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Buongiorno a tutti care ascoltatrici e cari

ascoltatori. Io sono Laura e anche oggi 13 luglio vi


do un caldo benvenuto a quest'ultima puntata di
Tempo di Caffè. Come vi ho già anticipato la volta
scorsa, questo sarà il nostro ultimo incontro
perchè ho deciso di trasferirmi a Milano. Mi
dispiace tantissimo lasciarvi, perché mi ero
affezionata a questo appuntamento con voi. Come
prima cosa quindi vi parlerò del mio ritorno a
Milano, vi racconterò poi di una particolare fede
antitradimento e infine concluderemo con la
furbissima Signora Vinciguerra. Buon ascolto.

Tra poco tornerò di nuovo a vivere a Milano.


Avevo giurato [1] che non avrei mai più vissuto
stabilmente a Milano perché erano troppe le cose che mi facevano arrabbiare. Poi invece eccomi di nuovo
a fare le valige per l'Italia. Ho preso la decisione proprio un giorno in cui ero arrabbiata [2] col mondo
intero. Ero in macchina con mia sorella.
-"Basta con questo traffico! Guarda che caos. Non ci muoviamo di un metro. A Zurigo queste cose non
succedono. Vanno tutti in tram. Qui invece è uno scandalo! Arriveremo a casa tardi. Quei ragazzi se ne
andranno!"
E mia sorella:
-"Potevamo andare anche noi in tram."
-"Cosa c'entra? Qui siamo in Italia, mica in Svizzera! Vediamo di recuperare in fretta il cellulare di quei due
per avvisarli del ritardo e speriamo che abbiano pazienza [3]."
Perché ero talmente convinta di non tornare più a Milano, che avevo cominciato a vendere tutti i mobili di
casa. Quel pomeriggio aspettavo una giovane coppia che era venuta a prendere l'armadio della camera da
letto e il divano. E così a parte il tavolo con le sedie e il mobiletto del bagno, non era rimasto più niente.

A un certo punto però mia sorella mi dice:


-"A proposito, mi sono dimenticata di dirtelo. Questa mattina ho ritirato una raccomandata [4] per te.
L'avevo tolta dalla borsa per dartela, ma poi l'ho lasciata a casa mia."
-"Non fa niente, sarà la solita multa [5] da pagare o qualche altra scocciatura [6]. Guarderò stasera."
-"Non credo che sia una multa. E' una busta di un certo Studio Zanardi"
Il mega studio Zanardi??? Quello che organizza eventi e congressi internazionali? Avevo avuto un
colloquio di lavoro tre mesi prima, senza avere mai risposta. A quel punto freno di colpo, inverto la
marcia [7] e mi dirigo come una pazza verso la casa di mia sorella. Una volta arrivata parcheggio la
macchina in doppia fila[8], mi faccio dare le chiavi del suo appartamento e salgo le scale a due a due. Non
appena recuperata la raccomandata, la leggo nella frazione di un secondo e... Sìììì!!! Ce l'ho fatta!!
Comincio a saltare [9] dappertutto e non riesco più a fermarmi. Sono felicissima.

Poi con calma ritorno in macchina, accendo il motore e dico a mia sorella:
-"Hai trovato il numero di quei due? Digli che non lo vendo più l'armadio e neppure il divano. Se hanno
affittato apposta un furgoncino per il trasporto digli che gli rimborso le spese. E adesso andiamo subito a
comprare un letto.
-"Ma che succede, sei impazzita?"
-"Leggi qua. Mi vogliono assumere come event manager e guarda la cifra in basso a destra. Non è
annuale. E' mensile."
E mia sorella a bocca aperta:
-"Mi sa che a questo punto ti serve anche una nuova cucina e un nuovo salotto."
Ebbene cari ascoltatori. Ogni tanto i sogni si avverano. Bisogna sempre provarci. Zurigo mi mancherà
moltissimo e ci tornerò spesso per trovare i miei amici. Adesso sto preparando il trasloco e sento già la
nostalgia. Però non potevo rifiutare un'occasione del genere...
***

E adesso cambiando argomento, vorrei parlare di fiducia e di lealtà, che dovrebbero sempre esistere alla
base di un amore. Ma purtroppo c'è gente infedele per natura e proprio per rendere più difficili
eventuali scappatelle [10], un'azienda americana ha inventato una fede [11] "antitradimento". Si tratta di un
anello in titanio che dopo un po' di tempo che lo indossi rilascia sul dito la scritta: "sono sposato". E a
quanto pare non è facile togliere questa scritta. Non basta una rapida lavata di mani, ma è un po' come
avere un tatuaggio semipermanente. Se ce l'hai prima che si cancelli [12] ci vuole un bel po' di tempo.
Perché quando questi traditori desiderano un'avventura, come prima cosa si sfilano [13] l'anello dal dito e
lo nascondono in tasca o nella borsetta. Noi ingenui infatti (e mi ci metto anch'io nel mucchio [14]), quando
conosciamo una persona interessante, guardiamo subito se porta o meno la fede. Ma si sa, il mondo è
pieno di romantici sognatori che credono in questi segni esteriori di eterno amore per poi scoprire, magari
anche mesi dopo, che il nuovo fidanzato o fidanzata in questione in realtà non solo è sposato, ma ha
anche dei figli. Questa fede magica, dovrebbe quindi salvare noi sognatori dall'inganno, aiutando le mogli o
i mariti a tenersi i loro coniugi. Quello che mi chiedo però è: chi la comprerà mai una fede del genere?
Perché se la compri significa che non ti fidi per niente del tuo compagno e sai che prima o poi ti tradirà. E
allora perché sposarsi? E poi sono andata a vedere sul sito dell'azienda, The Cheeky: non è mica [15] così
difficile nascondere la scritta, basta indossarci sopra un altro anello oppure mettere un cerotto. Insomma io
pensavo che questa invenzione fosse totalmente inutile, ma una sera mentre ne parlavo con alcune
amiche, ho visto che una di loro prendeva nota. Peccato però che la volta dopo ho visto suo marito che
dava di nascosto il suo numero di cellulare a una donna che aveva appena conosciuto. E mentre lo faceva
aveva la fede indosso. Quella normale!!

