente, Scozzese (divenuto il “Grande Scozzese” più tardi), si aggiungevano a questi
primi studi, altri più approfonditi sulle corrispondenze della natura. È in tal modo che la tavola
seguente delle corrispondenze delle Pietre del Razionale e dei nomi divini indicherà i primi elementi
di questi studi.
Pietre del razionale Nome Divino inciso Significato
Sardonica Melek (Rex)
Topazio Gomel Retribuens
Smeraldo Adar Magnificus
Rubino Ioah Deus fortis
Zaffiro Hain Fons
Diamante Elchai Deus Vivens
Sincure Elohim Dii (Sin. Gli Dei)
Agata El Fortis
Ametista Iaoh Ia O
Crisolito Ischljob Pater excelsus
Onice Adonai Domini
Berillo Ieve (Sum qui sum)

L’iniziazione a questi due gradi sviluppava l’unione tra il Tempio di Salomone ed i Templari e si
compiva nei luoghi sotterranei per esporre la necessità cui era stato ridotto l’Ordine.
È al grado di Cavaliere del Tempio (inglobato, in parte nel “Kadosh”) che il neofita era veramente
consacrato vendicatore vivente dell’Ordine. Si trasformava così l’iniziazione in una guerra politica
cui i Martinisti hanno sempre rifiutato di associarsi.
Le parole seguenti, scolpite sulla tomba simbolica di De Molay, indicavano, inoltre, che i
procedimenti utilizzati in vista di un accesso eventuale alla soglia della seconda morte, erano
conosciuti da coloro che costituirono questo grado.
“Chiunque potrà vincere gli spaventi della morte uscirà dal seno della terra ed avrà diritto di
essere iniziato ai grandi misteri”.
Il dettaglio dell’iniziazione del Kadosh con le sue quattro camere, la Nera, dove presiede il gran
maestro dei Templari, la Bianca dove regna Zoroastro, l’Azzurra, dove domina il capo del tribunale
della “Santa-Woehme” e la Rossa dove Federico dirige i lavori, indica che questo grado è la sintesi
di tutte le vendette e la materializzazione, sulla terra, di quel terribile libro di sangue, che si apre
troppo spesso nell’invisibile quando Dio permette agli inferi di manifestarsi.
Questa visione è sempre stata riprovata dai Martinisti, che preferiscono la preghiera alla vendetta
e che vogliono essere soldati leali di Colui che ha detto: “Chi colpirà di spada, di spada perirà.”.

Rito Templare

Il Rito Templare comprendeva, non solo questi quattro gradi di Ramsay, ma ben otto gradi che M.
Rosen, nel suo Satana smascherato, collega a torto, a nostro parere, ai gradi scozzesi che vanno dal
19° al 28°.

Gradi del Rito Templare

1. Apprendista o Iniziato
2. Compagno o Iniziato dall’Interiore
3. Adepto
4. Adepto dell’Oriente
5. Adepto dell’Aquila Nera di San Giovanni
6. Adepto perfetto del Pellicano
7. Scudiere
8. Cavaliere di Guardia della Torre interiore

Il Rito di Perfezione

Analisi dei suo i gradi

A questi gradi templari la Costituzione del Rito di Perfezione (1758) aggiunse il completamento
del sistema massonico intero così costituito:

1. Una sezione storica e morale nella quale il neofita rivive la storia del primo Tempio di
Gerusalemme, dalla costruzione alla distruzione, poi partecipa alla scoperta del Verbo, che,
incarnandosi, dà la nascita al Cristianesimo e alla Nuova Gerusalemme, di cui il neofita diventa
un cavaliere.
Analogicamente, questa sezione storica permetteva profonde dissertazioni morali sulla caduta e
la reintegrazione naturale dell’essere umano.
2. Una sezione ermetica, consacrata allo sviluppo delle facoltà iperfisiche dell’essere umano, alle
cerimonie iniziatiche, riproduceva le fasi dello sdoppiamento astrale e delle adattazioni
alchemiche. Questa sezione era racchiusa in soli due gradi del Rito di Perfezione: Il principe
Adepto e il Principe del Real Segreto;
3. A queste due sezioni si aggiungeva come abbiamo detto, la sezione templare.
Analizziamo rapidamente i 25 gradi del Rito di Perfezione per meglio chiarire la classificazione
precedente.
Dal 4° al 15° grado, il presidente di Loggia rappresenta sia Salomone, sia uno dei suoi aiutanti
o dei suoi vassalli. Ci si occupa, sia della costruzione del Tempio, sia della vendetta di Hiram.
È questa idea di vendetta che ha fatto credere a Rosen che i gradi d’Eletti si riferissero alla
Santa–Woehme; è un errore che un illuminato non avrebbe potuto commettere. La
Santa–Woehme è stata una adattazione germanica dei vedicatori pitagorici, imitati essi stessi
dai vendicatori di Osiride, come l’ha visto benissimo l’autore di Thuileur de l’Ecossisme e
tuttavia Aulnaye non ha oltrepassato i piccoli misteri e non ha compreso nell’iniziazione che il
lato naturalistico e il piano sessuale, come fanno sempre oggi i clericali. L’estratto seguente ci
chiarirà a tal proposito: “Se il terzo grado della Massoneria, quello di maestro, ci offre il
quadro della morte di Hiram, detto l’ Architetto del Tempio , o piuttosto di quella di Osiride, di
Pan, di Thammuz, Grande Architetto della Natura, con il primo eletto, sfugge il primo grido di
vendetta, quella che Oro esercitò contro gli assassini del padre, Giove contro Saturno, etc.
Questo grande e permanente sistema di vendetta, che si trova più o meno chiaramente espresso
in diversi gradi e specialmente nel Kadosh, risale ai tempi più remoti. Indipendentemente dalle
interpretazioni che si possono dare a questo sistema, come alle operazioni stesse della natura
che presentano una serie di combattimenti e di reazioni, tra il principio generatore e il principio
distruttore, esso appartiene soprattutto alla teocrazia, il più antico dei governi. Secondo le
differenti circostanze in cui si sono trovati i fondatori delle società segrete, e seguendo lo
spirito particolare che li animava, essi hanno fatto l’applicazione di questa vendetta a tale o a
tal’altra leggenda, e a tale o tal’altro fatto storico; da qui la differenza dei riti; ma i principi
fondamentali sono sempre gli stessi.”.

Al 17° grado (Cavaliere d’Oriente ed Occidente), arriviamo alla presa di Gerusalemme da parte
dei Romani ed alla distruzione del Tempio.
È allora che troviamo il grado veramente cristiano della Massoneria, questo grado al quale i
Rosa+Croce hanno dato il nome del loro Ordine e nel quale hanno racchiuso la parte più pura della
tradizione. Perciò, i materialisti, non comprendendo più niente, diranno che questo grado è una
creazione dei Gesuiti, e i Gesuiti, sorpresi di vedere la croce e il Cristo glorioso in un tempio
massonico, diranno che questo grado è una creazione di Satana.
Come si vede, ve n’è per tutti i gusti.
Il grado di Rosa+Croce massonico è la traduzione fisica dei misteri che conducono al titolo di
“fratello illuminato della Rosa+Croce”, titolo non appartenente alla Massoneria, ma alla vera
creatrice: la Società degli Illuminati. Un Rosa+Croce massone, quando conosce bene il suo grado,
può essere considerato come un apprendista illuminato e possiede tutti gli elementi per un alto
sviluppo spirituale, così come si vedrà analizzando questo grado.

La Rosa+Croce Massonica

L’iniziazione al grado di Rosa+Croce massonica richiede quattro camere: la Verde, la Nera,


l’Astrale e la Rossa, che si riducono, in pratica, generalmente a tre sopprimendo la prima.
Nera Astrale
Verde Rossa
Il tema del grado è che la parola che deve permettere la ricostruzione del Tempio è andata perduta.
Il neofita la ritrova, è il Nome di N. S. Gesù Cristo: INRI; grazie a questa parola, attraversa la
regione astrale nella sezione inferiore o infernale e perviene alla camera della purificazione cristiana
e della reintegrazione.
Dal punto di vista alchemico, è la creazione della pietra al rosso per la scoperta delle forze
astrali, l’uscita dalla testa del corvo e il passaggio alla fenice o al pellicano.
Dal punto di vista morale, è la nascita nell’uomo della scintilla del Verbo divino, racchiusa nella
sua anima, in virtù dell’esercizio della preghiera, della carità, del sacrificio e della sottomissione al
Cristo.
Riprendiamo l’analisi dell’iniziazione.
La camera verde ricorda la prima evoluzione del neofita nei gradi simbolici.
La camera nera gli aprirà le porte della seconda morte. Indica un cambiamento di piano. È tutta
nera con lacrime d’argento.
La distruzione del Tempio è rappresentata da colonne spezzate e da strumenti di costruzione sparsi
al suolo. Tre colonne soltanto restano in piedi è l’invisibile che le domina è leggibile: Fede, al Sud-
Ovest; Speranza, al Sud-Est e Carità al Nord-Ovest.
All’Est vi è uno dei simboli più profondi; innanzi tutto, una tavola, ricoperta da un drappo nero, e
sulla quale si trovano oltre agli strumenti di costruzione materiale (compasso, squadra, triangolo), il
simbolo della creazione fatta dall’uomo del suo essere spirituale: la Croce con una rosa
all’intersezione di ogni suo braccio.
Questa tavola è posta dinnanzi ad una grande tenda che, aprendosi, lascerà vedere il Cristo
crocifisso illuminato da due fiaccole di cera di colore solare.

