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Spina dorsale ed emozioni correlate.


Spiega bene le VERTEBRE CERVICALI e gli organi di riferimento, per
esempio! Le toraciche, etc.!!
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Colonna vertebrale e relazione emotiva


Secondo la medicina olistica, il mal di schiena è la conseguenza di sentimenti negativi che si
accumulano nel corpo. I chiropratici, inoltre, affermano che con i giusti massaggi è possibile ridurre
i problemi di vista, le emorroidi o le ulcere gastriche.
Per poter capire un po’ meglio tutto ciò, è necessario sapere qualcosa in più sulla zona della spina
dorsale. Le vertebre si dividono in cervicali, toraciche e lombari. Alcuni aggiungono anche la zona
dell’osso sacro e quella del coccige.
Quando c’è un problema in una di queste zone, i sintomi non si manifestano solo nella schiena.
Vediamo quali sono le relazioni tra le vertebre, le emozioni e le malattie.
Vertebre cervicali
• Atlante o prima vertebra: sostiene la testa e un dolore in questa parte può essere la
conseguenza di paure, preoccupazioni e negatività. Scatena emicranie e problemi nervosi.
• Epistrofeo o seconda vertebra: permette i movimenti della testa ed è connessa agli organi dei
sensi (occhi, timpani, naso e bocca)
• Terza vertebra: problemi in questa vertebra implicano danni alla pelle, alle ossa e ai nervi del
viso, delle orecchie e dei denti. Dal punto di vista emotivo, invece, è relazionata
all’isolamento.
• Quarta, quinta e sesta vertebra: si trovano alla stessa altezza della ghiandola tiroidea e hanno
quindi una stretta relazione con essa. Sono collegate alla voce, alla gola e alle corde vocali.
Possono provocare disturbi della faringe, della laringe, ecc.
• Vertebra prominente o settima vertebra: questa vertebra subisce gli influssi della morale,
delle credenze e della spiritualità. La sua salute si ripercuote sulle braccia, sui gomiti, sulle
mani e sulle spalle, poiché può infiammarli o impedire loro di muoversi liberamente.

Vertebre toraciche
• Prima vertebra toracica: reagisce appena ignoriamo i nostri limiti quando facciamo
sport, quando lavoriamo o quando realizziamo i semplici sforzi quotidiani. Implica
difficoltà respiratorie.
• Seconda vertebra toracica: perde l’equilibrio quando non esprimiamo le nostre
emozioni e si manifesta tramite dolori al cuore e ai polmoni.
• Terza vertebra toracica: anche questa è collegata alle funzioni respiratorie e al petto.
• Quarta vertebra toracica: ha a che vedere con il piacere, con le tentazioni e con i
desideri insoddisfatti. Ciò può provocare problemi alla cistifellea.
• Quinta vertebra toracica: i problemi di questa vertebra sono collegati alla sensazione di
perdita di controllo e si manifestano tramite disturbi epatici e del sangue.
• Sesta vertebra toracica: se non è in buone condizioni, scatena problemi di stomaco.
• Settima vertebra toracica: reagisce quando non si dorme abbastanza e se non si è rilassati.
• Ottava e nona vertebra toracica: si trovano all’altezza del diaframma e lo “gestiscono”. Se si
ha molta paura o si prova insicurezza, è la prima zona che ne risente. Le malattie della milza,
le allergie o l’orticaria sono le reazioni più comuni.
• Decima vertebra toracica: una profonda insicurezza scatena dolori ai reni.
• Undicesima vertebra toracica: è collegata al sistema nervoso e può scatenare malattie
cutanee come l’acne o l’eczema.
• Dodicesima vertebra toracica: uno squilibrio di questa vertebra scatena problemi intestinali,
dolori articolari, disturbi delle tube di Falloppio e una circolazione linfatica carente.

Vertebre lombari
• Prima vertebra lombare: può causare patologie dell’intestino e del colon, come la stitichezza
o la dissenteria.
• Seconda vertebra lombare: la solitudine e la timidezza influiscono su questa vertebra che,
quando non si trova in condizioni ottimali, provoca vene varicose, dolori all’addome e
appendicite.
• Terza vertebra lombare: quando si devono affrontare problemi familiari, ciò si manifesta
tramite dolori degli organi riproduttivi, della vescica e delle ginocchia. È anche causa di
artrite.
• Quarta vertebra lombare: implica dolori del nervo sciatico e, nel caso degli uomini, problemi
alla prostata.
• Quinta vertebra lombare: patisce le conseguenze della gelosia e del dispiacere e provoca
dolori nelle gambe, nelle ginocchia e nei piedi.