***

E adesso concludiamo con la Signora Vinciguerra. Arrivo con mia sorella davanti al portone del mio
palazzo e vedo due ragazzi che stanno caricando un divano su un furgoncino. Appoggiata a un muro c'è
pure l'anta di un armadio.
-"Ma non li hai avvertiti che non vendevo più niente? Come hanno fatto ad entrare in casa?"
E mia sorella:
-"Certo che li ho avvertiti. Erano un po' dispiaciuti, ma mi hanno detto che andava bene lo stesso."
Poi sul portone vedo la Signora Vinciguerra che dice al ragazzo:
-"Mi raccomando, lo tratti bene, si ricordi che questo è un divano d'epoca. E' del 1970."
E rivolta a me:
-"Buongiorno Signorina. Ho visto questi due poveretti molto abbattuti [16] perché lei si è rifiutata all'ultimo
momento di vendergli i suoi mobili e allora mi sono commossa e gli ho venduto i miei."
-"Ma come ha fatto? Quei due volevano solo mobili moderni."
-"Beh! Gli ho detto che su quel divano ci si era seduta sopra Lady Gaga quando è venuta a fare il concerto
a Milano. E poi gli ho detto che anche Madonna ha lo stesso preciso identico armadio nel suo castello
inglese."
E mia sorella:
-"Quella Signora è un genio!"
-"Zitta! Tu non la conosci."
Ma lei come al solito non mi ascolta e dopo un po' sparisce. Dopo un po' però mia sorella ricompare tutta
bianca in volto e mi dice:
-"Non so come abbia fatto, ma tra un caffè e un lungo discorso sul tango quella Signora ha tentato di
vendermi la sua cucina."
-"Ma quella cucina è vecchissima e ha le ante tutte rotte"
-"Infatti, è quello che le ho detto. E allora sai che cosa ha fatto? Ha staccato le ante e mi ha venduto solo
quelle. Poi mi ha detto che siccome non poteva assolutamente farmi lo sconto mi regalava tutti i mobili
usati che stanno nel suo solaio. Devo portarli via entro domani sera. E adesso dove li metto?"

***

Bene, care ascoltatrici e cari ascoltatori, siamo arrivati alla fine di quest'ultima puntata. Spero di avervi
regalato dei momenti di leggerezza e di allegria.
Mi raccomando, continuate a seguire il sito
www.podclub.ch. Sono sicura che il prossimo
podcast in italiano vi terrà un'ottima compagnia.
Per quanto mi riguarda è stato un grande piacere
stare con voi in tutti questi mesi. Mi mancherete!

[1] giurato: pensato con sicurezza


[2] arrabbiato: infuriato, irritato
[3] pazienza: calma
[4] raccomandata: lettera inviata per posta con
ricevuta di ritorno
[5] multa: sanzione per guida irregolare
[6] scocciatura: noia, fastidio
[7] inverto la marcia: cambio direzione
[8] doppia fila : parcheggiare irregolarmente, di fianco ad altre macchine regolarmente in sosta
[9] saltare: sollevarsi su e giù coi piedi in segno di euforia
[10] scappatelle: avventure, tradimenti
[11] fede: anello che si indossa quando ci si sposa
[12] cancelli: non sia più leggibile
[13] si sfilano: si tolgono dal dito
[14] nel mucchio. in questo gran numero (di persone ingenue)
[15] non è mica: non è poi
[16] abbattutti: che hanno perso fiducia e coraggio, depressi

Tempo di caffè 24: Cambio di look, Lucio


Dalla e menù di Pasqua (23 marzo 2012)
Buongiorno a tutti care ascoltatrici e cari ascoltatori. Io sono Laura e anche oggi 23 marzo vi do un caldo
benvenuto a questa nuova puntata di Tempo di Caffè. Oggi vorrei iniziare raccontandovi di un mio cambio
di look primaverile, che purtroppo non ha riscosso [1] molto successo, proseguiremo parlando del nostro
cantante italiano Lucio Dalla, scomparso il primo marzo scorso e infine concluderemo con le lasagne
pasquali della Signora Vinciguerra. Buon ascolto.

Qualche giorno fa sono andata a trovare una mia amica e mentre parlavamo ad un certo punto si è messa
a studiarmi con aria serissima e mi ha detto:
-"Scusami la sincerità, ma te lo devo proprio dire: sei vestita sempre allo stesso modo. Che tristezza!
Dovresti cambiare un po'! E poi quella pettinatura... Fai qualcosa!"
La prima cosa che ho pensato è stata: "Ma chi gliel'ha chiesto? E' possibile che ti debbano dare dei
consigli quando non sono assolutamente richiesti?" Però aveva ragione lei: io sono una di quelle persone
che se potessero andrebbero in giro [2] sempre con lo stesso modello di pantaloni e con il primo
maglione che capita [3]. La cosa non mi aveva mai dato alcun fastidio [4], ma dopo quelle parole, mi
sembrava che tutti mi guardassero. Così dopo aver salutato la mia amica, sono andata da un bravo
parrucchiere, mi sono fatta tingere i capelli di rosso e mi sono fatta fare un bel taglio all'ultima moda,
dopodiché sono entrata in un negozio del centro ed ho comprato un vestito un po' particolare. Pensavo di
stare benissimo e la sera stessa sono uscita con il mio nuovo look. Sono arrivata nel locale dove avevo
appuntamento e mi sono messa ad aspettare [5] i miei amici seduta ad un tavolino. Stranamente non
arrivavano.