È là che il neofita ritroverà la “Parola Perduta” dopo aver ricreato in lui, prima la Fede, che gli
apre le porte della Speranza, dell’Immortalità.
Di questa immortalità egli ne acquisterà immediatamente la certezza simbolica, perché, col viso
coperto da un velo nero, penetrerà, aiutato da quelli che sono passati prima di lui, nella stanza che
noi chiamiamo “astrale” e che generalmente viene chiamata “infernale”.
Diciamo a questo proposito e per fare piacere al Sig. Antonini 3 che ciò che i cattolici chiamano l’
“inferno” è designato dagli occultisti “piano astrale inferiore”. Per ascendere al cielo, bisogna
attraversare il piano astrale e trionfare, con la purezza morale e l’elevazione spirituale, delle larve e
degli esseri che popolano queste regioni dell’Invisibile. Il cielo manda ai suoi eletti le guide per
passare attraverso questa regione e l’autore di Pistis Sophia dà interessanti informazioni intorno a
ciò.
Gli occultisti danno alle larve e ai demoni il posto che loro spetta, e non li adorano, riservando le
loro preghiere per il Cristo e per la Vergine. Bisogna trionfare dei demoni per pervenire al piano
celeste, e per trionfare si debbono seguire i precetti evangelici, in Occidente o le rivelazioni dei
maestri, in Oriente. Ogni uomo perbene, sia cristiano, mussulmano o buddista, va in cielo quando
ha seguito la parola di Dio, e ogni criminale, sia Papa, prete cattolico, ebreo protestante o
semplice laico non importa a quale religione appartenga, farà conoscenza con gli esseri del piano
astrale, fino alla dissoluzione della sua scorza, a meno che la divina pietà non cancelli le
impronte dei suoi sbagli. Ecco perché Dante ha visto parecchi papi all’inferno.
Questa camera astrale è formata da un trasparente ad ogni estremità del quale si trova uno
scheletro, per ben indicare che la morte è la sola porta di entrata o di uscita di questa camera. Sul
trasparente sono dipinti larve ed esseri astrali, che il neofita scorge sollevando il velo che gli copre
la testa.
L’iniziando arriva così alla camera rossa, rischiarata da 33 luci.
All’oriente sotto un cubo, il neofita scorge un venerabile simbolo. In alto, una stella fiammeggiante
portante la lettera Schin capovolta per indicare l’incarnazione del Verbo divino nella natura umana.
Al di sotto vi è un sepolcro aperto e vuoto per mostrare che il Cristo ha trionfato sulla morte,
indicando così la via a tutti coloro che vorranno seguirlo.
È anche in questa direzione che è ubicato lo stendardo del capitolo su cui è inciso il Pellicano, in
piedi sul nido e nutrente i piccoli col sangue di una ferita, infertasi da se stesso nel fianco. Questo
Pellicano porta sul petto la Rosa+Croce. Questo è il simbolo del vero cavaliere del Cristo, tale è la
rappresentazione dell’azione incessante della luce divina che fa vivere anche coloro che commettono
atrocità nel suo nome, come il sole rischiara i buoni ed i cattivi sparsi nelle sette regioni planetarie
del suo sistema.
Le iscrizioni delle colonne: Infinità e Immortalità caratterizzano la trasformazione spirituale delle
virtù illuminanti la camera nera.
Questa iniziazione è appoggiata da quindici punti di istruzione che trasformano successivamente il
neofita in cavaliere di Heredom, cavaliere della guardia della Torre e Rosa+Croce. Queste istruzioni
vertono sui seguenti punti:
1° Maestria; 2° numeri 9, 7, 5, e 3; 3° pietra angolare; 4° Mistero dell’arca e dell’immortalità
(Enoch e Elia); 5° le montagne di salvazione, Maria, Calvario, in tutti i piani; 6° l’athanor ermetico;
7° le virtù morali nate dallo sforzo spirituale; 8° la resistenza alle passioni (guardia della torre); 9°
la simbolica astrale; 10° la simbolica generale; 11° la simbolica numerale; 12° la Gerusalemme
cristiana e il nuovo Tempio universale; 13° le tre luci cristiane: Gesù, Maria, Giuseppe; 14° la
parola perduta; 15° Consummatum est.
Infine, gli Illuminati avevano trasmesso alla Massoneria, in questo grado, il loro sistema di
riduzione Qabbalistico dei nomi nelle loro consonanti e i cinque unti figuranti il tirocinio
dell’Illuminazione.

I gradi seguenti: 19° Grande Pontefice; 20° Grande Patriarca; 21° Grande Maestro della
Chiave; 22° principe del Libano, continuano la messa in azione della tradizione storica.
Quest’ultimo grado Principe del Libano, è divenuto Cavaliere dell’Ascia Reale dello
Scozzesismo e dà inizio alla serie dei veri gradi ermetici consacrati allo sviluppo delle facoltà
spirituali.
Il tema iniziatico di questi gradi ermetici mira a quella parte della vita di Salomone in cui egli si
dedicò allo studio della magia e dell’alchimia. Si vede così Salomone sottomesso alle prove della
seconda morte, dell’abbandono del vero Dio per gli idoli e tornare alla vera fede grazie alla scienza.
È una ripresa su un altro piano dell’allegoria storica dei gradi precedenti.
Nella Massoneria di Perfezione, i gradi ermetici erano racchiusi nei seguenti gradi: 22° Principe
del Libano; 23° Principe Adepto; 24° Principe del Real Segreto.
Ritroviamo in questo grado di “Principe Adepto”, divenuto il 28° del Rito Scozzese, Cavaliere
del Sole, quegli studi teorici seri che formano la base di ogni pratica Reale.
A proposito dello Scozzesismo, e a causa degli sviluppi di questi gradi ermetici, studieremo
dettagliatamente questa sezione.
Come si vede, il Rito di Perfezione conteneva tutto il sistema massonico e le trasformazioni subite
non vertono in definitiva che sullo sviluppo di gradi esistenti già al “Consiglio degli Imperatori
d’Oriente e d’Occidente”. Passiamo dunque allo Scozzesismo; ma, prima, enumeriamo le sette classi
comprendenti i gradi di questo rito:

1° classe: 1° - 2° - 3°
2° classe: 4° - 5° - 6° - 7° - 8°
3° classe: 9° - 10° - 11°
4° classe: 12° - 13° - 14°
5° classe: 15° - 16° - 17° - 18° - 19°
6° classe: 20° - 21° - 22°
7° classe: 23° - 24° - 25°
3. Dottrina del male.
SCOZZESISMO

Ragion d’essere dei suoi nuovi gradi

Illuminismo – Reintegrazione – Ermetismo

Arriviamo allo Scozzesismo propriamente detto, vale a dire allo sviluppo degli ultimi gradi del
Rito di Perfezione.
Come abbiamo detto, i misteri dello sdoppiamento cosciente dell’essere umano, ciò che si è
chiamato l’uscita cosciente del corpo astrale e che caratterizzava il battesimo nei tempi antichi,
questi misteri sono stati sviluppati per costituire i gradi scozzesi, aggiunti dal Supremo Consiglio di
Charleston verso il 1802, al sistema del Morin.
Non è giusto voler considerare questi gradi come inutili aggiunte. Essi compiono la progressione
dello sviluppo dell’essere umano dandogli la chiave dell’uso delle facoltà sopra-umane, almeno
nella vita attuale. Diciamo la chiave, poiché una iniziazione non può dare altro.
Detto questo, che cosa può importare che queste luci siano date anche a uomini i quali vi vedranno
soltanto un ridicolo simbolismo, o che accecheranno gli avversari clericali i quali vi scorgeranno
solo dei phallus e ctéis, secondo la loro abitudine; in quanto essi hanno un cervello fatto in modo tale
che non possono vedere altro.
L’iniziazione rintraccia le diverse fasi della traversata cosciente dei piani astrali, con i suoi
pericoli, i suoi scogli e il suo coronamento finale, che consiste nel superare il cerchio dell’inferno
astrale ed elevarsi, se l’anima ne è degna, alle diverse regioni celesti.
Il tema rappresenterà, come abbiamo detto, il neofita sotto forma di Salomone occultista dirigente
Hiram, col prendere parte personalmente alle operazioni.
Il 22° grado, Cavaliere dell’Ascia Reale si riferisce alle preparazioni materiali delle operazioni
figurate del taglio dei cedri sul monte Libano e dall’ Ascia consacrata.
Il 23° grado, Capo del Tabernacolo, si riferisce alle indicazioni concernenti il piano nel quale si
va ad operare, vale a dire la natura astrale. La sala è perfettamente rotonda, rischiarata da sette lumi
principali e 49 = 13 (cifra del passaggio in astrale) luci accessorie. La parola sacra è Ieve e la
parola di passo è il nome dell’Angelo del fuoco che deve venire ad assistere l’operatore all’inizio
delle sue prove: Ouriel. Questo grado mostra l’errore degli operatori che, per fare più velocemente,
fanno appello alle forze inferiori dell’astrale e rischiano di perdere la comunicazione con il cielo,
lasciandosi ingannare dal demone, figurato qui dagli idoli cui sacrificò Salomone. Il neofita deve
uscire trionfante da questo primo contatto con la regione astrale.
È allora che egli giunge al piano dove sono impressi i clichés astrali. Vede la parola di Dio,
quella dei dodici comandamenti e quelle dei Vangeli, scritta sul libro eterno e allora compie il primo
viaggio in Dio (parola di passo) 24° grado.
È a questo punto che raggiunge il piano dell’estasi dove si trova Mosè quando vide illuminarsi il
roveto ardente. Ha così superato il piano astrale, arriva al piano divino ed ha la prima
manifestazione dell’armonia celeste (25° grado). Il neofita ha come segno quello della croce, e la
parola sacra è Mosè, la parola di passo è Inri, per indicare l’unione dei due Testamenti. Le catene
che circondano il neofita indicano il peso della materia e delle cortecce che paralizzano l’azione
dello Spirito nel piano divino, e il serpente di bronzo, attorcigliato alla croce, indica il dominio del
piano astrale (il serpente) da parte dell’uomo rigenerato dal Cristo (la croce).
I clericali, non hanno potuto, con grande rincrescimento, trovare il diavolo in questo rado. Così lo
tacciono.
Proseguendo la sua evoluzione nel piano invisibile, l’iniziato raggiunge i diversi piani della
regione celeste (26° grado, Scozzese Trinitario o Principe di Grazia). Passa per il primo, il secondo
ed il terzo cielo, e, invece dei demoni del piano astrale, prende contatto con le silfidi e i ricevitori
celesti.
Quando si parla di questo grado, gli ignoranti hanno ironici mormorii ed alcuni clericali fanno
gioiosi commenti.
Il neofita riceve le ali come segno della sua ascesa fino al piano divino. Il catechismo contiene
queste frasi caratteristiche:

D: Siete voi Maestro Scozzese Trinitario?

R: Ho visto la Grande Luce e sono, come voi, Eccellentissimo, per la triplice alleanza del
sangue di Gesù Cristo, di cui voi ed io portiamo il segno.

D: Quale è questa triplice alleanza?

R: Quella che l’Eterno fece con Abramo con la circoncisione; quella che egli fece con il suo
popolo nel deserto, per l’intermediario di Mosè; e quella che fece con gli uomini con la morte e
la passione di Gesù Cristo, suo caro figlio.

