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 ² I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione,
per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale 1 2.
Sono proibite le associazioni segrete 3 e quelle che perseguono, anche indirettamente,
scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

 
 ² L¶organizzazione sindacale è libera 4.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione 5 presso
uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento
interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariament e in
proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria
per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.


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La Conferenza Generale dell¶Organizzazione Internazionale del Lavoro:


Convocata a San Francisco per mezzo del Consiglio di Amministrazione dell¶Ufficio
Internazionale del Lavoro, e riunita in detta città il 17 giugno 1948 nella sua trentunesi ma
riunione;

1
La norma vieta la costituzione di associazioni finalizzate alla commissione di reati o i cui scopi possono
essere raggiunti soltanto mediante reati, come le associazioni sovversive aventi finalità eversive dell¶ordine
democratico oppure le associazioni per delinquere costituite allo scopo di commettere delitti.
2
La libertà di associazione si specifica:
² nella libertà di costituire un¶associazione;
² nella libertà di aderire o meno alla stessa;
² nella libertà di abbandonarla (cd. libertà negativa).
3
Questa norma è venuta in rilievo nel 1981 a proposito della vicenda della «Loggia massonica P2». La
Massoneria non è un¶associazione segreta, in quanto ne sono noti i nomi degli associati, le sedi e gli scopi
sociali.
Invece la «Loggia massonica P2», nata sul modello della Massoneria ufficiale, se ne discostava per il
carattere occulto e per le finalità eversive dell¶ordine democratico. Infatti, mirava ad introdurre i suoi affiliati in
organi e strutture vitali dello Stato, per piegare lo svolgimento delle funzioni pubbliche alla realizzazione degli
interessi personali degli associati e della Loggia, al fine di rafforzarne la posizione e farne un nucleo di
potere all¶interno dello Stato, capace di condizionarne segretamente le decisioni e la stessa esistenza.
4
La libertà sindacale rappresenta una specificazione della più ampia libertà di associazione, sancita dall¶art.
18. Essa riveste un duplice significato: da un lato, si sostanzia nel diritto del singolo di aderire ad un
sindacato già esistente, di fondarne uno nuovo o di non iscriversi ad alcun sindacato, dall¶altro, si esplica nel
diritto delle organizzazioni sindacali di svolgere liberamente e senza limitazioni e controlli la propria attività.
5
Il procedimento di registrazione dei sindacati, previsto dalla norma, non ha finora ricevuto attuazione. Le
leggi che avrebbero dovuto disciplinarlo non sono mai state emanate. In ogni caso il sistema previsto dalla
Costituzione è sempre stato guardato con diffidenza dalle organizzazioni sindacali che considerano i controlli
necessari per ottenere la registrazione, in particolare quelli relativi alla democraticità interna, come potenziali
limitazioni per la loro autonomia ed il loro ruolo istituzionale.
Êopo aver deciso di adottare, in forma di convenzione, diverse proposte relative alla
libertà sindacale e alla protezione del diritto sindacale, questione che costituisce il settimo
punto dell¶ordine del giorno della riunione;
Considerando che il preambolo della Costituzione dell¶Organizzazione Internazionale del
Lavoro enuncia, attraverso i mezzi suscettibili di migliorare le condizioni di lavoro e
garantire la pace, ³l¶affermazione del principio della libertà di associazione sindacale´;
Considerando che la Êichiarazione di Filadelfia proclamò nuovamente che ³la libertà di
espressione e associazione è essenziale per il costante progresso´;
Considerando che la Conferenza Internazionale del Lavoro, nella sua trentesima riunione
adottò con unanimità i principi che devono servire di base alla regolamentazione
internazionale e
Considerando che l¶Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel suo secondo periodo di
sessioni, fece suoi questi principi e sollecitò l¶Organizzazione Internazionale del Lavoro
alla continuazione di tutti i suoi sforzi al fine di rendere possibile l¶adozione di uno o più
convenzioni internazionali,
adotta, in data nove luglio millenovecentoquarantotto, la seguente Convenzione, che potrà
essere intitolata come la Convenzione sulla libertà sindacale e la protezione del diritto
sindacale, 1948:
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"c
Tutti i membri dell¶Organizzazione Internazionale del Lavoro per i quali è in vigore la
presente Convenzione si obbligano a mettere in pratica le seguenti disposizioni. 

"&
I lavoratori e i datori di lavoro, senza nessuna distinzione e senza previa autorizzazione
hanno il diritto di costituire organizzazioni che ritengano convenienti, così come quello di
affiliarsi a queste organizzazioni, c on la sola condizione di osservare gli statuti delle
stesse.

"
1. Le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro hanno il diritto di redigere i loro
statuti e regolamenti, quello di eleggere liberamente i loro rappresentanti, quello di
organizzare la propria amministrazione e le loro attività e quello di formulare il loro
programma di azione.
2. Le autorità pubbliche dovranno astenersi da qualsiasi intervento che tenda a limitare
questo diritto o ad ostacolarne il suo esercizio.

"%
Le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro non sono soggette a scioglimento o a
sospensione da parte dell'autorità amministrativa. 

"'
Le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro hanno il diritto di istituire federazion i e
confederazioni, così come quello di affiliarsi alle stesse, e qualsiasi organizzazione,
confederazione e federazione ha il diritto di aderire alle organizzazioni internazionali dei
lavoratori e dei datori di lavoro. 

"(
Le disposizioni degli articoli 2, 3 e 4 di questa Convenzione si applicano alle federazioni e
confederazioni, organizzazioni di lavoratori e dei datori di lavoro .

"
L¶acquisizione della personalità giuridica delle organizzazioni di lavoratori e dei datori di
lavoro, le loro federazioni e confederazioni non può essere soggetta a condizioni la cui
naturalezza limiti l¶applicazione delle disposizioni degli articoli 2,3 e 4 di questa
Convenzione.

"
1. Nell'esercizio dei diritti di cui alla p resente Convenzione lavoratori e datori di lavoro e le
loro rispettive organizzazioni, così come altre persone o collettività organizzate, devono
rispettare la legge.
2. La normativa nazionale non potrà mettere in discussione o sarà applicata da
compromettere le garanzie previste dalla presente Convenzione.

"
1. La misura in cui le garanzie previste dalla presente Convenzione si applica alle forze
armate e la polizia sono determinati da leggi o regolamenti nazionali.
2. In conformità con i principi stabiliti nel comma 8 dell¶articolo 19 della Costituzione
dell¶Organizzazione Internazionale del Lavoro, non dovranno considerarsi che la
ratificazione di questa Convenzione da parte di un Membro ostacoli in alcun modo le l eggi,
sentenze, costumi o accordi già esistenti che concedano ai membri delle forze armate e
della polizia le garanzie prescritte con la presente Convenzione.

"c)
Nella presente Convenzione, con il termine organizzazione significa qualsiasi
organizzazione di lavoratori e dei datori di lavoro che abbia ad oggetto promuovere e
difendere gli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro .

£ £!!" 

"cc
Tutti i membri dell¶Organizzazione Internazionale del La voro nei quali sarà in vigore la
presente Convenzione si obbligano ad adottare tutte le misure necessarie e appropriate
per garantire ai lavoratori e ai datori di lavoro il libero esercizio del diritto sindacale.

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"c&
1. Rispetto ai territori menzionati nell¶articolo 35 della Costituzione dell¶Organizzazione
Internazionale del Lavoro, emendato con lo Strumento di emendamento alla Costituzione
dell¶Organizzazione Internazionale del Lavoro, 1946, eccezion fatta dei ter ritori ai quali si
riferiscono i commi 4 e 5 del detto articolo, così modificato, tutti i membri
dell¶Organizzazione che ratificano la presente Convenzione dovranno comunicare al
Êirettore Generale dell¶Ufficio Internazionale del Lavoro, nel più breve tempo possibile
dopo la sua ratifica,una dichiarazione attestante :
a) i territori in cui si prevede che le disposizioni della Convenzione si applichino senza
modifiche;
b) territori per i quali si prevede che alle disposizioni della Convenzione si applichino delle
modifiche, insieme con i dettagli delle modifiche;
c)i territori in cui la Convenzione non è applicabile e, i motivi per cui è inapplicabile ;
d) i territori riguardo ai quali riserva la sua decisione.
2. Gli obblighi di cui alle lettere a) e b) del comma 1 di questo articolo si considereranno
parte integrante della ratificazione e produrranno gli stessi effetti.
3. Qualsiasi membro potrà rinunciare, totalmente o parzialmente, attraverso una nuova
dichiarazione, a qualsiasi riserva formulata nella sua prima dichiarazione in virtù dei
paragrafi b), c) o d) del comma 1 di questo articolo.
4. Êurante i periodi in cui la Convenzione è soggetta a denuncia secondo le disposizioni di
cui all'articolo 16, ogni membro può informare il Êirettore Generale di una dichiarazione
che modifichi ad ogni altro riguardo i termini di ogni precedente dichiarazione e nella quale
si indichi la situazione nei territori specifici.

"c
1. Nei casi in cui l'oggetto della presente Convenzione, di competenza delle autorit à di un
territorio non metropolitano, il membro responsabile per le relazioni internazionali del
territorio, in accordo con il Governo del Territorio, può informare il Êirettore Generale
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, con una dichiarazione di accettazione, a
nome del territorio, degli obblighi della presente Convenzione .
2. Potranno informare il Êirettore Generale dell'Ufficio Internazionale del Lavoro attraverso
una dichiarazione di accettazione degli obblighi della presente Convenzione:
a) due o più membri dell'Organizzazione nei confronti di un territorio che è sotto la loro
autorità congiunta; o
b) qualsiasi autorità internazionale preposta alla gestione di un territorio in base alle
disposizioni della Carta delle Nazioni Unite o di altre disposizioni in vigore per il detto
territorio.
3. Le dichiarazioni comunicate al Êirettore Generale dell'Ufficio Internazionale del Lavoro,
in conformità con i precedenti paragrafi del presente articolo, devono indicare se le
disposizioni della Convenzione sono applicabili nel territorio interessato con o senza
modifiche, quando la dichiarazione indica che le disposizioni della Convenzione saranno
applicate soggette a modifiche, deve indicare dette modifiche.
4. Il membro, i membri o l'autorità internazionale interessati potranno rinunciare, in tutto o
in parte, mediante una dichiarazione successiva, con il diritto di invocare una modifica
indicata in una dichiarazione precedente .
5. Il membro, i membri o l'autorità internazionale interessati pot ranno, in qualsiasi
momento in cui la presente Convenzione può essere denunciata in conformità con le
disposizioni di cui all'articolo 16, comunicare al Êirettore Generale una nuova
dichiarazione che modifichi ad ogni altro riguardo i termini di ogni prece dente
dichiarazione e attestante la situazione attuale per quanto riguarda l'applicazione della
Convenzione.

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"c%
Le ratifiche formali della presente convenzione saranno comunicate al Êirettore generale
dell'Ufficio Internazionale del Lavoro per la registrazione.


"c'
1. La presente convenzione sarà vincolante solo per gli Stati membri dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro la cui ratifica sia stata registrata dal Êirettore Generale.
2. Essa entrerà in vigore dodici mesi dopo la data in cui le ratifiche di due Membri saranno
state registrate dal Êirettore generale.
3. In seguito, questa convenzione entrerà in vigore per ogni Stato membro dodici mesi
dopo la data in cui la sua ratifica è stata registrata.

"c(
1. Un membro che abbia ratificato la presente convenzione può denunciarla allo scadere
di dieci anni a decorrere dalla data in cui la Convenzione entrata in vigore iniziale,
mediante un atto comunicato al Êirettore generale dell'Ufficio inter nazionale del Lavoro
per la registrazione. La denuncia non sortirà effetto prima di un anno dopo la data in cui è
stato registrato.
2. Ogni Stato membro che abbia ratificato la presente convenzione e che, non eserciti il
diritto di denuncia di cui al prese nte articolo , entro l'anno successivo alla scadenza del
periodo di dieci anni di cui al paragrafo precedente, sarà vincolato per un altro periodo di
dieci anni e, successivamente, potrà denunciare la presente convenzione allo scadere di
ogni periodo di dieci anni alle condizioni di cui al presente articolo.

"c
1. Il Êirettore generale dell'Ufficio internazionale del Lavoro notificherà a tutti i membri
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro la registrazione di tutte le ratifiche,
dichiarazioni e denunce che gli saranno comunicate dagli Stati membri
dell'Organizzazione.
2. Nel notificare ai Membri dell'Organizzazione la registrazione della seconda ratifica che
gli verrà comunicata, il Êirettore generale richiamerà l'attenzione dei Membri
dell'Organizzazione sulla data in cui la Convenzione entrerà in vigore .

"c
Il Êirettore generale dell'Ufficio internazionale del Lavoro comunicherà al Segretario
generale delle Nazioni Unite per la registrazione ai sensi dell'articolo 102 della Cart a delle
Nazioni Unite, informazioni complete su tutte le ratifiche, dichiarazioni e gli atti di denuncia
da lui registrate in conformità con le disposizioni degli articoli precedenti.

"c
A volte, come lo riterrà necessario il Consiglio di amministrazione dell'Ufficio internazionale
del Lavoro presenterà alla Conferenza generale una relazione sul funzionamento della
presente convenzione ed esaminerà l'opportunità di iscrivere all'ordine del giorno della
Conferenza la questione della sua revi sione totale o in parte.

"&)
1. Qualora la Conferenza adotti una nuova Convenzione di revisione della presente
Convenzione, in tutto o in parte, quindi, a meno che la nuova convenzione non disponga
altrimenti:
a) la ratifica da parte di un membro della nuova Convenzione di revisione comporterebbe
di pieno diritto la denuncia immediata della presente Convenzione, fatte salve le
disposizioni di cui all'articolo 16 di cui sopra, se e quando la nuova Convenzione di
revisione sia entrata in vigore ;
b) a partire dalla data in cui la nuova Convenzione di revisione entrerà in vigore, la
presente Convenzione cesserà di essere aperta alla ratifica degli Stati membri.
2. La presente Convenzione, in ogni caso, resterà in vigore nella sua forma e tenore per i
membri che l¶hanno ratificata e che non hanno ratificato la Convenzione di revisione.

"&c
Le versioni inglese, francese e spagnola del testo della presente Convenzione fanno
ugualmente fede.

