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Non mi funziona la posta in uscita. Comunque questa la bozza delle biografie.

Correggete/integrate che poi stampo. Ciao

Pina Re
Nata a Pieve Porto Morone (Pavia) il 14 marzo 1913, deceduta a Cinisello Balsamo (Milano)
il 14 agosto 2007, commessa, dirigente politica e sindacale, parlamentare comunista.

Pina nacque in una famiglia di fede socialista; il padre Luigi, detto Bigio, collaborava con gli
esponenti più illustri del socialismo pavese di inizio Novecento. Nel 1931 i Re si trasferirono
a Milano, dove Pina lavorò come commessa, prima ai Magazzini Duomo e successivamente
in una drogheria di piazzale Lagosta, dove rimase fino alla fine della guerra.

Proprio in piazzale Lagosta, teatro di azioni partigiane, entrò in contatto coi Gruppi di difesa
della donna e aderì attivamente alla lotta di Liberazione. Nel dopoguerra fu candidata dal
Partito comunista alle elezioni del 1948 e fu tra le prime donne elette al Parlamento italiano.
Costretta dopo pochi messi alle dimissioni, per problemi di salute e impegni di partito, si
occupò, quindi, della formazione dei quadri femminili comunisti, come direttrice della Scuola
femminile di partito «Anita Garibaldi». Fu poi rieletta al Parlamento per tre legislature
consecutive, ricoprendo la carica di deputata dal 1958 al 1972.

Pina Re si è occupata delle riforme della giustizia minorile, del diritto di famiglia, della
questione della casa e dei servizi per l'infanzia. Conclusa l'esperienza parlamentare, confluì
nel movimento sindacale, fondando il sindacato degli inquilini (Sunia) e si rese protagonista
di alcune battaglie territoriali, come l'istituzione del Parco nord, alla periferia di Milano.

Piero Bartezzaghi
Piero Bartezzaghi, noto anche con gli pseudonimi di Duca d’Alba, Zanzibar e Vittuone
(Vittuone, 18 novembre 1933 – Milano, 9 ottobre 1989), è stato un enigmista italiano, autore
tra i più noti dell'enigmistica classica e famoso per i suoi cruciverba, visse nel quartiere
Bovisa.

Pietro Bartezzaghi figlio di un idraulico dipendente del Comune di Milano. A tredici anni
decide di inviare un cruciverba da lui realizzato al popolare periodico illustrato La Domenica
del Corriere, che lo pubblica indicando il nome dell'autore; pochi anni dopo, nel 1949, inizia
la collaborazione, mai più interrotta, con La Settimana Enigmistica.

Nella sua opera Bartezzaghi si rivela altamente innovativo modernizzando il linguaggio


dell’enigmistica; vi fa infatti entrare parole straniere, marchi commerciali, neologismi, fatti e
note di attualità e politica; inoltre utilizza l’alfabeto a 26 lettere, scandalizzando i puristi della
lingua italiana, per i quali le lettere devono essere indiscutibilmente le canoniche 21.

Racconta il figlio Stefano: “Era una specie di paese, la Bovisa. Tutti conoscevano il lavoro
del papà. Quando qualcuno non lo sapeva, io dicevo ' impiegato' , ma in cuor mio pensavo
che lui facesse tutti i cruciverba. Mio padre, del resto, non si considerava eccentrico. Ma
trovava eccentrico il fatto di divertirsi come un pazzo nel suo lavoro. "Anche gli aspetti noiosi
della sua attività alla Settimana enigmistica - nella cui redazione fu per ventontt' anni -
sembravano non pesargli. Era un padre molto presente, stavamo sempre insieme. Durante
le passeggiate facevamo giochi enigmistici.