Al grado seguente (27° grado), Grande Commendatore del Tempio , il neofita è ammesso nella
Corte celeste e il gioiello porta in lettere ebraiche INRI. Il segno consiste nel formare una croce
sulla fronte del fratello interrogante.
Si perviene così al grado che primitivamente racchiudeva tutti i precedenti, il 28° grado Cavaliere
del Sole, l’antico “Principe Adepto” del Rito di Perfezione.
Questo grado simboleggia la reintegrazione dello Spirito nell’ Adamo-Kadmon, quando ne è stato
giudicato degno da Dio. L’essere si trova trasportato nello spazio intrazodiacale dove era l’uomo
prima della caduta, e prende conoscenza dei sette angeli planetari che presiedono, dalla caduta, ai
destini delle sette regioni, poiché si suppone che l’iniziato si trovi nel sole. Egli comincia a prendere
conoscenza delle forze emanate da quel centro. Ecco prima le corrispondenze insegnate in questo
grado, la cui parola di passo, puramente alchemica, è Stibium:
Michael Pauper Dei Saturno
Gabriel Fortitudo Dei Giove
Ouriel Ignis Dei Marte
Zerachiel Oriens Deus Sole
Chamaliel Indulgentia Dei Venere
Raphael Medicina Dei Mercurio
Tsaphiel Absconditus Dei Luna

Saturno Giove Marte Il Sole Venere Mercurio La Luna


Il 29° grado (Grande Scozzese di Sant’Andrea) è essenzialmente alchemico. L’adepto si suppone
che sia tornato sulla terra dopo la sua ascesa nel mondo dei principii, e lo si ritiene capace di
realizzare la Grande Opera.
A questo grado, si è aggiunto, come parola sacra, un grido di vendetta, che mostra come si sia
mischiato qualche punto del Rito Templare con l’insegnamento ermetico. Ecco le parole di passo di
questo grado che sono abbastanza chiare a tal proposito:
Parole di Passo del 29° grado

Ardarel Angelo del Fuoco


Casmaran Angelo dell'Aria
Talliud Angelo dell'Acqua
Furlac Angelo della Terra

Tra i gradi amministrativi 31°, 32°, 33°, segnaleremo soprattutto il 32°, ovvero, l’antico 25° del
Rito di Perfezione: Principe del Real Segreto.
Bisogna mettere da parte il falso Federico di questo grado, come anche quello del 21° grado
(Noachita): è una ricostruzione semplicemente storica della Santa Woehme.
Ciò che ci interessa è la figura di questo grado, “il sigillo”, in cui vediamo cinque raggi di luce
circondanti un cerchio e iscritti a loro volta in un altro cerchio rinchiuso in un triangolo intorno a cui
vi è un triangolo intorno a cui vi è un pentacolo, che riproduce l’analisi della Sfinge, Toro, Leone,
Aquila (a due teste) e cuore infiammato ed alato, il tutto dominato dalla pietra cubica. Intorno al
sigillo sono gli accampamenti, raffiguranti i centri di realizzazione massonica.
Il 33° grado è in parte lo sviluppo alchemico del Principe del Real Segreto e, in parte, una
composizione alla maniera di Federico che non ci interessa. Costituisce il grado amministrativo dei
centri massonici che possono collegarsi ad un illuminismo qualsiasi.

Riassunto generale e ricapitolazione dei gradi Massonici

Il colpo d’occhio che abbiamo gettato sulla gerarchia dei gradi massonici ci mostra che
costituiscono una reale progressione armonica, nella quale si incontra appena qualche anomalia,
come i gradi noachiti, composti al di fuori dell’azione dei fondatori del sistema massonico.
Questi gradi simbolici contengono in nuce, tutto il sistema, gli alti gradi sviluppano
armonicamente queste potenzialità, dapprima sotto il punto di vista storico, passando in rivista il
popolo ebraico, poi il Cristianesimo, il Tribunale segreto, gli Ordini cavallereschi ed i Templari.
Questo sistema sarebbe incompleto senza il coronamento veramente occulto che apre all’iniziato
vedute nuove sulla salvezza dell’essere umano in virtù della preghiera, della devozione (18° grado) e
della carità che conducono alle prove della seconda morte ed alla percezione del piano divino dopo
aver trionfato delle tentazioni infernali del piano astrale. Gli Illuminati hanno dunque dato
personalmente alla loro opera tutti i suoi sviluppi; come sapranno pure ricrearla nel caso finisse nel
basso materialismo e nell’ateismo.
La tavola seguente riassumerà il significato generale dei diversi gradi.
Gradi simbolici 1°, 2°, 3° Storia sintetica dell’uomo
Costruzione del Tempio di Gerusalemme
Prigionia
Liberazione
Gradi storicidal 4° al 22°
Caduta di Gerusalemme e distruzione del Tempio
Il Cristianesimo (18° grado)
Nuova Gerusalemme
Gradi Templari 13°, 14°, 21°, Tribunale Segreto
30° Cavalieri e Templari
Prime prove dell' Adeptato
L'Adepto prende contatto col Serpente Astrale
Sdoppiamento
Gradi Ermetici dal 22° al 33° L'Adepto trionfa del Serpente Astrale e si eleva verso il Piano
Divino
Il Trionfo Ermetico
Reintegrazione e ritorno cosciente sul piano fisico

L’evoluzione progressiva dei gradi ci appare dunque nel modo seguente:


1° Tre gradi simbolici;
2° Tre alti gradi templari di Ramsay, che debbono essere posti di fronte ai gradi 13°, 14° e 30°;
3° Costituzione dei gradi storici, sviluppo della storia di Salomone e della costruzione del Tempio
di Gerusalemme, dal 4° al 15° grado; distruzione del Tempio e ricostruzione della Nuova
Gerusalemme in virtù del Cristianesimo, dal 15° al 22° grado;
4° Coronamento dei gradi storici mediante i gradi dell’Ermetismo, aprente una porta
sull’Illuminismo cristiano, dai gradi dal 22° al 25°.
Tale è il riassunto del Rito di Perfezione.
Ai venticinque gradi del Rito di Perfezione il Supremo Consiglio di Charleston ha apportato i
seguenti cambiamenti:
Furono aggiunti nuovi gradi e cioè: il Capo del Tabernacolo (23° grado), il Principe di Grazia
(24° grado), il Cavaliere del Serpente di Bronzo (25° grado), il Commendatore del tempio (26°
grado), il Cavaliere del Sole (27° grado). Il Principe del Real Segreto occupa i gradi 28°, 29°, 30°,
31° e 32°; il Kadosh, il 28° grado; il Sovrano Grande Ispettore Generale il 33° ed ultimo grado.
All’arrivo di Grasse Tilly a Parigi, fu adottata una nuova disposizione che ancora oggi regge lo
Scozzesismo. Eccola nelle sue grandi linee: il 24° grado Principe di Grazia divenne il Principe del
Tabernacolo; Il Commendatore del Tempio divenne lo Scozzese Trinitario (26° grado); il Cavaliere
del Sole divenne il 28° grado e fu rimpiazzato dal Gran Commendatore del Tempio ; il 29° grado fu
i l Grande Scozzese di Sant’Andrea ed il Kadosh (antico 24° grado del Rito di Perfezione e 28°
grado di Charleston) divenne definitivamente il 30° grado.
Il 31° grado fu il Grande Ispettore; il Principe Adepto costituì il 32° grado e il Sovrano Grande
Ispettore Generale il 33° ed ultimo grado. Infine un grado di noachita, il 21°, rimpiazzò dappertutto
il Gran Maestro della chiave del Rito di Perfezione.

Supremo
Convento di
Rito di Perfezione Consiglio di
Losanna
Charleston
Apprendista Apprendista Apprendista
1 Apprendista Accettato
Accettato Accettato Accettato
Compagno
2 Compagno d'Arte Compagno d'Arte Compagno d'Arte
d'Arte
3 Maestro Maestro Maestro Maestro
4 Maestro Segreto
5 Maestro Perfetto
6 Segretario Intimo
7 Prevosto e Giudice
8 Intendente delle Fabbriche
9 Eletto dei Nove
10 Eletto dei Quindici
11 Illustre Eletto
12 (Ramsay) Gran Maestro Architetto
13 Scozzese Arco Reale
14 Novizio Grande Eletto Antico maestro perfetto Perfezione
15 Cavaliere della Spada Cavaliere d'oriente
16 Principe di Gerusalemme Cavaliere d'oriente
17 Cavaliere d'Oriente e d'Occidente
18 Cavaliere Rosa+Croce
19 Gran Pontefice
Gran Maestro di Venerabile Gran
20 Gran Patriarca
tutte le Logge Maestro delle Logge
21 Gran Maestro della Chiave Patriarca Noachita Noachita
Principe dell'Ascia Reale o Principe del Cavaliere
22
Libano dell'ascia reale
Capo del Capo del
23 Novizio
tabernacolo tabernacolo
Principe del
24 Principe di Grazia
tabernacolo
Cavaliere del Cavaliere del
25
Serpente di Bronzo Serpente di Bronzo
Commendatore del
26 Scozzese Trinitario
tempio
Gran Commendatore
27 Cavaliere del Sole
del Tempio
28 Principe Adepto (23) Kadosh Cavaliere del Sole
Gran Scozzese di
29 Sant'Andrea
Cavaliere Cavaliere Commendatore dell'aquila Principe del Real
30 Kadosh
del Tempio Bianca e Nera Segreto
Sovrano Grande
31 Grande Ispettore
Ispettore Generale
Sovrano Principe della Mas Sublime Sublime principe del
32
Commendatore del Real Segreto (25) Real Segreto
Sovrano Grande
33
Ispettore Generale