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La Conferenza generale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro,


Convocata a Ginevra dal Consiglio di amministrazione dell'Ufficio Internazionale del
Lavoro, e dopo aver incontrato nella sua trentaduesima sessione in data 8 giugno 1949, e

Avendo deciso l'adozione di alcune proposte riguardanti l'applicazione dei principi del
diritto di organizzazione e di contrattazione collettiva, che è il quarto punto all'ordine del
giorno della sessione, e

Avendo deciso che tali proposte assumano la forma di una co nvenzione internazionale,

adotta questo primo giorno del mese di luglio del millenovecentoquarantanove la seguente
Convenzione, che può essere citata come di diritto sindacale e di contrattazione collettiva,
1949:

"c
1. I lavoratori devono godere di un'adeguata protezione contro atti di discriminazione
antisindacale nei confronti del loro lavoro.
2. Tale protezione si applica in particolare nei confronti di atti tesi a:
(a) rendere l'assunzione di un lavoratore soggetto alla condizione che egli non deve
iscriversi ad un sindacato o deve abbandonare l'appartenenza sindacale;
(b) provocare il licenziamento o altrimenti pregiudicare un lavoratore in ragione della
appartenenza sindacale o per partecipazione ad attività sindacali al di fuori dell 'orario di
lavoro o, con il consenso del datore di lavoro, entro l'orario di lavoro.

"&
1. Le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro dovranno godere di una
protezione adeguata contro eventuali atti di interferenza da parte di loro agenti o membri
nella loro struttura, nel funzionamento o nell¶amministrazione.
2. In particolare, gli atti che hanno lo scopo di promuovere la creazione di organizzazioni di
lavoratori sotto il dominio dei datori di lavoro, o di sostegno alle organizzazi oni dei
lavoratori con mezzi finanziari o di altro tipo, con l'obiettivo di collocare tali organizzazioni
sotto il controllo dei datori di lavoro, si considera che costituiscono atti di interferenza ai
sensi del presente articolo.

"
Êovranno essere istituiti organi, ove necessario, al fine di garantire il rispetto del diritto
sindacale, come definito negli articoli precedenti.

"%
Êovranno essere adottate misure adeguate alle condizioni nazionali, se necessario, per
incoraggiare e promuovere tra i datori di lavoro e le organizzazioni dei datori di lavoro, da
un lato, e i lavoratori e le organizzazioni dei lavoratori, dall'altro, il pieno sviluppo e di
utilizzazione di procedimenti di negoziazione volontaria, al fine di regolamentare, mediante
contratti collettivi, le condizioni di lavoro.

"'
1. La misura in cui le garanzie previste dalla presente Convenzione si applica alle forze
armate e la polizia sono determinati da leggi o regolamenti nazionali.
2. In conformità con il principio di cui al paragrafo 8 dell'articolo 19 della Costituzione
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro la ratifica di questa Convenzione da par te di
qualsiasi membro che non pregiudica alcun diritto esistente, che conceda ai membri delle
forze armate o della polizia le garanzie della presente Convenzione.

"(
La presente convenzione non riguarda la posizione dei dipendenti pubblici impe gnati nella
amministrazione dello Stato, né possono essere interpretate in modo da pregiudicare i loro
diritti o status in alcun modo.

"
Le ratifiche formali della presente convenzione saranno comunicate al Êirettore generale
dell'Ufficio internazionale del Lavoro per la registrazione.

"
1. La presente convenzione sarà vincolante solo per gli Stati membri dell'Organizzazione
internazionale del Lavoro la cui ratifica sia stata registrata dal Êirettore generale.
2. Essa entrerà in vigo re dodici mesi dopo la data in cui le ratifiche di due Membri saranno
state registrate dal Êirettore generale.
3. In seguito, questa convenzione entrerà in vigore per ogni Stato membro dodici mesi
dopo la data in cui la sua ratifica è stata registrata.

"
1. Le dichiarazioni comunicate al Êirettore generale dell'Ufficio internazionale del lavoro ai
sensi del paragrafo 2 dell'articolo 35 della Costituzione dell'Organizzazione internazionale
del lavoro deve indicare:
a) i territori per i quali si impegna membro interessato che le disposizioni della
Convenzione devono essere applicate senza modifiche;
b) i territori per i quali si impegna che le disposizioni della Convenzione è soggetta a
modifiche, insieme con i dettagli di dette modifiche;
c) i territori per i quali la Convenzione è applicabile e, in questi casi, i motivi per cui è
inapplicabile;
d) i territori per i quali esso si riserva una decisione in attesa di un ulteriore esame della
situazione.
2. Le imprese di cui alle lettere (a) e (b) del paragrafo 1 del presente articolo sono
considerati parte integrante della ratifica e deve avere la forza di ratifica.
3. Ogni Stato membro potrà in qualsiasi momento, da una successiva dichiarazione di
annullare in tutto o in parte ogni riserva formu lata nella sua precedente dichiarazione in
virtù della lettera (b), (c) o (d) del paragrafo 1 del presente articolo.
4. Ogni Stato membro potrà, in qualsiasi momento in cui la Convenzione è soggetta a
denuncia ai sensi delle disposizioni dell'articolo 11, comunicare al Êirettore generale una
nuova dichiarazione che modifichi ad ogni altro riguardo i termini di ogni precedente
dichiarazione e che la situazione attuale per quanto riguarda dei territori, come si può
specificare.
"c)
1. Le dichiarazioni comunicate al Êirettore generale dell'Ufficio Internazionale del Lavoro ai
sensi del paragrafo 4 o 5 di cui all'articolo 35 della Costituzione dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro devono indicare se le disposizioni della convenzione saranno
applicate nel territorio in questione senza modifiche o soggetti a modifiche; quando la
dichiarazione indica che le disposizioni della Convenzione si applicano con riserva di
modifiche, essa deve specificare la natura di dette modifiche.
2. La membri, membri o l'autorità internazionale interessati potranno in qualsiasi momento
da una successiva dichiarazione di rinunciare in tutto o in parte il diritto di fare ricorso a
qualsiasi modifica indicata in una dichiarazione precedente.
3. La membri, membri o l'autorità internazionale interessati potranno, in qualsiasi momento
in cui la presente Convenzione può essere denunciata in conformità con le disposizioni di
cui all'articolo 11, comunicare al Êirettore generale una nuova dichiarazi one che modifichi
ad ogni altro riguardo i termini di ogni precedente dichiarazione e attestante la situazione
attuale per quanto riguarda l'applicazione della Convenzione.

"cc
1. Un membro che abbia ratificato la presente convenzione può denunc iarla allo scadere
di dieci anni a decorrere dalla data in cui la Convenzione entrata in vigore iniziale,
mediante un atto comunicato al Êirettore generale dell'Ufficio internazionale del Lavoro
per la registrazione. La denuncia non avrà effetto solo un an no dopo la data in cui è stato
registrato.
2. Ogni Stato membro che abbia ratificato la presente convenzione e che non è, entro
l'anno successivo alla scadenza del periodo di dieci anni di cui al paragrafo precedente,
l'esercizio del diritto di denuncia d i cui al presente articolo, sarà vincolato per un altro
periodo di dieci anni e, successivamente, potrà denunciare la presente convenzione allo
scadere di ogni periodo di dieci anni alle condizioni di cui al presente articolo.

"c&
1. Il Êirettore generale dell'Ufficio internazionale del Lavoro notificherà a tutti i membri
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro la registrazione di tutte le ratifiche,
dichiarazioni e denunce che gli saranno comunicate dagli Stati membri
dell'Organizzazione.
2. Nel notificare ai Membri dell'Organizzazione la registrazione della seconda ratifica che
gli verrà comunicata, il Êirettore generale richiamerà l'attenzione dei Membri
dell'Organizzazione sulla data in cui la Convenzione entrerà in vigore.

"c
Il Êirettore generale dell'Ufficio internazionale del Lavoro comunicherà al Segretario
generale delle Nazioni Unite per la registrazione ai sensi dell'articolo 102 della Carta delle
Nazioni Unite, informazioni complete su tutte le ratifiche, dichiarazio ni e gli atti di denuncia
da lui registrate in conformità con le disposizioni degli articoli precedenti.

"c%
A volte, come lo riterrà necessario il Consiglio di amministrazione dell'Ufficio internazionale
del Lavoro presenterà alla Conferenza ge nerale una relazione sul funzionamento della
presente convenzione ed esaminerà l'opportunità di iscrivere all'ordine del giorno della
Conferenza la questione della sua revisione totale o in parte.



"c'
1. Qualora la Conferenza adotti una nuova c onvenzione di revisione della presente
convenzione, in tutto o in parte, quindi, a meno che la nuova convenzione non disponga
diversamente,
a) la ratifica da parte di un membro della nuova convenzione di revisione comporterebbe
di pieno diritto la denunci a immediata della presente convenzione, fatte salve le
disposizioni di cui all'articolo 11 di cui sopra, se e quando la nuova convenzione di
revisione sia entrata in vigore;
b) a decorrere dalla data in cui la nuova convenzione di revisione entrerà in vig ore, la
presente convenzione cesserà di essere aperta alla ratifica degli Stati membri.
2. La presente convenzione è in ogni caso rimangono in vigore nella sua forma e tenore
per i Membri che l'hanno ratificata e che non hanno ratificato la convenzione di revisione.

"c(
Le versioni inglese, francese e spagnola del testo della presente convenzione fanno
ugualmente fede.

"#,c(c- 

"'.!"
Per garantire o promuovere la libertà dei lavoratori e dei datori di lavoro di costituire
organizzazioni locali, nazionali o internazionali per la protezione dei loro interessi
economici e sociali ed aderire a queste organizzazioni, le Parti s¶impegnano af finché la
legislazione nazionale non pregiudichi questa libertà né sia applicata in modo da
pregiudicarla. La misura in cui le garanzie previste nel presente articolo si applicheranno
alla polizia sarà determinata dalla legislazione o dalla regolamentazion e nazionale. Il
principio dell¶applicazione di queste garanzie ai membri delle forze armate e la misura in
cui sarebbero applicate a questa categoria di persone è parimenti determinata dalla
legislazione o dalla regolamentazione nazionale.

"(.!/" 
Per garantire l¶effettivo esercizio del diritto di negoziazione collettiva, le Parti s¶impegnano:
1 - a favorire consultazioni paritetiche tra lavoratori e datori di lavoro;
2 - a promuovere, qualora ciò sia necessario e d utile, le procedure di negoziazione
volontaria tra i datori di lavoro e le organizzazioni di datori di lavoro da un lato e le
organizzazioni di lavoratori d¶altro lato, per disciplinare con convenzioni collettive le
condizioni di lavoro;
3 - a favorire l¶istituzione e l¶utilizzazione di adeguate procedure di conciliazione e di
arbitrato volontario per la soluzione delle vertenze di lavoro;
e riconoscono
4 - il diritto dei lavoratori e dei datori di lavoro d¶intraprendere azioni collettive in caso di
conflitti d¶interesse, compreso il diritto di sciopero, fatti salvi gli obblighi eventualmente
derivanti dalle convenzioni collettive in vigore.







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(GU 27 maggio 1970, n. 131)

 
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Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è
garantito a tutti i lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro.

 c'  !"0 
È nullo qualsiasi patto od atto diretto a:
a) subordinare l'occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca
ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte;
b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei
trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della
sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero.
Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano altresì ai patti o atti diretti a fini di
discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età o
basata sull'orientamento sessuale o sulle convinzioni personali.

 c( 0"0""!"0 
È vietata la concessione di t rattamenti economici di maggior favore aventi carattere
discriminatorio a mente dell'articolo 15.
Il pretore 6, su domanda dei lavoratori nei cui confronti è stata attuata la discriminazione di
cui al comma precedente o delle associazioni sindacali alle
quali questi hanno dato mandato, accertati i fatti, condanna il datore di lavoro al
pagamento, a favore del fondo adeguamento pensioni, di una somma pari
all'importo dei trattamenti economici di maggior favore illegittimamente corrisposti nel
periodo massimo di un anno.

 c !"!"0! 
È fatto divieto ai datori di lavoro ed alle associazioni di datori di lavoro di costituire o
sostenere, con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori.

 c / #! 


Ferme restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della legge 15 luglio
1966, n. 604, il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi
dell'articolo 2 della predetta legge o annulla il l icenziamento intimato senza giusta causa o
giustificato motivo, ovvero ne dichiara la nullità a norma della legge stessa, ordina al
datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento,
filiale, ufficio o reparto autonomo n el quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue
dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore
agricolo, di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro. Tali disposizioni si applicano altresì
ai datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, che nell'ambito dello stesso comune
occupano più di quindici dipendenti ed alle imprese agricole che nel medesimo ambito
territoriale occupano più di cinque dipendenti, anche se ciascuna unità produttiva,

6
Ora tribunale in composizione monocratica.
singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro,
imprenditore e non imprenditore, che occupa alle sue dipendenze più di sessanta
prestatori di lavoro.
Ai fini del computo del numero dei prestatori di lavoro di cui primo comma si tiene conto
anche dei lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro, dei lavoratori assunti con
contratto a tempo indeterminato parziale, per la quota di orario effettivamente svolto,
tenendo conto, a tale proposito, che il computo dell e unità lavorative fa riferimento
all'orario previsto dalla contrattazione collettiva del settore. Non si computano il coniuge ed
i parenti del datore di lavoro entro il secondo grado in linea diretta e in linea collaterale.
Il computo dei limiti occupazionali di cui al secondo comma non incide su norme o istituti
che prevedono agevolazioni finanziarie o creditizie.
Il giudice con la sentenza di cui al primo comma condanna il datore di lavoro al
risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenzia mento di cui sia stata accertata
l'inefficacia o l'invalidità stabilendo un'indennità commisurata alla retribuzione globale di
fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione e al versamento
dei contributi assistenziali e pre videnziali dal momento del licenziamento al momento
dell'effettiva reintegrazione; in ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere
inferiore a cinque mensilità di retribuzione globale di fatto.
Fermo restando il diritto al risarcimento del danno così come previsto al quarto comma, al
prestatore di lavoro è data la facoltà di chiedere al datore di lavoro in sostituzione della
reintegrazione nel posto di lavoro, un'indennità pari a quindici mensilità di retribuzione
globale di fatto. Qualora il lavo ratore entro trenta giorni dal ricevimento dell'invito del
datore di lavoro non abbia ripreso il servizio, né abbia richiesto entro trenta giorni dalla
comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell'indennità di cui al presente
comma, il rapporto di lavoro si intende risolto allo spirare dei termini predetti.
La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.
Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, su istanza congiunta del
lavoratore e del sindacato cui questi aderisce o conferisca mandato, il giudice, in ogni
stato e grado del giudizio di merito, può disporre con ordinanza, quando ritenga irrilevanti
o insufficienti gli elementi di prova forniti dal datore di lavoro, la reinte grazione del
lavoratore nel posto di lavoro.
L'ordinanza di cui al comma precedente può essere impugnata con reclamo immediato al
giudice medesimo che l'ha pronunciata. Si applicano le disposizioni dell'articolo 178, terzo,
quarto, quinto e sesto comma de l codice di procedura civile.
L'ordinanza può essere revocata con la sentenza che decide la causa.
Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, il datore di lavoro che non
ottempera alla sentenza di cui al primo comma ovvero all'o rdinanza di cui al quarto
comma, non impugnata o confermata dal giudice che l'ha pronunciata, è tenuto anche, per
ogni giorno di ritardo, al pagamento a favore del Fondo adeguamento pensioni di una
somma pari all'importo della retribuzione dovuta al lavora tore.