Ad un certo punto ho iniziato a preoccuparmi. Pensavo di aver sbagliato posto. Così ho telefonato ad uno
di loro.
-"Dove siete? E' da un po' che sono arrivata."
-"Siamo seduti qui fuori da più di mezz'ora. Ti abbiamo cercata dentro, ma c'era solo una ragazza un po'
strana con i capelli rossi."
Purtroppo quella ragazza ero io. Non vi dico le risate quando li ho raggiunti e mi hanno vista da vicino.
Alcuni di loro avevano persino le lacrime agli occhi. Non credevo di essere così ridicola. Mi prendeva in
giro [6] persino la mia amica, quella che la mattina stessa mi aveva detto di cambiare aspetto. Beh, forse
avevo un po' esagerato con il colore dei capelli e così la settimana dopo sono tornata del mio colore
naturale.

Però per cambiare ho comprato un paio di occhiali da vista rosa shocking e adesso quando ho voglia di
sentirmi diversa mi basta indossarli per un po'. E se qualcuno osa ancora dirmi che sono sempre uguale
tiro fuori dalla borsetta l'altro paio di occhiali rossi che ho comprato il giorno dopo oppure quelli azzurri che
ho preso il giorno dopo ancora o quelli bianchi che ho dovuto assolutamente acquistare stamattina. Per
non parlare di quelli arancioni che sto per comprare ora... Accidenti [7] alla mia amica!

***

E adesso passando all'attualità vorrei parlarvi di Lucio Dalla, un grandissimo cantautore italiano,
scomparso il primo marzo scorso, proprio qui in Svizzera, a Montreux, il giorno dopo aver tenuto un
concerto. Lucio Dalla è morto solo tre giorni prima del suo compleanno, che cadeva [8] il 4 marzo. E il 4
marzo 1943 era non solo la sua data di nascita, ma anche il titolo di una notissima canzone, che lo aveva
fatto diventare una star della musica italiana. Per noi italiani Dalla era davvero un mito. Era un personaggio
molto originale e non si prendeva mai troppo sul serio. Era molto buffo: di piccola statura, pelosissimo,
aveva barba e baffi [9] e portava degli occhialini rotondi. Indossava sempre strani cappellini. Me lo ricordo
ancora quando da piccola lo guardavo in televisione mentre suonava il clarinetto e cantava con quel suo
canto un po' particolare, che ricordava i virtuosismi tipici del jazz. Tra le sue canzoni io ho amato in modo
particolare Caruso, che mi faceva sognare ad occhi aperti. La cantava assieme ad un altro mito della
musica italiana, Luciano Pavarotti ed era un pezzo che riprendeva la tradizione melodica napoletana
mischiandola al pop. Ma la grandezza di Dalla stava nel fatto che non si ripeteva mai. Dopo Caruso infatti
aveva sorpreso tutti interpretando un brano totalmente diverso e di grande leggerezza, Attenti al Lupo, che
aveva fatto ballare tutta Italia. Perché Lucio Dalla era così: poteva essere serio, quasi tragico e subito dopo
ironico, allegro e persino spudorato. Spero che qualcuno di voi abbia la curiosità di andarlo ad ascoltare.
Non rimarrete delusi, ve lo assicuro.

***

E adesso concludiamo con la Signora Vinciguerra. Un giorno la mia vicina di casa mi telefona:
-"Signorina, venga subito da me. Ho un problema."
Scendo nel suo appartamento e la trovo sulla porta con il braccio ingessato [10].
-"Purtroppo sono caduta. Tra due settimane sarà Pasqua e per quel giorno ho invitato a casa mia una
ventina di persone, ma in queste condizioni non posso cucinare. Così ho deciso che mi aiuterà lei! Ma non
si preoccupi, lei farà solo delle lasagne al pesto, mentre agli altri piatti ci penserà una mia amica. Mi
raccomando, si eserciti. La aspetto qui domani sera per un primo assaggio [11]."

Il giorno dopo, come stabilito, mi presento da lei per la prova. Ma la Signora Vinciguerra mi dice che le mie
lasagne non le piacciono per niente. Le devo assolutamente rifare. Peccato che la volta dopo non vadano
bene ancora e così esasperata [12] decido di farmele preparare di nascosto da una rosticceria. Ma
neppure le lasagne del negozio la soddisfano [13] pienamente. C'è sempre qualcosa che non va e anche lì
sono costretti [14] a rifarle almeno un paio di volte. Alla fine però il capocuoco riesce a trovare la
combinazione giusta. La Signora Vinciguerra mi fa persino i complimenti.
-"Bravissima. Sono venute divinamente. Che cosa ha messo nel condimento?"
-"Eh Signora! Ho messo un ingrediente segreto, che non le posso assolutamente dire."
-"Signorina non faccia la difficile, me lo dica per favore."
Il problema è che io non lo so proprio che cosa abbia aggiunto [15] di diverso quel cuoco, ma la Signora
Vinciguerra non si arrende: lo vuole sapere a tutti i costi [16]. Finché un giorno si presenta alla mia porta.
- "A proposito, nel sacchetto dove mi ha portato le lasagne, quelle che lei ha cucinato con così tanto
impegno, ho trovato questo biglietto: < Mi sono innamorato di lei fin dal primo giorno in cui è entrata nella
mia rosticceria. Non deve vergognarsi [17] di dirmi che mi ha fatto rifare le lasagne per ben tre volte solo
per avere la scusa di potermi rivedere ancora..>"
Che cosa aggiungere? Sono ancora rossa dalla vergogna.

***

Bene, care ascoltatrici e cari ascoltatori, siamo arrivati alla fine di questa puntata. Ci risentiamo il 6 aprile
sul sito www.podclub.ch. Vi parlerò di vendite telefoniche, della nuova sensibilità maschile e naturalmente
della mia vicina di casa, la Signora Vinciguerra. Ciao e a presto.