Luciano Tavilla
Il 13 aprile 2014 residenti della palazzina di via dell’Aprica 24, a Milano, insieme con l’Anpi
Bovisa, hanno inaugurato una targa posta sulla facciata della casa, in memoria del
comandante partigiano Luciano Tavilla, che lì aveva abitato con la sua famiglia.
Figlio di un impiegato delle ferrovie in servizio a Milano, Luciano Tavilla aveva appena
terminato gli studi presso una Scuola di avviamento industriale quando decise di unirsi ai
partigiani che combattevano in Val d'Ossola. Inserito in una formazione, poco tempo dopo,
per quanto fosse giovanissimo, gli fu affidato il comando di un distaccamento della Brigata
Garibaldi "Mario Flam".
Il 24 aprile 1945, il giorno prima della Liberazione, stava rientrando a Milano con il suo
gruppo. Ma un beffardo e tragico destino aveva deciso altrimenti. Luciano, in un ultimo
scontro a fuoco a Fondotoce di Verbania, rimase ucciso.
Luciano Tavilla non aveva ancora compiuto 20 anni. Fu decorato con la medaglia d’oro al
Valor Militare.

Il ragazzo si distinse per il suo coraggio in numerose azioni contro i nazifascisti e cadde con
le armi in pugno, proprio nel giorno dell'insurrezione popolare. Questa la motivazione della
ricompensa al valore che gli è stata concessa: "Giovane combattente della lotta di
liberazione, audace fra gli audaci, in dure situazioni di vita ed in aspri scontri fu sempre di
costante esempio ai compagni e ai dipendenti. Particolarmente si distinse nei combattimenti
di Valgrande di Intra e di Verbania. Nei giorni dell'insurrezione generale, conducendo con
valoroso impeto il suo distaccamento contro i tedeschi che ancora duramente resistevano,
cadde da prode sul campo".

12 dicembre 1969
La strage di piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico compiuto il 12
dicembre 1969 nel centro di Milano. Da molti è stata considerata «la madre di tutte le
stragi».
Il sindaco Giuseppe Sala l’anno scorso ha voluto ringraziare tutti i milanesi che, come ogni
anno, hanno voluto ricordare le vittime di piazza Fontana "perché eravate qua l'anno scorso,
l'anno prima e ci sarete finché Milano non avrà giustizia. Di fronte a questa piazza - ha
aggiunto - mi sento fiero di essere sindaco".

Luca Rossi
23 Febbraio 1986
Milano, Piazzale Lugano, tre persone all'angolo che discutono, prima con calma poi sempre
più animatamente, una delle tre persone e' il poliziotto in borghese Policino, la discussione
finisce in rissa: i due fuggono in auto, il Policino prende la mira e spara per colpire i due.
Luca stava salendo in corsa sull' autobus per andare a casa di amici. Luca Rossi, primo
anno di filosofia, militante di Democrazia proletaria, un ragazzo di vent' anni con i capelli
lunghi e la faccia simpatica. Due colpi di pistola e Luca si è accasciato sull'asfalto, colpito al
fianco da un proiettile vagante: dieci metri più in là, un poliziotto in borghese aveva sparato a
un' auto in fuga. Luca è morto dopo 5 ore di agonia al Niguarda.
Fiorella Ghilardotti
Fiorella Ghilardotti (Castelverde, 25 giugno 1946 – Milano, 13 settembre 2005) è stata una
sindacalista e politica italiana.
Laureata in economia e commercio, svolse per anni la professione di insegnante per poi
entrare nella CISL nel 1975.
Segretaria confederale a Milano di tale sindacato, nel 1990 venne eletta consigliere
regionale come indipendente con il Partito Comunista Italiano e poco dopo aderì al Partito
Democratico della Sinistra. Dal 1992 al 1994 fu presidente della regione Lombardia, che
attraversava in quel momento un delicato periodo politico nell'ambito dell'inchiesta di
Tangentopoli, guidando un esecutivo di minoranza di sinistra con l'appoggio esterno di
socialisti, democristiani e radicali.
Nel giugno del 1994 venne eletta parlamentare europea, incarico che confermò anche nel
1999. Nel 2004, al termine della sua seconda esperienza a Strasburgo, entrò nel comitato
regionale dei Democratici di Sinistra. È scomparsa nel 2005 all'età di 59 anni.

Ricordare Fiorella Ghilardotti significa continuarne l’attività sui temi che l’hanno vista
impegnata: pari opportunità, politiche femminili, cittadinanza e diritti in Europa.

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