!+!0!3 # 
(Nizza, 7 dicembre 2000)

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1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione pacifica e alla libertà di associazione a
tutti i livelli, segnatamente in campo politico, sindacale e civico, il che implica il diritto di
ogni individuo di fondare sindacati insieme con altri e di aderirvi per la difesa dei propri
interessi.
(omissis)
 & !/!" 
I lavoratori e i datori di lavoro, o le rispettive organizzazioni, hanno, conformemente al
diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali, il diritto di negoziare e di
concludere contratti collettivi, ai livelli appropriati, e di ricorrere, in caso di conflitti di
interessi, ad azioni collettive per la difesa dei loro interessi, compreso lo sciopero.


!
0  # 
Testo consolidato dopo le modifiche apportate dal trattato di Nizza
entrato in vigore il 1° febbraio 2003

 c( 
La Comunità e gli Stati membri, tenuti presenti i diritti sociali fondamentali, quali quelli
definiti nella Carta sociale europea firmata a Torino il 18 ottobre 1961 e nella Carta
comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori del 198 9, hanno come obiettivi la
promozione dell¶occupazione, il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, che
consenta la loro parificazione nel progresso, una protezione sociale adeguata, il dialogo
sociale, lo sviluppo delle risorse umane atto a con sentire un livello occupazionale elevato
e duraturo e la lotta contro l¶emarginazione.
A tal fine, la Comunità e gli Stati membri mettono in atto misure che tengono conto della
diversità delle prassi nazionali, in particolare nelle relazioni contrattuali, e della necessità
di mantenere la competitività dell¶economia della Comunità.
Essi ritengono che una tale evoluzione risulterà sia dal funzionamento del mercato
comune, che favorirà l¶armonizzarsi dei sistemi sociali, sia dalle procedure previste dal
presente trattato e dal ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e
amministrative.

 c 
Per conseguire gli obiettivi previsti all¶articolo 136, la Comunità sostiene e completa
l¶azione degli Stati membri nei seguenti settori:
a) miglioramento, in particolare, dell¶ambiente di lavoro, per proteggere la sicurezza e la
salute dei lavoratori,
b) condizioni di lavoro,
c) sicurezza sociale e protezione sociale dei lavoratori,
d) protezione dei lavoratori in caso di risoluzione del contratto d i lavoro,
f) rappresentanza e difesa collettiva degli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro,
compresa la cogestione, fatto salvo il paragrafo 5,
g) condizioni di impiego dei cittadini dei paesi terzi che soggiornano legalmente nel
territorio della Comunità,
h) integrazione delle persone escluse dal mercato del lavoro, fatto salvo l¶articolo 150,
i) parità tra uomini e donne per quanto riguarda le opportunità sul mercato del lavoro ed il
trattamento sul lavoro,
j) lotta contro l¶esclusione sociale,
k) modernizzazione dei regimi di protezione sociale, fatto salvo il disposto della lettera c).
(omissis)
5. Le disposizioni del presente articolo non si applicano alle retribuzioni, al diritto di
associazione, al diritto di sciopero né al diritto di serra ta.
 c 
1. La Commissione ha il compito di promuovere la consultazione delle parti sociali a livello
comunitario e prende ogni misura utile per facilitarne il dialogo provvedendo ad un
sostegno equilibrato delle parti.
2. A tal fine la Commission e, prima di presentare proposte nel settore della politica sociale,
consulta le parti sociali sul possibile orientamento di un¶azione comunitaria.
3. Se, dopo tale consultazione, ritiene opportuna un¶azione comunitaria, la Commissione
consulta le parti sociali sul contenuto della proposta prevista. Le parti sociali trasmettono
alla Commissione un parere o, se opportuno, una raccomandazione.
4. In occasione della consultazione le parti sociali possono informare la Commissione
della loro volontà di avviare il processo previsto dall¶articolo 139. La durata della procedura
non supera nove mesi, salvo proroga decisa in comune dalle parti sociali interessate e
dalla Commissione.

 c 7
1.Il dialogo fra le parti sociali a livello comunitario può condurre,se queste lo desiderano,a
relazioni contrattuali,ivi compresi accordi.
2.Gli accordi conclusi a livello comunitario sono attuati secondo le procedure e le prassi
proprie delle parti sociali e degli Stati membri o,nell¶ambito dei settori contemplati
dall¶articolo 137,e a richiesta congiunta delle parti firmatarie,in base ad una decisione del
Consiglio su proposta della Commissione.
Il Consiglio delibera a maggioranza qualificata,salvo allorché l¶accordo in questione
contiene una o più disposizioni relative ad u no dei settori per i quali è richiesta l¶unanimità
a norma dell¶articolo 137, paragrafo 2.In tal caso il Consiglio delibera all¶unanimità.

7
Art. così modificato dal Trattato di Nizza
Rispetto alla libertà di associazione, la libertà sancita al 1 comma dell¶art. 39 Cost.,
assume una sua specificità, nel senso che il fine sindacale è tipizzato come lecito e la
libertà sindacale è sotto questo aspetto assoluta. Con riferimento all¶art. 18, un sindacato
costituito in società segreta o su base politico -militare, non sarebbe un sindacato, dunque i
limiti all¶esercizio della libertà di associazione, di cui all¶art. 18, non toccano la libertà
sindacale. La libertà sancita dall¶art. 39, c. 1, è libertà di organizzazione, non di
associazione, sindacale. L¶uso del termine organizzazione implica una nozione più ampia
dell¶aggregazione sindacale nella forma associativa. L¶art. 39 non fornisce alcuna
definizione del predicato ³sindacale´: dal punto di vista del fine, può essere definita come
sindacale ogni attività diretta all¶autotutela degli interessi connessi a llo svolgimento di
un¶attività di lavoro; dal punto di vista strutturale, la qualificazione sindacale presuppone
anche un¶aggregazione di soggetti, ed è perciò necessario che un¶organizzazione vi sia,
anche se nella forma minima di struttura di coordinamen to degli interessi individuali, o
come altrimenti si dice di coalizione. Oggetto della garanzia costituzionale è proprio
l¶attività finalizzata all¶organizzazione sindacale. La libertà sindacale, come tutte le libertà,
non è solo libertà da interferenze de i pubblici poteri e anche dei soggetti privati, ma è
anche e soprattutto libertà di agire. La libertà sindacale è un diritto a titolarità sia
individuale, sia collettiva.
La convenzione OIL n. 87/1948 obbliga gli Stati a garantire, nel loro diritto interno , la
libertà dei lavoratori e dei datori di lavoro senza alcuna distinzione e senza autorizzazione
preventiva di costituire delle organizzazioni a loro scelta, nonché di divenire membri di
queste organizzazioni. Le organizzazioni che promuovono o difendono gli interessi dei
lavoratori o dei datori di lavoro devono essere libere di elaborare i propri statuti e
regolamenti, hanno diritto di organizzarsi in federazioni e confederazioni e di svolgere
liberamente la propria attività; i pubblici poteri devono ast enersi da ogni intervento che
possa limitare o ostacolare l¶esercizio di queste libertà e di questi diritti.
La Convenzione n. 98/1949 prevede che i lavoratori debbano godere di una protezione
adeguata contro qualsiasi atto di discriminazione posto in esse re dal datore di lavoro; tale
protezione deve essere assicurata anche alle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di
lavoro, contro ogni interferenza delle une sulle altre.
Lo Statuto dei lavoratori all¶art.15 prevede la nullità di ogni atto o patto (i ndividuale o
collettivo) diretto a subordinare l¶occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca
o non aderisca ad un¶associazione sindacale nonché la nullità di ogni altro atto che
discrimini il lavoratore a causa della sua affiliazione sindacal e, al fine di garantire il diritto
di ogni lavoratore di scegliere liberamente e di dissentire: ciò deve considerarsi implicito in
un sistema di libertà dell¶organizzazione sindacale, che garantisce volontarietà
dell¶aggregazione e pluralismo organizzativo .
L¶art. 17 St. Lav. vieta ai datori di lavoro e alle loro associazioni di costituire o sostenere,
con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori. Il divieto imposto agli
imprenditori di crearsi, mediante un illecito sostegno, un i nterlocutore sindacale ³di
comodo´. Può definirsi come ³sindacale´ un¶organizzazione atteggiata antagonisticamente
nei confronti della controparte. Atteggiamento antagonistico non significa che il sindacato,
per essere genuino, non debba essere disponibile a contrattare ed eventualmente ad
accettare le proposte della controparte; significa che il sindacato è autenticamente tale se
tutela, mediante la negoziazione collettiva e il conflitto, gli interessi dei propri rappresentati
che sono, per definizione, an tagonistici rispetto a quelli della controparte. Il divieto di
sindacati di comodo implica perciò e necessariamente anche il divieto di sindacati misti di
lavoratori e datori di lavoro.
L¶art. 17 St. Lav. da attuazione all¶art. 39, poiché contribuisce a da re un contenuto al
principio della libertà dell¶organizzazione sindacale, impedendo che l¶esercizio di tale
libertà sia di fatto impedito o ostacolato dalla presenza di soggetti spuri, in grado di turbare
con la loro presenza la dinamica delle relazioni in dustriali.
Il divieto di cui all¶art. 17 St. Lav. colpisce una serie di comportamenti, che non sono
tipizzabili a priori, e dei quali non è dunque possibile fornire se non qualche esempio: dal
caso macroscopico della creazione del sindacato da parte dell¶i mprenditore, al
finanziamento, a forme di sostegno più sottili e difficili da provare in giudizio, come
favoritismi nei trattamenti economici e in altri benefici di carriera a fine di incentivare
l¶adesione al sindacato di comodo, assunzioni discriminatori e, privilegi ingiustificati
nell¶assegnazione di locali, spazi di affissione, permessi.
La violazione del divieto costituisce una condotta antisindacale. Resta da stabilire se il
giudice, investito della questione, possa spingersi fino ad ordinare lo scioglimento del
sindacato di comodo. La risposta è negativa: la libertà di associazione tutela anche un
³sindacato giallo´, ma non potrà agire come ³sindacato´: il datore di lavoro condannato
dovrà cessare il comportamento antisindacale e rimuovere gli ef fetti pregiudizievoli che ne
siano derivati agli altri sindacati ed eventualmente ai singoli lavoratori danneggiati.

Quello degli imprenditori è stato in origine un sindacalismo ³di risposta´; pur prendendo via
via i tratti originari, le organizzazioni de i datori di lavoro hanno mantenuto caratteri propri,
che ne fanno una realtà organizzativa profondamente diversa da quella dei sindacati dei
lavoratori. L¶esperienza giuridica italiana ha conosciuto una ³piatta simmetria´ e
un¶assoluta parità di trattament o tra le organizzazioni dei lavoratori e quelle degli
imprenditori. L¶art. 39, I comma, Cost. non distingue tra le parti sociali contrapposte, e
mette dunque i lavoratori e imprenditori sullo stesso piano quanto a garanzia della libertà
sindacale. La simmetria sarebbe stata certo più evidente se avessero trovato attuazione i
commi 2, 3 e 4 dell¶art. 39, poiché la registrazione delle associazioni di ambedue le parti
avrebbe comportato la parificazione del loro regime giuridico. Êire che l¶art. 39 estende
anche agli imprenditori la garanzia della libertà sindacale non significa dire che gli
imprenditori godano degli stessi diritti sindacali di cui godono i lavoratori: lo Statuto dei
Lavoratori, nel prevedere norme di sostegno dell¶attività sindacale nei luoghi di lavoro non
prende neppure in considerazione la libertà sindacale degli imprenditori, confermando che
il privilegio riservato ai sindacati dei lavoratori trova il proprio fondamento nel principio di
eguaglianza sostanziale di cui all¶art. 3, comma 2, Co st.8.

Ai lavoratori autonomi, definibili, in ragione della dipendenza economica dal committente e


delle modalità di esecuzione della prestazione, come ³parasubordinati´, deve essere
riconosciuta la libertà di organizzazione sindacale di cui all¶art. 39 Co st. la stessa garanzia
di libertà sindacale si estende inoltre a quei lavoratori autonomi la cui prestazione sia
caratterizzata dalla subordinazione economica del committente, che assimila la loro
condizione a quella dei lavoratori giuridicamente subordina ti.
Le attività di tipo sindacale dei liberi professionisti sono svolte dalle loro volontarie
associazioni, tutelate dall¶art. 18 Cost.

I soli limiti legali alla libertà sindacale presenti nel nostro ordinamento riguardano i militari
e gli appartenenti al la polizia di Stato.
Per quanto riguarda i militari in carriera, la legge 11 luglio 1978, n. 382 esclude
espressamente che possano costituire associazioni di carattere sindacale o aderire ad
altre associazioni sindacali, e che possano esercitare il diritt o di sciopero.

8
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l¶eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l¶effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all¶organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Per quanto concerne la polizia di Stato, la sua smilitarizzazione ad opera della legge n.
121/1981 ha comportato un affievolimento dei pesanti limiti alla libertà sindacale che
gravano sui suoi appartenenti: ai poliziotti è permesso di costi tuire associazioni sindacali o
aderire a sindacati, ma deve trattarsi di sindacati formati, diretti e rappresentati
esclusivamente da appartenenti alla polizia; questi sindacati, inoltre, non possono aderire
ad organizzazioni che rappresentino altre catego rie, diverse dalla polizia. Questa
separatezza è stata giustificata con la necessità di evitare che gli addetti alla tutela
dell¶ordine pubblico subiscano condizionamenti politico -sindacali: così il pluralismo
sindacale è accettato, ma non è garantita la p iena libertà sindacale. E¶ vietato il ricorso allo
sciopero, mentre sono concessi alcuni diritti sindacali: assemblee, permessi e aspettative
sindacali.

