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SOLLECITAZIONI DI CONTATTO
A.A. 2015-2016
Obiettivo
• Obiettivo di questo gruppo di lezioni è:
– Acquisire le conoscenze necessarie per valutare lo
stato di sforzo in due corpi deformabili a contatto
• Per conseguire questo obiettivo sarà necessario:
– Richiamare le equazioni fondamentali della teoria
dell’elasticità
– Esporre come si ricava la soluzione per un carico
qualsiasi applicato al bordo di un semispazio
– Estendere questa soluzione al caso di corpi
deformabili a contatto.
INTRODUZIONE
• Molti organi delle macchine si trasmettono i
carichi operativi attraverso contatti di forza in
corrispondenza di zone, più o meno ristrette,
della superficie esterna.
• La caratteristica del materiale che misura la
capacità di resistere a questo tipo di carichi è la
durezza.
• Il calcolo degli sforzi di contatto introduce un
problema particolare di non linearità non
geometrica.
ESEMPI
Ruote dentate Catene
Albero a camme
Perni
Supporti di banco
Cuscinetti
volventi
Non linearità
• In generale le superfici a contatto non hanno
la stessa forma e quindi il contatto,
idealmente, inizia su un punto (contatto
sferico)
Non linearità
Linea ideale di contatto
5% Carico Finale 50% Carico Finale 80% Carico Finale 100% Carico Finale
Contatto effettivo
• In realtà il problema è più complesso in quanto il
contatto, a causa della rugosità superficiale, avviene
in un numero discreto di punti. Cruciale a quel punto
è l’effetto del lubrificante presente
Corpi elastici a contatto senza attrito
• Trascurando quest’ultima condizione e approssimando i corpi
a contatto alla loro forma ideale, è possibile, sotto alcune
ipotesi semplificative, giungere ad una soluzione analitica dei
problemi di contatto tra corpi elastici delimitati da superfici
continue e non conformi tra loro.
• Il primo che diede una soluzione analitica al problema fu
Hertz(1882) che sviluppò la sua teoria studiando le
aberrazioni ottiche di lenti sferiche premute tra loro.
Richiami di teoria dell’elasticità
• Si consideri un continuo, elastico, omogeneo,
isotropo e bidimensionale in stato di tensione piano.
Le equazioni di equilibrio e di compatibilità sono:
s x xy 2 x y xy
2 2
X 0
x y y 2 x 2 xy
s y xy
Y 0
y x Ove X e Y sono le componenti delle forze di volume
s x xy
0
x y
s y xy 2
2
0 s x s y 0
y x x 2 y 2
s r 1 r s r s
r r r
R0
1 s r 2 r S 0
r r r
4 4 4
2 2 2 4 0
x 4
x y y
Richiami di teoria dell’elasticità
• Utilizzando definizioni analoghe si può
giungere alle corrispondenti equazioni in
coordinate polari
1 1 2
sr 2
r r r 2
2
s
r 2
1
r
r r