[1] riscosso: avuto, ottenuto


[2] andrebbe in giro: uscirebbe, passeggerebbe
[3] che capita: che mi si presenta davanti casualmente
[4] non mi aveva dato alcun fastidio: non mi aveva preoccupata più di tanto
[5] mi sono messa ad aspettare: qui il verbo "mettere" descrive l'azione dell'aspettare
[6] mi prendeva in giro: rideva di me
[7] accidenti: espressione che si usa per esprimere rabbia, contrarietà, meraviglia
[8] cadeva: qui significa era
[9] baffi: peli che crescono lungo il labbro superiore del'uomo
[10] ingessato: bendato col gesso, perchè fratturato
[11] assaggio: prova di degustazione
[12] esasperata: molto infastidita, risentita
[13] la soddisfano: la accontentano
[14] costretti: obbligati
[15] aggiunto: messo in più
[16] a tutti i costi: assolutamente
[17] non deve vergognarsi: non deve avere timore, non deve essere timida
LA MIA GRANDE FAMIGLIA
Io sono il primogenito dei miei genitori. Ho una sorella – secondogenita – ed un fratello. Mia
madre e mio padre hanno anche loro fratelli e sorelle, che sono i nostri zii e le nostre zie .
I genitori di mia madre sono i nostri nonni materni ed i genitori di mio padre sono i nostri
nonni paterni. Gli zii miei e del mio fratellino e della mia sorellina sono fratelli del nostro babbo e
della nostra mamma. I loro figli sono i nostri cari cugini e cugine. Il fratello del babbo è il cognato
di mia madre e la sorella della mamma è la cognata di nostro padre. Mia madre è la nuora dei miei
nonni paterni ed il mio babbo è il genero dei miei nonni materni.
Con i giovani ed i vecchi suoi, la nostra è una grande famiglia! A volte, i nonni ci raccontani
dei loro genitori ch’erano i nostri bisnonni. Loro ed altri parenti vissuti tanto tempo fa, sono i nostri
avi.

LA FAMIGLIA ITALIANA
Fino a 100 anni fa, in Europa e in Italia, le famiglie erano più numerose di quelle di oggi, e tutti vivevano insieme: i
nonni, i loro figli grandi con le mogli e i figli di questi ultimi, cioè i nipoti. Un bambino di quei tempi, quindi viveva con
tanti fratelli insieme ai genitori, ai nonni, agli zii, alle zie e a tanti cugini. Chi comandava era il capofamiglia, che di solito
era il nonno. Tanto in città, quanto in campagna c’erano case grandi che potevano ospitare tutti quanti.

Oggi la magior parte delle famiglie italiene vive in città, in appartamenti piccoli, e le famiglie sono composte dal
marito, dalla moglie, e da uno o due figli. Spesso tutti e due i genitori lavorano fuori casa, e i figli vanno a scuola.

In Italia, dal 1975, c’è una nuova legge: il capofamiglia può essere il papà o la mamma, e le decisioni importanti
devono essere prese da tutti e due.

Ancora oggi, in Italia, le famiglie, con i nonni, gli zii, le zie e tutti gli altri parenti, si riuniscono per le feste.
Soprattutto per le feste familiari come il battesimo di un bambino appena nato. Per il battesimo, il bambino è vestito con un
bell’abito bianco. Tutti i parenti e gli amici gli fanno un regalo. I più bei regali sono quelli della madrina e del padrino. La
madrina e il padrino di solito non sono parenti, ma sono persone importanti e amiche dela famiglia. Anche il loro nome, che
significa “piccola madre” e “piccolo padre”, ci dice che d’ora in poi faranno parte della famiglia e della vita del bambino.

In Italia, le famiglie si riuniscono anche per le feste dei grandi: per i fidanzamenti e per i matrimoni. I più begli
avvenimenti sono le nozze. Gli sposi sono vestiti elegantamente e a tutti piace l’abito bianco e il velo della sposa. La sposa
ha poi un bel “bouquet” che alla fine della cerimonia lancia nel gruppo delel signorine che l’accompagnano. Chi riesce a
prenderlo si sposerà presto! Gli sposi regalano i confetti! Le nozze si fanno in chiesa, come anche il battesimo.

Ci sono poi le feste dei nonni: le nozze d’argento, dopo 25 anni di matrimonio e quelle d’oro, dopo 50 anni di
matrimonio. Anche qui si regalano confetti che hanno il colore o dell’argento o dell’oro!

La famiglia si riunisce anche per le feste religiose. La più importante festa religiosa per tutta la
famiglia è il Natale. C’è anche un proverbio che dice “La Pasqua con chi vuoi, il Natale con i tuoi.”

 IL TEMPO FUTURO TIMPUL VIITOR


IL FUTURO SEMPLICE (VIITORUL SIMPLU) indicã o actiune care se va întâmpla în viitor: “Ora
lavoro, ma
domani mi riposerò”
riposerò” – Acum lucrez, dar mâine mã voi odihni.
IL FUTURO ANTERIORE (VIITORUL ANTERIOR) indicã o actiune viitoare, dar precedentã,
anterioarã unei alte actiuni viitoare: “Lunedi, se avrò ottenuto il risultato, te lo farò conoscere” –
Luni, dacã voi fi aflat rezultatul, ti-l voi comunica.
VIITORUL ANTERIOR se formeazã din: IL FUTURO SEMPLICE (VIITORUL SIMPLU) al verbelor
ESSERE sau AVERE şi IL PARTICIPIO PASSATO (PARTICIPIUL TRECUT) al verbului de conjugat.
În limba vorbitã VIITORUL ANTERIOR tinde sã fie înlocuit PRIN VIITORUL SIMPLU: “Quando lo
saprò,
saprò, te lo dirò”
dirò” – când voi şti, îti voi spune. Viitorul anterior poate avea valoare dubitativã
înlocuind PERFECTUL COMPUS: “Sarà“Sarà venuto,
venuto, ma non me l’hanno detto (Forse è venuto ma ...)” –
Poate o fi venit, dar mie nu mi-au spus.

