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Le energie alternative
1 Gli impianti
per il risparmio ■ ■ 1.1 L’energia solare
energetico ■ La disponibilità di radiazione solare
sulla superficie terrestre
L’aumento del costo dell’energia di origine fossile La quantità di energia solare che raggiunge gli
e i black-out nell’approvvigionamento di energia strati bassi dell’atmosfera è valutata in circa 4900
elettrica che si hanno sempre più spesso durante kJ/m2; di questa solo una parte raggiunge la super-
le stagioni estive stanno riproponendo all’attenzione ficie terrestre per i fenomeni di riflessione che si
dei mass media le energie alternative. hanno negli strati più alti dell’atmosfera e per i
fenomeni diffusivi dovuti ai gas e alle particelle
Per la verità si parla sempre in positivo del- solide e liquide sospese nell’aria.
l’energia solare, soprattutto fotovoltaica e della Sulla superficie terrestre si rende disponibile
digestione anaerobica, mentre si formulano anche una potenza di non più di 3600 kJ/m2 che si di-
valutazioni negative per l’inserimento delle torri stribuisce in modo non uniforme dall’equatore ai
eoliche sotto l’aspetto paesaggistico-ambientale. poli a causa dell’obliquità dell’asse terrestre rispetto
La liberalizzazione della produzione di energia al piano dell’eclittica e del suo orientamento che
elettrica è, d’altra parte, un fatto importante, perché varia secondo le stagioni.
consente al cittadino di autoapprovvigionarsi ener- Oltre alla variazione di intensità nei diversi
geticamente ed anche di cedere in rete il surplus mesi, rilevabile dalla figura 1, anche l’angolo di
di produzione. incidenza della radiazione ha una notevole impor-
tanza, dato che le condizioni di massima concen-
Per la verità la cessione in rete di energia elet- trazione si hanno con un’incidenza ortogonale alla
trica è possibile solo con produzioni continue superficie captante. In definitiva la radiazione
minime dell’ordine di qualche decina di kWh, cosa incidente nelle 24 ore è pari a 19000-22000 kJ/m2
possibile in ambito rurale solo con i salti d’acqua giorno, come può essere rilevato dalla tabella 1.
e con la digestione anaerobica. Di questa energia solo una parte può essere
In questo capitolo forniremo un quadro delle captata per la produzione di energia termica o
tecnologie disponibili, non limitandoci solo a elettrica dai sistemi solari, che sono:
quelle di immediata applicabilità nell’abitazione – collettori solari piani;
rurale. – collettori a concentrazione;
– celle fotovoltaiche.
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G F M A M G L A S O N D (mesi)
Il telaio del collettore non ha solo funzione la loro deformabilità alle alte temperature rag-
meccanica, ma anche quella di isolamento del giungibili.
sistema dall’ambiente circostante. Sul fondo del I collettori solari piani ad aria (per la verità
telaio è montato, allo scopo, un pannello di mate- ormai di scarso interesse) sono sostanzialmente
riale isolante, generalmente realizzato con lana di simili a quelli ad acqua; differiscono essenzial-
roccia, lana di vetro, schiuma poliuretanica o mente per il sistema di canalizzazione del fluido
sughero. termovettore. Infatti, mentre nel collettore ad
I materiali migliori per la realizzazione del acqua il materiale isolante viene sistemato subito
telaio ai fini della loro resistenza alla corrosione sotto la piastra captante, nei collettori ad aria sotto
atmosferica sono l’acciaio inox, il rame e l’allu- la piastra viene ricavato il canale attraverso il quale
minio; meno adatte sono le materie plastiche, per viene fatta circolare l’aria da riscaldare.
Fig. 4 Batteria di
collettori solari ad acqua
installati in un’azienda
zootecnica per la
produzione di acqua
sanitaria (fonte: ZANUSSI).
Fig. 5 Batterie di pannelli solari installati in un’abitazione rurale e in una stalla in zona montana.
L’efficienza del collettore è strettamente dipen- Fig. 7 Curva di efficienza del collettore solare piano.
dente da numerosi fattori intrinseci (materiali
usati, fattore di assorbimento della piastra, isola-
mento, ecc.) e dalle condizioni di esercizio.
È norma corrente rappresentare l’andamento rare con acqua a 60 °C, anche se si potrebbero rag-
dell’efficienza di un collettore solare in funzione giungere gli 80 °C.
del seguente parametro (FIG. 7): Le applicazioni dei pannelli solari piani ad
(t1 + t2 ) acqua per l’abitazione e l’azienda agricola sono
riconducibili essenzialmente alla produzione di
2 − ta acqua calda sanitaria.
X=
I Nel primo schema di figura 8 l’acqua riscal-
ove: data dal collettore solare viene trasferita al ser-
t1 = temperatura acqua in ingresso [°C]; batoio di accumulo; quando l’energia solare non
t2 = temperatura acqua in uscita [°C]; è più sufficiente per raggiungere la temperatura
ta = temperatura acqua di rete [°C]; prevista interviene una resistenza elettrica coman-
I = intensità della radiazione solare [W/m2]. data da un termostato.
