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COSA CREDIAMO
In questo periodo di grande confusione riguardante il problema delle vaccinazioni forse sarebbe
interessante richiedere una testimonianza delle persone più anziane che hanno vissuto un
periodo più lontano dei giovani genitori che hanno dubbi o preclusioni nel vaccinare i loro figli.
Gli anziani sarebbero certamente concordi nel ricordare due fatti. Il primo si riferisce al vaiolo,
una malattia contagiosa che nel 30% dei casi risultava fatale, il vaccino,utilizzato in modo
generalizzato nella nostra popolazione ha fatto scomparire il virus dalla circolazione.
Il secondo fatto riguarda la vaccinazione contro la poliomielite,un'altra grave malattia che
mieteva fra i bambini qualche migliaia di vittime ogni anno  : parecchi morivano e molti
rimanevano disabili per tutta la vita. L'avvento del vaccino aveva trovato l'Italia impreparata
perché anche allora si temeva che il vaccino antipolio non fosse sicuro. I primi Paesi ad
utilizzarlo furono gli scandinavi. I dati disponibili indicano che in quei Paesi dopo pochi anni i
casi di poliomielite diminuirono rapidamente quando invece in Italia la malattia era ancora
presente. I risultati ottenuti persuasero anche gli italiani a vaccinare i loro figli e da allora la
poliomielite è solo un ricordo.
I giovani genitori che non hanno mai visto i bambini poliomielitici possono pensare che non ci sia
bisogno di vaccinare,ma la realtà è che non si vedono bambini poliomielitici per il semplice fatto
che la vaccinazione è ancora largamente diffusa.
L'obbligo delle vaccinazioni è stato imposto per tre anni - per fare poi opportune verifiche -
semplicemente perché le vaccinazioni diminuivano in modo costante generando preoccupazione
di salute pubblica. Si potrebbe spiegare che la diffusione delle vaccinazioni in tutto il mondo ha
ampiamente dimostrato che i benefici sono straordinariamente superiori rispetto agli affetti
tossici che sono rari e spesso fantasiosamente ascritti ai vaccini. Si potrebbe far capire a chi ha
dubbi che  la vaccinazione non è solo un bene individuale,ma collettivo perche' la mia non-
vaccinazione può incidere negativamente sulla salute di altri. Infatti si può ricordare che una
piccola percentuale di bambini non può essere vaccinata,un'altra pure piccola può non
rispondere alle vaccinazioni e un'altra ancora pur essendo vaccinata può nel frattempo avere
malattie o situazioni che ne diminuiscono l'immunità. Possiamo proteggere questi bambini solo
se tutti quelli che sono vaccinabili si vaccinano e si sottopongono ai richiami quando necessari.
La obbligatorietà diventa in questo modo non solo protezione personale ma anche un atto di
grande solidarieta' nei confronti dei bambini più deboli e più fragili che meritano tutta la nostra
attenzione. Si potrebbe dire che il mio diritto alla libertà cessa quando incide sul diritto altrui.

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