IL FUTURO SEMPLICE E IL FUTURO VIITORUL SIMPLU ŞI


VIITORUL
Anteriore dei Verbi Ausiliari Anterior al Verbelor Auxiliare
AVERE (a avea)
avea)
io avrò noi avremo io avrò avuto noi avremo avuto
tu avrai voi avrete tu avrai avuto voi avrete avuto
esso/essa avrà essi/esse esso/essa avrà avuto essi/esse avranno
avranno avuto
ESSERE (a fi)
io sarò noi saremo io sarò stato/stata noi saremo
tu sarai voi sarete stati/state
esso/essa sarà essi/esse tu sarai stato/stata voi sarete
saranno stati/state
esso sarà stato essi saranno stati
essa sarà stata esse saranno state
IL FUTURO SEMPLICE E IL FUTURO VIITORUL SIMPLU ŞI
VIITORUL
ANTERIORE DEI VERBI REGOLARI Anterior al Verbelor Regulate
ABITARE (a locui)
locui)
io abiterò noi abiteremo io avrò abitato noi avremo abitato
tu abiterai voi abiterete tu avrai abitato voi avrete abitato
esso/essa abiterà essi/esse esso/essa avrà abitato essi/esse avranno
abiteranno abitato
TEMERE (a se teme)
io temerò noi temeremo io avrò temuto noi avremo temuto
tu temerai voi temerete tu avrai temuto voi avrete temuto
esso/essa temerà essi/esse esso/essa avrà temuto essi/esse avranno
temeranno temuto
PARTIRE (a pleca)
io partirò noi partiremo io sarò partito/partita noi saremo
tu partirai voi partirete partiti/partite
esso/essa partirà essi/esse tu sarai partito/partita voi sarete
partiranno partiti/partite
esso sarà partito essi saranno partiti
essa sarà partita esse saranno partite

ALTRI VERBI IRREGOLARI ALL’INDICATIVO PRESENTE E PASSATO PROSSIMO:


ANDARSENE, VOLERE, SALIRE, USCIRE, UDIRE
ANDARSENE ( a se duce, a pleca)
PRESENTE
PASSATA PROSSIMO
io me ne vado noi ce ne andiamo io me ne sono andato/andata noi ce ne
siamo andati/andate
(eu merg) (noi mergem) (eu am mers) (noi am mers)
tu te ne vai voi ve ne andate tu te ne sei andato/andata voi ve ne
siete andati/andate
(tu mergi) (voi mergeti) (tu ai mers) (voi ati mers)
esso/essa se ne va essi/esse
essi/esse se ne vanno esso/essa se n’è andato/andata essi/esse
se ne sono andati/andate
(el/ea merge) (ei/ele merg) (el/ea au plecat) (ei/ele au
plecat)
SALIRE (a urca, a se sui)sui)
PRESENTE
PASSATA PROSSIMO
io salgo noi saliamo io sono salito/salita noi siamo
saliti/salite
(eu urc) (noi urcãm) (eu am urcat) (noi am vrut)
tu sali voi salite tu sei salito/salita voi siete
saliti/salite
(tu urci) (voi urcati) (tu ai urcat) (voi ati vrut)
esso/essa sale essi/esse salgono esso/essa è salito/salita essi/esse
sono saliti/salite
(el/ea urcã) (ei/ele urcã) (el/ea a urcat) (ei/ele au vrut)
UDIRE (a auzi)
PRESENTE
PASSATA PROSSIMO
io odo noi udiamo io ho udito noi abbiamo udito
(eu aud) (noi auzim) (eu am vrut) (noi am vrut)
tu odi voi udite tu hai udito voi avete udito
(tu auzi) (voi auziti) (tu ai vrut) (voi ati vrut)
esso/essa ode essi/esse odono esso/essa ha udito essi/esse hanno
udito
(el/ea aude) (ei/ele aud) (el/ea a vrut) (ei/ele au vrut)
USCIRE (a ieşi)
PRESENTE
PASSATA PROSSIMO
io esco noi usciamo io sono uscito/uscita noi siamo
usciti/uscite
(eu ies) (noi ieşim) (eu am ieşit) (noi am ieşit)
tu esci voi uscite tu sei uscito/uscita voi siete
usciti/uscite
(tu ieşi) (voi ieşiti) (tu ai ieşit) (voi ati ieşit)
esso/essa esce essi/esse escono esso/essa è uscito/uscita essi/esse
sono usciti/uscite
(el/ea iese) (ei/ele ies) (el/ea a ieşit) (ei/ele au ieşit)
VOLERE (a vrea)
PRESENTE
PASSATA PROSSIMO
io voglio noi vogliamo io ho voluto noi abbiamo
voluto
(eu vreau) (noi vrem) (eu am vrut) (noi am vrut)
tu vuoi voi volete tu hai voluto voi avete voluto
(tu vrei) (voi vreti) (tu ai vrut) (voi ati vrut)
esso/essa vuole essi/esse vogliono esso/essa ha voluto essi/esse hanno
voluto
(el/ea vrea) (ei/ele vor) (el/ea a vrut) (ei/ele au vrut)
Verbul SALIRE (a urca, a se sui) se foloseşte în propozitii ca:
salire sul monte, sul pullman, sull’autobus, sulla bicicletta, sulla scala,sul cavallo – a se urca pe
munte, în autocar, în autobuz, pe bicicletã, pe scarã, pe cal – però – salire in macchina – a se sui în maşinã
la strada sale – strada urcã, salgo per due attimi – trec pe la tine pentru douã minute, i prezzi salgono
– preturile urcã, la popolazione è salita a .... – populatia a crescut la....., la febbre sale – temperatura
creşte.