Vertebre sacrali
• Prima, seconda e terza vertebra sacrale: scatenano problemi sessuali.
• Quarta e quinta vertebra sacrale: sono collegate a dolori e problemi di fertilità, herpes, cisti,
calcoli renali, diarrea e stitichezza.
Per concludere, il coccige, che è considerato il centro dell’energia corporea, poiché è qui che si
trova il primo chakra, può scatenare problemi intestinali, urinari, riproduttivi, circolatori e digestivi.

MATAMERI E TRATTI VERTEBRALI


Nervi Del Cranio
I NERVI SPINALI: (da Wikipedia)
Il termine nervo spinale generalmente si riferisce al nervo spinale misto
che è formato dalle radici ventrali e dorsali che fuoriescono dal midollo
spinale. Il nervo spinale è la parte che fuoriesce dalle vertebre attraverso il
foro intervertebrale.
Ci sono un totale di 31 paia di nervi spinali che escono dalla colonna
vertebrale:
• cervicali
• lombari
• toracici
• sacrali
• coccigei
• dorsali
I nervi spinali hanno 2 radici:
•MOTORIA
•SENSORIA

Generalità
I primi sette nervi cervicali (da C1 a C7) escono dal canale vertebrale
sopra la rispettiva vertebra cervicale (C1 esce superiormente alla prima
vertebra cervicale, C2 sopra alla seconda, ecc.): il primo nervo cervicale
esce nello spazio delimitato dall'osso occipitale e dall'atlante; dal secondo
al settimo nervo cervicale passano nel foro delimitato dalla vertebra di
numero precedente e quella di numero corrispondente (il nervo C2 esce tra
C1 e C2); l'ultimo nervo cervicale, C8, esce attraverso il foro delimitato
dall'ultima vertebra cervicale e dalla prima vertebra toracica.
Tutti gli altri nervi spinali fuoriescono da sotto la vertebra corrispondente.
Dei dodici nervi toracici i primi undici escono attraverso il foro delimitato
dalla vertebra di numero corrispondente e dalla vertebra di numero
seguente (il nervo T1 esce tra T1 e T2), il dodicesimo esce attraverso il
foro delimitato dall'ultima vertebra toracica e dalla prima vertebra
lombare.
Dei cinque nervi lombari i primi quattro escono attraverso il foro
delimitato dalla vertebra di numero corrispondente e dalla vertebra di
numero seguente, l'ultimo attraverso il foro delimitato dall'ultima vertebra
lombare e l'osso sacro.
Dei cinque nervi sacrali i primi quattro escono attraverso i corrispondenti
fori sacrali, tranne l'ultimo, che esce tra l'osso sacro e il coccige.
Solo il primo paio dei nervi coccigei merita considerazione, in quanto gli
ultimi due sono rudimentali; esso emerge lateralmente al coccige ed esce
tra la prima e seconda vertebra coccigea.
Struttura dei nervi spinali
Ogni nervo è avvolto da tre strati di tessuto connettivo:
• Epinevrio: costituito da collagene, si continua con la dura madre che
avvolge il midollo spinale
• Perinevrio: suddivide il nervo in piccoli compartimenti contenenti
fasci di assoni, detti fascicoli
• Endonevrio: le fibre connettivali circondano i singoli assoni; ospita le
diramazioni dei capillari che forniscono le sostanze nutritive agli
assoni e alle cellule di Schwann.

Origine dei nervi spinali

La formazione di un nervo spinale dalle radici dorsale e ventrale


Nel midollo spinale vi è la materia grigia circondata dalla materia bianca.
Dall'esterno della materia grigia emergono due radici dorsali (una dal lato
sinistro ed una dal lato destro) e due radici ventrali («dorsale» significa
posteriore e «ventrale» significa anteriore) avvolte dalla pia madre. Le
radici dorsali contengono gli assoni sensoriali e quelle ventrali contengono
gli assoni motori. Poiché il corpo è simmetrico, la stessa cosa accade sia
sul lato destro che su quello sinistro. Questo accade per ogni vertebra della
spina dorsale.
Le radici dei nervi attraversano lo spazio subaracnoideo, e sono inguainate
dall'aracnoide e dalla dura madre, che le accompagna nel foro
intervertebrale; quelle dorsali continuano verso l'esterno formando lungo il
percorso il ganglio dorsale (detto anche ganglio spinale). Le radici ventrali
proseguono dal midollo spinale e si incontrano con le corrispondenti radici
nervose dorsali in un punto successivo al ganglio: a questo punto prendono
il nome di nervi spinali misti.