  
  
 
 *

FONTI

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££    4 66 6
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   73 6 
 £ *£ 5
c Sono sciolte: la Confederazione fascista degli agricoltori, la Confederazione fascista
degli industriali, la Confederazione fascista dei commercianti, la Confederazion e fascista
delle aziende di credito e della assicurazione, la Confederazione fascista dei lavoratori
dell¶agricoltura, dei lavoratori dell¶industria, la Confederazione fascista dei lavoratori del
commercio, la Confederazione fascista dei lavoratori delle a ziende di credito e della
assicurazione, la Confederazione fascista dei professionisti e artisti.
Sono pure sciolte: le Federazioni nazionali fasciste, i Sindacati nazionali fascisti aderenti
alle confederazioni indicate nel comma precedente, e ogni altra organizzazione sindacale
fascista.
% Per i rapporti collettivi ed individuali, restano in vigore, salvo le successive modifiche,
le norme contenute nei contratti collettivi, negli accordi economici, nelle sentenze della
Magistratura del lavoro e nelle or dinanze corporative (omissis).

  (
 Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può
rinunziarvi.








//&)0//c)$ )) 9
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!1 !"/2!0""0  
(GU 27 maggio 1970, n. 131)

 
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 c   !# 
I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno
diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio
pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle nor me della presente legge.

 & 4!/ 
Il datore di lavoro può impiegare le guardie particolari giurate, di cui agli articoli 133 e
seguenti del testo unico approvato con regio decreto 18 giugno 1931, numero 773 ,
soltanto per scopi di tutela del patrimonio aziendale.
Le guardie giurate non possono contestare ai lavoratori azioni o fatti diversi da quelli che
attengono alla tutela del patrimonio aziendale.
È fatto divieto al datore di lavoro di adibire alla vigilanza sull'attività lavorativa le guardie di
cui al primo comma, le quali non possono accedere nei locali dove si svolge tale attività,
durante lo svolgimento della stessa, se non eccezionalmente per specifiche e motivate
esigenze attinenti ai compiti di cui al primo comma.
In caso di inosservanza da parte di una guardia particolare giurata delle disposizioni di cui
al presente articolo, l'Ispettorato del lavoro ne promuove presso il questore la sospensione
dal servizio, salvo il provvedimento di revoca della licenza da parte del prefet to nei casi più
gravi.

  £!/ 
I nominativi e le mansioni specifiche del personale addetto alla vigilanza dell'attività
lavorativa debbono essere comunicati ai lavoratori interessati.

 % 0#! 
È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a
distanza dell'attività dei lavoratori.
Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative
e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di
controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo
accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la
commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede
l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti.
Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cu i al
secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze
sindacali aziendali o con la commissione interna, l'Ispettorato del lavoro provvede entro un
anno dall'entrata in vigore della presente legge, dettando all'occorrenza le prescrizioni per
l'adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.
Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo
comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di ques te,
9
Lo Statuto dei Lavoratori stabilisce la possibilità di costituire RSA (rappresentanze sindacali aziendali) e
dall¶accordo interconfederale del 1993 sono nate le RSU (rappresentanze sindacali unitarie).
la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19
possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il
lavoro e la previdenza sociale.

 '  ""0 
Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per
malattia o infortunio del lavoratore dipendente.
Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi
ispettivi degli istituti previdenziali competenti, i quali sono tenuti a compierlo quando il
datore di lavoro lo richieda.
Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di
enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico.

 ( *#!" 
Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano
indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale, in relazione alla qualità degli
strumenti di lavoro o delle ma terie prime o dei prodotti.
In tali casi le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano
eseguite all'uscita dei luoghi di lavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza
del lavoratore e che avvengano con l'app licazione di sistemi di selezione automatica riferiti
alla collettività o a gruppi di lavoratori.
Le ipotesi nelle quali possono essere disposte le visite personali, nonché, ferme restando
le condizioni di cui al secondo comma del presente articolo, le re lative modalità debbono
essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacali aziendali oppure,
in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del
datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro.
Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro di cui al precedente comma, il datore di
lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione
interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo articolo 19 p ossono ricorrere,
entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la
previdenza sociale.

  !"# 
Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna di
esse può essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, devono essere
portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti.
Esse devono applicare quanto in materia è stabilito da accordi e contratti di la voro ove
esistano.
Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del
lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e senza averlo sentito a
sua difesa.
Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappr esentante dell'associazione sindacale cui
aderisce o conferisce mandato.
Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966, n. 604, non possono essere
disposte sanzioni disciplinari che comportino mutamenti definitivi del rapporto di lavoro ;
inoltre la multa non può essere disposta per un importo superiore a quattro ore della
retribuzione base e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per più di dieci giorni.
In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono
essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del
fatto che vi ha dato causa.
Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma restando la
facoltà di adire l'autorità giudizia ria, il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione
disciplinare può promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo
dell'associazione alla quale sia iscritto ovvero conferisca mandato, la costituzione, tramite
l'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione, di un collegio di conciliazione
ed arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro
scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal direttore dell'ufficio del
lavoro. La sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia da parte del collegio.
Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall'invito rivoltogli dall'ufficio
del lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al collegio di cui al comma
precedente, la sanzione disciplinare non ha effetto. Se il datore di lavo ro adisce l'autorità
giudiziaria, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del giudizio.
Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro
applicazione.

  !!/ # 
È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento
del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche,
religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione
dell'attitudine professionale del lavoratore.

  !!1/ 8" 
I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l'applicazione delle
norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la
ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la
loro integrità fisica.

 c)  ! 
I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione
primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente
riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, hanno diritto a turni di
lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non sono
obbligati a prestazioni di lavoro straordinario o durante i riposi settimanali.
I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere prove di esame,
hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti.
Il datore di lavoro potrà richiedere la produzione delle certificazioni necessarie all'esercizio
dei diritti di cui al primo e secondo comma.

 cc   "$" "!0 


Le attività culturali, ricreative ed assistenziali promosse nell'azienda sono gestite da
organismi formati a maggioranza dai rappresentanti dei lavoratori.
Le rappresentanze sindacali aziendali, costituite a norma dell'ar t. 19, hanno diritto di
controllare la qualità del servizio di mensa secondo modalità stabilite dalla contrattazione
collettiva.

 c& !# 
Gli istituti di patronato e di assistenza sociale, riconosciuti dal Ministero del lavoro e d ella
previdenza sociale, per l'adempimento dei compiti di cui al Ê.Lgs.C.P.S. 29 luglio 1947, n.
804 , hanno diritto di svolgere, su un piano di parità, la loro attività all'interno dell'azienda,
secondo le modalità da stabilirsi con accordi aziendali.
 c 5! 
L'articolo 2103 del codice civile è sostituito dal seguente:
«Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a
quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivam ente acquisito ovvero
a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della
retribuzione. Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al
trattamento corrispondente all'attività svolta, e l'asseg nazione stessa diviene definitiva,
ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione di lavoratore assente con diritto
alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque
non superiore a tre mesi. Egli non può es sere trasferito da una unità produttiva ad un'altra
se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.
Ogni patto contrario è nullo».

 

1 !" 

 c 
!##!"! 
Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in
ogni unità produttiva, nell'ambito[: a) delle associazioni aderenti alle confederazioni
maggiormente rappresentative sul piano nazionale 10;
b)] delle associazioni sindacali [non affiliate alle predette confederazioni,] che siano
firmatarie di contratti collettivi [nazionali o provinciali] di lavoro ap plicati nell'unità produttiva
10
.
Nell'ambito di aziende con più unità produttive le rappresentanze sindacali posson o
istituire organi di coordinamento.


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0  # / 00 ! 0 "0"  0 
 

£0
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; Il Presidente della
Repubblica: Promulga la seguente legge:

 c 
Il Governo è delegato ad emanare norme giuridiche, aventi forza di legge, al fine di
assicurare minimi inderogabili di trattamento economico e normativo nei confronti di tutti gli
appartenenti ad una medesima categoria. Nella emanazione delle norme il Governo dovrà
uniformarsi a tutte le clausole dei singoli accordi economici e contratti collettivi, anche
intercategoriali, stipulati dalle associazioni sindacali anteriormente alla data di entrata in
vigore della presente legge.

 & 

10
Con Ê.P.R. 28 luglio 1995, n. 312 (Gazz. Uff. 29 luglio 1995, n. 176), in esito al referendum indetto con
Ê.P.R. 5 aprile 1995 (Gazz. Uff. 11 aprile 1995, n. 85) è stato abrogato l'art. 19, primo comma, lettera a)
nonché l'art. 19, primo comma, lettera b), limitatamente alle parole ³non affiliate alle predette confederazioni´
e alle parole ³nazionali o provinciali´, della legge 20 maggio 1970, n. 300. L'abrogazione ha effetto decorsi
sessanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto n. 312 del 1995 nella Gazzetta Ufficiale.
Le norme di cui all'art. 1 dovranno essere emanate per tutte le categorie per le quali
risultino stipulati accordi economici e contratti collettivi riguardanti una o più categorie per
la disciplina dei rapporti di lavoro, dei rapporti di associazione agraria, di affitto a
coltivatore diretto e dei rapporti di collaborazione che si concretino in prestazione d'opera
continuativa e coordinata.

  
Gli accordi economici ed i contratti collettivi, ai quali il Governo deve u niformarsi nella
emanazione delle norme predette, sono quelli preventivamente depositati, a cura di una
delle associazioni stipulanti, presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale che
ne accerta l'autenticità.
L'accordo o il contratto deposita ti debbono essere pubblicati in apposito bollettino.
Le norme previste dall'art. 1 non possono essere emanate prima che sia trascorso un
mese da tale pubblicazione.

 % 
Si considerano associazioni stipulanti quelle che hanno sottoscritto gli accordi ed i contratti
collettivi o che abbiano ad essi aderito.
Nell'emanare le norme di cui all'art. 1 della presente legge il Governo dovrà uniformarsi
anche ai contratti integrativi provinciali, cui abbiano fatto rinvio contratti collettivi nazionali
od a quei contratti collettivi stipulati in sede provinciale da associazioni affiliate ad
associazioni aventi carattere nazionale che non prevedano, nel caso di esistenza di norme
nazionali, condizioni inferiori per i lavoratori.

 ' 
Le norme di cui all'art. 1 della presente legge non potranno essere in contrasto con norme
imperative di legge. 

 ( 
Le norme di cui all'art. 1 della presente legge saranno emanate con decreto legislativo, su
proposta del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, entro un anno dalla data di
entrata in vigore della presente legge o nel minor termine in caso di entrata in vigore della
legge applicativa dell'art. 39 della Costituzione.

  
I trattamenti economici e normativi minimi, contenuti nelle leggi delegate, si sos tituiscono
di diritto a quelli in atto, salvo le condizioni, anche di carattere aziendale, più favorevoli ai
lavoratori.
Essi conservano piena efficacia anche dopo la scade nza o il rinnovo dell'accordo o
contratto collettivo cui il Governo si è uniformato sino a quando non intervengano
successive modifiche di legge o di accordi e contratti collettivi aventi efficacia verso tutti gli
appartenenti alla categoria.
Alle norme che stabiliscono il trattamento di cui sopra si può derogare, sia con accordi o
contratti collettivi che con contratti individuali, soltanto a favore dei lavoratori.



  
Il datore di lavoro che non adempie agli obblighi derivanti dalle norme di cui all'art. 1 della
presente legge è punito con una ammenda da lire 5000 a lire 100.000 p er ogni lavoratore
cui si riferisce la violazione.
  
La vigilanza per l'applicazione della presente legge è aff idata al Ministero del lavoro e
della previdenza sociale, che la esercita a mezzo dell'Ispettor ato del lavoro, ed al Ministero
della marina mercantile per il settore di propria competen za, salvi i poteri di vigilanza
spettanti agli altri Ministeri.

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La politica dei redditi è uno strumento indispensabile della politica economica, finalizzato a
conseguire una crescente equità nella distribuzione del reddito attraverso il contenimento
dell'inflazione e dei redditi nominali, per favorire lo sviluppo economico e la crescita
occupazionale mediante l'allargamento della base produttiva e una maggiore competitività
del sistema delle imprese.
In particolare il governo, d'intesa co n le parti sociali, opererà con politiche di bilancio tese:
a) all'ottenimento di un tasso di inflazione allineato alla media dei paesi comunitari
economicamente più virtuosi;
b) alla riduzione del debito e del deficit dello Stato e alla stabilità valutari a.
L'attuale fase d'inserimento nell'Unione europea sottolinea la centralità degli obiettivi
indicati e la necessità di pervenire all'ampliamento delle opportunità di lavoro attraverso il
rafforzamento dell¶efficienza e della competitività delle imprese, con particolare riferimento
ai settori non esposti alla concorrenza internazionale e della pubblica amministrazione.
Una politica dei redditi così definita, unitamente all'azione di riduzione dell¶inflazione,
consente di mantenere l'obiettivo della difesa del potere d¶acquisto delle retribuzioni e dei
trattamenti pensionistici.
Le parti ritengono che azioni coerenti di politica di bilancio e di politica dei redditi, quali
quelle sopraindicate, concorreranno ad allineare il costo del denaro in Italia con que llo del
resto d'Europa.
Il governo dichiara di voler collocare le sessioni di confronto con le parti sociali sulla
politica dei redditi in tempi coerenti con i processi decisionali in materia di politica
economica, in modo da tener conto dell¶esito del con fronto nell'esercizio dei propri poteri e
delle proprie responsabilità.
(omissis)

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1. Gli assetti contrattuali prevedono: Contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria;
Secondo livello di contrattazione, aziendale o alternati vamente territoriale, laddove
previsto, secondo l¶attuale prassi, nell¶ambito di specifici settori.
2. Il Ccnl ha durata quadriennale per la materia normativa e biennale per la materia
retributiva.
La dinamica degli effetti economici del contratto sarà coe rente con i tassi di inflazione
programmata assunti come obiettivo comune. Per la definizione di detta dinamica sarà
tenuto conto delle politiche concordate nelle sessioni di politica dei redditi e
dell¶occupazione, dell¶obiettivo mirato della salvaguardia del potere d¶acquisto delle