Dei Simboli e della loro traduzione

Una parola in merito alla traduzione dei simboli, in tutti i loro adattamenti.
Un simbolo è un’immagine materiale di un principio cui analogicamente si collega. In seguito, il
simbolo esprime tutta la scala analogica delle corrispondenze della sua classe, dalle più elevate fino
alle inferiori.
È così che uno zotico settario potrà dire che una bandiera non è altro che un manico di scopa
dipinto, portante tre stracci colorati; in tal caso, egli materializza, per avvilirla, l’idea tanto bella e
pura della rappresentazione simbolica della Patria. Così, questo procedimento denigratorio
consistente nel dare ai simboli la loro corrispondenza analogica più triviale, sarà usato con esultanza
da certi avversari della Massoneria analizzando i simboli massonici.
Il principio creatore attivo e il principio generatore passivo, simbolizzati nella Chiesa cattolica
dall’azione del Padre e del Figli, hanno, come corrispondenza sessuale inferiore, il phallus e il cteis.
In tal modo alcuni clericali non hanno mancato di dire ai loro lettori che tutto il simbolismo
massonico, e tutta la tradizione iniziatica degli Illuminati, si riduceva a rappresentazioni di questi
organi. Si tratta di ignoranza o di mala fede e bisogna solo alzare le spalle dinnanzi a tali
procedimenti. Che direbbero se si dicesse loro, di rimando a tali procedimenti, che, ragionando con
siffatta mentalità, l’aspersorio potrebbe essere un’immagine del phallus fecondatore e che l’acqua
benedetta, in questo caso, rappresenterebbe l’emissione della sostanza generatrice; che si potrebbe
dire lo stesso del pastorale del vescovo, mentre i calici sarebbero rappresentazioni cteiche? Che
direbbero gli uomini realmente istruiti di queste grossolane analogie? Direbbero che significa dar
prova di un singolare stato d’animo, molto prossimo alla senilità. E crediamo sia rendere un
segnalato servizio agli scrittori cattolici stimandoli a studiare un po’ meglio ciò che s’intende per una
scala di corrispondenze analogiche e a non considerare i simboli, perfino massonici, sotto un punto
di vista così grossolano; giacché rischierebbero di vedersi fare la pariglia con ciò che non è
spirituale e vero né da un lato ne dall’altro.
Ecco qualche nota sul simbolismo dei colori adoperati per le tappezzerie e poi della parola sacra
che prendiamo a prestito dall’Aulnaye.
Il bianco è consacrato alla Divinità; il nero a Hiram e al Cristo4, così si ritrova nel Maestro,
nell’Eletto, nel Kadosh e nella Rosa+Croce. Il verde, emblema della Vita e della Speranza, lo è
anche di Zorobabel; ecco perché è il colore del Maestro Perfetto e del Cavaliere d’Oriente. Il
rosso appartiene a Mosè e soprattutto ad Abramo: a questo titolo e il colore speciale dello Scozzese.
Infine, l’azzurro che, come simbolo del soggiorno celeste, è il colore del Sublime Scozzese, si
riferisce, tra i Patriarchi, ad Adamo, creato nell’innocenza dell’immagine di Dio e abitante il
giardino dell’Eden5.
Come simbolo della Parola Primitiva, Iehovah appartiene specialmente all’antico Maestro o
Maestro perfetto, e come parola ritrovata al vero Scozzese, consacratore del prete di Iehovah, o
dell’antica legge, in opposizione alla nuova. Si ritrova particolarmente nell’ Arco Reale, nello
Scozzese della Perfezione, nel maestro ad Vitam, l’Eletto Perfetto, l’Eletto Supremo, lo Scozzese di
Prussia, di Montpellier, l’Interno del Tempio etc6.

Il Grido di Allarme

In seguito ad un errore capitale la Massoneria francese, spinta a sua insaputa da agenti sranieri, si
è lasciata trascinare nelle battaglie politiche; le si è mostrato lo spettro del clericalismo, come si
mostra il mantello rosso al toro; si sono esaltate le tendenze materialiste dei suoi membri col pretesto
di farne “degli spiriti liberi” e degli “uomini di ragione” e dall’anticlericalismo all’ateismo non vi
era un passo dagli ingenui subito compiuto. A che servirebbe parlare di questo “ Grande Architetto
dell’Universo” che dovrebbe essere ancora qualche prodotto “dell’ignoranza e della Superstizione”,
a che servirebbero questi simboli “vani ricordi di un’epoca di schiavitù ed oscurantismo”. E si è
cancellato il Grande Architetto dalle tavole e dai diplomi; si sono ridotti i simboli all’intelligenza di
mediocri saccenti incaricati di spiegarli.
Il piano degli stranieri era così raggiunto. Questi uomini “liberi” questi “esseri dalla ragione
sfolgorante e rischiarata” sono stati presentati al resto del mondo come scellerati e uomini tanto vili
da disprezzare il Grande Architetto; e subito, in tutte le Logge dell’universo, la parola d’ordine è
passata rapida come un lampo, e le porte si sono chiuse, come per incanto, innanzi ai “liberi
pensatori francesi” indignati di trovare dappertutto dei “massoni ancora attaccati agli errori del
passato”.
Gli scaltri francesi si sono fatti giocare come ragazzini, le loro relazioni col resto delle comunioni
massoniche dell’universo sono per la maggior parte interrotte. Non vi restò più che qualche capitolo
scozzese e rari aeropaghi capaci di mantenere i legami con la Massoneria Universale, e si lavorò
forte per rompere questi ultimi contatti.
L’invisibile vegliava. Sono gl’Illuminati che hanno creato la Massoneria e che hanno scelto la
Francia come centro superiore nel visibile come lo è nell’invisibile; e sono gli Illuminati che
salveranno ancora una volta i ciechi ed i sordi.
I membri del Supremo Consiglio Scozzese che leggeranno queste linee riflettano un po’ ed escano,
per un momento, dalla atmosfera ristretta delle dispute personali e delle questioni di denaro.
La salvezza dell’opera paziente dei loro predecessori è nelle loro mani e il nostro dovere si limita
a gettare il grido di allarme.
Del resto, essi non ignorano questo stato di cose, e noi non abbiamo nulla da insegnar loro. E
possiamo aver piena ed intera fiducia nella loro chiaroveggenza e nel loro patriottismo.
4. Secondo noi il nero indica soprattutto il passaggio da un piano all’altro, resurrezione attraverso la
morte, donde questa conacrazione al Cristo e al simbolico Hiram.
5. Thuileur pag. 73.
6. Thuileur pag. 89.
Iniziazione Massonica

Discorsi di Iniziazione Massonica 1° Grado

Fratello mio,
Voi entrate, oggi, in una nuova società. Nelle altre società attualmente organizzate nei paesi civili
si è ammessi, sia direttamente sia da conoscenti, e senza alcuna cerimonia speciale.
Fra noi, avete assistito a cerimonie, a prove, a interrogatori, che vi sono dovuti sembrare strani in
un epoca positiva come la nostra. Invece di una sala nuda e di uomini che vi si presentano come nella
vita civile, siete circondati da simboli: gli uomini che stanno dinnanzi a voi sono ornati con nastri
simbolici e i fratelli che vi circondano vi presentano anche oggetti che si riferiscono al mestiere del
costruttore. Tutto ciò, ha lo scopo di mostrarvi, che, da oggi, siete chiamato al compito glorioso, ma
talvolta difficile, di costruttore sociale. Mentre, intorno a voi, persone ignoranti, settari di medi
cultura professeranno la distruzione di tutte le forme, il Centro nel quale voi entrate vi insegna a
distinguere ciò che bisogna distruggere e ciò che bisogna, invece, ricostruire.
Materialmente, vi si presenta una pietra grezza di cui dovrete arrotondare gli angoli, per fare opera
personale. Avrete in tal modo sgrossato la pietra, sbarazzato, il futuro elemento di costruzione dai
rovi e dalle spine che potevano circondarlo; presenterete così all’architetto un elemento pronto ad
entrare nell’edificio. Ma questa costruzione, come tutto ciò che vi circonda, è simbolica e non è certo
in una carriera aperta a tutte le influenze che potrete costruire il vostro edificio; è nei cervelli umani,
nei cuori degli uomini che la vostra azione è utile e possibile. Ma per fare opera vantaggiosa, è
necessario che voi siate progressivamente chiamato a maneggiare gli strumenti simbolici, che sono
messi a vostra disposizione. La livella non è che uno strumento di distruzione, se la sua azione non è
equilibrata dal regolo; e, la cazzuola non è veramente feconda che serve a manifestare il piano
dell’architetto. Ecco per quale ragione parecchi gradi esistono per l’istruzione dei membri della
grande famiglia simbolica.
Oggi voi siete studente costruttore. Rivestito col grembiulino simbolico, ascolterete ed
approfitterete di tutto ciò che vi insegneranno coloro che vi hanno preceduto nel percorso.
Domani, cosciente della vostra forza intellettuale, avendo manifestato il desiderio di passare dalle
opere materiali a quelle dello spirito, la Scienza tradizionale della Massoneria aprirà per voi i suoi
simboli e i suoi libri, nel secondo grado.
Per il momento, la grande famiglia dei fratelli conosciuti si apre a voi. Imparate a conoscere lo
spirito massonico, imparate ad allontanare da voi la falsa scienza ed il settarismo, combattete i
pregiudizi, rischiarate ogni cervello offuscato dall’oscurantismo e siate degno di essere una di quelle
luci misteriose che splendono sull’umanità.

Discorsi per il 2° grado Compagno d’Arte

Fratello mio,
come Apprendista, avete fatto tre viaggi. Nel primo il disordine regnava intorno a voi e voi
sormontavate ostacoli vari; nel secondo l’inquietante sbattere di varie armi vi colpiva le orecchie, e
dopo il terzo siete stato illuminato, avete visto i vostri fratelli, armati e raccolti, pronti a proteggervi
ed a difendervi nella nuova via che volete seguire.
Dopo settimane di studi, il vostro cervello si è a poco a poco sbarazzato da pregiudizi ed errori
della società profana.
Avete appreso a pensare da voi stesso; avete appreso ad esprimere il vostro pensiero, e, cosciente
della vostra evoluzione intellettuale, siete oggi degno di un aumento di salario.
Per ben comprendere il mistero del secondo grado della scienza massonica, voi avete (come gli
antichi compagni) compiuto diversi viaggi.
Prima, armato con gli strumenti di demolizione, maglietto e forbici, avete simbolicamente mosso
guerra contro gli errori che ferivano la vostra coscienza; in seguito con il compasso ed il regolo,
avete cominciato a tracciare il piano dei vostri futuri lavori; nel terzo viaggio grazie alla leva ed al
regolo, avete materialmente cominciato la costruzione dell’edificio; infine grazie al regolo ed alla
squadra avete potuto costruire normalmente l’edificio in modo da poter sfidare il tempo. Così la
vostra opera materiale è terminata.
Nel quinto viaggio, non avevate più tensili materiali, e siete venuto a chiederci la tradizione
intellettuale. In altri tempi, gli uomini liberi, volendo pensare liberamente, erano oppressi dalle
organizzazioni tiranniche del potere e del sacerdozio, ed allora le anime fiere fondarono questa
associazione di iniziati laici, che, ad imitazione delle grandi fraternità egizie, stabilivano in tutto il
mondo un luogo misterioso, unendo le intelligenze senza tener conto delle nazionalità, dei culti e
delle sette. Taluni segni, noti soli ai fratelli, permettevano di comunicare solo tra di loro in modo
discreto e di riconoscersi nella società profana. Grazie alla conoscenza di questi segni Platone fu
liberato da un fratello che lo aveva incontrato, e grazie ancora a queste fratellanze misteriose, dopo
l’occupazione dell’Egitto da parte di Roma, gli iniziati laici, i discendenti dei Pitagorici e più tardi
gli Esseni hanno conservato sula terra questa catena invisibile che lega gli uomini liberati dalla
schiavitù.
Nelle loro riunioni questi fratelli ricevevano i nuovi membri, come in altri tempi erano stati
ricevuti nei templi d’Egitto.
Accanto alla luce visibile, apprendevano l’esistenza di una luce invisibile, sorgente di forza e di
energie sconosciute, quella luce segreta che illumina ogni uomo che viene in questo mondo e che è
stata rappresentata dalla stella a cinque punte, simbolo dell’uomo irradiante luce misteriosa e
costituente così il meraviglioso emblema della stella fiammeggiante.
Fratello mio, voi studierete la storia della tradizione di queste antiche confraternite. Per
comprendere la scienza massonica, dovete penetrare intellettualmente in questi antichi misteri; dovete
scoprire i legami che, sin dai tempi di Tebe, attraverso le fraternità pitagoriche, gli Esseni, i primi
Johanniti, i fratelli fuggiti da Costantinopoli dopo la caduta di questa città giungono fino a noi grazie
ai trovadori provenzali, ai franchi-giudici, agli alchimisti, ai templari, agli illuminati ed ai moderni
riti massonici.
Non trascurate fratello mio, questo studio intellettuale; senza questo lavoro che deve essere un
vostro lavoro personale la Massoneria resterebbe per voi incompresa come un libro chiuso. A parte
qualche raro fratello, che metterebbe le sue conoscenze a vostra disposizione, la Loggia sarà di poca
utilità per voi da questo punto di vista.
Siete stato guidato sino ad ora, è tempo di cominciare a camminare da solo. Istruitevi in modo
positivo, e sarete una vera stella fiammeggiante, spandendo la luce acquisita sui fratelli e sui profani
che faranno appello alla vostra devozione ed al vostro sapere.