Dalle radici spinali ai plessi nervosi


I nervi misti originatisi da T1 a L2 si dividono in 4 rami (o radici): il ramo
dorsale, il ramo ventrale e un paio di nervi comunicanti, il ramo grigio e il
ramo bianco; questi ultimi contengono fibre motorie viscerali del sistema
nervoso autonomo, e si occupano dell'innervazione della muscolatura
liscia, delle ghiandole e degli organi. Il ramo grigio è postgangliare, con
assoni amielinici, il ramo bianco è pregangliare, con assoni mielinici. Il
ramo dorsale contiene innervazione sensitiva e motoria del muscoli del
dorso, mentre i rami ventrali dei tratti cervicale e lombosacrale formano i
plessi nervosi, da cui provengono i nervi sensoriali e motori degli arti.

I rami dorsali
I rami posteriori sono nervi misti, di cui i principali sono i primi tre
cervicali:
• il nervo sottocipitale, motorio, per i muscoli della nuca
• il nervo grande occipitale, misto, per i muscoli della nuca e per la
pelle della regione occipitale
• il nervo piccolo occipitale, misto, che si distribuisce ai muscoli e alla
pelle della regione occipitale.

I rami ventrali
Prima di formare i plessi, i rami ventrali danno due diramazioni che
terminano nel ganglio simpatico (questi gangli connettono un nervo sopra
con uno sottostante formando la catena paravertebrale).
I plessi dei rami ventrali sono:[1]
• Il plesso cervicale, dato dai primi quattro nervi cervicali. L'ultimo si
anastomizza col plesso brachiale.
• Il plesso brachiale, dato dai nervi cervicali dal quinto all'ottavo, e dal
primo toracico, oltre rami del plesso cervicale e del secondo nervo
toracico. Dà origine, tra gli altri, ai nervi radiale, mediano e ulnare.
• Il plesso lombare, dato dai primi quattro nervi lombari, con rami dal
dodicesimo intercostale. Dà origine, tra gli altri, al nervo femorale.
• Il plesso sacrale, dato dal tronco lombosacrale (nervi quarto e quinto
lombare) e dai primi tre sacrali. Dà origine, tra gli altri, al nervo
ischiatico.
• Il plesso pudendo, costituito da parte del secondo e dai terzo e quarto
nervi sacrali. Dà origine tra gli altri al nervo pudendo.
• Il plesso coccigeo, formato dal quinto nervo sacrale e dal primo
coccigeo, generalmente con un contributo del quarto sacrale.

L'importanza dei nervi spinali


Il gruppo dei muscoli innervati da una certa radice spinale costituisce il
miotomo di quella radice nervosa; un dermatomero è invece l'area
sensoriale della pelle innervata da un nervo spinale.
Questo è molto importante nella diagnosi dei problemi neurologici, poiché
le lesioni di una o più radici nervose si manifestano con schemi tipici di
difetti neurologici (debolezza muscolare, perdita di sensibilità) che
permettono la localizzazione della lesione che li causa.

https://psicoadvisor.com/diritti-negati-nellinfanzia-e-ripercussioni-in-
eta-adulta-15369.html

Diritti negati nell’infanzia e ripercussioni in età adulta


Lowen afferma che il bambino dovrebbe godere di alcuni diritti
fondamentali (non materiali ma psicologico-emotivi) e ad ogni diritto
negato corrisponde una struttura caratteriale. Lowen parla di 5 diritti e
di 5 tipologie caratteriali.
1. Diritto negato: di esistere- schizoide
2. Diritto negato: di essere amato- orale
3. Diritto negato: di essere sostenuto- psicopatico
4. Diritto negato: di essere autonomo- masochista
5. Diritto negato: di amare sessualmente- rigido
Vediamo quali sono i 5 caratteri di Lowen con i relativi diritti negati
durante l’infanzia.