11
Questo protocollo è il risultato di una contrattazione triangolare con il Governo terzo attore.
retribuzioni, delle tendenze generali dell¶economia e del mercato del lavoro, del raffronto
competitivo e degli andamenti specifici del settore. In sede di rinnovo biennale dei minimi
contrattuali ulteriori punti di riferimento del negoziato saranno costituiti dalla comparazione
tra l¶inflazione programmata e quella effettiva intervenuta nel precedente biennio, da
valutare anche alla luce di eventuali variazioni delle ragioni di scambio del paese, nonché
dell¶andamento delle ret ribuzioni.
3. La contrattazione aziendale riguarda materie e istituti diversi e non ripetitivi rispetto a
quelli retributivi propri del Ccnl. Le erogazioni del livello di contrattazione aziendale sono
strettamente correlate ai risultati conseguiti nella re alizzazione di programmi, concordati
tra le parti, avendo come obiettivo incrementi di produttività, di qualità e altri elementi di
competitività di cui le imprese dispongano, compresi i margini di produttività, che potrà
essere impegnata per accordo tra le parti, eccedente quella eventualmente già utilizzata
per riconoscere gli aumenti retributivi a livello di C cnl, nonché ai risultati legati
all'andamento economico dell'impresa.
Le parti prendono atto che, in ragione della funzione specifica e innovativa degli istituti
della contrattazione aziendale e dei vantaggi che da e ssi possono derivare all'intero
sistema produttivo attraverso il miglioramento dell'efficienza aziendale e dei risultati di
gestione, ne saranno definite le caratteristiche e il re gime contributivo-previdenziale
mediante un apposito provvedimento legislativo promosso dal governo, tenuto conto dei
vincoli di finanza pubblica e della salvaguardia della prestazione previdenziale dei
lavoratori.
La contrattazione aziendale territoriale è prev ista secondo le modalità e negli ambiti di
applicazione che saranno definiti dal contratto nazionale di categoria nello spirito
dell'attuale prassi negoziale con particolare riguardo alle piccole imprese. II contratto
nazionale di categoria stabilisce anch e la tempistica, secondo il principio dell'autonomia
dei cicli negoziali, le materie e le voci nelle quali essa si articola.
Al fine dell'acquisizione di elementi di conoscenza comune per la definizione degli obiettivi
della contrattazione aziendale, le pa rti valutano le condizioni dell'impresa e del lavoro, le
sue prospettive di sviluppo anche occupazionale, tenendo conto dell'andamento e delle
prospettive della competitività e delle condizioni essenziali di redditività.
L'accordo di secondo livello ha durata quadriennale. Nel corso della sua vigenza le parti,
nei tempi che saranno ritenuti necessari, svolgeranno procedure di informazione,
consultazione, verifica o contrattazione previste dalle leggi, dai Ccnl, dagli accordi collettivi
e dalla prassi negoziale vigente, per la gestione degli effetti sociali connessi alle
trasformazioni aziendali quali le innovazioni tecnologiche, organizzative e i processi di
ristrutturazione che influiscono sulle condizioni di sicurezza, di lavoro e di occupazione,
anche in relazione alla legge sulle pari opportunità.
4. II Ccnl di categoria definisce le procedure per la presentazione delle piattaforme
contrattuali nazionali, aziendali o territoriali, nonché i tempi di apertura dei negoziati al fine
di minimizzare i costi connessi ai rinnovi contrattuali ed evitare periodi di vacanze
contrattuali.
Le piattaforme contrattuali per il rinnovo dei Ccnl saranno presentate in tempo utile per
consentire l'apertura delle trattative tre mesi prima della scadenza dei contratti. Êurante
tale periodo, e per il mese successivo alla scadenza, le parti non assumeranno iniziative
unilaterali né procederanno ad azioni dirette. La violazione di tale periodo di
raffreddamento comporterà come conseguenza a carico della parte che vi avrà dato causa
l'anticipazione o lo slittamento di tre mesi del termine a partire dal quale decorre l'indennità
di vacanza contrattuale.
5. II governo si impegna a promuovere, entro la fine del 1997, un incontro di verifica tra le
parti finalizzato alla valutazione del sistema contrattuale previsto dal presente protocollo al
fine di apportare, ove necessario, gli eventuali correttivi.
Indennità di vacanza contrattuale. Êopo un periodo di vacanza contrattuale pari a tre mesi
dalla data di scadenza del Ccnl ai lavoratori d ipendenti ai quali si applica il contratto
medesimo non ancora rinnovato sarà corrisposto, a partire dal mese successivo ovvero
dalla data di presentazione delle piattaforme ove successiva, un elemento provvisorio
della retribuzione.
L¶importo di tale elemento sarà pari al 30 per cento del tasso di inflazione programmato,
applicato ai minimi retributivi contrattuali vigenti, inclusa l¶ex indennità di contingenza.
Êopo sei mesi di vacanza contrattuale detto importo sarà pari al 50 per cento
dell¶inflazione programmata. Êalla decorrenza dell¶accordo di rinnovo del contratto
l¶indennità di vacanza contrattuale cessa di essere erogata.
Tale meccanismo sarà unico per tutti i lavoratori.
Rappresentanze sindacali. Le parti, al fine di una regolamentazione del sistema di
relazioni industriali e contrattuali, concordano quanto segue:
a) Le organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente protocollo riconoscono
come rappresentanza sindacale aziendale unitaria nelle singole unità produttive quella
disciplinata dall¶intesa quadro tra Cgil, Cisl e Uil sulle Rappresentanze sindacali unitarie,
sottoscritta in data 1° marzo 1991.
Al fine di assicurare il necessario raccordo tra le organizzazioni stipulanti i contratti
nazionali e le rappresentanze aziendali delle deleghe assegnate dai contratti medesimi la
composizione delle rappresentanze deriva per 2/3 da elezione da parte di lavoratori e per
1/3 da designazione o elezione da parte di organizzazioni stipulanti il Ccnl, che hanno
presentato liste, in propor zione ai voti ottenuti.
b) Il passaggio dalla disciplina delle Rsa a quello delle Rsu deve avvenire a parità di
trattamento legislativo e contrattuale, nonché a parità di costo per l'azienda in riferimento a
tutti gli istituti.
c) La comunicazione all'azienda e all'organizzazione imprenditoriale di appartenenza dei
rappresentanti sindacali componenti le Rsu ai sensi del punto a) sarà effettuata per iscritto
a cura delle organizzazioni sindacali.
d) Le imprese, secondo modalità previste nei Ccnl, metteranno a disposizione delle
organizzazioni sindacali quanto è necessario per lo svolgimento delle attività strumentali
all'elezione delle predette sentenze sindacali unitarie, come, in particolare, l'elenco dei
dipendenti e gli spazi per l'effettuazione delle operazioni di voto e di scrutinio.
e) La legittimazione a negoziare al secondo livello le materie oggetto di rinvio da parte del
Ccnl è riconosciuta alle rappresentanze sindacali unitarie e alle organizzazioni sindacali
territoriali dei lavoratori aderenti alle organizzazioni stipulanti il medesimo Ccnl, secondo le
modalità determinate dal Ccnl.
f) Le parti auspicano un intervento legislativo finalizzato a una generalizzazione
dell'efficacia soggettiva dei contratti collettivi aziendali che siano espression e della
maggioranza dei lavoratori, nonché all'eliminazione delle norme legislative in contrasto con
tali princìpi. II governo si impegna a emanare un apposito documento legislativo inteso a
garantire l'efficacia ³erga omnes´ nei settori produttivi dove es sa appaia necessaria al fine
di normalizzare le condizioni concorrenziali delle aziende.
Nota. Il presente capitolo sugli assetti contrattuali contiene princìpi validi per ogni tipo di
rapporto di lavoro.
Per il rapporto di lavoro con la pubblica amministr azione resta fermo il dl 29/1993.
(omissis)
£"2! 
Il governo predisporrà un organico disegno di legge per modificare il quadro normativo in
materia di gestione del mercato del lavoro e delle crisi occupazionali, al fine di renderlo più
adeguato alle esigenze di un lavoro attivo e consensuale e di valorizzare le opportunità
occupazionali che il mercato del lavoro può offrire se dotato di una più ricca
strumentazione che lo avvicini agli assetti in atto negli altri paesi europei.
Il disegno di legge verrà redatto, attraverso un costruttivo confronto con le parti sociali,
sulla base delle linee guida di seguito indicate.
Il governo si impegna, inoltre, a completare la disciplina del mercato del lav oro operata
con la legge n. 223/91, integrando la con la nuova normativa sul collocamento obbligatorio
per invalidi già in discussione in Parlamento.
(omissis)
Riattivazione del mercato del lavoro.
(omissis)
b) Saranno definite le azioni positive per le pari opportunità uomo -donna che considerino
l'occupazione femminile come una priorità nei progetti e negli interventi, attraverso la piena
applicazione delle leggi n. 125 e n. 215, un ampliamento del loro finanziamento, una loro
integrazione con gli altri strumenti legislativi e contrattuali, con partico lare riferimento alla
politica attiva del lavoro.
(omissis)
d) Per rendere più efficiente il mercato del lavoro va disciplinato anche nel nostro paese il
lavoro interinale. La disciplina deve offrire garanzie idonee a evitare che il predetto istituto
possa rappresentare il mezzo per la destrutturazione di la vori stabili. In particolare il
ricorso al lavoro interinale sarà consentito alle aziende del s ettore industriale e terziario,
con esclusione delle qualifiche di esiguo contenuto prof essionale. II ricorso al lavoro
interinale sarà ammesso nei casi di temporanea utilizzazione in qualifiche non previste dai
normali assetti produttivi dell'azienda, nei casi di sostituzione dei lavoratori assenti nonché
nei casi previsti dai contratti collettivi nazionali app licati dall'azienda utilizzatrice. La
disciplina deve prevedere che l'impresa fornitrice sia munita di apposita autorizzazione
pubblica; che i trattamenti economici e normativi del rapporto di lavoro alle dipen denze
delle dette imprese siano disciplinati da contratti collettivi; che si agevoli la continuità del
rapporto con l'impresa fornitrice; che quest'ultima si impegni a garantire un trattamento
minimo mensile; che il lavoratore abbia diritto, per i periodi lavorati presso l'impresa
utilizzatrice, a un trattamento non inferiore a quello previsto per i lavoratori dipendenti da
quest'ultima.
Trascorsi sei mesi senza che sia intervenuta la stipula del contratto collettivo, la disciplina,
che sarebbe stata di competenza dello stesso, sarà emanata con regolam ento del ministro
del Lavoro, sentite le parti sociali. Êopo due anni di applicazione, va prevista una verifica
tra le parti, promossa dal governo, mirante a valutare la possibilità di un ampliamento
dell'ambito di applicazione dell'istituto.

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1. Ricerca e innovazione tecnologica.
(omissis)
2. Istruzione e formazione professionale.
(omissis)
3. Finanza per le imprese e internazionalizzazione.
(omissis)
4. Riequilibrio territoriale, infrastrutture e domanda pubblica.
(omissis)
soprattutto la riforma degli appalti che appare idonea a rilanciare la
5. Politica delle tariffe.
(omissis)
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In Roma, addì 1° dicembre 1993 tra Confindustria, Intersind e Cgil, Cisl, Uil si conviene
quanto segue:

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£0
Il presente accordo assume la disciplina generale in materia di rappresentanze sindacali
unitarie, contenuta nel Protocollo stipulato fra governo e parti sociali il 23 luglio 199 3.

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Rappresentanze sindacali unitarie possono essere costituite nelle unità produttive nelle
quali l'azienda occupi più di 15 dipendenti, a iniziativa delle associazion i sindacali
firmatarie del Protocollo 23 luglio 1993.
Hanno potere di iniziativa anche le associazioni sindacali firmatarie il Ccnl applicato
nell'unità produttiva ovvero le associazioni sindacali abilitate alla presentazione delle liste
elettorali ai sensi del punto 4, parte seconda, a condizione che abbiano comunque
espresso adesione formale al contenuto del presente accordo.
L'iniziativa di cui al primo comma deve essere esercitata, congiuntamente o
disgiuntamente, da parte delle associazioni sindacali come sopra individuate, entro tre
mesi dalla stipula del presente accordo.
In caso di oggettive difficoltà per l'esercizio dell'iniziativa entro il termine di cui sopra,
l'iniziativa stessa potrà avere luogo anche dopo detto termine.
La stessa iniziativa, per i successivi rinnovi, potrà essere assunta anche dalla Rsu e dovrà
essere esercitata almeno tre mesi prima della scadenza del mandato.

& 
0# 
Alla costituzione della Rsu si procede, per due terzi dei seggi, mediante elezione a
suffragio universale e a scrutinio segreto tra liste concorrenti. Il residuo terzo viene
assegnato alle liste presentate dalle associazioni sindacali firmatarie del contratto
collettivo nazionale di lavoro applicato nell'unità produttiva, e alla sua copertura si
procede, mediante elezione o designazione, in proporzione ai voti ricevuti.
Nella definizione dei collegi elettorali, al fine della distribuzione dei seggi, le associazioni
sindacali terranno conto delle categorie degli operai, impiegati e quadri di cui all'a rticolo
2095 Cc, nei casi di incidenza significativa delle stesse nella base occupazionale dell'unità
produttiva, per garantire un'adeguata composizione della rappresentanza.
Nella composizione delle liste si perseguirà un'adeguata rappresentanza di genere ,
attraverso una coerente applicazione delle norme anti discriminatorie.

 0!"0# 
Fermo restando quanto previsto nel Protocollo d'intesa del 23 luglio 1993, sotto il titolo
rappresentanze sindacali, al punto B (vincolo della parità di cost i per le aziende), salvo
clausole più favorevoli dei contratti o accordi collettivi di lavoro, il numero dei componenti
le Rsu sarà pari almeno a:
a. 3 componenti per la Rsu costituita nelle unità produttive che occupano fino a 200
dipendenti;
b. 3 componenti ogni 300 o frazione di 300 dipendenti nelle unità produttive che occupano
fino a 3000 dipendenti;
c. 3 componenti ogni 500 o frazione di 500 dipendenti nelle unità produttive di maggiori
dimensioni, in aggiunta al numero di cui la precedente lettera b) .

% $#0$ !"$0! !" 