Discorsi per il 3° grado Maestro

Discorso prima dell’iniziazione

Fratello mio,
dopo aver chiesto di far parte della Massoneria, foste posto durante un certo tempo in una camera
in cui il simbolo della morte vi fu presentato in diversi modi. È col morire ai pregiudizi,
all’oscurantismo, a tutti gli errori ancestrali o sociali che si diventa Massone.
Oggi, il vostro lavoro costante, lo zelo per l’Ordine, la devozione ai vostri fratelli, ci permettono
di chiamarvi alla partecipazione dei misteri più profondi e di iniziarvi al grado di Maestro. Questo
grado è forse quello che rappresenta più meravigliosamente di tutti gli antichi misteri d’Egitto.
Un tempo, l’iniziato ai misteri di Osiride apprendeva, oltre all’esistenza delle forze misteriose che
vi sono state rivelate al grado di compagno, la possibilità per l’uomo di vivere una vita differente da
quella fisica. Gli si insegnava che l’entrata e l’uscita dall’esistenza terrestre sono sotto il dominio
del terribile mistero della morte; e per esprimere simbolicamente questo mistero, l’iniziato era
fasciato di bende, posto in una bara mentre i canti mortuari si innalzavano tristi e misteriosi attorno a
lui. Poi rinasceva. Una luce nuova gli era rivelata ed il suo cervello, dinamizzato dal vinto terrore
della morte, si apriva ad idee più nobili, a dedizioni più sublimi.
Oggi, le scienze profane, grazie allo sforzo dei fratelli che ci hanno preceduti, hanno trasformato la
vita sociale. L’uso delle forze fisiche è uscito dalle antiche università, dai templi chiusi per entrare
nei laboratori; come il pellicano simbolico dà il suo sangue per nutrire la sua progenie, così lo
scienziato contemporaneo, il vero chiaroveggente tra l’umanità ancora cieca, dispensa ai profani la
sua scienza e la sua dedizione.
La tradizione dei simboli è anche una scienza vivente. Essa per mette a colui che la possiede di
adattare le sue conoscenze ai bisogni dei fratelli, di rialzare una società che sprofonda, di sostenere
un cuore senza coraggio e di proiettare la luce laddove le tenebre regnavano incontrastate.
Un tempo, si raccontava senza nulla omettere all’iniziato la storia di Osiride, che fu fatto a pezzi e
poi ricostruito da Iside e le danze simboliche degli iniziatori rivelavano i misteri che la parola era
incapace di trasmettere.
Ogni centro di insegnamento possedeva una storia simbolica, leggenda in apparenza frivola per i
non iniziati, che serviva di base ad ogni insegnamento dei misteri.
La Massoneria, erede diretta di quelle antiche fratellanze iniziatiche, non ha mancato a questo
dovere. Vi racconteremo, fratello, la leggenda di Hiram e se non avessimo fatto precedere questa
narrazione dalle considerazioni da noi sviluppate, questa stessa leggenda vi apparirebbe come un
racconto banale di cose antiche e poco interessanti, e la vostra attenzione non sarebbe sollecitata a
spezzare la scorza per trovare nel centro del frutto la mandorla nutritiva, liberatrice del nostro
pneuma.
La leggenda di Hiram contiene la chiave dei più grandi adattamenti simbolici che l’ordine
massonico possa compiere. Dal punto di vista sociale l’adattamento dell’intelligenza ai diversi
generi di lavoro, la divisione delle forze sociali concorrenti all’armonia del tutto, il posto dato al
maestro per il suo sapere, vi sono sviluppati. Dal punto di vista morale, vi è insegnata la legge
terribile per la quale colui che è stato da voi sostenuto, costruito, salvato, si rivolta contro di voi e
cerca di uccidervi, secondo la formula dell’animale umano: “l’iniziato ucciderà l’iniziatore”.
Praticamente infine, la certezza che ogni sacrificio è la chiave di una futura fioritura, il ramo d’acacia
che guiderà i fratelli verso la tomba di colui che si è sacrificato per essi; tutto ciò resta eternamente
vivente in un cervello che comprende e indica un insegnamento che può essere sempre trasmesso
all’umanità, qualunque possa essere l’evoluzione della società umana.
Che i nostri antichi fratelli del XVIII secolo abbiano veduto in questa leggenda una
rappresentazione mitica del cammino del sole, che altri vi abbiano scoperto adattamenti filosofici,
ciò importa poco in quanto ogni leggenda veramente simbolica è una chiave universale, adattabile a
tutte le manifestazioni fisiche, morali e spirituali.
Tra poco, fratello, voi comprenderete la ragion d’essere dei misteri cui state per partecipare e
saprete per quale ragione la Massoneria deve rispettare la tradizione e i simboli che sono stati
affidati ai suoi maestri iniziatori.

Discorso dopo l’iniziazione

A datare da oggi, voi siete un vero anello della catena universale costituita su tutta la Terra dalla
Massoneria; da oggi parteciperete alle riunioni della camera di mezzo in cui gli architetti della
società futura si riuniscono fisicamente o misticamente per dare all’umanità, ogni giorno, un po’ più
di luce, un po’ più di benessere e un poco più di ragione.
Partecipando all’opera universale della Massoneria, avete diritto di assistenza nell’universo
intero. Ovunque sarete, quali possano essere le opinioni popolari, la lingua, fate un segno e i nostri
fratelli accorreranno a voi.
Avete trionfato sulla morte. Nuovo Hiram dell’annunciazione sociale, andate ora a stabilire
coscientemente il piano del vostro monumento intellettuale, poiché non siete più l’Apprendista che si
sforzava penosamente di sgrossare la pietra grezza; non siete più il Compagno, che, forte degli
insegnamenti intellettuali e delle tradizioni massoniche, aveva costituito il suo dinamismo celebrale;
voi siete Maestro, cosciente della vostra personalità, chiamato ad esercitare, nell’Ordine, tutte le
funzioni amministrative delle Logge, chiamato a dirigere gli apprendisti nelle loro ricerche
intellettuali ed i vostri colleghi, i maestri, nel tracciare i quadri simbolici.
La vostra responsabilità aumenta in ragione stessa della vastità delle vostre funzioni. Se l’Ordine
vi assicura, ovunque, passaggio e protezione. Aspetta da voi uno sforzo continuo, un lavoro senza
debolezza per la liberazione delle intelligenze oppresse ed un coraggio a tutta prova nel caso
necessitasse rischiare qualche cosa pur di salvare un fratello.
Diffondete, dunque, ovunque, quella luce che avete ricevuta; ricercate nella società profana le
intelligenze libere, i cuori elevati, gli spiriti avventurosi, che, vincendo gli ostacoli, la vita facile ed i
pregiudizi, cercano una nuova vita e possono essere elementi possenti per la diffusione delle idee
massoniche; imparate a dirigervi da voi stesso, a sfuggire ogni partigianeria; e, se combattete gli
errori e le superstizioni che i diversi sacerdozi impongono all’umanità ancora fanciulla, sappiate
essere sempre tollerante, e non diventate settario voi stesso e odioso agli uomini.
Filosofo, vale a dire, amico della saggezza, sappiate sempre conservare l’equilibrio mentale che
caratterizza l’uomo sano di spirito; ricordatevi che Hiram ha posto le sue colonne e che il capitello
all’entrata del tempio riposa armoniosamente su Jakin e Bohaz, vale a dire su la forza e la bellezza.
Non si costruisce un edificio appoggiandosi su una colonna sola; sappiate dunque, nella
costruzione intellettuale che intraprenderete, equilibrare sempre gli insegnamenti della ragione con le
devozioni del cuore.
Ricordate che la Massoneria aiuta gli infelici, senza tener conto delle loro opinioni; che, nella sua
azione sulla società profana, libera le coscienze, riaccende il coraggio di coloro che disperano; e, se
nella vita, dei traditori vogliono far sparire la vostra opera, se, nuovo Hiram, voi siete sul punto di
ricevere il colpo di maglietto fatale da parte degli incoscienti o dei ribelli, ricordatevi che tutti i
fratelli qui presenti sapranno difendervi; ricordatevi che Maestri devoti cercheranno, più tardi, la
traccia dell’opera vostra e che il ramo di acacia servirà a riconoscere i vostri sforzi in vista dello
sviluppo del nostro Ordine e della manifestazione dei vostri sforzi intellettuali.
Lavorate, fratello mio, acquistate la conoscenza dei vostri nuovi doveri; e, se mai lo
scoraggiamento s’impossessasse del vostro animo, se al vostro spirito mancasse la forza per lottare,
ricordatevi di questo giorno solenne e dite, nel momento in cui la carne lascia le ossa: “No! Io non
verrò meno alla mia missione; no! La viltà non si impadronirà mai del mio spirito; no! Non mi
stancherò mai della mia missione di progresso, perché ho conosciuto l’acacia.”.
Simboli della Massoneria

La Leggenda di Hiram

L’ Acacia mi è nota

I simboli della Scienza Occulta, conservati nella Massoneria sino ai giorni nostri, posso essere
divisi in due classi:

I primi, come i quadri delle Logge, i geroglifici, i colori, le cerimonie non sono più comprese
dalla maggior parte degli affiliati, che nel senso più grossolano quando sono compresi.
I secondi, racchiusi in qualche racconto, come quelli sulla morte di Hiram o di G. B. De Molay,
sono ancora compresi in parecchi loro significati.