Nel secondo schema di figura 5.8 è indicata
Il rendimento ottenibile è dell’ordine di 0,5-0,6 anche l’integrazione termica da parte di una cal-
(50-60 %); va comunque ricordato che il risultato daia per il periodo invernale; nella stagione estiva,
è inversamente proporzionale alla temperatura di invece l’integrazione è solo elettrica come nel
esercizio, per cui è buona norma limitarsi ad ope- primo caso.
ABITAZIONE
RURALE
Fig. 8 Schemi di impianti di produzione di acqua sanitaria con collettori solari: a sinistra impianto autonomo con
integrazione elettrica; a destra impianto con integrazione elettrica e caldaia (fonte: BIKLIM).
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Fig. 11 Schematizzazione
di una cella fotovoltaica al
silicio.
ABITAZIONE
RURALE
Fig. 13 Pannello fotovoltaico da 20 W (0,6 × 0,6 m) (a sinistra) e pannello da 110 W (dimensioni 1,8 × 1,2 m) (a
destra) (fonte: SECIES).
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W = (Q · h · η)
102
ove:
W = potenza teorica [kW];
Q = portata del corso d’acqua [l/s];
h = dislivello utile [m];
η = rendimento totale (meccanico + elettrico).
Fig. 15 Il principio di
funzionamento delle ruote
idrauliche si basa sul peso
dell’acqua che riempie le
cassette della ruota facendola
quindi ruotare; nella figura è
rappresentata una ruota colpita
al vertice; tale macchina
consente di operare con cadute
superiori ai 2-3 metri e può
raggiungere rendimenti fino al
65%. Le ruote idrauliche sono
state recentemente rivalutate
ricorrendo all’uso di materiali
leggeri (vetroresina) in modo da
ovviare ad uno dei loro
maggiori inconvenienti, l’elevato
peso.
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Fig. 16 Una turbina Pelton a 6 getti e particolare delle Fig. 17 Una turbina Pelton a getto unico (aperta)
palette. affiancata all’alternatore.
all’elevato costo di acquisto e gestione, alla richiesta cumulo dell’acqua, se da un punto di vista tecnico
di tolleranze di installazione molto più rigorose, rappresentano la soluzione ideale, risultano molto
al loro rendimento praticamente nullo con portate spesso improponibili per motivi legati all’elevato
fluttuanti o, comunque, al di sotto della portata di costo di realizzazione.
regime, come invece spesso accade nelle realiz-
zazioni di carattere aziendale.
I problemi che caratterizzano questa tecno-
logia, quale che sia il tipo di attrezzatura impie-
■ ■ 1.3 La digestione
anaerobica
gato, sono essenzialmente riconducibili alla neces-
sità di disponibilità di acqua nel corso di tutto La trasformazione per via anaerobica delle bio-
l’anno. Il congelamento delle sorgenti durante il masse in biogas è un processo che avviene anche
periodo invernale ed i periodi di siccità estivi sono in natura ed è conosciuto dall’uomo da secoli an-
due fatti da valutare, quindi, con estrema atten- che se il suo sfruttamento per la produzione di gas
zione, dato che le opere di sbarramento per l’ac- combustibile per le utenze domestiche – utilizzato
Tab. 2 Valori medi indicativi della produzione di biogas e del contenuto di metano nello stesso.
Peso Produzione Sostanza Produzione Metano
Animali di liquami Secca Organica di biogas nel biogas
(kg) (litri/giorno) (%) (% sul secco) (m3/giorno) (%)
Vacca da latte 650 50-60 10-12 80-90 1,2-1,5 55-60
Manza 500 40-50 10-12 80-90 0,9-1,3 55-60
Vitellone 400 30-40 10-12 80-90 0,8-1,2 55-60
Suini 100 8-10 5-6 70-80 0,07-0,15 70-75
ABITAZIONE
Fig. 18 Valori massimi della trasformazione RURALE
energetica del biogas in energia termica ed
elettrica.
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ancora oggi in piccoli villaggi privi di energia – è quali si farà cenno anche nella gestione dei liquami
piuttosto recente. zootecnici) e dalla cui tipologia dipende lo schema
Il biogas è caratterizzato da un contenuto in funzionale dell’impianto.