I componenti delle Rsu subentrano ai dirigenti delle Rsa nella titolarità dei diritti, permessi
e libertà sindacali e tutele già loro spettanti per effetto delle disposizioni di cui al titolo 3°
della Legge n. 300/1970.
Sono fatte salve le condizioni di miglior favore eventualmente già previste nei confronti
delle associazioni sindacali dal Ccnl o accordi collettivi di diverso livello, in materia di
numero dei dirigenti della Rsa, di ritti, permessi e libertà sindacali.
Nelle stesse sedi negoziali si procederà, nel principio dell'invarianza dei costi,
all'armonizzazione nell'ambito dei singoli istituti contrattuali, anche in ordine alla quota
eventualmente da trasferire ai componenti d ella Rsu.
In tale occasione, sempre nel rispetto dei princìpi sopra concordati, le parti definiranno in
via prioritaria soluzioni in base alle quali le singole condizioni di miglior favore dovranno
permettere alle organizzazioni sindacali con le quali si e rano convenute, di mantenere una
specifica agibilità sindacale.
In tale ambito sono fatti salvi in favore delle organizzazioni aderenti alle associazioni
sindacali stipulanti il Ccnl applicato nell'unità produttiva, i seguenti diritti:
a. diritto a indire, singolarmente o congiuntamente l'assemblea dei lavoratori durante
l'orario di lavoro, per 3 delle 10 ore annue retribuite, spettanti a ciascun lavoratore ex
articolo 20, Legge n. 300/1970;
b. diritto ai permessi non retribuiti, di cui all'articolo 24, Leg ge n. 300/1970;
c. diritto di affissione di cui all'articolo 25, Legge 300/1970.

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0#8
Le Rsu subentrano alle Rsa e ai loro dirigenti nella titolarità dei poteri e nell'esercizio delle
funzioni a essi spettanti per effetto di disposizioni di legge.
La Rsu e le competenti strutture territoriali delle associazioni sindacali firmatarie del
contratto collettivo nazionale di lavoro, possono stipulare il contratto collettivo aziendale di
lavoro nelle materie, con le procedure, modalità e nei limiti stabiliti dal contratto collettivo
nazionale applicato nell'unità produttiva.

(1"" 
I componenti della Rsu restano in carica per 3 anni, al termine dei quali decadono
automaticamente. In caso di dimissioni di compone nte elettivo, lo stesso sarà sostituito dal
primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.
Il componente dimissionario, che sia stato nominato su designazione delle associazioni
sindacali stipulanti il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'unità produttiva,
sarà sostituito mediante nuova designazione da parte delle stesse associazioni.
Le dimissioni e conseguenti sostituzioni dei component i le Rsu non possono concernere
un numero superiore al 50% degli stessi, pena la decadenz a della Rsu con conseguente
obbligo di procedere al suo rinnovo, secondo le modalità previste dal presente accordo.

 "
Le decisioni relative a materie di competenza delle Rsu so no assunte dalle stesse in base
ai criteri previsti da intese definite dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il
presente accordo. 
 
!/! 
Le organizzazioni sindacali, dotate dei requisiti di cui all'articolo 19, L. 20 maggio 1970, n.
300, che siano firmatarie del presente accordo o, comunque, aderiscano alla disciplina in
esso contenuta, partecipando alla procedura di elezione della Rsu, rinunciano
formalmente ed espressamente a costituire Rsa ai sensi della norma sopra menzionata.

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c 5! #! 
Almeno 3 mesi prima della scadenza del mandato della Rsu le associazioni sindacali di cui
al punto 1 dell'accordo per la costituzione della Rsu, con giuntamente o disgiuntamente, o
la Rsu uscente, provvederanno a indire le elezioni mediante comunicazione da affiggere
nell'apposito albo che l'azienda metterà a disposizi one della Rsu e da inviare alla
Êirezione aziendale. Il termine per la presentazione delle liste è di 15 giorni dalla data di
pubblicazione dell'annuncio d i cui sopra; l'ora di scadenza s'intende fissata alla
mezzanotte del quindicesimo giorno.

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Le organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente accordo favoriranno la più
ampia partecipazione dei lavoratori alle operazioni elettorali. Le elezioni sono valide ove
alle stesse abbia preso parte più della metà dei lavoratori aventi diritto al voto.
Nei casi in cui detto quorum non sia stato raggiunto, la commissione elettorale e le
organizzazioni sindacali prenderanno ogni determinazione in ordine alla validità della
consultazione in relazione alla situazione venutasi a determinare nell'unità produttiva.

  # 
Hanno diritto di votare tutti gli operai, gli impiegati e i quadri non in prova in forza all'unità
produttiva alla data delle elezioni.
Ferma restando l'eleggibilità degli operai, impiegati e quadri non in prova in forza all'unità
produttiva, candidati nelle liste di cui al successivo punto 4, la contrattazione di categor ia
regolerà limiti ed esercizio del diritto di elettorato passivo dei lavoratori non a tempo
indeterminato.

% £! 
All'elezione della Rsu possono concorrere liste elettorali presentate dalle:
a. associazioni sindacali firmatarie del presente accordo e del contratto collettivo nazionale
di lavoro applicato nell'unità produttiva;
b. associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio statuto e atto costitutivo a
condizione che:
1. accettino espressamente e formalmente la presen te regolamentazione;
2. la lista sia corredata da un numero di firme di lavoratori dipendenti dall'unità produttiva
pari al 5% degli aventi diritto al voto.
Non possono essere candidati coloro che abbiano presentato la lista e i membri della
Commissione elettorale.
Ciascun candidato può presentarsi in una sola lista. Ove, nonostante il divieto di cui al
precedente comma, un candidato risulti compreso in più di una lista, la Commissione
elettorale di cui al punto 5, dopo la scadenza del termine per la presen tazione delle liste e
prima di procedere all'affissione delle liste stesse ai sensi del punto 7, inviterà il lavoratore
interessato a optare per una delle liste.
Il numero dei candidati per ciascuna lista non può superare di oltre 1/3 il numero dei
componenti la Rsu da eleggere nel collegio.

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(omissis)

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Le liste dei candidati dovranno essere portate a conoscenza dei lavoratori, a cura della
Commissione elettorale, mediante affis sione nell'albo di cui al punto 1, almeno otto giorni
prima della data fissata per le elezioni.

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(omissis)

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Nelle elezioni il voto è segreto e diretto e non può essere espresso per lettera né per
interposta persona.

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La votazione ha luogo a mezzo di scheda unica, comprendente tutte le liste disposte in
ordine di presentazione e con la stessa evidenza.
In caso di contemporaneità della presentazione l'ordin e di precedenza sarà estratto a
sorte.
Le schede devono essere firmate da almeno due componenti del seggio; la loro
preparazione e la votazione devono avvenire in modo da garantire la segretezza e la
regolarità del voto.
La scheda deve essere consegnata a ciascun eletto re all'atto della votazione dal
Presidente del seggio.
Il voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sull'intestazione della lista.
Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o
analoghi segni di ind ividuazione.

cc £8
L'elettore può manifestare la preferenza solo per un candidato della lista da lui votata.
Il voto preferenziale sarà espresso dall'elettore mediante una crocetta apposta a fianco del
nome del candidato preferito, ovvero segnan do il nome del candidato preferito
nell'apposito spazio della scheda.
L'indicazione di più preferenze date alla stessa lista vale unicamente come votazione della
lista, anche se non sia stato espresso il voto della lista. Il voto apposto a più di una lista , o
l'indicazione di più preferenze date a liste differenti, rende nulla la scheda.
Nel caso di voto apposto ad una lista e di preferenze date a candidati di liste differenti, si
considera valido solamente il voto di lista e nulli i voti di preferenza.

c& 5! ! 


Il luogo e il calendario della votazione saranno stabiliti dalla Commissione elettorale,
previo accordo con la Êirezione aziendale, in modo tale da permettere a tutti gli aventi
diritto l'esercizio del voto, nel rispetto delle es igenze della produzione.
Qualora l'ubicazione degli impianti e il numero dei votanti lo dovessero richiedere,
potranno essere stabiliti più luoghi di votazioni, evitando peraltro eccessivi frazionamenti
anche per conservare, sotto ogni aspetto, la segretez za del voto.
Nelle aziende con più unità produttive le votazioni avranno luogo di norma
contestualmente.
Luogo e calendario di votazione dovranno essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori,
mediante comunicazione nell'albo esistente presso le azien de, almeno 8 giorni prima del
giorno fissato per le votazioni.

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Ai fini dell'elezione dei due terzi dei componenti delle Rsu, il numero dei seggi sarà
ripartito, secondo il criterio proporzionale, in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste
concorrenti. Il residuo terzo dei seggi sarà attribuito in base al criterio di composizione
della Rsu previsto dall'articolo 2, 1° comma, parte I, del presente accordo.
Nell'ambito delle liste che avranno conseguito voti, i seggi saranno attribuiti in relazione ai
voti di preferenza ottenuti dai singoli candidati e, in caso di parità di voti di preferenza, in
relazione all'ordine nella lista.

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La nomina, a seguito di elezione o designazione, dei componenti della Rsu una volta
definiti gli eventuali ricorsi, sarà comunicata per iscritto alla direzione aziendale per il
tramite della locale organizzazione imprenditoriale d'appa rtenenza a cura delle
organizzazioni sindacali di rispettiva appartenenza dei componenti.



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La Êirezione aziendale metterà a disposizione della Commissione elettorale l'elenco dei
dipendenti aventi diritto al voto nella singola unità produttiva e quanto necessario a
consentire il corretto svolgimento delle operazioni elettorali.

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8 
Il presente accordo potrà costituire oggetto di disdetta a opera delle parti firmatarie, previo
preavviso pari a 4 me si.

  + 5   3  3£ 


(Nizza, 7 dicembre 2000)

 ) "!"0/8" 
Ogni lavoratore ha il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato,
conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali.
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!!/!9 
1. Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose.
2. Ogni lavoratore ha diritto a una limitazione della durata massima del lavoro e a periodi
di riposo giornalieri e settimanali e a ferie annuali retribuite.
Il primo passo della contrattazione collettiva fu la determinazione dei salari minimi; erano
vincolati solo coloro che aderivano alla federazione dei datori di lavoro.
Le prime forme di legislazione sociale sono apparse a cavallo tra l¶ottocento e il
novecento: nel 1886 una legge sulla limitazione dell¶orario di lavoro dei bambini e delle
donne e nel 1897 una norma riguardante l¶assicurazione obbligatoria contro gli infortuni s ul
lavoro.
Nell¶epoca liberale non vi era intervento dello Stato per quanto riguardava la
contrattazione collettiva.
Il sindacato era nato come organizzazione di mestiere, ma già all¶inizio del novecento molti
sindacati si presentavano organizzati per ³cat egoria´.
Le organizzazioni sindacali crebbero e si trasformarono in confederazioni. La struttura
organizzativa dei sindacati è così articolata: Êa una parte ci sono le strutture di categoria
(chiamate anche strutture "verticali"), che organizzano i lavoratori addetti a produzioni
simili (ad esempio chimici, metalmeccanici, bancari, trasporti, enti locali); dall¶altra una
struttura organizzativa intercategoriale (confederazione o struttura "orizzontale") a cui
sono affiliate tutte le categorie. Nel 1906 nacque la Confederazione Generale del Lavoro
(CGdL ), con il periodo fascista si trasformò in C.G.I.L..
Con il periodo fascista scomparve il diritto sindacale, ma si creò un ordinamento del lavoro
moderno:
È poteva essere registrato un solo sindacato per categoria, di matrice fascista e
rappresentante tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti;
È un solo sindacato rappresentante i datori di lavoro;
È i contratti stipulati erano applicati a tutti (efficacia erga omnes) ö facenti o non
facenti parte dei sindaca ti;
È il C.C.N.L. stipulato continuava a produrre i suoi effetti anche dopo la scandenza o
dopo che una parte ne avesse chiesto la rescissione (ultrattività);
È i contratti collettivi erano inderogabili.
Il diritto corporativo cadde con la caduta del fascismo. Con il Ê. Lgs. Lgt. 369 del 1944 si
soppresse l¶ordinamento corporativo, con il conseguente scioglimento di tutte le
confederazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, ma restarono in vigore i contratti
collettivi (art. 43). Per gli impiegati era stata fatta una norma ad hoc, per questa ragione
sono rimasti in vigore i contratti collettivi (altrimenti ci sarebbe stato un vuoto normativo.)
Con l¶entrata in vigore della Costituzione non è più possibile stipulare contratti con
efficacia erga omnes e ultrat tivi (art. 39).
L¶organizzazione più indicata per i sindacati è l¶associazione non riconosciuta.
Nel 1948 la C.G.I.L. si scisse in tre:
CGIL CISL UIL
Con orientamento socialista Con orientamento Con orientamento laico, ma
centro-cattolico non socialista

La CISL si oppose da subito all¶applicazione della seconda parte dell¶art. 39, con appoggio
della Êemocrazia Cristiana salita al Governo nel 1948.
Conseguenze della non applicazione della seconda parte dell¶art. 39:
1. i sindacati non possiedono personalità giuridica;
2. i contratti collettivi stipulati sono di diritto comune (sono soggetti alle normali regole
contrattuali.)