È uno di questi ultimi simboli, della leggenda di Hiram, di cui vogliamo qui occuparci.
L’origine di questa leggenda molto interessante, perché caratterizza l’origine reale della
Massoneria modera. Eccola secondo Ragon: “In questo stesso anno (1646) una società di
Rosa+Croce, formata secondo le idee della Nuova Atlantis di Bacone, si adunò nella sala delle
riunioni dei freemasons a Londra. Ashmole e gli altri fratelli della Rosa+Croce, avendo riconosciuto
che il numero degli operai di mestiere era superato da quello degli operai dell’intelligenza, in quanto
i primi andavano sempre più diminuendo, mentre i secondi aumentavano continuamente, pensarono
che era venuto il momento di rinunciare alle formule di ricevimento di questi operai, le quali
consistevano solo in alcune cerimonie quasi simili a quelle usate da tutte le genti di mestiere. Ad esse
sostituirono, mediante tradizioni orali di cui si servivano per i loro aspiranti alle Scienze Occulte, un
modo scritto d’iniziazione calata sugli antichi misteri e su quelli d’Egitto e di Grecia e il primo grado
iniziatico fu fissato quasi come quello che conosciamo. Questo primo grado, avendo ricevuto
l’approvazione degli iniziati, il grado di compagno fu redatto nel 1648; ma la decapitazione di Carlo
I nel 1649 e la parte che prese Ashmole in favore degli Stuart, portarono grandi modifiche a questo
terzo ed ultimo grado divenuto biblico, pur lasciandogli per base quel grande geroglifico della natura
simbolizzato verso la fine di dicembre7.
Ciò sembra, in un primo momento, contraddire alcune mie affermazioni anteriori in merito
all’origine della dottrina massonica8; ma riflettendo un poco è facile trovarvi invece conferma alle
mie asserzioni.
Quale è, infatti, la filiazione per la quale questa nuova società del 1648 si riattacca alla antica
scienza occulta da una parte, ai Templari dell’altra?
Leggete la biografia di Ashmole e ritroverete in quest’uomo meraviglioso un egittologo erudito e,
meglio ancora, un ermetista notevole, un discendente di John Dee, l’alchimista di Londra, autore
della Monade Geroglifica. Ashmole è un iniziato degli alchimisti, e come tale maneggiava il simbolo
di maestro. Vedete da una parte, questa menzione dei Rosa+Croce, i veri, coloro che fanno nascere la
Massoneria, e riconoscerete senza difficoltà in essi quei misteriosi sconosciuti che i “fratelli”
dovevano tanto disconoscere più tardi.
Non ci allontaniamo tuttavia dal soggetto che ci interessa e ritorniamo alla leggenda d’Hiram, di
cui conosciamo il principale autore, Elia Ashmole.
Come la leggenda di Hiram si distingue da un racconto di fate qualunque e perché possiamo
segnalarla sotto il nome di storia simbolica?
Una storia simbolica è una storia combinata in tal modo che l’evoluzione dei personaggi indica
esattamente l’evoluzione della Natura.
I mitologi moderni possono ben dimostrare che tutte le storie riferentisi alle divinità indù,
egiziane, greche, romane e perfino al Cristo dei cristiani non erano che pitture più o meno perfette del
cammino del Sole. Donde il nome di miti solari dato a tutti questi racconti.
Ciò è vero a condizione di non considerarlo esclusivamente in senso astronomico, e il metodo
delle Scienze Occulte, l’Analogia, ci rischiarerà completamente su ciò.
La leggenda di Hiram, essendo una storia simbolica, esaminiamo la ragion d’essere di questo
genere di simboli, e potremo così meglio comprendere gli sviluppi che verranno in seguito.
Se è vero che una stessa legge governava tutti i fenomeni della Natura, esporre uno di quei
fenomeni, vale esporre uno di questi fenomeni, vale esporre tutti gli altri. Ecco la base dell’analogia.
Prendiamo tre esempi per spiegare ciò: l’evoluzione del chicco di grano, il cammino del sole, la
fabbricazione della pietra filosofale, e vediamo se questi tre fatti non sono governati dalla stessa
legge.
Il chicco di grano è destinato a produrre una spiga intera. Appena lo si semina una lotta violenta
s’ingaggia tra il germe che esso contiene e gli elementi esteriori. Ad un certo momento tutto si
imputridisce, il chicco di grano sembra morto per sempre; ed è proprio allora che esso è più vivo
che mai. Dal seno di questo putridume, di questa tetraggine, da questo caos si innalza il nuovo essere
dirigentesi verso la luce; ecco fatto, il chicco di grano si rende immortale nei numerosi germogli che
produce.
Il sole è destinato a far la vita a tutti gli esseri planetari che gli gravitano attorno, come a ciò che li
copre. Appena inizia la sua corsa fecondante, una lotta violenta s’ingaggia su terra tra le sue buone
influenze e le brine. L’inverno trionfa tra poco. Manca il benefico sole; è forse morto per sempre!
Nondimeno proprio quando la morte pare trionfare, la vita attinge la sua più grande forza. L’inverno,
fiero della sua crudeltà, crede di essere il padrone assoluto; ma l’infante che cova sotto il sudario
trionfa, e l’inverno fugge stupito innanzi alla radiosa primavera che si leva, immortalizzando
dappertutto i germi procreativi.
La pietra filosofale è destinata a produrre la grande opera dell’uomo. Allorquando gli elementi che
la costituiscono si troveranno in presenza nell’athanor una lotta violenta s’impegna.
I bei colori spariscono e la massa par che s’imputridisca per sempre, tutto diventa nero come un
corvo. È questo il momento in cui l’ignorante si desola e il saggio si consola. Dal seno di questo caos
ad un certo tempo esce una meravigliosa bianchezza, l’indizio di vita; i colori riappaiono
progressivamente; gli elementi della pietra si rendono immortali nelle trasformazioni che producono.
Non è difficile riscontrare in questi tre fenomeni una stessa legge, quella della loro lotta tra la vita
e la morte di cui possiamo così enunciare le fasi!
Prima fase:
La lotta si stabilisce tra la vita e la morte. La vita è più debole e cede alla morte.
Materializzazione progressiva. Il chicco di grano imputridisce. L’autunno si mostra con i suoi
nevischi. I colori dell’opera si alterano.
Seconda fase:
La morte pare che trionfi. È allora che la vita lotta con maggior forza.
Equilibrio tra la Materializzazione e la Spiritualizzazione. Il germe cova sotto la putredine.
L’inverno ripara gli infanti della primavera. Colori smaglianti escono dall’oscurità.
Terza fase:
La vita trionfa a sua volta. La morte è nuovamente vinta.
Spiritualizzazione progressiva. La spiga appare. La primavera si manifesta. I bei colori della
pietra compaiono.
Se vogliamo parlare di questa meravigliosa legge in una storia, diremo di un uomo saggio, forte o
virtuoso ucciso da una qualunque scelleratezza; della resurrezione trionfale del buono o della
punizione dei colpevoli.
Lo scienziato non vi vedrà che la storia di un ciclo solare, e riderà delle proteste dell’alchimista
affermante che si tratta della pietra filosofale. Si tratta infatti di tutto ciò e di ben altro ancora in
queste storie simboliche e i veri Rosa+Croce, a cui si chiede la chiave della grande opera della
Natura, si contentano di mostrare la tredicesima chiave del libro universale, che spiegano così:
Bisogna saper morire per rivivere immortale.
Nelle antiche iniziazioni egiziane, quando il velo che nascondeva il santuario si abbassava ai
profani, l’iniziando assisteva ad una scena strana. Il gran sacerdote gli raccontava di nuovo la storia
dell’assassinio di Osiride, che ogni egiziano conosceva sin dall’infanzia; ma il futuro iniziato
indovinava in questa nuova maniera di esporre la leggenda un lato misterioso, inosservato fino a quel
momento. Bentosto le prove dell’iniziazione lo illuminavano sempre di più.
“In Egitto, il 3° grado era detto Porta della morte. La bara di Osiride, che, a causa del suo
assassinio supposto recente, aveva ancora delle tracce di sangue, troneggiava nel mezzo della sala
dei morti, dove si compiva una parte della cerimonia. Si chiedeva all’assistente se avesse preso
parte all’assassinio di Osiride; in seguito ad altre prove e malgrado i suoi dinieghi, lo si colpiva o si
fingeva di colpirlo con una scure alla testa; era lungo disteso coperto di bende come le mummie; si
piangeva, lampi brillavano; il supposto morto era circondato di fuoco, e poi reso alla vita.9”.
Nella moderna iniziazione massonica, l’iniziato, sia un bravo speziale o un professore del collegio
di Francia, non è poco meravigliato di sentirsi raccontare la storia dell’assassinio del biblico fabbro.
Il senso del simbolismo è al tal punto ignorato nella nostra epoca, che lo spirito rimane sconcertato
innanzi a questi riti, che, quantunque ammirevolmente concepiti, da molti sono considerati ridicoli o
senza interesse alcuno. Senza pertanto volerci fermar oltre su questo punto, affrontiamo questa
leggenda, per ricercare i diversi sensi più facili da scoprire.