Richiami di teoria dell’elasticità
• Utilizzando l’operatore biarmonico si ha:
2 2 2 2
2 2 2 2
4
x y x y
e sostituendo, l’equazione di compatibilità diventa: 4 0
𝜕2 1 𝜕 1 𝜕2 𝜕2 1 𝜕 1 𝜕2
• In coordinate polari: 4
𝛻 = + + + +
𝜕𝑟 2 𝑟 𝜕𝑟 𝑟 2 𝜕𝜃 2 𝜕𝑟 2 𝑟 𝜕𝑟 𝑟 2 𝜕𝜃 2
𝜕2 1 𝜕 1 𝜕2 𝜕 2 𝜙 1 𝜕𝜙 1 𝜕 2 𝜙
+ + + + =0
𝜕𝑟 2 𝑟 𝜕𝑟 𝑟 2 𝜕𝜃 2 𝜕𝑟 2 𝑟 𝜕𝑟 𝑟 2 𝜕𝜃 2
Forza concentrata su un bordo
• Si supponga di avere una forza concentrata perpendicolare al bordo di un
dominio semi infinito
P
r
s
2
2
r cos r sen rd P
𝜙 𝑟, 𝜃 = 𝑟𝐷1 𝜃 sin 𝜃
2 D1
sr cos s r 0
r
𝜋/2
2P
sr cos
r
Forza concentrata su un bordo
• Considerando una circonferenza di diametro d
tangente in O punto di applicazione del carico si
ha 𝑟 = 𝑑cos 𝜃
2𝑃
𝜎𝑟 = − costante ∀𝜃
𝜋𝑑
eccetto il punto di applicazione del carico
f1 ( )
1 P sen C
1 cos C 2 sen f 2 ( r ) C3 r
E
2𝑃 2𝑃 2𝑃
𝑢 =− ln 𝑟 + 𝐶1 0=− ln 𝑑 + 𝐶1 𝐶1 = ln 𝑑
𝜃=0 𝜋𝐸 𝜋𝐸 𝜋𝐸
2𝑃 𝑑
𝑢=𝑢 = ln
𝜃=0 𝜋𝐸 𝑟
2𝑃 𝑑 1+𝜐 𝑃
v=v = −v = ln −
𝜃=−𝜋/2 𝜃=𝜋/2 𝜋𝐸 𝑟 𝜋𝐸
a x
1
v( x)
E a
p 2 ln
d
1
d
a a
x
Senza carico
Con carico
Cilindri a contatto
• Dato che il cilindro è rigido e quindi non si deforma deve
risultare che la deformata che subisce il bordo libero del piano
deve essere cilindrica di raggio R.
a x
v( x)
1
p
a 2 ln 1 d
E d
2 2 x
1
p0 a 2
E a a
v( x) a 2 ln 1 d
d
• L’espressione scritta deriva dall’aver applicato la distribuzione
ellittica alla soluzione del problema elastico di carico qualsiasi
sul bordo, prima discussa.
• Se dimostriamo che essa è un arco di circonferenza la
soluzione del problema è adeguata
Cilindri a contatto
• La forza totale, per unità di lunghezza in direzione dell’asse del
cilindro è :
p0a
a
1
a p0 a
F p( )d 2
2 2
d
a a a 2
• E’ possibile dimostrare inoltre che:
x x 2
a
a 1
2
2 2
ln d Cc
a d 2
• con c pari ad una costante. Usando questi risultati si risolve
l’integrale relativo alla deformata del bordo si ottiene:
2 2 x
1
p0 a 2
E a a
v( x) a 2 ln 1 d =
d
p0 2
2
1
a 2 Fx
v( x) 2c x 2
C '
Ea 2 E a 2
Cilindri a contatto
• Si può porre v = 0 per x = ±a per calcolare C’ e, di conseguenza:
v x
2F
a 2
x 2
Ea 2
d 2 v x 1 4F
• Derivando due volte si ottiene:
dx 2
R Ea 2
• È quindi dimostrato che il raggio R è costante e ciò dimostra che si può
assumere la distribuzione ellittica di pressione per un cilindro rigido
premuto su un piano deformabile, purché l’ampiezza del contatto sia posta
pari a 2a con:
4 FR
a
E
Cilindri a contatto
• Di conseguenza la massima pressione di contatto risulta pari a
2F EF
p0
a R
4 FR ' 2 FR
a
E E F
EF 2 EF
p0
R ' R R
2a
Cilindri a contatto
• Fin qui si è assunto che i due elementi a contatto siano in
stato di tensione piana.