IN ALBERGO
La famiglia Cillerai va a trascorrere un paio di giorni a Caserta, al mare. Quest’anno
vorrebbero passare delle vacanze un po’ particolari, perché festeggiano i loro vent’anni di
matrimonio. E’ un’occasione che non si dovrebbe dimenticare.
Il Signore Cillerai ha già inviato un fax all’albergo “Bella Vista”, che, pensa lui, potrebbe
offrire ai turisti almeno questo: una bella vista.
Ecco il giorno tanto sognato: i Cillerai arrivano in tassi davanti al portone di un albergo non
tanto grande, ma molto carino: le tendine di color rosa alle finestre e gli ombrellini sulla terrazza
del bar – proprio sulla riva del mare, sotto le palme – sembrebbero farti entrare nel paradiso.
Il garzone attento, che non farebbe mai aspettare i clienti dell’albergo, apre la porta della
macchina, salutando cortesemente la signora ed il signore e chiama subito il facchino per portare i
bagagli.
Ecco ora i nuovi arrivati alla ricezione dell’albergo, per compilare i mòduli richiesti con gli
anagrafici dalla carta d’identità, o dal passaporto.
-Giorni fa Le abbiamo inviato un fax per prenotare una stanza grande, con letto matrimoniale, una
delle
più belle (se possibile) con il balcone sul davanti, verso il mare, dice il Signore Cillerai. Ci
piacerebbe vedere lo spuntar del sole la mattina, presto. Niente di più belo che svegliarsi
accarezzati da un raggio d’oro.
-Si signore. Abbiamo ricevuto il Suo fax. Avremmo una stanza del genere al primo piano, una
grande
stanza con bagno. E’ molto bella e soddisfarebbe i Loro gusti. C’è tutto l’occorente: teléfono, radio,
televisione e frigorìfero. Sul balcone ci sono le poltrone a sdraio ed alla riccezione potranno
chiedere qualsiasi altra cosa che farebbe comodo Loro: giocchi a scacchi, carte ecc. C’è solo un
inconveniente: per ora si lavora all’impianto d’aria condizionata. Dovrebbero aspettare ancora un
po’ prima di essere riparato il guasto. Quanto riguarda la spiaggia, ci sta tutto: troveranno
nell’albergo ombrelloni, sdraie, ecc.
-La ringrazio, Lei è molto gentile. Vorremmo però vedere prima questa stanza e se ci piacerà, la
prenderemo.
-Dov’è che si mangia di solito? Si potrebbe mangiare anche qui?
-Si signora. La piccola colazione è già inclusa nel prezzo della camera. Per gli altri pasti potrebbero
andare
in qualsiasi ristorante nei dintorni. Nell’albergo c’è un bar, dove troveranno sempre un caffè, una
bibita fresca, però potrebbero consumare anche quello che c’è nel frigorìfero della loro stanza.
-Va bene. Vorrei sapere se possiamo pagare anche con la carta assegni.
-Si, come no. Lei può pagare anche in contanti, o con assegno turistico. Accettiamo tutto.
-E per le chiamate telefoniche come si fa?
-Si può parlare dalla ricezione, ma lo si potrebbe fare anche dalla stanza.
-E per parlare all’estero?
-In questo caso dovrebbero chiedere il numero desiderato al centralino.
-Bene, grazie! Andiamo a vedere la nostra stanza!
-Si, Signori. Ecco qui i Loro documenti. Il facchino porterà subito in camera i Loro bagagli. Speriamo
di
non aver problemi e di trascorrere qui delle belle vacanze! Ci piacerebbe averli ospiti anche l’anno
prossimo. A presto e “Buona permanenza”!
accarezzare a mângâia l’incoveniente incovenientul
gli anagrafici datele de stare civilã il matrimonio cãsãtoria
il bagaglio bagajul l’ombrellino umbrela, umbreluta
la bibita bãutura la palma palmierul
il centralino centrala telefonicã il passaporto paşaportul
confortevole confortabil il poltrone poarta de
i contanti (plata) numerar prenotare intrare,portalul
i dintorni împrejurimile la sdraia a rezerva
il facchino hamalul il tassi şezlongul
festeggiare a petrece, a sãrbãtori la tendina taxiul
perdeaua

PENTRU A ÎNTELEGE MAI BINE


andare d’accordo - a se împãca col balcone sul davanti - cu balconul la fatadã
l’aria condizionata - aer conditionat compilare un modulo - a completa un formular
l’assegno turistico - cecul de cãlãtorii il gioco a scacchi - şah
“buona permanenza” - sejur plãcut il letto matrimoniale - pat dublu
la carta assegni - cartea de credit la poltrona a sdraio - fortoliu prelungit
la carta d’identità - cartea de identitate quanto riguarda - în ceea ce priveşte
la chiamata telefonica - apelul, convorbirea telefonicã la riva del mare - malul mãrii
trascorrere le vacanze - a petrece vacantele

Expresii Cu Cuvintele

PIÙ – mai, mai mult, plus, şi cu

di più mai mult parlare del più e del a vorbi de una şi de alta
meno

in più în plus, pe deasupra per di più în plus, pe desupra

il (la, i, le) più cel (cea, cei, cele) mai per lo più de obicei, în general

il più delle volte de cele mai multe ori più che mai mai mult ca oricând

la più parte majoritatea tanto più cu atât mai mult

mai più niciodatã una volta in più o datã în plus

MALE - rãu

andare a male a se deteriora la maledizione blestemul

avere male di a-i fi rãu de, a durea maleducato lipsit de educatie

finir male a ajunge rãu, a sfârşi rãu la maleducazione proasta educatie

il male rãul, boala, durerea malefico dãunãtor, rãufãcãtor, nefast

malcondotto prãpãdit, ajuns rãu il malessere boala, starea proastã

malconoscente ingrat, nerecunoscãtor il malfattore rãufãcãtorul

malcontento nemultumit portarsi male a se comporta urât

malcurante neglijent, neatent restar male a se simti jignit, a fi deziluzionat

malcurato neîngrijit, prost îngrijit risponder male a rãspunde nepoliticos, greşit

maledetto blestemat sentirsi male a se simti rãu

maledire a blestema star male a se simti rãu


Cu ajutorul acestor exercitii poti verifica daca ai inteles Substantivul in limba italinana
[genurile, numarul].

1. Indicati genul substantivelor atasandu-le articolul hotarat :

pane, zucchero, fiore, farina, giorno, notte, cielo, treno, macchina, dottore, pelo, pera, polizia,
mano, corte, borsa, camicia, autista, tv, agenzia, film, pietra, vino, analisi, tesi, officina, miele,
fame, banana, fiume, Danubio, zaino, passeggio, professoressa, ingegnere, idraulico, costo,
pelle, visto, orologio, tempo, lettera, gelato, succo, clima, diploma, biologia, aroma, pianta,
pianeta, giornalista, giornale, bilancia, energia, traccia, colazione, nome, amico, porta,
computer, conclusione, farmacia, poeta, dentista, passaporto, passo, ascensore, greco, lago,
tavola, arma, gonna, camera, albero, attore, cantante, leone, festa, storia, zia, piatto, coltello,
corona, naso.