La Corte Costituzionale, con sentenza n.1 del 1963, sancì la costituzionalità del Ê. Lgs.
Lgt. 369/1944, dandone una sua lettura dell¶articolo 43: [ l'art. 43 del decreto n. 369 del
1944, nel sopprimere l'organizzazione sindacale, ha voluto mantenere in vita con forza di
legge tutte le norme contenute sia nei contratti collettivi di lavoro che negli accordi
economici proprio per fin i di utilità sociale, in quanto la soppressione dell'ordinamento
corporativo avrebbe travolto tutto un settore di rapporti economici con evidente danno per
la sicurezza e la libertà sia di singole persone sia di vasti ceti sociali che nell'ordinamento
stesso avevano trovato la necessaria tutela.
Pertanto, la sopravvivenza dei singoli accordi economici, lungi dal violare l'art. 41 della
Costituzione, trova la sua ragione d'essere in principi di utilità sociale, da questo
richiamati, poiché con tali accordi si sono disciplinati, nell'interesse della sicurezza e della
certezza delle relazioni sociali, alcuni particolari rapporti giuridici.
Ê'altra parte, il mantenimento in vigore delle norme corporative è un problema unitario,
che ha avuto una ratio unitaria e non si può frazionare in un esame analitico estraneo
all'interesse generale che lo ha dettato. Quindi, per poter dichiarare l'illegittimità
costituzionale dell'art. 43 non basterebbe dimostrare che un singolo contratto o una
singola clausola violano principi costituzionali, ma si dovrebbe dimostrare che è in
contrasto con la Costituzione la volontà di mantenere in vita tutta la disciplina collettiva dei
rapporti di lavoro del periodo corporativo.
Tale disciplina è indirizzata al raggiungimento di una ut ilità sociale generale, perfettamente
compatibile con l'art. 41 della Costituzione. L'art. 43, infatti, non considera le varie utilità
particolari, ma solo quella generale di conservare le forme di autodisciplina di categoria,
pur sostituendo al sistema soppresso altro sistema. Si potrebbe dire, sotto questo profilo,
che l'art. 43 regola una situazione transitoria di successione di norme, conservando la
disciplina collettiva con tutte le sue caratteristiche
Nel suo chiaro significato letterale e nel suo sp irito la disposizione denunziata mostra
l'intento di assicurare l'ultrattività delle norme corporative allora vigenti. Il legislatore, di
fronte alla soppressione di quell'ordinamento, non volendo che si determinasse una
frattura immediata, stabilì che le norme corporative restassero in vigore.
Ma, nel disporre tale sopravvivenza, il legislatore non intese affatto mutare la natura, il
valore e l'efficacia che quelle norme avevano nell'ordinamento già vigente e nell'ordine di
gerarchia delle fonti che ad es se spettava nell'ordinamento stesso
In questa sede sarà sufficiente rilevare che l'intento dell'art. 43 fu ispirato a manifesta
utilità sociale nel momento in cui, soppresso l'ordinamento sindacale, si ebbe cura di
assicurare la sopravvivenza delle norme corporative considerate nel loro complesso. Ed
altrettanto manifesta è l'attuale utilità sociale di mantenere in vita quel complesso di norme
- ai sensi e nei limiti e con gli effetti che giova ancora una volta richiamare - fino a quando,
in base agli strumenti di produzione normativa ammessi dalla Costituzione, non sia
possibile adeguarle alle nuove esigenze.
Nessuno, in questa controversia, ha messo in dubbio che l'art. 43, assicurando la
sopravvivenza dei contratti collettivi di lavoro e rendendo possib ile un collegamento con il
sistema che il legislatore adotterà in applicazione dell'art. 39 della Costituzione, abbia
spiegato una benefica efficacia nel campo sociale. Ora, anche se fosse vero che solo i
contratti collettivi di lavoro e gli accordi econom ici ad essi equiparabili siano rimasti in vita,
basterebbe questo per render sicura l'affermazione che l'art. 43 era e continua ad essere
sorretto da evidenti scopi di utilità sociale.]

Efficacia limitata dei contratti collettivi:


ö vincola le parti;
ö chi è iscritto nel sindacato delega implicitamente i rappresentanti per i datori di
lavoro;
ö per i lavoratori non è vincolante il contratto collettivo stipulato;
ö se è iscritto il datore di lavoro, il contratto collettivo si applica a tutti i lavoratori;
ö il sindacato stipula il contratto collettivo per tutti i lavoratori.
Se il datore di lavoro, nella lettera di assunzione o nel contratto individuale di lavoro, fa
rinvio al CCNL il contratto collettivo è vincolante. Anche gli elementi essenziali possono
essere rinviati al contratto collettivo e anche in quel caso diventa vincolante.
Le retribuzioni sono affidate alla contrattazione collettiva, anche se si sta discutendo su
una retribuzione minima garantita.
Il lavoratore che si sente sfruttato si può rivolgere al gi udice.
Nel 1959, venne approvata la c.d. ³Legge Vigorelli´ (o erga omnes), causa la scarsa
affiliazione dei datori di lavoro ai sindacati ed era una serie di norme transitorie per
garantire un equo trattamento, con questa legge i CCNL venivano inseriti in un decreto
legislativo, avendo così efficacia di legge. Erano disposizioni transitorie in quanto si
credeva nell¶applicazione della seconda parte dell¶art. 39 Cost.
Ci fu anche una ³Vigorelli bis´ e alla vigilia della ³Vigorelli ter´, con sentenza n.106 de l
1962, dichiarò incostituzionale la proroga di questo meccanismo, in quanto in
contrapposizione con la seconda parte dell¶art. 39 Cost., ma salvando la prima ³Vigorelli´
poiché di carattere transitorio ed eccezionale.

Il Protocollo di luglio e l¶accordo di dicembre 1993:


® non hanno efficacia generale ö sono vincolanti solo per i datori di lavoro appartenenti
alle associazioni di categoria firmatarie;
® hanno stabilito due livelli di contrattazione:
I livello CCNL ö stabilisce i trattamenti minimi/standard
II livello:
È Contratti collettivi territoriali
È Contratti collettivi aziendali €
Êevono coordinarsi con i CCNL

La durata dei contratti collettivi è di 4 anni; ogni due anni si procede a una ricontrattazione
per quanto riguarda la parte economica. Il parametro di riferimento è il tasso di inflazione
programmato (TIP) stabilito dal Governo.

 4  
  6 
 * 

Le regole della contrattazione collettiva si trovano agli artt. 2066 e seguenti del Codice
Civile.

 &)(( !/ 12 ² I contratti individuali non possono derogare alle ordinanze


corporative e agli accordi economici collettivi, salvo che questi lo consentano.

12
Art. implicitamente abrogato in seguito alla soppressione dell¶ordinamento corporativo. Cfr. art. 1, d. gen.
1. Indicazione delle fonti. ² Sono fonti del diritto:
1) le leggi [Cost. 70-82, 87, 117, 121, 138; d. gen. 10 ss.];
2) i regolamenti [Cost. 87, 1176, 1213; d. gen. 3, 4];
3) [le norme corporative] *;
4) gli usi [d. gen. 8, 9].
* Il r.d.l. 9-8-1943, n. 721 ha soppresso l¶ordinamento corporativo. Il d.lgs.lgt. 23-11-1944, n. 369 ha
successivamente soppresso le organizzazioni sindacali fasciste. Per la sopravvivenza delle norme relative
alla disciplina dei contratti collettivi di lavoro.
Le corporazioni erano organi di collegamento tra le organizzazioni sindacali, sorti nell¶epoca fascista, allo
scopo di regolamentare il mondo del lavoro, superando gli antagonismi al servizio della produzione
nazionale.
L¶art. 43 del d.lgs.lgt. 23-11-1944, n. 369 (che ha soppresso le organizzazioni sindacali fasciste) ha disposto
che restano in vigore le norme corporative di disciplina dei contratti collettivi ed individuali di lavoro che non
siano state modificate e che siano, altresì, compatibili con le successive norme repubblicane e con la stessa
Costituzione. Êi fatto, l¶ambito attuale di operatività delle norme corporative si riduce a quelle categorie di
Le clausole dei contratti individuali, difformi dalle norme inderogabili contenute nelle
ordinanze e negli accordi previsti nel presente capo, sono sostituite di diritto dalle norme
suddette.
La disposizione del comma precedente non si applica ai contratti stipulati prima
dell¶entrata in vigore dell¶ordinanza corporativa o dell¶accordo economico col lettivo.
L¶ordinanza e l¶accordo possono tuttavia stabilire che le norme in essi contenute si
applichino anche ai contratti ad esecuzione continuata o periodica in corso, per la parte
non ancora eseguita.

  &)(  // ² I contratti collettivi di lavoro sono stipulati dalle associazioni
professionali 13 14

  &)(  ## !    " " ² Non possono essere
regolati da contratto collettivo i rapporti di lavoro, in quanto siano disciplinati con atti della
pubblica autorità in conformità della legge.
Sono altresì sottratti alla disciplina del contratto collettivo i rapporti di lavoro concernenti
prestazioni di carattere personale [o domestico] [2240] 15.

  &)(  88"" 16 17² Il contratto collettivo deve contenere l ¶indicazione della
categoria d¶imprenditori e di prestatori di lavoro, ovvero delle imprese o dell¶impresa
[2082], a cui si riferisce, e del territorio dove ha efficacia [2071] 18 19.

lavoratori che non siano tutelate da contratti collettivi di lavoro di diritto comune o perché non iscritti ad
associazioni sindacali o perché ad essi non sia stata legislativamente estesa l¶efficacia degli stessi.
13
Il contenuto del contratto collettivo si distingue in una parte normativa, riguardante la regolamentazione
dei futuri rapporti individuali (livelli retributivi, orario di lavoro, ferie etc.), e in una obbligatoria, che vincola a
determinati comportamenti le associazioni dei lavoratori e dei datori (es.: clausole di tregua sindacale). Il
contratto collettivo, talvolta, svolge una funzione compositiva di conflitti di interessi o diritti di gruppi
professionali, che si esprime in genere in convenzioni transattive [v. 1965].
Le disposizioni del contratto collettivo sono applicabili solo a coloro che aderiscono alle associazioni
stipulanti. Tuttavia partendo dal principio costituzionale della retribuzione sufficiente (art. 36 Cost.) si è
precisato che, ai fini della determinazione dell¶equa retribuzione, il giudice debba tener conto delle clausole
salariali contenute nei contratti collettivi di categoria.
In pratica la giurisprudenza assume i minimi retributivi previsti dai contratti collettivi quale parametro cui
riferirsi per determinare la retribuzione sufficiente. In tal modo si estende l¶applicabilità dei contratti collettivi
di diritto comune, nella parte relativa ai minimi retributivi, anche nei confronti dei datori e lavoratori non iscritti
alle associazioni stipulanti.
Si è così consentito a lavoratori dipendenti da imprese non aderenti alle associazioni sindacali (e quindi non
tenute a rispettare i minimi retributivi dei contratti collettivi) di invocare l¶applicazione delle tariffe salariali
sindacali.
I contratti collettivi in esame sono detti di diritto comune in quanto agli stessi si applicano le norme dei
contratti in genere [v. 1321 ss.].
La contrattazione collettiva, attualmente, si sviluppa su tre livelli: il più alto è caratterizzato dagli accordi
interconfederali, stipulati dalle grandi confederazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. Il secondo
livello è quello dei contratti collettivi nazionali di categoria (c.c.n.l.), stipulati per ogni categoria dai sindacati
aderenti alle tre maggiori confederazioni (CGIL, CISL e UIL) e, di solito, con successiva adesione di altri
sindacati aderenti a confederazioni minori (CISAL) o autonomi, e cioè che non aderiscono ad alcuna
confederazione. Tali contratti di regola valgono per l¶intero territorio nazionale.
Il terzo livello è quello dei contratti aziendali stipulati all¶interno delle singole aziende e che vincolano
naturalmente solo le imprese stipulanti. Essi tuttavia non rappresentano una mera somma di più contratti
individuali ma sono veri e propri contratti collettivi e possono derogare anche in peius ai contratti di «ambito
maggiore».
14
Cfr. d.lgs.lgt. 23-11-1944, n. 369 (Soppressione delle organizzazioni sindacali fasciste e liquidazione dei
rispettivi patrimoni). Per il pubblico impiego, cfr. artt. 40-50, d.lgs. 30-3-2001, n. 165 (T.U. pubblico impiego).
15
Comma dichiarato illegittimo con sent. Corte cost. 9-4-1969, n. 68 nella parte in cui dispone che siano
sottratti alla disciplina nel contratto collettivo i rapporti di lavoro concernenti prestazioni di carattere
domestico.
In mancanza di tali indicazioni il contratto collettivo è obbligatorio per tutti gli imprenditori
e i prestatori di lavoro rappresentati dalle associazioni stipulanti.

 &)) 
!##" 20² L¶appartenenza alla categoria professionale, ai fini
dell¶applicazione del contratto collettivo, si determina secondo l¶attività effettivamente
esercitata dall¶imprenditore [2082, 2195; Cost. 39] 21.
Se l¶imprenditore esercita distinte attività aventi car attere autonomo, si applicano ai
rispettivi rapporti di lavoro le norme dei contratti collettivi corrispondenti alle singole attività.
Quando il datore di lavoro esercita non professionalmente un¶attività organizzata, si
applica il contratto collettivo che regola i rapporti di lavoro relativi alle imprese che
esercitano la stessa attività 22.

 &)c 
 23 ² Il contratto collettivo deve contenere le disposizioni occorrenti,
secondo la natura del rapporto [per attuare i principi della Carta del Lav oro e] 24 per dare
esecuzione alle norme di questo codice concernenti la disciplina del lavoro, i diritti e gli
obblighi degli imprenditori e dei prestatori di lavoro [2096].
Êeve inoltre indicare le qualifiche e le rispettive mansioni dei prestatori di lav oro
appartenenti alla categoria a cui si riferisce la disciplina collettiva 25.
Êeve infine contenere la determinazione della sua durata 26.

16
Efficacia soggettiva
17
Cfr. art. 36, l. 20-5-1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori); cfr. art. 11, l. 19-1-1955, n. 25 (Êisciplina
dell¶apprendistato); art. 8, l. 18-12-1973, n. 877 (Nuove norme per la tutela del lavoro a domicilio).
18
I contratti collettivi di diritto comune vincolano solo gli iscritti alle associazioni stipulanti [v. 2067]. Ai non
iscritti il contratto collettivo si applica solo nel caso in cui sia stato accettato mediante comportamenti
concludenti. Tuttavia, in mancanza di diretta applicabilità del contratto collettivo, il giudice può assumere i
minimi salariali da esso previsti come parametri (punti di riferimento) ai fini dell¶adeguamento della
retribuzione in favore del lavoratore [v. Cost. 36].
L¶adesione al contratto collettivo da parte del non iscritto comporta l¶accettazione integrale del contenuto del
contratto stesso. V. amplius sub art. 2067.
19
Il contratto collettivo spiega la sua efficacia all¶interno del territorio nazionale, non applicandosi ad attività
lavorative che vengono svolte fuori i confini statali, salva diversa volontà delle parti contraenti.
20
Efficacia oggettiva: le parti decidono le categorie coinvolte. Può servire anche indirettamente per
individuare le categorie contrattuali per i datori di lavoro non iscritti, e le retribuzioni saranno stabilite dal
giudice.
21
Il criterio di individuazione del contratto collettivo applicabile al rapporto di lavoro è costituito
dall¶appartenenza dell¶imprenditore [v. 2082] alla categoria professionale, appartenenza da determinare in
base all¶attività concretamente svolta da quest¶ultimo, non rilevando l¶adesione delle parti ad associazioni
sindacali di categoria [v. 2061] non corrispondenti all¶attività effettivamente esercitata. Si deve tener conto
dell¶attività effettivamente svolta dall¶imprenditore con riferimento al complesso ciclo produttivo dell¶impresa,
nonché al risultato conseguito attraverso la collaborazione dei lavoratori dipendenti.
22
Nel caso in cui il datore di lavoro eserciti due diverse (ma non autonome) attività, l¶individuazione del
contratto collettivo applicabile al rapporto di lavoro deve effettuarsi con riguardo all¶attività prevalente.
23
Non più applicabili, altrimenti andrebbero a ledere la libertà sindacale contenuta nell¶art. 39 Cost.
24
Parole soppresse ex art. 3, d.lgs.lgt. 14-9-1944, n. 287.
25
La determinazione dei requisiti indispensabili per l¶appartenenza [v. 2095] alle categorie fondamentali dei
prestatori di lavoro, nonché per l¶attribuzione agli stessi delle singole qualifiche, compete all¶autonomia
negoziale delle associazioni sindacali, non solo in forza dell¶art. 2070, comma 2, e 96 disp. att., ma anche in
virtù del principio costituzionale di libertà sindacale [v. Cost. 39]; per determinati lavori (es.: lavori portuali) è
la legge che può determinare specifici requisiti di natura fisica o morale per l¶attribuzione di particolari
qualifiche.
26
Il termine finale apposto ad un contratto collettivo concerne l¶impegno ad astenersi da eventuali
rivendicazioni fino alla data concordata, ma non già la durata dei diritti dei singoli lavoratori acquisiti in
applicazione del contratto stesso e che, in un rapporto a tempo indeterminato, permangono in capo al
titolare per tutta la durata di questo.