c 3 Fk D C E d 3 Fk D C E
1.5P
• La pressione massima è p0
cd
2
F 2CE
• L’avvicinamento dei centri è y 3
kD
Corpi a doppia curvatura a contatto
• Le curvature sono definite su due piani e sono dette
– R1,R2 Curvature del corpo 1
– R’1, R’2 Curvature del corpo 2
– angolo compreso tra i piani che contengono le
curvature
1.5
kD
1 1 1 1
R1 R2 R'1 R' 2
k D 1
2 2
1 1 1 1 1 1 1
cos 2 cos 2
1.5 R1 R'1 R2 R' 2 R1 R'1 R2 R' 2
Corpi a doppia curvatura a contatto
• I coefficienti , , sono riportati nella
seguente tabella
cos 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70
1.000 1.070 1.150 1.242 1.351 1.486 1.661 1.905
1.000 0.936 0.878 0.822 0.769 0.717 0.664 0.608
0.750 0.748 0.743 0.734 0.721 0.703 0.678 0.644
cos 0.80 0.85 0.90 0.92 0.94 0.96 0.98 0.99
2.292 2.600 3.093 3.396 3.824 4.508 5.937 7.774
0.544 0.507 0.461 0.438 0.412 0.378 0.328 0.287
0.594 0.559 510 0.484 0.452 0.410 0.345 0.288
Corpi a doppia curvatura a contatto
• Nel caso di grande interesse, di due sfere a contatto è
possibile esplicitare l’andamento delle tensioni
• I valori massimi sono
s r s 1 2 s z
1
s z p0
2
• Il massimo valore di si riscontra ad una profondità
circa a/2. Vale, nel caso di = 0.3, max =0.31p0
• La massima tensione di trazione si verifica al bordo
della superficie di contatto ed è
sr
1 2
p
0
3
Esempio di due cilindri a contatto
0tan1ar1
F 20000N a 0,2712287mm sxsx/p0
R1 100mm p0 469,43431Mpa 0tan1ar1
R2 50mm y 0,0032827mm szsz/p0
t 100mm nu 0,3
t /p0
E 210000Mpa KR 33,333333mm 0tan0ar0
Sforzo (MPa)
CE 8,667E-06MPa-1
0tan0ar0
4F
a k RCE
t
0tan0ar0
2F
p0
ta
0tan0ar0
F 1 12 4 R1 1 22 4 R2
y ln 1 ln 1
t E1 a E2 a
0tan0ar0
RR
kR 1 2 0tan0ar0 0tan1ar1 0tan2ar2 0tan3ar3 0tan4ar4 0tan5ar5 0tan6ar6
R1 R2 z/a
p a 2 2z 2 a
1 1 1 2 sx 0 2 z ; s z p0
2 2
CE
E1 E2 a a 2 z 2 a2 z2
s z s x
2
Frange fotoelastiche in due
cilindri a contatto
Cilindri a contatto
• L’andamento dello sforzo tangenziale è di
grande importanza in quanto il valor massimo
si verifica sotto la superficie di contatto.
• Se il materiale si comporta come un materiale
duttile, l’ipotesi della max può essere usata
per la verifica di resistenza.
• Pertanto il punto più rischioso è sotto la
superficie a circa 0.78·a di profondità
Cilindri a contatto
• In quel punto si possono
generare delle cricche che,
evolvendo verso la superficie
provocano il distacco di scaglie
di materiale.
• Questo danneggiamento è
detto «pitting».
• Alla propagazione contribuisce
il lubrificante che rimane
intrappolato nella fessura
• Per migliorare la resistenza si
eseguono trattamenti termici
(Tempra) o termochimici
(Cementazione, Nitrurazione)
Indurimento superficiale
Secondo l’ipotesi della max si ha 0tan1ar1
s 2 0tan1ar1
sx/p0
sx
sszz/p0
In base al diagramma di Wohler il /p0
0tan1ar1
rapporto tra la vita infinita (N>1010 t
szamm
/p0/p0
cicli) e la rottura statica è 0tan1ar1
Sforzo (MPa)
s R , stat 1.9s Fat , N 0tan0ar0
0tan0ar0
0tan0ar0
0tan0ar0
0tan0ar0
0tan0ar0 0tan1ar1 0tan2ar2 0tan3ar3 0tan4ar4 0tan5ar5 0tan6ar6
z/a