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Prof. Calvi
Filippo DACARRO
European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering
Università degli Studi di Pavia, Italy
filippo.dacarro@eucentre.it
L’esame
•N°2 Prove in itinere;
•Progetto edificio in c.a. – Zona 1=accelerazione attesa a livello
della fondazione superiore a 0,25g;
•Numero minimo di piani fuori terra=4+piano terra;
•Dimensione minima inscrivibile in un rettangolo 40x60;
•Orale;
•Il progetto dovrà essere consegnato prima dell’orale;
•Al progetto sarà assegnato un peso 0,4 mentre 0,3 sarà
assegnato agli scritti;
•Non sono ammessi gruppi di progettazione formati da più di 3
persone.
Dynamics of Structures
Anil K. Chopra
COS’È UN TERREMOTO ?
Improvviso rilascio di energia
accumulata dalle rocce in
profondità che, sottoposte
alle azioni dei continui
movimenti della crosta
terrestre, si rompono lungo
superfici di scorrimento
chiamate faglie.
Parte di tale energia è
liberata sotto forma di onde
sismiche, che provocano lo
scuotimento del suolo in
superficie .
convergenti
Due teorie:
1) comportamento PASSIVO
delle placche “galleggianti” sul
mantello
2) Comportamento ATTIVO
delle placche, che prendono
direttamente parte al processo
convettivo, subendo processi
di riscaldamento e
raffreddamento
Da: Press and Siever, 1994 and USGS
MARGINI DELLE PLACCHE
⎛1 1⎞ ⎛1 1⎞
TSP = ⎜⎜ − TSP⎟⎟ ⋅=∆⎜⎜ − ⎟⎟ ⋅ ∆
⎝ VS VP ⎠ ⎝ VS VP ⎠ Accelerogramma: accelerazione
in funzione del tempo).
L’intervallo TSP misura lo
sfasamento tra le onde P e S e
consente di ricavare la distanza
∆ della stazione di registrazione
dall’ipocentro del terremoto. La
posizione assoluta
dell’ipocentro è determinata
dall’intersezione delle
registrazioni di tre stazioni
Approssimativamente, terremoti in
grado di provocare vittime e seri danni
agli edifici, possono essere M=5
M=7
caratterizzati da una magnitudo da 5.5 M=6
in su.
L’incremento di una unità di magnitudo
corrisponde a un incremento di energia
rilasciata pari a circa trenta volte.
I PIÙ GRANDI TERREMOTI NEL MONDO
TERREMOTI DEGLI ULTIMI 100 ANNI IN ORDINE DI MAGNITUDO
Zona Anno Magnitudo
1 Cile 1960 9.5
2 Prince William Sound, Alaska 1964 9.2
3 Andreanof Islands, Alaska 1957 9.1
4 Al largo di Sumatra, Indonesia 2004 9
5 Kamchatka 1952 9
6 Al lrago della costa dell'Ecuador 1906 8.8
7 Northern Sumatra, Indonesia 2005 8.7
8 Rat Islands, Alaska 1965 8.7
9 Assam - Tibet 1950 8.6
10 Ningxia-Gansu, China 1920 8.6
11 Kuril Islands 1963 8.5
12 Banda Sea, Indonesia 1938 8.5
B-DIFFERENZIALE DI POTENZIALE
ELETTRICO
E-SCOSSE SISMICHE
F-CONCENTRAZIONE DI Rd
• Messa alla prova in innumerevoli casi
questa teoria ha fatto fiasco, al pari di
ogni altro “metodo” di previsione
• In un caso però, clamorosamente,
sembrò funzionare:
Haicheng, Cina, 1975: Un grande terremoto –
l’unico in tutta la storia – previsto con
successo?
La “previsione” di Haicheng
• A metà dicembre 1974 si verifica uno sciame sismico nelle vicinanze di Liaoyang,
circa 70 km a N di Haicheng. La scossa principale, M=4.8, fu avvertita in un’area
vasta, ma gli “esperti” tranquillizzarono la popolazione poiché questa era nota
come regione a bassa sismicità.
• inizia anche l’osservazione della inclinazione del terreno, della sua resistività’
elettrica, del livello del radon, ma anche questa senza alcun segnale chiaro.
• Si è basato su
1. Carta di pericolosità sismica. E’ più o meno la
stessa da 40 anni.
2. Normativa antisismica rigorosa. Ma solo per i
fabbricati di nuova costruzione, che sono il 10%
del totale.
3. Ricerca geofisica di base. Purtroppo di nessuna
utilità pratica
L’approccio seguito in Italia
• Sono mancate totalmente:
1. Una mappa dell’amplificazione sismica
2. Una mappa della vulnerabilità sismica
3. Una mappa combinata della vulnerabilità
e del valore esposto
4. Una normativa di intervento sul
patrimonio edilizio esistente, che è oltre il
90% del totale
E’ un approccio che si è mostrato
drammaticamente sbagliato
La mappa dell’amplificazione sismica è ben più
importante della mappa di pericolosità!
Pochi cornicioni
Distruzione totale a Onna
caduti a Monticchio
Analisi modale
passiva del terreno
Analisi modale
passiva
Tromografo dell’edificio (Torre
digitale portatile degli Asinelli, Bologna)
In conclusione,