metano variabile dal 50 al 75%, dal 25-40 % di La prima distinzione può essere fatta tra:
anidride carbonica e dallo 0,09-0,20 % di idrogeno – impianti discontinui, nei quali al riempimento
solforato, indesiderato perché fonte di problemi dell’impianto segue una fase di digestione che
di corrosione. può protrarsi fino a 3-4 mesi, dopo i quali
La quantità di biogas ottenibile può essere avviene lo scarico. Questo fatto si riflette sulla
indicata mediamente pari a 0,35 m3/kg di sostanza produzione di biogas che, insignificante nel
organica introdotta. periodo di avviamento del processo, raggiunge
i massimi livelli a 20-30 giorni dal carico per
Un impianto di digestione anaerobica è essen- poi iniziare progressivamente a decrescere. È
zialmente costituito da: evidente come, in tali condizioni, l’utilizzo del
– digestore; biogas divenga possibile solo disponendo di
– impianto di termostatazione; più impianti a carico sfasato in modo da otte-
– impianto di miscelazione; nere una produzione pressoché costante nel
– gasometro. tempo;
– impianti continui, sono gli impianti attuali,
■ La termostatazione dell’impianto
Per il riscaldamento dei liquami le tecnologie adot-
tabili sono quelle del:
– preriscaldamento esterno: si utilizza uno scam-
biatore di calore esterno (FIG. 22); lo stesso
Fig. 20 Digestore continuo a doppio stadio con stadio scambiatore viene utilizzato per la termosta-
di sedimentazione-stoccaggio del biogas. In evidenza tazione del digestore richiamando i liquami
anche il separatore liquido/solido per i liquami digeriti quando la temperatura interna scende al
con sottostante rimorchio per la raccolta dei solidi disotto di quella prefissata;
separati. – riscaldamento interno: è la soluzione oggi mag-
giormente adottata negli impianti zootecnici
caratterizzati dal riempimento di parte del reat- ed è realizzata con tubazioni in acciaio inox
tore con un supporto fisso ed inerte (elementi fissate alla parete del digestore in cui viene
modulari a forma definita, generalmente in pla- fatta circolare l’acqua calda prodotta dal
stica, sul quale le colonie batteriche si sviluppano gruppo caldaia o cogeneratore.
sotto forma di una pellicola adesa dello spessore – riscaldamento esterno a parete: prevede l’in-
di 1-4 mm): sono realizzati con flusso ascendente stallazione esterna di tubazioni, generalmente
dei liquami – upflow – o discendente – downflow in materiale plastico (FIG. 22). Questa solu-
(FIG. 21). zione appare interessante perché elimina i
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1 4
2
5
ABITAZIONE
3
RURALE
1
2
5
A B
Fig. 21 Digestori a letto fisso del tipo a flusso ascendente (o upflow), (a sinistra) e a flusso discendente (o
downflow) (a destra). In evidenza: 1) liquami affluenti; 2) scambiatore di calore per il riscaldamento dei liquami; 3)
zona riempita con il materiale di riempimento per l’adesione dei batteri; 4) biogas; 5) liquami effluenti.
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Fig. 22 Scambiatore di calore esterno utilizzato per il preriscaldamento dei liquami prima di immetterli nel digestore
(a sinistra) e scambiatore interno costituito da due anelli di tubazione in acciaio inox a parete. In evidenza in figura
anche il raschiatore di fondo utile per materiali altamente sedimentabili (a destra – fonte: HOCHREITER).
Fig. 24 Miscelatori con motore esterno: a pale (a sinistra – fonte: HOCHREITER) e ad elica (a sinistra – fonte: LIPP).
1 2
ABITAZIONE
RURALE
relativi alla ventosità della zona e, in particolare, gato per l’azionamento di pompe alternative.
delle curve “velocità-durata”, le quali esprimono Tipici esempi sono i mulini a vento e tutti gli
il numero di ore/anno in cui viene raggiunta una aeromotori di vecchia concezione.
determinata velocità del vento. Ad essi si contrappone la nuova generazione
L’impossibilità di reperire con facilità tali di aeromotori che dispongono di un numero limi-
informazioni spesso limita i criteri di scelta ad tato di pale (da 1 a 4) (FIG. 29) che, grazie al loro
una valutazione empirica della velocità del vento, profilo aerodinamico e all’impiego di materiali
la quale non deve in ogni caso risultare inferiore leggeri derivati dal settore aeronautico, consentono
a 15-18 km/h. di raggiungere velocità di rotazione tali da rendere
Una volta accertata la presenza di una ade- possibile l’impiego di generatori elettrici.
guata ventosità si deve procedere alla scelta del Con tali macchine diviene indispensabile l’a-
luogo nel quale collocare l’aeromotore; essa deve dozione di limitatori di velocità del rotore i quali,
rispondere a criteri legati ad un razionale sfrut- oltre che garantire l’integrità di quest’ultimo e
tamento del vento (massima esposizione, assenza della struttura di sostegno, assicurano anche un
di ostacoli, ecc.) e alla vicinanza delle utenze per corretto funzionamento del generatore di corrente.
le quali l’aeromotore è stato predisposto.
ABITAZIONE
di rotazione è superiore di 5-8 volte a quella del
RURALE
vento ed i rendimenti sono nettamente più elevati
rispetto al Savonius. Ciò permette a questa mac-
china di essere utilizzata anche per l’azionamento
di generatori di energia elettrica.
Fig. 30 Ipotesi di impiego dell’energia elettrica prodotta da un generatore eolico (fonte: RIVA CALZONI).
Per quanto riguarda quest’ultimo la scelta tec- accumulo e con un dispositivo di conversione cor-
nicamente ottimale prevede l’abbinamento di un rente continua/corrente alternata.
generatore di corrente continua con un sistema di