 &)&  ##" 2 21 ² Il deposito e la pubblicazione del contratto
collettivo sono regolati da lle leggi speciali.
Prima della pubblicazione l¶autorità governativa deve accertare che ricorrano le
condizioni richieste per la validità del contratto collettivo.
La pubblicazione può essere rifiutata, se il contratto collettivo non contiene le
disposizioni e le indicazioni richieste dall¶articolo 2071, salvo che le parti si siano obbligate
a integrarlo con successivi patti da stipularsi entro un termine stabilito. Se i patti integrativi
non sono stipulati nel termine, può essere adita la magistr atura del lavoro per la
formazione delle disposizioni integrative.
Contro il rifiuto di pubblicazione è ammesso ricorso alla magistratura del lavoro a norma
delle leggi speciali.

 &)  2 ² La denunzia del contratto collettivo deve farsi alm eno tre mesi
prima della scadenza.
Se, avvenuta la denunzia, le associazioni professionali non hanno, un mese prima della
scadenza, provveduto alla stipulazione e al deposito del nuovo contratto collettivo, ed è
rimasto infruttuoso l¶esperimento di conciliazione previsto nell¶articolo 412 del codice di
procedura civile, può essere adita la magistratura del lavoro per la formazione di nuove
condizioni di lavoro.

 &)%  88""!#"! 2 27² Il contratto collettivo, anche quando è stato
denunziato, continua a produrre i suoi effetti dopo la scadenza, fino a che sia intervenuto
un nuovo regolamento collettivo.

 &)'  88"""!9!0 2 ² Il contratto collettivo
conserva efficacia nei confronti della categoria alla quale si riferisce, anche se la
rappresentanza legale di questa, per effetto di variazioni nell¶inquadramento, spetta ad
altra associazione.
Questa ha però facoltà di denunziare il contratto collettivo indipendentemente dal termine
fissato per la scadenza di esso.

  &)( 
 "  2 ² Il contratto collettivo annullabile
conserva efficacia fino a che intervenga una sentenza di annullamento passata in
giudicato.
La domanda di annullamento è proposta davanti la magi stratura del lavoro dalle
associazioni interessate o dal pubblico ministero.
La domanda deve essere proposta, sotto pena di decadenza, entro sei mesi dalla
pubblicazione del contratto collettivo.

  &)  88"" ! " "  "  !! 28² I contratti
individuali di lavoro tra gli appartenenti alle categorie alle quali si riferisce il contratto
collettivo devono uniformarsi alle disposizioni di questo [2113] 29.

27
Non applicabile perché viola l¶autonomia sindacale dell¶art. 39 Cost. Saranno le parti nel CCNL a stabilire
clausole di ultrattività; se non ci sono, la retribuzione considerata equa è quella del contratto scaduto.
28
Inderogabilità dei contratti collettivi: se il contratto è applicabile è anche inderogabile.
29
Il comma 1 è da ritenersi tuttora in vigore in quanto compatibile con il principio secondo cui i contratti
collettivi post-corporativi, per la loro natura privatistica, vincolano al loro rispetto solo gli iscritti alle
associazioni sindacali stipulanti. Pertanto, l¶obbligatorio adattamento dei contratti individuali alle norme dei
contratti collettivi, nonché l¶inderogabilità di questi ultimi, ben si adeguano al criterio ispiratore della
regolamentazione collettiva, che è quello di sottoporre la pluralità dei soggetti rappresentati dalle
Le clausole difformi dei contratti individuali, preesistenti o successivi al contratto
collettivo, sono sostituite di diritto da quelle del contratto collettivo, salvo che contengano
speciali condizioni più favorevoli ai prestatori di lavoro [1339, 1419, 2 133] 30 31.

  &)  88"" !/  ² In mancanza di disposizioni di legge e di contratto
collettivo si applicano gli usi. Tuttavia gli usi più favorevoli ai prestatori di lavoro
prevalgono sulle norme dispositive di legge [d. gen. 8] 32.
Gli usi non prevalgono sui contratti individuali di lavoro [disp. att. 95, 98].

  &)  ## ! " /  ! 88  " ! ² La
disciplina del contratto collettivo di lavoro si applica anche ai rapporti di associazione
agraria regolati dal capo II del titolo II [2141 ss.] ed a quelli di affitto a coltivatore diretto del
fondo [1647 ss.] 33.
Tuttavia in questi rapporti il contratto collettivo non deve contenere norme relative al
salario, all¶orario di lavoro, alle ferie, al periodo di prova, od altre che contrastino con la
natura dei rapporti medesimi 34.

  &)) 
 #  88 " / ! 0/ 35 ² Nei contratti
individuali di colonia parziaria [2164 ss.] e di affitto a coltivatore diretto [1647], con l¶obbligo
di miglioria, conservano efficacia le clausole difformi dalle disposizioni del contratto
collettivo stipulato durante lo svolgimento del rapporto.


associazioni stipulanti ad una comune disciplina e di sottrarre la regolamentazione dei rapporti individuali
alla libera disponibilità delle parti.
30
Il comma 2 sancisce l'inderogabilità da parte del contratto individuale delle disposizioni del contratto
collettivo, salvo che le disposizioni del contratto individuale siano più favorevoli.
Êalla inderogabilità del contratto collettivo da parte di quello individuale consegue la nullità delle clausole del
contratto individuale difformi da quelle del contratto collettivo.
Tuttavia tale nullità non travolge l'intero contratto individuale, ma comporta solo l'inserzione automatica delle
corrispondenti clausole generali previste dal contratto collettivo in luogo delle clausole contenute nel
contratto individuale risultanti peggiorative di quelle fissate dal contratto collettivo.
La comparazione tra contratto collettivo e contratto individuale va fatta ponendo a confronto i trattamenti
complessivi desumibili dalle due discipline: una volta individuata la disciplina più favorevole questa si applica
integralmente.
In materia retributiva tale confronto non comprende i benefici concessi per particolari meriti del lavoratore o
per la particolare qualità o onerosità della prestazione lavorativa (Cass. 5259/1987).
La disposizione in esame concerne i rapporti tra contrattazione collettiva, anche di livello aziendale, e
contrattazione individuale e, pertanto, non si applica in tema di rapporti tra contratti collettivi nazionali e
contratti collettivi aziendali. Il contrasto tra contratti collettivi di diverso ambito territoriale (nazionale,
regionale, provinciale, aziendale) deve essere risolto secondo il principio di autonomia. Si tratta, quindi, di
accertare la reale volontà delle parti, visto che il principio dell¶autonomia contrattuale comporta il rispetto tra
le reciproche posizioni delle negoziazioni collettive, qualunque sia il loro ambito territoriale.
31
Cfr. art. 7, l. 14-7-1959, n. 741 (Norme transitorie per garantire minimi di trattamento economico e
normativo ai lavoratori).
32
Cfr. art. 17, r.d.l. 13-11-1924, n. 1825 (Êisposizioni relative al contratto d¶impiego privato), conv. in l. 18-3-
1926, n. 562.
33
Il comma 1 ha mantenuto ferma l¶estensione della disciplina del contratto collettivo sancita dalla l.
437/1933 ai contratti agrari [v. Libro V, Titolo II, Capo II, Sez. II]. Anche la l. 203/1982 (Norme sui contratti
agrari), art. 45, ultimo comma, riconosce la facoltà alle organizzazioni professionali agricole di stipulare
accordi collettivi in materia di contratti agrari; ciò confermerebbe il disposto normativo dell¶art. 2079.
34
Il comma 2 fissa dei limiti alla disciplina collettiva, quando questa ha per oggetto un rapporto di
associazione agraria o di affitto a coltivatore diretto. Tali limiti si giustificano, in quanto gli elementi esclusi
dalla regolamentazione (salario, orario di lavoro, ferie) mal si adattano alla struttura dei rapporti associativi o
di affitto. Tali limitazioni, inoltre, operano solo quando le organizzazioni sindacali stipulanti le riconoscono
necessarie in base alla natura del rapporto che si intende disciplinare.
35
Cfr. l. 3-5-1982, n. 203 (Norme sui contratti agrari).
  &)c  0 9#  " " 2 ² Le disposizioni sul contratto
collettivo di lavoro contenute in questo capo valgono, in quanto applicabili, per le altre
norme corporative che disciplinano rapporti di lavoro.

La contrattazione di secondo livello non è resa obbligatoria dall¶accordo del 1993 e non
esiste nelle piccole e medie imprese. Un obiettivo del protocollo sulle relazioni industriali è
quello di far stabilire i minimi nella contrattazione collettiva per lasciare maggior margi ne di
manovra alla contrattazione di secondo livello.
I sindacati che partecipano all¶elezione della RSU non possono costituire RAS, ma
possono essere presenti RAS formate da iscritti a sindacati autonomi o non partecipanti
all¶elezione della RSU o non sot toscrittori dell¶accordo del 1993.
Solitamente i contratti aziendali sono sottoposti a referendum (non giuridicamente
vincolante).

&cc     36 ² Le rinunzie [1236] e le transazioni [1965] 37, che


hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della
legge e dei contratti o accordi collettivi concernenti i rapporti di cui all¶articolo 409 del
codice di procedura civile, non sono valide 38.
L¶impugnazione deve essere proposta, a pena di decadenza [2 964], entro sei mesi dalla
data di cessazione del rapporto o dalla data della rinunzia o della transazione, se queste
sono intervenute dopo la cessazione medesima [disp. att. 197].
Le rinunzie e le transazioni di cui ai commi precedenti possono essere impu gnate con
qualsiasi atto scritto, anche stragiudiziale, del lavoratore idoneo a renderne nota la
volontà.
Le disposizioni del presente articolo non si applicano alla conciliazione intervenuta ai sensi
degli articoli 185, 410 e 411 del codice di procedura c ivile 39 40.
 %).
!!! 
1. Si osservano le disposizioni del presente capo nelle controversie relative a:
1) rapporti di lavoro subordinato privato [ c.c. 2094, 2099 ss., 2126, 2135 ], anche se non
inerenti all'esercizio di una impresa [ c.c. 2082, 2239 ];
2) rapporti di mezzadria, di colonia parziaria [ c.c. 2141, 2164 ], di compartecipazione
agraria, di affitto a coltivatore diretto [ c.c. 1647 ], nonché rapporti derivanti da altri contratti
agrari, salva la competenza delle sezioni specializzate agrarie;
36
Art. così sostituito ex l. 11-8-1973, n. 533 (art. 6) (Controversie individuali di lavoro).
Alla conciliazione nell¶ambito del pubblico impiego non si applicano le norme di cui al presente articolo, ex
art. 66, c. 5, d.lgs. 30-3-2001, n. 165 (T.U. pubblico impiego). Cfr. art. 8, l. 26-5-1965, n. 590 e art. 23, l. 11-
2-1971, n. 11, in materia di contratti agrari.
Sulle sedi di certificazione competenti per le rinunzie e transazioni di cui al presente articolo, cfr. artt. 68, 76
e 82, d.lgs. 10-9-2003, n. 276 (Riforma del mercato del lavoro) nonché d.m. 21-7-2004 (G.U. 24-8-2004, n.
198).
37
Gli atti di rinuncia e transazione non vanno confusi con le cd. quietanze a saldo e cioè quei documenti, a
firma del lavoratore, in cui viene dichiarato di aver percepito determinate somme (es.: per 13a mensilità,
trattamento di fine rapporto etc.) e nelle quali egli si dichiara soddisfatto di ogni spettanza. Tali dichiarazioni
non hanno l¶efficacia di una rinuncia al diritto di credito, per cui non precludono al lavoratore la possibilità di
far valere eventuali ulteriori pretese, entro il lasso di tempo nel quale si compie la prescrizione del diritto.
38
L¶invalidità sancita dalla norma costituisce ipotesi di annullabilità [v. 1441], sia perché può essere fatta
valere in un breve termine di decadenza, sia perché in mancanza di impugnazione viene sanato il negozio
inizialmente invalido.
39
Nei casi previsti dall¶ultimo comma le procedure di cui agli artt. 185-410-411 c.p.c., che si riferiscono agli
atti dispositivi avvenuti dinanzi al giudice, alle commissioni delle Êirezioni provinciali del lavoro o secondo
modalità previste dalla contrattazione collettiva, sono considerate idonee a far sì che il lavoratore non operi
in stato di soggezione rispetto al datore di lavoro.
40
Cfr. artt. 11 e 12, d.lgs. 23-4-2004, n. 124 (Razionalizzazione delle funzioni ispettive in materia di
previdenza sociale e di lavoro).
3) rapporti di agenzia, di rappresentanza commerciale [ c.c. 1742, 2209 ] ed altri rapporti di
collaborazione che si concretino in una prestazione di opera continuativa e coordinata,
prevalentemente personale anche se non a carattere subordinato [ 413 c. 4; c.c. 230bis,
2203 ]41;
4) rapporti di lavoro dei dipendenti di enti pubblici che svolgono esclusivamente o
prevalentemente attività economica [ c.c. 2093, 2129, 2201, 2221 ];
5) rapporti di lavoro dei dipendenti di enti pu bblici ed altri rapporti di lavoro pubblico,
sempreché non siano devoluti dalla legge ad altro giudice.

41
Êefinizione di co co co. La prevalenza della personalità è sia rispetto all¶utilizzo di beni strumentali, ma è
anche una legittimazione ad avere ausiliari.

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