Schizoide
Allo schizoide è stato negato il diritto di esistere. Ha incontrato un
ambiente freddo ed ostile, una madre rifiutante e che non lo vuole
inconsciamente. Se pensiamo agli stili di attaccamento teorizzati da
Bowlby dobbiamo pensarlo con un sistema di attaccamento disorganizzato
o ansioso evitante nei casi meno gravi.
Ha risposto all’odio della madre attraverso il ritiro dall’intimità con lei
prima di tutto e dal mondo in generale. Ha avuto il terrore di incontrare gli
occhi della madre quindi si è ritirato e non potendo reggere quel
sentimento di angoscia si è staccato dal corpo per vivere nel mondo
delle idee come forma di compromesso.
C’è un ritiro nel corpo proprio a livello energetico che specialmente
riguarda tutte le zone di contatto: gambe, braccia, mani, piedi e testa. È
spesso dissociato dal corpo e fugge nel mondo delle idee, è un
intellettuale: questo gli garantisce l’evitamento delle sensazioni corporee.
Il lavoro corporeo con gli schizoidi è molto difficile. Ci vuole tanto tempo
prima che lo schizoide contatti sensazioni a livello fisico.

Orale
All’orale è stato negato il diritto di essere amato e nutrito. È un bambino
che si è proteso per ricevere amore fino allo sfinimento delle sue forze
e non ha trovato risposte né qualcuno che ha nutrito questo suo
bisogno. Si presenta fisicamente scarico, senza energie, con il bacino che
scivola in avanti. Ricorda un sacco vuoto perché ha sperimentato il vuoto
di amore.
Di fronte all’assenza di risposta al suo protendersi posso avvenire due
cose:
Nel primo caso, impara a non chiedere perché sa che dall’altra parte
non otterrà risposta. Nega i suoi bisogni, si sforza di essere
indipendente ma non ha l’età per esserlo perché è ancora molto
piccolo (parliamo di bambini dai 6 ai 18 mesi). Quindi da adulto si
relazionerà alle persone ancora quel senso di vuoto attivo e avrà la
tendenza a pretendere perché non ha ricevuto abbastanza, a non stare
sulle proprie gambe e a non essere un adulto che vede le esigenze del
partner. Anche la sua sessualità sarà più bisognosa che desiderosa. Dirà ti
amo ma in realtà manderà un messaggio diverso: voglio che tu mi ami.
Un’altra risposta può essere l’aggrappamento (dipendenze). Nei pazienti
questi aspetti caratteriali si vedono ad esempio a ridosso delle
vacanze. Reazione di aggrappamento: “Come farò”. Reazione di
negazione del bisogno: non parlare delle vacanze e fingere che non
esistano.

Psicopatico
Allo psicopatico è stato negato il diritto di essere sostenuto.
Il bambino inizia a gattonare, si sforza e ha bisogno che i suoi sforzi siano
riconosciuti. Il genitore lo gratifica e pensa: “Come sta diventando
grande!”. Poi le richieste aumentano fino a diventare troppo alte per la sua
età. Il genitore gli chiede di alzarsi prima del tempo e il bambino
diventa grande prima del tempo.
Non è attento ai suoi bisogni e le sue fragilità, gli chiede di essere forte per
soddisfare le sue aspettative. Lo umilia quando è più bisognoso e da
quel momento il bambino imparerà a porsi al di sopra dei propri
sentimenti. Per questo la sensazione che ci arriva dal suo corpo è di un
corpo tirato su, superiore e dominante con una carica che tira verso l’alto.
Il respiro è toracico con un petto gonfio e prominente che danno immagine
di forza e di potere.

Tipiche oggi sono alcune situazioni di separazione dei genitori in cui la


madre rimane sola e non ha un uomo, così dorme con il figlio che diventa
l’ometto della mamma e la sostiene al prezzo di dover rinunciare ai suoi
bisogni.

Masochista
Al masochista è stato negato il diritto di essere autonomo, libero ed
indipendente. Tra i 2 e i 5 anni il bambino vuole andare verso il mondo,
esplorarlo e affermarsi, ma si scontra con una madre che lo trattiene a
sé e per farla contenta torna indietro.
Vuole autonomia ma incontra una madre che non sa arretrare, che si
impone, lo invade, lo controlla e non rispetta i ritmi e la sua capacità
di autoregolarsi. Gli dice faccio io che non sei capace cosi lui impara di
non essere capace. È una lotta di potere dove vince sempre la madre e il
bambino è sottomesso. Accetta la sottomissione perché riceve amore.
È un bambino che comincia a dire no e questo è importante per lui, ma
anche qui incontra il giudizio della madre o la sua forte opposizione e
finisce per sviluppare senso di colpa, per essere bravo per farla felice. È
una madre che si sacrifica e poi presenta il conto. E quando può
colpevolizza dicendo: “Con tutto quello che ho fatto per te..”.
Quindi è un carattere che ha imparato a trattenere e questo lo sviluppa
anche nel corpo la cui caratteristica più evidente è il trattenimento.
Trattiene, non si oppone e rimane immobile.
Ha avuto un’esperienza del troppo e del troppo pieno e spesso ha il torace
gonfio e una sorta di apnea inspiratoria ed energia compressa. Sguardo
ingenuo, bravo ragazzo. Opinione comune: il masochista ama farsi del
male. Reich diceva che anche il masochista tende al piacere. Soltanto che
le esperienze che per altri sono spiacevoli, per lui non lo sono.