2. Traduceti in limba italiana:

1 . Am primit o marire de salariu.

2. Lucrez intr-o agentie imobiliara.

3. Imi doresc sa devin avocat.


4. Seful meu este foarte exigent.

5. Nu am voie sa intarzii la serviciu.

6. In ce domeniu lucrezi?

7. De cat timp lucrezi la firma asta?

8. Ce salariu ai ca medic?

9. Cum ti se pare meseria de profesor?

10. Limba engleza este obligatorie pentru acest post de director.

3. Traduceti in limba romana:

1. Che mestiere fai?

2. Cosa ti piace di piu al tuo lavoro?

3. Non so utilizzare il computer.

4. Leggo i giornali ogni giorno.

5. Mi sono laureata in management.

6. Mi piace il miele peró non lo zucchero.

7. I miei colleghi sono molto simpatici.

8. Quella casa é mia.

9. Abito con la mia famiglia in un apartamento.

10. Prendo l’autobus alle sette di mattina.

11. Quando appaiono le uva?

12. Mi sono abituato al mio lavoro.


il pane, lo zucchero, il fiore, la farina, il giorno, la notte, il cielo, il treno, la macchina, il
dottore, il pelo, la pera, la polizia, il mano, la corte, la borsa, la camicia, l’autista, la tv,
l’agenzia, il film, la pietra, il vino, l’analisi, la tesi, l’officina, il miele, la fame, la banana, il
fiume, il Danubio, lo zaino, il passeggio, la professoressa, l’ingegnere, l’idraulico, il costo, la
pelle, il visto, l’orologio, il tempo, la lettera, il gelato, il succo, il clima, il diploma, la biologia,
l’aroma, la pianta, il pianeta, il giornalista, il giornale, la bilancia, l’energia, la traccia, la
colazione, il nome, l’amico, la porta, il computer, la conclusione, la farmacia, il poeta, il
dentista, il passaporto, il passo, l’ascensore, il greco, ill ago, la tavola, l’arma , la gonna, la
camera, l’albero, l’attore, il cantante, il leone, la festa, la storia, la zia, il piatto, il coltello, la
corona, il naso

2. Traduceti in limba italiana:

1. Ho ricevuto un aumento di stipendio. 2. Lavoro in un’agenzia immobiliare. 3. Desidero


diventare avvocato. 4. Il mio capo é molto esigente. 5. Non mi é permesso di arivare in ritardo
al lavoro. 6. In che campo lavori. 7. Da quanto tempo lavori in questa ditta?
8. Che stipendio hai come medico? 9. Come ti sembra il mestiere di professore? 10. L’inglese
é obbligatoria per questo posto di direttore.

3. Traduceti in limba italiana.

1.Ce meserie ai? 2. Ce-ti place cel mai mult la munca ta? 3. Nu stiu sa folosesc computerul. 4.
Citesc ziarele in fiecare zi. 5. M-am licentiat in management. 6. Imi place mierea, dar nu si
zaharul. 7. Colegii mei sunt foarte simpatico. 8. Acea casa e a mea. 9. Locuiesc cu familia mea
intr-un apartament. 10. Iau autobuzul la ora sapte dimineata. 11. Cand apar strugurii? 12. M-
am obisnuit cu locul de munca.

Il cameriere: Buongiorno, signora e signore ! Benvenuti al nostro ristorante!

Maria: Buona sera! Grazie! Possiamo vedere il menu, per favore?

Il cameriere: Certo, eccolo qui, signora. Oggi avete sconto al menu della casa.

Giorgio: Sembra un bel ristorante. Che ne pensi?

Maria: Infatti, molto bello. Ti sei deciso con il menu?


Giorgio: Si, per favore, come antipasto voglio una zuppa con legumi, e come secondo una bistecca
ben cotta,
senza insalata.

Il cameriere: E Lei, signora, si é decisa?

Maria: Per me, porti un’insalata verde con tomate e olio, e una porzione di lasagna. Dobbiamo
aspettare molto?

Il cameriere: Intorno a venti minuti. Cosa desidera bere, signore , signora?

Maria: Acqua, che sia minerale, per favore, e vino per il signore, bianco. E una latina di cola fredda.

Dopo venti minuti:

Il cameriere: Buon appetito!

Giorgio: Grazie. Hm, davvero saporita questa zuppa! E la tua pasta, com’é?

Maria: Veramente una lasagna ben cotta e squisita. Vuoi assagiare ?

Giorgio: No, grazie. Avevo voglia da molto tempo di mangiare una bistecca, non voglio nient’altro.

Maria: Ho capito. Adesso, aspettiamo il cameriere per ordinare un dolce.

Giorgio: Eccolo, ci puo portare , per favore, il menu dei dolci?

Il cameriere: Si.

Maria: Cosa ci consiglia prendere?

Il cameriere: Le consiglio di prendere il nostro tiramisu, e molto delizioso.

Maria: Allora, ci porti due porzioni, e ci faccia anche il conto, per favore.

Il cameriere: Paga in contanti oppure con il card?

Giorgio: Paghiamo con il card.

Il cameriere: A Lei, signori, e vi aspettiamo da noi quando desiderate.

Maria: Ritorniamo, senza dubbio. È stato un piacere!


Mario, Ana, Carla, Roberto e Renzo ci descrivono oggi i loro tratti fisici. Vediamo cosa ci dicono di se
stessi:

Mario: Sono un ragazzo dagli occhi azzuri , ho i capelli biondi e mi considero una persona magra
perché peso 68 kilogrami ad un altezza di 1, 80. Ho una costituzione atletica.

Ana: Io ho i capelli castani e lunghi e gli occhi negri. Mi considero una persona normale perché ho
1,70 e 58 kilogrami. Mi sento bene nei miei panni. Il mio naso é camuso.