Salomone, volendo elevare un tempio all’Eterno, domandò l’appoggio del suo vicino, il re di Tiro.
Questi gli inviò i suoi più abili operai, fra cui, l’uomo incaricato di dirigere i lavori del Tempio, con
un architetto chiamato Hiram.
Questi era un uomo truce per quanto istruito. Allevato tra le foreste selvagge, la Natura era la sua
sola direttrice; egli ne penetrava i più profondi misteri con la sola forza della sua meravigliosa
intuizione.
Fin dal suo arrivo Hiram divise gli operai in tre grandi classi; alla destra, si disposero coloro che
lavoravano il legno, a sinistra, coloro che si occupavano ei metalli, infine al centro coloro che
lavoravano la pietra.
Quando la divisione per classe, secondo la professione, fu compiuta, Hiram divise ogni classe in
tre parti, secondo il sapere di coloro che la componevano.
I meno istruiti costituirono in ogni classe gli apprendisti; coloro che erano abili nei lavori che
eseguivano, furono i compagni, infine coloro che dirigevano gli altri furono i maestri.
Alfine di evitare confusione, ogni membro ricevette una parola misteriosa indicante il posto nella
gerarchia; gli apprendisti si riconoscevano pronunciando la parola Jakin, i compagni la parola
Bolurz, i maestri compitavano la misteriosa tetrade degli iniziati: Ieve.
Tale è l’ordine ammirabile secondo il quale il saggio Hiram stabilì la sua gerarchia.
Solo la scienza permetteva agli operai di elevarsi di un grado, e questa sapiente misura fu tuttavia
la causa dell’assassinio di Hiram.
Tre cattivi compagni vollero strappare per forza al grande architetto del Tempio la parola
misteriosa dei maestri e, a tale scopo, ordirono il più infame complotto. I maestri si riunivano ogni
giorno in una camera situata in mezzo al tempio, e la porta situata all’Oriente era riservata ad essi. Il
saggio Hiram usciva dopo di tutti dopo essersi assicurato della buona esecuzione dei suoi ordini.
Conoscendo questa particolarità, i tre compagni si imboscarono ognuno in una delle tre uniche
porte ed attesero l’uscita del grande architetto; Hiram, compiuti i lavori della giornata, si dirige
verso la porta Sud, dove egli trova Jubelas che gli chiede la parola dei maestri.
Con la sua abituale dolcezza, Hiram fa notare al compagno che solo il sapere permette la
conoscenza della misteriosa formula; il compagno vuol colpire Hiram alla testa con il pesante regolo
di ferro da ventiquattro pollici di cui si è armato; il maestro schiva il colpo e non è raggiunto che alla
gola.
Hiram va allora alla porta d’Occidente che serviva come entrata comune a tutti gli operai. Là, si
trovava Jubelos che, al rifiuto del maestro di rivelare il suo segreto, lo colpisce al cuore con la
pesante squadra.
Tutto stordito, Hiram si trascina fino alla porta d’Oriente in cui Jubelum, reso ancor più furioso
dei suoi complici a causa del rifiuto dell’architetto, lo finisce con un colpo di maglietto in fronte.
I tre scellerati si interrogano l’un l’altro e, vedendo il loro piano fallito, non hanno che un solo
desiderio: far sparire la traccia della loro scelleratezza.
Nascondono il cadavere nelle macerie, e l’indomani, all’alba, lo portarono in una foresta vicina
dove lo seppellirono.
Un ramo d’acacia solo indicò la tomba del più grande degli uomini.
Salomone, non vedendo ritornare il suo architetto e presentendo una disgrazia, inviò dapprima tre
maestri in sua ricerca. Non avendo trovato nulla, il re sollecitò nove maestri che, dopo sette giorni di
ricerche, scoprirono, grazie al ramo d’acacia, la tomba di Hiram che resuscita così in ogni vero
massone.
I colpevoli che erano fuggiti, non tardarono ad essere presi. Il loro nascondiglio fu tradito da uno
straniero ed uno dei quindici maestri inviati per punirli uccise il più colpevole, l’assassino di Hiram,
Abibala, in una caverna, vicino ad una sorgente, dove si era rifugiato.
Un cane indicò il luogo di rifugio dello scellerato. Gli altri assassini si uccisero precipitandosi
dall’alto delle grotte nelle quali si erano nascosti. Le teste dei cattivi compagni furono portate a
Salomone.

Questa è la leggenda di Hiram, a grandi linee. Prima di intraprendere lo studio dei diversi
significati nei quali la si può considerare, occorre afre qualche considerazione importante.
Innanzi tutto, mi è sembrato inutile complicare questo racconto con l’introduzione degli ornamenti
con cui l’ha decorato l’immaginazione dei fabbricanti di rituali. Così, qualche autore mischia a
questa leggenda il racconto degli amori di Hiram con Balkis, regina di Saba, e fanno entrare
Salomone complice dell’assassinio di Hiram.
Un’altra osservazione curiosa, è il cambiamento dei nomi dei tre scellerati nei diversi gradi; così
indubbiamente il lettore si è accorto con stupore che Jubelum è divenuto Abibala poco prima di
morire.
Ecco ciò che dice il Thuileur generale a questo proposito:
“I nomi dei tre assassini di Hiram variano molto nei differenti gradi e secondo le diverse
applicazioni che si fa della Massoneria. Essi sono:
Abiram, Romvel, Gravelot o Habbhen, Schterke, Auster-Futh o Giblon, Giblas, Giblos o Jubela,
Jubelo, Jubelum etc.”
I Templari vi vedono Squin de Florian, Noffodei, e lo Sconosciuto sulle cui deposizioni Filippo il
Bello accusò l’ordine innanzi al papa, o bene ancora i tre abomnevoli, Filippo il Bello, Clemente V,
e Noffodei.
Il Massone coronato, il Rosa+Croce di Francia, sostituiscono loro Giuda, caifa, e Pilato i tre
autori della morte di Gesù.
Nella Rosa+Croce di Kilwining, i tre assassini della bellezza sono; Caino, Hakan, Heni.
Diciamo infine che la morte dei tre scellerati è descritta in modo diverso nei diversi riti.
Poco importa la forma, il fondo solo del racconto ci interessa negli sviluppi che seguiranno.
Come tutte le storie simboliche, la leggenda di Hiram racchiude parecchi sensi che possono essere
classificati in tre gruppi: senso naturale, senso morale e senso psichico.