Rigido
Come diceva Reich, è rigido. Nei movimenti, nel corpo e nei pensieri. Al
carattere rigido è stato negato il diritto di amare sessualmente. Nella fase
edipica si muove con tutta la sua carica verso il genitore di sesso opposto.
Lui/lei va con questa carica che è anche sessuale e genitale ma che per il
bambino/a è solo carica, certamente non ha una valenza sessuale (non ne
sa niente del sesso!); non fa distinzione per lui è amore ed è uno slancio.
Cosa succede? Tutto va bene se viene accolto.
I guai subentrano se dall’altra parte c’ è un genitore che rifiuta oppure
freddo. Rifiuta per paura o per vergogna, non importa, il messaggio che
arriva è un “no”. Il bambino è quindi costretto a rinunciare e alla sua
sessualità e al cuore che dovrà essere protetto per paura di essere
nuovamente rifiutato. Vivrà una separazione fra cuore e genitali e per lui
quel rifiuto è stato totalizzante. In questo periodo c’è anche il tema della
rivalità con il genitore dello stesso e la paura della castrazione. Facilmente
c’è un genitore che ha sentito la bambina seduttiva come una minaccia e
allora non l’ha sostenuta nel suo andare verso il papà ma l’ha osteggiata
perché gelosa.
Fisicamente i rigidi sono irrigiditi, carichi di energia e vitalità perché
comunque accettati e nutriti, gli occhi sono vivi. Si tiene indietro per
proteggere il suo cuore, ha il bacino trattenuto che indica un trattenimento
degli impulsi sessuali. Non può esprimere i suoi sentimenti di amore e ha
paura della sua carica sessuale. E una divisione fra cuore e genitali che a
volte è proprio segnata con una riga sulla pelle. Sono pazienti che
raccontano le loro performance, sul piano lavorativo o sessuale. Hanno
difficoltà a scendere sul piano emotivo e del cuore, sono apparentemente
freddi. Sono competitivi e facilmente entrano in sfida.

LE 5 FERITE DEI NON AMATI

#1. Il rifiuto del Sè e l’amore condizionato


Questa è indubbiamente la ferita più grande: il rifiuto del sé. In realtà,
non è la mancata accettazione in sé ad arrecare danni ma tutto ciò che ne
consegue. La mancata accettazione ti spinge alla fondamentale
incapacità dell’amore incondizionato.
L’amore condizionato pone sempre limitazioni e riserve, la mancata
accettazione di sé preclude ogni via per la felicità e rende impossibile
ogni genuino cambiamento.
Il rifiuto di se stessi è la peggiore trappola. Ogni cambiamento deve
passare per l’accettazione del sé. Puoi migliorare solo se accetti la tua
condizione attuale. Questo ti spiega perché spesso non riesci a portare a
termine i tuoi piani e perché il tuo peso ideale resta solo… un’ideale!
#2. Rigidità mentale e autocritica
Non significa che sei rigida di pensiero o che non riesci ad accettare
cambiamenti di programma. Significa che sei rigida con te stessa e
prigioniera di determinati schemi.
Sono questi schemi che ti portano a prenderti troppo sul serio e a diventare
il peggior giudice di te stessa. La tua autocritica, però, non è costruttiva
proprio perché tende a sabotarti.

#3. Somatizzazione
Più che una ferita, questa, sembrerebbe una condanna.
Molte affermate teorie riferiscono che le malattia psicosomatiche nascono
dall’incapacità di esprimere e riconoscere le emozioni, nonché i propri stati
interiori.
L’ammutinamento emotivo vissuto da bambina, fa sì che le emozioni
disturbanti (mancata accettazione, frustrazione, rabbia, rancore…), invece
di salire a galla, allo stato consapevole, trovano un’immediata espressione
in una sorta di linguaggio organico.
In altre parole, se le emozioni non vengono convalidate, dovranno pur
“manifestarsi” in qualche modo e lo fanno attraverso disturbi
psicosomatici, anche insospettabili.
Prima di essere accusata dai tipici lettori diffidenti, cito qualche autore di
tali teorie: Paul MacLean (1949, 1954, 1977). Jurgen Ruesch (1948).
Marty e de M’Uzan (1963). Emanuel Sifneos (1972).
Nota bene: si può essere inclini alla cosiddetta “depressione mascherata“.