Carla: I miei capelli sono corti e rossi, gli occhi verdi. Da sempre mi é piaciuto avere i capelli corti. É
vero che sono un pó bassa, ho 1.58 , e rotonda con un peso di 60 kili, peró tutti mi piacciono cosi
come sono, ed anche io mi sento bene con me stessa. La mia pelle é chiara.

Roberto: Sono un ragazzo dagli occhi marroni e ho i capelli castani scuri. Sono un pó sovrappeso, ho
95 kili ad un altezza di 1,85. Alcuni mi dicono che sono grasso e robusto e che devo, per forza,
dimagrire.

Renzo: Io ho gli occhi verdi-azzuri e i capelli biondi scuri. Sono sottopeso perché ho 1.78 e 60
kilogrami. Faccio molto sport e per questo sono cosi magro, come mi dicono gli amici. Io penso che
sono in gamba. Voi cosa ne pensate?
Leonardo da Vinci nasce, appunto, a Vinci nel 1452. Leonardo è figlio illegittimo di un notaio e
di una contadina, ma cresce e studia in casa del padre.
E’ ancora un bambino, a 10 anni, quando comincia il suo apprendistato nella bottega di
Andrea del Verrocchio, a Firenze. Il maestro è stato colpito da alcuni disegni del piccolo
Leonardo.
Dopo essersi avvicinato alla corte fiorentina di Lorenzo il Magnifico, parte per Milano e
diventa ospite di Ludovico il Moro. Leonardo arriva a Milano come pittore ma in poco tempo
si fa conoscere anche come genio assoluto. E’ in questo periodo che dipinge la Dama con
l’ermellino e L’ultima cena.
Leonardo viene spesso accusato di essere “omo sanza lettere” (uomo senza cultura) perché
non conosce il greco e conosce poco il latino, ma si difende sempre ricordando che lui tira
fuori il sapere dall’esperienza e non dalle parole degli altri.

Quando Milano viene occupata dai francesi, Leonardo comincia a viaggiare per le varie città
italiane: Venezia, Mantova, Firenze, Roma.
Leonardo conosce e stringe amicizia con Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro VI. Cesare
Borgia è un duca spietato e capace, e per lui Leonardo progetta alcune armi da guerra, una
nuova polvere da sparo e nuove strategie d’attacco. Grazie a lui conosce anche Niccolò
Machiavelli.
Oltre ad essere pittore, scultore e genio militare, Leonardo
è un grande scienziato e inventore: inventa macchine da
guerra, macchine idrauliche, di meccanica e per il volo.
Leonardo si occupa anche di anatomia e studia la
circolazione del sangue e il movimento degli occhi. Studia i
fossili e la formazione dei continenti. Leonardo riporta le
sue conoscenze in alcuni trattati scientifici, chiamati
“codici”. Ma questi non sono le uniche cose scritte dal
genio perché Leonardo scrive anche favole e racconti.
Molti degli appunti di Leonardo sono scritti con una
scrittura particolare, chiamata “speculare”. Infatti Leonardo spesso scrive da destra verso
sinistra e per leggere bene cosa scrive servirebbe uno specchio (speculum, in latino).
Probabilmente nei suoi viaggi comincia a dipingere il suo quadro più famoso: la Gioconda.
Leonardo porterà sempre con sé questo dipinto.
Nel 1517 Leonardo si trasferisce definitivamente in Francia, alla corte di Francesco I.
Leonardo muore il 2 maggio del 1519.

Perché l’amore è cieco?


Si racconta che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli
uomini. Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la follia, come sempre un po’ folle,
propose: “Giochiamo a nascondino!”.
L’interesse alzò un sopracciglio e la curiosità, senza potersi contenere, chiese: “A nascondino?
Di che si tratta?”.
“É un gioco, – spiegò la follia – in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 100
mentre voi vi nascondete e, quando avrò terminato di contare, il primo di voi che scopro
prenderà il mio posto per continuare il gioco”.
L’entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall’euforia. L’allegria fece tanti salti che finì per
convincere il dubbio e persino l’apatia alla quale non interessava mai niente.
Però non tutti vollero partecipare: la verità preferì non nascondersi (perché avrebbe dovuto se
poi alla fine tutti la scoprono?), la superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo
ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la codardia preferì non
rischiare.
“Uno, due, tre…” cominciò a contare la follia.
La prima a nascondersi fu la pigrizia, che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul
percorso, la fede volò in cielo e l’invidia si nascose all’ombra del trionfo, che, con le proprie
forze, era riuscito a salire sulla cima dell’albero più alto.
La generosità quasi non riusciva a nascondersi: ogni posto che trovava le sembrava
meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la
bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per
la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi
in un raggio di sole.
L’egoismo, al contrario, trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per
sé, la menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro
l’arcobaleno), la passione e il desiderio al centro dei vulcani. L’oblio non mi ricordo dove.
Quando la follia arrivò a contare 99, l’amore non aveva ancora trovato un posto dove
nascondersi poiché li trovava tutti occupati, finché scorse un cespuglio di rose e alla fine
decise di nascondersi tra i suoi fiori.
“Cento!” – contò la follia, e cominciò a cercare.
La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la fede, che stava
discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo
dei vulcani. Per caso trovò l’invidia, e poté dedurre dove fosse il trionfo. L’egoismo non riuscì a
trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio, essendosi accorto che c’era un nido di vespe. Dopo
tanto camminare, la follia ebbe sete, e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza.
Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere
ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po’ tutti: il talento nell’erba fresca, l’angoscia in una grotta buia, la menzogna
dietro l’arcobaleno, infine l’oblio, che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l’amore non le appariva da nessuna parte. La follia cercò dietro ogni albero, dietro ogni
pietra, sulla cima delle montagne. Proprio quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio
di rose e cominciò a muoverne i rami, quando, all’improvviso, si udì un grido di dolore: le spine
avevano ferito gli occhi dell’amore!
La follia non sapeva più che cosa fare per discolparsi: pianse, implorò, domandò perdono e
arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre.
L’Amore accettò le scuse.

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