1. Senso naturale. Nel senso naturale o fisico, la leggenda può essere considerata sotto due aspetti
principali: da quello sociale applicantesi alle leggi della società, e da quello astronomico
sviluppante un mito solare.
Fermiamoci un po’ a considerare il modo onde Hiram divide i suoi operai e vedremo spuntare
una delle più belle idee sociali che si possa sviluppare. Quale protesta contro quelle società in
cui solo con l’intrigo si riesce a tutto! Non c’è posto per i pigri, nell’opera intrapresa da Hiram:
tutti sono operai.
Comprendendo tuttavia che la libertà dell’uomo deve essere rispettata innanzi tutto, Hiram,
lascia ad ognuno occupare nella Società il posto che meglio gli permette di portare a buon
termine il suo lavoro e proclama, alla base della sua organizzazione, il principio: Ad ognuno
secondo le proprie attitudini!
Una volta stabilite le classi, nel numero di tre, la gerarchia sociale fa la sua apparizione.
Dappertutto e sempre si troveranno chi dirige e chi si fa dirigere; è una legge naturale sin per i
pianeti che gravitano intorno al sole, e questa legge si osserva analogicamente tanto
nell’andamento di una famiglia che nell’Universo.
Qui i satelliti obbediscono all’impulso solare; là i figli devono sottostare all’impulso paterno.
Qual è dunque il modo stabilito da Hiram per divenire membro della classe dirigente?
È forse l’eredità dei titoli e delle cariche feudali? No.
È forse l’eredità della fortuna che sottomette i poveri al dispotismo di un essere immorale e
imbastardito? No.
È forse l’intrigo che distribuisce i posti a chi ha maggiori protezioni? No, mille volte no.
Niente impedisce a chi può farlo di raggiungere i primi posti nella società di Hiram. Basta
esserne degni.
Tutto al merito e non all’eredità, tutto al sapere e non alla fortuna, tutto al concorso e non
all’intrigo, questa è l’espressione della seconda formula sociale di Hiram.
A tutti quelli che pretendono che la Massoneria non si colleghi ad alcuna filiazione, mostrate
loro la leggenda del Maestro. Se essi negano la possibile esistenza di una società ideale nella
quale non dirigono quelli che sanno, dite loro con Fabre d’Olivet e Saint-Yves d’Alveydre la
storia di Rama e del suo impero universale; se il passato non li interessa più, trasportateli nel
cuore delle istituzioni della Cina venerabile e cercate con essi l’impiego che non si sia
guadagnato in seguito ad un concorso!10.
Potremmo ancora mostrarvi altri sviluppi sociali in questa leggenda, la lo spazio ci manca. Ci
basta d’indicare e far comprendere le prime due formule sociali di Hiram.
In primo luogo, ad ognuno secondo le proprie attitudini, e poi ad ognuno secondo il proprio
merito11. Il senso astronomico è stato trattato magistralmente da tutti gli autori massonici e
ritengo perciò inutile aggiungere altro. È quale mito solare che gli affiliati considerano quasi
esclusivamente la leggenda di Hiram, come testimoniano i seguenti estratti:
“Il sole, al solstizio d’estate, provoca, in ogni cosa che respira, i canti della rinascita, allora
Hiram che lo rappresenta, può dare, a chi di diritto, la parola sacra, cioè a dire la vita.
Quando il sole discende nei segni inferiori il letargo della natura comincia: Hiram non può più
dare la parola sacra ai Compagni, che rappresentano i tre ultimi mesi inerti dell’anno. Il primo
Compagno deve colpire debolmente Hiram con una riga di 24 pollici, immagine delle 24 ore
che dura ogni rivoluzione diurna: prima distribuzione del tempo che, dopo l’esaltazione del
grande astro, attenta debolmente alla sua esistenza, dandogli il primo colpo.
Il secondo colpisce con una squadra di ferro, simbolo dell’ultima stagione, figurata nelle
intersezioni di due linee rette che dividerebbero in quattro parti uguali il cerchio zodiacale, il
cui centro simbolizza il cuore di Hiram, dove arriva la punta delle quattro squadre figuranti le
quattro stagioni: seconda distribuzione del tempo che, a quell’epoca, porta un più gran colpo
all’esistenza solare.
Il terzo Compagno lo colpisce mortalmente alla fronte con un forte colpo di maglietto, la cui
forma cilindrica simbolizza l’anno che vuol dire circolo: anello; terza distribuzione del tempo,
il cui compimento porta l’ultimo colpo all’esistenza del sole spirante.
In questa interpretazione, si è concluso che Hiram, fonditore di metalli, divenuto l’eroe della
nuova leggenda col titolo d’architetto, è l’Osiride (il sole) dell’iniziazione moderna; che Iside,
sua vedova, è la Loggia (emblema della terra) in sanscrito loka, il mondo, e che Oro, figlio
d’Osiride (o della luce) e figlio della vedova è il massone, vale a dire l’iniziato che abita la
loggia terrestre (figlio della vedova e della luce)12.
“Così, i tre perfidi compagni tradiscono il loro padrone, come fece Tifone riguardo ad Osiride e
si dice nella narrazione: Hiram si presenta alla porta d’Occidente per uscire dal tempio: e ciò
che fa precisamente il sole; poiché suppongo quanto segue: questo astro prendente il suo
domicilio nel segno dell’Ariete, il primo giorno di primavera, l’ultimo giorno del suo trionfo al
solstizio d’estate, o la vigilia della sua morte, che è avvenuta nella Bilancia, discende
all’orizzonte per la porta d’Occidente; e se allora esaminiamo la posizione che l’Ariete prende
all’oriente vedrò vicino a lui il grande Orione, il braccio alzato, impugnante una clava,
nell’atteggiamento di colpire. A nord, vedrò Perseo, con un arma in mano e nell’atteggiamento
di un uomo pronto a fare un cattivo colpo. Lo ripeto, l’assassinio di Hiram, preso nello stile
figurato od allegorico, è come la passione di Osiride, di Adone, di Atys e di Mitra, un fatto
d’immaginazione dei preti astronomi, che avevano lo scopo di dipingere l’assenza del sole sulla
terra.
Il romanzo che ci si presenta su Hiram è completo, poiché il cielo ci fa vedere anche i nove
maestri che vanno alla ricerca del suo corpo; e se si volgono gli sguardi all’Occidente
dell’Orizzonte, quando il sole si corica nell’Ariete, si vedrà intorno a questa costellazione
Perseo, Fetonte e Orione.
Seguendo così le costellazioni che decorano il cielo in questa posizione, si noterà, al nord,
Cefea, Ercole e all’Oriente, si vedrà apparire il Centauro, il Serpentario e lo Scorpione; tutti
camminano con lui a passo a passo fino all’istante della sua nuova apparizione all’Oriente.”13
2. Senso morale. Il senso morale e religioso della leggenda di Hiram è stato intravisto da tutti i
grandi riformatori massonici. Così, in un saggio di unificazione dei diversi riti, intitolato Maitre
décoré en trois points, l’iniziato consultato sui segreti dell’Ordine, lo divide in cinque parti
distinte.
“La prima parte è in rapporto con l’esposizione della religione naturale, universale e
immutabile per mezzo di simboli e massime”.
La leggenda di Hiram, nello sforzo di tutti i suoi operai di classi e nazionalità straniere, che
contribuivano con il loro lavoro ed elevare il Tempio del Dio unico, insegna a tutti i suoi adepti
la tradizione degli gnostici e di tutti gli antichi iniziati: l’esistenza della Religione unica di cui
tutti i culti sono delle manifestazioni.
È per tale ragione che il massone deve essere il nemico del settarismo, di qualsiasi forma.
La seconda parte del segreto massonico, secondo l’autore che ho citato si riferisce al segreto
delle operazioni della natura.
Ciò fa allusione al senso ermetico e alchemico della leggenda di Hiram di cui non ho intenzione
d’intraprendere qui lo sviluppo.
La terza parte del segreto è la perfezione del cuore umano, di cui il tempio è l’allegoria.
Si potrebbe collegare a questo punto di applicazione, nella leggenda di Hiram, della grande
legge delle compensazioni figurata dalla resurrezione di Hiram, l’esilio e la punizione dei
colpevoli.
Vi è un detto popolare: Il vizio è sempre punito e la virtù è sempre ricompensata.
Tuttavia la conoscenza della legge del Karma non è venuta forse a dare un immenso appoggio a
questa massima, mostrando che, nell’invisibile, un’azione sollecita, una reazione uguale e
proclamando la similitudine delle leggi morali?
La quarta parte del segreto si riferisce al mito solare di cui abbiamo già parlato.
Infine, la quinta parte ritraccia la lotta degli istinti e della volontà:
“La vittoria degli errori e delle passioni sulla verità o della virtù sugli errori e sulla passioni,
figurate dalla morte e resurrezione di Hiram 8che è la verità o la virtù), il quale Hiram è colpito
da tre compagni scellerati (che sono l’Ambizione, la Menzogna e l’Ignoranza), e poi tolto dalla
tomba e vendicato dai nove maestri virtuosi (che sono le virtù ed i doveri massonici)”.
3. Senso psichico. Il più importante che si possa attribuire alla leggenda di Hiram è senza dubbio
quello che si riferisce alle prove misteriose praticate in tutti i santuari in vista dello sviluppo
dell’anima dell’iniziato.
L’intero scopo della leggenda si trova racchiuso in questa morte del giusto ucciso in segreto e
nella sua folgorante resurrezione.
Il principio dell’Universo che preside alla distruzione e al cambiamento delle forme, questo
principio conosciuto in tutte le teogonie e designato con il nome di Schiva, di Ahriman, Tifone,
Nahash, Satana è stato meravigliosamente definito da Fabre d’Ovlivet: Destino.
La più terribile arma che il Destino possa opporre alla Volontà Umana, divinamente
onnipossente, è la Morte. L’iniziazione in tutte le epoche non ha voluto raggiungere che uno
scopo: istruire l’uomo e così rendere impotenti gli attacchi del Destino.
Ad ogni piè sospinto l’iniziato ai Misteri d’Eleusi era minacciato dalla Morte e non era che
mostrando come egli fosse sempre pronto a subirla che raggiungeva le ultime rivelazioni.
Una delle prove più terribili che doveva subire era la seguente: Due bicchieri erano posti
dinnanzi a lui.
Il gran sacerdote diceva: “Figlio della Terra, uno di questi bicchieri contiene un veleno
terribile. Se veramente tu credi nell’ al di là, se tu non hai paura di morire, scegli uno di questi
bicchieri e bevi. Possano proteggerti gli Dei”!
In caso di rifiuto l’iniziato era imprigionato fino alla morte.
Platone divenne celebre tra gli iniziati per il coraggio dimostrato in questa prova.
La leggenda di Hiram ci mostra lo sviluppo di siffatto mistero in questo saggio che muore
piuttosto di svelare il suo segreto, e che resuscita immortale.
A proposito della storia del chicco di grano, abbiamo insistito sul fatto che la morte precede
sempre la vita seguente, per cui si può vedere nella stessa legge applicata all’evoluzione
dell’anima un’analoga ripetizione simbolica del medesimo fatto.
“In linguaggio simbolico si dice comunemente che la Morte è la porta della Vita: verità poco
conosciuta da coloro che possiedono il grado di Maestro, quantunque gli emblemi messi sotto i
loro occhi avrebbero dovuto istruirli a tal proposito.
Si intende, con questa formula, che la fermentazione, la putrefazione precedono la nascita e la
danno; che senza la prima condizione, la seconda non può aver luogo; che in una parola, perché
si compia la generazione, occorre che i principi generatori muoiano, per così dire, che si
dissolvano, si disuniscano con la putrefazione. Infatti, senza un movimento interno e
fermentativo, senza la divisione, senza la disgregazione delle parti circostanti, come potrebbe il
germe venire alla luce attraverso gli involucri che lo tengono prigioniero?”14.
“In tutti i misteri antichi, come nella iniziazione massonica, il cerimoniale della ammissione
rappresentava le rivoluzioni dei corpi celesti e la loro azione fecondante sulla terra. Questo
cerimoniale faceva ugualmente allusione alle diverse purificazioni dell’anima durante il suo
passaggio attraverso i pianeti, dove rivestiva corpi sempre più puri a misura che si avvicinava
alla sua sorgente, la Luce increata. I preti, che presiedevano all’iniziazione, le attribuivano la
virtù di dispensare l’anima dell’iniziato dal dover percorrere migrazioni diverse attraverso i
pianeti; quest’anima alla morte dell’adepto, passava direttamente nel soggiorno dell’eterna
beatitudine15”.
Tutto ciò sembrerà favoloso a più di un Massone; ma mi sono preoccupato di citare l’opinione
di uno dei loro libri più seri: Le Thuileur Général.
Entriamo tuttavia in qualche dettaglio a proposito di questa esposizione dell’immortalità nella
leggenda di Hiram.
Quando l’architetto del Tempio è ucciso, gli assassini lo nascondono sotto terra e segnano il
posto della tomba con un ramo d’Acacia. Ed è questo ramo che guiderà i maestri nelle loro
ricerche. Che cosa rappresenta dunque questo simbolo?
L’Acacia è l’analogo del Biancospino, della Croce egiziana e cristiana e della lettera ebraica
Vau, che vuol dire Legame.
È il simbolo del Legame che unisce il Visibile all’Invisibile, la nostra vita alla seguente; in una
parola è il segno dell’immortalità.
Il corpo di Hiram è in putrefazione; ma su di lui si eleva il ramo morto, colore della Speranza,
indicante che tutto non è finito.
Ammiriamo ora il genio degli autori della leggenda, che mettono questo simbolo parlante nella
bocca di tutti i maestri. Quel Massone che è ateo, che non crede più alle trasformazioni
spirituali dell’essere, confessa egli stesso, quantunque a sua insaputa, la sua ignoranza e prova
che non ha afferrato completamente il simbolismo quando dice:
L’Acacia mi è conosciuta16.
Voi conoscete l’immortalità, dite voi: allora perché professare il materialismo?
Massoni, che sorridete alla Scienza Occulta, Massoni, che non stimate le teorie spiritualistiche,
ritornate alla leggenda del Grande Architetto del Tempio mistico; comprendete i vostri simboli
e vedrete quanto anormali le vostre formule positive profferite davanti alla Stella
fiammeggiante!
Dovete essere nemici di ogni settarismo: temete di diventare voi stessi settari.
Avete passato in rivista qualcuno dei significati che può rivelarci lo studio di questa
meravigliosa leggenda di Hiram.
Ashmole ha mutato in un ramo d’Acacia l’antica palma di cui Omero e Virgilio hanno dotato gli
uomini due volte nati: corporalmente con la nascita terrestre, spiritualmente con l’iniziazione
psichica.
Ma, che si tratti del ramo d’Acacia, di Olivo, di Mirto, o di una Croce che si erige dinnanzi
all’investigatore, bisogna dovunque scorgere o stesso simbolo di riconoscimento psichico, dire
con Ashmole e la Rosa+Croce:

L’immortalità mi è nota!

7. Ragon, Orthodoxie maconnique, pg. 29.


8. Thosophes et franc-macons (Lotus n° 5).
9. Ragon, Orthodoxie maconnique, pg.101.
10. Vedi Fabre d’Olivet, De l’etat social de l’homme; Daynt-Yves d’Aleveydre, Mission des Juifs;
Simon, La Cité Chinoise.
11. Eliphas Levi, Historie de la Magie pg. 399.
12. Ragon. Op.cit.
13. Lenoir, La Franc-maconnerie, pg. 287.
14. Thuileur, Des trente-trois degres de l’Ecossisme du Rite Ancient, did Accepté, pg. 244.
15. Clavel, Historie pittoresque de la Franc-maconnerie, pg. 54.
16. Formula di riconoscimento del grado di maestro.
INDICE
Premessa
Introduzione
Capitolo 1 - I Riti Massonici
I Gradi Massonici - Costituzione progressiva dei 33 gradi scozzesi
Chiave dei gradi simbolici
Apprendista
Compagno
Maestro
Capitolo 2 - Apporto dei gradi Templari
Ramsay
Rito Templare
Il Rito di Perfezione
La Rosa+Croce Massonica
Capitolo 3 - Scozzesismo
Riassunto generale e ricapitolazione dei gradi Massonici
Dei Simboli e della loro traduzione
Il Grido di Allarme
Capitolo 4 - Iniziazione Massonica
Discorsi di Iniziazione Massonica 1° Grado
Discorsi per il 2° grado Compagno d’Arte
Discorsi per il 3° grado Maestro
Capitolo 5 - Simboli della Massoneria
La Leggenda di Hiram

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