#4. Paura del giudizio e ipersensibilità


Frasi pungenti, frecciatine, critiche… tu le cogli tutte perché sei molto
sensibile e tendi a leggere tra le righe le allusioni altrui. La tua sensibilità è
collegata alla paura del giudizio. Non sempre si è consapevoli di questo
timore che nei casi più estremi può portare all’isolamento.
Chi teme lo sguardo altrui al punto da isolarsi e a limitare i rapporti
umani, spesso sta solo fuggendo da se stesso.
#5. Sensazione di ingiustizia
Quel mancato riconoscimento, quella mancata attenzione e quella carenza
d’amore che caratterizza l’infanzia, generano dolore, rabbia e sensazioni di
ingiustizia. La frustrazione cresce e dirompe, si rischia di diventare
rancorosi, nostalgici o eccessivamente attaccati al passato. La rabbia e il
senso di ingiustizia nascono come risposta ai torti ricevuti in passato. Si
tratta di una “difesa inconscia” che non censente di vivere serenamente il
percorso della vita.

Le mancanze che invalidano la vita dei non amati


La ferita dei non amati si trasforma in una serie di mancanze che non
si percepiscono come tali ma si vivono, silenti, nel quotidiano. Tali
mancanze generano ansie, insoddisfazioni, paure, rabbia, rimorsi…. ma
dato che non è facile individuarle diventa difficile porre rimedio.
La sensazione di stare bene con se stessi, la capacità di tollerare i
fallimenti senza necessariamente cadere in un abisso senza fine, la
capacità di scegliere persone con le quali stare bene e creare buone
relazioni…. Sono queste le mancanze che generano frustrazioni. Queste
mancanze si potranno colmare solo attraverso l’autoconsapevolezza e
l’accettazione del sé.

La ferita dei non amati, il libro


La Ferita dei non amati non è l’unica pubblicazione di Peter Schellenbaum
sulle conseguenze della carenza di amore in età infantile. Molto
interessante è anche il testo “Il no in amore”. Il “No in amore” è diretto a
chi vive il rapporto di coppia in modo morboso e totalitario. E’ diretto a
chi tende a vivere l’amore come dipendenza affettiva e non come
condivisione felice. Per concludere l’articolo ti segnalo le introduzioni a
entrambi i testi. Quella che segue è tratta dalla Ferita dei Non Amati.
Molti di noi si sentono incompresi, soli, abbandonati, non amati o
amati troppo poco. Sentimenti che spesso hanno origini lontane:
in un’esperienza amorosa non felice, magari vissuta
nell’infanzia, che si è radicata profondamente influenzando tutte
le successive relazioni affettive. Attraverso il racconto di
innumerevoli casi e le intuizioni che ne derivano, Peter
Schellenbaum suggerisce come analizzare a fondo e riportare in
superficie questa esperienza, per potersene liberare e recuperare
tutta la nostra capacità di amare ed essere felicemente amati.

Il libro La ferita dei non amati di Peter Schellenbaum si può acquistare su


Amazon al prezzo di 8,08 euro con spese di spedizione gratuite. Per tutte
le info ti rimando alla pagina ufficiale del libro: La ferita dei non amati
“Ti amo da morire” è l’inizio della passione. Ossia: ti amo a tal
punto da perdermi in te, identificarmi con te, dimenticarmi di
me. È il momento del “sì” incondizionato, quando tutto
(apparentemente) accomuna gli amanti: gusti, valori, passioni.
Ma basta poco e quel “sì” diventa una prigione. Ci si ribella, ci
si oppone, ci si fa del male: l’unità si frantuma e la ‘coppia felice’
si separa. Perché l’amore nella coppia sia una continua crescita
di entrambi, bisogna imparare a dire “no” mentre si ama. Cioè
delimitare i propri spazi, conquistarsi momenti di libertà e
autonomia, ricordarsi di sé quando si pensa all’altro. Facile a
dirsi, ma questo libro suggerisce come fare. Con esempi,
suggerimenti, riflessioni illuminanti.

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