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Esame scritto di Fenomeni Termici

(CdL Fisica)

Prof. M. Sioli

II appello dell’A.A. 2016-2017 - 26/06/2017

Esercizio 1

Un cilindro di acciaio, di coefficiente di dilatazione lineare α = 18×10−6 K−1 , con-


tiene del mercurio, il cui coefficiente di dilatazione volumetrica è β = 180 × 10−6
K−1 . Il volume del mercurio a 0 ◦ C è di 10 cm3 . Si vuole mantenere costante l’al-
tezza della colonna di mercurio in un intervallo di temperatura non troppo grande,
e a tale scopo si inserisce nel cilindro una serie di barrette di silice il cui coefficiente
di dilatazione è trascurabile.

a) Calcolare il volume occupato da queste barrette.

b) Quale altro espediente si sarebbe potuto utilizzare se fosse stato β < 2α?

Soluzione Esercizio 1

a) Indichiamo senza accento le variabili relative a 0 ◦ C, con accento quelle


relative ad una temperatura generica T (misurata in gradi celsius). Quindi
avremo lA = Vm + V s e l0 A0 = Vm0 + V s0 . Sappiamo che Vm0 = Vm (1 + βT ) e
A0 = A(1 + 2αT ); inoltre il testo ci dice che V s0 = V s e che vogliamo l0 = l.
Quindi:

lA0 = Vm0 + V s
lA(1 + 2αT ) = Vm (1 + βT ) + V s
(Vm + V s )(1 + 2αT ) = Vm (1 + βT ) + V s
β − 2α
!
V s = Vm = 40 cm3

Si noti che questo espediente funziona sia per innalzamenti che per abbassa-
menti di temperatura: questo comportamento può risultare contro-intuitivo
in quanto, per T > 0 e senza il blocco di silice, si ha l0 > l. Si provi a
individuare il vizio di questo ragionamento.

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b) Chiaramente l’espediente del punto a) funziona in quanto β > 2α. Se invece
del mercurio e/o dell’acciaio si avessero sostanze per cui β < 2α, si dovreb-
be aggiungere una piccola superficie A s di silice sulla base del cilindro di
acciaio, tale che A s = A(2α − β)/β.
In alternativa si potrebbe sostituire la silice con un materiale con un coeffi-
ciente di dilatazione volumetrico γ > 2α di volume

β − 2α
!
V x = Vm
2α − γ

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Esercizio 2

Un recipiente di volume variabile contiene una miscela di gas perfetto e di va-


por d’acqua saturo ed è a contatto termico con un termostato a temperatura T 0 =
346 K. Inizialmente il volume e la pressione della miscela valgono, rispettivamen-
te, V0 = 60 litri e p0 = 2 atm. La miscela viene poi compressa in modo reversibile
e isotermico fino al volume finale V f = 20 litri. Sapendo che alla temperatura T 0 la
pressione di vapore saturo dell’acqua è p∗ = 0.35 atm e che il suo calore latente di
vaporizzazione è λ f = 561 cal/g, calcolare:
a) la pressione finale p f ;
b) il lavoro totale fatto dall’ambiente sul sistema;
c) la massa di acqua condensata;
d) la variazione di entropia ∆S della miscela.
(Per il vapor d’acqua si assumano valide le leggi dei gas ideali e si trascuri il volume
occupato dall’acqua di condensazione).

Soluzione Esercizio 2

a) Durante la trasformazione la pressione del vapore saturo si mantiene costan-


te, mentre quella del gas aumenta. Per la legge di Dalton possiamo scrivere:
ngas RT 0
p0 = p∗ + pgas = p∗ + (1)
V0
ngas RT 0
p f = p∗ + p0gas = p∗ + . (2)
Vf

Ricavando ngas = V0 (pRT0 −p
0
)
dalla (1) e sostituendolo nella (2) ricaviamo p f =
p + (p0 − p )V0 /V f = 5.3 atm.
∗ ∗

b) L’equazione (2) ricavata nel punto precedente esprime la generica funzione


p(V) = p∗ +(p0 − p∗ )V0 /V valida in ogni punto della trasformazione. Quindi:
Z Vf
V0
L=− p(V)dV = p∗ (V0 −Vf )+(p0 −p∗ )V0 ln = 122.8 atm·l = 1.2×104 J,
V0 V f

dove il segno meno indica che il valore ottenuto è da riferirsi all’ambiente


esterno.
c) La massa di acqua condensata si ottiene moltiplicando il peso molecolare
dell’acqua M = 18 g per il numero di moli che transitano dalla fase di
vapore a quella liquida:
p∗ V0 p∗ V f p∗
∆n = n0 − n f = − = (V0 − V f )
RT 0 RT 0 RT 0

3
p ∗
e quindi m = M∆n = M RT 0
(V0 − V f ) = 8.9 g

d) La variazione di entropia della miscela è la somma ∆S = ∆S gas + ∆S 3ap . Il


primo termine è la variazione di entropia di un gas perfetto che si comprime
isotermicamente:
Vf
∆S gas = ngas R ln = −7.6 cal/K.
V0
Il termine ∆S 3ap si ottiene dividendo il calore ceduto alla sorgente durante la
condensa per la temperatura T 0
mλ f
∆S 3ap = − = −14 cal/K
T0
quindi ∆S = ∆S gas + ∆S 3ap = −22 cal/K.
Si osservi che per il vapor d’acqua, anche se la fase di condensa è isoterma,
l’energia interna non si mantiene costante in quanto varia il numero di moli
e quindi di molecole (per un gas perfetto l’energia interna è la somma delle
energie cinetiche delle molecole, i cui valori rimangono in media costanti,
ma diminuiscono in numero).

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